Canyon: anche il 2022 è aerodinamico con Aeroad

26.05.2022
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Canyon toglie il velo dalla propria gamma Aeroad 2022, una delle bici più riconoscibili e vincenti del WorldTour. La casa di Coblenza ha creato, insieme a Mathieu Van Der Poel, un binomio incredibile e vincente. In sella alla Aeroad il campione olandese ha vinto praticamente tutto: ha indossato la maglia gialla al Tour, ha conquistato due volte il Giro delle Fiandre, la Strade Bianche e quest’anno ha vestito per tre giorni la maglia rosa al Giro d’Italia.

Questo è il modello Aeroad CF SL l’entry level della gamma
Questo è il modello Aeroad CF SL l’entry level della gamma

Una lunga serie

La gamma di bici Aeroad è nata nel 2020 e i test e gli sviluppi per portare questo mezzo vicino alla perfezione sono stati molteplici. In Canyon si è lavorato per 4 anni: con numerosi test e simulazioni anche in galleria del vento per offrire agli utenti il miglior prodotto possibile.

Il modello Aeroad ha l’obiettivo di essere adatto a tutte le esigenze dei ciclisti di ogni categoria, non solo ai professionisti. Per rendere possibile tutto ciò, Canyon offre un’ampia gamma di allestimenti e tre diverse piattaforme di telaio: la Aeroad CFR di livello pro, la CF SLX per ciclisti appassionati e la CF SL, la scelta più accessibile.

Adatta ad ogni esigenza

I modelli Aeroad CFR e CF SLX hanno integrato il misuratore di potenza, per allenamenti sempre più dettagliati e specifici. La Canyon CFR, la gamma più alta delle tre, offre un allestimento degno dei professionisti: con ruote in carbonio DT Swiss ARC 1100 Dicut, alle quali si combina un telaio super leggero.

Il modello Canyon Aeroad CFR è lo stesso usato da Van Der Poel alla Parigi-Roubaix
Il modello Canyon Aeroad CFR è lo stesso usato da Van Der Poel alla Parigi-Roubaix

Tre modelli di Aeroad CF SLX saranno disponibili per la vendita a partire da 4.999 euro, prezzo per averla equipaggiata con SRAM Rival AXS. Completa la gamma la Aeroad CF SL 8 Disc a partire da 3.999 euro, allestita con cambio Shimano Ultegra, ruote DT Swiss ARC 1600.

Canyon

Con “capo” Velasco, nei segreti di Sram e Movistar al Giro

26.05.2022
7 min
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Nella giornata di riposo di Salò, ci siamo fermati anche al camion officina del Movistar Team e abbiamo sbirciato le soluzioni adottate da Valverde e compagni, che utilizzano le forniture Sram, Zipp e Canyon.

Gomme tubeless, ma anche tubolari, tantissime ruote con profili diversi e quegli impianti frenanti che non hanno bisogno di manutenzione. E le leve dei freni curvate all’interno del manubrio? Più che altro una moda, secondo Ivan Velasco, tecnico del team iberico, anche se alcuni aspetti positivi ci sono. Entriamo nel dettaglio.

Si ultimano le operazioni di setting, in merito ai rapporti richiesti dai corridori
Si ultimano le operazioni di setting, in merito ai rapporti richiesti dai corridori

Sram, Canyon e Movistar, collaborazione totale

Un team WorldTour come la Movistar non ha bisogno “solo” della fornitura dei materiali, ma anche di un supporto costante e completo dei partner. Non di rado, proprio tra i corridori, il team e le aziende che forniscono i materiali, si instaurano anche dei rapporti profondi che contribuiscono alla ricerca e sviluppo. Canyon è con la squadra di Valverde da più stagioni, Sram e Zipp sono entrati nel 2019.

