Ciabocco in Olanda, un’occasione per crescere

03.09.2022
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Il futuro di Eleonora Ciabocco è già scritto: dalla prossima stagione la 18enne due volte vicecampionessa europea junior sarà in Olanda, al Team DSM. Andare all’estero era un destino praticamente certo sin dall’inizio della stagione, vedere tutti i suoi risultati collezionati settimana dopo settimana non potevano non prefigurare l’interesse dei grandi team internazionali, ma c’era da fare i conti con la volontà sua e della sua famiglia.

Eleonora ha, come moltissime sue coetanee, il forte senso dell’avventura e avere l’opportunità di partire, andare a vivere un’esperienza lontano da casa mettendosi in gioco a 360° era qualcosa da cogliere al volo.

«I contatti con il team c’erano già dalla fine dello scorso anno – racconta la Ciabocco – i risultati che avevo conseguito alla prima stagione da junior costituivano delle valide credenziali, ma considerando la mia giovane età e anche la difficile situazione generale, con il covid che rendeva ancora difficili gli spostamenti mi hanno spinto a continuare sulla strada che avevo già intrapreso. Siamo però rimasti in contatto e appena i regolamenti lo hanno consentito, abbiamo messo nero su bianco».

Ciabocco europei
Due edizioni degli europei junior e due secondi posti per la Ciabocco
Ciabocco europei
Due edizioni degli europei junior e due secondi posti per la Ciabocco
Che cosa ti hanno chiesto per il tuo primo anno da elite?

Mi hanno lasciato molta libertà, anche perché nel 2023 io dovrò dare gli esami di maturità, quindi sarebbe stato pressoché impossibile trasferirmi in toto. Continuerò ad allenarmi e a gestirmi nella prima parte di stagione raggiungendo la squadra dove si dovrà gareggiare, ma restando a casa per pensare alla scuola. Dopo mi metterò a completa disposizione, intanto però ho aggiunto allo studio le lezioni d’inglese per potermi disimpegnare al meglio nei contatti con dirigenti e compagne di squadra.

Al Team Dsm troverai un’altra campionessa d’Italia, quella Francesca Barale che ti aveva preceduto nell’albo d’oro tricolore. Con lei hai avuto contatti?

Sì, abbiamo parlato a lungo, mi ha spiegato come funziona il team, che cosa chiede, come gestire soprattutto i primi mesi con la scuola da dover finire. E’ stata preziosa, rassicurandomi. Dovrò andare in Olanda per prendere il materiale ma non dovrò partecipare a ritiri specifici, sarò con loro solo per i periodi delle gare. Questo come detto fino alla prossima estate.

Ciabocco podio
Ciabocco in evidenza sin da esordiente, qui al titolo tricolore a Comano Terme (foto Fabiano Ghilardi)
Ciabocco podio
Ciabocco in evidenza sin da esordiente, qui al titolo tricolore a Comano Terme (foto Fabiano Ghilardi)
Per quanto riguarda la preparazione, dovrai seguire un loro programma?

Probabilmente sì, ci sarà il loro preparatore che curerà tutte le mie tabelle e tutto il resto. Ma questo mi verrà comunicato una volta che sarò lì per la prima presa di contatto.

Dicci la verità: era davvero necessario andare all’estero, dall’Italia non si è fatto avanti nessuno?

Gli unici che si sono fatti avanti sono stati quelli della Valcar: in primavera avevo sentito che avevano intenzione di costruire una squadra quasi completamente rinnovata ma ancora non sapevano come muoversi sul mercato. Ad agosto si sono fatti avanti, ma io avevo già firmato. Un pochino mi è dispiaciuto, ma sono pienamente soddisfatta della mia scelta di andare in Olanda.

Ciabocco tricolori 2022
La Ciabocco ha firmato un contratto biennale, ma fino a giugno resterà a casa (foto Fabiano Ghilardi)
Ciabocco tricolori 2022
La Ciabocco ha firmato un contratto biennale, ma fino a giugno resterà a casa (foto Fabiano Ghilardi)
Come la vedi, un salto nel buio o un’opportunità?

Domanda difficile, potrò rispondere solo fra qualche tempo. Non so come sarà, ma sono convinta che sarà comunque una grande esperienza, non solo dal punto di vista ciclistico. Sarà importante per me, per crescere come persona prima ancora che come ciclista. Poi, sul lato sportivo, io entro nel mondo delle elite in punta di piedi, quel che ho fatto da junior ormai non conta più, anche se è servito per richiamare l’attenzione, infatti i responsabili del team mi conoscono molto bene. Ma anche loro su un punto sono stati chiari: inizialmente la priorità è la scuola…

Tante specialità, tanti successi. Federica Venturelli non si ferma

29.07.2022
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Sembra davvero strano sentire Federica Venturelli parlare di riposo. Lei che non si ferma mai, lei che gareggia d’inverno nel ciclocross, nelle altre stagioni su strada alternandola alla pista (e se le rimanesse il tempo, magari farebbe pure mountain bike…). Lei che pure è una ragazza di 18 anni, che si dedica alla scuola, tanto che verrebbe sempre da chiederle “ma dove lo trovi il tempo?”.

Eppure siamo riusciti a centrare il periodo di stacco: «Dopo la lunga trasferta portoghese dovevo staccare un po’ la spina, stare con la famiglia, ma solo per un paio di settimane, c’è tanto da fare e quindi sto per riprendere in mano la bici. Anzi, a dir la verità non vedo l’ora…».

Venturelli linea anadia 2022
L’epilogo della gara in linea di Anadia, con la francese Rayer a beffare Ciabocco e Venturelli, quarta la Pellegrini
Venturelli linea anadia 2022
L’epilogo della gara in linea di Anadia, con la francese Rayer a beffare Ciabocco e Venturelli, quarta la Pellegrini
La trasferta in Portogallo per te è stata lunga fra europei su strada e su pista…

Sì, con due gruppi diversi. Ho visto ripartire le ragazze della strada e sono rimasta lì ad aspettare quelle della pista. E’ stato stancante, ma alla fine sono soddisfatta: un bronzo e un quarto posto nella prima porzione, poi su pista tre titoli (inseguimento individuale e a squadre e omnium, finendo quarta nella madison. Ma alla fine non ne avevo più…

Partiamo dalla prima settimana, quella della strada. Il podio nella prova in linea ti ha sorpreso?

