Rudy Project, con i suoi 40 anni di esperienza e una costante ricerca dell’eccellenza, oggi è pronto a stupire nuovamente. Si alza il velo su Wingdream: il nuovo casco da crono che farà il suo esordio alla Tirreno-Adriatico e alla Parigi-Nizza. Un prodigio tecnico che ha ottenuto risultati sorprendenti in galleria del vento e sarà indossato in anteprima dagli atleti del Team Bahrain Victorious sulle strade italiane e francesi in versione camouflage.
Seppur in forma mascherata oggi il Wingdream farà il suo esordioSeppur in forma mascherata oggi il Wingdream farà il suo esordio
Esordio mascherato
Wingdream è il frutto di oltre due anni di ricerca e sviluppo, condotti in stretta collaborazione con il Team Bahrain Victorious, di cui Rudy Project è sin dalla fondazione fornitore tecnico. Il casco avrebbe dovuto debuttare a maggio al Giro d’Italia, dove in effetti per la prima volta sarà visibile con i colori ufficiali. Grazie ai dati raccolti in galleria del vento e ai test effettuati su strada, il Team Bahrain Victorious ha espresso però la volontà di indossarlo già nell’avvio stagionale.
Nello specifico, come detto, saranno due i primi test in gara: la cronometro diLido di Camaioreche apre la Tirreno-Adriatico e nuovamente la cronosquadre di Auxerre, terza tappa della Parigi-Nizza che si correrà domani. La livrea camuffata, visibile nelle foto, maschera ancora i dettagli del design finale che verrà mostrato alla presentazione ufficiale di maggio.
Rudy Project è sponsor tecnico del Team Bahrain Victorious sin dai suoi esordi come Bahrain-MeridaRudy Project è sponsor tecnico del Team Bahrain Victorious sin dai suoi esordi come Bahrain-Merida
Risparmio energetico
Rudy Project ha dedicato notevolil energie ad approfondire gli studi aereodinamici, credendo fermamente nell’utilità della galleria del vento per tradurre in dati concreti il lavoro di ricerca e sviluppo. Il processo infatti ha affrontato vari step, sfruttando sensori di avanzata tecnologia con cui analizzare la geometria della superficie del casco in relazione alla posizione del ciclistasulla bici, seguite da test in galleria del vento. Il wind tunnel è, per l’azienda di Treviso, un mezzo fondamentale attraverso cui migliorare le performance degli atleti e quelle dei consumatori che acquisteranno il prodotto.
Il nuovo casco ambisce a ridefinire gli standard di efficienza, grazie a prestazioni aerodinamiche che hanno dato risultati importanti nei test interni dell’azienda. Con un risparmio energetico di 15,7 watt (alla velocità di 45 km/h) il nuovo casco ha vinto il confronto con diversi altri prodotti, presi a riferimento come benchmark. Un miglioramento significativo anche rispetto al già performante casco The Wing, che lo ha preceduto nel catalogo di Rudy Project e nelle forniture ai professionisti della bici da strada di cui la marca è partner. Il Wingdream sarà disponibile al pubblico per l’acquistoentro fine 2024.
Erano passate poche ore dalla disfatta di Carapaz sul Fedaia. La Ineos si era chiusa. Il giorno dopo Cioni ci ha detto qualcosa... pensando anche al Tour
Rudy Project ed il Team Bahrain Victorious hanno recentemente rinnovato il proprio accordo di sponsorizzazione tecnica – un “agreement” avviato nel 2017 – estendendolo fino alla stagione agonistica 2026. Per altre tre stagioni complete, dunque, la formazione WorldTour, che annovera tra le proprie fila atleti del calibro di Mohoric, Bilbao, Buitrago, Tiberi e Caruso, continuerà a correre con occhiali e caschi disegnati e prodotti dallo storico brand trevigiano.
Ad oggi, Rudy Project è senza alcun dubbio uno degli sponsor più longevi della formazione bahreinita, avendola accompagnata, come appena anticipato, sin dal proprio esordio nel circuito WorldTour avvenuto otto anni fa. In questo lasso di tempo, la minuziosità e l’attenzione al dettaglio del brand e della squadra hanno rappresentato un vero e proprio propulsore, uno stimolo proficuo per entrambi: sia in termini di vittorie da una parte quanto di sviluppo di innovazioni tecnologiche dall’altra.
