Scott Italia e Guidare Oggi hanno recentemente presentato una specifica “web-series” dedicata alla complessa, ma necessaria, convivenza in strada tra automobili e biciclette.
Da sempre, il rapporto tra auto e bici sulle strade rappresenta un argomento di grande rilevanza e di grande sensibilità per Scott. Negli ultimi anni, l’incremento dell’uso delle biciclette come mezzo di trasporto è stato notevole: la crescita è stata quasi esponenziale, soprattutto in epoca pandemica e post pandemica. Tuttavia, nonostante questa diffusione del mezzo sostenibile bicicletta, la convivenza tra auto e bici rappresenta ancora oggi una sfida importante, da vincere, con inevitabili problemi legati al tema sicurezza. E a tal proposito, la mancanza di un’adeguata educazione stradale, e di una profonda cultura della condivisione della strada, contribuisce ancora moltissimo ad alimentare tensioni e conflitti tra automobilisti e ciclisti.
“Sulla stessa strada” è la campagna che vuole sensibilizzare gli utenti sulla sicurezza stradale“Sulla stessa strada” è la campagna che vuole sensibilizzare gli utenti sulla sicurezza stradale
Educazione e rispetto
Ed è proprio per cercare di dare una risposta, di portare un contributo alla soluzione di questo problema, che nasce ”Sulla stessa Strada”: una serie molto ben strutturata di “pillole video” realizzate in collaborazione con Andrea Brusadin, insegnante di scuola guida, ideatore e proprietario della pagina YouTube Guidare Oggi.
L’obiettivo di questa produzione – fruibile ovviamente a titolo gratuito – è quello di offrire semplici consigli e utili informazioni per rendere più sicura la convivenza sulla strada, con l’obiettivo dichiarato di utilizzare al meglio questo importante e sensibile spazio comune. I video si basano sull’apprendimento di semplici ma basilari regole della circolazione: come ad esempio l’utilizzo delle piste ciclabili, l’equipaggiamento che i ciclisti dovrebbero avere, le accortezze che spesso vengono sottovalutate ma che potrebbero fare la differenza in occasione di frangenti rischiosi…
E’ nata dalla collaborazione tra Scott Italia e Guidare OggiE’ nata dalla collaborazione tra Scott Italia e Guidare Oggi
”Sulla Stessa Strada” è una serie di cinque video fruibili sui canali social sia di Scott Italia che di Guidare Oggi. Il primo episodio, andato in onda venerdì 7 luglio, ha trattato un tema semplice come quello dell’apertura delle portiere e dell’attenzione del ciclista quando si passa accanto ad una macchina parcheggiata.
A seguire, si affronteranno problematiche essenziali legate al tema del sorpasso delle macchine sui ciclisti, delle piste ciclabili (quando usarle e quando non usarle), della differenza di utilizzo tra attraversamento ciclabile e pedonale, di come prendersi il giusto e corretto spazio sulla carreggiata, di come andare in fila indiana senza affiancarsi al proprio compagno di pedalata.
L’ultima versione della Scott Foil nasce per essere aerodinamica prima di tutto, ma sorprende per la sua versatilità ed efficienza in ogni situazione. E’ veloce e reattiva, in salita funziona bene come poche altre della sua categoria ed è facile da guidare nei tratti tecnici.
L’abbiamo provata con il medesimo allestimento utilizzato dai corridori del Team Q36.5(ad eccezione degli pneumatici) e proprio a Filippo Conca e Gianluca Brambilla abbiamo fatto delle domande in merito alla loro bici.
Le sue geometrie non portano a sacrifici eccessiviLe sue geometrie non portano a sacrifici eccessivi
La prima volta che sei salito sulla Foil, quale è l’aspetto che ti ha colpito maggiormente?
Filippo Conca:«La rigidità insieme all’aerodinamica, soprattutto alle alte andature e nelle curve da affrontare in velocità. E poi in discesa, dove si percepisce la spinta che arriva dal mezzo. Mi ha dato un feeling immediato, nonostante la mia struttura fisica e l’altezza».
Gianluca Brambilla:«A mio parere è bellissima, aggressiva e con un design che parla da solo. E’ veloce, rigida ed è molto facile quando c’è da prendere velocità».
La scatola del movimento centrale, uno dei punti di forza della FoilLa forma “importante” dello sterzoLa scatola del movimento centrale, uno dei punti di forza della FoilLa forma “importante” dello sterzo
Bici aero e salita, la Foil viene utilizzata anche da molti scalatori veri e propri. Che vantaggi offre questa bici in salita e nelle situazioni tecniche più complicate?
Filippo Conca:«Verissimo, la Foil è una di quelle bici aerodinamiche molto apprezzate anche dal gruppo degli scalatori. Rispetto alla Addict, rimanendo in ambito Scott, paga qualche grammo, ma efficienza aerodinamica e rigidità hanno il sopravvento. Voglio fare un esempio: prima di attaccare una salita si affronta la pianura, tratti vallonati ed eventuali discese. Una bici veloce e leggera come questa può dare un grande aiuto. E poi buona parte delle salite sono pedalabili dove si va a 20/25 all’ora, anche oltre e la bici aerodinamica offre dei vantaggi».
Gianluca Brambilla:«Nel ciclismo di oggi si va a velocità sempre più elevate, credo che una bici come la Scotto Foil è la combinazione perfetta per molti atleti, aerodinamica e leggera. E’ fondamentale arrivare all’attacco della salita senza aver sprecato troppo».