Per certi versi sì. La squadra era improntata su Eleonora (la Ciabocco, ndr), dovevamo lavorare per lei. Ci avevano detto che il percorso era molto duro, ma pensavo sicuramente peggio. Io non credevo di essere così brillante, considerando anche che quest’anno ho avuto il Covid a fine aprile, ero partita senza particolari ambizioni, poi alla fine è arrivato un bel bronzo.

Venturelli quartetto
Il quartetto azzurro, con la Venturelli a destra, che in finale ha battuto la Germania
Venturelli quartetto
Il quartetto azzurro, con la Venturelli a destra, che in finale ha battuto la Germania
Neanche il tempo di rifiatare e ti sei ritrovata a gareggiare su pista…

La difficoltà è stata soprattutto nei primi giorni, riadattarsi alla pista e soprattutto a un impianto diverso da quello di Montichiari. La scorrevolezza era inferiore a quella del nostro centro, ma con le prime uscite ci siamo tutti adattati.

Hai vinto in tre specialità: qual è quella che senti più nelle tue corde?

Sicuramente l’inseguimento individuale, perché non cambia nel suo sviluppo, sei sola contro te stessa, a confrontarti contro il cronometro badando a tanti piccoli fattori personali. Conta soprattutto la gestione dello sforzo come nel quartetto: lì in qualifica avevamo commesso alcuni errori, tanto è vero che poi siamo migliorate di ben 8”, un’eternità.

Venturelli inseguimento
Il podio dell’inseguimento individuale, con Federica fra la Sharp (GBR, seconda) e la Lallemand (FRA, terza)
Venturelli inseguimento
Il podio dell’inseguimento individuale, con Federica fra la Sharp (GBR, seconda) e la Lallemand (FRA, terza)
Nell’omnium come ti trovi?

Ho cercato di sfruttare al meglio le mie caratteristiche, sapevo che dovevo partire forte nello scratch che si adatta meglio alle mie caratteristiche, ho vinto lì andando in fuga e sono rimasta poi sempre in testa in classifica. Vedevo che alle mie spalle la situazione cambiava sempre e dovevo restare sempre concentrata. Quattro gare nella stessa giornata sono davvero pesanti, per questo mi piace meno.

Come mai la scelta poi di fermarti?

Perché la seconda parte di stagione sarà molto ricca: intanto ci sono da preparare i mondiali su pista di fine agosto in Israele, quindi per un mese sarò più concentrata sulla pista con qualche puntatina su strada pensando però sempre a questo obiettivo. Poi vorrei guadagnarmi la selezione per i mondiali su strada in Australia e a seguire inizierò subito con la stagione del ciclocross.

Venturelli Omnium 2022
Federica in fuga nello scratch, una tattica che ha pagato: prima piazza mantenuta fino all’ultimo
Venturelli Omnium 2022
Federica in fuga nello scratch, una tattica che ha pagato: prima piazza mantenuta fino all’ultimo
Conti quindi di continuare nell’attività invernale?

Certo, dà notevoli vantaggi e mi piace molto, poi non riuscirei a stare senza competizioni così a lungo. Per me le gare sono fondamentali per mantenere le motivazioni e la concentrazione in allenamento. Poi il ciclocross dà quelle doti di esplosività che per me sono fondamentali.

Che scuola fai e come ti trovi?

Credo sia una capacità innata. So ad esempio che i tecnici azzurri un po’ mi si contendono, ma a me non può far altro che piacere perché significa che sto facendo le cose giuste. Poi c’è la scuola, riesco sempre a organizzarmi e vado bene anche lì. Il prossimo anno ci sono gli esami di maturità, infatti per questo non penso di cambiare nulla nella prossima stagione.

Venturelli intervista
I suoi successi a ripetizione hanno attirato molte attenzioni in Portogallo
Venturelli intervista
I suoi successi a ripetizione hanno attirato molte attenzioni in Portogallo
Si avvicinano però formazioni WorldTour?

So che c’è interesse per me, ma non voglio neanche pensarci fino alla fine del prossimo anno, per ora c’è troppa carne al fuoco.

Un’ultima cosa: abbiamo già parlato della tua rivalità con la Ciabocco, ora questa rivalità si riverbera anche all’estero, con entrambe sul podio europeo…

Penso che sia un bene per il ciclismo italiano, d’altronde è una rivalità solo in gara, solo per chi segue il ciclismo, ma fra noi non parlerei di rivalità quanto di collaborazione. Se ad Anadia eravamo nella stessa camera è proprio perché andiamo molto d’accordo.

Doppio tricolore per Ciabocco, la “cacciatrice di titoli”

08.07.2022
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“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. E’ un detto che ormai è entrato nel gergo comune e a ben guardare si attaglia abbastanza bene al carattere di Eleonora Ciabocco. Abbiamo già avuto modo di raccontare la sua esperienza fra le junior e le sue continue battaglie con Federica Venturelli, con esiti altalenanti, ma studiando l’andamento della stagione si scopre che quando il traguardo conta davvero, Eleonora c’è e ci mette sempre quel qualcosa in più e così ha fatto anche la scorsa settimana, conquistando la maglia tricolore di categoria.

Il percorso era quello di Cherasco, lo stesso che poche ore dopo sarebbe stato affrontato dai pari età con il colpo di mano di Belletta. Due giri vallonati da 18,5 chilometri e altri due più lunghi, con due strappi che con il caldo e la distanza si sono fatti sentire.

Le due grandi rivali non ci hanno messo molto ad accendere la miccia della sfida e si sono lanciare in fuga con altre due atlete, poi ci hanno riprovato e ogni volta il gruppo si sgretolava per poi ricucire. Alla fine si sono giocate la vittoria in 6, ma la Ciabocco non ha voluto aspettare la volata, dove pure avrebbe potuto dire la sua e all’altezza del triangolo rosso ha dato la stoccata, prendendo tutte in contropiede. Alla fine 10” sull’eterna rivale Venturelli sono un vantaggio cospicuo (il podio nella foto di apertura di Fabiano Ghilardi).