Rudy Project ha dovuto ridisegnare i modelli secondo la nuova colorazione del team BahrainNon solo il casco, ma anche gli occhiali sono stati oggetto di modificaRudy Project ha dovuto ridisegnare i modelli secondo la nuova colorazione del team BahrainNon solo il casco, ma anche gli occhiali sono stati oggetto di modifica
Vittorie & performance
«Siamo orgogliosamente al fianco del progetto agonistico Bahrain Victorious sin dalla originaria fondazione del team – ha dichiarato Cristiano Barbazza, il presidente e CEO di Rudy Project – e siamo dunque oggi estremamente felici di poter proseguire la nostra collaborazione per le prossime tre stagioni. Condividiamo con il gruppo Bahrain Victorious una visione votata alla vittoria e alla massima prestazione. E siamo contenti di poter mettere in pratica questa continua tensione, ovvero quella di aiutare il team nell’ottenimento della massima performance anche attraverso i nostri prodotti».
«Siamo lieti di estendere la nostra partnership con Rudy Project fino al 2026 – ha ribattuto Milan Erzen, il Managing Director del team Bahrain Victorious – un brand molto importante e di lunga tradizione che è con noi sin dal principio. L’impegno di Rudy Project nella ricerca e nella realizzazione di caschi e occhiali più sicuri e sempre più performanti è stato senza alcun dubbio determinante per il nostro successo in tutti questi primi otto anni insieme. La dedizione di Rudy Project verso l’innovazione si allinea perfettamente con la nostra visione in termini di vittoria e di ottimali prestazioni. Continueremo a lavorare insieme, cercando di spingerci oltre i limiti per sviluppare le migliori attrezzature tecniche, per quanto riguarda i caschi e gli occhiali, dell’intero circus del World Tour».
Gli occhiali Rudy Project sono realizzati con una montatura in Rilsan ClearMatej Mohoric, campione del mondo gravel in carica e testimonial Rudy ProjectGli occhiali Rudy Project sono realizzati con una montatura in Rilsan ClearMatej Mohoric, campione del mondo gravel in carica e testimonial Rudy Project
I modelli in dotazione
Gli occhiali utilizzati in corsa ed in allenamento dai corridori del team Bahrain Victorious sono i modelli Kelion e Astral, entrambi realizzati con una montatura in Rilsan Clear: una bio-plastica derivata dal 45% da piante coltivate da agricoltori certificati del Gujarat, in India. Meticolosamente progettati per fornire prestazioni, adattabilità e comfort (e compatibili con inserto ottico) gli occhiali Kelion sono dotati di una lente cilindrica e avvolgente in grado di offrire una protezione superiore ed un campo visivo senza ostacoli. Il modello Astral, invece, è ugualmente ergonomico e si caratterizza per leggerezza e stile.
I caschi in dotazione alla squadra sono invece tre. Il modello Egos, destinato alle giornate più calde sfruttando l’innovativa struttura interna disegnata per migliorare la ventilazione, il Nytron, un casco aerodinamico e dal design compatto e leggero in grado di sfruttare una combinazione di prese d’aria e canali interni per ottimizzare la ventilazione e ridurre la temperatura nell’area sotto casco, e il Nytron Pro: un’evoluzione del modello base Nytron che grazie ad un’analisi puntuale e minuziosa dell’aspetto aerodinamico propone un equilibrio importante tra sicurezza, comfort e prestazioni.
MISANO ADRIATICO – L’occhiale aggressivo e super leggero di Rudy Project. Astral è un occhiale nuovo, come modello e come concezione, aggressivo nelle forme e leggerissimo, ma è sempre la qualità delle lente Rudy a fare la differenza, una lente con disegno cilindrico con curvatura 6.
Ma c’è di più, perché se consideriamo la qualità complessiva di Astral ed il prezzo, allora l’asticella dell’interesse si alza ulteriormente. E’ molto diverso dal Kelion. Li abbiamo anche provati.
Si nota la curvatura delle lenteI terminali delle aste con gli inserti grippantiSi nota la curvatura delle lenteI terminali delle aste con gli inserti grippanti
Tanta qualità come sempre
Ci siamo presi qualche giorno in più, perché abbiamo avuto l’opportunità di provarli, oltre che descriverne le caratteristiche principali. Astral è un occhiale che ha un telaio ridottissimo, che di fatto è costituito dalle aste laterali. Il valore alla bilancia è inferiore ai 30 grammi, ma quello che ci ha colpito non è tanto l’impercettibilità del prodotto una volta indossato, ma la sua stabilità proprio in relazione al peso. Le aste non sono fatte di “pastafrolla”, sono piuttosto rigide, con un’arcuatura che li posiziona in motto ottimale sopra le orecchie e in linea alle ossa Sfenoide e temporale superiore.
