Viel guarda al futuro senza squadra, tra pensieri e proposte

17.12.2021
6 min
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Il telefono squilla, Viel risponde. E’ in Sud Africa, a Johannesburg, città della sua compagna. Mattia si è fermato qui per staccare dal freddo di Torino e per ragionare sul suo futuro. Attualmente è senza squadra per il 2022, ma le idee e i progetti non mancano. Il pensiero di fondo è di rimanere su strada e proseguire l’esperienza tra i professionisti, tuttavia al giorno d’oggi in un mondo pieno di opportunità, il torinese sta guardando anche ad altre possibilità. Il gravel e la pista sono discipline che lo affascinano e che lo interessano a tal punto da intravedere un possibile futuro. «Pronto, Mattia!».

Finita la stagione ha deciso di proseguire gli allenamenti in Sud Africa (foto Instagram)
Finita la stagione ha deciso di proseguire gli allenamenti in Sud Africa (foto Instagram)
Come va, sei in off season?

Sono in Sud Africa dalla mia ragazza che presto si trasferirà a Torino insieme a me. Sono venuto diretto dal Criterium del Giro d’Italia a Dubai e poi sono rimasto perché visto l’inverno rigido di Torino e la temperatura che c’è qua, ho preferito rimanere per allenarmi al meglio e ricaricare le pile. 

Com’è la situazione Covid in Sud Africa, la nuova variante spaventa?

La situazione qua è molto più tranquilla rispetto all’Europa. E’ estate, quindi tutti gli eventi e la vita di tutti i giorni è vissuta all’aperto e quello aiuta. La variante Omicron ha sicuramente aumentato i contagi, ma il pericolo è che venga in Europa, perché qua sia io che la mia ragazza non abbiamo limitazioni nel quotidiano, salvo la mascherina e il coprifuoco da mezzanotte alle quattro del mattino. 

Parliamo di te, sei senza squadra al momento per il 2022…

Non ho avuto proposte che potessero convincermi per il prossimo anno, dopo che ho fatto 3 anni e mezzo in Androni Giocattoli-Sidermec. Sono rimasto qua in attesa che qualcosa si muovesse. Nel frattempo porto avanti insieme alla mia compagna Carla Patrocinio l’attività online BikeKinetic

Hai già ricevuto delle offerte?

Sì, sto valutando un po’ di cose. Perché quelle che ho avuto fino ad ora per una ragione o per l’altra non mi hanno convinto. Ma senza un fatto di pretese, più che altro è un mix di organizzazione e responsabilità. Attualmente c’è si la situazione Covid che ha dato una mazzata ai budget di tante squadre. Ma alcune con la scusa degli Evenepoel e Pogacar, che sono fenomeni, fanno il progetto giovane, ma sanno tutti che di Remco e Tadej ce ne sono pochi. Con i soldi che si darebbero a un corridore esperto si prendono tre o quattro giovani.

In Sud Africa è piena estate, ideale per fare un ritiro pre stagionale e schiarirsi le idee (foto Instagram)
In Sud Africa è piena estate, ideale per schiarirsi le idee (foto Instagram)
Stanno investendo solo sui giovani quindi?

No, c’è sicuramente un discorso di scouting, però c’è da dire che conviene a livello economico. In italia ci sono tre professional: Androni Giocattoli-Sidermec, Bardiani-CSF-Faizané ed Eolo-Kometa. Con l’Androni sono fortunato di avere avuto il contratto, mentre la Bardiani ha fatto un mercato super giovane. Ha preso molti corridori U23. Tant’è vero che ci sono buonissimi corridori appiedati come Andrea Garosio

Per un atleta nella tua situazione non ci sono tante alternative?

In Italia è difficile al momento. O uno vince ed è un talento cristallino e quindi entra nel circuito delle squadre WorldTour. Oppure bisogna saltare da una professional all’altra o scendere in continental

Stai valutando questa possibilità?

Non ho detto che voglio rimanere per forza in professional. Sicuramente ho delle ambizioni, ma sono convinto di poterle raggiungere anche in una squadra continental ben organizzata. Il problema che sorge, è che come le professional soffrono, anche le continental fanno fatica a garantire uno stipendio minimo, visto che sono sollevate dalla regola del salario minimo a differenza delle categorie superiori. E alla fine, un corridore della mia età che va per i 27 anni ed ha investito in casa e attività, certi compromessi non può più permetterseli .

Quindi la continental è più che una possibilità?

Il problema delle continental è che ci possono essere massimo due fuori quota ex professionisti. Io ho avuto dei contatti con squadre che l’appoggio economico me lo avrebbero dato, ma purtroppo gli slot erano pieni. A livello federale sono bloccate. Anche perché ci sono delle continental, come per esempio Work Service, con un calendario che non ha niente da invidiare alle professional, tolto il Giro e un paio di classiche

Al Tour Poitou-Charentes ha vinto la classifica degli sprint intermedi (foto Instagram)
Al Tour Poitou-Charentes ha vinto la classifica degli sprint intermedi (foto Instagram)
Ti sei dato una spiegazione per il fatto di non avere una squadra per il 2022?