Ciabocco tricolori 2022
L’arrivo solitario della Ciabocco a Cherasco, con 10″ su Venturelli e Segato (foto Fabiano Ghilardi)
Ciabocco tricolori 2022
L’arrivo solitario della Ciabocco a Cherasco, con 10″ su Venturelli e Segato (foto Fabiano Ghilardi)

Tranquilla solo al via

La chiacchierata con la portacolori del Team Di Federico, confermatasi sul trono tricolore (cosa che avviene molto di rado nelle categorie giovanili) prende spunto proprio da questo aspetto caratteriale: «Credete tutti che sia tranquilla nell’affrontare i grandi eventi – dice – ma non è proprio così, anzi io sono un tipo ansioso. Solo che quando mi presento alla partenza sento che svanisce ogni paura e mi riesco a concentrare sulla gara e quel che devo fare. Probabilmente quella tensione è il mio modo di approcciarmi alla gara».

Vincere due titoli italiani consecutivi non è cosa di tutti i giorni: quante squadre stanno bussando alla tua porta per averti con loro?

L’interesse c’è, non lo nego, ma cerco di non pensarci perché so che sono in un’età difficile: non c’è il “cuscinetto” delle under 23 e passare subito professionista è dura quando sai – e io lo so – che c’è ancora tantissimo da imparare e da migliorare, anche dal punto di vista fisico.

Ciabocco nazionale 2022
In nazionale la marchigiana ha già vinto un argento europeo ed è stata nona ai mondiali (foto Fci)
Ciabocco nazionale 2022
In nazionale la marchigiana ha già vinto un argento europeo ed è stata nona ai mondiali (foto Fci)
Sta avvenendo la stessa cosa per l’europeo?

Sì, oltretutto io sono partita in anticipo rispetto alle altre della gara in linea, facendo compagnia a chi deve gareggiare nel team relay e nella cronometro. Curiosamente sono in stanza proprio con Federica Venturelli, condividiamo l’avvicinamento alle nostre gare a conferma che fuori da esse siamo in ottimi rapporti. Lei è molto forte, uno stimolo continuo, a Cherasco avevo visto che arrivare al traguardo con lei e giocarmela allo sprint sarebbe stato estremamente pericoloso, per questo ho voluto evitarlo.

E’ la prima volta che nella vostra categoria si gareggia nel Team Relay. Anche se non sei chiamata a partecipare, che cosa ne pensi di questa gara?

Io dico che è molto interessante, è una formula diversa e credo che faccia spettacolo. Anche se non gareggerò, assisterò con molta curiosità.

Ciabocco team 2022
Foto di gruppo per il Team Di Federico con la Ciabocco confermatasi tricolore
Ciabocco team 2022
Foto di gruppo per il Team Di Federico con la Ciabocco confermatasi tricolore
Avete già un’idea di com’è il percorso e come interpretarlo?

Il cittì ci ha mandato il profilo della corsa appena sono arrivate le convocazioni e sappiamo che è abbastanza impegnativo, con diversi strappi e soprattutto l’arrivo in leggera salita. Ma solo l’esperienza sul posto, il giro preliminare potrà dirci com’è realmente e come andrà affrontato. Per questo cerco di non pensarci molto, poi quando saremo sulla linea di partenza avremo ben chiari i nostri piani e vedremo di metterli in pratica.

Dì la verità: sapendo che con due maglie tricolori addosso saranno in molti a guardarti come una possibile protagonista, la cosa ti mette a disagio?

Diciamo che del tutto tranquilla non sono… Ma so anche che di qui al momento del via passerà tutto. Sono fatta così…

De Vallier, tanti piazzamenti sognando di passare pro’

26.06.2022
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La stagione delle junior ha sicuramente due prime attrici come Federica Venturelli e Eleonora Ciabocco, ma alle loro spalle si sta distinguendo una ragazzina veneta che ha nella costanza di risultati la sua forza. Gli ordini di arrivo non mentono: Elisa De Vallier è pressoché sempre lì, appena dietro le due grandi rivali e la cosa non è sfuggita agli addetti ai lavori, perché tali risultati significano applicazione e rendimento garantito.

La ragazza della Conscio Pedale del Sile ha dalla sua una gran voglia di emergere, pur sapendo di avere ancora molto da apprendere e di avere ancora un divario dalle prime due, guardate più con ammirazione che con invidia.

«Vederle davanti non è una sorpresa – dice – avveniva così anche da esordiente e allieva, erano le prime assolute e continua ad essere così. Sanno dove possono arrivare e sono concentrate per questo, è questo il lato di loro che apprezzo di più».

De Vallier compagne
Nella Conscio Pedale del Sile Elisa ha trovato un ambiente ideale e anche uno stimolo nell’altro talento Michela De Grandis
De Vallier compagne
Nella Conscio Pedale del Sile Elisa ha trovato un ambiente ideale e anche uno stimolo nell’altro talento Michela De Grandis
C’è qualcosa di diverso rispetto a te?

Forse quella consapevolezza di se stesse che le porta ad avere sempre maggiore fiducia e convinzione e ad allenarsi meglio. Vedo con quale cura sono seguite, ma anche quanto impegno ci mettono, ma da questo punto di vista certamente non sono da meno, anche io prendo questa attività molto seriamente…

Quando hai iniziato?

Praticamente subito, perché i miei genitori sono appassionati di ciclismo. Mio padre gareggiava, come mio fratello e mia sorella maggiore. Andavamo a guardare le loro gare ma io mi annoiavo, mi piaceva di più pedalare. Così a 7 anni ho iniziato a fare anch’io le mie prime gare con la Sanfiorese, poi ho corso con le giovanili della Fassa Bortolo prima di passare al team attuale dove mi trovo molto bene.

E guardare le gare di ciclismo ti annoia ancora?

No, mi piace, cerco sempre di seguire le gare e di carpire qualche segreto ai migliori. Ma non nascondo che pedalare mi piace di più…

De Vallier Fassa
Elisa De Vallier con la divisa della Fassa Bortolo, con la quale ha corso nelle categorie giovanili
De Vallier Fassa
Elisa De Vallier con la divisa della Fassa Bortolo, con la quale ha corso nelle categorie giovanili
Dove ti trovi meglio in quanto a percorsi?

Preferisco quelli mossi, dove c’è salita, dove c’è possibilità di “agitare le acque”. Sono abbastanza veloce, ma non amo certamente gli sprint affollati, preferisco arrivi ristretti dove meglio riesco a sfruttare le mie doti che sto affinando con la pista.

