Nuova Scott Addict RC, la bici racing concept torna a dettare legge

26.11.2024
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GIRONA (Spagna) – Una Scott con una sorta di target, ovvero un valore alla bilancia complessivo che arriva anche al di sotto dei 6 chilogrammi, incredibile. La nuova era del carbonio è iniziata. Un risultato ottenuto grazie all’impiego della fibra di carbonio HMX SL evoluta e grazie ad un pool di tecnologie non disponibili 16 anni fa (la prima Addict risale al 2008). E’ cambiato completamente il concetto di posa delle pelli di carbonio (e dell’utilizzo del mandrino interno ai profilati e della forcella, in fase di costruzione). Per ogni singolo telaio vengono impiegati oltre 200 pezzi di tessuto composito.

La nuova piattaforma Addict RC di Scott è frutto di 4 anni tra progettazione, sviluppo e test. Sono cinque gli allestimenti disponibili, Ultimate e RC Pro, RC10, 20 e 30, con un range di peso compreso tra i 5,9 e 7,7 chilogrammi. La Ultimate adotta il carbonio SL, dalla versione Pro in avanti la HMX “standard”. Prima di entrare nel dettaglio del nuovo progetto, vediamo anche alcune battute di David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team), tra i primissimi atleti ad usare la nuova Addict.

David De La Cruz, 35 anni, esperto corridore del Q36.5 Pro Cycling Team (foto Brazodehierro)
David De La Cruz, 35 anni, esperto corridore del Q36.5 Pro Cycling Team (foto Brazodehierro)

Una bici del genere fa la differenza

«Scott mi ha coinvolto nelle prime fasi di test ufficiali su strada – ci racconta David De La Cruz – non in fase prototipale. La Nuova Addict mi è stata fornita nelle giornate che hanno preceduto il mondiale di Zurigo. Rispetto alla Foil, a parità di configurazione gara, la Addict è circa 800 grammi più leggera, un’enormità a questi livelli. Stabile e precisa davanti nonostante il peso ridotto, facile da rilanciare anche alle basse velocità e ovviamente, come è facile immaginare, una vera belva quando la strada sale. E poi è fluida e stabile.

«Anche per questi motivi e considerando che si tratta di una bici più giovane – prosegue lo spagnolo – rimango sorpreso una volta di più dalla validità della Foil, una bici che nasce aero e che noi e i ragazzi della DSM abbiamo preso come riferimento anche per i Grandi Giri e tappe molto impegnative. Tornando alla nuova Addict, un grande vantaggio – conclude De La Cruz – è che mette insieme una notevole tenuta della velocità e tanti grammi risparmiati, quindi bene in pianura, molto bene in salita e nelle fasi di rilancio».

Il punto fermo è il DNA Scott

Il peso ridotto è molto più che un biglietto da visita e un numero sul quale puntare la campagna di promozione della nuova bici. E’ un valore che la Addict ha fatto suo fin dalla prima versione, fattore emulato da molti che in seguito hanno sviluppato e prodotto bici super leggere in carbonio. Ma le tecnologie progrediscono, così come i materiali e la nuova Scott è frutto anche di una ricerca tecnologica tanto esasperata, quanto capace di raggiungere livelli impensabili.

Pur mutuando il DNA race di Scott e richiamando in parte alcune soluzioni estetiche della Addict precedente e della Foil, siamo di fronte a una bici tutta nuova. E’ stato completamente rinnovato il blend di carbonio per entrambe le versioni. Un telaio SL nella misura media (senza verniciatura) arriva a pesare meno di 600 grammi, con una rigidità ben oltre la media (rispetto al precedente è sceso di oltre 160 grammi). Impressiona anche la riduzione di peso che ha coinvolto la fibra HMX (ora a 650 grammi dichiarati), con un risparmio di quasi 180 grammi se paragonata al modello 2020. La cura dimagrante riguarda anche la forcella (circa 50 grammi a prescindere dalla versione). L’aerodinamica non è stata dimenticata, anche se non è il fattore chiave, ma alcuni accostamenti con la Foil sono lampanti (zona dello sterzo, inserzione dei foderi obliqui e geometrie).