Credo che nel ciclismo moderno o vinci e sei un fenomeno o ti devi ritagliare uno spazio. Quando ho visto che un fenomeno non lo ero, ho iniziato a fare l’uomo squadra e ad andare sempre all’attacco. Sono andato in fuga al campionato italiano, alla Milano-Sanremo, al Tour Poitou-Charentes, dove ho vinto la classifica degli sprint intermedi. Pensavo fosse un modo per farsi vedere, ma forse questo contava anni fa. Nel ciclismo di oggi, o vinci o sei un giovane. Questo è lo specchio crudele del ciclismo attuale

La parola “ritiro” ti è passata per la testa?

No qualche contatto in evoluzione ce l’ho. Penso di poter dare ancora qualcosa al ciclismo. 

Hai altri progetti in mente?

Ho studiato lingue, mi piace molto il marketing e la pubblicità dei brand. Infatti ho un progetto per il 2022, proprio per non pensare al ritiro. Di continuare nel mondo della gravel, prendendo spunto in Italia da Mattia De Marchi o all’estero da Ian Boswell che è stato un corridore che ha corso  in Sky e Katusha, o ancora Peter Stetina che viene da esperienze in BMC e Trek-Segafredo. Un altro nome è Nathan Haas che ha corso in Cofidis e adesso si è buttato in questo mondo. Potrei essere un apripista in Italia, visto che qua non è ancora esplosa la cosa. Sto già contattando qualche sponsor per il mio chiamiamolo “Gravel Project” per il 2022 che in caso non arrivasse qualche proposta convincente, potrebbe essere una possibilità concreta altrettanto allettante. 

Faresti una stagione ibrida?

Attualmente se non arriva nulla dalla strada che possa convincermi, farei solo gravel. Il discorso ha tanto potenziale visto che questa disciplina potrebbe diventare UCI. Con la scusa del gravel, una squadra WorldTour, continental o professional, potrebbe in accordo con il produttore della bici, Pinarello, Wilier, Bottecchia e molte altre, essere interessata a lanciare il modello gravel.

Viel è stato in fuga a inizio anno alla Milano-Sanremo
Viel è stato in fuga a inizio anno alla Milano-Sanremo
In Europa si vendono gravel ma di gare ce ne sono poche…

E’ una situazione difficile, in Europa non si è ancora capito il potenziale del mondo gravel. Forse l’unico input è il calendario UCI. Negli Stati Uniti si è passati da zero corse a un calendario di 268 gare. Confermato da gravelcyclist.com. In Europa ci aggiriamo su una trentina di competitive. Un aspetto da non sottovalutare è che ci sono poche corse ma gli eventi in questo ambito stanno crescendo e stanno nascendo moltissime Gran Fondo per questa disciplina.

Potresti diventare oltre che atleta, un ambassador e tester?

Si potrei dare feedback dei materiali e partecipare allo sviluppo delle varie tecnologie. Alla fine stiamo parlando di una nuova specialità dove c’è tanto da testare. Sono tutte cose che con l’esperienza e la sensibilità del professionista, alle aziende potrebbero fare comodo. Una cosa importante è che non è un progetto che farei come ripiego. E’ una cosa che mi appassiona, ci sono messaggi importanti. Avvicinare persone al ciclismo che magari hanno paura della strada. Ho fatto due volte la Strade Bianche, e i paesaggi del fuoristrada sono straordinari. 

L’ultima volta che ti abbiamo incontrato ci hai detto che avresti voluto rilanciarti anche sulla pista…

Se dovessi ritirarmi con la strada e dovessi iniziare con il gravel, di sicuro potrei affiancare la pista. Per esempio Ashton Lambie, il campione del mondo di inseguimento individuale, fa anche corse su gravel. E’ un ambiente che sta performando visto che molti ex professionisti si sono buttati a capofitto. Se mi guardo indietro è iniziato tutto con il campionato italiano dove ho battuto Ganna. Si certo eravamo ancora allievi è vero, ma è nel mio dna. Ho tante idee e non voglio chiudere ancora le porte al futuro e alle possibilità che si possono presentare. Si stanno pian piano concretizzando, vediamo quale sarà quella che mi permetterà di essere soddisfatto e di farlo come lavoro al 100 per cento. 

Fi’zi:k Terra Argo X1, il suo habitat naturale è il gravel

08.12.2021
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Fi’zi:k ha lanciato sul mercato Terra Argo X1. Una sella interamente studiata e creata appositamente per il gravel. Si potrebbe pensare infatti che condividendo diverse geometrie con la bici da strada, quella per la ghiaia non debba avere una seduta specifica. I tecnici dell’azienda italiana invece hanno progettato un nuovo concetto di sella che assecondasse le esigenze del ciclista gravel.

Alla base di questa Terra Argo X1 ci sono una lunghezza ridotta e un naso altrettanto corto. Mentre la stabilità è supportata da un’imbottitura leggermente maggiorata nella zona centrale rispetto alle sedute tradizionali da strada.