A tal proposito notiamo che siete ormai in tante che dividete la vostra attività fra strada e pista…

I benefici sono evidenti, io avevo iniziato da allieva, poi a causa del lockdown ho dovuto lasciarla perdere. Ho ripreso da poco, praticamente quando ci sono competizioni nazionali ci ritroviamo tutte. Comunque ammetto che continuo a prediligere la strada, mi diverte di più.

Quali sono le specialità su pista che preferisci?

Quelle che più rispecchiano le caratteristiche delle prove su strada, quindi lo scratch oppure la corsa a punti. Le gare individuali non le amo molto, non solleticano la mia fantasia.

De Vallier Noventa 2021
La bellissima vittoria conseguita a Noventa, anche contro le Elite come Silvia Zanardi (foto Soncini)
De Vallier Noventa 2021
La bellissima vittoria conseguita a Noventa, anche contro le Elite come Silvia Zanardi (foto Soncini)
Qual è stata la gara più bella che hai finora disputato, quella che ti è rimasta maggiormente impressa?

Probabilmente quella Open di Noventa Vicentina dello scorso anno, dove ho vinto la volata di gruppo con gente importante alle mie spalle, anche la Zanardi che aveva appena vinto il titolo europeo. Allo stesso livello però metto anche una gara da esordiente vinta in Lombardia a Sabbio Chiese, perché vincere lì per una ragazzina veneta significa tanto, c’è sempre una forte rivalità fra di noi…

I tuoi continui piazzamenti non stanno passando inosservati. Ti accorgi di essere migliorata rispetto allo scorso anno?

Sì, tanto. Quando ho cambiato categoria ho avuto bisogno di tempo per abituarmi e prendere le misure. Ora va molto meglio, ma mi accorgo anche che c’è tanto da migliorare perché se qualcuna arriva sempre davanti significa che ci sono aspetti da mettere a punto e fare altri salti di qualità.

Tanti piazzamenti possono voler significare anche una chiamata in azzurro…

Sarebbe bellissimo. Darei qualsiasi cosa per indossare quella maglia e mi metterei a disposizione delle più forti, sarei pronta a correre solo per aiutare chi ha più possibilità e condividere un buon risultato perché lo sentirei anche mio. Sarebbe davvero una soddisfazione per me.

Il podio Esordienti a Sabbio Chiese 2018, un successo che Elisa ricorda ancora oggi (foto Ghilardi)
De Vallier Sabbio Chiese 2018
Il podio Esordienti a Sabbio Chiese 2018, un successo che Elisa ricorda ancora oggi (foto Ghilardi)
Tu che arrivi quasi sempre tra le prime 5, ai tricolori a cronometro sei arrivata dietro, come mai? Non ti piace quella specialità?

Mi piace ma so anche che va preparata bene e finora non ho potuto ancora farlo. Venivo da giornate impegnative, con molte gare e sin dal mattino mi sono sentita appesantita. E’ stata proprio una giornata no…

Veniamo alla tua quotidianità: come riesci a conciliare scuola e allenamenti?

Non è un problema. Io frequento l’Istituto Tecnico di Economia con indirizzo ragioneria, ho la media del 9 quindi credo di andar bene… D’inverno esco in bici appena finita la scuola con mia sorella e le amiche, d’estate la mattina, di solito fra le 2 e le 3 ore, ma al mercoledì facciamo allenamento di squadra e stiamo fuori anche 4 ore. Per fortuna il caldo non mi pesa e riesco a rendere bene.

C’è un’atleta nella quale ti rispecchi e che guardi come modello?

Elisa Balsamo, la campionessa del mondo, perché ha un po’ le mie caratteristiche, è velocissima ma tiene anche su certe salite. Io vorrei essere così.

Sogni un futuro da pro’?

E chi non lo fa? Spero di trovare una squadra buona per il prossimo anno ma so che non sarà facile, dipende molto dai risultati e anche da un pizzico di fortuna. Io comunque ce la metto tutta, se però non trovassi una via per raggiungere quel livello non mi fascerò la testa e cercherò un’altra strada.

Venturelli vs Ciabocco: talento e simpatia a confronto

02.06.2022
5 min
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Ogni epoca ha i suoi dualismi, anche nelle categorie giovanili. E forse sono quelli più belli, sia che tu li riveda a distanza di anni, sia che tu li viva quasi in diretta, perché tra le rivali in bici possono nascere belle amicizie. Nell’ultimo periodo – specialmente al Giro di Campania in Rosa – Federica Venturelli ed Eleonora Ciabocco (in apertura, foto Ossola) si sono succedute l’una all’altra negli ordini d’arrivo delle junior.

La lombarda della Cicli Fiorin – 17 anni e tricolore allieva uscente – ha vinto le prime due tappe e la classifica generale della corsa campana. La marchigiana del Team Di Federico – classe 2004 e campionessa italiana in carica – ha conquistato la terza frazione ed il secondo posto finale. Sicuramente le rivedremo ancora sfidarsi in strada però noi abbiamo voluto metterle alla prova, l’una di fronte all’altra, in una sorta di intervista doppia. Anche in questo frangente vi garantiamo che hanno sfoderato talento e simpatia.

Nelle ultime settimane vi siete alternate ai primi posti. Come state vivendo questo momento?

VENTURELLI: «Sono molto soddisfatta dei miei ultimi risultati, in particolare per quelli ottenuti al Giro di Campania, dopo solo due settimane dalla ripresa dell’attività a causa dello stop per il covid. Eleonora è stata per me uno stimolo a dare il meglio in questa occasione e continuerà ad esserlo. Comunque il mio obiettivo è quello di migliorare e di fare esperienza al primo anno nella categoria junior, senza che i risultati a breve termine siano la mia priorità».

CIABOCCO: «Non lo sto vivendo in maniera diversa dal solito. Cerco sempre di fare del mio meglio sapendo che ci sono avversarie molto temibili e Federica è indubbiamente una di queste».

Che rapporto avete fra di voi, sia in gara che fuori?

VENTURELLI: «Eleonora ed io siamo amiche, non c’è mai stata tensione tra noi. Durante la gara c’è pieno rispetto, dopo la competizione parliamo e scherziamo insieme molto volentieri. Il nostro legame si è rafforzato durante la trasferta in Belgio con la nazionale e spero che con il tempo possiamo diventare sempre più unite».

CIABOCCO: «Con Federica ho un ottimo rapporto, siamo state insieme anche in nazionale e ci siamo confrontate su tanti aspetti della nostra vita da atlete. Fra noi c’è grande rispetto».