«Abbiamo iniziato la collaborazione con Movistar a fine 2019, proprio alla vigilia dell’anno del Covid – spiega Carlo Anzolin, Road Race Technician di Sram per i team pro’ – e non è stato semplice. Le difficoltà erano rappresentate dalle prime forniture e dal fatto che noi, come tecnici, non potevamo andare in Spagna per effettuare i collegiali a stretto contatto dei meccanici. Proprio in queste occasioni lo staff della squadra si è dimostrato all’altezza, per competenze meccaniche e capacità di fornire dei feedback. Dettaglio, quest’ultimo, tutt’altro che secondario».

La grafica dedicata a Valverde
La grafica dedicata a Valverde

Il punto con Ivan Velasco

Ivan Velasco è arrivato al Movistar Team da quest’anno, dopo essere stato responsabile dei materiali e del loro sviluppo per l’Astana. Basco classe 1980, prima dell’Astana ha anche lavorato per Specialized. E prima ancora è stato corridore con Orbea, Euskaltel e Caja Rural.

«Dal punto di vista tecnico e di approccio, il ciclismo è cambiato davvero tanto – spiega il responsabile tecnico del team Movistar – i corridori giovani talvolta montano in sella senza il minimo problema, mentre quelli con diversi anni di attività sono pignoli in tutto».

Buona parte dei corridori più giovani usa i tubeless
Buona parte dei corridori più giovani usa i tubeless
Tubeless o tubolari?

Posso dire che abbiamo metà dei corridori che usano i tubeless e l’altra metà che monta i tubolari, per dare un riferimento. Poi la scelta viene fatta anche in base alla tipologia di percorso alla soggettività del corridore. Diciamo che gli atleti più anziani preferiscono ancora il tubolare, mentre i più giovani montano i tubeless da 28. La nostra fortuna è anche quella di avere un parco davvero importante in fatto di scelta delle ruote Zipp, tra queste ci sono le versioni hookless.

A che pressioni vengono utilizzati i tubeless, sulle Zipp hookless?

La pressione è soggettiva e il parametro da considerare è il peso del corridore, prima di ogni altro fattore. Indicativamente siamo intorno alle 4,2 bar, fino alle 4,8/5.

La raggiatura delle Zipp del team è Sapim
La raggiatura delle Zipp del team è Sapim
Sempre nel comparto ruote, le raggiature sono Sapim?

Sì, le raggiature sono Sapim, una sorta di customizzazione per il team, anche se il carico dei raggi è quello standard, che si può ritrovare anche nelle ruote con raggi classici. Anche le ruote in dotazione ai corridori hanno i raggi in acciaio.

Passando invece alla trasmissione, caricate le batterie dopo ogni tappa?

No, indicativamente ricarichiamo le batterie del deragliatore e del bilanciere dopo 3 tappe, ma comunque facciamo un check quotidiano del sistema e dello stato della batteria, semplicemente usando la app di Sram. Le trasmissioni e le batterie sono quelle che si trovano in commercio, non abbiamo delle serie dedicate.

Con quale intervallo viene sostituita la catena?

Premetto che le catene Sram hanno una longevità amplificata e fin dalle prime forniture ci hanno colpito la durata e l’efficienza. Sulle bici da gara cambiamo la catena una volta a stagione, a meno che non si verifichino problemi, magari una botta oppure un incidente. Le variabili esterne sono comunque da considerare. Se dovessi quantificare in termini di chilometri, potrei dire che una catena Sram è efficiente anche per 12.000 chilometri, forse di più. Le batterie sugli shifters le cambiamo una volta l’anno, per essere sicuri.

Ci sono anche i pignoni Sram Force, con la scala 10-33
Ci sono anche i pignoni Sram Force, con la scala 10-33
I corridori usano i pulsanti eTap Blips?

Hanno iniziato ad usare quelli della generazione precedente, collegati con il filo ai manettini, ma quasi tutti stanno passando gradatamente ai nuovi che sono wireless. Questi ultimi li troviamo ad esempio sul manubrio di Valverde, posizionati sotto la parte orizzontale. Il vantaggio è che questi pulsanti satellitari vengono alloggiati ovunque sul manubrio, senza problemi.

E cosa ne pensi delle leve girate all’interno?