Astral, leggerissimi e con un design “polivalente”Astral, leggerissimi e con un design “polivalente”
Inoltre la lente sale verso l’alto nella parte centrale grazie ad una curva, senza squadrature che potrebbero contrastare con il casco. Sempre in merito alla lente, scende verso il basso dove c’è il nasello, ma senza infastidire il naso e lo zigomo. Protegge anche dall’aria che entra dal basso.
Nasello regolabile, aste bio
I Rudy Project Astral hanno il nasello regolabile Ergonose, con un rivestimento che offre anche un grip ottimale e con densità differenziata. Facendo un passo indietro e tornando alle due aste, sono costruite grazie ad una bio-plastica che deriva per il 45 PER CENTO dall’olio di ricino. Un altro passo avanti delle ricerca, verso una sostenibilità di qualità e verso quel concetto che sancisce la possibilità di fare occhiali di alta qualità, senza sacrificare i fattori bio. Le aste non si possono rimuovere dalla lente, le due parti sono un tutt’uno. .
La lente è leggermente specchiata, adatta anche nelle condizioni di chiaro-scuroIl nasello è composto da due parti ed è regolabileLa lente è leggermente specchiata, adatta anche nelle condizioni di chiaro-scuroIl nasello è composto da due parti ed è regolabile
Le sensazioni
Un occhiale può fare la differenza anche se non costa una follia? La risposta è si e Rudy Project Astral ne è l’esempio. E’ bello da vedere e gratificante una volta indossato, aggiungendo che, dal lato pratico quasi non si sente, neppure dopo diverse ore consecutive di attività. Merito della qualità della lente, che non mostra interferenze, non mostra distorsioni tra l’alto ed il basso, tra destra e sinistra, considerando anche la curvatura 6. Significa che questa è una di quelle lenti piuttosto fascianti ed avvolgenti.
Questo disegno, insieme alle aste ed agli inserti grippanti (nasello incluso) contribuisce a rendeRE tanto stabile un occhiale così leggero. E poi la fascia di prezzo, che in base alle combinazioni cromatiche tra lente e montatura varia tra i 119,90 e 139,90 euro.
Rudy Project lancia Astral X. Un occhiale da 28 grammi. Le modifiche adottate derivano dalla collaborazione con il fondista Klaebo. Visione nitida e ampia
Mancano poco meno di tre settimane al via dell’edizione 2023 dell’Adriatica Ionica Race. La recente presentazione ufficiale si è tenuta in grande stile presso il Museo dello Sport allo Stadio Domiziano di Roma. Questa ha messo in evidenza la volontà degli organizzatori di rendere la corsa sempre più uno strumento di narrazione dei territori coinvolti. Quest’anno saranno l’Abruzzo, la Puglia e la Calabria. Una presentazione importante quella romana, che ha registrato la partecipazione di alcune delle principali figure istituzionali del settore. A partire dal Ministro del Turismo Daniela Santanché e dall’amministratore delegato di Enit Ivana Jelinic.
E con l’avvio della corsa oramai all’orizzonte, la società organizzatrice Sportunion ASD, guidata da Moreno Argentin, ha recentemente ricevuto importanti adesioni a livello brand sponsor di realtà che hanno già deciso di salire a bordo di questo rinnovato viaggio alla scoperta di nuove ”bike destination”.
Ricordiamo che la prossima Adriatica Ionica Race si disputerà dal 22 al 24 settembre. Tre le tappe in programma: il via dall’Abruzzo (da Corropoli ed arrivo a Trasacco) per scendere in Puglia (da Conversano a Castellaneta). Si terminerà sulle coste della Calabria con l’ultima tappa che porterà da Cassano allo Ionio fino al centro di Crotone, dopo aver attraversato la Sila.
Le divise dell’AIR saranno realizzate da Veloplus. Nella foto, Silvio Martinello durante i sopralluoghiLe divise dell’AIR saranno realizzate da Veloplus. Nella foto, Silvio Martinello durante i sopralluoghi
Tre partner, una visione
Tra i nuovi partner di Adriatica Ionica Race 2023 è confermata la presenza di Veloplus, di Rudy Project e di Cicli Lombardo. Veloplus, azienda lombarda che produce abbigliamento personalizzato per il mondo del ciclismo, con una spiccata attenzione verso i clienti ed un costante investimento in ricerca e sviluppo, realizzerà le maglie dei leader delle differenti classifiche. La collaborazione tra AIR e Veloplus in realtà era già stata avviata in coincidenza della realizzazione dello speciale kit (maglia, salopette, gilet smanicato e cappellino), indossato da Silvio Martinello e da Daniele Marcassa durante le video-ricognizioni dei percorsi.