Quando invece c’è da fare velocità, o da rilanciare, una bici con le caratteristiche della Foil, offre dei vantaggi tangibili?
Filippo Conca:«Come detto in precedenza la rigidità è una delle caratteristiche principali, eppure la Foil non risulta mai eccessiva ed è facile da rilanciare. Lo è quando l’andatura è bassa e si scatta, lo è quando la velocità è già alta e si aumenta ancora».
Gianluca Brambilla:«Sotto un punto di vista è una bici che sprinta da sola e tiene la velocità. Personalmente ho notato dei vantaggi anche quando sono in scia a 60 all’ora e oltre, la Foil permette di guadagnare spazio, quasi come se fosse risucchiata da quella davanti».
Design corsaiolo per una bici compattaLa trasmissione Sram include il power meter QuarqLa sella modello Belcarra, prodotto interessanteIl manubrio Syncros Creston, ergonomico e comodoIl cap che copre l’unione tra attacco e stelo della forcellaDesign corsaiolo per una bici compattaLa trasmissione Sram include il power meter QuarqLa sella modello Belcarra, prodotto interessanteIl manubrio Syncros Creston, ergonomico e comodoIl cap che copre l’unione tra attacco e stelo della forcella
La Foil RC Ultimate in test
Una taglia media, con il manubrio Syncros Creston SL Aero, integrato e completamente in carbonio. Syncros è anche la sella, modello Belcarra 1.0, una sella corta molto interessante per comfort e sfruttabilità.
La trasmissione è Sram Red eTap AXS (48/35 e 10/33), con il power meter Quarq incluso. Le ruote Zipp sono le 454 NSW gommate Schwalbe Pro One tubeless, 25 davanti e 28 dietro. Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 7,1 chilogrammi (senza pedali). Il prezzo di listino è di 15.999 euro.
Una bici per correre
L’ultima versione della Scott Foil è una bici da agonista, senza se e senza ma. Lo è per l’impatto estetico, importante nelle forme, nei volumi, per quelle linee marcate e decise che tramettono molto del suo carattere. E’ una bici da corridore vero e lo si percepisce quando la si usa per la prima volta, perché è veloce (parecchio veloce) ed invita ad andare a gas aperto, sempre. Anche per questo motivo è una bici esigente: per stare sempre a manetta bisogna essere allenati, preparati ed avere la capacità di essere lucidi, in modo da sfruttare le potenzialità del mezzo.
La sezione centrale è identificativa del progettoI foderi obliqui spanciano vero l’esternoUn avantreno granitico, si vede e si senteLa sezione centrale è identificativa del progettoI foderi obliqui spanciano vero l’esternoUn avantreno granitico, si vede e si sente
Rigida in salita
Eppure la Foil RC è una bici facile da guidare. Se consideriamo le quote geometriche taglia per taglia, non ha dei valori estremizzati, dei numeri che una volta tradotti nella posizione in sella, portano ad avere un setting sacrificato, anche se è sempre bene considerare che è una bici nata per gareggiare. Lo sterzo non è corto, fattore che si riflette in uno stack complessivo leggermente più alto della media. In questo modo si limita l’utilizzo degli spessori tra attacco e battuta dello sterzo e si utilizza il manubrio integrato in tutte le sue parti e anche la stabilità dell’avantreno ne guadagna. Invita a tenere una posizione caricata in avanti, facilitando così i rilanci e le uscite di sella, ma anche a spingere di forza.
In discesa, in pianura e in quei contesti dove si può fare velocità, la Scott Foil è un’arma sempre con il colpo in canna. Ha un’eccellente capacità di mantenere la velocità e di riprendere un ritmo elevato, ad esempio nei cambi di ritmo e nelle ripartenze.
In salita colpisce in maniera estremamente positiva. Si percepisce la sua rigidità, ma al contrario di molte bici aero la Foil non diventa pesante quando le pendenze superano la doppia cifra. Quando si esce di sella l’avantreno offre un sostegno molto importante, non si scompone sotto il carico del corpo e anche la forcella non da mai la sensazione di flettere. Tutta la sezione centrale, insieme al carro posteriore non disperdono nulla.
Gratificante da portare in salitaGratificante da portare in salita
In conclusione
Quando si inizia ad usare in modo sostanzioso la Scott Foil, diventa molto più chiaro il concetto della bicicletta “aerodinamica funzionale alla salita”, espresso anche dai corridori: quelli veri. La Foil RC Ultimate è una bici leggera, particolarmente efficiente quando le andature sono elevate e che proprio per questo motivo permette di risparmiare delle energie prima di aggredire la salita. Una volta che la si porta con il naso all’insù ha ben poco da invidiare alle bici specifiche per gli scalatori. E poi è una bici che, nonostante il suo design, non mette mai in crisi la guida, permette di correggere qualche errore e cambia facilmente direzione, il tutto a vantaggio di un risparmio di energie per nulla banale.
Nelle sue corde c’è anche una buona dose di comfort, fattore che non arriva in modo diretto dai materiali, ma da un pool di fattori messi insieme, che permettono di esprimere un guida fluida e sempre pronta, aggressiva quando lo si vuole e di sentirsi sempre bene in sella.