E’ più che altro una moda, anche se qualche aspetto positivo può essere argomentato. Ad esempio si può sfruttare una sorta di doppio appoggio per mano e polso, ma bisogna stare attenti alla rotazione del polso. In termini di aerodinamica si guadagna qualcosa, i test lo confermano, ma anche in questo caso è fondamentale non sacrificare in modo eccessivo il comfort dell’atleta, che è portato a chiudere la spalle. Rannicchiarsi in modo eccessivo può portare a tensioni sul collo e sulla schiena.

E invece per quanto concerne la scelta dei rapporti?

E’ molto soggettiva, ma tendenzialmente i corridori spaziano tra la doppia anteriore 54-41, 52-39 per le frazioni con tanta montagna, 10-30 e 10-33 per i pignoni. Valverde ad esempio usa quasi sempre la seconda combinazione per le corone e i pignoni 10-30. La scala 10-33 l’ha chiesta per la tappa con arrivo ad Aprica.

Leve leggermente interne per Valverde, non troppo
Leve leggermente interne per Valverde, non troppo
Quali sono le considerazioni del team in merito ai freni a disco?

Le opinioni sono soggettive, anche se ormai le biciclette con i freni a disco non sono più una novità. Anche il limite del peso è un fattore quasi secondario, noi con le Aeroad siamo a 7 chilogrammi, nelle taglie più piccole andiamo anche sotto questa cifra. Il grosso vantaggio per i corridori e per i meccanici è l’affidabilità dell’impianto idraulico Sram, che non richiede il cambio dell’olio. Viene fatto una volta all’anno e nel circuito non si accumulano bolle pericolose. E poi i dischi, che non si storcono e non danno fastidio, anche dopo discese molto lunghe e tecniche.

Van der Poel: a Compiegne la sua Canyon per il pavé

17.04.2022
4 min
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«Comunque sia partirà bianca, ma non arriverà bianca e di sicuro sarà protagonista»: facciamo nostra la frase di un amico. Siamo alla partenza dell’edizione numero 119 della Parigi-Roubaix e il turbinio di emozioni è incredibile. Prima della presentazione ufficiale dei corridori abbiamo documentato qualche dettaglio della bicicletta di uno dei possibili protagonisti. Ecco la Canyon CFR Aeroad di Matthieu Van der Poel.

Roubaix 2022, la bici di MVDP
Roubaix 2022, la bici di MVDP

VdP e la sua Canyon CFR

Il telaio e la forcella corrispondono al modello normalmente utilizzato dal corridore olandese, nella versione CFR. E’ una Aeroad e Van der Poel utilizza il cockpit integrato full carbon. Il kit e il setting, nella loro completezza, sono gli stessi che MVDP utilizza per le gare “normali”.

Pacchetto Dura Ace

La trasmissione è Shimano Dura-Ace a 12 velocità (11/30), con doppio plateau anteriore (54/40). C’è l’ultima versione del power meter Shimano, le pedivelle da 172,5 e proprio l’intera guarnitura corrisponde al modello abbinato al sistema a 12 rapporti. Dietro il deragliatore non è previsto nessun chain catcher. Il reparto delle ruote è composto dal binomio C50 tubeless version e pneumatici Vittoria Corsa Control Graphene 2.0 con la sezione da 30 millimetri. Il diametro dei dischi è da 140 millimetri, per anteriore e posteriore.

Due curiosità

Per qualche minuto i tecnici/ingegneri di Shimano hanno affiancato lo staff del Team Alpecin-Fenix. Hanno misurato la distanza delle leve e dei pulsanti, rispetto al punto di appoggio (basso) delle mani.

«Cerchiamo di fare una media della distanza utilizzata dai corridori, tra leve e manubrio – le parole di un ingegnere Shimano – sono dati che vengono immagazzinati e sempre utili. Non è solo il cambio, qui c’è anche la parte idraulica dell’impianto frenante».

La seconda curiosità è la bomboletta CO2, con cap già inserito e pronto all’uso, posizionata a lato del portaborraccia (Elite in alluminio, non in carbonio) del tubo obliquo.