Eleonora Ciabocco è nata il 4 marzo 2004, nel 2021 ha vissuto una grande stagione conquistando tricolore e argento europeo su strada (Ph Rosa)
Eleonora Ciabocco è nata il 4 marzo 2004, nel 2021 ha conquistato tricolore e argento europeo su strada (Ph Rosa)
Che qualità ruberesti all’altra?

VENTURELLI: «A Eleonora ruberei sicuramente la sua forza in salita e la sua esperienza nella gestione della gara. Giù dalla bici mi piacerebbe essere sempre sorridente e allegra come lei, con una battuta sempre pronta in ogni occasione».

CIABOCCO: «Mah, questo è difficile da dire. Siamo due atlete molto diverse e rubare una qualità dall’altra significherebbe cambiare il proprio modo di essere e magari peggiorare le cose. Meglio accontentarsi di quello che abbiamo (sorride, ndr)».

In cosa pensi di essere migliore rispetto alla tua avversaria?

VENTURELLI: «Se esistesse una gara completamente in discesa, grazie alla mia statura e al mio peso, potrei sicuramente farmi valere (ride, ndr)».

CIABOCCO: «Questo non spetta a me dirlo, lascio che siano gli addetti ai lavori e la strada a decidere».

Dove pensi che la tua avversaria sia più forte?

VENTURELLI: «Un po’ dappertutto, come ha dimostrato in quasi tutte le gare di quest’anno. Sicuramente abbiamo strutture fisiche completamente diverse. Io sono molto più pesante perciò direi che Eleonora è sicuramente più predisposta di me per i tratti di salita, soprattutto quelli con pendenze elevate. Nonostante il suo fisico minuto è anche molto forte in volata».

CIABOCCO: «Sicuramente a cronometro, credo che Federica sia fortissima in questa specialità e penso che sarà un punto fermo della nazionale anche nei prossimi anni nelle gare contro il tempo».

Venturelli 2022
Federica Venturelli è nata il 12 gennaio 2005 ed è nel giro azzurro sia su strada che nel ciclocross
Venturelli 2022
Federica Venturelli è nata il 12 gennaio 2005 ed è nel giro azzurro sia su strada che nel ciclocross
Salita, volata, menata per portare via la fuga e visione di gara. Chi è la più forte in questi aspetti?

VENTURELLI: «Essere più forte di lei è molto difficile. Una specialità, che non è tra quelle della domanda, in cui posso sperare di competere con lei sono le cronometro».

CIABOCCO: «Le nostre caratteristiche fisiche direbbero che io sia più forte in salita, ma non sempre è stato così. Federica ha dimostrato di essere una atleta completa, difficile trovarle un punto debole. Le sue numerose vittorie lo dimostrano».

Chi è l’avversaria che temete di più?

VENTURELLI: «Oltre ad Eleonora che si è dimostrata l’atleta più forte d’Italia. Le ragazze che temo e che al contempo mi stimolano a fare meglio sono quelle che hanno già fatto esperienze all’estero. Parlo di Francesca Pellegrini, Gaia Segato, Michela de Grandis e Elisa Valtulini».

CIABOCCO: Non c’è una avversaria particolare, Federica è una fra le più forti ma ce ne sono anche altre e non mi sento di fare un nome. Perché le gare stanno dimostrando che il livello è alto e in tante possono dire la loro».

Chi è più brava nelle interviste e perché?

VENTURELLI: «Sicuramente non io. Sono abbastanza timida e non sono molto brava con le parole. Mi troverei sicuramente più a mio agio davanti a un problema di matematica rispetto a un’intervista (ride, ndr)».

CIABOCCO: «Non saprei, in generale però preferisco tenermi alla larga dalle interviste. Ho sempre paura di sbagliare!».

Chi fra voi due vincerà la prossima gara o farà meglio dell’altra?

VENTURELLI: «Senza dubbio Eleonora, su strada non c’è storia. E’ praticamente imbattibile. Spero però di far bene nella prossima cronometro».

CIABOCCO: «Sono scaramantica, perciò dico Federica! (ridono entrambe, ndr)».

Ciabocco, avvio buono e il tricolore che non pesa

05.04.2022
5 min
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L’ultima volta avevamo lasciato Eleonora Ciabocco pronta per la seconda annata da junior reduce da un 2021 ricco di soddisfazioni. All’inizio di stagione della 18enne marchigiana della Ciclismo Insieme-Team Di Federico – che corre con la maglia tricolore, vinta a Darfo Boario Terme lo scorso 4 luglio – è mancato solo il sigillo di un successo.

Finora quattro gare, tutte disputate da protagonista. Un terzo posto all’esordio il 6 marzo (a Gossolengo), un secondo la settimana successiva (a Ceriale) poi nona piazza al Piccolo Trofeo Binda il 20 marzo ed infine la trasferta in Belgio con la nazionale per la Gand-Wevelgem chiusa nel gruppo principale.

Il 2022 della Ciabocco deve ancora decollare, ma lei (in apertura nella foto Facebook/Ph Rosa), come abbiamo imparato a conoscerla, non si scompone più di tanto e, con il pragmatismo che la contraddistingue, sa che davanti a sé c’è tempo per fare e pensare a tutto.

Eleonora Ciabocco tiene bene in salita ed ha uno spunto veloce (foto Flaviano Ossola)
Eleonora Ciabocco tiene bene in salita ed ha uno spunto veloce (foto Flaviano Ossola)
Eleonora come è stato questo avvio di stagione?

Sono soddisfatta e felice di come sta andando. I risultati della prime due gare sono molto buoni, ma anche quello di Cittiglio vale tanto. Lì ho scollinato nelle quattro di testa, poi poco per volta sono rientrate tutte da dietro e nel finale eravamo molte. Ho cercato di tenere le prime posizioni perché l’arrivo non era troppo adatto a me. Ero messa molto bene fino all’ultima curva, ma l’ho presa un po’ indietro perdendo posizioni. Peccato per il nono posto, ma sono contenta della mia prestazione.

E la prova con la nazionale?