Il canale centrale è ammortizzato in corrispondenza delle ossa ischiatiche per offrire maggiore comfort
Il canale centrale è ammortizzato in corrispondenza delle ossa ischiatiche

Specifica per il gravel 

La serie Argo fa parte di una tipologia di selle molto versatile. La Terra X1 trova il suo habitat naturale tra polvere e ghiaia. Grazie ad una elasticità controllata, assorbe le vibrazioni, offrendo il comfort necessario per la guida a lunga distanza su strade non asfaltate

Spesso con le selle tradizionali, i cambi di posizione sono ripetuti più volte durante una normale uscita in bici. Con questo modello il ciclista ottiene una maggiore stabilità e una distribuzione del peso immediata. Il motivo è spiegato dal design ottimizzato con una lunghezza ridotta, che permette anche all’utilizzatore di sedersi più avanti senza sovraccaricare le aree più sensibili

Il profilo è ondulato per regalare un supporto lombare omogeneo per le lunghe distanze
Il profilo è ondulato per regalare un supporto lombare omogeneo per le lunghe distanze

Comfort e stabilità

Per aumentare stabilità e reattività, i tecnici Fi’zi:k hanno deciso di utilizzare il sistema Mobius, che combinato al nylon rinforzato con carbonio, offrono un telaio performante in ogni condizione. Il profilo di questa Terra Argo è ondulato per assicurare il supporto lombare e favorire il comfort per uscite di diverse ore in bici. Il naso all’ingiù permette la rotazione del bacino e di conseguenza un migliore trasferimento di potenza sugli arti inferiori. L’imbottitura è realizzata con la formulazione in schiuma di tipo 2 proprietaria di Fi’zi:k, leggermente più spessa intorno all’area delle ossa ischiatiche per supportare una postura di guida più eretta. L’ammortizzazione è più morbida e progressiva rispetto alle selle da corsa, offrendo un comfort maggiore sulle lunghe distanze.

Disponibile in due misure, 150mm e 160mm, il prezzo come riportato sul sito sul sito è di 199 euro. 

fizik.com

Nasce il format eventi di All4cycling

27.11.2021
4 min
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Il 2021 ci ha fatto conoscere All4cycling sotto una nuova veste. Non più solamente una realtà di riferimento nel mondo dell’e-commerce legato al ciclismo. L’anno che si sta per chiudere ha visto la realtà varesina al fianco di progetti che hanno avuto al centro il viaggio e la sfida con se stessi.

Ecco allora il supporto fornito prima a Davide Russotto, in occasione del suo viaggio in solitaria attraverso l’Islanda e successivamente quello a Matteo Manfron. In quest’ultimo caso si è trattato del tentativo di stabilire il record del massimo dislivello positivo nella minore distanza possibile in Europa. Partenza da Genova e arrivo in vetta al Monte Bianco passando dalla bicicletta alla corsa a piedi.

Il lungo “serpentone” partito dalla sede di All4cycling e diretto alla scoperta dei sentieri della provincia di Varese
Il lungo “serpentone” partito dalla sede di All4cycling

Un nuovo pubblico

Il supporto fornito a queste due iniziative ha evidenziato la volontà da parte di All4cycling di avvicinarsi ad un pubblico nuovo. Che ama viaggiare e vuole scoprire nuove strade, lontane dal traffico, magari senza allontanarsi troppo dalla propria abitazione. Per dare una risposta a questa nuova clientela, tra ottobre e novembre sono stati organizzati due eventi gravel con partenza e arrivo dalla sede di Gazzada Schianno. Con l’obiettivo di scoprire gli angoli della provincia di Varese lungo strade e sentieri in mezzo alla natura.

Un format collaudato

Per fare in modo che ciascun evento potesse soddisfare al meglio le aspettative dei partecipanti lo staff di All4cycling ha studiato un format preciso. Per garantire la massima sicurezza si è optato per il numero chiuso. Le iscrizioni erano gratuite e sono state gestite tramite Ticket Tailor. Per la cronaca in entrambe le occasioni si è registrato il sold out.

Hanno avuto un ruolo importante due community della provincia di Varese, rispettivamente “Varese Social Ride” e “RideForGelato”, che hanno fornito il loro supporto attivo per la buona riuscita di ciascun evento. Per quel che riguarda il food sono state coinvolte delle realtà locali che hanno curato nel dettaglio il pre e il post di ciascun giro. Lo staff di All4cycling ha potuto contare anche sul supporto di alcuni brand di prestigio del settore ciclo che hanno offerto gadget per tutti i partecipanti e messo in palio dei prodotti per una estrazione a premio in programma al ritorno da ogni attività. Si tratta di Alba Optics, Northwave, Pirelli, Prologo e Sportful.

“Villaggio di partenza” davanti alla sede di Gazzada Schianno dove i partecipanti si sono goduti cibo e bevande
“Villaggio di partenza” davanti alla sede di Gazzada Schianno

Due giornate perfette

Entrambi gli eventi, organizzati rispettivamente nelle giornate di sabato 16 ottobre e 13 novembre, sono andati molto bene. I partecipanti si sono ritrovati al mattino nell’ampio parcheggio di All4cycling dove per l’occasione era stato allestito un mini-villaggio. Dopo il check-in e il caffè di rito, il serpente colorato, fatto di tante bici gravel, si è diretto sul percorso disegnato con il supporto di Koomot. La famosa piattaforma ha fornito le tracce gpx.

