Il progetto “Full circle” che vede protagonisti Colnago e l’ex biker e stradista Nathan Haas sta arrivando alla sua conclusione. Il capitolo finale è previsto per ottobre con il mondiale gravel, ma prima c’è da completare un nuovo capitolo sempre in sella ad una Colnago G3-X.
Ricordiamo che il progetto “Full circle” nasce da un’idea dello stesso Nathan Haas: cinque biciclette, rigorosamente Colnago, con cinque differenti livree realizzate per ritornare sui percorsi sterrati che hanno visto sbocciare la sua carriera di atleta prima di approdare alla strada e al WorldTour. L’obiettivo che si prefigge oggi Haas è quello di ridare nuova linfa alle sue motivazioni di corridore.
Il progetto “Full circle” è nato da un’idea di Haas che ha voluto celebrare i percorsi che lo hanno visto nascere Il progetto “Full circle” è nato da un’idea di Haas che ha voluto celebrare i percorsi che lo hanno visto nascere
Destinazione Colorado
Dopo aver trionfato lo scorso mese di luglio in Islanda alla The Rift Gravel Race, il 14 agosto Haas sarà in gara in Colorado per la SBT GRVL. Il menù è di quelli tosti e prevede 230 km e 2.800 metri di dislivello positivo. Una cavalcata epica per sfidare alcuni tra i migliori specialisti della disciplina a livello mondiale. Per questa nuova sfida Colnago gli ha messo a disposizione una bici assolutamente unica, estremamente curata sotto tutti i punti di vista, sia graficamente sia tecnicamente.
La prossima gara che Nathan correrà in sella alla sua Colnago sarà la SBT GRVL il 14 agosto La prossima gara che Nathan correrà in sella alla sua Colnago sarà la SBT GRVL il 14 agosto
A bocca aperta
Il modello è sempre l’ormai collaudato G3-X. La livrea è però davvero unica… color “Purple Rain”. Una colorazione davvero spettacolare che ha lasciato a bocca aperta lo stesso Haas. Il suo primo commento davanti alla nuova bici è stato il seguente.
«Per ogni bici che mi è stata data – ha comentato – ho pensato: ok è bellissima! E’ il top, sarà impossibile fare meglio. E poi, boom! Mi portano questa Purple Rain e rimango senza parole. E’ incredibile come lo staff Colnago sia riuscito a coniugare un incredibile gusto estetico con prestazioni tecniche superiori. Sono felice come un bambino. Queste bici sono costruite con passione, sono fatte per vincere e sono bellissime. Ne sono letteralmente innamorato».
Così come avvenuto per le precedenti bici del progetto “Full circle”, l’outfit di Nathan è stato curato dal designer Richard Pierce ed è stato sviluppato in collaborazione con Colnago e Castelli. Il risultato è una simbiosi perfetta tra la livrea della bici e la divisa che lo stesso Nathan Haas indosserà il 14 agosto in gara.
L’ultimo capitolo della collaborazione tra Colnago e Haas si correrà al mondiale gravel ad ottobre L’ultimo capitolo della collaborazione tra Colnago e Haas si correrà al mondiale gravel ad ottobre
Un collaudo speciale
Nathan Haas ha avuto l’opportunità di provare in anteprima la G3-X “Purple Rain” sui nuovissimi percorsi gravel protagonisti della prima edizione del “Colnago Garda Gravel”. In occasione del prossimo Colnago Cycling Festival del 14-15-16 aprile 2023, saranno previsti tre percorsi immersi nelle colline del Lago di Garda. Questi percorsi, da percorrere in autosufficienza con partenza e arrivo a Desenzano del Garda, daranno vita al “Colnago Garda Gravel”. Un’avventura a portata di tutti: l’itinerario GPS sarà disponibile agli iscritti tramite email o al ritiro del rack pack il giorno prima dell’evento. Non sarà previsto alcun tempo limite, perciò gli iscritti potranno vivere la propria esperienza su due ruote in piena autonomia e al proprio passo.
Chiudiamo con le parole di Nicola Rosin, Amministratore Delegato di Colnago: «Il progetto con Nathan ha dato libero sfogo alla nostra capacità creativa in termini di colore, una delle caratteristiche principali della storia di Colnago. Quest’ultima creazione, Purple Rain, è davvero unica. Ci è piaciuta così tanto che ci ha dato un’idea. Presto per svelarla ma… stay tuned!».
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Entriamo nel dettaglio della bici da crono del Team UAE-Emirates, ovvero della nuova Colnago TT1. Purtroppo non la vedremo sfrecciare con Almeida, i motivi ormai li conosciamo, ma vale la pena entrare nel dettaglio della bicicletta
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La collaborazione fra Nathan Haas e Colnago legata al progetto “Full Circle” si arricchisce oggi di un nuovo capitolo. Questa mattina l’ex biker e stradista originario di Brisbane in Australia sarà impegnato nella The Rift Gravel Race. Si tratta di una competizione gravel di 200 chilometri in Islanda sulle strade nere di pietra lavica intorno al vulcano più attivo dell’isola, l’Hekla.
Haas (ritratto in apertura nella foto di Laura Fletcher) ha debuttato in mountain bike poi è passato alla strada, mentre quest’anno ha deciso di dedicarsi al gravel e proprio quest’ultima disciplina va simbolicamente a chiudere un cerchio ideale nella sua carriera di ciclista professionista. Ecco quindi facilmente spiegato il nome “Full Circle” per il suo progetto sportivo.