Anche la collezione di caschi ed occhiali Rudy Project, frutto di oltre 30 anni di esperienza sul mercato e nel mondo delle corse professionistiche, e da sempre alla costante ricerca dell’eccellenza, eleva il livello di sicurezza, comfort e performance degli sportivi, fondendo loro tecnologia d’avanguardia e design innovativo con stile italiano, artigianalità e minuziosa cura dei più minimi particolari. L’azienda trevigiana, di proprietà della famiglia Barbazza, è oggi presente in oltre sessanta paesi nel mondo a conferma della propria vocazione internazionale. Questo grazie soprattutto all’impulso della seconda generazione di imprenditori: Cristiano e Simone Barbazza.
L’AIR si disputerà dal 22 al 24 settembre, con partenza dall’Abruzzo e arrivo in Calabria L’AIR si disputerà dal 22 al 24 settembre, con partenza dall’Abruzzo e arrivo in Calabria
«Il legame con Moreno Argentin – ha dichiarato Barbazza – ha radici che rimandano ai primi anni della nostra azienda, collaborare con lui è sempre un piacere. L’Adriatica Ionica Race contribuisce a valorizzare il nostro paese e le sue bellezze, e siamo entusiasti di condividere questo fantastico spettacolo con tutto il pubblico degli appassionati».
E’ invece una concezione di pura libertà, di curiosità e di un vero e proprio approccio attivo alla vita il “fil rouge” che unisce l’Adriatica Ionica Race a Cicli Lombardo. La realtà siciliana, fondata da Gaspare Lombardo nel 1952, sostiene da sempre il sogno di uno stile di vita ecologico, pratico e libero. Un approccio che rende oggi Cicli Lombardo un brillante esempio di Made in Italy – una vera e propria eccellenza nel mondo – garantendo lavoro a ben settanta dipendenti, di cui la metà donne. Commercialmente, le bici Lombardo possono contare su una rete distributiva costituita da ben 1.300 punti vendita, mentre 500 sono le biciclette prodotte e assemblate ogni singolo giorno.
Si chiama Kelion ed è l’occhiale versatile che Rudy Project ha lanciato quasi a celebrare il Tour de France 2023. Kelion, nell’esclusiva livrea perlata inoltre è parte dell’equipaggiamento tecnico degli atleti del Team Bahrain-Victorious.
Questo nuovo modello dell’azienda veneta, è moderno e stiloso, ma l’obiettivo è sempre quello di fornire una lente dalla qualità superlativa con una montatura che la supporta in modo adeguato. Entriamo nel dettaglio.
La livrea speciale per il Tour de France (foto Rudy Project)La livrea speciale per il Tour de France (foto Rudy Project)
Curvatura basica della lente
Appena vengono indossati i Kelion trasmettono una sensazione di pienezza e avvolgimento, merito di una lente con una superficie abbondante e un telaio piuttosto rigido che offre tanto sostegno, senza mai interferire in modo eccessivo con la linea dell’orizzonte.
Rispetto ai Defender e ai Cutline, altri due modelli del portfolio Rudy Projectper il ciclismo,i Kelion hanno una lente meno curvata, quasi piatta con una valore di 5,2° (Defender e Cutline hanno una lente curvata ad 8°), un angolo che sancisce la panoramica ininterrotta della lente (e dell’occhiale) ed eventualmente zero ostacoli per chi integra delle lenti graduate, tra l’occhiale e l’occhio. La visuale non si interrompe neppure nella zona del nasello. Quest’ultimo è regolabile.
La lente presenta anche tre aperture che giocano un ruolo fondamentale per la ventilazione e l’anti appannamento. Due sono inferiori e poste ai lati. La terza è centrale e superiore e collima con dei piccoli fori della montatura.
La montatura è personalizzabileNasello regolabile e montatura con le prese d’ariaOttimo il valore alla bilanciaLa montatura è personalizzabileNasello regolabile e montatura con le prese d’ariaOttimo il valore alla bilancia
Al 45% materiale sostenibile
Rudy Project è all’avanguardia anche in questo. Il telaio del Kelion è composto per quasi la metà da un materiale di derivazione naturale, sostenibile e che al tempo stesso non sacrifica la performance tecnica. Il perimetro delle lenti è bello tosto, avvolgente e rigido, molto di più facendo un confronto con Defender e Cutline. Anche le aste laterali offrono un sostegno notevole, pur avendo i terminali adattabili e fatto con un materiale che aumenta il grip una volta indossati.
Una lente importante, un vero e proprio filtroUna lente importante, un vero e proprio filtro
La lente fa la differenza
In generale, le caratteristiche principali delle lenti Rudy Project sono la nitidezza, la grande definizione, ma anche l’enorme resistenza all’impatto che fa rima con sicurezza. Un semplice dettaglio? Decisamente no.
