L’oscar di Malori: la posizione migliore ce l’ha Kung

25.11.2021
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Alla fine, dopo tanto osservare, raccontare e scrivere di altri, il “Malo” ha calato la maschera e si è lasciato scappare chi sia il corridore in circolazione che secondo lui è meglio messo sulla bici da crono. Rullo di tamburi: lo svizzero Stephen Kung, campione d’Europa a Trento, maglia Groupama-Fdj, bici Lapierre Aerostorm DRS.

«Adesso però – gli abbiamo intimato con tono fintamente minaccioso – ci dici il perché!». E siccome Adriano non aspettava altro, ecco un altro viaggio interessante in questo mondo di uomini spesso grandi, con grandi motori e la necessità di infilarsi nell’aria, malgrado appunto la loro stazza.

«Kung è alto 1,93 – osserva Malori – e pesa 83 chili, praticamente un altro Ganna. Però rispetto a Pippo è messo meglio, anche se poi il nostro fa la differenza per motore e sicurezza. Ma andiamo per gradi, così provo a spiegarvi la mia idea. La premessa però è sempre la stessa: in aerodinamica conta più essere stretti che bassi».

Giro di Romandia, prologo. Si notano i rialzi sotto le scodelle del manubrio e la posizione delle mani
Giro di Romandia, prologo. Si notano i rialzi sotto le scodelle del manubrio e la posizione delle mani

Le foto scorrono nello schermo e il ragionamento prende il largo, proprio partendo dalla doverosa premessa, in base alla quale Malori aveva stigmatizzato il tentativo della Deceuninck-Quick Step di abbassare troppo Mattia Cattaneo.

Da dove partiamo?

Dallo spessore sotto le protesi del manubrio. Si vede che fra il manubrio e le scodelle c’è parecchio spazio, ma le spalle sono strette e… guardano verso il basso. Sono ben incurvate. Inoltre tiene giù la testa, cercando di avvicinarla alle mani, facendo cuneo. Anche la posizione delle mani è ottima, con i polsi ruotati in avanti. Si vede che il manubrio gliel’hanno fatto su misura. E’ messo anche meglio di Ganna…

Non avevi sempre detto che Pippo è il top?

Non so se dipenda dalla ginnastica che fa, ma Kung è messo meglio con le spalle. Pippo ha spalle larghe e dritte, Kung ha una flessione molto migliore. Potrebbe anche dipendere semplicemente da madre natura, che ti fa più o meno flessibile. E ora guardiamo la foto laterale.

Eccola qua, cosa vedi?

La testa è incassata bene verso le scodelle ed è messo così in tutte le foto che ho trovato in rete, quindi vuol dire che è una posizione comoda e naturale. Le braccia hanno angolo di 90 gradi ed è retto anche quello fra braccio e tronco. Se guardate, forma un ovetto: la linea ideale fra testa, coda del casco e curva della schiena. Non è tanto sacrificato ed è tanto alto davanti, con il collo libero e la possibilità di muovere le spalle.

Non ti sembra un po’ basso di sella?

Quello è molto personale. A me ad esempio piaceva andare alto. Ci sono tante correnti di pensiero sulla migliore altezza di sella, ma nella crono c’è da valutare anche l’allungamento delle pedivelle che potrebbe variare e di conseguenza portare qualche variazione. Comunque per la posizione della schiena e delle braccia e per il modo in cui è compatto, mi sembra meglio anche di Van Aert.

E allora perché Ganna lo batte sempre?

Pippo magari non sarà la perfezione aerodinamica, ma a fronte di questo, ha tanti watt da spendere. D’altra parte non esiste la biomeccanica perfetta: va applicata e personalizzata. Ganna è comodo e va forte. E poi ha tanta testa…

E quella con l’aerodinamica c’entra meno, giusto?

Kung spesso stecca i grandi appuntamenti e può dipendere da questo. Se batti Ganna all’europeo, dieci giorni dopo non fai quarto al mondiale. Magari fai secondo, ma quarto… Forse ha sentito troppo l’appuntamento. Pippo ha una freddezza maturata ormai in anni di sfide ad alto livello, da quando a vent’anni ha vinto il primo mondiale di inseguimento. Kung è a questi livelli da 2-3 anni. Sappiamo quanto conta la testa nelle crono. E Ganna è uno che aggredisce le crono, le corre all’attacco. Come Pantani aggrediva le salite.

Moser Hinault 1984

Facciamo un gioco: quali sarebbero le migliori cronocoppie?