La Dopamine è la terza bici che Colnago personalizza per Nathan Haas
La collaborazione tra Colnago e Nathan Haas continua. Insieme affronteranno anche la “The Rift Gravel Race”
La Dopamine è la terza bici che Colnago personalizza per Nathan Haas
La collaborazione tra Colnago e Nathan Haas continua. Insieme affronteranno anche la “The Rift Gravel Race”
Una Colnago speciale
Fin dall’inizio di questa sua nuova avventura, Haas ha potuto contare sul supporto di Colnago. L’azienda di Cambiago ha messo a sua disposizione il modello G3-X e per ogni appuntamento di rilievo ha studiato una livrea speciale. A giugno vi abbiamo raccontato della colorazione particolare realizzata per l’UNBOUND Gravel che si è disputata in Kansas. A fine anno saranno complessivamente cinque le colorazioni speciali realizzate per Haas. Si tratterà di cinque pezzi unici non destinati alla vendita.
In occasione della The Rift Gravel RaceNathan Haas gareggerà con una G3-X Dopamine dai colori luminosi e accesi, in contrasto con il nero della terra lavica. La scelta del nome è davvero curiosa e merita un approfondimento. La dopamina è chiamata anche “ormone della felicità”. Si tratta di una sostanza che il corpo umano rilascia in determinati momenti e che genera un senso di gioia e appagamento. Non solo, questa sostanza aiuta a trovare la motivazione e l’energia per essere più attivi e continuare nel tempo a fare le cose che ci appagano.
E’ proprio la dopamina a essere responsabile del senso di piacere e soddisfazione che i ciclisti, e gli sportivi in generale, provano alla fine di un allenamento. E’ sempre la dopamina a fornire all’organismo l’energia e la voglia di ripetere l’attività al più presto nei giorni a seguire.
Le geometrie della G3-X sono pensate per essere confortevoli anche ad alte velocità e dopo tante ore in sellaLe geometrie della G3-X sono pensate per essere confortevoli anche ad alte velocità e dopo tante ore in sella
Nata per il gravel
Il modello G3-X nasce espressamente per il gravel. Porta dentro di sé tutta l’esperienza maturata nel corso degli anni da Colnago nel ciclocross e da questa disciplina ha saputo trarne ispirazione. Rispetto al modello Prestige, uno dei telai di maggior successo nella storia del ciclocross, pensato per pedalare il più veloce possibile per un’ora all’interno di un circuito tecnico fuoristrada, la G3-X è studiata per le gare di lunga durata.
Per questo motivo ha una geometria ottimizzata a montare pneumatici di dimensioni maggiori, con angolo di sterzata e lunghezza complessiva progettati per offrire maggiore stabilità e comfort alle alte velocità. Sulla G3-X è inoltre possibile montare fino a quattro portaborracce, insieme ai bagagli per chi desidera affrontare un viaggio in bici. La G3-X viene proposta in cinque taglie, tutte sloping.
Questo è il terzo telaio che Colnago personalizza per Nathan HaasQuesto è il terzo telaio che Colnago personalizza per Nathan Haas
La gioia di andare in bici
Nelle intenzioni dello staff Colnago la GX-3 che utilizzerà oggi Nathan Haas nella The Rift Gravel Race vuole essere un inno alla gioia dell’andare in bici, il vero motore che muove tanti appassionati verso questo sport e che li spinge a macinare chilometri e chilometri in tutte le condizione meteo e su qualsiasi tipo di terreno. La scelta della colorazione non è quindi affatto casuale. Il risultato finale è un telaio dai colori luminosi in perfetto contrasto con la cupezza del paesaggio in cui si disputerà oggi la gara.
Anche per questa particolare occasione l’abbigliamento di Nathan Haas è stato curato dal designer Richard Pierce che, in collaborazione con Colnago e Castelli, ha portato alla realizzazione di una speciale divisa dai colori brillanti che riprende la livrea della bici.
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Una bici completamente nera e senza brand. Tadej Pogacar a fine maggio è stato paparazzato dal giornalista Nicolas Geay, mentre faceva la ricognizione dell’undicesima tappa del Tour (arrivo a Col du Granon) in sella ad una Colnago completamente oscurata e mai vista prima.Ora questo segreto è stato finalmente svelato e si chiama Prototipo. Un nome che è un programma ed è esplicativo più che mai di ciò che i tecnici hanno e stanno progettando per questa bici.
La Prototipo sarà presente al prossimo Tour de France e affiancherà la V3Rs già in dotazione agli atleti del UAE Team Emirates. Quella della Grand Boucle sarà l’occasione soprattutto per testare questo nuovo modello esclusivo firmato Colnago. Proprio così. Alla base di questo concetto gli atleti sono in prima linea e saranno gli attori principali dello sviluppo della bici prima della sua commercializzazione.
La foto scattata da Nicolas Geay, giornalista sportivo di France Télévisions e pubblicata su TwitterLa foto pubblicata su Twitter da Nicolas Geay, giornalista sportivo di France Télévisions
Primo esemplare
Fino ad ora abbiamo visto laColnago Prototipo solo in foto e senza nessun tipo di feedback apprezzabile. Tra pochi giorni però i test passeranno sul campo e saranno direttamente misurabili una tappa dopo l’altra, attraverso interviste, scatti e anche probabili vittorie, visti gli interpreti del calibro di Pogacar.
Dopo una prima fase di sviluppo i progettisti si aspettano di trovare,durante la prova in gara delle cinque diverse laminazioni della fibra di carbonio, la soluzione migliore per un telaio che dovrà essere soprattutto versatile ed eccellente su ogni tipo di terreno.
Esistono cinque differenti versioni, fra cui verrà scelta quella per la commercializzazioneEsistono cinque differenti versioni, fra cui verrà scelta quella per la commercializzazione
Design di Torgny Fjeldskaar
Due concetti determinano questa nuova creazione: risultati tecnici ed estetica. Dal punto di vista del design, i punti chiave dello sviluppo della Colnago Prototipo sono soprattutto il tubo di sterzo (sottile e scavato con venature profonde e marcate) e la zona del movimento centrale, più ampia e robusta.