RP Optics rappresenta una sorta di top di gamma in fatto di ricerca, sviluppo e produzione di Rudy Project. Queste lenti in policarbonato con filtri multistrato, hanno una qualità di visione davvero elevata con diverse condizioni di luce, quindi si adattano facilmente alle diverse condizioni di luce, sono anti-appannamento, idrorepellenti e sono fotocromatiche.
Defender, Kelion e Cutline nell’ordineQui si nota anche la differenza di curvatura dei tre modelliDefender, Kelion e Cutline nell’ordineQui si nota anche la differenza di curvatura dei tre modelli
In conclusione
Rudy Project Kelion non è un occhiale con dei compromessi ed è un prodotto tanto alla moda, ma parecchio efficiente e davvero comodo. Verrà proposto ad un prezzo di listino di 220 euro, di sicuro non economico, ma è pur vero che mette insieme diversi fattori di qualità e di tecnologia ottica. Un occhiale non è un semplice equipaggiamento e la qualità visiva nel breve, medio e lungo periodo, non ha prezzo.
Dopo il debutto di Perugia, torna in gara oggi il casco Wingdream di Rudy Project. E' il caso da crono di Tiberi. Grande aerodinamica e forme futuriste
Si avvicina spedita la data fatidica di sabato 17 giugno, giornata durante la quale andrà in scena in Val Gardena l’edizione 2023 della HERO Sudtirol Dolomites: indiscutibilmente l’evento Mtb più atteso della stagione. Rudy Project, che della manifestazione è orgogliosamente “sustainability partner”, ha ideato per l’occasione un’iniziativa davvero interessante – che si chiama “1 Product 1 Tree” – per mettere sempre più al centro dell’attenzione il tema della sostenibilità ambientale.
Per ogni prodotto Rudy Project venduto durante i giorni della HERO Südtirol Dolomites e presso l’HERO Village (come ad esempio l’iconica combinazione casco/occhiali Crossway e Spinshield) l’azienda trevigiana donerà un albero alla località di Livinallongo del Col di Lana: il piccolo paese situato nella splendida regione delle Dolomiti duramente colpito nel 2018 dalla devastante tempesta Vaja che ha causato danni significativi alla circostante natura incontaminata. Ed ogni singolo albero donato da Rudy Project concorrerà al ripristino e alla riforestazione dell’area.
«Come appassionati di ciclismo e di natura – dichiarano in Rudy Project – vogliamo svolgere un ruolo attivo nella protezione e nella conservazione dell’ambiente, contesto in cui portiamo avanti la nostra passione. Ogni albero piantato rappresenta un passo avanti nella ricostruzione e nel rafforzamento dell’ecosistema locale, fornendo habitat per la fauna selvatica, migliorando la qualità dell’aria e preservando la bellezza unica di questa regione. Attraverso questa iniziativa, vogliamo coinvolgere attivamente quante più persone possibili in questa causa per creare un futuro più verde e sostenibile per queste magnifiche montagne e per le generazioni future».
Il progetto “1 Product 1 Tree” è volto alla sostenibilità ambientale, un tema caro a Rudy ProjectIl progetto “1 Product 1 Tree” è volto alla sostenibilità ambientale, un tema caro a Rudy Project
Progetto RidetoZero
L’iniziativa “1 Product 1 Tree” di Rudy Project, pensata e sviluppata per la HERO Südtirol Dolomites, rientra più in generale nel progetto aziendale “RidetoZero” e rivolto ad un miglioramento futuro in chiave maggiormente sostenibile.
«Salvaguardare l’ambiente è la chiave per proteggere il campo da gioco in cui pratichiamo gli sport che amiamo: il nostro pianeta. RidetoZero è la nuova visione che muove ogni azione in Rudy Project. Il nostro obiettivo è minimizzare l’impatto ambientale di prodotti, materiali, confezioni, design e processi organizzativi. Siamo consapevoli che i cambiamenti radicali richiedono tempo e ridurre la nostra impronta ambientale è una sfida difficile. Tuttavia abbiamo già cominciato a correre in questa direzione. L’azienda è attivamente impegnata a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS). Una serie di traguardi interconnessi, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 come strategia per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti».
Rudy Project è partner della prossima HERO SudtirolRudy Project è partner della prossima HERO Sudtirol
«Qualche pratico esempio? Tutti i prodotti Rudy Project sono progettati per essere estremamente durevoli. I nostri materiali d’avanguardia, come il Rilsan Clear, un polimero sostenibile e bio-based ad alte prestazioni di origine 100% rinnovabile e sviluppato da Arkema, allungano la vita dei nostri prodotti che sono resistenti a sudore, ghiaccio, acqua e calore. Una perfetta risposta alla cultura dell’usa e getta. E poi la versatilità, un’altra delle specifiche che rendono gli occhiali Rudy Project unici. Grazie a caratteristiche tecniche e lenti d’avanguardia, tutti i nostri occhiali possono difatti essere utilizzati per sport e contesti diversi. Dal campo sportivo al… bar, gli occhiali Rudy Project sono perfetti per ogni situazione riducendo il bisogno di consumarne altri».