09.10.2021
4 min
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Ricordate il Trofeo Baracchi? In calendario dal 1941 al ’91 e dal 1949 con la formula della cronocoppie, era il classico appuntamento di fine stagione del ciclismo internazionale. Alcune coppie sono rimaste nella memoria della gente, come Fausto Coppi che dopo tre vittorie con Riccardo Filippi nel 1957 trionfò con il giovane Ercole Baldini olimpionico l’anno prima, oppure i grandi Altig e Anquetil trionfatori nel 1962, lo stesso Anquetil con Gimondi nel ’68, Moser e Saronni nel ’79, ancora Moser e Hinault nell’84 (foto di apertura) fino all’edizione del ’91, tornata individuale per concludere la Coppa del Mondo.

In Lombardia contemporaneamente si svolgeva il GP d’Europa che è durato un po’ di più, fino al 2000. Nel 1999 lo vinse, insieme all’ucraino Belohvosciks, un giovanissimo Marco Pinotti che ricorda bene quel tipo di corse e che abbiamo quindi chiamato come interlocutore per immaginare un Baracchi contemporaneo, chiedendoci e chiedendogli quali potrebbero essere le cronocoppie migliori sulla base dei campioni attuali.

Marco, non possiamo che partire da Filippo Ganna: con chi sarebbe abbinabile e tecnicamente meglio adattabile?

Non è semplice, perché Filippo ha un fisico imponente e ha bisogno di un corridore di stazza simile: con Rohan Dennis, ad esempio, non si comporrebbe una coppia ben assortita perché Ganna prenderebbe troppa aria. In Italia potrebbe formare una buona coppia con Affini, ma considerando le caratteristiche che aveva il Baracchi, dove si componevano coppie internazionali anche di team diversi, io dico che l’ideale sarebbe vederlo insieme al campione europeo Kung.

Van Aert Evenepoel 2021
Van Aert ed Evenepoel, troppo diversi fisicamente ma soprattutto inconciliabili come caratteri
Van Aert Evenepoel 2021
Van Aert ed Evenepoel, troppo diversi fisicamente ma soprattutto inconciliabili come caratteri
Passiamo a Van Aert ed Evenepoel: sarebbe una coppia possibile?

Per nulla, da ogni punto di vista. Tecnicamente Van Aert è troppo più alto del connazionale quindi faticherebbe molto di più, senza contare che non mi pare che caratterialmente si prendano molto… Si punzecchiano spesso, non c’è affinità, l’ultimo Mondiale lo ha dimostrato, aveva ragione Parsani nel dire che Remco ha corso più per Alaphilippe che per Van Aert. Quest’ultimo lo vedrei bene con Dennis, Evenepoel potrebbe invece fare coppia con Vermeersch, la rivelazione della Roubaix che ai Mondiali U23 ha dimostrato di andar forte contro il tempo.

Stessa nazione ma team diversi anche per Roglic e Pogacar…

Qui il discorso è diverso, sono ben amalgamabili e al di là della normale rivalità sportiva c’è un certo feeling, Pogacar ad esempio ai Mondiali 2020 ha apertamente corso per il connazionale. L’unico problema è che avrebbero bisogno di un percorso con qualche difficoltà tecnica, qualche ondulazione per reggere il passo con grandi passisti alla Ganna o Kung.

Roglic Pogacar 2021
Roglic e Pogacar, rivali che si rispettano, una buona coppia se il percorso è duro
Roglic Pogacar 2021
Roglic e Pogacar, rivali che si rispettano, una buona coppia se il percorso è duro
Proprio Kung come lo vedresti con Bissegger? Due specialisti delle cronometro che vengono dalla pista…

E considerando che le cronocoppie erano sempre su distanze molto importanti, alla lunga potrebbero pagare dazio. Considerando che Kung ha grande potenza e Bissegger un bassissimo coefficiente aerodinamico, direi che potrebbero emergere all’inizio ma rischierebbero di disunirsi con il prolungarsi della corsa.

Torniamo in Italia: Ganna a parte, una coppia Affini-Sobrero sarebbe praticabile?

No, c’è sempre troppa differenza fisica. Affini potrebbe sfruttare meglio le sue caratteristiche con un corridore simile, avrebbe bisogno di protezione fisica quando tocca all’altro tirare. Mattia Cattaneo andrebbe bene, come anche un Alberto Bettiol.