Ogni giro ha avuto una lunghezza intorno ai 30 chilometri, sufficienti per scoprire i dintorni e soprattutto divertirsi pedalando lontano dal traffico e a contatto con la natura. Al ritorno presso la sede di All4cycling, gli atleti hanno preso parte ad un aperitivo e tutti i partecipanti hanno ricevuto i gadget messi a disposizioni dalle aziende partner che hanno fornito anche alcuni premi estratti a sorte.

Le mappe sono state disegnate sulla piattaforma Komoot che ha fornito le tracce gpx
Le mappe sono state disegnate sulla piattaforma Komoot

Tocca alla mountain bike

Il prossimo 4 dicembre è in programma un nuovo evento, ma questa volta destinato agli amanti della mountain bike. Il format sarà lo stesso delle precedenti due occasioni ma in questa occasione a fornire il proprio supporto saranno gli organizzatori del “Cross Country dei Parchi”. Storico circuito di gare mountain bike che opera nelle province di Varese, Como e Milano. Tutte le informazioni per partecipare sono disponibili sui canali social di All4cycling.

L’evento del 4 dicembre chiuderà ufficialmente gli eventi del 2021. Visto il successo ottenuto, lo staff di All4cyclig sta già guardando al 2022 con il preciso obiettivo di incrementare il numero di iniziative riservate alla propria clientela che non mancheremo di raccontarvi.

www.all4cycling.com

rh+ e il suo casco “3 in 1”: la soluzione per tutti i terreni

25.11.2021
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Le bici ormai si sono evolute e grazie ad un semplice cambio di ruote è possibile passare dalla strada ai sentieri fangosi. Anche gli accessori devono essere multiuso, così rh+ pensa in grande e propone un nuovo casco 3 in 1. Un prodotto versatile e perfetto in ogni situazione grazie alle sue 3 configurazioni. Il casco “3 in 1” è venduto con due visiere di diverse lunghezze ed intercambiabili che si adattano alle esigenze e lo stile del ciclista.

Un casco dotato di ottima aerazione, con rete interna anti-insetto e cinturino traforato.
Dotato di ottima aerazione, con rete interna anti-insetto

Comodo e regolabile

La comodità è un fattore fondamentale in un accessorio delicato come il casco. Costruito con la tecnologia In-Moulding: uno stampaggio che rende il casco leggero e con una miglior resistenza agli urti. Questo processo permette di stampare la calotta in policarbonato termoformato. Il macchinario prende un foglio di materiale plastico e lo modella su uno stampo. La calotta interna è, invece, modellata con materiale EPS: isolante, leggero e resistente agli urti.

Il divider permette una regolazione facile ed intuitiva spostandolo verso l’lato o il basso e chiudendo la fibbia.

La sicurezza al primo posto

L’imbottitura del casco “3 in 1” di rh+ è realizzata nel tessuto anallergico rh+ Fire Dry, leggero e capace di disperdere facilmente il sudore. Completamente removibile e lavabile per contrastare l’accumulo di batteri. La sicurezza è sempre al primo posto quando si parla di bici, soprattutto quando si affrontano percorsi off-road o si esce dai centri abitati. Per questo rh+ ha inserito degli adesivi rifrangenti nella parte posteriore del casco.

Il sistema di taglie è il PowerFit Evo Light confortevole e preciso permette di avere una triplice regolazione in altezza. La dimostrazione che questo sistema funziona è il numero di taglie proposto da rh+, solamente: XS-M e L-XL.

Il peso è di 225 grammi. Il prezzo di vendita è di 99,90 euro.

rh+

I venerdì di All4cycling sono sempre Black Friday

18.11.2021
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Con il mese di novembre ritorna un appuntamento da non perdere per chi pratica ciclismo ed è alla ricerca di offerte estremamente vantaggiose. All4cycling, punto di riferimento nel mondo dell’e-commerce legato allo sport della bicicletta, rilancia infatti l’iniziativa dei Black Friday che già lo scorso anno aveva riscosso grande successo. Ricordiamo che All4cycling propone abbigliamento tecnico da ciclismo, accessori e componentistica di alta qualità. Presso il punto vendita di Gazzada Schianno, in provincia di Varese, sono inoltre disponibili le ultime novità in tema di biciclette di marchi di prestigio come Specialized, Orbea, Pinarello e Scott.

Durante il mese di novembre saranno aggiunti man mano nuovi prodotti all’offerta Black Friday
Nel mese di novembre saranno aggiunti nuovi prodotti all’offerta Black Friday

Tante novità

Rispetto al 2020 sono state introdotte diverse novità per rendere ancora più conveniente essere sempre aggiornati sulle tante offerte presenti sul sito. La prima di queste è la possibilità di iscriversi alla campagna “Subscribe 4 Black Friday”. L’iscrizione da diritto ad essere informati in anteprima delle offerte settimanali e ad avere la prima scelta sui singoli prodotti godendo di sconti eccezionali. Per potere usufruire di tale opportunità basta collegarsi alla pagina dedicata e formalizzare in pochi e semplici passaggi la propria iscrizione: https://www.all4cycling.com/pages/black-friday.

