“Se cadi osa rialzarti”. Un mantra che rispecchia l’indole di Chris Froome. Ed è proprio questa frase che infiamma il telaio utilizzato dal keniano nella Vuelta in corso. Una Factor Ostro VAM in edizione limitata che omaggia il campione della Israel-Premier Tech con i colori e il famoso concetto rappresentato dalla mitologica fenice. Non a caso il nome della bici è proprioPhoenix e sarà ordinabile per la durata della corsa spagnola fino all’11 settembre.
I colori rosso, giallo e rosa vivacizzano anche la scritta Factor sul tubo obliquoI colori rosso, giallo e rosa vivacizzano anche la scritta Factor sul tubo obliquo
Dalle ceneri
L’incidente drammatico diFroome nel 2019 è stato un capitolo decisivo della sua carriera. Dopo un periodo dove tutto sembrava perso, i problemi alla gamba e un’anca in frantumi, Chris hasaputo rimettersi in sesto. All’ultimo Tour de France lo abbiamo visto protagonista sull’Alpe d’Huez dove a 37 anni è riuscito a chiudere terzo in una tappa iconica.
Ed è proprio per il suo percorso costellato di vittorie di grandi giri e imprese spettacolari che Factor ha voluto omaggiare il britannico nel 21° grande Giro della sua carriera.
Sul tubo orizzontale la citazione di Froome è pennellata d’argento e ben visibileSul tubo orizzontale la citazione di Froome è pennellata d’argento e ben visibile
La fenice
Il nero della Ostro VAM viene acceso dalle pennellate di rosa, giallo e rosso. Una livrea unica in edizione limitata che esalta attraverso i colori le imprese del keniano. Le vittorie del Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a Espana sono ciò che è stato Froome nel ciclismo. La sua voglia di rivalsa dopo l’infortunio è ideologicamente impressa sul telaio nella frase “If you fall dare to rise again”.
Questa bici è un messaggio che va oltre il suo interprete e può essere apprezzata e ambita da tutti. E’ infatti ordinabile per tutta la durata della corsa spagnola fino all’11 settembre. Il prezzo di questa colorazione particolare è il medesimo della colorazione “standard”.
La Ostro VAM è la bici top di gamma Factor utilizzata dal team Israel Premier-Tech durante questa stagioneLa Ostro VAM è la bici top di gamma Factor utilizzata dal team Israel Premier-Tech durante questa stagione
Il top di Factor
La Ostro VAM è la bici da corsa che incarna il meglio di Factor. La Israel-Premier Tech la utilizza con Shimano Dura Ace, ruote e cockpit Black Inc e pneumatici Maxxis High Road. Le pedivelle sono le Aldhlu di Rotor e il misuratore di potenza INspider. Un concentrato di prestazioni avvolte in un messaggio unico e motivante.
Passione e impegno per il sociale. Factor presenta una colorazione in edizione limitata della Ostro VAM. La bici in dotazione al Team Israel – Premier Tech è stata dipinta in occasione del Tour de France con i colori della campagna “Field of Dreams”. Lo scopo è quello di supportare la costruzione di un centro ciclistico presso la Comunità di Hope a Bugesera, in Rwanda. La speciale livrea sarà ordinabile esclusivamente nei giorni dello svolgimento della Grand Boucle dal 1 luglio al 24 luglio.
Inoltre per la partenza da Copenhagen è stato rilasciato anche il merchandising di Racing for Change in edizione limitata, con tutti i proventi destinati alla raccolta fondi.
Sulle forcelle è presente la colorazione dedicata alla campagna per il RuandaSulle forcelle è presente la colorazione dedicata alla campagna per il Ruanda
Molto più di una livrea
La colorazione speciale con cui la Ostro VAM sarà vestita, rappresenta molto di più di una semplice livrea. L’iniziativa affiancherà la squadra per tutta la corsa gialla in programma nel mese di luglio. Gli atleti del team israeliano utilizzeranno le bici e gli accessori brandizzati per sensibilizzare il pubblico sulle strade e da casa nei confronti di questo messaggio.