Kung Mondiali 2021
Stefan Kung, forse il più duttile: che coppia farebbe con Filippo Ganna…
Kung Mondiali 2021
Stefan Kung, forse il più duttile: che coppia farebbe con Filippo Ganna…
Coppia danese, uno specialista puro e un grande passista: Bjerg-Asgreen…

Questa è davvero una coppia che mi piace, due atleti alti, adattissimi alle sfide contro il tempo e pienamente amalgamabili, anche sulle lunghe distanze. Rischierebbero di sbaragliare la concorrenza…

Chiudiamo in casa Deceuninck Quick Step con Cavagna e Almeida…

No, qui di ripresenta il problema visto con gli svizzeri. Cavagna è adatto a crono molto piatte, Almeida è troppo leggero per gare lunghe e senza asperità. Cavagna potrebbe andar bene con uno come Asgreen, rimanendo nel team, Almeida forse potrebbe ottenere di più con Cattaneo.

Team Relay 2021
Ganna davanti a Sobrero e Affini: la differenza è evidente, in una crono lunga serve maggiore coesione fisica
Team Relay 2021
Ganna davanti a Sobrero e Affini: la differenza è evidente, in una crono lunga serve maggiore coesione fisica
E Pinotti con chi avrebbe fatto coppia?

Sicuramente con Dennis, sarebbe stato l’ideale per le mie caratteristiche…

Ti piacerebbe un ritorno di una manifestazione di questo genere?

Nel calendario attuale non c’è posto, anche considerando come era la gara, una sorta di passerella finale della stagione. La cronocoppie però ha un suo perché e a dir la verità io la vedrei bene inserita nel team relay: la formula attuale dei Mondiali ed Europei, con 3 atleti-gara di fatto esclude molte nazioni che faticano a trovare tre atleti di pari valore tecnico e fisico. Abbinando due coppie credo che ci sarebbe più partecipazione e anche più incertezza.

Ganna, l’argento un po’ brucia. E in Svizzera stasera si brinda

09.09.2021
6 min
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Preciso come un orologio svizzero, quante volte avremo detto questa frase. Da oggi con il successo di Stefan Kung potremo dire “preciso come un cronoman svizzero”. Il 27enne elvetico ha bissato la medaglia d’oro dell’anno scorso nella prova contro il tempo degli europei battendo Filippo Ganna (argento per 8”) e Remco Evenepoel (bronzo per 15”) col suo connazionale Stefan Bissegger quarto a 23”. A Trento è andato in scena un tripudio rossocrociato a tutti gli effetti contando anche la vittoria al mattino di Marlen Reusser.

Si dava tutti per scontata la vittoria di Ganna, ma Kung era in agguato. Alla fine è arrivato l’argento
Si dava tutti per scontata la vittoria di Ganna, ma Kung era in agguato. Alla fine è arrivato l’argento

Attesa di Ganna

Tutti ci aspettavamo Ganna, ma a lui non possiamo chiedere e pretendere che vinca ogni cronometro che disputa. Anche perché sa bene che fino a qualche anno fa non era a questi livelli e che adesso c’è un equilibrio maggiore tra gli specialisti. In conferenza stampa analizza con estrema lucidità e tranquillità un risultato che gli ha tuttavia dato una medaglia d’argento e che arriva dopo un oro nel Mixed Relay che sente particolarmente.

«Diciamo – spiega Ganna – che la crono si gioca sui secondi, quindi non è un rammarico. Se dovessi pensare di cedere la maglia di ieri, non sarei io. Sono soddisfatto delle scelte fatte e penso che sia un bel blocco di lavoro in vista della cronometro mondiale. Ora penso a recuperare in vista della prova in linea degli europei dove cercheremo di farci vedere e fare bene. Poi penseremo alla domenica dopo ancora (il 19 settembre si correrà il mondiale crono, ndr), dove ci sarà da vedere cosa salterà fuori, visto che oggi ne mancavano diversi di avversari. La cosa positiva è che siamo tutti lì in pochi secondi, come alla crono delle Olimpiadi. Adesso le piccole cose fanno la differenza e ci sarà da calcolare bene il passo da tenere, le energie con cui arrivare e trovare ogni volta quel secondo in meno rispetto all’avversario».

Mentre l’azzurro parla, Kung lo ascolta, annuisce alle sue considerazioni e con un pizzico di soddisfazione pensa a ciò che ha appena fatto. Lo sentiamo.

Kung era già campione europeo della crono in carica e si è ripreso il titolo
Kung era già campione europeo della crono in carica e si è ripreso il titolo
Stefan hai bissato la medaglia d’oro dell’anno scorso e forse ha un sapore più dolce, un risultato davvero fantastico.