La stessa offerta verrà poi pubblicata ogni venerdì di novembre sul sito e sui canali social Instagram (https://www.instagram.com/all4cycling/) e Facebook (https://www.facebook.com/all4cyclingcom).

Tanti prodotti scontati

Le opportunità non finiscono qui. Durante tutto il mese di novembre ogni settimana verranno aggiunti altri prodotti con sconto tra il 30 per cento e il 70 per cento. Visibili alla seguente pagina: https://www.all4cycling.com/collections/black-friday.

Il vero Black Friday sarà naturalmente venerdì 26 novembre. Nell’occasione sarà prevista un’offerta speciale che interesserà tutto il catalogo All4cycling e della quale si potrà usufruire fino a lunedì 29 novembre sia online che nel punto vendita di Gazzada Schianno.

All4cycling ha un punto vendita a Gazzada Schianno (Varese) dove sono disponibili le ultime novità di abbigliamento e di biciclette
All4cycling ha un punto vendita a Gazzada Schianno (Varese)

La novità gravel

Merita di essere ricordato che dallo scorso mese di ottobre All4cycling ha lanciato l’iniziativa delle “Gravel Ride”. Si tratta di pedalate non competitive su bici gravel con partenza e arrivo presso la sede di Gazzada Schianno alla scoperta di strade non toccate dal traffico.

L’iniziativa ha raccolto fin da subito un notevole successo. Si tratta di una ulteriore attenzione verso il mondo del gravel in costante ascesa i cui praticanti possono ora trovare in All4cycling il proprio punto di riferimento con una offerta di prodotti loro dedicata.

All4Cycling

Orbea Terra, l’evoluzione della specie: veloce e anche comoda

11.11.2021
5 min
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Per tutti e per qualsiasi terreno. Orbea Terra è la risposta a tutte le richieste che un ciclista possa avanzare in campo gravel. Da quando la casa spagnola ha lanciato il modello Terra nel 2017, la disciplina offroad è cresciuta e si è evoluta a una velocità inarrestabile. Con questa nuova versione Orbea presenta una bicicletta veloce e comoda sull’asfalto, efficiente e facile da guidare sulla ghiaia e preparata per il bikepacking leggero. Il tutto senza mettere da parte la performance

Ridotta la lunghezza dei foderi fino a 420 mm per ottimizzare l’agilità e la reattività
Ridotta la lunghezza dei foderi fino a 420 mm per ottimizzare l’agilità e la reattività

La più versatile di sempre 

La nuova Terra è ideata e progettata per soddisfare tre tipi di utilizzatore: il graveler puro, che ama i percorsi lunghi e cerca velocità, comfort ed efficienza, qualsiasi sia la superficie. L’esploratore, che ama perdersi alla ricerca di nuovi sentieri e strade secondarie. Infine l’avventuriero, che cerca percorsi lunghi facendo bikepacking e avventurandosi in nuovi territori.

Tutte queste possibilità sono fruibili grazie ad una progettazione a 360° della bicicletta sotto ogni aspetto. Un esempio è la possibilità di montare ruote 700c con copertoni da max 45 mm quando si cerca velocità ed efficienza in strade sconnesse. Oppure ruote 650B e copertoni da max 50 se si è alla ricerca di durata, trazione e comfort estremo, specialmente indicato per la pratica del bikepacking leggero.

Geometria e comfort

l leitmotiv utilizzato da Orbea per il lancio della Terra è Gravel From The Ground Up. Si tratta infatti di un progetto iniziato da zero dal punto di vista dei materiali, geometria e componenti per proporre un modello che rispondesse all’obiettivo di divertimento e performance.

E’ stata ridotta la lunghezza dei foderi fino a 420 mm per ottimizzare l’agilità e la reattività. L’altezza del movimento centrale è stata ridotta a 78 mm per una maggiore stabilità e controllo su terreni veloci e sconnessi. Per aumentare la maneggevolezza, la nuova Terra dispone di un reach più lungo combinato con attacchi manubrio più corti e un angolo sterzo ottimizzato, in modo da avere una posizione specifica per ogni taglia.

L’altezza del movimento centrale è stata ridotta a 78 mm per maggiori stabilità e controllo
L’altezza del movimento centrale è stata ridotta a 78 mm per maggiori stabilità e controllo

Per quanto riguarda il comfort, si è lavorato minuziosamente per regolare la rigidità del telaio e adattarlo a qualsiasi terreno si debba affrontare. Il tubo sella è più corto e con un’angolazione più rilassata che consente una flessione adeguata del reggisella da 27,2 mm. La forcella è più lunga e aiuta l’assorbimento di urti e vibrazioni del terreno.