Era la prima volta che correvo con la maglia azzurra una gara che non fosse un europeo o mondiale. La Gand-Wevelgem è stata importante per fare ulteriore esperienza e fare squadra. Ci siamo confrontate non solo contro selezioni nazionali ma anche contro formazioni di club, specialmente quelle belghe, che corrono sempre con un spirito battagliero, diverso dalle nostre corse italiane. Ci siamo fatte un’idea di ciò che intendono per gara in Belgio. Noi lassù abbiamo corso sempre davanti per aiutare Francesca (Pellegrini della Valcar Travel&Service, tre vittorie finora, ndr) anche se poi non abbiamo fatto un gran piazzamento. Avevamo impostato la gara in un certo modo pensando che ci sarebbe stato più vento. Invece non c’è stata tanta selezione.

Anche voi junior avete notato qualche differenza col nuovo cittì Sangalli?

Sì. La prima cosa è che Paolo, per farci affiatare, preferisce portarci a fare queste gare piuttosto che in ritiro a Livigno d’estate. Infatti a maggio dovremmo andare in Francia per il Tour de Gévaudan Occitaine. Poi so che il cittì è molto attento a certe questioni, come prevedere una massaggiatrice per noi ragazze. Oppure fare riunioni sulla nutrizione, senza troppe esasperazioni. O ancora, ci chiede sempre feedback su ogni cosa.

Obiettivi particolari per questa stagione sia col club che con la nazionale?

In generale non mi sono prefissata nulla. Vedrò come andranno le corse. Ad esempio voglio fare bene a Monselice il 18 aprile e soprattutto il 25 aprile a Corridonia, a casa mia. Vorrei migliorare il secondo posto dell’anno scorso. Per il resto sono cresciuta in salita, dove già andavo piuttosto bene, senza perdere il mio spunto veloce. Forse ha inciso il fatto che Sangalli mi aveva detto di farmi trovare pronta alle gare di inizio anno. Io l’ho fatto, come del resto l’ho fatto per tutte le altre.

Nel 2023 sarai elite. Hai già avuto contatti con qualche formazione?

Sì e no (ride, ndr). So che qualche squadra si è fatta avanti, anche WorldTour, ma ancora nulla di serio.

Ti pesa correre con la maglia di campionessa italiana sulle spalle?

E’ una grande emozione prima di tutto. E poi una grande responsabilità. Però credo che sentirei la stessa pressione anche se non ce l’avessi nel momento in cui le tue avversarie ti considerano forte.

Eleonora Ciabocco ha vinto il tricolore sia da junior nel 2021 che da esordiente 2° anno nel 2018 (foto Flaviano Ossola)
Eleonora Ciabocco ha vinto il tricolore sia da junior nel 2021 che da esordiente 2° anno nel 2018 (foto Flaviano Ossola)
Ecco, a proposito. Noti che ti marcano di più?

Di sicuro ho più occhi addosso. Però per come vivo io le gare, non posso pensare che le rivali corrano solo su di me. Anzi, quando ero allieva ricordo che alla mia ruota avevo sempre una o due ragazze tutte le domeniche. A me verrebbe molto difficile correre in questa maniera però so che può succedere.

Le tre vittorie della Pellegrini sono state frutto di questa situazione?

No, direi di no perché Francesca ha vinto in modo netto le volate delle prime tre gare. Forse dopo questi tre successi sarà lei ad essere più marcata ed io potrei approfittarne avendo meno attenzioni.

Pellegrini 2022

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Tre gare in stagione, un solo nome nell’elenco delle vincitrici: fra le juniores attualmente c’è un dominio assoluto come nel ciclismo non si riscontrava da tempo. Domenica a Cittiglio Francesca Pellegrini ha messo la firma sul 9° Piccolo Trofeo Binda (foto di apertura Rubino), confermando di attraversare uno stato di forma clamoroso, che ha messo in soggezione tutte le avversarie. Vincere aiuta a vincere si è sempre detto, ma nel caso della bergamasca queste vittorie sono anche il sinonimo di una grande voglia di riscatto.

Sono giorni di grande impegno per la ragazza lombarda. Fra le ore trascorse a scuola, gli allenamenti, preparare la trasferta in Belgio per la Gand-Wevelgem del fine settimana e trovare un po’ di tempo per raccontarsi non è facile. La portacolori della Valcar Travel & Service ammette di sentirsi un po’ schiacciata da tanta attenzione.

«Questa serie di vittorie ha sorpreso anche me – dice – credo che sia figlia soprattutto di come sono andate le cose lo scorso anno, chiuso senza quei risultati che mi attendevo».

Pellegrini Valcar 2022
Francesca Pellegrini, bergamasca di 18 anni, è stata campionessa italiana Esordienti 1° anno nel 2018
Pellegrini Valcar 2022
Francesca Pellegrini, bergamasca di 18 anni, è stata campionessa italiana Esordienti 1° anno nel 2018
Che cosa era successo?

Nulla di particolare, solo che non vedevo arrivare i risultati che speravo dopo tanto impegno e mi sono buttata un po’ giù. Durante l’inverno mi sono impegnata molto, non solo nell’allenamento fisico ma anche lavorando su me stessa, sulla mia convinzione e credo che i risultati stiano arrivando anche per questo.

Come nasce la Francesca Pellegrini ciclista?

Decisamente per caso, perché in famiglia nessuno pratica il ciclismo. Solo mio nonno era appassionato, ma non praticante. Io da bambina ero un po’ “maschiaccia”, per sfogare la mia esuberanza i miei genitori mi dissero di scegliere fra calcio e ciclismo. Ho provato entrambi e il secondo mi piaceva di più. A 6 anni ho subito iniziato a gareggiare fra le G1 e non mi sono più fermata.

Sei praticamente nata in bici…

Quanti giri ho fatto nel mio giardino di casa… Era la mia pista. Le rotelle le ho usate pochissimo, ho trovato subito l’equilibrio e poi è stato tutto un gioco di pedalate, salti, corse. I miei erano tranquilli, giravo sempre attorno casa.

Come nascono le tue vittorie?

Diciamo che il mio terreno preferito sono le salite. Mi piacciono le gare dure, difficili, dove si possono portare via fughe. Sono abbastanza veloce, ma non sufficientemente per emergere nelle volate di gruppo quindi serve che si arrivi all’epilogo in gruppi ristretti o dopo una gara davvero dura. Quella di domenica è stata l’ideale da questo punto. Ci ho messo un po’ a carburare, ma man mano vedevo che potevo tenere un bel ritmo e quando Eleonora Ciabocco, la campionessa italiana, ha lanciato l’attacco ero pronta a rispondere e ci siamo trovate davanti in 6. Ho impostato una volata molto lunga, forse anche troppo, ma è andata bene.