La matita che ha disegnato le curve e le linee del nuovo gioiello Colnago, è quella del rinomato designer del ciclismo, il norvegeseTorgny Fjeldskaar, il quale vanta una lunga lista di creazioni uniche legate alle ruote strette.
«Il punto di partenza nello sviluppo della Prototipo – dice – è stato quello di creare un telaio totalmente performance-driven. Cioè con un design chiaramente orientato all’ottenimento delle migliori prestazioni tecniche. Gli obiettivi sono quelli di ottenere una maggiore rigidità verso le sollecitazioni generate dalla pedalata ed un minore drag aerodinamico. Il tutto a fronte di un peso complessivo del telaio sostanzialmente invariato se comparato a quello della V3Rs.
«Ritengo che il lavoro più importante sia stato quello di migliorare l’aerodinamica attraverso un nuovo disegno del tubo sterzo, che ha migliorato anche la rigidità, rendendolo ancora più reattivo».
Colnago ha deciso di affrontare la progettazione di questo modello direttamente sul campo Colnago ha deciso di affrontare la progettazione di questo modello direttamente sul campo
Il progetto
Per lo sviluppo di questo innovativo progetto, gli ingegneri Colnago sono partiti da quello che conoscevano già sulla base delle gamme già in commercio. Per poi tramutarlo in un metodo completamente nuovo. In una prima fase, le caratteristiche di rigidità della Prototipo – telaio monoscocca – sono state sperimentate dal brand italiano sulle parti che compongono il nuovo telaio della serie C, formato da parti componibili e non monoscocca.
Poter lavorare su parti di un telaio invece che su uno completo, come dovrebbe succedere per il monoscocca, ha dato la possibilità ai progettisti di studiare diverse laminazioni dei tubi di carbonio con una sequenza molto più agile e verificabile in breve tempo.
Le linee sono state progettate dal designer norvegese Torgny FjeldskaarLe linee sono state progettate dal designer norvegese Torgny Fjeldskaar
Cinque versioni
Dai vari test dietro le quinte sono state selezionate cinque matrici di rigidità, quindi altrettante laminazioni in prova per i telai monoscocca sulle quali lavorare durante i test Saranno infatti cinque le versioni differenti che saranno a disposizione del team nelle competizioni a partire da questo weekend.
Una fase di sviluppo a imbuto che al suo epilogo neconsegnerà soltanto una in pasto al mercato mondiale. Un compito difficile, che Colnago ha scelto di affidare a chi su queste queste bici passa gioie e dolori, tanto sudore e sopratutto gli dedica la propria vita quotidiana: i corridori. Saranno infatti loro attraverso i feedback e le impressioni a determinare il risultato finale di questo test premium.
Rigidità e aerodinamica sono due aspetti su cui i progettisti si sono focalizzati maggiormenteRigidità e aerodinamica sono due aspetti su cui i progettisti si sono focalizzati maggiormente
Atleti protagonisti
Dietro a questo progetto audace ma del tutto funzionale, c’è Davide Fumagalli, responsabile R&D Colnago, che spiega così il progetto.
«Per migliorare le performance di questo telaio – dice – abbiamo utilizzato un metodo totalmente nuovo. Ovvero collaborare direttamente con gli atleti della UAE Team Emirates, proponendogli di usare di volta in volta telai prodotti con laminazioni di carbonio diverse. L’obiettivo finale è di giungere alla migliore laminazione per un telaio che dovrà essere il più polivalente possibile. Quindi adatto alle esigenze dei velocisti, dei passisti e degli scalatori e di essere all’altezza nelle diverse fasi della corsa.
«D’altronde i test a computer e in galleria del vento sono importanti, ma presentano sempre dei limiti. E’ infatti difficile replicare i contesti di gara, le irregolarità del percorso, le sollecitazioni del terreno, le turbolenze aerodinamiche, le accelerazioni nei diversi momenti della competizione».
Siamo nel pieno della Settimana internazionale del Mobile in svolgimento in questi giorni a Milano e fra gli eventi più interessanti del Fuorisalone possiamo sicuramente annoverare la presentazione della Tod’s T Bike. Si tratta di una bicicletta speciale nata dall’incontro di due eccellenze del made in Italy: Colnago e Tod’s.
La presentazione è avvenuta nell’esclusiva cornice dellaboutique Tod’s di via Monte Napoleone a Milano.
La Colnago G3-X ha montato il gruppo Campagnolo Ekar, specifico per il gravelLa Colnago G3-X ha montato il gruppo Campagnolo Ekar, specifico per il gravel
In edizione limitata
La Tod’s T Bike sarà disponibile in una serie limitata di 70 esemplari unici ed è stata realizzata sulla base della Colnago G3-X con telaio in fibra di carbonio monoscocca. Particolare anche la scelta dei colori. La Tod’s Bike sarà infatti disponibile nei colori racing green e arancio cuoio.
La scelta di partire da un telaio gravel come il G3-X non è affatto casuale. Si tratta infatti di un telaio adatto a percorrere tratti asfaltati e nello stesso tempo strade bianche e più in generale terreni accidentati. Il risultato è una bicicletta perfetta per affrontare superfici diverse. E’ inoltre adatta anche alle pedalate urbane e al commuting. Tutto questo senza mai dimenticare lo stile Tod’s.
Tod’s T Bike interpreta dunque il desiderio di una mobilità sostenibile con stile e riflette la volontà di Colnago di spingersi oltre i tradizionali orizzonti del ciclismo hi-performance per esplorare nuovi linguaggi e nuovi scenari.
