Crescioli e Martinez: dopo il Lunigiana percorsi diversi

14.12.2022
4 min
Salva

Il Giro della Lunigiana è una delle corse più importanti del calendario juniores, anche a livello internazionale. Da qui escono corridori che sono in grado di distinguersi in diversi modi: l’edizione 2021 ne è un esempio. L’anno scorso nei borghi tra la Toscana e la Liguria si è imposto il francese Martinez davanti al nostro Crescioli (in apertura, foto Instagram). Entrambi sono classe 2003, ma con due percorsi che da quel giorno si sono differenziati e non poco. 

Il francese è entrato nel team development della Groupama FDJ e dopo una sola stagione tra gli under 23 entrerà nel WorldTour dalla porta principale. L’italiano, invece, è passato alla Mastromarco ed il suo primo anno da under 23 si è concluso tra qualche difficoltà e la maturità. 

Giro di Lunigiana 2021, ultima tappa, Ortonovo, Ludovico Crescioli, Lenny Martinez, Alessandro Pinarello
Giro di Lunigiana 2021, ultima tappa, Ortonovo, Ludovico Crescioli, Lenny Martinez, Alessandro Pinarello

Lo stesso punto di partenza

Se si riavvolge il nastro a fine 2022 pare chiaro come i due ragazzi, che alla fine della breve corsa a tappe erano distanti solo 34 secondi, ora siano più lontani che mai.

«Avevo deciso di venire alla Mastromarco già prima del Lunigiana – racconta un frizzante Crescioli con il suo accento toscano – mi sembrava una buona squadra per passare under 23. Chiaramente la possibilità che ha avuto Martinez di passare con la continental di un team WorldTour gli ha permesso di avere un percorso di crescita più preciso. Negli under 23 con la Mastromarco il percorso di crescita c’è comunque, le corse di alto livello non mancano. Io quest’anno avevo anche la maturità da portare avanti e mi sono dovuto concentrare anche sulla scuola».

Crescioli in azione al Valle d’Aosta (foto Alexis Courthoud)
Crescioli in azione al Valle d’Aosta (foto Alexis Courthoud)

Prospettive differenti

La scuola, come detto da molti addetti ai lavori e dagli stessi tecnici che hanno a che fare con i ragazzi, è fondamentale. Risulteremmo incoerenti se dovessimo dire il contrario, ma se si guarda al calendario fatto da Martinez e da Crescioli emerge un fatto estremamente importante. Il ragazzino francese ha fatto il triplo, se non di più, delle corse a tappe rispetto al nostro Crescioli

«Le corse a tappe mi garbano molto – si riaggancia Ludovico con la sua parlantina contagiosa – ma ne ho fatte solamente due: il Lunigiana nel 2021 e il Valle d’Aosta quest’anno con la nazionale. Per migliorare e per crescere servirebbe una migliore costanza di gare, nel 2023 farò il Giro d’Italia U23 ma poi finisce lì. Ripeto, non è nemmeno una questione di squadra, in Italia è proprio il calendario che scarseggia di queste gare. Non è un caso che alcuni junior italiani stiano andando all’estero a crescere. Lenny (Martinez, ndr) quando l’ho rivisto al Giro della Valle d’Aosta ho notato dei grandi miglioramenti, si vede che ha fatto un percorso diverso, c’è un programma differente alle spalle».

Lenny Martinez ha avuto l’occasione di correre molte corse a tappe, tra cui il Tour of the Alps (Instagram/Getty)
Lenny Martinez ha avuto l’occasione di correre molte corse a tappe, tra cui il Tour of the Alps (Instagram/Getty)

Il calendario 

Nel panorama italiano sono poche le squadre che si affacciano oltre confine con continuità, per un fatto di budget e per la filosofia stessa alle spalle dei team.

«Il calendario italiano – riprende Crescioli – è ricco di corse importanti come il Piva, il Belvedere, la Ruota d’Oro… E’ chiaro che sono gare di un giorno, se uno vuole dilettarsi in qualche corsa a tappe non ha possibilità. Io quest’anno qualche gara internazionale l’ho fatta. E nel 2023, dove riuscirò a concentrarmi solo sul ciclismo, ne potrò aggiungere delle altre. Il percorso di crescita tra me e Martinez è differente, ma non è detto che il mio sia meno valido. Ho visto che con più costanza nelle corse e negli allenamenti, cosa avuta solamente a maturità conclusa, riesco a crescere e migliorare. Il 2023 sarà un anno importante per me e voglio farlo al meglio. Anche il mio obiettivo è diventare un professionista, e farò del mio meglio per riuscirci».

Crescioli, il “bimbo” scalatore alla corte di Amadori

23.07.2022
4 min
Salva

Ludovico Crescioli è stato il “bimbo” che Marino Amadori ha voluto schierare al Giro della Valle d’Aosta. Si tratta di un classe 2003 che corre per la Mastromarco Sensi Nibali. Alto, magro è lo scalatore moderno.

