Tante novità, ma alla base è sempre il Cycling Team Friuli

04.12.2021
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L’estate e poi l’autunno del Cycling Team Friuli sono stati montagne russe. Avendo preso il giovane Milan dalla squadra di Bressan e Boscolo e avendolo gestito bene fra Artuso e Fusaz, capo del CTFLab, i manager del Team Bahrain Victorious a un certo punto hanno proposto alla squadra bianconera di diventare il suo vivaio.

Avrebbe significato sciogliersi e perdere l’identità che negli ultimi anni hanno fatto della squadra un riferimento fra le continental europee. Qualcuno era favore. Qualcuno era contrario. Qualcun altro era nel mezzo. Richiesto di un parere nel cuore dell’estate, anche Giovanni Aleotti era sembrato perplesso.

«Probabilmente – aveva detto – smetterebbe di essere la piccola famiglia che ha portato al professionismo tanti di noi e che è sempre stata la sua chiave. Ci sarebbe da valutare e capire se ne vale la pena».

Andrea Pietrobon, qui con Boscolo, correrà dal prossimo anno nella Eolo-Kometa continental
Andrea Pietrobon, qui con Boscolo, correrà dal prossimo anno nella Eolo-Kometa continental

Le voci d’estate

Fra cose non dette e cose che si dicevano, a settembre in giro la raccontavano come cosa fatta. Ne parlavano i direttori sportivi dei pro’, ne parlavano i corridori, anche se di definito non c’era nulla. Tra l’altro l’offerta della squadra guidata da Miholjevic, il cui figlio Fran corre proprio nel CTF, aveva nel frattempo permesso di capire che il regolamento tecnico legato ai Development Team dell’UCI poneva una serie di paletti molto stringenti sul rapporto fra la squadra WorldTour e quella prescelta per esserne il vivaio. E dato che il CTFriuli non voleva perdere la sua identità, alla fine, fra cose dette e cose che non si possono dire, sembrerà di rivivere la collaborazione che per un po’ legò la Lampre-Merida e il Team Colpack. La squadra bergamasca infatti mantenne colori e prerogative, corse con bici e materiali del team di Saronni e alla fine del 2016 fece passare nelle sue file Consonni, Ganna, Ravasi e Troìa.

Su bici Merida

Perciò, in attesa di vedere la nuova maglia, il Cycling Team Friuli riparte con bici Merida, un corridore dall’Oriente, ma la filosofia di sempre. Renzo Boscolo sull’ammiraglia. I ragazzi del CTFLab che sono ormai un pool tecnico di primissimo piano. E Roberto Bressan a dettare la rotta dall’alto della sua esperienza.

«Abbiamo fatto una bella campagna acquisti – racconta Boscolo – con una serie di giovani molto interessanti, fra cui Bryan Olivo e Daniel Skerl che arrivano diretti dalla Uc Pordenone, in cui li avevamo messi perché crescessero. Purtroppo la squadra ha chiuso, quindi è decaduto il discorso della filiera. Il Friuli si salva grazie al fatto che ha numeri contenuti, ma dovremo trovarci un’altra squadra juniores. Avendo gli allievi, il passaggio fra gli junior è decisivo».

Parlavi di Olivo, che è campione italiano juniores di cross, ma non sta correndo…

Per quest’anno abbiamo deciso di non fare cross. Lui non l’ha presa bene, ma ci siamo accorti che va forte anche in pista e non poteva seguire tre discipline, dato che ha anche la scuola. Per cui, visto che anche nel cross avrebbe accusato il salto di categoria, per il primo anno ci concentreremo su strada e pista. Il secondo posto al mondiale dell’inseguimento a squadre è stato un bel segnale e forse, se avesse fatto anche l’europeo, sarebbero arrivati alla finale con più esperienza.

Matteo Milan vince a Reda tra gli juniores con una lunga fuga. E’ il 2 maggio 2021
Matteo Milan vince a Reda tra gli juniores con una lunga fuga. E’ il 2 maggio 2021
Di Skerl cosa dici?

Vedrete se non sarà una rivelazione. Fino agli allievi ha corso in mountain bike, ora va su strada. Non ha vinto, ma ha nove piazzamenti nei cinque da marzo a ottobre.

Fra i nuovi c’è anche Matteo Milan, fratello di Jonathan?

Quest’anno ha vinto due corse in modo non banale. Una con 40 chilometri di fuga solitaria, l’altra partendo sin dai primi chilometri con un gruppetto. E’ completamente diverso da “Johnny”, più maturo in rapporto all’età. Proprio il fratello ci raccontava che tutte le mattine si alza e fa ginnastica, perché forse ha visto che Jonathan ha iniziato a fare seriamente la differenza quando ha iniziato a seguire alla lettera le indicazioni di Andrea Fusaz.

Chi altri arriva?

Longato e Andreaus, due bei corridori. Il secondo lo ha portato Fondriest e ci ha fatto una bellissima impressione. Poi sempre dalla scuderia di Maurizio arriverà un inglese che si chiama Oliver Stockwell. Nel 2021 era al primo anno, ha partecipato al Tour of Britain dei pro’ con la nazionale, segno che anche loro ci credono parecchio.

Donegà rimane?

Certo, perché non abbiamo voluto privarci di un pistard che abbiamo seguito molto, ma per lui sarebbe sicuramente meglio se riuscisse a entrare in un gruppo militare.

E poi c’è Miholjevic…

Credo che il 2022 sarà il suo anno. Ha finito la scuola e potrà dedicarsi al ciclismo a tempo pieno.

Invece Pietrobon?

Come forse pochi sanno, Andrea ha avuto qualche problema di salute, un’intossicazione virale che gli ha tolto la forza per parecchio tempo. Nonostante questo, nel 2022 correrà nella continental della Eolo-Kometa e poi diventerà professionista con loro. Il fatto che ci abbiano creduto depone a loro favore. Ho già degli ottimi report sul loro lavoro da parte di Davide Bais, sono contento se riusciranno a crescere ancora.

Un altro anno da Ct Friuli, dunque?

Il nostro modo di lavorare con i giovani è piaciuto. Abbiamo avuto carta bianca sui nomi da prendere e per il resto saremo sempre noi. Con una maglia particolare, ma sempre nel nostro stile. E il resto si vedrà dal 2022.