E’ stato quasi messo a processo Lenny Martinez per non aver vinto. Il francese era il super favorito a detta dei tecnici e alla fine ha concluso il Giro d’Italia U23 “solo” in terza posizione.
Eppure ci si dimentica che stiamo parlando di un ragazzo di primo anno. Un corridore che fino a pochi mesi fa in corsa girava il 52×14 e ora è uno dei leader della continental della Groupama-Fdj.
Scalatore più forte
Sulle due salite più dure, se vogliamo anche tre, del Giro è sempre stato il migliore. Parliamo di Mortirolo, Santuario di Valmala e chiaramente del Fauniera. Tuttavia non è riuscito a finalizzare.
Qualcuno mette sul piatto anche le tattiche del suo team.
«E’ stato un gran bel Giro – racconta Martinez – e sul Fauniera un giorno molto duro. E’ stato un colle veramente impegnativo. Le mie sensazioni non erano molto buone in realtà e quindi sono partito solo quando mancavano più di dieci chilometri: non sono entrato nella fuga in pianura.
«Era un uomo contro uomo. Io volevo lottare per la vittoria di tappa e anche per risalire posizioni nella generale».
Una tirata d’orecchie però Lenny se l’è presa quel giorno. Avrebbe dovuto sfruttare di più il lavoro di Reuben Thompson in salita. E magari scattare un paio di chilometri dopo quando il gap del belga Lennert Van Eetvelt sarebbe stato minore.
«Sì, forse ho attaccato un po’ lontano, ma non sono saltato. Io sono andato diretto all’obiettivo. E poi non volevo restare nel gruppo. Tuttavia nel finale neanche volevo esplodere e buttare tutto all’aria. Sapevo che comunque avrei rimontato in classifica».
Nessun rimpianto
Martinez parla con un tono pacatissimo. Il figlio e nipote d’arte prima di rispondere si prende sempre qualche “mezzo secondo”, pondera bene ciò che dice.
Tanto istinto in bici, ma anche testa. E tutto sommato a posteriori la testa non gli è mancata neanche verso Santa Caterina Valfurva, quando stava dominando e poi invece è rimbalzato. Quello è stato il punto chiave della sua corsa rosa.
«Credo – dice la maglia blu – che questo Giro sia stata una grande esperienza per me e per il mio futuro. Anche la tappa di Santa Caterina è stata veramente bella, entusiasmante, ma io sono quasi uno junior! Non avevo mai fatto sei ore di corsa. Fino alle cinque ore sono andato bene, poi ho capito che per me era finita.
«Ho pensato: che peccato. Sono andato giù con gli zuccheri. Ho provato a mangiare, ma non c’era più nulla da fare».
Una grande esperienza
Lenny lo ritroveremo al Tour de l’Avenir. «Ma prima il campionato nazionale con i pro’ per Demare. Poi il ritiro a Livigno e il Val d’Aosta». Lui e Gregoire sono due stelle che forse i francesi non avevano neanche ai tempi di Pinot e Bardet. Stavolta c’è più sostanza, più consapevolezza. Arriveranno alla loro Grande Boucle U23 con le spalle più grandi dopo il Giro U23.
«Questo Giro – continua Martinez – è stata la mia prima grandissima corsa tra i dilettanti. Con delle responsabilità, ma anche la più lunga. Ho fatto una corsa con la WorldTour ma era di cinque giorni e non di sette. Ripeto, è stata una grande esperienza per l’avvenire».
«Al Tour of the Alps non c’era chi partiva subito, non c’erano circuiti, ma tutto era più controllato. Con la WorldTour e le corse dei pro’ il ritmo è più regolare e poi si va forte in un determinato momento. Non dico che sia più facile, ma per me è meglio arrivare con più controllo sotto alle salite».
«Che voto mi do per questo Giro U23? Un otto… E se sono sul podio devo ringraziare la squadra. Hanno tirato tantissimo e ci abbiamo provato sempre».
Forse anche troppo. I diesse al via di Cuneo dicevano che era impossibile che una squadra così tornasse a casa senza una tappa. E infatti proprio all’ultimo sono riusciti a vincere con Gregoire.
Magari quei tecnici avevano anche ragione, però ciò che comanda è la strada e non sempre i valori su carta trovano riscontro nella realtà. E se quella che è stata giudicata una tattica suicida, nel giorno di Peveragno, avesse visto la presenza (sfiorata) di Van Eetvelt nell’attacco della Groupama-Fdj, magari staremmo qui a parlare di tutt’altra cosa. Ma con i sé e con i ma…