Giuseppe Archetti, meccanico del UAE Team Emirates e della nazionale, durante l’evento
La presentazione è avvenuta all’interno dello store di Tod’s in via Montenapoleone a Milano
Giuseppe Archetti, meccanico del UAE Team Emirates e della nazionale, durante l’evento
La presentazione è avvenuta all’interno dello store di Tod’s in via Montenapoleone a Milano
Componentistica di livello
Massima cura è stata riservata anche alla scelta della componentistica, tutta naturalmente made in Italy. Il gruppo è il Campagnolo Ekar a 13 velocità. Campagnolo firma anche le ruote con il modello Levante con cerchi in fibra di carbonio completate da pneumatici Pirelli Cinturato Gravel H con battistrada studiato per terreni compatti. Attacco e piega sono Deda Elementi, la sella ed il nastro sono Brooks, marchio di proprietà di Selle Royal.
Passaporto digitale
Ciascuno dei 70 modelli Tod’s T Bike potrà beneficiare della tecnologia blockchain messa a punto da Colnago in collaborazione con il partner tecnologico MyLime. Quest’ultimo ha sviluppato e creato un tag RFID che è indissolubilmente legato al telaio e consente l’accesso alle informazioni nel passaporto digitale della bicicletta tramite un’app per smartphone collegata alla blockchain. La trasparenza offerta dalla soluzione blockchain permette una tracciabilità assoluta e garantisce il valore della bicicletta nel tempo per fornire ai clienti prove di validità e proprietà, combattendo furti e contraffazioni. Ricordiamo che Colnago è stato il primo costruttore di biciclette ad adottare la tecnologia blockchain.
La Tod’s T Bike presentata in anteprima a Milano sarà disponibile in pre-order a partire dal 13 giugno su Tods.com e in una selezione di boutique monomarca Tod’s in tutto il mondo. Esclusivamente nella boutique Tod’s di Milano Montenapoleone la collezione potrà essere acquistata con cryptocurrency Bitcoin, formula di pagamento che potrà essere utilizzata anche per l’acquisto online della Tod’s T Bike in Europa.
Due dati italiani molto forti (successi e forte vendita di biclette) fanno pensare che su questo fronte l'Italia ha saputo gestire bene i mesi del Covid
In un articolo del mese di febbraio vi avevamo raccontato la storia di Nathan Haas e della sua collaborazione con Colnago nella realizzazione di un progetto sportivo chiamato “Full Circle”. Haas, originario di Brisbane in Australia con un passato da biker e stradista, ha di recente deciso di dedicarsi all’attività gravel. Il passaggio a quest’ultima disciplina va simbolicamente a chiudere un cerchio ideale nella sua carriera di ciclista professionista.
Da qualche mese Haas sta partecipando alle principali gare del calendario UCI Gravel World Series, oltre ad alcune delle più importanti gare del calendario internazionale, e lo fa in sella ad una Colnago G3-X.
Il modello usato da Nathan Haas sarà la Colnago G3-XIl modello usato da Nathan Haas sarà la Colnago G3-X
Omaggio al Kansas
Proprio oggi è in programma l’UNBOUND Gravel, una delle gare storiche del calendario gravel americano in calendario ogni anno durante la tarda primavera nella regione di Flint Hills intorno a Emporia in Kansas. Per omaggiare lo stato americano che ospita la gara, Colnago ha deciso di realizzare una livrea speciale per la G3-X con la quale gareggerà Haas.
La G3-X di Nathan, sulla quale spicca l’iconico ciclista Colnago ritratto di spalle sul tubo orizzontale, vuole essere un omaggio al Kansas e ai colori della sua bandiera. Sul telaio è riportata la frase “ad astra per aspera”, in lingua latina, che è diventata il motto del Kansas e che significa letteralmente “attraverso le asperità sino alle stelle”. Incarna perfettamente lo spirito dei pionieri e il loro sogno di realizzare l’impossibile.
I colori della bici usata da Nathan Haas sono ispirati dalla bandiera del Kansas I colori della bici usata da Nathan Haas sono ispirati dalla bandiera del Kansas
Divisa speciale
Non sarà solo speciale la livrea della Colnago G3-X con la quale oggi gareggerà Haas. Sarà unica anche la divisa che indosserà il forte atleta australiano. Il look di Nathan è infatti curato dal designer Richard Pierce che, in collaborazione con Colnago e Castelli, ha realizzato una speciale divisa ispirata alle tendenze nel mondo del ciclismo degli anni Duemila.
L’idea di fondo era quella di mescolare con libertà e riproporre qualcosa del passato abbinato al moderno. Colnago ha deciso di celebrare il culto del vintage e dell’era della personalizzazione, sempre con il proprio stile.
Il gruppo montato è l’Ekar di Campagnolo, pensato per il gravel
Sul tubo orizzontale è riportato il motto della bandiera del Kansas
Il modello G3-X nasce dall’esperienza di Colnago dal mondo del ciclocross
Il gruppo montato è l’Ekar di Campagnolo, pensato per il gravel
Sul tubo orizzontale è riportato il motto della bandiera del Kansas
Il modello G3-X nasce dall’esperienza di Colnago dal mondo del ciclocross
Scopriamo la G3-X
La G3-X con la quale gareggerà oggi Nathan Haas è un modello specifico per l’utilizzo gravel. Nasce dall’esperienza maturata da Colnago nel mondo del ciclocross ma è stato studiato specificatamente per una disciplina particolare come il gravel. Ha una geometria ottimizzata per montare pneumatici di dimensioni maggiori, con angolo di sterzata e lunghezza complessiva progettati per offrire maggiore stabilità e comfort alle alte velocità. Sulla G3-X è inoltre possibile montare fino a quattro portaborracce, insieme ai bagagli per escursioni di lunga durata. La G3-X viene proposta in cinque taglie, tutte sloping.
La bici che userà Haas è il secondo esemplare di una serie di cinque G3-X che verranno proposte nel 2022 e che non saranno destinate alla vendita.