Ladri di Biciclette e non ci riferiamo al celebre film capolavoro del neorealismo italiano diretto nel ‘48 da Vittorio De Sica, bensì a quella che tristemente potrebbe essere definita come una nuova e immaginiamo molto redditizia specializzazione criminale… Raffiche di furti, negozi distrutti e scene da “Far West”: è questo lo scenario che sempre più spesso negozianti e di conseguenza distributori ed aziende si trovano a dover contrastare. E a tal proposito, va registrata un’azione concreta da parte della filiale italiana di Scott promotrice in prima persona di una efficace e diretta campagna di sensibilizzazione.
Un recente furto presso Cicli Mata a Manerba del Garda in provincia di BresciaUn recente furto presso Cicli Mata a Manerba del Garda in provincia di Brescia
Un azione comune
«Ladri di Biciclette 2023 è il film che stiamo vedendo troppo spesso nelle nostre città, nei negozi presi d’assalto da bande specializzate – ha dichiarato Gabriele Vogini, Sales Bike Manager di Scott Italia – che non si fermano davanti a niente e a nessuno. La nostra è una lettera aperta per sensibilizzare le istituzioni su ciò che ogni notte accade e potrebbe accadere nei negozi italiani. Dopo la pandemia e la conseguente crescita esponenziale del mercato, si sono moltiplicati i furti presso la rete vendita specializzata e ogni mattina assistiamo ad un vero e proprio carosello di immagini che ritraggono negozi distrutti, vetrine infrante, bici martoriate, mobili vandalizzati e locali completamente sventrati. Sono scene che fanno male perché, oltre alla beffa del furto, in quei negozi depredati rimangono a terra sogni infranti, sacrifici di anni e investimenti andati in fumo».
Gabriele Vogini Sales Bike Manager Sott Italia)Gabriele Vogini Sales Bike Manager Sott Italia)
«Scott ha il dovere di sostenere i propri rivenditori – prosegue Vogini – e lo farà anche in questa occasione con una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione dedicata. Il nostro ruolo non è solo quello di veicolare e promuovere il nostro brand. Quando ci sono situazioni difficili, le aziende possono e devono fare la loro parte. Non possiamo stare a guardare ma dobbiamo tutti insieme portare l’attenzione al tavolo delle istituzioni e dell’opinione pubblica cercando di facilitare l’intervento e la creazione di una task force che possa arginare questo fenomeno, diventato negli ultimi anni sempre più preoccupante».
Arriva il Giro d’Italia e la filiale italiana di Scott, seguendo scrupolosamente il “filo” della propria esperienza nel campo dei media, introduce e lancia uno speciale podcast quotidiano 100% dedicato alla corsa rosa. E per farlo in maniera ottimale, ha chiesto a noi di bici.PRO l’attivazione di una specifica collaborazione editoriale finalizzata a questo singolo progetto.
«Lo abbiamo chiamato “Ciak si Giro” – dice Nicola Gavardi, pr & Communication Manager Scott Italia – e il risultato è un nuovo podcast quotidiano che abbiamo voluto realizzare in collaborazione con gli inviati di bici.PRO in occasione del prossimo Giro d’Italia. In arrivo, a beneficio di tutti gli appassionati e per le tre prossime settimane di gara, da sabato 6 a domenica 28 maggio, una selezione di news, di curiosità, di cronaca dalla corsa e di focus tecnici direttamente dal cuore della carovana rosa».
Marco Aurelio Fontana, ambassador Scott, in sala registrazioneMarco Aurelio Fontana, ambassador Scott, in sala registrazione
Nicola, come nasce l’idea di seguire il Giro con un podcast quotidiano come questo?
La nostra azienda crede moltissimo nei nuovi media e nella comunicazione condivisa attraverso i social network. Pensate, i primi podcast e il canale di Scott Italia lo abbiamo attivato ben tre anni fa… nel 2020, appena usciti dall’emergenza pandemica più feroce. Nel frattempo abbiamo prodotto contenuti audio su nostri singoli prodotti legati al bike, ma anche al mondo neve e al running. Siamo un’azienda che produce, distribuisce e vende articoli sportivi, ma non vi nascondo che ci stiamo muovendo moltissimo nel creare e produrre contenuti quasi fossimo una vera e propria media company…
Il Team DSM ricoprirà il ruolo di squadra votata all’attacco durante il GiroLa Foil RC a disposizione del Team DSMIl Team DSM ricoprirà il ruolo di squadra votata all’attacco durante il GiroLa Foil RC a disposizione del Team DSM
Il Giro d’Italia: un evento importante per voi, con il team DSM in corsa…
Maggio è sinonimo di Giro. E noi non potevamo non celebrarlo alla grande, con una serie continua e costante di contenuti di qualità. Affidarci alla voce sul campo degli inviati di bici.PRO è stata una scelta facile e al tempo stesso entusiasmante. E poi quest’anno una delle tappe più belle si correrà lungo le nostre strade, quelle bergamasche… Non vediamo l’ora di seguirla e di tifare per tutto il gruppo dei corridori, non soltanto per i nostri beniamini del team DSM.
Come e dove sarà possibile seguire il podcast “Ciak si Giro”?