Personalizzazione per ogni utilizzo 

La gamma Terra dispone di sei modelli in carbonio in tre colori diversi di base. L’offerta di personalizzazione di Orbea è tra le più complete del mercato: monocorona, doppia corona, elettronico, meccanico, Shimano, Sram, Campagnolo, copertoni Vittoria o Pirelli, regolazioni dell’ergonomia e colori. I manubri selezionabili sono con apertura di 12 o 16 gradi. Gravel è anche sinonimo di bikepacking e lo stoccaggio degli accessori è fondamentale.

Lockr è il nome che l’azienda spagnola ha dato allo spazio per riporre oggetti ideato per il nuovo modello. Attraverso un’apertura nel telaio, è possibile riporre una camera d’aria di ricambio, la pompa, una bomboletta di CO2 o il multi-tool.

Oltre allo spazio per due portaborraccia in tutte le taglie, il telaio dispone di svariati punti di fissaggio affinché la bicicletta risponda a tutte le esigenze: sotto il tubo obliquo per sistemare accessori e negli assi passanti per qualsiasi tipo di parafanghi, assicurando fino a 35 mm di passaruote. Il cablaggio è un’altra delle caratteristiche su cui nulla è stato lasciato al caso.

Strizza l’occhio a chi cerca percorsi lunghi facendo bikepacking e avventurandosi in nuovi territori
Strizza l’occhio a chi cerca percorsi lunghi facendo bikepacking e avventurandosi in nuovi territori

Il risultato è un’estetica pulita e silenziosa che si completa perfettamente con la sistemazione di borse sul telaio o sul manubrio per le avventure di bikepacking leggero. I nuovi modelli saranno disponibili da fine autunno. 

Modelli e prezzi

Quali e quanti sono i modelli della nuova Terra? Eccoli qua. Il top è la Terra M21eTEAM 1X: 4.999 euro. Segue la Terra M20iTEAM: 4.599 euro. Poi Terra M31eTEAM 1X: 3.799 euro. Quindi Terra M20 TEAM: 3.399 euro e Terra M30 TEAM: 2.999 euro. Infine Terra M30TEAM 1X: 2.899 euro.

orbea.com

Cattaneo, missione negli Usa tra gravel e progressi a crono

06.11.2021
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Mattia Cattaneo è a Parigi sulla via del ritorno. Dopo una settimana abbondante negli Stati Uniti fra il Kansas e la California, per il bergamasco della Deceuninck-Quick Step domani ricomincia la preparazione.

Gli ultimi otto giorni sono stati un concentrato di divertimento, fatica e scoperta insieme a Remco Evenepoel, Giampaolo Mondini e lo staff di Specialized. Il motivo del viaggio erano infatti i test in galleria del vento per la posizione della crono, ma lo sponsor ha chiesto ai ragazzi di partecipare alla Waffle Belgian Ride, un mega evento gravel che si è svolto a Lawrence. Il format ha 10 anni, ma era la prima volta che si correva in Kansas.

Così i corridori si sono rimboccati le maniche, si sono messi lo sguardo convinto e hanno corso sul percorso medio. Distanza di circa 111 chilometri e 3.600 metri di dislivello. Un po’ di asfalto in partenza e poi solo sterrati. Vi interessa saperne di più? Venite con noi…

Percorso quasi tutto pedalabile, tranne alcuni passaggi più tecnici (@specialized)
Percorso quasi tutto pedalabile, tranne alcuni passaggi più tecnici (@specialized)
Parlaci dell’evento…

Molto simile a una Gran Fondo, ma essendo in America è chiaro che fosse tutto più grande. Bello spirito, ma noi eravamo lì per rappresentare Specialized e per divertirci. Anche se poi lo sapete, quando si attacca il numero, andrai pure piano, ma fai fatica vera. Bel clima però, tanta voglia di divertirsi a tutti i livelli.

Quelli che hanno corso sul percorso lungo sorridevano meno?

Ecco, quelli avevano le facce convinte. Dovevano fare 179 chilometri e quasi 6.500 metri di dislivello. Sono partiti mezz’ora prima di noi, erano tutti i corridori. Se la partenza fosse stata su sterrato, avrebbero fatto il polverone. In realtà i primi 2 chilometri e poi il finale erano su asfalto. Il resto tutto su sterrato, tipo strade bianche. Gli unici passaggi tecnici li chiamavano “Cyclecross” ed erano tratti più stretti fra prato e boschi. Comunque percorso ben frecciato e addetti ai lavori a ogni incrocio. Organizzazione super.

Conoscevi già il gravel?

A casa ne ho una, l’ho presa da me per quando esco fuori stagione. Due volte alla settimana, invece di farmi dei giretti su strada, me ne vado per un paio d’ore via dall’asfalto. In America ci hanno dato le nuove Crux il giorno prima, per cui il sabato siamo andati a farci un giretto per metterle a posto.

Come funzionava con l’assistenza meccanica?

Niente ammiraglie o punti di assistenza. Ognuno in autosufficienza, ma per fortuna non abbiamo bucato.

Era freddo?

Vi dirò, la mattina alla partenza c’è stato un po’ da battere i denti. Poi però ci siamo scaldati.

