Scott ed il team DSM-Firmenich PostNL hanno svelato il nuovo look della Foil RC in dotazione alla squadra per la stagione 2024. Mentre la compagine olandese inaugura la stagione ufficializzando un nuovo nome ed una nuova grafica per divise da gara (disegnate e prodotte dalla italiana Nalini) e mezzi, Scott ha presentato il nuovo look della Foil RC fornita al team. In aggiunta alle biciclette, Scott prosegue a sostenere e ad affiancare lo stesso gruppo WorldTour anche per quanto riguarda la fornitura di componenti ed accessori a marchio Syncros: un brand che come è noto è parte integrante del gruppo Scott Sports.
Il nuovo design – davvero molto elegante – della Foil RC del team DSM-Firmenich PostNL presenta lampi di colore su una base bianca. Le due strisce distintive della squadra “Keep Challenging” assumono quest’anno un sorprendente colore arancione andando ad evidenziare l’ingresso di uno sponsor importante, ovvero le Poste Olandesi (PostNL). Ulteriori dettagli blu e azzurri ben evidenziano il nuovo colore arancione, contrastando con il fresco design della base bianca della Foil RC, con l’obiettivo di distinguendosi molto chiaramente anche nella “pancia” del gruppo.
La DSM-Firmenich PostNL userà il modello Foil RCComponenti ed accessori sono a marchio SyncrosBrand che come è noto è parte integrante del gruppo Scott Sports
Il “vantaggio” Foil RC
Scott collabora con il team DSM-Firmenich PostNL dal 2021 e lo stesso team è stato parte integrante dello sviluppo della Foil RC che i corridori hanno utilizzato per la prima volta nel 2022. Da allora, la squadra ha ottenuto grandi successi, tra cui 19 vittorie nel corso della stagione scorsa per il team femminile, 11 per il maschile, un secondo posto al Giro Donne e un quinto posto al Tour de France Femmes per Juliette Labous. Oltre a cinque giorni in maglia rosa per Andreas Leknessund in occasione del Giro d’Italia 2023 e tre complessive vittorie di tappa nei Grandi Giri. La stagione agonistica appena avviata offrirà un’ulteriore opportunità alla squadra per compiere un passo in avanti, spingendosi verso obiettivi più ambiziosi.
Romain Baradet con la nuova divisa del Team DSM-Firmenich PostNLRomain Baradet con la nuova divisa del Team DSM-Firmenich PostNL
«Siamo davvero molto contenti – ha dichiarato Narelle Neumann, la responsabile del team Scientifico DSM-Firmenich PostNL – dei progressi che abbiamo fatto in tutti e tre i nostri programmi quest’inverno, e crediamo di avere una solida base per iniziare la stagione. Abbiamo lavorato duramente dietro le quinte con Scott, sempre supportati al meglio, e crediamo che i nostri materiali ed il nostro setup siano ora… più veloci che mai!».
«I chilometri pedalati in dicembre ed in questa prima parte di gennaio in sella alla mia nuova bicicletta – ha dichiarato entusiasta il nuovo arrivato Fabio Jakobsen – sono stati a dir poco fantastici. La Foil RC è davvero una bici estremamente veloce, proprio come piace a noi sprinter».
COMBLOUX – Nel giorno del lancio, abbiamo passato qualche minuto con il loro progettista William Juban. Di lì a poche ore, le nuove ruote Capital SL di Syncros avrebbero debuttato ufficialmente nella cronometro del Tour de France sulle Scott del Team DSM-Firmenich. Alle loro spalle un lavoro davvero lungo, frutto di una collaborazione con la squadra. E se l’obiettivo per la WorldTour di Bardet e compagni era arrivare a un set di ruote per la crono (nello stesso giorno debuttava anche la lenticolare posteriore), la genesi del progetto Capital risale ad almeno 5 anni fa. Il debutto infatti risale a un terreno diametralmente opposto: quello della mountain bike. La stessa tecnologia era alla base delle Silverton SL, portate in gara da Nino Schurter e con cui Pidcock ha vinto le Olimpiadi a Tokyo.
Il progetto delle ruote da strada nasce dalle SIlverton SL con cui ha corso Nino Schurter in MTBAnche le Silverton SL hanno il cerchio monoblocco in carbonio con il mozzo in alluminioLa ruota che se ne ricava è resistente ed elastica: anche per questo è nata la versione gravelCon le stesse ruote, Tom Pidcock è andato a prendersi l’oro alle Olimpiadi di TokyoIl progetto delle ruote da strada nasce dalle SIlverton SL con cui ha corso Nino Schurter in MTBAnche le Silverton SL hanno il cerchio monoblocco in carbonio con il mozzo in alluminioLa ruota che se ne ricava è resistente ed elastica: anche per questo è nata la versione gravelCon le stesse ruote, Tom Pidcock è andato a prendersi l’oro alle Olimpiadi di Tokyo
Da dove vogliamo cominciare?
Dal fatto che queste ruote sono piuttosto diverse dal solito. Sono realizzate in un unico pezzo di carbonio. Non ci sono raggi e non ci sono nipples. E’ un pezzo unico, dal centro e fino al cerchio. Solo il mozzo dove alloggiamo i cuscinetti è in alluminio ed è incollato nella struttura. Il resto è una vera costruzione in un unico pezzo, con la novità che possiamo variare ugualmente tensione nei raggi, che quindi si comportano come in una ruota tradizionale.
Come è possibile?
Grazie a un processo brevettato di Syncros. Nella fase in cui inseriamo il mozzo nella parte centrale della ruota e lo incolliamo, riusciamo a portare la tensione nei raggi. Nella ruota normale, lo fai tirando i nipples, qui lo facciamo attraverso il mozzo e tirando le due flange della ruota. E’ tutto ottimizzato al meglio.
Ottimizzato cosa?
L’interazione fra tutte le parti che compongono la ruota. La forma dei raggi, il numero di raggi, la posizione dei raggi perché lavorino perfettamente con la forma del cerchio. Lavorando su un unico pezzo, non abbiamo dovuto integrare una serie di componenti, ma abbiamo sviluppato una singola entità.
