Clavicola a posto: Zamperini fa all-in sul Giro Next Gen

06.06.2024
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Il rientro alle gare, prima del Giro Next Gen, è arrivato in extremis per Edoardo Zamperini. Il corridore della UC Trevigiani si era infortunato sulle strade della Ronde de l’Isard, corsa a tappe francese che lo vedeva proiettato tra i primi della classifica. Una scivolata gli ha causato la frattura della clavicola, costringendolo ad un lungo calvario e una ripresa da vivere tutta d’un fiato. Alla Coppa della Pace è tornato in gruppo, giusto una settimana prima dell’inizio della corsa rosa U23. 

«E’ una gara – racconta Zamperini – che avevo già disputato, quindi avevo un’idea di come si sarebbe svolta. Nel lungo tratto in pianura era importante stare davanti perché sarebbe potuta uscire una fuga, e così alla fine è stato. Mi sono ritrovato nel gruppo di testa e siamo andati fino al traguardo, perdendo man mano componenti. Alla fine ci siamo giocati la volata in sette, ho fatto sesto, ma me lo aspettavo. Il braccio infortunato non ha ancora la forza necessaria per “tirare” il manubrio in uno sprint».

Brusca frenata

La caduta alla Ronde de l’Isard ha fermato Zamperini nel mese cruciale, quello che anticipa il Giro Next Gen. Lui non si è abbattuto, e poco dopo l’operazione era di nuovo in sella, pronto a ripartire.

«Eravamo in Francia – prosegue – perché era una bella corsa da fare prima del Giro. Tanto dislivello e corridori molto forti, un bel banco di prova insomma. Sono riuscito a fare tutte le tappe, infatti sono caduto proprio l’ultimo giorno, quando mi trovavo in ottava posizione nella generale. La fortuna, nel rompermi la clavicola, è che la frattura era brutta, tanto da richiedere un’operazione. Questo mi ha permesso di accorciare i tempi di recupero, cosa che non sarebbe stata possibile se mi avessero messo un tutore. Lo stop totale è durato una decina di giorni, comunque tanti, soprattutto in un momento così delicato della stagione».

La rieducazione è finita, Zamperini ora fa rotta sul Giro Next Gen (foto Instagram/Alessandro Riccio)
La rieducazione è finita, Zamperini ora fa rotta sul Giro Next Gen (foto Instagram/Alessandro Riccio)

Ottima condizione

L’ottavo posto, conquistato dopo le fatiche di Plateau de Beille, aveva acceso una speranza in Zamperini. Il giovane veneto va forte da inizio anno e sta facendo parlare di sé, in vista anche di una chiamata dal mondo dei grandi nel 2025. 

«La caduta ha un po’ rovinato il lavoro – conclude – sarebbe stato tutto un altro discorso se avessi terminato la Ronde de l’Isard, ma è inutile piangersi addosso. Il riscontro che ho avuto in gara è stato molto positivo, soprattutto nelle salite medie, da 30 minuti. Nelle scalate lunghe, da un’ora, devo migliorare ancora ma sono fiducioso. E’ anche una qualità che si sviluppa facendo tante corse a tappe, cosa che non ho mai fatto. Penso di avere un bel margine di crescita da giocarmi nel caso dovessi passare tra i professionisti. Al Giro Next Gen vedremo come andrà, sono fiducioso, ma la prima risposta l’avrò nella terza tappa, con arrivo in salita a Pian della Mussa. lì capiremo se puntare alle tappe o alla classifica generale».

La stagione del classe 2003 della Trevigiani ha come principale obiettivo il Giro Next Gen
La stagione del classe 2003 della Trevigiani ha come principale obiettivo il Giro Next Gen

Lo sguardo di Marton

Luciano Marton crede nei suoi ragazzi e in particolare in Zamperini, le qualità di questo atleta sono sotto gli occhi di tutti. La rincorsa per portarlo al Giro Next Gen è stata lunga ma ponderata, seguita passo passo dal diesse Rocchetti.

«Noi – dice Marton – abbiamo iniziato a pensare al Giro Next Gen da questo inverno, Zamperini sarebbe stato, e sarà, la nostra punta. Avrà intorno altri ragazzi giovani come Rosa e Perani che potranno dargli una mano. Il nostro obiettivo con Zamperini è di fargli fare il salto tra i pro’, la Trevigiani ha portato tanti ragazzi tra i grandi e lui merita di essere uno di questi».

«Il merito  del rientro in gara di Zamperini – conclude  – va in toto a Rocchetti. Dal primo giorno ha preso il ragazzo sotto la sua ala e lo ha riportato in condizione. Si è dedicato 24 ore su 24 a ciò e gliene siamo davvero grati. Al Giro andremo con le giuste ambizioni, non ci sentiamo inferiori agli altri».