«Mathieu ha disponibile questa bomboletta nel caso voglia aggiustare direttamente la pressione delle gomme, magari dopo i primi tratti di pavé e dopo che ha preso il giusto feeling con i primi tratti di pietre. Il gonfiaggio iniziale è previsto al di sotto delle 4 bar”. Questa la battuta di un membro dello staff.

Nastro classico

Non ci sono doppie nastrature del manubrio, una scelta comune a tanti atleti del ciclismo attuale. Il nastro è Selle Italia, ruvido e morbido, ma standard. Selle Italia anche per la sella, modello Flite Boost Superflow con rail in carbonio e livrea personalizzata.

Canyon Endurace CF All-Road, il test

13.04.2022
6 min
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Il test della nuova Canyon Endurace in versione CF 7 All-Road. L'abbiamo anche portata in gara alla Granfondo Strade Bianche.

Dopo aver rinnovato la piattaforma Endurace, Canyon introduce la versione CF 7 All-Road, quella per i tanti utilizzi e diverse interpretazioni, il modello Endurace che maggiormente si avvicina al segmento gravel. L’allestimento standard prevede le gomme con design multipuntinato e una larghezza da 35 millimetri, ma noi l‘abbiamo provata anche in una configurazione racing.

Il nostro test vede anche la partecipazione alla Granfondo Strade Bianche.

La stabilità della Endurace è uno dei punti di forza (@chiara_redaschi foto)
La stabilità della Endurace è uno dei punti di forza (@chiara_redaschi foto)

Canyon Endurace, comfort e non solo

L’obiettivo principale è quello di avere una bicicletta comoda sulle lunghe distanze e capace di sfruttare una geometria non estremizzata. Il risultato è un mezzo versatile, adatto ad affrontare le strade sterrate e fuori porta, non troppo complicate, ma che non dimentica il dna racing di Canyon.

Il frame e la forcella mettono sul piatto una grande elasticità nelle risposte, al pari di stabilità ed equilibrio tra le parti. L’avantreno non è mai nervoso e si guida bene anche dopo tante ore di sella, preciso e senza vibrazioni. Il retrotreno e il corpo centrale della bici contengono le vibrazioni, a vantaggio di comfort, piacere di guida e stabilità.

L’allestimento

Si tratta di un tessuto composito Canyon di matrice CF, per frame e forcella. La tecnologia monoscocca collima con un’applicazione specifica del carbonio, che vuole amplificare e sfruttare l’elasticità del progetto, insieme alle geometrie dedicate alla disciplina endurance.

Tutto il cockpit è firmato Canyon, con stem e piega in alluminio (l’attacco manubrio è da 1”/1,4, ovvero con un diametro di 31,8 millimetri) e un reggisella da 27,2 millimetri. Quest’ultimo è classico, con fusto in composito. A nostro parere il nuovo progetto Endurace si sposa alla perfezione con il seat-post VCLS 2.0, quello sdoppiato per intenderci, componente che aumenterebbe ulteriormente il potere smorzante della sezione alta della bici.

La trasmissione è Sram Rival AXS, 48/35 e 10/36. Le ruote sono DTSwiss Endurance LN in alluminio, gommate Shwalbe G-One tubeless. La sella è la Fizik Argo Tempo da 150 millimetri di larghezza. La bicicletta ha un prezzo di listino di 2999 euro e a nostro parere può sfruttare un rapporto ottimale con la qualità complessiva del prodotto.

Test con doppia configurazione

Dopo aver preso confidenza con la Canyon Endurace nella sua versione originale, abbiamo voluto “estremizzare” la prova della bici portandola alla Granfondo Strade Bianche di Siena.

Per questo motivo abbiamo montato delle ruote leggere in carbonio (Deda RS4 DB con pneumatici Schwalbe Pro One tubeless), sfruttando una configurazione più stradale. La volontà è stata quella di usare una bicicletta che non conosce limiti di percorso e di interpretazione, immedesimandosi nell’utente finale che potrebbe pedalare la Endurace con qualsiasi tipologia di ruota ed allestimento.