Doveva essere la bici con cui Almeida avrebbe ribaltato il verdetto delle montagne. Invece rimarrà sul camion del UAE Team Emirates. Oggi il portoghese ha annunciato il ritiro per la meno attesa positività al Covid. E la sua Colnago TT1 è tornata sul camion dei meccanici. Una vera arma contro le lancette, sviluppata con la collaborazione di tanti protagonisti: Colnago, Campagnolo e il Politecnico di Milano, università meneghina che è sempre di più un riferimento per il ciclismo dei pro’. Peccato…
La TT1 sembra nascondersi dietro la forcellaLa TT1 sembra nascondersi dietro la forcella
La Colnago più costosa di sempre
«E’ difficile quantificare il costo di un progetto come la nostra TT1 – dice Manolo Bertocchi di Colnago – perché i processi di ricerca e sviluppo per un progetto come questo sono diversi, complicati e vedono tante forze in gioco. Fondamentale è stato anche l’apporto di Campagnolo. Alcuni corridori del Team UAE hanno iniziato a lavorare sulla bicicletta prima della fine del 2021 e anche nell’inverno il lavoro di sviluppo è stato intenso. Uno dei più attivi nello sviluppo è stato Mikel Bjerg. Oltre che essere un cronoman, è anche ingegnere».
La sensazione è che la TT1 è parte di un processo di innovazione dell’azienda, dove abbiamo visto la C68 e proprio la nuova bicicletta dedicata alle cronometro. Ci saranno altre novità in futuro? Siamo convinti che questo è solo l’inizio.
I test al Politecnico di MilanoI test al Politecnico di Milano
La TT1 di Almeida sotto la lente
Tutta in carbonio e con i freni a disco. Si parte dall’anteriore con una forcella con i foderi larghissimi, ma piatti nella sezione frontale. Rispetto alle bici da crono “tradizionali” ha il passaggio ruota più ampio, fattore che permette il passaggio di pneumatici panciuti: ci stanno comodi anche i tubeless da 28.
Noi l’abbiamo fotografata con una Bora Ultra WTO da 80 millimetri. Il manubrio full carbon è integrato e sviluppato in parallelo con la bicicletta. E’ alare con i due le due “corna arrotondate. Qui sono montate le leve dei freni e due “nuove scatolette” che sono i pulsanti aggiuntivi della trasmissione Campagnolo. E poi, osservando la bici frontalmente, la stessa sembra nascondersi dietro la forcella e il manubrio; la sezione centrale e il carro spariscono.
I terminali delle protesi con i pulsanti integrati
I pulsanti aggiunti vicino alle leve dei freni
Gli inserti CPC sulle protesi
I terminali delle protesi con i pulsanti integrati
I pulsanti aggiunti vicino alle leve dei freni
Gli inserti CPC sulle protesi
Le protesi con i terminali curvati
In questo caso le protesi non sono brandizzate, sono rialzate con le “torri” e gli appoggi dei gomiti sono paralleli proprio alle torri. Ci sono degli inserti CPC di Prologo, anche questi di nuova concezione.
Le prolunghe si “snodano” verso l’alto, sono in carbonio e hanno un volume maggiore verso la fine. Qui ci sono gli altri pulsanti della trasmissione.
Il “doppio orizzontale” lato non drive
Il carro posteriore
La borraccia stampata con tecnologia 3D
Il “doppio orizzontale” lato non drive
Il carro posteriore
La borraccia stampata con tecnologia 3D
Doppio profilato orizzontale
C’è la tubazione orizzontale con un ampio fazzoletto di rinforzo nella zona dello sterzo e che si collega all’obliquo. La vera particolarità è quella sorta di orizzontale aggiuntivo nella sezione mediana del telaio. Qui è integrata anche la borraccia, costruita con la tecnologia 3D e che è perfettamente integrata nel progetto. Dentro questa zona, sopra la scatola del movimento centrale è inserita la centralina della trasmissione SuperRecord.
Le calotte esterne del movimento centraleLe calotte esterne del movimento centrale
I foderi obliqui non si innestano nel piantone, ma sono corti e uniscono i forcellini all’orizzontale aggiunto. Questa soluzione inoltre, permette di contenere l’affetto clessidra del carro, che si allarga solo per contenere il perno passante della ruota. C’è la pinna sopra la ruota, nei pressi di un nodo sella che segue la tangente obliqua.
Il seat-post è specifico e permette uno scarrellamento abbondante in senso orizzontale. La sella è la Prologo Dimension Tri CPC.
Il movimento centrale con le calotte esterne
La scatola del movimento centrale è stretta, se consideriamo i canoni più moderni, arrotondata e con le calotte esterne.
Pedali Look Blade con lama da 20
La piccola pinna sul terminale della forcella
La sella Prologo Dimension Tri CPC per Almeida
Pedali Look Blade con lama da 20 sulla Colnago di Almeida
La piccola pinna sul terminale della forcella
La sella Prologo Dimension Tri CPC per Almeida
Power Meter SRM e due corone, la più grande da 56 denti, quella interna da 44, questa la configurazione che avrebbe utilizzato Almeida nella crono di Verona. Le pedivelle sono le classiche Campagnolo in carbonio, da 172,5 millimetri. Ci sono i pedali Look Blade Ceramic con molla di tensione da 20Nm. E ancora, la ruota posteriore lenticolare, nuova anche questa e tubeless (gommata Pirelli), un altro prodotto della generazione WTO Bora Ultra.
