La prima di Kevin Pezzo Rosola, che vuol farsi perdonare

06.06.2024
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Per Kevin Pezzo Rosola quella di domenica è stata una giornata importante, forse decisiva. Il figlio d’arte non aveva ancora assaggiato il dolce sapore della vittoria da quando era passato nel ciclismo che conta, prima alla Tirol e poi, dallo scorso anno, alla General Store. Lo ha fatto in una gara importante del calendario italiano, la Coppa della Pace e chissà, ora quel successo potrebbe anche cambiare le prospettive.

Il giovane veronese ne è cosciente e infatti racconta la sua vittoria con dovizia di particolari, quasi a volerla rivivere passo dopo passo: «Erano tre anni che correvo questa gara, la conosco ormai molto bene. All’inizio sono entrato nella fuga di 14 corridori che è andata avanti per gran parte della gara. C’era molta collaborazione, poi su uno strappo che andava ripetuto 8 volte, man mano il gruppetto si è assottigliato. Siamo rimasti in 7 e ho visto subito che Zamperini era l’uomo forte».

Il podio della Coppa della Pace a Sant’Ermete con Pezzo Rosola fra il sudafricano Stedman e Peschi
Il podio della Coppa della Pace a Sant’Ermete con Pezzo Rosola fra il sudafricano Stedman e Peschi
Ti sei messo alle sue calcagna?

Sì, sentivo che la gamba era buona e potevo giocarmi qualcosa d’importante. Lui ci ha provato una prima volta all’ultimo giro in salita ma l’ho tenuto, poi in discesa ci sono venuti a prendere. Io intanto ho rifiatato ed è stata la scelta giusta. Anche perché avevo con me Peschi che mi ha aiutato. Così a 600 metri ho provato il colpo di mano e mi è andata bene, infatti ho vinto con un paio di secondi (foto di apertura Rodella).

Finora eri passato per un perfetto uomo squadra, non per un finalizzatore…

Lo so e questo è dovuto all’evoluzione degli ultimi anni della mia carriera. Il primo anno da junior ero andato bene, poi sono iniziati i problemi, soprattutto negli ultimi due anni. Non trovavo mai la condizione giusta, a quel punto era giusto lavorare per gli altri. Nel team però mi sono trovato subito bene, ho visto che apprezzavano il mio lavoro, ma intanto mi accorgevo anche che raggiungevo numeri mai fatti in precedenza. Devo dire grazie ai miei preparatori di quest’anno, Luca Zenti e Riccardo Bernabé che hanno cambiato molto nel mio modo di allenarmi, ma anche a chi mi è stato psicologicamente vicino, dalla mia famiglia alla mia fidanzata Sabrina.

Papà Paolo è sempre prodigo di consigli, ora è il diesse di Kevin alla General Store
Papà Paolo è sempre prodigo di consigli, ora è il diesse di Kevin alla General Store
Tuo padre raccontava di come invece tu sia vicino a tuo fratello Patrick, riesci a farti ascoltare molto più di lui…

Abbiamo un bel rapporto. Io cerco semplicemente di metterlo di fronte alla realtà. Il ciclismo è già cambiato rispetto a quando avevo la sua età, io ci sono passato e so quanto quelli che sta vivendo lui siano anni importanti, nei quali già ci si gioca tutto. Ora le grandi squadre guardano agli juniores, a chi è appena passato Under 23 ma già il tempo passa e diventa sempre più difficile trovare spazio. Bisogna cogliere l’attimo, io cerco di responsabilizzarlo in tal senso.

Che cosa hanno detto a casa della tua vittoria?

Erano quasi più sorpresi di me, non ci sono molto abituati… Erano davvero contenti, come da tempo non li vedevo.

Per il veronese quella di Sant’Ermete è stata la prima vittoria da Under 23
Per il veronese quella di Sant’Ermete è stata la prima vittoria da Under 23
Una buona candidatura per un posto al Giro Next Gen…

Infatti sono selezionato nel team, dopo la corsa rosa si vedrà come impostare la seconda parte di stagione. Per me partecipare è importantissimo anche per mettere una pietra sopra a quel che è successo lo scorso anno. Per me quella corsa (contraddistinta dalla squalifica sua e di tanti altri corridori per traino, ndr) è stata un punto di svolta. Ho capito che dovevo cambiare io per primo, nel mio approccio a questo mestiere. Quest’anno deve essere diverso, voglio riscattare la mia immagine.