Sai di portare un cognome sportivamente importante…

Eh, è un bel peso… Potessi solo raggiungere un briciolo di quello che ha vinto Federica nel nuoto sarei già felicissima. Diciamo che questo paragone mi fa sentire sempre un pelo più forte.

Pellegrini azzurro 2021
Agli Europei di Trento 2021 la Pellegrini ha lavorato per le compagne, finendo ventesima
Pellegrini azzurro 2021
Agli Europei di Trento 2021 la Pellegrini ha lavorato per le compagne, finendo ventesima
Vieni da tre vittorie, ultima delle quali in una gara internazionale. Ora sei in partenza per la Gand-Wevelgem, è chiaro che le aspettative su di te sono aumentate.

Anche da parte mia su me stessa. In nazionale sono già stata lo scorso anno agli europei di Trento, ma come detto quella dello scorso anno non era la vera Francesca. Ora sono molto più consapevole di quel che posso fare. La vittoria di Cittiglio mi ha dato molta carica, domenica troverò molte delle avversarie battute lì e altre ancora più forti, ma parto sapendo che posso fare bene.

In base alle tue caratteristiche, dovrebbe essere un percorso che ti si adatta…

Altimetricamente sì, mi piace molto. Non so però come mi adatterò all’acciottolato, quella sarà una scoperta assoluta e sono molto curiosa di vedere come mi troverò.

Gand a parte, che cos’altro ti proponi in questa stagione?

Non c’è una gara specifica, dico solo che mi piacerebbe molto guadagnarmi la convocazione per i mondiali in Australia. Non mi pongo particolari obiettivi di risultato, già indossare la maglia azzurra in un’occasione simile sarà un grande privilegio, poi nel caso darò tutto come sempre.

Abbiamo capito dai tuoi risultati che le gare d’un giorno sono nelle tue corde. Resta da vedere come ti trovi in quelle a tappe.

Ho provato una sola volta, lo scorso anno, al Giro delle Marche, ma partiva il giorno dopo gli europei e non faceva molto testo. Io sono convinta di poter far bene, perché ho sempre recuperato bene anche dopo giornate di carichi importanti, ma una corsa a tappe è tutta un’altra cosa. E’ un altro spazio tutto da scoprire.

Ciabocco, primo anno coi fiocchi. E chi ben comincia…

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Pedala svelta così come parla. In sella alla bici è pragmatica così come risponde alle domande. Essenziale potrebbe essere la parola d’ordine del suo mantra. Quando ti spiega la prima annata da junior, Eleonora Ciabocco non ci gira intorno. Tanti concetti chiari e rapidi anche davanti ad una serie di risultati che ti farebbero emozionare e parlare molto di più.

Già, perché la 17enne di Corridonia – che corre in bici da quando aveva quattro anni nei “g-zero” e che frequenta la quarta classe all’Istituto Biologico Sanitario “Matteo Ricci” di Macerata – quest’anno ha ottenuto grandi risultati. Campionessa italiana su strada (lo fu anche nel 2018 da esordiente secondo anno), seconda all’europeo, terza al tricolore crono e altre tre vittorie parziali, condite da tanti piazzamenti anche nelle gare open.

La rintracciamo al telefono mentre è in viaggio per Schio per un breve raduno della sua formazione, la Ciclismo Insieme-Team Di Federico. Dalle Marche al Veneto, un blitz utile per rivedere lo staff e conoscere alcune nuove compagne. 

Eleonora, ti aspettavi un 2021 così?

Onestamente no, perché passare da allieva a junior era un bel salto. E’ stato un inizio di stagione molto particolare, non semplice. Ho avuto problemi con un ginocchio e risolto quello, il covid per tutto febbraio. Poi ho fatto le prime gare internazionali e piano piano è migliorato tutto. Non posso che essere soddisfatta.

Cosa hai tratto da questo primo anno da junior?

Sicuramente tanta esperienza. Nelle gare open ti ritrovi a correre con ragazze molto più grandi. Lì ho imparato anche a stare meglio in gruppo, più compatte. Anzi alle prime gare stavo attentissima, avevo paura di combinare guai e di buttarne giù qualcuna. 

Nel 2021, al primo anno da junior, ha vinto il tricolore a Darfo Boario (Barba Photo)
Nel 2021, al primo anno da junior, ha vinto il tricolore a Darfo Boario (Barba Photo)
E a livello tattico?

Rispetto alle allieve, quest’anno bisognava correre di squadra e aiutandosi. Aumentava la distanza e si facevano ritmi molto elevati. C’erano gare con più salita. Dovevamo risparmiare e gestire le energie. Mi è servito un periodo di adattamento per capire, ma sono state tutte cose che mi hanno aiutato a crescere.

A parte i tuoi migliori risultati, c’è un’altra giornata che ricordi in particolare?

La gara open di Tarzo del 25 luglio, che ha vinto la Sanguineti. E’ piovuto tutto il giorno e faceva freddo. E’ stata la prima corsa che facevo dopo il campionato italiano junior. Ed è stata anche la prima in cui sono riuscita a restare con il gruppetto di testa, tutte elite. Ho scollinato il gpm di Ca’ del Poggio, molto impegnativo, nelle primissime posizioni ed è stato emozionante (nella foto di apertura @ph_rosa, assieme a Debora Silvestri, ndr). Nel finale ci siamo frazionate ed io ho chiuso quinta e prima tra le junior.

Seconda all’europeo, poi nona al mondiale. Che effetto ti ha fatto?

Come dicevo, quest’anno ho fatto le prime esperienze internazionali. Fin dal ritiro a Livigno, col gruppo azzurro mi sono trovata subito molto bene, in particolare con Francesca Barale. All’europeo abbiamo corso assieme, ci siamo aiutate e lei è stata preziosa per me nel finale (Barale ha terminato quarta dopo aver lavorato per la Ciabocco, ndr). E’ stato bello legare con persone che durante l’anno sono tue rivali.

Nel tricolore della crono, ha centrato il terzo posto nonostante una partenza non eccezionale
Nel tricolore della crono, ha centrato il terzo posto nonostante una partenza non eccezionale
Ti abbiamo vista andare forte un po’ su tutti i terreni. Ci racconti che tipo di atleta sei?