Il Team Bahrain Victorious ed i suoi partner presentano ufficialmente una nuova livrea cromatica che verrà utilizzata al prossimo Tour de France (1-23 Luglio 2023). Si chiama Pearl-Inspired e vuole celebrare la regione che viene anche definita la perla del golfo arabo.
Merida con le biciclette, Rudy Project con i caschi e gli occhiali, Alè Cycling per l’abbigliamento ed Elite che fornisce le borracce, hanno collaborato in modo attivo per disegnare e produrre i nuovi equipaggiamenti.
Mohoric posa per la presentazione ufficiale della nuova livrea (foto Team Bahrain Victorious)Mohoric posa per la presentazione ufficiale della nuova livrea (foto Team Bahrain Victorious)
L’iniziativa del team
Forse non tutti sanno che lo sviluppo industriale e turistico del Regno del Bahrain, quello dei tempi moderni, pone le basi del successo in un’epoca passata, dove l’economia della regione araba si fondava sul mercato delle perle. Oggi il cuore pulsante della regione del Bahrain è molto diverso, grazie ad un’industria petrolifera e di produzione di risorse energetiche molto attiva, ma che al tempo stesso non dimentica le sue origini.
Ed ecco che The Oil and Gas Company-Bapco Energies, in capo alla Holding di cui fa parte integrante anche il team di ciclismo, vuole celebrare questa sorta di Brand Identity rivolto al futuro. Le sostenibilità e l’ambiente non possono più passare in secondo piano.
La colorazione delle nuove Merida in vista del TDF (foto Team Bahrain Victorious)Il kit è disegnato da Alé Cycling ed è della linea PR.s (foto Team Bahrain Victorious)Casco e occhiali Rudy Project Peral-Inspired (foto Team Bahrain Victorious)La colorazione delle nuove Merida in vista del TDF (foto Team Bahrain Victorious)Il kit è disegnato da Alé Cycling ed è della linea PR.s (foto Team Bahrain Victorious)Casco e occhiali Rudy Project Peral-Inspired (foto Team Bahrain Victorious)
Il colore perlato
La colorazione con la finitura perlata è il punto di unione che ha coinvolto i diversi partner del Team Bahrain Victorious, così come l’azzurro e la colorazione oro. Per celebrare l’iniziativa Merida ha preparato i due modelli di bici usate dai corridori, Scultura e Reacto, con la livrea bianco-perla che adotta dei richiami azzurri ed il logo rappresentativo. Le scritte sono di colore oro e l’allestimento non prevede variazioni, con la trasmissione Shimano, le ruote ed il cockpit Vision, oltre alle selle Prologo. Allo stesso modo anche Elite ha prodotto le borracce che si intonano alle biciclette ed al kit di Alè Cycling.
L’abbigliamento Alè è della categoria PR.s, ovvero il massimo disponibile ad oggi, in termini applicazioni tecnologiche dei tessuti e vestibilità. Il nuovo logo prende il suo spazio al centro della maglia, con un chiaro richiamo ad un futuro più sostenibile. La stessa combinazione di colori richiama la natura più da vicino.
Rudy Project ha disegnato per l’occasione una serie di caschi ed occhiali che verrano utilizzati dagli atleti. I caschi con una livrea perlata mescolano l’azzurro ed il dorato, con le peculiarità tecniche dei materiali che rimangono invariate. Gli occhiali avranno le lenti con una “specchiatura gold”.
Skudo è una delle novità della gamma Rudy Project, un prodotto eccellente per fattura, cura dei dettagli e il rapporto tra la qualità ed il prezzo. Lo abbiamo provato insieme ad una delle versioni degli occhiali Defender, dotati di lenti fotocromatiche ImpactX.
Possiamo considerare il Rudy Project Skudo come la versione meno costosa del top di gamma Egos. Per contestualizzare meglio i il nuovo casco e gli occhiali, abbiamo chiesto a Massimo Perozzo del reparto marketing di Rudy Project.
Le due caratteristiche “bocche” frontaliLe due caratteristiche “bocche” frontali
Qual’è il concept principale dal quale nasce il casco Skudo?