Ti è pesato tutto quel che è successo, soprattutto le polemiche che ne sono seguite?

Moltissimo, è stata una brutta pagina di ciclismo, oggi ne ho la consapevolezza. Quel giorno ho capito tanto, è stato uno sbaglio che almeno mi ha insegnato qualcosa. Non è un caso se tanti di quelli che sono stati squalificati come me oggi sono tra i migliori U23. Ora lavorano duro, nessuno di noi cerca più scuse o sotterfugi.

Il veneto con i compagni di squadra: questa volta hanno corso tutti per lui
Il veneto con i compagni di squadra: questa volta hanno corso tutti per lui
Con che aspirazioni andate alla corsa rosa?

Non abbiamo un leader che punta alla classifica, vedremo di valutare giorno dopo giorno, Noi cerchiamo soprattutto le tappe, di sfruttare i percorsi vallonati che offrono molte occasioni.

Sarà anche un confronto con i team stranieri, i devo team del WorldTour. Ci sono ancora le differenze viste nel 2023?

Io credo che il gap sia stato ridotto. Abbiamo avuto occasione di gareggiare in Belgio, a casa loro per così dire e abbiamo visto che non è più come lo scorso anno. Ci saranno tanti protagonisti di quelle cose, noi partiamo con la consapevolezza che ce la possiamo giocare.

Menghini vince a Empoli e lancia la sfida a Skerl

29.02.2024
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Alla Coppa San Geo Bryan Olivo metteva subito la sua firma sulla stagione tenendo fede alle promesse della vigilia. Intanto alla Firenze-Empoli, l’altra contemporanea classica nazionale di apertura della stagione U23, a svettare era Alessio Menghini. Un successo in volata, quello del portacolori della General Store, ma dietro c’è stata una corsa dai mille volti. Una vittoria che a un certo punto sembrava utopistica visto come si era messa la corsa. Un successo che per lui vuol dire molto, considerando il fatto che nel primo anno nella categoria gli era sempre sfuggita.

La vittoria nasce da lontano, da una preparazione invernale senza intoppi e impostata per andare subito forte: «Ho lavorato moltissimo perché volevo migliorare non solo la mia base, ma anche la mia tenuta sui percorsi duri. Avevo capito nello scorso anno che per emergere dovevo fare un salto di qualità nel mio rendimento. Un percorso come quello toscano è adatto alle mie caratteristiche, per questo tenevo a presentarmi pronto. Il ritiro che abbiamo fatto in Spagna è stato utilissimo in tal senso, anche perché abbiamo costruito subito una grande intesa fra noi compagni».

Menghini trionfa alla Firenze-Empoli. Baseggio, saltato sul rettilineo, è secondo (photors.it)
Menghini trionfa alla Firenze-Empoli. Baseggio, saltato sul rettilineo, è secondo (photors.it)
Tu hai cambiato squadra quest’anno, perché?

Innanzitutto ci tengo a dire che con la Solme Olmo non ho avuto alcun tipo di problema, mi hanno dato buone opportunità e ho ottenuto piazzamenti di rilievo nello scorso anno. Alla General Store mi hanno però fatto una buona offerta e proposto un calendario più adatto alle mie caratteristiche. Ho l’opportunità di crescere anche come concorrenza da affrontare, ad esempio potendo anche correre all’estero.

Veniamo alla gara, vissuta prevalentemente sulla fuga di Viviani e Novak, il corridore boemo nato tra l’altro il tuo stesso giorno. Hai temuto che la loro azione andasse in porto?

A un certo punto sì, soprattutto conoscendo le grandi qualità di Novak. Quando all’ultimo giro attraverso la radio mi hanno detto che avevano ancora un minuto e mezzo di vantaggio ho pensato che la gara fosse andata. Poi però le principali squadre, soprattutto Trevigiani, Biesse e Zalf si sono messe a tirare di brutto e il vantaggio si è progressivamente ridotto.