La bici è la top di gamma di Factor e si presenta con i colori utilizzati nella campagna benefica. Oltre al colorama classico della squadra, la forcella e il carro posteriore della Ostro presentano le fantasie scelte per rappresentare “Field of Dreams”. Un modo alternativo per comunicare l’impegno del team per il sociale e per i paesi in via di sviluppo che si stanno avvicinando al mondo delle due ruote come il Rwanda.
L’edizione limitata sarà ordinabile solo durante il Tour con consegna per novembre/dicembreL’edizione limitata sarà ordinabile solo durante il Tour con consegna per novembre/dicembre
Racing for Change
“Field of Dreams” fa parte dell’iniziativa Racing for Change di Israel – Premier Tech, che ha come obiettivo la costruzione di una pump track, una pista per le bici da corsa e un centro comunitario a Bugesera in Rwanda. Lo scopo macro è quello di fornire ai giovani atleti locali un luogo sicuro dove allenarsi e realizzare i loro sogni in bicicletta.
Il centro sarà dedicato all’arricchimento delle vite di migliaia di giovani, servendo come strumento educativo per sviluppare le proprie abilità nel ciclismo e fare i primi passi sulla strada verso il ciclismo professionistico. Oltre a questo è presente un programma sociale per centinaia di bambini dei paesi limitrofi che non hanno la propria bicicletta. Con l’aiuto dello sponsor Vini Fantini, sono state infatti fornite più di sessanta bici che ora vengono utilizzate nelle corse settimanali aperte ai più piccoli.
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Un successo oltre le aspettative. Potrebbe essere questo il titolo dell’edizione 2021 dell’Open Day Beltrami TSA. Una due giorni di incontri tecnici e presentazioni di prodotti che ha coinvolto addetti ai lavori, rivenditori ma anche tanti appassionati di ciclismo. Il tutto si è svolto presso il magnifico Experience Center Beltrami.
Salvatore Miceli, direttore commerciale di Beltrami TSA Salvatore Miceli, direttore commerciale di Beltrami TSA
Il “boost” dell’Experience Center
La commerciale Beltrami TSA rappresenta, oramai da parecchio tempo, uno degli attori più qualificati nel settore del ciclismo in Italia. L’azienda punta da sempre sull’innovazione, sul servizio e sulla serietà del proprio lavoro. Beltrami TSA ha introdotto in Italia, appena qualche anno fa, un nuovo concept di marketing che fa leva sull’Experience Center. Ovvero un grande centro, inaugurato in sede a Reggio Emilia nel febbraio 2019.
Una struttura che garantisce la possibilità di esporre, organizzare eventi, incontrare i distributori e realizzare seminari tecnici sui marchi che Beltrami stessa ha in distribuzione. Tra questi ricordiamo: Argon 18, Factor, Marin, CeramicSpeed, Corima, Zipp, Sram, Geosmina, Hutchinson, Lezyne, Look, Time, Muc-Off, Nrc, Ravemen, Sigma, Repente, SpeedPlay e Vdo. Ai quali quest’anno si è andato ad aggiungere anche Santa Madre, un brand spagnolo attivo nel settore della nutrizione sportiva.
Riccardo Magrini ospite speciale
Al fine di presentare le novità di mercato e per poterle “toccare dal vivo” Beltrami ha organizzato a metà novembre due giornate di Open Day presso l’Experience Center. Durante l’evento sono stati premiati i migliori talenti del ciclismo giovanile (Allievi, Juniores e Under 23, ndr) a livello regionale e nazionale. Ospite d’onore dell’evento è stato Riccardo Magrini, ex ciclista professionista ed oggi commentatore di Eurosport. Che a Reggio Emilia ha portato la propria competenza e simpatia.