Per vedere la stessa bici lottare ai vertici di un grande Giro, ci sarà da aspettare il Tour. Per Pogacar ne hanno prodotta una identica…
Colnago presenta la C68, una sorta di capostipite per la maison lombarda, che vuole scrivere un’altro capitolo della sua storia. La C68 fa parte della generazione C, sinonimo di Colnago, Carbonio e Classe, di Cambiago. L’eccellenza delle biciclette in carbonio fatte a mano e di quell’estro che in pochi sono in grado di sfoggiare. La Colnago C68 è fatta a mano, come vuole la tradizione, ma dietro il mezzo meccanico c’è molto di più. La Colnago C68 non è l’evoluzione della C64.
Lo sterzo visto di fronte, con il suo design caratteristico, muscoloso e sagomatoLo sterzo visto di fronte, con il suo design caratteristico, muscoloso e sagomato
Colnago C, la bicicletta che ha segnato il passo
La generazione C è stata la prima bicicletta con la forcella a steli dritti. La prima bicicletta ad avere una versione specifica per il pavé, ma la ricordiamo perché è stata la prima bicicletta da strada con i freni a disco.Colnago C, ovvero una famiglia di prodotti (arriveranno anche la all-road e la gravel) con una filosofia comune, ovvero quella di abbinare performances ed experience ciclistica. Una chiave di lettura attuale e proprio la C68 diventa il simbolo di questo concetto, facendo collimare storia, tradizione e futuro.
Una dima usata per la produzione del C68
Una fase dell’incollaggio, fatto a mano
Una dima usata per la produzione del C68
Una fase dell’incollaggio, fatto a mano
Colnago C e V, per due utenze diverse
Perché C68: il motivo è davvero semplice, ovvero si celebrano i 68 anni dalla fondazione della maison Colnago. Le bici che adottano il suffisso C, sono per molti un punto di arrivo e la massima espressione della bicicletta. La nuova C68 sfrutta nuove tecnologie produttive e di lavorazione del composito. Prima di entrare nel dettaglio è fondamentale fare un inciso. La famiglia C e quindi anche la C68, si distacca in modo netto dalla categoria V, che trova il suo apice nella V3Rs, la bici di Pogacar. La V è un’altra cosa, sinonimo di prestazioni massimizzate, dove non esiste il compromesso e la massima resa nelle competizioni è l’obiettivo principale. Le biciclette V sono in carbonio, sono costruite con la tecnologia monoscocca e fanno della rigidità un must.
La C68 non ha i foderi ribassati, soluzione invece utilizzata per la V3RsLa C68 non ha i foderi ribassati, soluzione invece utilizzata per la V3Rs
C68, spariscono le congiunzioni esterne
La piattaforma C è sempre stata caratterizzata dalle congiunzioni esterne ai tubi. Questa soluzione non è utilizzata per la costruzione della C68. O meglio, le congiunzioni ci sono, ma sono interne ai profilati e la costruzione dell’intera bicicletta è fatta a pezzi. A tutti gli effetti si tratta di una struttura modulare, con lo stesso numero di parti della generazione C precedente. Ogni singolo profilato si innesta in quello precedente e diventa il naturale supporto del successivo. C’è solo il nodo sella che adotta una sorta di raccordo, paragonabile al passato. Il rinnovato metodo costruttivo offre maggiori possibilità di personalizzazione della geometria e al tempo stesso, con le sette taglie a catalogo (ottimizzate per l’impiego con pneumatici da 28 millimetri di sezione), si copre un range maggiore di reach e stack (facendo un accostamento con il passato). I tubi sono incollati, poi fasciati in maniera unica e specifica. Ogni telaio è fatto a mano ed è necessaria una giornata lavorativa per ogni frame, compresa la cottura del composito per consolidare la struttura e la verniciatura. Tutto hand made in Cambiago.
L’innesto delle tubazioni prima della fasciatura specifica di consolidamento
La zona del nodo sella con le sue tre parti
L’incrocio unito e prima del fissaggio definitivo
I foderi bassi del carro posteriore
L’innesto delle tubazioni prima della fasciatura specifica di consolidamento
La zona del nodo sella con le sue tre parti
L’incrocio unito e prima del fissaggio definitivo
I foderi bassi del carro posteriore
I vantaggi di questa costruzione
C’è un migliore controllo della della laminazione del tessuto composito, a tutto vantaggio di un prodotto finito di qualità superiore, se paragonato con il precedente. Maggiore efficienza produttiva, considerando l’elevato target e le aspettative della clientela che acquista una Colnago, fattore per nulla secondario. Dal punto di vista prestazionale c’è una maggiore rigidità della zona dello sterzo e della scatola del movimento centrale (che ora diventa T47). Tra le novità c’è anche la forcella, che torna ad avere uno stelo tondo e si abbina con un design specifico della serie sterzo, studiato per facilitare il passaggio interno dei cavi e la manutenzione. In questa zona sono impiegati i cuscinetti CeramicSpeed SLT da 1”1/4, garantiti a vita. In fatto di numeri (dichiarati), abbiamo un telaio che pesa (grezzo) 925 grammi (diventano 935 nella versione carbon-titanium) nella taglia 48,5.
La tubazione orizzontale, a sinistra la carbon, a destra la carbon-titanium
Una parte in titanio stampata con la costosissima tecnica 3D
La tubazione orizzontale, a sinistra la carbon, a destra la carbon-titanium
Una parte in titanio stampata con la costosissima tecnica 3D
Anche con i raccordi in titanio
Dal punto di vista dell’impatto estetico abbiamo un mezzo elegante e moderno al tempo stesso, raffinato e mai troppo esile, con quel tocco aerodinamico della tubazione obliqua. E’ in linea con le richieste attuali del mercato ed è da considerare una bicicletta per gli appassionati, ma che non lascia nulla al caso quando si tratta di spingere sui pedali. Le versioni disponibili sono due, quella carbon (con sette taglie a catalogo ed a richiesta disponibile con misure personalizzate) e quella super esclusiva carbon-titanium (con il suffisso Ti). Quest’ultima ha delle parti in titanio stampate 3D e si orienta principalmente alla customizzazione della taglia.