Il podio della classica toscana con Menghini fra Baseggio e Dati (photors.it)
Il podio della classica toscana con Menghini fra Baseggio e Dati (photors.it)
Voi avete contribuito all’inseguimento?

Abbiamo cercato di rimanere nascosti, per risparmiare energie per la volata finale visto che la corsa si stava mettendo bene per noi. Gli altri team stavano lavorando bene, l’andatura era molto forte, ma sapevamo che non si poteva tentare alcuna azione e dovevamo compattarci per lo sprint.

Come hai costruito la tua volata vincente?

Dopo che abbiamo ripreso la fuga, abbiamo provato a organizzarci. Dalla fine della discesa si è messo davanti a me Cirlincione, mentre Palomba mi teneva coperta la ruota. Così fino all’ultima curva quando ho agganciato la ruota di Baseggio saltandolo a 80 metri dal traguardo.

Con Menghini a Firenze erano Dal Cappello, Berasi, Cirlincione, Palomba e Pozza (Photors)
Con Menghini a Firenze erano Dal Cappello, Berasi, Cirlincione, Palomba e Pozza (Photors)
Primo anno senza successi, inizia la seconda stagione e sali subito sul primo gradino del podio. Che cosa è cambiato nel frattempo?

Il primo anno non è stato negativo, ma avevo molto da imparare. Mi sono accorto nel corso della stagione che andavo sempre più migliorando, me lo dicevano i numeri. E pian piano stavo maturando. Io credo che i miei risultati fossero nell’ordine delle cose, in attesa del salto di qualità che spero essere arrivato. Stavolta ero pronto, sentivo le gambe che giravano bene.

Ti ritieni un velocista puro?

Non proprio. E’ vero che ho un buon picco e che anche nelle volate di gruppo mi riesco a districare e far vedere, ma preferisco i finali più frastagliati, dove c’è selezione e si arriva con un gruppo più ristretto. Quella di Empoli è stata proprio la corsa ideale, con un gruppo scremato ma comunque con il nostro team pronto per favorirmi.

Il friulano Menghini ha buoni numeri da sprinter, ma vuole spiccare anche in salita (foto Instagram)
Il friulano Menghini ha buoni numeri da sprinter, ma vuole spiccare anche in salita (foto Instagram)
Le tue capacità allo sprint ti contrappongono idealmente a un altro velocista della categoria come Daniel Skerl, che tra l’altro ti ha risposto vincendo domenica il GP Misano 100. Credi che possa nascere una rivalità fra voi?

Non lo so, rispetto molto Skerl, domenica non ci siamo potuti confrontare per colpa di una caduta che mi ha tolto dalla corsa. Lui credo sia più un velocista puro, quindi nelle volate di gruppo lo vedo più forte. Sarà comunque divertente affrontarlo e una sportiva rivalità penso che possa far bene a entrambi. Staremo a vedere.

C’è qualche corridore al quale ti ispiri?

Non credo di discostarmi da quello che dice la maggioranza dei giovani. Siamo un po’ tutti intrigati dai campioni del momento, quelli da classiche come Van Aert e Van Der Poel. Io vorrei essere proprio come il campione del mondo. E’ un modello di riferimento per il suo modo di correre, anche se io ho un fisico un po’ diverso, sono alto 1,82 per 70 chili, non troppo pesante, per questo voglio diventare più forte negli strappi brevi.

Per Menghini un 2023 con 9 Top 10, anche al Giro Next Gen ma senza vittorie (foto Instagram)
Per Menghini un 2023 con 9 Top 10, anche al Giro Next Gen ma senza vittorie (foto Instagram)
I prossimi impegni?

Intanto le classiche di marzo in Italia come le due prove di San Pietro in Gu e la Popolarissima e poi la trasferta in Slovenia, su percorsi vallonati come piacciono a me. Saranno quelle gare il mio vero obiettivo, dove portare a casa il risultato.