Prediligo la salita, mi definirei scalatrice. Sono però riuscita ad ottenere risultati anche in gare piatte grazie ad uno spunto abbastanza veloce. A crono, così così… (ride, ndr). Mi difendo, ma mi sento meno adatta, anche se il campionato italiano si è deciso davvero sul filo di lana. Francesca e Carlotta (rispettivamente Barale e Cipressi, prima e seconda, ndr) erano divise da qualche decimo mentre io sono arrivata a tre secondi. Peccato perché quel giorno ero partita un po’ male.

Hai idoli tra i big?

Sì,Van Aert tra i pro’ perché è un corridore completo. Strada e cross (nel 2020 Eleonora è stata campionessa italiana allieve Cx, ndr). Volata, montagna e crono. Tra le elite invece Elisa Balsamo. Anche lei si difende bene su tutti i percorsi. Ammiro il suo modo di correre, avendola vista più da vicino.

E la tua corsa dei sogni qual è?

La Parigi-Roubaix per me è la più bella da vedere. E ora che c’è anche per le donne, un giorno mi piacerebbe correrla

La Callovi qualche giorno fa ci ha detto che seguirà le junior in ottica nazionale, ma che preferisce lasciarvi libere da pressioni. Cosa ne pensi?

Intanto mi fa piacere essere considerata da un tecnico azzurro. Poi credo sia giusto ciò che ha detto Rossella. E’ un bene correre più tranquilli, aiuta tanto. All’europeo sono andata bene proprio perché ero serena.

Eleonora, per il 2022 cosa ti aspetti? 

Ripetere questa stagione sarebbe già un sogno. Ovvio che si punta sempre a migliorarsi, non solo nei risultati, ma anche per me stessa, come persona. Poi vedremo come andrà.

Ciabocco campionessa italiana 2021

Eleonora Ciabocco, ragazzina tricolore con la testa da grande

19.07.2021
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Quando è nata, Eleonora Ciabocco aveva già il destino segnato. Terza figlia di una coppia appassionata di bici, con i fratelli più grandi (un maschio e una femmina) già indirizzati verso le gare, poteva lei essere esente dalla passione per le due ruote? La neocampionessa d’Italia junior, sulla bici ci è praticamente nata: a 5 anni andava alle corse per seguire i fratelli, a 6 ecco la prima bici da strada e subito dopo le primissime gare di categoria: «Le rotelle le ho utilizzate pochissimo, neanche me le ricordo…».

La bici così è diventata compagna quotidiana delle sue giornate, grazie anche alla varietà geografica della sua terra, le Marche: «Vivo in collina, a Corridonia, così da una parte c’è il mare, dall’altra le salite, posso variare quando voglio e questo forse ha influenzato anche il mio modo di essere ciclista».

In che senso?

Credo di essere una ciclista completa, che predilige sicuramente le salite, ma mi difendo bene in volata e anche sul passo me la cavo. Le cronometro mi piacciono molto, sono stata terza ai Campionati Italiani. E’ chiaro che ho tantissimo da imparare, l’importante è che mi diverto su ogni tipo di terreno.

Ciabocco darfo 2021
Eleonora Ciabocco emerge su ogni terreno: forte in salita, si è già distinta anche a cronometro
Ciabocco darfo 2021
Eleonora Ciabocco emerge su ogni terreno: forte in salita, si è già distinta anche a cronometro
Quanto ti alleni?

Non tantissimo, diciamo che nel corso della settimana è previsto 1/2 allenamenti impegnativi, gli altri sono più tranquilli. Negli ultimi mesi d’altronde lo studio in DAD mi ha aiutato molto, guadagnavo il tempo degli spostamenti in corriera per e dalla scuola, comunque conciliare ciclismo e studio non è mai stato un problema, ho la media del 9…

Che scuola frequenti?

L’Istituto Biologico Sanitario Matteo Ricci di Macerata. Vorrei un futuro nella struttura sanitaria, si è visto quanto sia importante.

C’è una corsa fra quelle delle elite che sogni più delle altre?

Una che mi piacerebbe davvero correre e magari vincere è la Strade Bianche perché ha lunghi pezzi di sterrato e per me che vengo dal ciclocross è davvero l’ideale.

Ciabocco 2021
Quello di Darfo è stato il terzo titolo italiano per Eleonora, già due volte tricolore nel ciclocross
Ciabocco 2021
Quello di Darfo è stato il terzo titolo italiano per Eleonora, già due volte tricolore nel ciclocross
Apriamo allora la parentesi dedicata ai prati: fai ancora ciclocross?

L’ho praticato fino al 2020, ma nell’ultimo inverno ho dovuto saltarlo. Vorrei riprendere perché è una specialità che mi diverte tantissimo e dove vado molto bene, anche più che su strada, tanto che ho già due titoli italiani in bacheca, vinti da Esordiente 2° anno e da Allieva 2° anno.

E con quello su strada sono 3…

Quello di Darfo Boario Terme proprio non me lo aspettavo, anche perché quest’anno non avevo ancora vinto ed è arrivata al termine di una gara dura, con tante fughe, ma sull’ultimo strappo mi sono messa davanti al gruppo, ho recuperato sulle due davanti e ho provato a fare la differenza, scollinando per prima e tuffandomi in discesa verso il traguardo. Il bello è che la giornata non era iniziata bene, con un problema meccanico al primo giro…

Ciabocco tricolori 2021
L’arrivo solitario della Ciabocco a Darfo Boario Terme (foto Fabrizio Ghirardi/Fci)
Ciabocco tricolori 2021
L’arrivo solitario della Ciabocco a Darfo Boario Terme (foto Fabrizio Ghirardi/Fci)
In società (la Ciclismo Insieme Team Di Federico) sono favorevoli a una tua doppia attività?

Non mi hanno mai ostacolato in nessuna decisione, d’altro canto penso che sia solo un problema di organizzazione, stabilendo in anticipo il calendario di ognuna delle quattro stagioni prevedendo i necessari periodi di riposo.

Nel tuo futuro vedi un impegno nel ciclismo che conta, quello professionistico, anche a scapito dello studio?

Mmmh… Anche in questo caso è questione di sapersi organizzare. Allo studio tengo tantissimo, ma so che si può portare avanti parallelamente alla carriera sportiva. Vedremo, io sono abituata ad andare avanti un passo alla volta, anzi una pedalata…