E’ stato adottato un concetto di integrazione evoluto di ogni singolo componente, soluzione che ha permesso di risparmiare complessivamente tanti grammi (includendo anche la verniciatura e ogni singolo componente di assemblaggio). Più margine per il comfort, grazie all’eventuale impiego di coperture fino a 34 millimetri, una bicicletta più bassa (rispetto alla versione precedente) e una geometria corsaiola, ma non eccessivamente tirata (nonostante un accorciamento del carro posteriore). Il feeling delle geometrie e la posizione in sella del corridore sono del tutto accostabili alla Foil.

Il ritorno di un obliquo “quasi” rotondo

Ogni tubazione ha una posa dedicata del carbonio (ogni singolo profilato si ottiene con quattro strati), spessori variabili in base alle zone e forme altrettanto specifiche, frutto anche dell’orientamento del carbonio e dell’aerodinamica (in alcuni punti gli spessori sono al di sotto di 0,6 millimetri).

E poi una sorta di “ritorno” di una tubazione arrotondata (non completamente, in quanto la superficie rivolta all’interno del triangolo mostra un appiattimento), voluta per donare una maggiore rigidità d’insieme e per sfruttare al massimo la svasatura dello sterzo. Quest’ultima sezione è complessivamente più efficiente della “vecchia” Addict, intorno al 15% e paragonabile alla Foil in fatto di penetrazione dello spazio.

Viti T25 e multitool nella piega

Tutta la viteria che riguarda il frame-kit e i componenti Syncros è di natura Torx25. Una soluzione votata a semplificare una gestione talvolta complicata e confusionaria, davvero molto apprezzabile. Inoltre è possibile integrare un mini-tool leggero all’interno della piega (all’interno del terminale della curva), completamente nascosto e semplice da estrarre in caso di necessità.

Parliamo ora del reggisella e del cockpit integrato. Il primo ha mutuato le forme dalla versione più anziana, ma è stato rivisto nella costruzione e nella sostanza. E’ disponibile con uno off-set di 0,5 centimetri e uno maggiormente scaricato verso il retro, quest’ultimo integra anche una luce led ad alta visibilità. La versione con arretramento maggiorato garantisce (sempre compatibile, ma disponibile come standard dall’allestimento RC 10 in poi) il 36% di flessioni in più, magari utile in caso di sconnesso, oppure per chi vuole un “maggiore effetto compliance”. E poi il nuovo manubrio integrato Syncros R100 SL, più magro rispetto a quello in dotazione alla Foil, con un’ergonomia ottimizzata e una svasatura di 1,5 centimetri per lato (più stretto sopra e largo sotto), circa 6°.

Occhio ai prezzi e alla bilancia

La Scott Addict RC Ultimate, quella con le ruote Syncros Capital SL (tutte in carbonio) da 40 ed il pacchetto Sram Red, ferma l’ago della bilancia a 5,9 chilogrammi con un prezzo di listino di 12.999 euro. Appena sotto c’è la RC Pro con lo Shimano Dura Ace, ruote Syncros raggiate in acciaio (cerchio da 40 millimetri), peso dichiarato a 6,5 chilogrammi e 8.699 euro.

Le versioni RC 10, 20 e 30, hanno rispettivamente le trasmissioni Shimano Ultegra (10 e 20, la prima ha il cockpit integrato) e Shimano 105 Di2. I pesi dichiarati sono di 7,1, 7,4 e 7,7 chilogrammi, tutti numeri estremamente interessanti, con prezzi di 6.999, 5.999 e 4.999 euro. Le taglie disponibili sono 7, dalla XXS fino alla XXL.

Scott