Rosola: «I corridori li abbiamo, i soldi no»

27.04.2023
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ROMA – Il tempo che Busatto spiegasse il modo in cui lavora alla Intermarché-Wanty-Gobert – con la stagione suddivisa in periodi di carico, corse e recupero – e il pensiero è andato a quello che avrebbe fatto nella General Store-Essegibì in cui ha corso nel 2022. Quando si è saputo che sarebbe andato via, Paolo Rosola non ha fatto salti di gioia. Il tecnico del team veneto, ben consapevole della forza di Francesco, lo avrebbe tenuto volentieri. Ed è proprio da lui che partiamo per capire come mai si vada cantando questo ritornello dei giovani italiani che non saprebbero fare sacrifici e di squadre non all’altezza delle rivali europee.

«Anche qui si programma – dice Rosola fra un giro e l’altro del Gran Premio Liberazione l’anno scorso Busatto stesso ha fatto un mese senza colore per andare ai mondiali, vi ricordate? Con Marino (Amadori, cittì della nazionale U23, ndr) impostammo il discorso. E quando ci chiese la disponibilità di portarlo in ritiro a Sestriere, d’accordo col suo preparatore lo lasciammo andare. Non è vero che non si programma. Solo che la Intermarché ha 18 corridori, noi ne abbiamo 13-14 e fra loro ci sono dei primi anni che fino a giugno pensano alla scuola. Quando loro sono fermi, non posso fermare gli altri. Sono terzi e quarti anni, si devono conquistare la… medaglia per emergere».

Paolo Rosola, 65 anni, è approdato alla General Store Essegibi a giugno 2022
Paolo Rosola, 65 anni, è approdato alla General Store Essegibi a giugno 2022
Così però salta la programmazione che allinea i team europei con le squadre pro’.

E’ vero. Però c’è chi magari è partito ad allenarsi più tardi e adesso ha bisogno di correre. La programmazione va fatta sempre con criterio e con gli elementi che hai.

Quando va bene, qui ci si ferma per andare a Livigno prima del Giro e poi si corre anche tre volte a settimana…

Vero. Sono nel dilettantismo da un anno e devo ancora capire bene. La cosa che secondo me in Italia manca sono i soldi. Noi dirigenti e direttori sportivi italiani non siamo stupidi. Parlo con tutti e abbiamo tutti la stessa linea. Il fatto è che non avendo il budget delle grandi squadre, dobbiamo limitare i ritiri, dobbiamo limitare le trasferte e determinate cose. Però non gli facciamo mancare niente, i ragazzi si devono ricordare anche di questo. Le corse all’estero? Mi sta bene che si vada, ma se non ho soldi, come faccio?

Se si corresse meno, puntando però alla qualità delle corse, si riuscirebbe a risparmiare per andare all’estero?

Probabilmente sì, ma anche quello è un discorso sempre più limitato. E’ raro che si venga a correre così lontano come qui a Roma, normalmente vado a fare le gare del Veneto. Forse è vero che si corre troppo, ma se non si corre non abbiamo la possibilità di farli allenare, perché non abbiamo un budget per tenerli 10-15 giorni negli appartamenti

Alle spalle del tedesco Koch che tira, Diego Ressi della General Store chiuderà il Liberazione all’8° posto
Alle spalle del tedesco Koch che tira, Diego Ressi della General Store chiuderà il Liberazione all’8° posto
Quando eri nei professionisti che idea ti eri fatto dei ragazzini italiani?

Io ho sempre dato un’occhiata al mondo giovanile, soprattutto agli juniores. Il problema è che i corridori hanno parlato fra loro e hanno deciso che per diventare grandi bisogna andare all’estero. Mi può anche stare bene, però all’estero bisogna andarci con criterio. Sono d’accordo che l’attività deve essere programmata, ma allo sponsor delle nostre squadre, quello che ci permette di vivere, devi far vedere qualcosa. Perché se salti una domenica e poi ne salti un’altra, lui viene a chiederti come mai i corridori delle altre squadre invece corrano. E poi c’è un’altra cosa…

Quale?

Sento dire che i corridori italiani non sono considerati dai talent scout che girano le corse per conto delle grandi squadre. Ma dove sono questi talent scout? Dove sono i procuratori che vengono a tutte le corse? E quanti direttori sportivi dei pro’ vedete in giro? Qui abbiamo begli atleti, ma vanno gestiti e per gestirli ci vogliono i soldi. Ho letto il post che ha scritto Rossella Di Leo su Facebook e non dice cose sbagliate. Il guaio è che c’è la caccia a prendere gli juniores per farli passare e questo secondo me è sbagliato. Però…

Però?