La ruota è un unico pezzo in carbonio: la tensione dei raggi avviene tramite il mozzoIl mozzo è incollato alla struttura e la tensione che si crea durante l’incollaggio determina quella dei raggiEcco il momento dell’inserimento manuale del corpo del mozzo all’interno del centro della ruota SyncrosLa ruota è un unico pezzo in carbonio: la tensione dei raggi avviene tramite il mozzoIl mozzo è incollato alla struttura e la tensione che si crea durante l’incollaggio determina quella dei raggiEcco il momento dell’inserimento manuale del corpo del mozzo all’interno del centro della ruota Syncros
Ci fai un esempio?
Non avere i nipples significa ad esempio che non abbiamo bisogno di rinforzare l’area in cui i raggi si inseriscono nel cerchio. E’ tutto nello stesso layup. Guardando con attenzione, si può notare la fibra del raggio che arriva alla flangia. Il raggio che proviene dal mozzo va verso il cerchio e lo attraversa. Anche i raggi si incrociano, ma non sono incollati uno sull’altro. Sono davvero fibre che si sovrappongono e si fondono insieme. Il carbonio o i compositi danno il meglio quando vengono utilizzati sotto tensione e il raggio per natura è sotto tensione. Quindi l’uso dei raggi in carbonio aveva molto senso e ci ha permesso di mettere a punto la geometria e la forma dei raggi in modo che abbiano un profilo aerodinamico.
Quale forma hanno?
Sono schiacciati, ma abbiamo aumentato un po’ la loro sezione, arrivando a renderli il 35% più resistenti di un raggio d’acciaio. Questo ci ha permesso di ridurne il numero, infatti abbiamo solo 16 raggi e grazie ai quali otteniamo anche un ottimo risultato aerodinamico. La stessa assenza dei nipples concorre a questo risultato, grazie a forme assolutamente fluide.
Ruote hookless per tubeless: unica opzione?
Crediamo che sia il futuro. La ruota per la crono è larga 23 millimetri, questa che vi sto mostrando è da 25, per cui la dimensione minima del pneumatico da utilizzare è 28. Non abbiamo bisogno di nastro sulle ruote perché escono dallo stampo perfettamente lisce. In questo modo il team sta risparmiando qualcosa fra i 300 e i 400 grammi rispetto alla configurazione che avevano prima e ne sono entusiasti.
Nessuna soluzione di continuità fra raggio e cerchio: l’aerodinamica ne risulta miglioreIl cerchio è hookless e tubeless ready: unica ricetta possibile secondo SyncrosNessuna soluzione di continuità fra raggio e cerchio: l’aerodinamica ne risulta miglioreIl cerchio è hookless e tubeless ready: unica ricetta possibile secondo Syncros
Quali feedback avete avuto dai corridori in termini di resa?
Prima si sono stupiti per la reattività delle ruote, perché sono più leggere di quelle che avevano prima. Poi, dopo averci pedalato più a lungo, si sono molto sorpresi dalla stabilità. Quindi abbiamo lavorato molto nello sviluppo dell’aerodinamica per assicurarci che i venti trasversali non influiscano troppo sulla stabilità di guida e le loro valutazioni vanno tutte in questo senso. Un altro aspetto che li ha sorpresi è il comfort. Le ruote possono sembrare un po’ troppo rigide, ma non lo sono. Rimangono elastiche e confortevoli.
Sono ruote per il solo uso crono?
No, in realtà sono state sviluppate anche per l’uso gravel, ovviamente con pneumatici più grandi. Abbiamo appena detto che la misura più redditizia di pneumatico sia la 29, in realtà si può arrivare fino a pneumatici da 50. Tuttavia, queste non sono ruote da mountain bike, quindi bisognerebbe restare in un corretto utilizzo gravel. E poi ovviamente si potranno usare nelle gare su strada. Qui al Tour abbiamo portato la versione più leggera, quindi con cerchio da 40 millimetri, ma si può salire senza problemi.
Al Tour ha debuttato anche la nuova ruota a disco.
Parte da una base simile a quella della ruota anteriore, come ci è stato richiesto dal team. Dopo i primi test di giugno 2022, infatti, ci hanno chiesto di sviluppare la lenticolare posteriore. In pratica partendo da un disco da 40, abbiamo applicato due copertureaerodinamiche, una per lato.
Lui è l’americano Kevin Vermaerke, migliore del Team DSM-Firmenich nella crono di ComblouxQuesta la Plamsa RC da crono del Team DSM-Firmenich con entrambe le ruote SyncrosLa lenticolare nasce dalla base dell’anteriore, con l’aggiunta dei due dischi laterali: peso di 970 grammiLui è l’americano Kevin Vermaerke, migliore del Team DSM-Firmenich nella crono di ComblouxQuesta la Plamsa RC da crono del Team DSM-Firmenich con entrambe le ruote SyncrosLa lenticolare nasce dalla base dell’anteriore, con l’aggiunta dei due dischi laterali: peso di 970 grammi
Quindi il disco non è portante?
No, c’è sotto la struttura in carbonio. Gazie a questa costruzione e alle nostre ruote super leggere come base, abbiamo raggiunto la ruota a disco più leggera del mercato. Quindi il peso finale è di 970 grammi con specifiche molto moderne, quindi canale da 25 millimetri, cerchio hookless tubeless ready. Questo per noi è il futuro.
Sono serviti davvero 5 anni?
Cinque anni di sviluppo, da quando abbiamo lanciato le Silverton SL. Avevamo appena iniziato lo sviluppo della versione strada. Nel 2018 siamo passati nella galleria del vento, distaccando sul progetto due ingegneri che ci hanno lavorato a tempo pieno per cinque anni. Ora le ruote esistono e vengono prodotte come i nostri telai in Asia, perché sono i migliori partner e hanno la tecnologia più avanzata. In Europa non esistono realtà industriali di questo livello.