Ci sono due kit telaio, uno “tradizionale” carbon (5650 euro) e uno carbon-titanium (6600 euro), con la possibilità di personalizzare la colorazione tramite il configuratore (1200 euro in aggiunta). Le C68 carbon complete sono tre e tutte con allestimenti top level, Campagnolo (15770 euro), Shimano (14065 euro) e Sram (13260 euro), alle quali sono abbinati i set di ruote dei rispettivi portfolio. E poi i tre allestimenti per le C60Ti: 16780, 15225 e 14205 euro. La C68 sarà disponibile anche per rim brake.
La tubazione dello sterzo, in questo caso abbinata allo stem Deda SuperBox
La zona della chiusura del seat-post, senza prolungamento verso l’alto del collarino
La scatola del movimento centrale, ben strutturata e che adotta le ghiere T47
La tubazione dello sterzo, in questo caso abbinata allo stem Deda SuperBox
La zona della chiusura del seat-post, senza prolungamento verso l’alto del collarino
La scatola del movimento centrale, ben strutturata e che adotta le ghiere T47
Nuovo manubrio CC.01
Il nuovo manubrio integrato è prima di tutto il sinonimo di un’ampia compatibilità che accomuna l’ultima generazione delle Colnago e ne fa parte anche il reggisella con forma a D. La Colnago C68 è disponibile con un cockpit full carbon, completamente monoscocca. Collima perfettamente con la battuta superiore del tubo sterzo, compatibile anche con gli stem ACR. Disponibile in 16 combinazioni, tra lunghezza dello stem e larghezza della piega, ha la particolarità di avere un flair leggermente pronunciato nella parte bassa della piega, ovvero una sorta di svasatura verso l’esterno della bici.
Il mini-tool da inserire nello stelo della forcella
Il nuovo manubrio CC.01
Il “bollo” NFC di riconoscimento della bicicletta
La card di riconoscimento che accompagna la C68 e la app Colnago che supporta la tecnologia Blockchain
Il mini-tool da inserire nello stelo della forcella
Il nuovo manubrio CC.01
Il “bollo” NFC di riconoscimento della bicicletta
La card di riconoscimento che accompagna la C68 e la app Colnago che supporta la tecnologia Blockchain
Tradotto in numeri, se nella parte alta il valore della larghezza corrisponde a 41 centimetri, in quella bassa si arriva a 43. Ne guadagna la stabilità della bici, nelle fasi di guida tecnica ed aggressiva. Le quote della piega ci dicono di un reach leggermente più lungo (rispetto alla media del mercato attuale) e un drop compatto. Infine l’angolo dello stem di 84°. Il valore alla bilancia dichiarato è di 310 grammi nella combinazione 410/110 millimetri. Ha un valore aggiunto non da poco che è legato al mini-tool inserito nel cap della serie sterzo e si innesta nello stelo della forcella. La C68 è comunque compatibile con gli stem cha hanno un diametro del collarino di 31,8 millimetri.
C’è la tecnologia Blockchain
Al di sotto del portaborraccia, quello del tubo obliquo, è posizionato un tag di matrice NFC, scansionabile con il telefonino. Il passaporto digitale della bicicletta, che permette di tracciare il prodotto dalla sua nascita e lungo tutto il suo percorso e non si può modificare. Fondamentale per eliminare il problema delle contraffazioni e per tenere una memoria precisa delle specifiche tecniche. E’ utile per mantenere inalterato nel tempo il valore della bicicletta, considerando che una bici Colnago è per molti anche un oggetto da collezione. E’ un’applicazione che troveremo sempre più spesso in futuro e che permette in un certo senso di sancire il valore della bicicletta, grazie ad una vera e propria notarizzazione.
L'abbiamo vista senza brand con Pogacar sulle strade del Tour, ora la nuova Colnago ha un nome, Prototipo, e sarà testata dagli atleti UAE sulle strade del Tour e non solo
Siamo andati a curiosare la Colnago V3Rs di Tadej Pogacare ci siamo fatti raccontare il set-up della bici dal suo meccanico, Giuseppe Archetti, naturalmente in vista della Milano-Sanremo 2022. La bici è quella con i freni a disco, i tubeless e le ruote con profilo da 45. C’è il Power Meter SRM montato sulle pedivelle Campagnolo, con l’esclusivo asse passante in titanio. Vediamo tutti i dettagli.
Giuseppe Archetti, è il meccanico di riferimento del UAE Team EmiratesGiuseppe Archetti, è il meccanico di riferimento del UAE Team Emirates
Una posizione per nulla estrema
Quello che colpisce al primo sguardo è la posizione “quasi normale” e per nulla tirata di un atleta di questa caratura. Lo svettamento tra sella manubrio non è estremo, così come l’arretramento della sella. E poi c’è quella guarnitura 54-39, con i pignoni 11-29 e il misuratore SRM (le pdivelle sono da 172,5 millimetri). Il peso della bici? Di pochissimo inferiore ai 7 chilogrammi.
Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 tubeless
Pirelli Race TLR da 26 per il campione sloveno
Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 tubeless
Pirelli Race TLR da 26 per il campione sloveno
Ruote da 45 e tubeless
Ci sono le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO con profilo da 45 millimetri e cerchio 2Way-Fit. Gli pneumatici sono Pirelli Race TLR da 26, tubeless ovviamente e verranno gonfiati con una pressione compresa tra le 5,8 e 6 atmosfere. I dischi dei freni sono sempre di casa Campagnolo, 160 per l’anteriore e 140 per la ruota dietro.