Paolo Rosola è anche un genitore e vi dico che ho un figlio allievo. Se vengono a chiedermi di farlo passare quando sarà junior, sbaglio a tenerlo o lo faccio passare? Questo mi mette in difficoltà, ma non capisco perché si spinga in questa maniera per farli passare così presto.

Stefano Leali in azione al Palio del Recioto: classe 2004, è uno degli elementi che secondo Rosola meritano di essere seguiti (photors.it)
Stefano Leali in azione al Recioto: classe 2004, è uno degli elementi che per Rosola meritano di essere seguiti (photors.it)
All’estero le squadre continental nascono al servizio del professionismo, per loro è normale prendere il diciottenne e farlo lavorare solo in ottica passaggio…

Noi abbiamo un’altra tradizione, ma è vero che ci sono squadre juniores, anche grandi, che se ne fregano dei corridori e della loro formazione. Gli interessa vincere e contare le vittorie. Guardiamo anche questo. E poi guardiamo i rapporti con gli organizzatori.

Sotto quale aspetto?

Si fa fatica a fermare i corridori migliori, perché se chiami l’organizzatore e gli dici che non li porti, quello si offende e l’anno dopo non ti invita più. E già adesso, nelle gare internazionali i nostri non vengono messi alla pari degli altri. A noi ormai non pagano neanche più le spese dalla corsa. Gli stranieri arrivano un giorno prima, gli pagano l’albergo e il ristorante. Noi dobbiamo svegliare i ragazzi alle 5 del mattino, fargli mangiare la pasta e poi viaggiare per andare a correre. Non si compete alla pari quando è così.

Problemi ce ne sono, ma ci stiamo allontanando dal tema.

La programmazione è quella che fanno i professionisti e anche noi dobbiamo adattarci. Se ci sono i soldi, lo puoi fare. Se non ci sono i soldi, non lo puoi fare. Se ci sono in giro gli sponsor che vogliono vincere la corsa del paese, dobbiamo farci i conti. Io sono in una società che mi viene dietro e possiamo programmare. Solo che dobbiamo trovare i corridori giusti da far crescere. E mentre crescono e beccano qualche legnata, devo sostenerli e dirgli di non preoccuparsi, che ci sarà tempo.

Al Giro di Sicilia, Bergagna in salita accanto a Belleri: entrambi corridori continental. Rosola rivendica il calendario del suo team
Al Giro di Sicilia, Bergagna in salita accanto a Belleri: entrambi corridori continental
Busatto non aveva mai vinto, neanche da giovanissimo…

Ma aveva un obiettivo, lo ha sempre avuto. Alla fine ha capito quale fosse la via migliore e la scelta è stata giusta. Non ce l’ho con lui, ci mancherebbe, ma se fosse stato qui, anche noi avremmo potuto prenderci qualche soddisfazione.

Però magari non avrebbe fatto la Liegi…

Di certo non l’avrebbe fatta perché non ci avrebbero invitato, ma sicuramente avrebbe vinto altre corse. Abbiamo un bel calendario, anche abbastanza impegnativo. Siamo andati alla Coppi e Bartali e poi in Sicilia. Dovevamo andare in Serbia, ma abbiamo rinunciato perché non abbiamo corridori che stiano bene. Avremo altre due corse a tappe fra agosto e settembre, ma servono corridori giusti.

C’era il rischio che avendo Busatto, lo avreste spremuto puntando solo su di lui?

Non credo che lo avremmo spremuto e sono certo che si sarebbe preso delle soddisfazioni. Forse grazie a lui avremmo avuto la possibilità di trovare degli altri sponsor. In Italia l’andazzo è questo. C’è da lavorare su questi ragazzi e con la società, lavorare su tutto il mondo, però non vengano a dirmi mai più che i nostri ragazzi non fanno sacrifici.