Analisi a tutto tondo del Tour di Pogacar con il "tecnico dei tecnici" della UAE Emirates, Matxin. Con una squadra in salute... le cose sarebbero potute andare diversamente
Auricolari, moto, elicotteri, tifosi: quanti fattori distraggono i corridori? Riescono a essere lucidi? Nel giorno della Alpecin, un tema da affrontare
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
Capital SL sono le nuovissime ruote in carbonio di Syncros, costruite per essere un unico pezzo. In questo progetto (che è parte del portfolio Scott), che vede il suo risultato dopo uno sviluppo che dura da circa un lustro, coincidono aerodinamica, leggerezza e un insieme di tecnologie legate alla lavorazione del carbonio.
Le versioni disponibili sono due, quella più leggera da 1.170 grammi, ovvero la Syncros Capital SL e quella con un concept aerodinamico estremizzato, la Capital SL Aero da 1.290 grammi, alte rispettivamente 40 e 60 millimetri. Entriamo nel dettaglio.
La versione Capital SL da 40 (foto eltoromedia-Scott)La versione Capital SL da 40 (foto eltoromedia-Scott)
Nuove Syncros, un pezzo unico
Le Capital SL sono un sistema che si basa sulla costruzione monoblocco, in cui è considerato anche lo pneumatico ai fini della performance complessiva. Dal cerchio ai raggi, fino ad arrivare all’inserimento al mozzo (che è disegnato sulla base del DT Swiss 240 EXP), tutto è un unico blocco di carbonio. Spariscono i nipples in acciaio e vengono eliminate le flange del mozzo di tenuta dei raggi. Tecnicamente si tratta di un prodotto hors categorie che ha obbligato Syncros a sviluppare anche una serie di nuove metodologie di lavoro.
Sono fatte a mano grazie ad un processo di pre-tensione dei raggi, fattore che rende la ruota un corpo unico, ma al tempo stesso permette di personalizzare la tensione dei raggi nelle fasi di costruzione. Il tessuto di carbonio non è interrotto tra il cerchio ed i raggi, fino ad arrivare alla flangia ad anello che si accoppia al mozzo. Anche qui non c’è interruzione, perché la fibra di carbonio prosegue dall’altro capo del cerchio.
Corpo del mozzo in alluminio e flange in carbonio (foto eltoromedia-Scott)La base della costruzione per le flange (foto eltoromedia-Scott)Il blocco unico tra raggi e flange (foto eltoromedia-Scott)Il corpo del mozzo viene trattato con dei collanti specifici (foto eltormedia-Scott)L’allineamento prima dell’inserimento del mozzo (foto eltoromedia-Scott)Corpo del mozzo in alluminio e flange in carbonio (foto eltoromedia-Scott)La base della costruzione per le flange (foto eltoromedia-Scott)Il blocco unico tra raggi e flange (foto eltoromedia-Scott)Il corpo del mozzo viene trattato con dei collanti specifici (foto eltormedia-Scott)L’allineamento prima dell’inserimento del mozzo (foto eltoromedia-Scott)
Traducendo: si aumenta e migliora la rigidità torsionale, il valore alla bilancia è inferiore (se paragonato ai profilati in acciaio) e sono più resistenti. Le ruote risultano più precise, rigide e guidabili in diverse situazioni, ma anche più reattive nel corso delle accelerazioni. Le Syncros Capital sono anche più guidabili e stabili nelle fasi di piega e curva.
Il cerchio è hookless
In entrambe le versioni il cerchio adotta la soluzione hookless ed ha una larghezza del canale interno pari a 25 millimetri. Questo permette di sfruttare in modo ottimale le coperture (tubeless) da 28 millimetri di sezione (e anche oltre), grazie ad un’interfaccia perfetta tra cerchio e gomma, il tutto in linea con gli standard ETRTO.
La Scott Plasma RC TT con le nuove ruote (foto eltoromedia-Scott)La nuova lenticolare di Syncros (foto eltoromedia-Scott)La Scott Plasma RC TT con le nuove ruote (foto eltoromedia-Scott)La nuova lenticolare di Syncros (foto eltoromedia-Scott)
Anche la lenticolare che debutta al Tour
Al pari delle nuove Capital SL, debutta anche la lenticolare di Syncros, che vedremo domani sulle Scott PlasmaRC TT dei corridori del Team DSM-Firmenich, abbinata all’anteriore da 60 (Capital SL Aero). La Capital SL Disc è una ruota specifiche per le prove contro il tempo, con un valore alla bilancia dichiarato di 970 grammi e con la predisposizione tubeless.
Sviluppate a braccetto con Schwalbe
Le Syncros Capital SL sono state sviluppate grazie al contributo di Schwalbe, anche per questo motivo si parla e si scrive di “sistema”. Grazie a questa collaborazione tra i due brand nasce anche il nuovo tubeless Schwalbe, il Pro One Aero, che presenta un design maggiormente efficiente in termini di aerodinamica, più da facile da abbinare ai cerchi di ultima generazione come lo sono i nuovi Syncros.
Lo stampo dove è posizionato il carbonio (foto eltoromedia-Scott)Tutto è posizionato a mano (foto eltoromedia-Scott)I raggi prima di abbinarsi al cerchio (foto eltoromedia-Scott)Una parte del cerchio in fase di costruzione (foto eltoromedia-Scott)Il raggio è un blocco unico con il cerchio (eltoromedia-Scott)Utilizzati anche dei sensori per comparare le risposte delle ruote (foto eltoromedia-Scott)Lo stampo dove è posizionato il carbonio (foto eltoromedia-Scott)Tutto è posizionato a mano (foto eltoromedia-Scott)I raggi prima di abbinarsi al cerchio (foto eltoromedia-Scott)Una parte del cerchio in fase di costruzione (foto eltoromedia-Scott)Il raggio è un blocco unico con il cerchio (eltoromedia-Scott)Utilizzati anche dei sensori per comparare le risposte delle ruote (foto eltoromedia-Scott)
Disegno differenziato
Gli Schwalbe Pro One Aero sono dei tubeless da 28 millimetri di sezione, che però presentano una costruzione differenziata tra anteriore e posteriore. Questo fattore fa si che la larghezza reale cambia tra davanti e dietro, a parità di cerchio. Davanti abbiamo uno pneumatico con un’ampiezza compresa tra i 27,5 e 28,5 millimetri, mentre dietro è tra i 29,5 e 30,5 millimetri. Cambia anche lo spessore del battistrada, 0,8 (davanti) e 1,2 millimetri (posteriore).
