L’ultimo impegno su strada della stagione di Silvia Persico è stato il mondiale di Wollongong, il 24 settembre. Quel giorno la portacolori della Valcar Travel&Service, in procinto di passare alla UAE Adq, si è fermata dopo un’annata tanto intensa quanto ricca di soddisfazioni.
Per Silvia 55 giorni gara, 3 vittorie, l’ottimo piazzamento al Tour de France Femmes (quinta) e il bronzo proprio al mondiale. Stagione che a sua volta era stata preceduta da un’ottima chiusura nel ciclocross, ancora con un bronzo iridato.
Ebbene ora che il ciclocross per lei sta ricominciando, come si sta preparando? Come ha lavorato? Le direttrici a quanto pare sono due: sfruttare l’immensa base che le ha dato la stagione su strada e lavorare sulla forza.
Silvia, parliamo della tua preparazione: come ti sei traghettata dalla fine della strada alla ripresa con il cross?
Dopo l’ultima gara su strada ho fatto un mese di stop. Andavo a camminare e facevo qualche corsetta, mentre proprio non ho più voluto vedere la bici! Poi quando sono andata negli Emirati Arabi Uniti per il camp con la nuova squadra ho ripreso a fare qualche pedalata, ma molto, molto easy. Di fatto ho ripreso con la bici quando sono tornata, il 24 ottobre.
Giusto un mese dopo il mondiale…
Esatto. Non è stato facile ricominciare e non lo è ancora, in quanto non mi sono ripresa del tutto. E’ stata davvero una stagione dispendiosa sia dal punto vista mentale che fisico. E infatti adesso quando esco e faccio il confronto con qualche mese fa dico: «Aiuto!». Ma sono tranquilla…
Come stai lavorando?
Mi sto concentrando molto sulla forza. Speriamo che possa partire bene questa stagione di ciclocross, ma come ho già detto più volte non credo che sarà al livello dell’anno scorso, perché avevo cominciato molto prima. Però cercherò di prendermi il titolo italiano e di confermarmi al meglio di ciò che posso fare.
Hai detto di aver fatto un mese di stop, quando invece hai ripreso la bici hai ripreso anche la palestra?
Sì, sì… Ho iniziato con palestra anche prima della bici. Già quando ero al camp negli Emirati, la mattina facevo sempre qualche esercizio. Poi da quando vado in bici, la faccio due volte a settimana.
Silvia, quando parli di palestra ed esercizi intendi solo core zone, stability o anche pesi?
Anche pesi. Gli esercizi più importanti sono gli squat: squat normale e squat bulgaro che sarebbe quello monopodalico. Sto insistendo parecchio sugli esercizi monopodalici perché puoi differenziare i carichi e io sto lavorando molto con la gamba sinistra perché spingo meno. In questo modo cerco di compensare. Per quanto riguarda questo lavoro a secco, Enrico Campolunghi mi ha dato le tabelle, mentre Giovanni Gilberti e Paride Piantoni mi seguono appunto in palestra a Cazzago San Martino.
La bici da cross la prendi spesso?
Non molto a dire il vero. La uso quando devo fare degli allenamenti specifici di cross o se devo fare un giretto tranquillo di scarico. Uso più la bici da strada.
Dopo parecchi mesi che non la usi non senti il bisogno di riprenderla per ritrovare il feeling giusto, rispolverare la tecnica…
Sicuramente dopo 7-8 mesi qualcosa di tecnica mi manca, ma per adesso è più importante concentrarsi su altri aspetti come quello della forza. E poi correndo si ritrova la tecnica. Io riprenderò le gare il 26 novembre (sabato prossimo, ndr) a Genova.
Visto che parliamo di un’attività che al massimo dura un’ora, che tipo di lavori fai?
Lavori in salita soprattutto. Per ora poca intensità, ma più lavori di forza. Quindi SFR, partenze da ferma, sprint in progressione.
Quanto dura una seduta in bici in questa tua fase?
Su strada faccio più o meno tre ore.
Ti alleni mai facendo la doppia seduta: mattina palestra e pomeriggio bici?
Non mi piace molto fare la doppia attività, però quando faccio il lavoro a secco prima di andare in palestra, corro a piedi per una ventina di minuti, faccio appunto palestra e a seguire vado un’oretta in bici. Un’oretta molto tranquilla.
Visto che stai curando molto la forza, osservi qualche accorgimento particolare in merito all’alimentazione?
Non troppo, ma ci sto attenta. Io sono seguita da Erica Lombardi. Mi trovo molto bene con lei. Inizialmente ci sentivamo tutti i giorni. Io le davo il programma giornaliero e lei la mattina mi scriveva cosa mangiare, ora invece seguo un suo protocollo. Si mangia sempre in modo equilibrato, i carboidrati non mancano, ma quando lavoro sulla forza ci si sbilancia leggermente sulle proteine.