All’Open Day sono stati esposti i prodotti dei numerosi marchi che Beltrami distribuisce All’interno degli Open Day sono stati esposti i prodotti distribuiti da Beltrami
Spazio all’editoria indipendente
Inoltre, all’interno di questo scenario di novità tecniche, di personalità illustri del mondo del ciclismo e di tanti appassionati è stato presentato il libro “Dietro le quinte nel mondo delle due ruote”. Un volume di 188 pagine con racchiuse storie e aneddoti del ciclismo professionistico degli anni ottanta e novanta. Un periodo in cui l’autore – Stefano Del Re – ha lavorato all’interno di alcuni tra i team professionistici più blasonati dell’epoca, da Chioccioli a Cipollini. Ma anche Bartoli ed Argentin…
Graziano Beltrami non le manda a dire. Così un po’ per il suo amore verso il ciclismo e un po’ per una questione di principio di cui parlerà semmai più avanti, a un certo punto ha imbracciato l’idea e si è messo a lavorare. Il progetto è quello di creare una squadra di dilettanti pescando fra coloro che non hanno trovato una sistemazione per il 2022. Lui la chiama «la squadra dei brocchi», ma è palese dal modo in cui ne racconta che sia il primo a crederci parecchio.
«Uno viene dalle gran fondo – dice il titolare di Beltrami TSA – mentre uno aveva corso fino agli allievi, poi ha smesso. Quattro mesi fa ha ricominciato fra gli amatori e ha vinto 5-6 corse qui nei dintorni di Reggio. Poi si è fatto un tesserino da U23 e nell’ultima delle corse di stagione, è stato in fuga per 80 chilometri. Il motore c’è, il resto lo vedremo…».
La squadra dei brocchi
La squadra dei… brocchi si chiamerà XPC Beltrami TSA-Cooperatori perché per la gestione amministrativa Beltrami si è rivolto alla Asd Cooperatori, società storica della provincia Reggiana, fra le prime a organizzare una gran fondo che ne portava il nome, seconda solo alla Nove Colli.
«Da quegli anni – racconta Beltrami – hanno un po’ cambiato pelle. Ora sono molto attivi sul settore delle e-Bike e dell’educazione stradale per le scuole, dato che hanno una pista in città dove portano i ragazzi. Alla fine hanno accettato e si sono fatti carico della gestione amministrativa».
Graziano Beltrami è titolare della Beltrami TSA, realtà commerciale emiliana di primissimo pianoGraziano Beltrami è titolare della Beltrami TSA, realtà commerciale emiliana di primissimo piano
E’ così facile fare una squadra?
Di facile non c’è niente. Intanto perché l’idea è venuta per caso. C’è il figlio di un ragazzo che viene in bici con noi, buon crossista, che però non avrebbe avuto squadra per fare strada. Non sapevo quante storie simili avremmo trovato, abbiamo cominciato a tirare il filo e sono saltati fuori 9 corridori. Abbiamo trovato le maglie. Abbiamo trovato un preparatore. Chiesto a Fabbri, che ci farà da nutrizionista, di organizzarci un corso in 4 serate. Abbiamo trovato interesse e siamo andati avanti. Ma facile proprio no, la Cooperatori resta comunque una cooperativa.
Che cosa significa?
Che il budget è quello che è, abbiamo creato un fondo, ma ancora ad esempio non abbiamo le ammiraglie. Per cui ci siamo detti che se proprio non si troveranno, si andrà alle corse con le auto personali. Si può fare un’attività regionale abbastanza piena.
Gli sponsor tecnici vengono tutti dalla tua azienda?
Sì per quanto riguarda i telai Factor e le selle Repente, non per l’abbigliamento che noi non trattiamo e ci verrà fornito da Hicari.
A livello locale hai avuto riscontri?
Il Comitato provinciale ci darà un contributo e anche se sarà minimo, sarà un buon aiuto. Anche a livello regionale si sono espressi favorevolmente. So che in Romagna è nata una società per un solo ragazzo, anche in Toscana di sono segni di risveglio. Ed è un bene, perché alle corse di fine stagione li ho visti partire in cinquanta.
Finisce che la squadra dei brocchi diventerà il vivaio per la continental?
Magari, ma non si può. Nessuno per ora ha punti per salire in una continental. Ma se per sbaglio qualcuno fa risultato e ci riesce, saremo ben lieti di farli provare. Ormai non è facile neppure andare a fare i punti da nessuna parte. C’ègente che è andata in Sicilia pensando di spopolare ed è tornata con le ossa rotte.