Questi tubeless sono ovviamente compatibili con la tecnologia hookless del cerchio e ottimizzati per i canali interni da 23/25 millimetri di larghezza.
Presentata ufficialmente l’estate scorsa, l’ultima versione della Scott Foil è una bici marcatamente aerodinamica nelle forme e nel concept. Quello che sorprende però, è il fatto che viene utilizzata anche dagli scalatori del Team DSM, uno su tutti Romain Bardet, corridore attento ai dettagli tecnici, al peso e alle performances della bicicletta. L’atleta transalpino ha usato la Foil anche nel corso delle frazioni più impegnative del Tour.
Dainese al campionato europeo 2022 di MonacoDainese al campionato europeo 2022 di Monaco
Ovviamente la Scott Foil è un riferimento per i velocisti e per i passisti. Abbiamo chiesto ad Alberto Dainese di descrivere la sua bici nella versione 2023, che rispetto a quella utilizzata nella seconda parte di stagione 2022 presenta delle differenze. La famiglia Syncros/Scott fornirà anche le selle (al posto di Pro Bike Gear) e ci sarà un’impiego maggiore dei tubeless. Entriamo nel dettaglio
Quando hai iniziato ad usare l’ultima versione della Scott Foil?
Mi è stata consegnata poco prima del Tour 2022 e da quel momento non l’ho più abbandonata. In precedenza non utilizzavo la Foil, parlo della versione precedente, ma la Addict ed effettivamente le due bici sono molto differenti. Di sicuro la bici aero è più adatta alle mie caratteristiche, ma è ampiamente utilizzata anche dagli scalatori.
Il profilo ridottissimo del manubrio Syncros e gli shifters leggermente all’interno (eltoromedia.com)Il profilo ridottissimo del manubrio Syncros e gli shifters leggermente all’interno (eltoromedia.com)
Quali sono le differenze maggiori che hai notato, rispetto alla Addict?
La Foil è molto veloce, fattore che diventa un supporto notevole alle mie caratteristiche, è una di quelle biciclette che scappa via quando cambi ritmo, davvero facile da lanciare. E’ più rigida della Addict, che invece mi trasmetteva un comfort maggiore. Durante le azioni di rilancio, ad esempio negli sprint, la nuova Foil sostiene di più nella parte anteriore e il carro posteriore sembra scaricare maggiormente la potenza espressa.
La Addict non era ugualmente rigida?
Non è quello, solo che la rigidità della Foil è una delle peculiarità che ha lasciato impressionati parecchi di noi corridori. E poi il peso contenuto, anche questo un fattore che è stato considerato in maniera positiva anche dal gruppo degli scalatori del team.
Da sempre il claim del team (eltoromedia.com)L’evidente svasatura dello sterzo (eltoromedia.com)C’è l’ultima versione dell’integrato full carbon Syncros Creston (eltoromedia.com)Da sempre il claim del team (eltoromedia.com)L’evidente svasatura dello sterzo (eltoromedia.com)C’è l’ultima versione dell’integrato full carbon Syncros Creston (eltoromedia.com)
Effettivamente al Tour è stata usata anche da Bardet!
Si esatto, non solo da lui, ma come dicevo da tutti gli scalatori. Bardet argomentava proprio il fatto che non avendo una grossa differenza di peso con la Addict, ma essendo più rigida, reattiva e fluida anche intorno ai 30 all’ora, ci stava il fatto di usarla anche su ascese lunghe ed impegnative. Ormai si tengono delle andature elevate anche in salita e per lunghi tratti quando il naso è all’insù. Non sono uno scalatore, ma credo che una bici aero possa dare un aiuto e una serie di vantaggi.
Anche la versione dei tubeless N.EXT in dotazione al team (eltoromedia.com)Anche la versione dei tubeless N.EXT in dotazione al team(eltoromedia.com)
Qual’è il tuo setting preferito per le gare?
Preferisco sempre le ruote con il profilo da 50, che ormai sono da considerare intermedie. Solo in qualche occasione chiedo di usare le 60, quando le tappe sono piatte. Abbiamo i tubeless Vittoria, con sezioni comprese tra i 26 e 28 millimetri. Per i rapporti prediligo la combinazione 54-40 per le corone. Ho montato il 56 solo un paio di volte, una al Giro e una all’UAE Tour, ma onestamente preferisco sfruttare una maggiore agilità.
Hai cambiato qualcosa rispetto al 2022?
Rispetto alla stagione scorsa ho chiesto di allungare lo stem del manubrio integrato e utilizzo, quasi in controtendenza, il manubrio da 42 centimetri di larghezza. Facendo un paragone con la stagione passata, abbiamo cambiato le selle, che ora sono Syncros e io utilizzo la versione Belcarra.
La sella corta Belcarra, quella usata da Dainese (eltoromedia.com)Il seat-post della Scott Foil è una spada (eltoromedia.com)Foderi con ridotto impatto frontale e larghi lateralmente (eltoromedia.com)Il supporto del deragliatore lascia spazio anche per montare corone più grandi, senza la necessità di adattatori (eltoromedia.com)Pacchetto Dura-Ace al completo (eltoromedia.com)La sella corta Belcarra, quella usata da Dainese (eltoromedia.com)Il seat-post della Scott Foil è una spada (eltoromedia.com)Foderi con ridotto impatto frontale e larghi lateralmente (eltoromedia.com)Il supporto del deragliatore lascia spazio anche per montare corone più grandi, senza la necessità di adattatori (eltoromedia.com)Pacchetto Dura-Ace al completo (eltoromedia.com)
Per quanto riguarda i rapporti dietro?
Lo standard è 11-30, almeno per quello che mi riguarda. Poi ci sono delle situazioni in cui viene montata la scala 11-34, ma è per salvare la gamba nelle frazioni più dure e non adatte a me.
La bici da gara si discosta da quella che hai per l’allenamento?
E’ uguale, non ci sono differenze ed è un vantaggio non da poco, perché il feeling rimane quello. L’unica diversità sono gli pneumatici, in allenamento uso le camere d’aria, più che altro per una questione di abitudine.