Semplice. Sarà presente su tutte le principali piattaforme dedicate: da Spotify a Google Podcasts, passando per Apple Podcasts. Il massimo per poter offrire agli appassionati di ciclismo la fruizione più ampia. Non vediamo l’ora di immergerci nel clima magico e coinvolgente del Giro. E questo progetto editoriale ci stimola moltissimo. In fondo, il Giro d’Italia è anche la storia del nostro Paese, e contribuire a raccontare giorno-dopo-giorno l’evento sportivo ci farà vivere la corsa come se davvero ne facessimo parte.
Nicola Gavardi (pr e Communication Manager Scott Italia)Nicola Gavardi (pr e Communication Manager Scott Italia)
Tornando al team DSM… si parte dall’Abruzzo con quali velleità?
Ho letto il roster della squadra. Si andrà sicuramente all’attacco, giorno per giorno, puntando appunto ai traguardi di giornata. Per quanto riguarda gli uomini veloci, sarebbe bellissimo se Alberto Dainese replicasse il successo dello scorso anno colto sul traguardo di Reggio Emilia. Noi siamo… di parte, e dunque facciamo il tifo per lui!
“Ciak si Giro” è un podcast di Scott Sports Italia realizzato in collaborazione con bici.PRO. La cura editoriale è di Nicola Gavardi, Enzo Vicennati, Filippo Lorenzon e Alberto Fossati. La producer e il sound design sono di Alessandra Belotti.
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Torniamo a parlare di caschi, mettendo a confronto i due modelli Scott utilizzati anche dai pro’ del Team DSM e ugualmente disponibili sul mercato. Cadence Plus, ovvero quello aerodinamico, indossato non solo dagli uomini veloci, e Centric Plus, da considerare un modello tradizionale.
Meglio un casco più efficiente, oppure uno più leggero e ventilato? Quanto influisce sulla performance atletica la temperatura che si genera nella zona della testa? Un casco aero concept porta dei vantaggi anche alle basse andature? Per entrare maggiormente nel dettaglio abbiamo chiesto direttamente a Jose Pereira, Product Manager – Bike Helmets di Scott.
In termini di esposizione verso lo spazio, i due caschi sono molto diversiLe aperture sopra la nuca, sono una sorta di marchio di fabbrica dei caschi tradizionaliLateralmente invece, si notano tutte le diversità delle due categorie di prodottiLa sezione posteriore mostra una somiglianza, se pur minimaAnche in termini di esposizione verso lo spazio, i due caschi sono molto diversiLe aperture sopra la nuca, sono una sorta di marchio di fabbrica dei caschi tradizionaliLateralmente invece, si notano tutte le diversità delle due categorie di prodottiLa sezione posteriore mostra una somiglianza, se pur minima
Quali sono i fattori principali da considerare quando si sviluppa un casco aerodinamico?
Ogni casco è un compromesso tra peso, ventilazione e aerodinamica. Sui caschi aero le prestazioni aerodinamiche hanno la priorità. Però, il peso deve essere comunque moderato e deve essere mantenuto un certo grado di ventilazione, soprattutto se vogliamo sviluppare un casco che faccia appello a diversi scenari di guida e non strettamente legato all’alta velocità. Di fatto ci si confronta con dei vincoli.
Di che tipo?
Si punta a ottenere una forma esterna che riduca il più possibile la resistenza aerodinamica, con prese d’aria ben posizionate e sagomate che possano effettivamente ridurre la resistenza aerodinamica, fornendo al tempo stesso una ventilazione ottimale. I caschi aerodinamici generalmente danno la priorità al raffreddamento del flusso d’aria, in cui la velocità spinge l’aria attraverso la testa. Un altro fattore importante è identificare correttamente le posizioni in cui i corridori trascorreranno la maggior parte del tempo, in modo che il casco sia sviluppato e testato in condizioni che corrispondano all’uso effettivo.
Nella media della categoria dei casco aero, ma la leggerezza non è l’obiettivo primarioUn peso molto ridotto per il casco convenzionale di ScottNella media della categoria dei casco aero, ma la leggerezza non è l’obiettivo primarioUn peso molto ridotto per il casco convenzionale di Scott
E invece quelli relativi ad un casco tradizionale, come ad esempio il Centric Plus?
Come accennato in precedenza, un casco aerodinamico si concentra maggiormente sulla velocità. Il casco da strada convenzionale invece ha tradizionalmente posto la ventilazione come priorità assoluta. Ancora una volta, ogni casco è un compromesso tra diversi fattori e, regolando l’importanza di ciascun fattore, si ottengono prodotti diversi.
Di quali fattori stiamo parlando?
Uno di questi è l’importanza data neicaschi da strada convenzionali al raffreddamento per convezione, in cui le prese d’aria poste nella parte superiore e ai lati del casco consentono il raffreddamento a basse velocità. Queste prese d’aria tendono ad aumentare la resistenza aerodinamica alle alte velocità, ma sono un compromesso accettabile per un casco da strada convenzionale.
Due scalatori che limano i grammi quando serve, Bardet a Arensman in un’immagine del 2022Due scalatori che limano i grammi quando serve, Bardet a Arensman in un’immagine del 2022
Quanto si guadagna, oppure si risparmia indossando un casco aero concept, come il modello Cadence Plus?
I nostri test in galleria del vento confermano che c’è un notevole vantaggio nella resistenza aerodinamica per il Cadence, rispetto ad un casco da strada. Le misurazioni aerodinamiche sono un argomento complesso, con molteplici variabili e ipotesi diverse. L’argomento non può essere condensato in una semplice affermazione “il casco A è X watt/kmh/ecc più veloce del casco B” senza spiegare adeguatamente tutte le condizioni e le ipotesi di test.