La Beltrami TSA, squadra continental, è stata diretta finora da Orlando Maini, da poco passato all’AstanaLa Beltrami TSA, squadra continental, è stata diretta finora da Orlando Maini, da poco passato all’Astana
Chi correrà nella XPC Beltrami TSA-Cooperatori?
Nomi che ai più diranno poco. Simone Zecchini. Matteo Marzari. Raffaele Veneri. Pietro Zadeo Pedretti. Alessandro Redeghieri. Alessandro Amici. Alberto Rovatti. Marco Marzi.
Come è fatta la maglia?
L’ho disegnata io, è ancora provvisoria, il fondo va rifatto o bianco oppure un giallo più canarino. Il rosso più potente e dietro sulle tasche un disegno che mi stanno facendo. Ma dietro c’è un messaggio ben chiaro, di cui parlerò quando la presenteremo. Quando l’ho fatta vedere alla grafica, ha riso per mezz’ora. Ma secondo me, una maglia così non ce l’ha nessuno, in nessuna categoria e in nessuna Nazione.
La versione provvisoria della maglia l’avete vista in apertura: se l’avesse proposta Joanthan Vaughters ai tempi della Garmin, si sarebbe applaudito al suo genio. E tutto sommato, ci permettiamo di aggiungere, anche un’idea così è merce rara. Si è spinto alla morte perché diventassero tutti continental, salvo approvare un regolamento tutto italiano (che all’estero non esiste) che vieta di far correre nelle continental corridori sprovvisti di punti. Cosìl’alternativa per i tanti di primo anno che non vengono scelti dalla Bardiani, dalla Eolo e dai procuratori è semplicemente smettere. Viva la squadra dei brocchi allora. Se non per i risultati che otterrà, per il messaggio che porta.
Dopo l’attesissimo lancio dello Shimano 9200, CeramicSpeed presenta il proprio sistema di pulegge pensato per il nuovo cambio della casa nipponica.
Il sistema oversized pulley wheel lo avevamo già visto sulle bici Wilier del team Astana nella stagione 2020. Nella stagione appena conclusa ci sono stati altri marchi che hanno deciso di adoperare questo accessorio: Factor e BMC (con il Team Qhubeka, ndr). Un sistema nato dalla necessità di avere un miglior scorrimento della catena si è rivelato molto utile ed efficace. Lo Shimano 9200 ha la novità di avere 12 velocità, un dettaglio non indifferente. CeramicSpeed ha sviluppato e perfezionato il suo sistema adattandolo al nuovo gruppo di casa Shimano.
CeramicSpeed sistema OSPW nella versione per Shimano 9100/9150
Bilanciere CeramicSpeed montato su una bici Factor, in dotazione al team Israel Start-Up Nation
CeramicSpeed sistema OSPW per Shimano 9100/9150
Bilanciere CeramicSpeed montato su bici Factor
Un sistema eccellente
Dotato di una torre di arresto integrata, per facilitare l’installazione e prolungarne la durata, il sistema di pulegge di CeramicSpeed è adatto a tutti. I cuscinetti sono installati a mano in ogni puleggia e sono garantiti per 4 anni, la garanzia diventa a vita quando si scelgono i cuscinetti rivestiti. La puleggia superiore ha 13 denti, mentre quella inferiore 19. I tecnici hanno studiato e capito come questo sia il numero ideale di denti per far funzionare al meglio il deragliatore posteriore.
La puleggia inferiore da 19 denti rende la curva della catena più dolce e permette al deragliatore di lavorare al meglioLa puleggia inferiore da 19 denti rende la curva della catena più dolce e permette al deragliatore di lavorare al meglio
Il motivo di questa scelta è legato anche ad un risparmio in termini di watt, grazie alle “curve” più morbide che la catena ha nel passaggio in queste pulegge. Si parla di un guadagno di 5 watt, uno scarto che può sembrare minimo ma che nel ciclismo moderno può davvero fare la differenza. Il sistema vecchio, CeramicSpeed 9100/9150 non è compatibile con il nuovo gruppo Shimano.
Il prezzo per acquistare il nuovo OSPW per Shimano 9200 è di 499 euro.
