Martinez guida la carica dei ragazzini

31.12.2022
5 min
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Il Giro della Lunigiana da junior nel 2021. Il primo anno in continental con la vittoria del Val d’Aosta nel 2022. E adesso il salto nel WorldTour con il resto degli otto ragazzini della Groupama-FDJ, fra i quali il nostro Lorenzo Germani. Lenny Martinez non sta più nella pelle. E anche se si tratta di un francese nello squadrone francese, l’emozione la puoi tagliare con un coltello.

Dopo il primo ritiro a Calpe – dove Lenny ha sperimentato la serie di riunioni, allenamenti, massaggi e ginnastica (in apertura, foto Nicolas Gotz) – abbiamo così pensato di risentirlo per capire come vadano le cose. E in che modo si avvicini al primo anno da professionista.

Martinez ha 19 anni, è alto 1,68 per 52 chili: eccolo con la nuova maglia della Groupama-FDJ (foto Nicolas Gotz)
Martinez ha 19 anni, è alto 1,68 per 52 chili: eccolo con la nuova maglia della Groupama-FDJ (foto Nicolas Gotz)
Cosa hai fatto dopo la fine della stagione?

Mi sono preso una pausa di 6 settimane. Sono rimasto a casa a godermi la mia famiglia e poi mi sono spostato nel Sud della Francia per stare con mia madre. L’anno scorso mi ero fermato per 4-5 settimane, questa volta sono aumentate.

Che effetto ti fa passare nella WorldTour?

Diventare professionista era un sogno fin dall’infanzia e ora eccolo qui…

Passare con tanti compagni della continental sarà un vantaggio?

Sì, è un vantaggio perché ci conosciamo tutti molto bene. Siamo ottimi amici e faremo tutti progressi più concreti e impareremo ogni cosa restando insieme. E’ fantastico, l’avventura continua.

Martinez non ha cambiato modo di mangiare, ma un confronto sul tema non guasta (foto Nicolas Gotz)
Martinez non ha cambiato modo di mangiare, ma un confronto sul tema non guasta (foto Nicolas Gotz)
Avresti fatto un altro anno nella continental?

Avrei potuto, ma non ho voluto! I miei risultati con il team continental e la WorldTour mi hanno fatto capire che potevo passare al livello successivo. Il team mi ha offerto un contratto, quindi ho accettato con piacere.

Cosa è cambiato nella preparazione?

Una pausa un po’ più lunga e un ritiro in più rispetto all’anno scorso, quello di dicembre. Per il momento non faccio più ore dell’anno scorso, ma arriverà anche quel momento.

Un po’ di reazione fisica prima di partire con la bici (foto Nicolas Gotz)
Un po’ di reazione fisica prima di partire con la bici (foto Nicolas Gotz)
Perché hai scelto di eliminare il ciclocross dal menù?

Poiché la mia pausa è stata piuttosto lunga, poi c’è stato il ritiro di dicembre e fra breve ci sarà quello di gennaio. Penso che non possiamo fare tutto, inoltre mi sono trasferito nel Sud della Francia e qui c’è poco ciclocross.

Le gare pro’ a cui hai partecipato nel 2022 cosa ti hanno fatto capire il tuo adattamento al professionismo?

Ho visto dei risultati molto interessanti. Nel WorldTour sono riuscito a ottenere una top 10 e un sacco di top 15. Mi sentivo pronto e a livello di under 23 ero tra i migliori al mondo, per cui dovevo passare al livello successivo

Al team dei giovani più forti appartiene ovviamente anche Romain Gregoire (foto Nicolas Gotz)
Al team dei giovani più forti appartiene ovviamente anche Romain Gregoire (foto Nicolas Gotz)
Cosa ti convince del programma di Marc Madiot per voi giovani?

Penso sia una buona cosa, come ho detto, il fatto che cresceremo tutti insieme.

Come è organizzata la tua settimana di preparazione quest’inverno? 

Per il momento sto lavorando sulla resistenza, un po’ di velocizzazione, qualche sprint, lavoro sulle crono e anche esercizi per gli addominali, un paio di volte a settimana. Per il momento sono meno di 15 ore di bicicletta. Non ho cambiato nulla sul fronte dell’alimentazione. Mangio sempre bene e tanto, mi diverto ogni giorno.

Hai imparato qualcosa in ritiro da scalatori come Pinot e Gaudu?

Sì, anche se soprattutto nei primi giorni eravamo tutti mischiati e non divisi in gruppi specifici. Però, più andremo avanti nella stagione e più avrò da imparare da loro, soprattutto nelle corse. Pinot è il ragazzo che guardavo in televisione, fortissimo in montagna. E’ un gran corridore e ha una personalità unica.

Il tuo obiettivo è crescere velocemente come gli altri giovani?

Non saprei, penso che progredirò al mio ritmo. La squadra non andrà troppo veloce con me, ma neppure mi terrà troppo a freno.

Nel 2022 Martinez ha vinto due tappe alla Ronde de l’Isard, dopo il Val d’Aosta (foto Richard Corentin)
Nel 2022 Martinez ha vinto due tappe alla Ronde de l’Isard, dopo il Val d’Aosta (foto Richard Corentin)
Qual è il ricordo più bello che porti dalle categorie giovanili?

Tutta l’ultima stagione con la squadra è stata bellissima, in gara e fuori gara. La mia vittoria in Val d’Aosta, la mia prima vittoria alla Ronde de l’Isard, le gare con la WorldTour. Ma il mio ricordo più bello è un flashback sulla mia maturazione da quando ero piccolo. Sono orgoglioso di aver raggiunto tutto questo e di essere ora quello che sono.

Tuo padre Miguel è orgoglioso della tua carriera?

Sì, è molto orgoglioso (suo padre Miguel è stato oro olimpico nella mountain bike a Sydney, ndr). E’ davvero felice e segue i miei risultati. Quando vinco una gara, penso a lui e alla mia famiglia e sono quasi più felice per loro che per me. Invece mio nonno ormai non mi dà troppi consigli, di solito parliamo solo della vita.