Sì, è sempre difficile vincere indipendentemente da chi si schiera alla linea di partenza. Oggi c’erano praticamente quasi tutti i più grandi specialisti al mondo, ma ero fiducioso nelle mie possibilità. Mi sentivo di avere una buona forma, soprattutto dopo i buoni risultati al Benelux Tour, dove ho fatto le prove generali per questa gara (Kung è arrivato terzo nella crono di Lelystad vinta da Bisseger su Affini, ndr). Oggi avevo un piano in mente e l’ho portato a termine come mi ero preposto.

Quale piano?

All’intermedio ero leggermente indietro, però non mi sono lasciato sfiduciare e sapevo che sarei andato a riprendere l’atleta che era davanti a me (Cavagna era partito un minuto prima, ndr). Quando l’ho ripreso è stata una iniezione di fiducia che mi ha permesso di dare tutto fino all’ultimo secondo. E non ho mollato fino all’ultimo, perché so bene che è questioni di secondi tra vincere e perdere.

Affini, sesto al traguardo, a 39″ da Kung. Al Benelux Tour era stato secondo nella crono di Lelystad
Affini, sesto al traguardo, a 39″ da Kung. Al Benelux Tour era stato secondo nella crono di Lelystad
I tuoi avversari ti mettono sempre tra i favoriti, Ganna dopo il Mixed Relay ha fatto il tuo nome ma spesso molti addetti ai lavori sembra che non ti prendano troppo in considerazione. Come vivi questo aspetto anche in vista del Mondiale?

Da un anno a questa parte mi sono avvicinato alla vittoria sempre di più. Tanto volte l’ho sfiorata, sono sempre stato battuto da qualcuno di diverso e sono sempre stato dato tra i non favoriti. Oggi ho dimostrato che sono riuscito a sconfiggerli tutti. L’obiettivo nei prossimi dieci giorni è quello di cambiare questa maglia (domenica 19 settembre ci sarà la crono iridata, ndr) in qualcosa di più prestigioso. Il risultato di oggi è stata una iniezione di fiducia fondamentale a livello mentale.

Remco Evenepoel, terzo a 15″, con Maclennan, segretario general Uec, che dietro il podio gli consiglia la medaglia
Remco Evenepoel, terzo a 15″, con Maclennan, segretario general Uec, che dietro il podio gli consiglia la medaglia
A proposito di successi sfiorati, nella quinta tappa al Tour ti ha battuto Pogacar un po’ a sorpresa proprio a cronometro. Eri più deluso o incredulo?

Cosa posso dirvi. Immaginate di essere primi in una crono importante. Una gara di trenta minuti che però ti richiede ore e ore di allenamenti, di preparazione, di test e di ottimizzazione per sistemare ogni minuscolo dettaglio. Ti presenti in pedana, disputi la migliore prova della tua vita, sai che quasi non potevi fare di più. Ti siedi sulla hot seat, pensi di aver battuto tutti: Roglic, Van Aert, Asgreen, insomma tutti i più forti. Inizi a crederci, pensi che forse ce l’hai fatta…

Invece?

Invece arriva Tadej e ti straccia di 20”. Direi che è più di una semplice delusione, è pura frustrazione. Perché veramente non potevo fare di più. E soprattutto lui non mi sembrava tra i più accreditati. Forse essere leader della generale del Tour gli ha dato una sorta di vantaggio perché in corsa era più protetto. Poi lui ha una capacità di recupero fantastica. Tutti questi fattori alla fine hanno fatto la differenza.

Bisseger, 22 anni, quarto al traguardo. Aveva vinto la crono al Benelux Tour
Bisseger, 22 anni, quarto al traguardo. Aveva vinto la crono al Benelux Tour
Oggi il ciclismo svizzero ha fatto una grande doppietta con l’oro tuo e della Reusser. Una giornata di gloria per voi.

Sì, è vero. Ieri con lei stavamo parlando e mi ha detto: «Secondo me vinceremo». Di solito uomini e donne non hanno mai l’opportunità di stare e allenarsi assieme, abbiamo programmi diversi. Solo in questi eventi possiamo farlo e scambiarci un po’ le nostre sensazioni e opinioni. Quando ci siamo visti, abbiamo parlato di questa prova e alla fine lei ha avuto ragione. Abbiamo vinto entrambi, è davvero incredibile. Siamo un Paese piccolo, con pochi ciclisti, quindi è una grandissima soddisfazione essere riusciti in questo risultato. Senza dimenticarci che Bissegger è arrivato quarto. Il lavoro che sta facendo la nostra federazione è veramente ottimo e ogni volta che facciamo queste manifestazioni è come se tutti i pezzi andassero insieme e fossimo una macchina che funziona veramente bene.