L’arrivo in Piazza del Campo a Siena
L’arrivo in Piazza del Campo a Siena

Perfetta per buona parte degli amatori

Questa Endurace potrebbe essere la bici perfetta per fare un po’ di tutto e per gli amatori che amano le lunghe e lunghissime distanze. E’ comoda e offre dei vantaggi in termini di guida, perché è facile e stabile anche sui fondi sconnessi. Ha una geometria vantaggiosa, sfruttabile e che aiuta ad un’impostazione comoda.

Si risparmiano energie, non ci si stanca in modo eccessivo a causa delle tensioni che si generano nella parte alta del corpo e asseconda eventuali errori nelle fasi di guida maggiormente tecniche. Inoltre si adatta al meglio ad una eventuale configurazione racing.

Ripaga nel lungo periodo

La Canyon Endurance non ha il compito di essere una bicicletta per gli sprint e per i continui cambi di ritmo. Ci piace categorizzarla come una bici progressiva, più lunga nelle risposte e che ripaga nel medio e lungo termine. Non è una piuma, la configurazione originale si avvicina ai 9 chilogrammi e quella utilizzata per la Strade Bianche si abbassa poco sotto gli 8, ma proprio per le sue qualità di trazione e bilanciamento non ha paura delle salite arcigne dove si pedalata parecchio scaricando tutto il peso sulla bici. Anche in discesa è un bel cavallo da battaglia e sa anche essere veloce.

In conclusione

E’ difficile trovare un limite a questa bicicletta, che nasce per l’endurance, per essere versatile e conferma la bontà della piattaforma Endurace di Canyon. La trasversalità del suo concept dipende dal vestito che indossa e proprio le ruote (e gli pneumatici con una gestione adeguata) fanno la differenza.

Non è una bicicletta gravel, certo, la si può usare sulle strade battute e in quei contesti che definiamo “gravel leggero”, ma a nostro parere l’accostamento e una sorta di confronto, vanno fatti con una bici stradale vera e propria.

Canyon

Canyon Ultimate CF SLX, 50 esemplari unici e audaci

28.03.2022
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Canyon presenta due nuovissimi modelli di Ultimate Limited Edition. Ciascuno disponibile in una serie limitata di sole 50 biciclette, che riuniscono le classiche prestazioni su strada della Ultimate CF SLX . Una rappresentazione in carbonio del famoso DNA del design di Canyon, verniciatura e finiture uniche applicate a mano in Germania. Il tutto in due allestimenti speciali per il ciclismo su strada che combinano velocità e stile.

Prestazioni elevate e un’estetica audace ed esclusiva
Prestazioni elevate e un’estetica audace ed esclusiva

Tributo al successo

La Canyon Ultimate CF SLX ha un palmares ineguagliabile. Si tratta di una lunga storia di successo guidata da un’esperienza di livello mondiale. Con il suo famoso rapporto rigidità/peso, la Ultimate ha rappresentato la punta di diamante dell’ingegneria all’avanguardia di Canyon. Questo concetto infatti viene tutt’ora riconfermato da quattro generazioni dalla sua prima presentazione sul mercato.

Estetica accattivante grazie al carbonio grezzo e la struttura del telaio di alta gamma In combinazione con una speciale verniciatura perlata. Il segreto della pigmentazione sta nella sua struttura: le sue piastrine di ossido di alluminio hanno superfici perfettamente piatte e sono rivestite di ossidi metallici altamente rifrangenti.

La finitura brilla alla luce che fa risaltare le linee e la colorazione
La finitura brilla alla luce che fa risaltare le linee e la colorazione

Prestazioni assicurate

Manifesto di un’estetica audace, i modelli Ultimate CF SLX LTD sono paragonabili ad opere d’arte. Prestazioni garantite dalle dinamiche di guida ai vertici della categoria favorite dalla collaudata geometria Sport Pro di Canyon.