Volchem al fianco della General Store anche nel 2023

02.03.2023
3 min
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Il 2023 della General Store-Essegibi-F.lli Curia ha preso il via lo scorso fine settimana con il doppio impegno della Coppa San Geo e della Firenze-Empoli, storiche gare di apertura in Italia del calendario gare elite/under 23. Una stagione che si annuncia lunga e impegnativa per il team con la maglia dai tradizionali colori giallo-verde-nero. 

I ragazzi guidati in ammiraglia da Paolo Rosola anche quest’anno potranno contare su un “alleato” prezioso sia in gara che in allenamento. Si tratta dell’azienda Volchem, che per il secondo anno consecutivo fornirà i propri integratori al team.

I ragazzi della General Store possono contare sull’apporto delle Energy Crunch Bar
I ragazzi della General Store possono contare sull’apporto delle Energy Crunch Bar

Un rapporto sempre più forte

La collaborazione fra Volchem e General Store-Essegibi-F.lli Curia nasce alla fine del 2021 quando i ragazzi del team hanno iniziato a provare in gara ed in allenamento barrette e gel prodotti dall’azienda veneta.

Dopo questo primo “assaggio”, nel 2022 il rapporto fra Volchem e il team guidato da Paolo Rosola si è sempre più rafforzato fino ad arrivare alla stagione attuale con la recente conferma della collaborazione anche per l’anno 2023.

Prima del via della Coppa San Geo si sono riempiti le tasche con i prodotti Volchem, la corsa era lunga ed impegnativa
Prima del via della Coppa San Geo si sono riempiti le tasche con i prodotti Volchem, la corsa era lunga ed impegnativa

Il meglio di Volchem

Come abbiamo avuto modo di raccontare attraverso i nostri articoli, Volchem è da sempre specializzata nella produzione e nella distribuzione di alimenti rivolti alla massimizzazione dell’attività sportiva e alla valorizzazione del quotidiano benessere fisico. Tutti i prodotti Volchem vengono elaborati seguendo gli standard di qualità e affidabilità più moderni. Nel realizzare i propri integratori l’azienda dedica massima attenzione alle materie utilizzate.

In tutti gli appuntamenti che verranno affrontati nel corso della stagione appena iniziata gli atleti della General Store-Essegibi-F.lli Curia potranno dunque contare sul prezioso supporto di Volchem, che metterà a disposizione del team barrette, gel, maldodestrine e tanti altri prodotti specificamente concepiti per l’attività agonistica. 

Tra i prodotti già utilizzati lo scorso anno e confermatissimi anche per il 2023 troviamo la barretta energetica Promeal Energy Crunch, i gel della linea Energen, le maltodestrine Maltovis e il reidratante salino Isodrink.

Non solo barrette e gel, ma anche Isodrink per una migliore idratazione
Non solo barrette e gel, ma anche Isodrink per una migliore idratazione

Soddisfazione reciproca

La conferma della collaborazione fra Volchem e General Store-Essegibi-F.lli Curia è stata accolta da entrambe le parti con notevole soddisfazione. Come testimoniano le prime dichiarazioni di Andrea Volpato, responsabile marketing dell’azienda veneta: «Siamo felici di rinnovare anche per questa stagione la collaborazione con la squadra. Volchem fin dagli inizi dell’attività, oltre trent’anni fa, ha sempre avuto un occhio di riguardo per i ciclisti, ottenendo i massimi risultati sportivi come la vittoria del Giro d’Italia con Gilberto Simoni. E’ per noi, quindi, un piacere e una grande soddisfazione poter offrire i nostri migliori integratori ai ragazzi per aiutarli a raggiungere gli obiettivi prefissati».

Alle parole di Andrea Volpato hanno fatto seguito quelle di Paolo Rosola, direttore sportivo della General Store-Essegibi-F.lli Curia. «Siamo molto felici del prosieguo di questa partnership – ha detto – ringraziamo Volchem per aver deciso di rinnovarci la propria fiducia. “Per un atleta l’alimentazione in corsa è fondamentale e poter contare su prodotti di questa qualità sarà, sicuramente, un grande valore aggiunto per i nostri ragazzi. Non vediamo l’ora di affrontare insieme le avventure agonistiche che ci attenderanno».

Volchem