Lapierre Xelius SL

Lapierre Xelius SL e Aircode DRS per Pinot e Démare

20.04.2021
3 min
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Un binomio tutto francese quello fra il Team Groupama-FDJ e le biciclette Lapierre, che vede in Thibaut Pinot e Arnaud Démare i due corridori più vincenti e rappresentativi. Il primo pedala soprattutto sulla Xelius SL, mentre il velocista campione nazionale francese predilige la più aerodinamica Aircode DRS. Per le cronometro c’è l’Aerostorm DRS.

Da salita ma con tubi aero

La Lapierre Xelius SL è una bicicletta dal design particolare che utilizza una tecnica di stampaggio che permette di posizionare gli strati di carbonio in maniera perfetta e ottenere così prestazioni di alto livello. Pur essendo la bicicletta dedicata alle tappe di salita, è dotata di tubi aerodinamici con un profilo NACA e Kammtail, con la coda tronca, come quelli usati sull’Aircode SL.

Rigidità e comfort

I punti chiave del telaio della Xelius SL sono due: nella zona del movimento centrale e in quella dove si incrociano il tubo orizzontale con i pendenti alti del carro posteriore. La tecnologia Powerbox crea un sistema unico fra il tubo obliquo, il movimento centrale e i foderi bassi posteriori, incrementando la rigidità laterale e migliorando la trasmissione di potenza al carro posteriore. La tecnologia 3D Tubular è indirizzata a migliorare il comfort e si concretizza con l’innesto dei pendenti posteriori direttamente sul tubo orizzontale. Questa soluzione permette al tubo verticale di avere una flessione maggiore e trasmettere meno vibrazioni al reggisella.
Per quanto riguarda le ruote il Team Groupama-FDJ è equipaggiato con le Shimano Dura Ace con pneumatici Continental. La Xelius SL può montare copertoni fino a 28 millimetri di larghezza.

Lapierre Aircode DRS
La nuova Lapierre Aircode DRS
Lapierre Aircode DRS
La nuova Lapierre Aircode DRS è ancora più veloce

Terza generazione

Per le gare più veloci gli uomini della squadra transalpina possono contare sulle prestazioni della nuova Aircode DRS, arrivata alla terza edizione. L’acronimo DRS, Drag Reduction System, significa riduzione delle resistenze aerodinamiche che sono il centro di questo progetto. Grazie agli studi tramite analisi CFD (Computational Fluid Dynamics) e ai test in galleria del vento questa bicicletta permette un risparmio di watt del 13% ad una velocità di 50 Km/h in caso di vento frontale. Il risparmio di watt scende a un 5% in caso di vento laterale con un angolo di imbardata di 10 gradi.

Geometrie nuove

Le novità si trovano anche nelle geometrie con un raddrizzamento del tubo verticale che ha permesso di accorciare il tubo orizzontale, con la soddisfazione anche degli scalatori. I foderi bassi del carro posteriore sono lunghi solo 40,5 centimetri, il che la dice lunga sulla reattività di questa bicicletta.

Stefan Kung in azione con l'Aerostorm
Stefan Kung in azione con l’Aerostorm DRS
Stefan Kung in azione con l'Aerostorm
Il campione europeo a cronometro Stefan Kung in azione con la sua Aerostorm DRS

La bici del campione europeo

Un’altra novità di Lapierre è la nuova Aerostorm DRS, la bicicletta da cronometro che ha conseguito alcuni successi soprattutto grazie al campione europeo della specialità Stefan Kung. Oltre alle linee dei tubi pensate per massimizzare l’aerodinamica, si nota anche il reggisella sempre di Lapierre che permette un’ampia regolazione in avanzamento o arretramento in modo da trovare la posizione di spinta migliore. Di Lapierre anche il manubrio da cronometro. Come per i modelli per le prove in linea, anche per l’Aerostorm le ruote sono di Shimano con la lenticolare al posteriore e una ruota a razze all’anteriore.

Reggisella Lapierre Aerostorm
Il reggisella dell’Aerostorm DRS
Reggisella Lapierre Aerostorm
Il reggisella aerodinamico dell’Aerostorm permette un’ampia regolazione

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteShimano Dura Ace
PneumaticiContinental
ManubrioPRO
Sella Prologo
ReggisellaPRO, Lapierre
PedaliShimano

I Componenti

Per quanto riguarda la componentistica, tutte le bici della Groupama-FDJ sono montate con il gruppo Shimano Dura Ace Di2, i manubri sono del marchio PRO, i portaborracce sono Elite, le selle Prologo e i pneumatici Continental.