L’idea iniziale che ha dato vita allo Skudo è stata quella di avere un casco compatto, con un fitting ben aderente e molto aerato. L’idea era quella di avere un casco con molte delle caratteristiche dei top di gamma ma con un prezzo più contenuto.
Per quanto concerne la costruzione, quali sono le differenze principali rispetto all’Egos?
Ci sono alcune differenze più visibili, come ad esempio la mancanza della chiusura con il magnete. Lo Skudo internamente ha un’imbottitura unica, mentre l’Egos ha la soluzione che in Rudy Project chiamiamo FreePad ed il mold non è in doppia densità. Lo Skudo è proposto in due taglie, mentre l’Egos in tre. Ma è giusto sottolineare una serie di soluzioni identiche.
254 grammi rilevati nella taglia S-MLa scocca davanti è integrata e ha diverse funzioni 254 grammi rilevati nella taglia S-MLa scocca davanti è integrata e ha diverse funzioni
Quali sono?
Ad esempio l’Airframe Band per incanalare l’aria. Il divisore e anche il Retention System, tutti fattori che nell’insieme fanno dello Skudo un prodotto di alta qualità.
A chi si rivolge lo Skudo?
Lo Skudo a livello di specialità è un casco che si è subito distinto per essere in linea con le categorie road e gravel. A livello di target è rivolto a chi cerca un buon casco, con ottime caratteristiche di comfort e con un prezzo accessibile.
Caruso indossa gli occhiali Defender e il casco EgosLe lenti ImpactX offrono una nitidezza degna di nota, sempreCaruso indossa gli occhiali Defender e il casco EgosLe lenti ImpactX offrono una nitidezza degna di nota, sempre
Passando invece agli occhiali. La lente fotocromatica ImpactX, quali sono i suoi tempi di reazione?
L’attivazione della lente dipende dall’intensità dei raggi che la colpiscono. Mediamente si parla di circa 1 minuto per raggiungere l’80%-90% della sua attivazione totale e il restante 10%-20% nei successivi 30 secondi. La disattivazione è decisamente più lenta. Gli occhiali fotocromatici che infatti vengono consigliati per specialità dove il cambio di luce è frequente, ad esempio l’off-road, di norma hanno le lenti rosse HDR in modo da far risaltare le differenze cromatiche anche se la lente è ancora attiva.
Un marchio di fabbrica
L’impatto estetico ci mostra un casco arrotondato nelle forme e molto compatto, due soluzioni che nell’insieme lo rendono versatile e ampiamente sfruttabile. Le due ampie asole frontali si integrano perfettamente in un design che richiama i diversi modelli del nuovo corso di Rudy Project, come se fosse un vero e proprio marchio di fabbrica. Inoltre sono anche particolarmente efficienti in fatto di ventilazione, costante e continua. Non solo, perché lo Skudo, nella zona del perimetro della testa ha il mold completamente chiuso, riparato, soluzione di pregio e per nulla comune a questa categoria di prodotti (talvolta non è utilizzata neppure per i caschi top level).
Sempre ventilato a prescindere dalla posizione della testaSempre ventilato a prescindere dalla posizione della testa
Un sistema dinamico
La vestibilità è quella tipica dei caschi top di gamma dell’azienda veneta. Profondo e rotondo, senza punti di pressioni, ma con una sagomatura laterale e frontale che non danno fastidio alle orecchie e alla zona parietale, ma neppure alla vista verso l’orizzonte. Questi due aspetti sono anche particolarmente utili per poter indossare occhiali con diverse montature.
E’ molto buona anche l’azione e la gestione del sistema di chiusura. La gabbia posteriore è ampiamente regolabile in altezza, mentre la protezione laterale si innesta nella parte anteriore della struttura che funge anche da ammortizzatore. E’ una sorta di componente dinamico che permette di distribuire le pressioni, agendo positivamente sulla calzata, sul comfort e sulla stabilità del casco.
Skudo e Egos, diversi, ma non troppoL’applicazione rifrangente, proprio come per l’EgosIl sistema di chiusura è perimetrale e regolabile a piacereLo Skudo è un casco con un design senza tanti fronzoliSkudo e Egos, diversi, ma non troppoL’applicazione rifrangente, proprio come per l’EgosIl sistema di chiusura è perimetrale e regolabile a piacereLo Skudo è un casco con un design senza tanti fronzoli
Le nostre impressioni
Il valore tecnico dello Skudo è ben superiore a quello che è il rapporto con il prezzo. Il casco sembra a tutti gli effetti un prodotto della gamma alta, per l’impatto estetico e per come è rifinito nel complesso. Ha una vestibilità che punta al comfort, ma anche la stabilità che mostra è un aspetto da considerare e che lo rende sfruttabile da diverse categorie di utilizzatori. Non disdegna per nulla l’impiego fuoristrada, prima di tutto perché non si muove sulla fronte. La retina frontale, abbinata ai pads, tende a trattenere un po’ di calore, ma è una cosa del tutto gestibile considerando una ventilazione massimizzata anche alle basse andature.