Il Team DSM ha rinnovato ancora per due stagioni il proprio rapporto di sponsorizzazione e di collaborazione tecnica con Scott. In virtù di questo specifico accordo, Scott continuerà a supportare la stessa formazione WorldTour olandese in qualità di fornitore ufficiale sia per quanto riguarda le biciclette che per i caschi. Ma da quest’anno va registrata, ad integrazione di questa proficua collaborazione, una ulteriore novità. Syncros, brand facente parte del gruppo Scott Sports, amplierà difatti la propria partnership con la squadra diventando di fatto per il Team DSM anche il fornitore ufficiale delle selle.
Le varie squadre del Team DSM correranno con selle SyncrosLe varie squadre del Team DSM correranno con selle Syncros
Tecnologia per i corridori
Il binomio Team DSM e Scott si è attivato dall’inizio della stagione 2021, con la stessa formazione WorldTour che di fatto, nel corso di questo biennio, è stata parte integrante dello sviluppo del nuovissimo Foil RC: il nuovo telaio che i corridori della squadra hanno avuto modo di conoscere ed utilizzare per la prima volta nel 2022.
Per la corrente stagione, i Team DSM maschile, femminile, oltre a quello dei più giovani, si allenano e gareggiano pedalando i modelli Foil RC e Plasma. Oltre alle biciclette, i corridori della DSM indossano i caschi – sempre Scott – Cadence, Centric e Split, e le selle Tofino, Savona e Belcarra proposte da Syncros.
Una delle bici in dotazione alla squadra olandese è la Foil RCUna delle bici in dotazione alla squadra olandese è la Foil RC
«Il Team DSM punta con ambizione a grandi successi nel novero delle squadre WorldTour – ha dichiarato il vicepresidente di Scott Sports Pascal Ducrot – e per noi di Scott questa formazione rappresenta un partner eccezionale. La squadra, con la sua distintiva filosofia Keep Challenging si adatta difatti perfettamente alla nostra passione per l’innovazione, per la tecnologia, per le alte prestazioni e per il design.
«Siamo davvero lieti che questa partnership possa continuare a crescere e ad estendersi con Syncros: i nostri ingegneri hanno utilizzato analisi approfondite per poter offrire una gamma di selle in grado di ottimizzare l’adattamento del corpo a seconda delle differenti condizioni del ciclista con l’obiettivo di garantire sempre il massimo in termini di livello di prestazione».
Jai Hindley sta per fare ritorno in Europa, dopo pochi giorni in Australia. Debutta alla Parigi-Nizza. La sua storia dimostra che non è un signor nessuno
Un altro talento da Buja: Lorenzo Ursella. Dopo 10 vittorie su strada nel 2021, passa al Team DSM Development. Vivrà in Olanda. Non vede l'ora di cominciare
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
La nuova Scott Foil RC di terza generazione. Prosegue la storia di una delle bici più vincenti sulla quale si cominciò davvero a studiare l'aerodinamica riferita a un telaio da strada. L'abbiamo provata nel circuito Porsche sul Lago di Iseo. Ecco che cosa è emerso.
E’ stata presentata in modo ufficiale la terza generazione di una delle biciclette aero-concept più vincenti, una delle prime ad utilizzare il filo conduttore che fa collimare leggerezza, efficienza aerodinamica e comfort: la nuova Scott Foil RC.
Con un design ed un impatto estetico completamente stravolti rispetto al passato, l’ultima Foil RC conserva quel DNA che è una sorta di family feeling Scott.
Nuova Scott Foil RC Ultimate (@markus greber Scott)Nuova Scott Foil RC Ultimate (@markus greber Scott)
Aero bike prima di tutto
La prima versione della Foil RC nasce nel 2010, quando i freni a disco erano ancora un progetto embrionale in ambito road. Era una bicicletta diversa dagli standard dell’epoca. Aerodinamica certo, ma non eccessiva, capace di essere un riferimento per versatilità, comfort (in considerazione della categoria aero) e anche leggerezza.
La seconda generazione viene lanciata nel 2015 e ripresa in seguito (definita Scott Foil RC face lift) con le modifiche legate ai freni a disco. La nuova Scott Foil RC di terza generazione segue il fil rouge della piattaforma Foil, che è una bicicletta aerodinamica prima di tutto il resto, ma vuole essere anche un riferimento in fatto di trasversalità. La vedremo al Tour de France, in dotazione al Team DSM.
Anteriore e posteriore, due punti chiave del designAnteriore e posteriore, due punti chiave del design
Un 25% da sfruttare al meglio
La bicicletta non è la variabile più importante, perché è il corridore che oppone la resistenza maggiore. Si potrebbe scrivere che l’atleta influisce al 70%, la bicicletta il 25% e le ruote il 5%. Concentrandosi sul mezzo meccanico, la differenza la può fare il modo in cui si sfrutta quel 25%dellabicicletta. Tradotto in numeri: ad una velocità di 40 all’ora, la nuova Foil è più veloce della precedente e permette di risparmiare 1’18”. Lo sviluppo dei concetti aero legati alla nuova Scott Foil RC partono proprio da queste basi.
I “pezzi” che compongono il frame
La Foil vista di fronte
La Foil vista dal retrotreno
I “pezzi” che compongono il frame
La Foil vista di fronte
La Foil vista dal retrotreno
Come è fatta
E’ tutta in carbonio ed è monoscocca, anche se il blocco unico del modulo è riferito nello specifico al triangolo anteriore. Il carro posteriore è diviso in più parti e unito all’anteriore in un secondo momento. La nuova Scott Foil RC vede l’ingresso anche di un carbonio “alleggerito”, ovvero l’SL, tessuto composito chesi riferisce alla top di gamma Ultimate.
La base del carbonio è sempre l’HMX, comune a tutte le altre versioni del catalogo: Pro, 10, 20 e 30. Alcuni numeri interessanti del carbonio: per la versione Ultimate con tessuto HMX SL sono necessarie 558 pezze di carbonio ed il valore alla bilancia dichiarato è di 915 grammi nella taglia media (inclusi il forcellino, il blocco del reggisella e il supporto della batteria Di2). Per il modulo standard HMX si devono considerare 70 grammi in più. Il design della bicicletta è comune a tutti i modelli. Nel complesso abbiamo un prodotto che trova la luce dopo tre anni di ricerca e sviluppo e oltre 300 simulazioni.