E Amadori lo sa bene. Con lui ha iniziato a seminare in ottica futura. Se lo è portato in Valle per fargli prendere aria, per farlo tirare, per fargli assaggiare la maglia della nazionale. Almeno quella tra gli under 23, visto che da junior l’ha già vestita. Un talento su cui puntare per gli anni a venire. Tanto più che di scalatori puri, o quasi, ne abbiamo ben pochi.

Crescioli in azione al Valle d’Aosta (foto Alexis Courthoud)
Crescioli in azione al Valle d’Aosta (foto Alexis Courthoud)

Crescioli azzurro

E al Valle d’Aosta non è affatto andato piano. E’ arrivato 21° assoluto e quarto nella classifica dei giovani. Se pensiamo che a vincerla è stata il primo assoluto, vale a dire quel fenomeno che risponde al nome di Lenny Martinez, che lo scorso anno lo precedette sul podio del Lunigiana, si può dire che fosse “sul podio avulso”!

«Questa è la prima convocazione da under 23 – dice il toscano – sono molto soddisfatto perché oltre ad essere stata una bellissima esperienza, non avevo mai fatto una corsa a tappe così dura. In realtà è una delle prime corse a tappe in assoluto. Ne avevo fatte due da junior. E in questi giorni ho raccolto belle soddisfazioni.

«Ho imparato tanto e ho faticato tanto. Ma ne è valsa la pena. Siamo riusciti a piazzare Raccani terzo, Ciuccarelli quinto e a vincere la classifica a squadre».

Ma Crescioli non è del tutto sorpreso di ritrovarsi all’ombra del Cervino con tanti “campioni”. Sì, stava andando bene, ma non aveva ottenuto grandi risultati. Amadori cercava uno scalatore e il suo team, la Mastromarco appunto, collabora a stretto giro con il cittì. «Anche se essendo arrivato all’ultimo ho dormito in stanza da solo!».

Bravo Amadori che lo ha convocato nonostante “solo” due piazzamenti nei primi cinque (foto Simona Bernardini)
Bravo Amadori che lo ha convocato nonostante “solo” due piazzamenti nei primi cinque (foto Simona Bernardini)

A tutta bici

Il bello inizia adesso per Crescioli. Il ragazzo della Mastromarco Sensi Nibali ha appena finito la scuola e finalmente può iniziare a fare la vita da corridore al cento per cento. Del suo valore ci parlò anche Carlo Franceschi, team manager della Mastromarco. E ce ne parlò proprio al Giro, dove lui non era presente in quanto alle prese con la maturità (in informatica).

Ci disse che in salita andava davvero bene e che poteva diventare un gran buon scalatore. Ma ci aveva detto che teme che qualcuno possa portarglielo via presto. 

«Sono uno scalatore che ha un buono spunto veloce – spiega Crescioli – forse non sono proprio puro, ma mi sono messo alla prova in queste salite dove il livello era alto e non credo di essere andato poi così male. Soprattutto se consideriamo che la mia preparazione è avvenuta sui libri! Una settimana fa (il giorno di Cervinia, ndr) stavo dando la maturità quindi… direi che va bene!».

Crescioli, il primo da destra, con gli azzurri al Valle d’Aosta in quel di Cervinia
Crescioli, il primo da destra, con gli azzurri al Valle d’Aosta in quel di Cervinia

Scalatore (quasi) puro

E che ha la salita nel Dna lo si capisce anche da frasi del genere: «Da piccolo mi “garbava” – da buon toscano – Contador. Mi piaceva quando e come si alzava sui pedali, sempre pronto a scattare e a spingere il rapporto. Adesso invece un idolo vero e proprio non ce l’ho».

Il ciclismo per Crescioli è affare di famiglia. Suo papà è stato un dilettante e suo fratello, Giosuè, corre con lui alla Mastromarco. In più vivendo nel cuore della Toscana, a Lazzaretto, l’ultimo paese nella provincia di Firenze prima di sconfinare nel pistoiese, il ciclismo non manca. E’ una frazione di Cerreto Guidi e ci sta che si abbia voglia di inforcare la bici e mettersi a correre.

«Io correvo con il Casano-Matec, nonostante la vicinanza con il Team Ballerini. Fino a qualche mese fa in allenamento capitava di vedere Visconti. Mentre d’inverno ogni tanto viene con noi Alberto Bettiol. Ci dà qualche consiglio».

La stagione è ancora lunga e Crescioli ha dalla sua molte corse in cui poter dimostrare quanto vale. Questo Valle d’Aosta inoltre ad un ragazzo così giovane non può che fornire dei “cavalli” in più. Aumentare la cilindrata… certo dopo aver riposato. Ma questa è stata l’ultima cosa che ci ha detto Ludovico prima di congedarci e salire sul podio con il resto dei compagni azzurri.