Recentemente Chris Froome ha realizzato un video in cui presenta la sua nuova bicicletta, parlando anche dei freni a disco. Non è un segreto che fino allo scorso anno il campione britannico usasse bici con i freni tradizionali, mentre per la nuova stagione la sua Factor avrà i dischi. Froome ha messo in luce i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo (per lui) sistema frenante. Abbiamo parlato di questo aspetto anche con Claudio Cozzi, direttore sportivo della Israel Start-Up Nation, la nuova squadra di Froome.
I dubbi di Froome
Cambio di squadra e cambio di bicicletta per Froome, che proverà a vincere il suo quinto Tour de France in sella alla Factor Ostro VAM. Il britannico si è detto molto soddisfatto della bicicletta, soprattutto in termini di reattività e trasferimento di potenza, ma sui freni a disco ha palesato alcuni dubbi. «Non sono ancora convinto al 100% – dice Froome – li uso da un paio di mesi e dal punto di vista delle prestazioni sono fantastici. Ti fermi sempre quando devi fermarti. Sia sull’asciutto che sul bagnato fanno il loro lavoro».
E fin qui sono stati messi in evidenza i vantaggi, ma poi Froome prosegue.
«Lo svantaggio dei freni a disco – dice – è lo sfregamento costante, il surriscaldamento, il rischio di deformarli quando si affrontano discese lunghe di 5 o 10 minuti – e poi aggiunge – non credo che questa tecnologia sia al punto in cui dovrebbe essere per il ciclismo su strada».
Chris Froome con la sua Factor Ostro VAMChris Froome con la sua Factor Ostro VAM
Imparare a usarli
In generale Froome lamenta la poca distanza fra le pastiglie dei freni e i dischi, che creano uno sfregamento che certo è fastidioso per qualsiasi ciclista. Infine, sottolinea come l’industria del ciclismo ormai va in questa direzione e bisogna adattarsie imparare ad usarli al meglio.
In effetti il quattro volte vincitore del Tour de France non è mai stato un sostenitore dei freni a disco. In un’intervista rilasciata a Cycling Weekly nel maggio 2019 dichiarava che: «Per una questione di sicurezza, dico che i freni a disco dovrebbero essere usati da tutti o da nessuno. Avere in gruppo dei sistemi frenanti diversi aumenterebbe i pericoli».
Fatti dei miglioramenti
Per capire meglio le parole di Froome abbiamo contattato il suo nuovo direttore sportivo, Claudio Cozzi. «Posso dire che dall’anno scorso a oggi abbiamo fatto dei miglioramenti – ci spiega – ci sono dei sistemi che hanno aumentato l’aerazione e quindi il raffreddamento dei dischi».
Cozzi mette in evidenza che è normale che nelle discese lunghe l’impianto frenante vada sotto stress: «D’altronde anche con le macchine quando fai una discesa lunga i freni iniziano a fischiare, è normale».
La Factor Ostro VAM in dotazione alla squadra tutte con i dischiLa Factor Ostro VAM in dotazione alla Israel Start-Up Nation sono tutte con i freni a disco
Solo all’inizio
Un punto su cui si focalizza il direttore sportivo della Israel Start-Up Nation è il seguente.
«Siamo al secondo anno con i freni a disco – dice – e Factor ha lavorato per alleggerire il più possibile la bicicletta. E’ normale che non tutto sia ancora perfetto, è una tecnologia ancora all’inizio. Ci può essere qualche problema in caso di frenate secche, c’è il rischio che il disco si ovalizzi un po’ e magari le pastiglie tocchino. Ma credo che indietro non si torni e i materiali miglioreranno». Cozzi fa una serie di esempi di novità tecniche recenti come i gruppi elettronici, il passaggio cavi totalmente interno, i tubeless e i cerchi più larghi. Tutte tecnologie che hanno comportato dei cambiamenti sia nella manutenzione che nello stile di guida dei corridori, ma che inevitabilmente vanno avanti come i freni a disco.
«C’è un’evoluzione in tutto e bisogna adattarsi – commenta Cozzi – nel tempo ci saranno dei miglioramenti. Però i ragazzi mi dicono che con i freni a disco, alivello di sicurezza c’è stato un bel passo avanti»