L’orizzontale è sagomato nella parte sottostante
Il fodero posteriore lato disco
La scatola del movimento centrale
Una foto che riassume le tante sezioni di questa bicicletta
L’orizzontale è sagomato nella parte sottostante
Il fodero posteriore lato disco
La scatola del movimento centrale
Una foto che riassume le tante sezioni di questa bicicletta
Confronto con la Foil precedente
Le forme parlano chiaro, la bicicletta è tutta diversa, lo è nel design e anche nei numeri. La terza generazione è il 20% più veloce, il 9% più leggera ed esprime un concetto di comfort maggiormente efficiente del 10%. Tutte le tubazioni hanno dei profili NACA, con delle superfici definite Transition, più efficaci nella penetrazione dello spazio.
La bicicletta è più massiccia nella parte frontale, con una forcella full carbon voluminosa nelle sezioni laterali. Spariscono le due ali vicino al perno passante. Anche il profilato dello sterzo è più grosso e c’è un nuovo manubrio, sempre della famiglia Creston, diverso da quello che troviamo sulla Addict RC.
Il profilo della nuova forcella
La forcella della “vecchia” Foil
Il cockpit full carbon e integrato sulla Ultimate e Pro
Il cap di copertura del manubrio integrato
Il profilo della nuova forcella
La forcella della “vecchia” Foil
Il cockpit full carbon e integrato sulla Ultimate e Pro
Il cap di copertura del manubrio integrato
Reggisella con flessioni controllate
L’attenzione si sposta sulla vistosa curvatura del piantone che rientra verso l’interno della bici. Ci sono i foderi obliqui che si innestano al centro, leggermente spanciati verso l’esterno della bicicletta e sembrano proteggere la gomma. Lo shape di questa zona e la parte posteriore dello stesso piantone sono ottimizzati per uno pneumatico da 28 millimetri, il compromesso migliore tra aerodinamica e comfort. Qui c’è anche una scatola del movimento centrale davvero abbondante, arrotondata, ma anche parecchio definita e con linee marcata dove i foderi bassi si innestano.
La parte alta del seat-tube invece è… magra, una sorta di lama che fa alloggiare il reggisella che prende il nome di Duncan. Quest’ultimo è disponibile in due versioni, quello più rigido in un blocco unico di carbonio HMX, oppure quello costruito con due blocchi separati (abbiamo usato questo) che sfrutta delle flessioni orizzontali a favore di comfort e stabilità (una volta su strada si sentono ed è un beneficio non da poco). Qui rimane lo spazio per uninserto che “riempie il reggisella”, disponibile anche con una luce integrata da 20 lumen, customizzabile nelle modalità.
L’inserzione con spanciatura dei foderi obliqui
Il passaggio della ruota posteriore
La zona del nodo sella
Il seat-post Syncros Duncan SL Aero con la luce
L’inserto con la luce che ha diverse modalità
Si estrae con una semplice pressione
Il seat-post al pari di una lama
Alcuni dati del nuovo seat-post
L’inserzione con spanciatura dei foderi obliqui
Il passaggio della ruota posteriore
La zona del nodo sella
Il seat-post Syncros Duncan SL Aero con la luce
L’inserto con la luce che ha diverse modalità
Si estrae con una semplice pressione
Il seat-post al pari di una lama
Alcuni dati del nuovo seat-post
Il carro posteriore
Mentre i due foderi bassi del carro hanno dei volumi importanti e alternano arrotondamenti e linee più marcate, quelli obliqui sono una lama e si allargano vistosamente nel punto di connessione, dove per altro c’è il perno passante e la pinza del freno. Sono belli da vedere e in linea con un telaio che esprime performance al solo sguardo.
Il fodero posteriore lato disco
Il forcellino lato pignoni
La pinza posteriore sotto il fodero obliquo
Il fodero posteriore lato disco
Il forcellino lato pignoni
La pinza posteriore sotto il fodero obliquo
Gli altri punti chiave
La tolleranza massima consentita per il passaggio degli pneumatici è di 30 millimetri, per avantreno e retrotreno. Però, per sfruttare al massimo l’aerodinamica, tutte le versioni della nuova Scott Foil RC hanno la gomma anteriore da 25 (oppure 26) e quella posteriore da 28. La serie sterzo non ha dei blocchi che limitano il raggio del manubrio e lo stelo della forcella è compatibile con gli stem comuni.
Le due versioni al top del listino, RC Ultimate e RC Pro hanno in dotazione il nuovo cockpit integrato Creston; gli altri adottano lo stem e la piega Syncros separati. Nel complesso la compatibilità con le trasmissioni meccaniche è possibile. Da non dimenticare, per gli amanti del monocorona, la possibilità di rimuovere il supporto del deragliatore. Infine le geometrie, che sono le medesime della Addict RC, ma con i punti di contatto principali che sono stati ridefiniti.
La placca di supporto della batteria Di2 e la forma asimmetrica
Il supporto e l’asola per l’eventuale cavo
La placca di supporto della batteria Di2 e la forma asimmetrica
Il supporto e l’asola per l’eventuale cavo
Cinque allestimenti e sette taglie
RC Ultimate, RC Pro, RC 10, 20 e 30, queste le versioni disponibili. La prima si basa sulla trasmissione Sram Red eTap e le ruote Zipp 454NSW, mentre la seconda sul pacchetto Dura-Ace di ultima generazione, per trasmissione e ruote. La 10 ha l’Ultegra a 12 e le ruote Syncros 1.0, mentre la Scott Foil RC 20 ha le stesse ruote della 10, ma con il cambio Sram Rival AXS eTap. L’allestimento prevede una trasmissione Shimano e le ruote Syncros in alluminio. I prezzi e la disponibilità sono in via di definizione. In aggiunta, un interessante podcast prodotto da Scott che offre ulteriori spunti sulla nuova bicicletta.
