Tour de France, il terzo riposo e le ultime curiosità

18.07.2022
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Il terzo riposo ci offre ulteriori spunti e curiosità della tecnica al Tour de France, in vista dei Pirenei, della crono e dei Campi Elisi. Il caldo, la ricerca della leggerezza (non solo in merito alle biciclette) e i tanti prodotti che vedremo disponibili in futuro, sono i veri protagonisti.

Diamo uno sguardo alle immagini che hanno attirato la nostra attenzione nei giorni scorsi.

Una Ultimate tutta nera per Mas

Il fatto che buona parte degli atleti del Movistar Team utilizzi la nuova versione della Ultimate non è più una novità. Carlos Verona e compagni hanno in dotazione una bicicletta di colore azzurro, ma ha attirato la nostra attenzione la bicicletta di Enric Mas. E’ una Canyon Ultimate di nuova generazione, questo è evidente, ma rispetto a quella dei compagni la livrea è nera. Una verniciatura più leggera per lo scalatore spagnolo? Sembrerebbe di si, in quanto la bicicletta appare opaca, senza flatting e vernice.

La nuova Foil RC per Bardet
La nuova Foil RC per Bardet

Bardet con la Foil RC

La vera particolarità non è il nuovo modello di bici di Scott, presentata qualche giorno prima dell’inizio del Tour de France, ma il fatto che Bardet utilizzi una bici aero concept. Al di la dei fattori legati all’immagine e considerando le conoscenze tecniche del corridore francese, abbiamo anche una sorta di conferma della versatilità della nuova Foil. Bardet la sta utilizzando con le ruote Shimano C36 con predisposizione tubolare.

Le calzature super light di Mollema
Le calzature super light di Mollema

Scarpe super ventilate per Mollema

Quelle indossate dall’atleta olandese sono delle Bontrager XXX più leggere grazie a degli inserti in mesh sulla tomaia vicino alla punta e nella zona dell’arco plantare. Non di rado i corridori usano delle scarpe più ventilate e alleggerite per le giornate più calde del Tour de France, talvolta gli stessi prodotti trovano uno spazio anche nei vari listini delle aziende, in altre occasioni la produzione è specifica per gli atleti. Questa versione usata da Mollema non compare nel catalogo Bontrager.

Le ruote bassissime sulla Factor di Fuglsang
Le ruote bassissime sulla Factor di Fuglsang

Le ruote “bassissime” di Fuglsang

Sono le Black Inc, prodotto comunque nell’orbita Factor e avevano già attirato la nostra attenzione al Tour of the Alps, a quel tempo montate soltanto sulla bicicletta di Froome. Sono le Carbon Twenty e sono presenti nel catalogo Black Inc. Hanno il cerchio in carbonio da 20 millimetri con i raggi Sapim in carbonio, hanno la predisposizione al tubolare (montate con gli pneumatici Maxxis). Ancora una conferma a riguardo del fatto che le ruote medie e basse stanno tornando sempre più di moda.

La Prototipo di Pogacar, 6,8 chilogrammi come da regolamento (foto Fizza/UAE)
La Prototipo di Pogacar, 6,8 chilogrammi come da regolamento (foto Fizza/UAE)

La Prototipo “standard” per Pogacar

Le Colnago Prototipo utilizzate dal corridore sloveno non hanno nulla di diverso rispetto a quelle dei compagni, livree cromatiche e setting a parte. Sia quella con tutti i loghi bianchi, che quella utilizzata con le scritte gialle hanno le specifiche tradizionali del modello Prototipo. La bicicletta, con l’allestimento utilizzato da Pogacar, come da regolamento, non scende sotto i 6,8 chilogrammi di peso.

La ricerca del freddo

Ghiaccio dove è possibile, sotto le calze, al di sotto dei pantaloncini e anche i nuovi giubbotti raffreddanti. Prendiamo ad esempio quelli utilizzati da Van Aert e Pogacar, ma la lista di questi accessori è lunga e varia. L’evoluzione è arrivata anche in questo segmento e le soluzioni sono diverse.

Ci hanno colpito quelli utilizzati da Jumbo-Visma e dal corridore sloveno, con alcune zone scaricate e altre dove si posizionano i ghiaccioli, vicino alle sezioni muscolari e lontano dalla parte addominale ed il ventre. Nel caso degli Jumbo, il giubbino è quello prodotto dall’azienda olandese Inuteq ed è il modello Xtreme.

I segni della sudorazione estrema e della fatica
I segni della sudorazione estrema e della fatica

Il corpo che brucia

Solo al termine della tappa e visti da vicino, gli indumenti danno l’idea di quanto il fisico dei corridori è messo sotto stress, per la fatica della prestazione e per mantenere costante la temperatura.