Un casco aerodinamico può portare dei vantaggi anche sui percorsi impegnativi ricchi di salita?
Anche in caso di percorsi collinari o montuosi, il modello Cadence è una buona opzione per condizioni climatiche fredde o generalmente avverse. Molti atleti professionisti e U23 usano il Cadence come casco invernale a tutto tondo. Allo stesso tempo, lavoriamo sempre sui caschi aerodinamici per renderli il più versatili possibile, aumentando al contempo il vantaggio aerodinamico. Inoltre è da considerare che, l’obiettivo per un casco aero concept non è quello di sostituire un casco da strada tradizionale, ma di fornire di vantaggi certamente ed essere anche un’alternativa.
lo sviluppo moderno porta i caschi ad essere arrotondati e scendere verso il retro (foto Markus Greber-Scott)Le cover mobili che ostruiscono le feritoie, molto usate anche tra i pro’lo sviluppo moderno porta i caschi ad essere arrotondati e scendere verso il retro (foto Markus Greber-Scott)Le cover mobili che ostruiscono le feritoie, molto usate anche tra i pro’
I caschi aero concept, rispetto al passato, sembrano essere più larghi e anche più rotondi. Quale è il motivo?
La forma esterna di questo tipo di casco sarà dettata principalmente dal comportamento aerodinamico. Man mano che comprendiamo meglio l’aerodinamica e troviamo modi migliori per testarla, ci si aspetta che le forme si muovano in un certo modo e cambieranno di conseguenza.
Meglio un vantaggio aerodinamico oppure una ventilazione maggiore grazie ad un casco più leggero e più aperto?
Tutto si riduce allo scenario di guida. Maggiore è la velocità media, minore è l’effetto termico negativo e maggiori sono i guadagni aerodinamici che si ottengono. Al contrario, più basse sono le velocità medie, tradotto, quando si pedala tanto in salita, meno l’aerodinamica gioca il suo ruolo di protagonista. Di conseguenza, diventano più importanti il peso e la ventilazione. Bisogna tenere presente che, a velocità più elevate, un casco aerodinamico progettato correttamente può sembrare fresco quasi quanto un casco convenzionale, quindi in quello scenario non c’è margine per scendere a compromessi. Tutto sommato, la cosa più importante è identificare le condizioni di guida e scegliere il casco in base a quelle.
Alberto Dainese al suo debutto al Tour (foto Instagram)Alberto Dainese al suo debutto al Tour (foto Instagram)
Quanto influisce, in merito alla performance, l’aumento della temperatura nella zona della testa?
Il caldo ha un impatto sulle prestazioni a prescindere, psicologiche e fisiologiche. Ci sono un certo numero di articoli scientifici che trattano questo argomento. Senza uno scenario e presupposti specifici, è impossibile quantificare l’impatto della temperatura sulle prestazioni. Sappiamo anche che il calore colpisce diversi atleti in modi diversi, ogni individuo ha una tolleranza diversa.
Per l’utilizzatore, esiste un modo, anche empirico, per capire quanto un casco può essere efficiente, nei termini di ventilazione ed aerodinamica?
E’ molto difficile dare una risposta tangibile, perché ci sono tante variabili in gioco. Per avere delle rilevazioni precise, lo strumento potrebbe essere un test nella galleria del vento.
Il Team DSM ha rinnovato ancora per due stagioni il proprio rapporto di sponsorizzazione e di collaborazione tecnica con Scott. In virtù di questo specifico accordo, Scott continuerà a supportare la stessa formazione WorldTour olandese in qualità di fornitore ufficiale sia per quanto riguarda le biciclette che per i caschi. Ma da quest’anno va registrata, ad integrazione di questa proficua collaborazione, una ulteriore novità. Syncros, brand facente parte del gruppo Scott Sports, amplierà difatti la propria partnership con la squadra diventando di fatto per il Team DSM anche il fornitore ufficiale delle selle.
Le varie squadre del Team DSM correranno con selle SyncrosLe varie squadre del Team DSM correranno con selle Syncros
Tecnologia per i corridori
Il binomio Team DSM e Scott si è attivato dall’inizio della stagione 2021, con la stessa formazione WorldTour che di fatto, nel corso di questo biennio, è stata parte integrante dello sviluppo del nuovissimo Foil RC: il nuovo telaio che i corridori della squadra hanno avuto modo di conoscere ed utilizzare per la prima volta nel 2022.
Per la corrente stagione, i Team DSM maschile, femminile, oltre a quello dei più giovani, si allenano e gareggiano pedalando i modelli Foil RC e Plasma. Oltre alle biciclette, i corridori della DSM indossano i caschi – sempre Scott – Cadence, Centric e Split, e le selle Tofino, Savona e Belcarra proposte da Syncros.
Una delle bici in dotazione alla squadra olandese è la Foil RCUna delle bici in dotazione alla squadra olandese è la Foil RC
«Il Team DSM punta con ambizione a grandi successi nel novero delle squadre WorldTour – ha dichiarato il vicepresidente di Scott Sports Pascal Ducrot – e per noi di Scott questa formazione rappresenta un partner eccezionale. La squadra, con la sua distintiva filosofia Keep Challenging si adatta difatti perfettamente alla nostra passione per l’innovazione, per la tecnologia, per le alte prestazioni e per il design.