La versione Ultimate dal lato non-drive
La versione RC Pro
Scott Foil RC 10 (@Scott Markus Greber)
RC 20 (@Scott Markus Greber)
La versione Ultimate dal lato non-drive
La versione RC Pro
Scott Foil RC 10 (@Scott Markus Greber)
RC 20 (@Scott Markus Greber)
Le prime impressioni
E’ una bici di nuova generazione capace di offrire dei feedback “quasi” inaspettati. Fluida e “facile”, con una semplicità di approccio che è parte integrante di Scott e che viene ripresa sulle biciclette del brand. E’ comunque una bici racing e lo si vede nelle forme, ma anche nella geometria.
Taglia per taglia ha un reach compatto che aiuta a caricare buona parte del peso sull’anteriore, a favore di una guida aggressiva. Il valore dello stack invece è ottimale, grazie ad un tubo dello sterzo non troppo corto.
Approfondiamo con Alberto Dainese la Scott Addict RC del Team DSM. Ruote e gruppo Shimano Dura Ace. Leggera e reattiva per le salite, ottima anche in volata
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
Dopo l’intervista di ieri, ecco un approfondimento legato alle scelte tecniche che troviamo e che troveremo sulla Scott Addict RC di Romain Bardet.Ci sono i tubolari, ma il profilo delle ruote cambia in base alla planimetria delle tappe e poi c’è anche la corona da 36 per fare agilità e “salvare” la gamba.
La Addict RC di BardetLa Addict RC di Bardet
Framekit e manubrio
E’ il modello che utilizza il corridore francese, che punta dritto sul prossimo Giro d’Italia. Rispetto alla versione che troviamo normalmente a catalogo, non ci sono differenze e le variabili sono legate al setting e all’allestimento. C’è il manubrio Syncros Creston in carbonio. Tutti i corridori presenti al Tour of the Alps utilizzano questo binomio e la trasmissione Shimano Dura-Ace a 11 velocità.
Trasmissione ad 11 rapporti nella sua completezza e device WahooTrasmissione ad 11 rapporti nella sua completezza e device Wahoo
Bardet, corridore tecnico e tattico
Romain Bardet non ha mai nascosto la sua passione per le soluzioni tecniche legate alla bicicletta e la capacità di sfruttare il mezzo meccanico sotto vari aspetti. Un esempio è la scelta delle corone anteriori. Al plateau più grande da 54 denti, Bardet abbina una corona più piccola da 36 (e non viene impiegato un chain catcher), per far girare la gamba e non appesantire i muscoli in vista delle frazioni più impegnative, dove torna ad utilizzare la combinazione 54-39.
Un arretramento “normale” della sella
La sella Pro utilizzata da Bardet, con ampio canale di scarico centrale
Le C40 da tubolare, utilizzate per le tappe più impegnative
La combinazione 54/36, usata per la frazione con arrivo a Villabassa
Un arretramento “normale” della sella
La sella Pro utilizzata da Bardet, con ampio canale di scarico centrale
Le C40 da tubolare, utilizzate per le tappe più impegnative
La combinazione 54/36, usata per la frazione con arrivo a Villabassa
Il Team DSM non usa i tubeless
Per lo meno al Tour of the Alps, dove tutti gli atleti hanno le ruote Dura Ace con predisposizione tubolare (Vittoria Corsa da 26). Gli atleti hanno la possibilità di scegliere tra le C60 e le C40. Le selle sono Pro Bike Gear, brand nell’orbita di Shimano.Romain Bardet utilizza il modello Griffoncon lunghezza standard (non una sella corta). Inoltre il setting da lui utilizzato è sempre aggressivo, con una differenza notevole tra manubrio e sella, ma sembra leggermente più “morbido”, se paragonato con il passato.
L’imbottitura esterna applicata sulla salopetteL’imbottitura esterna applicata sulla salopette
Una doppia imbottitura?
Non è il caso di Bardet, ma abbiamo notato una sorta di seconda imbottitura, applicata esternamente ad alcuni corridori del Team DSM. Curiosa ed interessante come soluzione, chissà che non provino qualcosa di “nuovo” in vista dei grandi Giri.
Per chi mastica pane e ciclismo, il nome Addict è sin dalla sua nascita sinonimo di altissima gamma da corsa: i più grandi risultati degli atleti equipaggiati Scott sono venuti proprio in sella a questo modello. Ora però la casa estende la… magia di Addict anche al gravel e lancia la nuovissima Addict Gravel Tuned, una bici che garantisce il massimo del sostegno e dell’affidabilità senza tralasciare la performance. Non a caso tutti i modelli della nota collezione Scott Addict garantiscono leggerezza e resistenza: il peso complessivo della Addict Gravel Tuned è di 1,325 chili: 930 grammi per il telaio e 395 per la forcella. Ovviamente l’Addict per il fuoristrada non può avere le stesse geometrie della versione da strada, infatti basta approfondire il discorso per accorgersi delle differenze.
Ampliato il passaggio ruota fino a 45 millimetri
Il manubrio integrato Syncros Creston iC SLX
Ampliato il passaggio ruota fino a 45 millimetri
il manubrio integrato Syncros Creston iC SLX
Guidabilità al top
La guidabilità del modello gravel è stata incrementata con quattro semplici mosse: il reach maggiorato (la distanza orizzontale fra il centro del movimento centrale e l’asse del tubo di sterzo), il rake della forcella più lungo, il movimento centrale più basso e l’attacco manubrio più corto. La somma di questi 4 accorgimenti ha permesso alla Addict Gravel Tuned di elevare la sua guidabilità a un livello eccellente, garantendo al tempo stesso una confortevole posizione in sella.
A completare il quadro, visto il terreno su cui questa bici si troverà a correre, si è pensato anche alla scorrevolezza portando il passaggio interno fino a 45 millimetri offre una eccellente libertà di movimento alle ruote anche in presenza di fango.
Scott Addict Gravel Tuned, leggera e aerodinamica
Equipaggiata con i migliori materiali in commercio
Scott Addict Gravel Tuned, leggera e aerodinamica
Equipaggiata con i migliori materiali in commercio
Componenti Syncros
A rendere ancora più speciale l’Addict Gravel Tuned, c’è anche lo zampino di Syncros (il marchio dei componenti by Scott). Nel suo allestimento spicca infatti il manubrio integrato Syncros Creston iC SLX, che conferisce alla bici una maneggevolezza degna di nota. Il passaggio dei cavi invece è totalmente interno sia per quanto riguarda il gruppo meccanico sia quello elettronico: aspetto da non sottovalutare dato che migliora l’estetica della bici, aumentandone anche il comfort.