L’integrato Alanera di Deda, con le leve in linea al manubrio
Il power meter SRM su pedivella Campagnolo SuperRecord
Pedali Look Keo Blade Carbon Ceramic con lama in carbonio da 16N
La Prologo Scratch M5 con carbonio Nack, nell’edizione dedicata a Pogacar
Pedivelle SuperRecord da 172,5
Il disco anteriore Campagnolo da 160 millimetri di diametro
Il cambio posteriore, SuperRecord EPS e i pignoni 11/29
La V3Rs di Tadej Pogacar
L’integrato Alanera di Deda, con le leve in linea al manubrio
Il power meter SRM su pedivella Campagnolo SuperRecord
Pedali Look Keo Blade Carbon Ceramic con lama in carbonio da 16N
La Prologo Scratch M5 con carbonio Nack, nell’edizione dedicata a Pogacar
Pedivelle SuperRecord da 172,5
Il disco anteriore Campagnolo da 160 millimetri di diametro
Il cambio posteriore, SuperRecord EPS e i pignoni 11/29
La V3Rs di Tadej Pogacar
Manubrio integrato Deda
La piega manubrio è full carbon, modello Alanera di Deda. Nulla di nuovo in un certo senso, se non l’accoppiamento tra lo stem è da 120 millimetri, mentre la larghezza è di 40 centimetri esterno/esterno (38 centro/centro).Pogacar è uno di quei corridori di punta che ha dato il via all’impiego dei manubri stretti. Anche il nastro manubrio è Deda, applicato in modo tradizionale.
La sella è una Scratch M5 di Prologo, con la livrea dedicata al campione sloveno. E’ liscia e non ha gli inserti in CPC. Ha il telaio e la scocca in carbonio, ma è del tutto accostabile al modello comunemente presente sul mercato. I pedali sono i Look Keo, versione Blade in carbonio con lama dalla tensione 16, quella intermedia. Sono il modello con le sfere ceramiche al proprio interno.
Il mese di marzo si è aperto con una bellissima novità per tutti gli innamorati de L’Eroica, la manifestazione cicloturistica nata nel 1997 a Gaiole in Chianti, in provincia di Siena, da un’idea di Giancarlo Brocci. Per i prossimi tre anni, a partire già dal 2022, Colnago sarà partner ufficiale de L’Eroica e di tutti gli eventi ad essa associati in Italia e all’estero.
Sono stati gli stessi organizzatori de L’Eroica ad annunciare questa importante notizia con un post sulla propria pagina ufficiale facebook, a cui ha fatto poi seguito il comunicato della stessa Colnago. Il post recitava così:
«Siamo molto orgogliosi – dichiara Giancarlo Brocci, ideatore dell’evento amato in tutto il mondo – di annunciare che Colnago è da oggi nuovo partner ufficiale per gli eventi Classic #Eroica. Colnago era destinato ad incontrare L’Eroica. Oltre l’estro del costruttore di bici e dell’imprenditore, Ernesto è stato tutto in questo mondo: ciclista, meccanico, assistente, tifoso, direttore sportivo, amico dei campioni, consigliere. Come a dire che ha unito il genio alla passione di una vita: non potevamo non trovarci».
L’Eroica era destinata ad incontrare il marchio Colnago vista la storia di Ernesto nel ciclismo L’Eroica era destinata ad incontrare il marchio Colnago vista la storia di Ernesto nel ciclismo
Una passione comune
Il comunicato stampa arrivato da Colnago parla di due realtà destinate ad incontrarsi, essendo unite dalla stessa profonda e straordinaria passione per il ciclismo. Entrambe rappresentano al meglio il Made in Italy e la voglia di vivere e far conoscere la bellezza di uno sport antico come il ciclismo, in grado di suscitare ancora oggi emozioni fortissime.
Alessandro Brambilla Colnago, Brand Manager Colnago, ha così commentato la partnership triennale raggiunta con L’Eroica: «Colnago è la storia del ciclismo di alto livello, epitome di quando pedalano gli eroi. I più grandi campioni del pedale di ieri e di oggi si sono alternati in sella alla bicicletta italiana per eccellenza, da Eddy Merckx a Tadej Pogačar. L’Eroica è quindi per il nostro marchio una scelta naturale».
Il marchio Colnago ha accompagnato i più grandi campioni, sia quelli del passato che quelli odierni Il marchio Colnago ha accompagnato i più grandi campioni, sia quelli del passato che quelli odierni
Si torna a Goodwood
Come da tradizione, anche quest’anno L’Eroica si svolgerà nella prima domenica di ottobre. Oltre a quello di Gaiole in Chianti, negli anni si sono aggiunti eventi Eroica in Giappone, Gran Bretagna, Sudafrica, Stati Uniti, Olanda, Germania, Spagna, Svizzera. Sulla recente spinta delle biciclette gravel è nato poi il format NOVA che consente di utilizzare anche biciclette moderne.
Alessandro Brambilla Colnago brand Manager di Colnago Alessandro Brambilla Colnago brand Manager di Colnago
Segnaliamo con piacere una bella novità. Nel quarantennale della conquista della maglia di campione del mondo da parte di Giuseppe Saronni, si svolgerà a Goodwood in Inghilterra l’Eroica Britannia. Era il 5 settembre del 1982 quando Saronni in sella a Colnago vinse il campionato del mondo di ciclismo su strada grazie ad un’azione strepitosa passata alla storia come “la fucilata di Goodwood”. Era quindi davvero destino che Colnago e L’Eroica si incontrassero e unissero le loro forze e la loro passione per il ciclismo.
Il lungo elenco dei campioni del Uae Team Emirates, con tutti i presupposti per diventare lo squadrone di riferimento. Da Pogacar a Trentin: li hanno tutti
Dopo la vittoria del Lombardia, abbiamo chiesto a Pogacar con quale criterio scelga i freni della sua Colnago. Comanda il peso, non ci sono altre regole
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