«Siamo davvero lieti che questa partnership possa continuare a crescere e ad estendersi con Syncros: i nostri ingegneri hanno utilizzato analisi approfondite per poter offrire una gamma di selle in grado di ottimizzare l’adattamento del corpo a seconda delle differenti condizioni del ciclista con l’obiettivo di garantire sempre il massimo in termini di livello di prestazione».
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IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
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Scott annuncia un accordo di sponsorizzazione pluriennale con il Q36.5 Pro Cycling Team. Il marchio svizzero doterà la squadra della nuovissima Foil RC. La bicicletta da strada più veloce mai realizzata da Scott. Un concentrato di leggerezza, efficienza aerodinamica e comfort pronto ad aggredire le strade insieme al neo team professionistico.
Una partnership nata dall’unione d’intenti e rivolta allo sviluppo di prodotti che abbattano le barriere della performance che oggi conosciamo. Un mantra condiviso dalle aziende Scott e Q36.5. Scopriamo insieme la livrea e le caratteristiche di questa Foil RC.
La maglia e la bici sono state svelate a Zurigo, insieme ai 24 atleti e lo staffLa maglia e la bici sono state svelate a Zurigo, insieme ai 24 atleti e lo staff
La Foil RC
Scott è un marchio leader nella produzione di biciclette da strada, con i valori di innovazione, tecnologia e progettazione rivolti alla creazione dei modelli più veloci al mondo. Per questa stagione il Q36.5 Pro Cycling Team utilizzerà la nuovissima Scott Foil RC, affiancata dalla Plasma per quanto riguarda le prove contro il tempo.
Scrutando la Foil RC si può notare che alla base di tutto c’è l’esclusiva tecnologia F01 di Scott che consente di ottimizzare ogni tubo e giunzione per offrire il miglior telaio aerodinamico sul mercato. Dopo aver testato oltre 300 prototipi, gli ingegneri sono riusciti a realizzare un foglio in carbonio migliore, riducendo del 30% il numero di parti in carbonio e di giunzioni utilizzate rispetto al precedente modello Foil.
Tutti i modelli Foil RC sono dotati di foderi obliqui ribassati che offrono maggiore comfort ma, ancora più importante per una bicicletta aerodinamica, garantiscono una minore resistenza all’aria. Sono rivolti verso l’interno con un angolo di 10 gradi, forzando l’aria che passa nei raggi in movimento. Grazie ai foderi obliqui ribassati Scott è stata in grado di nascondere le pinze dei freni a disco, non solo riducendo ulteriormente la resistenza aerodinamica, ma anche aggiungendo un’estetica complessivamente pulita.
La Foil RC fa della sua linea aero il suo tratto distintivo, ma è in grado di unire anche leggerezza e comfortLo Sram Red eTap AXS sarà il gruppo allestito sulla biciLa Foil RC fa della sua linea aero il suo tratto distintivo, ma è in grado di unire anche leggerezza e comfortLo Sram Red eTap AXS sarà il gruppo allestito sulla bici
Partnership totale
Syncros, parte del gruppo Scott, ha annunciato la sua partnership con Q36.5 Pro Cycling Team. In qualità di fornitore ufficiale di componenti per bici, tra cui selle, cockpit e reggisella, la tecnologia e l’esperienza biomeccanica di Syncros sarà utilizzata dai corridori per tutta la stagione delle gare. Sram completa l’assetto come fornitore di componenti di trasmissione con lo Sram Red etap AXS. Per quanto riguarda le ruote sono state scelte le Zipp in diverse configurazioni, mentre le coperture sono Pirelli.
«In Scott – dice Pascal Ducrot, Vice Presidente di Scott Sports – è inestimabile lavorare con ciclisti di questo calibro e fare in modo che utilizzino i nostri prodotti nelle condizioni di gara più difficili. Inoltre, grazie al nostro rapporto di lunga data con Sram, da 20 anni con Scott-Sram Mtb Racing, siamo lieti di unire le forze ora in questo entusiasmante team su strada. Questa è una grande opportunità per i nostri due marchi di condividere competenze e successi».
I colori riprendono la livrea della maglia Q36.5I profili sono aero, come si può vedere nella forcella che nasconde le pinze dei freniLe coperture scelte vedono un po’ di Italia con la gamma PirelliI colori riprendono la livrea della maglia Q36.5I profili sono aero, come si può vedere nella forcella che nasconde le pinze dei freniLe coperture scelte vedono un po’ di Italia con la gamma Pirelli
Unione d’intenti
La partnership segna il ritorno di Scott alla sponsorizzazione del WorldTour, poiché il marchio si impegna a sostenere la crescita e lo sviluppo di questa nuova squadra e del suo talentuoso roster di giovani atleti. Questa partnership sarà trasversale con i vari reparti e le figure di entrambe le aziende in collegamento, a partire dal consulente Vincenzo Nibali agli esperti di ricerca e sviluppo di Q36.5. Lo scopo sarà assicurarsi che i ciclisti beneficino dei migliori prodotti per ottenere le migliori prestazioni.
«Siamo entusiasti – ha commentato Douglas Ryder, General Manager di Q36.5 Pro Cycling Team – di collaborare con Scott come nostro partner per biciclette, caschi e occhiali per il futuro. Sono innovatori con una ricca storia nel ciclismo professionistico. Questa collaborazione ci ha aiutato nel convincere atleti. Quando i professionisti si impegnano a partecipare a un nuovo progetto grazie alle partnership e attrezzature, sai di avere un’ottima base da cui partire».