I modelli di Ultimate CF SLX LTD combinano la comprovata performance con una dose estrosa di stile. Le due bici sono allestite sul telaio di alta gamma e dotate di un set di componenti premium. Cambio SRAM Force eTap AXS a 12 velocità wireless, con misuratore di potenza incluso. Cockpit in carbonio Canyon CP30 leggero e rigido. Ruote in carbonio DT Swiss ARC 1400 Dicut ad altro profilo da 50 mm, che completano l’ottica generale dell’edizione limitata. Pneumatici Continental GP 5000 per fornire prestazioni al top con un peso contenuto

Ogni bici Ultimate CF SLX LTD è disponibile in una serie limitata di soli 50 esemplari da martedì 22 marzo 2022, esclusivamente su canyon.com al prezzo di 6.199 euro.

Canyon

Canyon Endurace AL e CF, nuove e… POP

28.01.2022
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Canyon presenta le nuove e aggiornate Endurace CF ed Endurace AL. Due gioiellini alla portata di tutti con caratteristiche che strizzano l’occhio alla performance sotto molti aspetti. La casa di Coblenza ha ridisegnato la gamma Endurace e creato due modelli che fanno del concetto di inclusività una prerogativa per chi si approccia a questo sport. Grazie alle 8 misure di telaio, le altezze dell’utilizzatore sono coperte da 150 a 200 cm, allargando quasi senza limiti il bacino di utenti. 

Geometria ispirata

La nuova linea Endurace proposta da Canyon fa della maneggevolezza un punto di forza. Ispirata alla linea Ultimate, presenta caratteristiche premium che richiamano all’alta gamma. Il concetto di Sport Geometry è declinato dalla Endurace CF SLX, per fornire una posizione di guida più rilassata che riduce il carico su schiena, spalle, braccia e mani del ciclista, consentendo di massimizzare le prestazioni su strada.

Un nuovo design slanciato della forcella con stelo dritto più ampio di 11⁄4” di diametro, aumenta la rigidità per una maggiore stabilità dell’avantreno in caso di frenata brusca e una migliore precisione di sterzata. Il movimento centrale BB86 crea un una piattaforma di pedalata migliore per tradurre la potenza sulla trasmissione senza dispersioni.

Comfort totale

Per le versioni in alluminio e carbonio, il comfort è una caratteristica condivisa e immancabile. La comodità di guida infatti non è stata lasciata al caso. Tutti i modelli Endurace AL e CF sono dotati di reggisella VCLS (Vertical Comfort Lateral Stiffness) da 27,2 mm di diametro. Progettato da Canyon, sfrutta le proprietà elastiche del carbonio per eliminare i movimenti verticali improvvisi causati da urti e vibrazioni.

Il morsetto reggisella è integrato nel telaio, aumentando il comfort  e stringendo così il cannotto più in basso, ottenendo una flessione più dinamica e adattiva. Il relax della guida è stato accresciuto anche grazie alla generosa sezione dei pneumatici di 35 mm che ne permettono una versatilità aperta a tutte le esigenze e terreni.

Fitting universale

In termini di… vestibilità la Endurace si rivolge ai ciclisti di tutte le altezze. Con 8 taglie, le misure del telaio coprono da 150 cm a 200 cm. Oltre al telaio inoltre, anche le ruote vanno incontro alle esigenze delle misure. Le versioni 3XS e 2XS infatti dispongono di ruote da 650B ideali per rendere la bici scattante e sicura.

Prezzo e versioni

In un momento in cui ci sono sempre più nuovi arrivati ​​che scoprono il ciclismo, queste nuove Endurace alzano il livello della qualità a prezzi più convenienti.

La gamma Endurace AL è composta dalla Endurace 6 equipaggiata con Shimano Tiagra a 1.099 euro e dalla Endurace 7 a 1.699 euro.

Sono invece quattro i modelli Endurace CF, a partire da 1.999 euro per la Endurace CF 7 e terminando con la Endurace CF 7 eTap a 2.999 euro, dotata di cambio SRAM Rival 2×12 completamente wireless, ruote DT Swiss ad alto profilo e gomma Continental Grand Prix 5000 S da 30 mm. 