E poi gli occhiali, perché se la novità è il casco, è pur vero che la qualità della lente Rudy Project è qualcosa che merita di essere evidenziata. Una lente fotocromatica che fa parte della categoria 1-3 è una sorta di tuttofare, che non conosce stagione e ambiente, oltre ad una nitidezza e qualità visiva che fa dimenticare di aver indosso degli occhiali sportivi.
Anche dietro si nota la sua forma asciuttaCompatto e arrotondatoAnche dietro si nota la sua forma asciuttaCompatto e arrotondato
In conclusione
Quando ci confrontiamo con equipaggiamenti come lo Skudo e gli occhiali Rudy project, ci rendiamo conto che è possibile avere tanta qualità senza svuotare il portafoglio (il prezzo di listino dello Skudo è di 119,90 euro). Il nuovo Skudo è un casco utilizzabile da tutti, fatto bene e con dimensioni contenute, capace di offrire (sempre) una buona immagine. E’ un casco tutto d’un pezzo, senza tanti fronzoli e sostanzioso. Non è leggerissimo, anche se il valore alla bilancia è all’interno della media della categoria, ma è pur vero che al Rudy Project Skudo non manca nulla per essere confrontato con molti top di gamma.
Sonny Colbrelli è ufficialmente un nuovo “brand ambassador” di Rudy Project. In marchio trevigiano, produttore di occhiali e caschi per il ciclismo, ha recentemente definito con il campione italiano ed europeo 2021 un accordo per i prossimi due anni. Un legame, quello tra Colbrelli e l’azienda della famiglia Barbazza, che deriva da una profonda stima e da una condivisione piena di valori e visioni comuni, come quella di diffondere una vera cultura del reciproco rispetto sulla strada e di promuovere uno stile di vita più sano.
Colbrelli e Rudy Project hanno entrambi a cuore il tema della sicurezza Colbrelli e Rudy Project hanno entrambi a cuore il tema della sicurezza
Attenzione alla sicurezza
Il raggiungimento dell’accordo tra Rudy Project e Sonny Colbrelli, quest’ultimo meraviglioso vincitore della Parigi Roubaix 2021 proprio indossando casco e occhiali Rudy, è stato assolutamente naturale in virtù di un rapporto basato su una storica amicizia. L’esperienza e il “know-how” di Rudy Project saranno adesso a disposizione del campione italiano nel suo nuovo ruolo professionale di “liaison” tra atleti e tecnici all’interno del team Bahrain Victorious, rappresentando così il perfetto ambasciatore dei valori che il brand intende da sempre promuovere.
Come anticipato, l’obiettivo dell’accordo è quello sensibilizzare gli utenti della strada, partendo dai più piccoli, attraverso una collaborazione solida e duratura basata sulla passione comune per il ciclismo. Rudy Project ha da sempre dimostrato massima attenzione alla sicurezza e alla protezione degli atleti, mettendo a disposizione dei ciclisti prodotti tecnologicamente avanzati, come occhiali da sole con lenti fotocromatiche resistenti agli urti, e caschi che hanno sempre dimostrato e certificato una sicurezza indiscussa.
Il brand trevigiano e Colbrelli hanno definito una collaborazione per i prossimi due anniA Trento, nel 2021, Sonny si è laureato campione europeo, battendo in volata EvenepoelIl brand trevigiano e Colbrelli hanno definito una collaborazione per i prossimi due anniA Trento, nel 2021, Sonny si è laureato campione europeo, battendo in volata Evenepoel
Una visione condivisa
«Questo che adesso mi onoro di rappresentare – ha dichiarato Colbrelli – è un brand di grande prestigio, costituito da persone vere che credono nel proprio lavoro e che da sempre dimostrano la massima attenzione per i ciclisti e per la loro sicurezza. Sono davvero orgoglioso di rappresentare Rudy Project come ambassador».
«La partnership tra la nostra azienda e Sonny Colbrelli – ha ribattuto Simone Barbazza, direttore marketing e co-titolare Rudy Project – rappresenta per noi un nuovo passo nella strategia di sviluppo del brand, basata sulla collaborazione con atleti di livello mondiale e sulla continua ricerca di prodotti estremamente performanti e sempre guidati da una visione più sostenibile per il bene di tutti. Iniziare questo percorso con Sonny è un tassello verso una nuova prospettiva, dove i valori anticipano le performance».