Lo Scott Bike Summer Camp è rivolto a tutti i bambini che desiderano trascorrere una vacanza all’insegna dello sport. La bicicletta è l’elemento che lega tutto il resto, ma il camp è tanto altro: basket, baseball, atletica, nuoto e tante splendide gite. Questa iniziativa è nata nella bellissima Val di Fiemme in Trentino nel 2015 ed è ancora una volta pronta a rinconfermarsi con tante novità.
Il progetto Bike Summer Camp nasce con la necessità di offrire ai più giovani una settimana ricca di sport senza stress agonistici, ma con la consapevolezza di crescere ogni giorno, grazie alla condivisione di esperienze ed emozioni. La bici è al centro di tutto con attività e allenamenti su misura per passare un’estate in un paradiso naturale all’insegna del benessere fisico. Partendo da questi presupposti Scott ha deciso di unirsi a questo stimolante progetto che riflette al 100 per cento la filosofia del brand.
Un’occasione per imparare una disciplina affascinante come la MtbAdatto anche ai più piccoli, il Camp è un’esperienza anche formativaUn’occasione per imparare una disciplina affascinante come la MtbAdatto anche ai più piccoli, il Camp è un’esperienza anche formativa
Per i giovani
Negli anni lo Scott Bike Summer Camp è divenuto il punto di riferimento per le famiglie che cercano per i propri figli una vacanza all’aria aperta incentrata sulla bicicletta. La bici non viene vista soltanto come mezzo tecnico, ma anche come mezzo di spostamento per raggiungere le più svariate mete attraverso la ciclabile della Val di Fiemme. Sono comunque previste, al fine di preparare al meglio i ragazzi, delle lezioni di Mtb con il supporto di tecnici qualificati e con esperienza. Inoltre ogni sera si accende la festa con tanti giochi a tema che coinvolgeranno i ragazzi in una grande sfida finale.
«Dopo 8 anni di attività e 550 ragazzi coinvolti in almeno una settimana di Camp. – raccontano i fondatori Fabio Spezzani e Samuel Marangoni– Abbiamo sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, che potesse affiancare la nostra consolidata formula di vacanza in bicicletta. Abbiamo raccolto due esigenze che abbiamo respirato nei nostri piccoli ospiti: la voglia di avventura ed il desiderio di intensificare l’esperienza in bici. Nascono così le novità 2023: lasettimana Adventure e la settimana Expert».
La parola d’ordine è divertimentoTra le escursioni che esulano dalla bici ci sarà anche la canoaCon gli istruttori c’è la possibilità di accrescere le abilità tecnicheLa parola d’ordine è divertimentoTra le escursioni che esulano dalla bici ci sarà anche la canoaCon gli istruttori c’è la possibilità di accrescere le abilità tecniche
Val di Fiemme
Posizionati tra Cavalese e Predazzo, nel pieno cuore della Val di Fiemme, Panchià ed i suoi impianti sportivi sono il centro operativo dello Scott Bike Summer Camp. Grazie agli impianti di mountain bike della US Litegosa e all’accoglienza dell’Hotel Panorama, godersi la Valle in bicicletta è l’unica cosa a cui ci si deve dedicare in armonia con il posto. Con la sua pista ciclabile lunga quasi 50 chilometri che collega le Valli di Fiemme e Fassa le due ruote sono nel loro habitat naturale e lontane da macchine e traffico.
Le attività e le escursioni in questo angolo paradisiaco delle Dolomiti sono molteplici. Dalle passeggiate nei comprensori del Cermis e Latemar, alle gite senza bici al parco avventura e alla piscina di Cavalese. Non mancheranno anche l’esperienze adrenaliniche come il giro in canoa e l’arrampicata o quelle formative come la creazione del formaggio al Caseificio sociale o la visita al museo Stava 1985.
Le sfide non mancano, tra salite e momenti di agonismoDurante le settimane arriveranno ospiti e ciclisti. Qui il campione di sci Peter FillDurante la settimana fare squadra è uno degli obiettiviLe sfide non mancano, tra salite e momenti di agonismoDurante le settimane arriveranno ospiti e ciclisti. Qui il campione di sci Peter FillDurante la settimana fare squadra è uno degli obiettivi
Settimane ad hoc
I pacchetti che i genitori potranno scegliere sono a misura di qualsiasi età e volontà. Si suddividono in due modalità. La settimana Adventure sarà dedicata, oltre che alla Mtb, alle attività strettamente a contatto con la natura e la montagna: rafting, canoa, gite in quota, arrampicata, ed altre attività in via di definizione.
La settimana Expert sarà invece dedicata ai nati tra il 2009 ed il 2013, che hanno uno spiccato controllo della MTB e che riescono a sostenere alcuni chilometri con tratti in salita, con il desiderio di migliorare le loro capacità tecniche e conoscenze teoriche.