Canyon

Ultimate Disc Young Hero, la junior ispirata dai pro’

22.12.2021
4 min
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Canyon approfondisce la sua gamma con il modello Ultimate Disc Young Hero. La bici da corsa ideata appositamente per i giovani, prende ispirazione dal Team Alpecin-Fenix di Mathieu Van der Poel. L’azienda tedesca ha infatti voluto creare un telaio specifico con misure ridotte in due taglie 3XS e XS rispettivamente per U11 e U13. Gli accorgimenti specifici sono oltre alle ruote di misura ridotta nel primo caso con le 650B, pedivelle più corte e un manubrio più stretto. Il peso è di poco sotto i 9 chili, per una bici divertente da guidare indipendentemente dal modo in cui venga usata: con la famiglia, gli amici e anche a livello competitivo.

Telaio ad hoc

Con stature più piccole, gli aspiranti ciclisti necessitano di misure che siano ad hoc per praticare in maniera sicura e serena. Il telaio in alluminio utilizzato è il modello Endurance che offre maneggevolezza e divertimento alla guida. La taglia 3XS ha un altezza consigliata per l’utilizzatore che va da 151 cm a 158 cm e monta un set di ruote da 650B. Mentre la XS ha un altezza consigliata di 158 cm a 164 cm e scorre su ruote da 700C. La Ultimate Young Hero si ispira ai professionisti anche nel suo design che riprende i colori del Team Alpecin-Fenix e il tubo orizzontale con i motivi tipici dello stile della squadra di Mathieu van der Poel.

Componenti ergonomici e performanti

Entrambe le misure sono dotate di una trasmissione Shimano Tiagra a 10 velocità con freni a disco idraulici abbinati. Il cambio utilizzato è riconosciuto per semplicità, ergonomia e facilità d’uso. Il roll-out del cambio omologato junior (5,66 m massimo) è fornito con una cassetta 18-30T e una pedivella 46/34T, entrambe di Miche. La bici monta cerchi in lega Fulcrum Racing 900 DB con copertoncini Continental GP5000 da gara con una larghezza di 28 mm. Il set di ruote garantisce un ottima reattività al mezzo anche grazie al cerchio posteriore asimmetrico che ne migliora la rigità laterale e torsionale.

Il manubrio è il Canyon H17 Ergo AL, leggero e con un design ottimizzato dal punto di vista dell’ergonomia. L’attacco manubrio abbinato è il V15, ideale per maneggevolezza e stabilità di guida. Infine la seduta è la Selle Italia Model X, leggera e confortevole per ogni terreno e distanza, abbinata al reggisela Iridium One AL

Il prezzo consultabile sul sito è di 1.199 euro. 

Canyon

Canyon rinnova la gamma Grail: adatta ad ogni terreno

20.12.2021
3 min
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Una delle bici più particolari ed iconiche di Canyon si rinnova per aggredire il 2022: la Grail. Una bici adatta a pedalare ovunque ed in qualsiasi stagione: dai sentieri infangati alle praterie sconfinate. Anche su strada la nuova Grail non sfigura alzando il livello di comfort e scorrevolezza per un’esperienza a 360 gradi. Il dettaglio più iconico e caratteristico di questa bici è il manubrio Double Decker Bar che permette ben 4 diverse impugnature delle mani.

Il manubrio Double Decker Bar permette un miglior comfort ed una riduzione delle vibrazioni
Il manubrio Double Decker Bar riduce delle vibrazioni

Veloce ed affidabile

La nuova Canyon Grail è tutto quel che un amante delle avventure sui pedali cerca. Divoratrice di asfalto e sentieri tortuosi ma anche comoda compagna di viaggio per le vostre pedalate bikepacking. Canyon presenta quattro gamme diverse per la nuova Grail: il top di gamma è la CF SLX, a seguire la CF SL, la Grail AL ed infine Grail 7 AW. Negli anni il marchio tedesco ha legato il suo nome a quello di Van Der Poel per quanto riguarda i successi su strada e nel ciclocross. Recentemente ha ampliato i suoi orizzonti ottenendo i primi successi anche nel mondo gravel.