E’ giunto il momento di parlare delle prestazioni, cui abbiamo dedicato un breve accenno in precedenza. Esse sono ottimizzate grazie alla progettazione dei tubi che compongono il triangolo principale: obliquo, orizzontale, piantone, che offrono il notevole vantaggio di ottimizzare il flusso d’aria, riducendo così la resistenza aerodinamica senza compromettere il comfort e la rigidità.
Offre un’alta guidabilità anche nei tratti offroad più impervi…
Ed anche un comfort non indifferente
Offre un’alta guidabilità anche nei tratti offroad più impervi…
Ed anche un comfort non indifferente
Bikepacking ready
La Addict Gravel Tuned è dotata inoltre di freni a disco idraulici con rotori da 160 millimetri che garantiscono una frenata ottimale. Il gruppo montato sulla bici è lo Sram Red AXS 24 Speed, mentre per le ruote troviamo le DT Swiss GRC 1100 Disc Wheels.
Spicca inoltre la possibilità di utilizzare borse da innestare sul tubo orizzontale e dei parafango che proteggono il ciclista da acqua e fango. Il prezzo consigliato al pubblico è di 8.699 euro.
Il Team Sunweb è uno dei più conosciuti e vittoriosi del panorama WorldTour. Per il 2021 cambia nome e biciclette, infatti si chiamerà Team DSM e Hindley e compagni pedaleranno su biciScott.
Nuovo sponsor, nuovi colori e nuove biciclette per la Sunweb
Da Cervélo a Scott
DSM è una società che si occupa di scienza della salute globale, della nutrizione e della sostenibilità ambientale. Oltre a questo primo grande cambiamento, il team passerà dalle bici Cervélo alle Scott. I modelli che verranno usati saranno l’Addict RC, la nuova Foil e per le cronometro la Plasma, ovviamente tutte con freni a disco. I bolidi Scott saranno equipaggiati con ruote Shimano e componenti Syncros. Anche il gruppo sarà del marchio nipponico con il Dura Ace Di2.
La Scott Addict Rc nella nuova colorazione del Team DSMLa Scott Addict Rc nella nuova colorazione del Team DSM
Addict RC per tutti i terreni
Iniziamo con la Scott Addict RC, una bicicletta adatta a tutti i terreni ma che dà il meglio sulle salite. Il telaio è realizzato in carbonio HMX SL e ha un design dei tubi con profilo aerodinamico. L’obiettivo dei tecnici Scott è stato quello di ottimizzare il flusso d’aria e ridurre la resistenza aerodinamica. L’intero kit telaio è cavo e ha l’interno totalmente pulito per ridurre al massimo il peso. La zona del movimento centrale è stata irrigidita rispetto alla versione precedente grazie a una sofisticata stratificazione delle fibre di carbonio ad alto modulo. I foderi obliqui sono ribassati, in modo da evitare il ristagno dell’aria e migliorare in questo modo l’aerodinamica.
Un punto molto importante è il manubrio Creston iC SL Carbon di Syncros. Il passaggio dei cavi è completamente interno, in modo da avere una totale pulizia frontale. La forma del manubrio è stata ottimizzata per fornire un’ergonomia ottimale. Inoltre, la particolare lavorazione del carbonio ha portato ad avere un manubrio rigido e al tempo stesso con un migliore assorbimento degli urti.
Quante vittorie per la Foil
La Scott Foil è la bicicletta aerodinamica per eccellenza del marchio svizzero e che sarà l’arma in più per i velocisti del Team DSM. Anche la Foil monta il manubrio Creston iC SL Carbon che permette l’integrazione completa dei cavi. L’aerodinamicità della Foil è data dal suo design brevettato: la Tecnologia F1. Questa tecnologia è stata usata nelle bici Scott che hanno vinto tappe in tutti i grandi Giri, svariate classiche fra cui spicca anche la Parigi-Roubaix e molte altre corse nel mondo.
Un punto importate della Foil 2021 è la forcella che è stata completamente ridisegnata per permettere il passaggio dei cavi interno e favorire il corretto flusso d’aria. La nuova forcella permette di montare pneumatici di larghezza fino a 30 millimetri. Un altro punto che sarà molto apprezzato dai corridori del Team DSM è il movimento centrale PF86, che permette un’ampia giunzione fra i tubi obliquo e quello conico in prossimità del movimento centrale. Grazie al processo di produzione brevettato da Scott della fibra di carbonio si è ottenuto un movimento centrale molto rigido.
La nuova Scott Foil sarà la bici aerodinamica del Team DSMLa nuova Scott Foil sarà la bici aerodinamica del Team DSM
Scott Plasma 6
Per le cronometro i corridori del Team DSM utilizzeranno la nuova Plasma 6, che ha visto ben quattro anni di lavoro da parte dei tecnici Scott. Un punto che è stato migliorato rispetto alla versione precedente è la posizione del tubo obliquo. Dai numerosi test fatti da Scott è risultato che la migliore posizione aerodinamica del tubo obliquo sarebbe esattamente dietro il pneumatico anteriore, ma il minimo movimento della ruota crea una forte turbolenza. Per ovviare a questo è stato constatato che la seconda posizione più veloce è quella con un divario ampio fra la gomma e il tubo obliquo, e in questa direzione è andato lo sviluppo di questa bicicletta.
Qui vediamo la nuova Plasma in una versione adatta al triathlonQui vediamo la nuova Plasma in una versione adatta al triathlon
Un tocco italiano
Per finire segnaliamo che Scott fornirà anche il casco Centric Plus e che per quanto riguarda le gomme troviamo un marchio italiano, vale a dire Vittoria con i pneumatici in graphene.
Le Cervélo a disposizione di Wout Van Aert sono come i petali di una rosa, ognuna specifica e capace di rispondere alle esigenze di campione. Vediamo le sue scelte per le gare di questa primavera.