In gara assieme al gruppo della Deceuninck c’era anche Giampaolo Mondini (@specialized)
In gara assieme al gruppo della Deceuninck c’era anche Giampaolo Mondini (@specialized)
In Italia si è già corsa la Serenissima Gravel, credi che eventi del genere si diffonderanno?

Per me sì (risponde senza esitare, ndr). C’è tanto margine, vedo un grande futuro. Del resto le aziende stanno producendo più gravel che mountain bike, per cui ci si può aspettare anche uno spostamento degli atleti dalle altre discipline. In una gara di gravel si possono mischiare stradisti, biker e anche qualcuno del ciclocross. Di fatto è una specialità che strizza l’occhio a tutte le altre.

E’ stata dura?

Anche se ci siamo imposti di non spingere troppo, c’erano tanti strappi di 300-400 metri. Tutto un su e giù, per fortuna i rapporti del gravel permettono di salvare la gamba. Ma ci siamo fermati per mezz’ora in ciascuno dei tre ristori che abbiamo trovato, mentre nel lungo ne avevano cinque. Si mangiava come da noi, barrette, crostate e il resto. E i waffle…

Cattaneo ed Evenepoel hanno optato per il percorso medio di circa 110 chilometri (@specialized)
Cattaneo ed Evenepoel hanno optato per il percorso medio di circa 110 chilometri (@specialized)
Ecco bravo, come mai questo nome?

E’ un format che hanno esportato negli Usa. Fa leva sui waffle e sulla cultura ciclistica belga, ma belgi in giro non ne ho visti, a parte Evenepoel. Lui è stato acclamato, ma perché Remco è Remco, non perché fosse belga.

Cambiando fronte, è vero che in galleria del vento si sono viste per te cose grandiose?

Su carta, con la nuova posizione dovrei avere un miglioramento notevole. Non avevo mai fatto un lavoro del genere, se non in Lampre ma in una galleria molto più piccola di quella Specialized. Si è fatto tanto lavoro, che a livello teorico mi darà vantaggi notevoli. Chiaro che il test di 8 minuti è diverso dalla crono di mezz’ora, ma la nuova posizione promette bene.

In cosa cambia?

In tutto, anche se essendo alto 1,85, per me riuscire a stare raccolto e compatto come Remco è difficile. Dovrò fare molto lavoro a corpo libero per adattarmi a stare molto più basso, con la testa al livello delle mani.

E’ vero che Remco era infastidito perché tu hai ottenuto dalla posizione vantaggi superiori ai suoi?

Eh, lui è così (ride, ndr), vuole sempre vincere. Ma ha anche altre gambe, per sua fortuna. Adesso si torna e domani si comincia. Ho smesso presto di correre quest’anno (il 18 settembre in Lussemburgo, ndr), è tempo di ripartire.

Ghiaia Vintage e Ghiaia New, il gravel di Cicli Drali Milano

06.11.2021
3 min
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Da sempre Cicli Drali Milano racconta storie e trasmette esperienza attraverso i suoi telai d’epoca e attuali. Con i modelli Ghiaia dedicati al gravel il concetto non cambia. Vi abbiamo parlato della famiglia Drali e dell’innovazione che sta portando su prodotti interamente realizzati in Italia. Con questo approfondimento presentiamo nello specifico Ghiaia Vintage e Ghiaia New. L’indole di questa bici è viaggiatrice, ama i fuoristrada e non disdegna l’asfalto. Gli aggettivi che si possono carpire sono quelli di una gravel: robusta, affidabile e divertente. 

Le versioni

Ghiaia Vintage fa della robustezza e affidabilità le sue caratteristiche migliori. E’ adatta per affrontare i percorsi più difficili con il gusto vintage del marchio Drali. Ghiaia New è creata su misura per gli appassionati del fuoristrada che non rinunciano alla leggerezza sui percorsi stradali. 

Entrambi i modelli sono in acciaio saldato Tig, il telaio ha un’ottima elasticità ed è completato da montaggi con freni a disco e monocorona. Adatta anche per lunghe distanze è predisposta per tre borracce, portapacchi e attacchi borse da viaggio. 

Ghiaia Vintage e New, bici per scoprire i dintorni verdi di casa, con prestazioni brillanti
Ghiaia Vintage e New, bici per scoprire i dintorni verdi di casa, con prestazioni brillanti

Design e caratteristiche

Il design tra le due versioni è sicuramente differente e balza subito all’occhio. Il modello Ghiaia Vintage ha colori d’altri tempi che abbracciano le tecnologie attuali e una sella che ricorda quelle del passato. I copertoni e il nastro manubrio sono di colore cuoio marrone, sempre per rimandare allo stile rétro. La ghiaia New invece rispetta i canoni attuali con una palette di colori più accesi per chi vuole uno stile moderno e accattivante.

Entrambi i modelli hanno le stesse caratteristiche tecniche. Il telaio pesa 2.200 grammi, realizzato con tubi di Dedacciai. La forcella è configurabile in carbonio o alluminio. Il movimento centrale è a filetto BSA e il gruppo montato è lo Sram Rival. Le taglie selezionabili sono 3: S (48-50), M (53-57) e L (58-62).