Le iscrizioni per le varie settimane del Camp sono aperte ed è possibile farlo tramite il sito con due modalità, Holiday Camp a 620 euro, che comprende anche il soggiorno. Oppure Day Camp, che non prevede la pensione completa, ma consente invece di pranzare dal lunedì al venerdì, con un prezzo complessivo di 300 euro. Le settimane selezionabili sono cinque: 11 giugno – 17 giugno, 18 giugno – 24 giugno, 25 giugno – 1 luglio, 2 luglio – 8 luglio, 9 luglio – 15 luglio. A valorizzare tutti i soggiorni ci saranno ospiti e un team organizzativo pronto ad accogliere ogni piccolo biker.
Scott lancia ufficialmente la sua nuova e-road, ovvero la Solace eRide. Si tratta di una piattaforma che prende forma dalla Addict Gravel, dotata di unità elettrica di supporto TQ e un telaio che permette di essere una sorta di camaleonte tra bicicletta road e gravel.
L’impatto estetico è quello che fa parte del DNA Scott, che vuole delle forme sostanziose e piene, ma al tempo stesso equilibrate e sempre attuali.
La versione Scott Solace eRide 20 (@scott-Michael Caneny)L’unità TQ nella sezione centrale della bici (@scott-Michal Cerveny)La versione Scott Solace eRide 20 (@scott-Michael Caneny)L’unità TQ nella sezione centrale della bici (@scott-Michal Cerveny)
Tutta in carbonio
Il frame kit della Solace elettrica è in carbonio HMX e l’applicazione delle pelli di composito è specifica. Nella sezione alta del telaio la fibra ha l’obiettivo di fornire comfort e di distribuire le vibrazioni, spalmandole in modo da non influire negativamente sulla comodità e sul piacere di guida. Nella parte inferiore la bicicletta è dotata di una rigidità maggiore, proprio grazie all’orientamento della fibra.
Qui si devono contrastare le diverse forze in gioco, che in parte arrivano dalla pedalata, ma anche dal peso. Il peso? È necessario considerare che buona parte delle masse complessive della bicicletta sono verso la parte inferiore, anche per via del motore.
La porta che corrisponde anche al punto per la ricarica della batteria (@scott- Michael Caveny)La porta che corrisponde anche al punto per la ricarica della batteria (@scott- Michael Caveny)
Le geometrie sono endurance
Un po’ Scott Solace e un po’ Scott Addict Gravel. Il risultato è un angolo anteriore aperto e un passaggio ruota ampio, anche per contestualizzarsi meglio all’interno del segmento e-gravel. Volendo fare un esempio tangibile e prendendo in considerazione la Solace eRide in taglia media, abbiamo un avantreno aperto a 71°, un piantone a 73,5°, con un reach di 38,7 centimetri. Taglia per taglia la eRide ha l’orizzontale più lungo di 1 centimetro, rispetto alla Addict Gravel.
Il range extender per amplificare la durata della batteria (@scott-Michael Caveny)Il Creston IC con il display sull’orizzontale (@scott-Michael Caveny)Il range extender per amplificare la durata della batteria (@scott-Michael Caveny)Il Creston IC con il display sull’orizzontale (@scott-Michael Caveny)
Unità di supporto TQ
Diverse aziende che hanno rinnovato i concept legati alle piattaforme e-road e e-gravel hanno sviluppato i prodotti basandosi sull’elettronica del produttore tedesco. Nel caso della Scott si tratta del pacchetto TQ HPR50, molto silenzioso, particolarmente integrato e leggero, quasi immune da frizioni e attriti anche a motore spento.
La batteria (360Wh) è alloggiata nella tubazione obliqua, ma è possibile aggiungere il range extender tramite la batteria aggiuntiva che prende il posto della seconda borraccia. Il display dell’unità è integrato della tubazione orizzontale ed è configurabile con la app ( iOs, oppure Android). TQ è configurabile anche con i device, Garmin, Wahoo e Hammerhead.
La mono per le versioni gravel (@scott-Michael Caveny)La doppia corona per la versione road (@scott-Michael Caveny)Sterzo abbondante e ampio passaggio per la ruota (@scott-Michale Caveny)Lo sterzo con lo stem Syncros non in carbonio (@scott-Michal Cerveny)La mono per le versioni gravel (@scott-Michael Caveny)La doppia corona per la versione road (@scott-Michael Caveny)Sterzo abbondante e ampio passaggio per la ruota (@scott-Michale Caveny)Lo sterzo con lo stem Syncros non in carbonio (@scott-Michal Cerveny)
Allestimenti e prezzi
Le Scott Solace eRide 10 e 20 hanno in dote il cockpit integrato Syncros Creston IC, bello da vedere e capace di offrire un’integrazione completa delle guaine. La predisposizione per i parafanghi è completa. Gli altri modelli con l’allestimento sono muniti del kit manubrio/stem separati.
Sono due le versioni eRide stradali, 10 e 20, rispettivamente ad un prezzo di 11.999 e 7.999 euro. La prima si basa sulla trasmissione Sram Red AXS con doppio plateau anteriore e ruote Zipp 303 Firecrest. La seconda ha il cambio Shimano Ultegra Di2 a 12 rapporti posteriori e la doppia corona davanti. Le ruote sono Syncros con cerchio in carbonio.
Passando invece alle versioni con allestimento gravel, sono 4 in totale (10 e 20, 30 e Contessa Gravel eRide). I prezzi sono: 9.999 e 7.599 euro, 5.999 euro per la 30 e la Contessa. Tutti gli allestimenti gravel sono accomunati dalla monocorona anteriore da 42 denti e dagli pneumatici con sezione da 50.