Leggera e scattante

Costruita attorno ad un telaio dal peso di solamente 830 grammi la Grail CF SLX è la più leggera delle tre sorelle con i suoi 8 chili. La fascia intermedia è rappresentata dalla CF SL che è un ottimo compromesso ed è disponibile in diverse configurazioni. Il manubrio Double Decker Bar è installato solamente su questi due modelli, come i copertoni Schwalbe G-One R da 40 millimetri. I cerchi invece, sono i DT Swiss gravel.

La versione Grail 7 AW (All-weather) è dotata di parafanghi incorporati
La versione Grail 7 AW (All-weather) è dotata di parafanghi incorporati

Popolare ed accattivante

In casa Canyon si assiste anche al gradevole ritorno del modello Grail AL, con telaio in alluminio. La novità è il cambio elettronico che viene utilizzato per la prima volta sul modello in questione. E’ stato montato il nuovo SRAM Rival XPLR eTap AXS.

Il quarto modello è la Grail 7 AW che sta per All-weather, adatta a tutti coloro che non si fanno fermare dal tempo e dal clima rigido. In dotazione ha le luci alpine anteriori e posteriori e parafanghi di serie.

Canyon

Grail CF SL 7 Race CSR, l’opera d’arte in 100 esemplari

15.11.2021
3 min
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Moderna e unica nel suo genere la nuova Grail CF SL 7 Race CSR gravel, si distingue oltre che per le caratteristiche tecniche anche per la livrea fresca e accattivante. Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata unendo le peculiarità di design collaudate di questo modello con i più recenti componenti per lo sterrato e una colorazione unica, rosa e nera, ispirata ai professionisti.

Una vera e propria opera d’arte prodotta in pezzi unici, che per la sua realizzazione ha preso spunto dalla bici con cui ha corso quest’estate Tiffany Cromwell di CANYON//SRAM Racing, ottenendo diversi successi tra cui la vittoria al Belgian Waffle Ride in Kansas (foto di apertura) di cui vi abbiamo raccontato da poco.

Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata
Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata

Ispirazione

Per quanto riguarda le specifiche tecniche, la Grail CF SL 7 Race CSR ha preso ispirazione da ciò che utilizzano i corridori migliori al mondo, con componenti selezionati per la velocità e l’efficienza su diversi tipi di superfici. Costruita intorno a un telaio che eredita tutte le importanti innovazioni di design dell’ammiraglia Grail CF SLX, questa bici unisce un’estetica accattivante e una speciale geometria da sterrato a livelli di comfort degni di nota. La più notevole di queste innovazioni di design è l’iconico Double Decker Bar. Un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature per le mani, per un maggiore comfort e un migliore controllo. Inoltre, la Flex Area utilizza le proprietà elastiche del carbonio per assorbire le vibrazioni generate dal terreno.

Double Decker Bar, un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature
Double Decker Bar, un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature

Dettagli tecnici

I componenti utilizzati sono un perfetto connubio tra qualità e prezzo. L’ago della bilancia si ferma a 8,7 chili. La bici è dotata di un reggisella S15 VCLS 2.0: un punto di riferimento in termini di flessibilità, che riduce l’impatto degli urti e offre comfort uniforme in ogni evenienza e corsa che il ciclista desidera affrontare.

Una combinazione di ruote leggere e aero DT Swiss GRC 1600 e pneumatici Schwalbe G-One R aiuta a mantenere la velocità costante e offre un’efficienza e un controllo eccellenti, sia off-road che su strada.

Questo modello utilizza anche un sistema di cambiata SRAM Rival eTap AXS con cambio XPLR specifico per il gravel, con una configurazione creata per il gravel riding, senza cavi da regolare, né fili da incanalare e un range di rapporti specifici per salite ripide su sterrato.

La Grail CF SL 7 Race CSR è disponibile a 3.499 euro esclusivamente sul web.

canyon.com