Cicli Drali Milano

Giant Revolt, adesso il gravel diventa anche… cattivo

04.11.2021
5 min
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Giant toglie il velo dalla nuova generazione delle bici gravel, con la Revolt Advanced Pro e la Revolt Advanced che per spirito e affinità si agganciano in qualche modo all’istinto corsaiolo delle specialissime da strada. Entrambe le serie presentano telai significativamente più leggeri con una geometria aggiornata, progettata per aumentare la velocità e l’efficienza su strade sconnesse.

Da circa un decennio la casa taiwanese crea prodotti dedicati all’offroad e al turismo: con questi nuovi modelli, afferma il suo sviluppo e alza ancora l’asticella per quanto riguarda prestazioni e velocità. Questa è una bici costruita per le performance della gara e per i lunghi giri e si concentra su efficienza e agilità, che si traducono in versatilità su ogni tipo di terreno. 

Adattabile a ogni terreno

Tutti i nuovi modelli Revolt sono dotati di un nuovo flip chip sul forcellino posteriore che consente di regolare il passo di 10 mm.

L’impostazione lunga migliora la stabilità su strade più accidentate come ghiaia e sterrato oltre a dare più spazio per uno pneumatico posteriore di diametro maggiore (fino a 53 mm). Quando il flip chip è in posizione corta, il passo è accorciato (1.026 mm su un telaio medio) e lo spazio per lo pneumatico è ridotto fino a 42 mm.

La serie Pro è dotata della più recente tecnologia di reggisella D-Fuse, la reflex D-Fuse composita, che ha un’opzione di offset -5/+15 mm. Il reggisella è fissato con un morsetto nascosto all’interno del tubo verticale, consentendo un’area di flessione del 25% in più per ottimizzarne il comfort.

Le nuove serie hanno un passo più corto e una corsa della forcella ridotta, che conferisce alla bici una sensazione più vivace e reattiva in un’ampia varietà di condizioni di guida. Per massimizzare le capacità di Revolt su gare lunghe o viaggi avventurosi, tutti i modelli includono sei supporti per bottiglie d’acqua: due sul tubo obliquo, due sulla forcella, più uno ciascuno sul tubo orizzontale e sul piantone.

Il telaio è dotato anche di uno speciale adattatore al reggisella per il montaggio di un portapacchi ed è compatibile con il parafango.

Un nuovo flip chip sul forcellino posteriore consente di regolare il passo di 10 mm
Un nuovo flip chip sul forcellino posteriore consente di regolare il passo di 10 mm

La più leggera di sempre 

Telaio di livello avanzato e forcella composita Advanced SL, vantano 200 grammi in meno rispetto alla generazione precedente. Gli aggiornamenti della geometria includono anche un raggio d’azione più lungo, ora 387 mm rispetto ai 381 mm dei modelli precedenti e un angolo di sterzo più aperto di 1 grado (71,5 gradi rispetto a 70,5 gradi).

Inoltre, il movimento centrale è stato abbassato di 10 mm (80 mm rispetto a 70 mm). Il cuore di questo concetto pionieristico è il suo caratteristico tubo a “D” con una parte anteriore rotonda e appiattita al posteriore.

Il reggisella e il manubrio in materiale composito lavorano insieme per smorzare le vibrazioni e assorbire gli urti stradali, in modo che la bici risulti filante e adattiva alle qualità di guida.

Progettata per aumentare la rigidità dell’avantreno e avere una guida precisa, questa tecnologia del tubo sterzo maggiorato presenta cuscinetti sovradimensionati (1 1/4 “inferiore e 1 1/8” superiore) e un tubo di sterzo conico per fornire una rigidità ottimale.

Il nuovo design del telaio consente di passare dal reggisella D-Fuse di serie a un reggisella rotondo standard da 30,9 mm. Ciò permette ai ciclisti di scegliere qualsiasi tipo di reggisella, incluso quello telescopico.

Una gravel che strizza l’occhio alla competizione, grazie alle soluzioni adottate
Una gravel che strizza l’occhio alla competizione, grazie alle soluzioni adottate

Ruote

Le varie serie dispongono di Giant WheelSystems compositi e pneumatici tubeless, progettati specificamente per la guida su ghiaia e terreni misti.

Ogni configurazione delle ruote disponibile garantisce robustezza con un peso minimo, oltre alla possibilità di utilizzare pneumatici ad alto volume a pressioni più basse per una guida più fluida, una presa migliore e un’efficienza di rotolamento uniforme su terreni variabili.

Veloci, efficienti e leggere per lunghi viaggi attraverso strade di montagna, le nuovissime CXR 1 rappresentano l’evoluzione delle prestazioni delle ruote versatili.

Modelli e prezzi

I modelli  commercializzati in Italia sono: Revolt Adv Pro 0 a 4.999 euro, Revolt Adv 0 a 3.899 euro, Revolt Adv 1 a 3.499 euro, Revolt Adv 2 a 2.699 euro, Revolt Adv 3 a 2.299 euro, Revolt 1 a 1.549 euro. 

giant.bicycles.com