Sbaragli, un debuttante con la forza dell’esperienza

29.06.2021
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«Oggi è stata bruttina – diceva ieri Sbaragli – ma tanto lo fa anche lo stress dei corridori. Comunque siamo partiti bene, il morale è alto. Io sono in fase di recupero, spero di riprendermi al meglio nei prossimi giorni. Ho sempre parecchia infiammazione in bocca e un po’ il costato fa male, ma si va avanti…».

Un aereo verso Parigi, poi al mattino dopo in treno per raggiungere Brest. Prima di sapere delle cadute e delle vittorie rutilanti del secondo e terzo giorno nella sua squadra, il Tour di Kristian Sbaragli è iniziato così. Viaggiando in solitudine, in compagnia solo dei propri pensieri, avvicinandosi alla sua prima esperienza nella Grande Boucle rimbalzando continuamente fra mille emozioni, assaporando quella tensione che a momenti è qualcosa di difficilmente sopportabile, subito dopo con il sapore dolce dell’entusiasmo.

A 31 anni il corridore toscano affronta il Tour per la prima volta e non è che di esperienza nei grandi giri non ne abbia: 4 partecipazioni al Giro, 3 alla Vuelta, tutte contraddistinte da un fattore comune, il fatto che ha sempre portato a termine le tre settimane di gara. Una caratteristica che ha convinto i responsabili dell’Alpecin Fenix a inserirlo in squadra e che gli dà sicurezza.

Sbaragli è chiamato a lavorare sin dall’inizio per un team che parte senza i grandi obiettivi di altre squadre: «Non abbiamo un uomo da classifica – racconta – vivremo un po’ alla giornata, innanzitutto per Mathieu Van Der Poel finché sarà in corsa. Sappiamo che l’olandese mollerà prima per trasferirsi a Tokyo e preparare la gara olimpica di Mtb, ma finché sarà qui non lo farà per essere una comparsa. Poi c’è Merlier che punta alle volate, dolori da caduta permettendo…».

Sbaragli 2021
Kristian Sbaragli affronta il suo primo Tour, ma ha già concluso 4 Giri e 3 Vuelta
Sbaragli 2021
Kristian Sbaragli affronta il suo primo Tour, ma ha già concluso 4 Giri e 3 Vuelta
Tu quali compiti avrai?

Io dovrò lavorare per loro, giorno dopo giorno, essere lì soprattutto nei finali di tappa per dare loro sicurezza e risolvere i problemi. La nostra è una squadra giovane, io sono tra quelli più esperti proprio perché, anche se sono al primo Tour, so che cosa significa affrontare una gara di tre settimane.

E cosa significa?

Devi essere forte innanzitutto mentalmente, capire che devi tenere duro e che se arriva una giornata no la devi quasi mettere in preventivo, ma passare subito al giorno successivo. Io ho corso nei grandi Giri con ruoli diversi, li ho affrontati come velocista della squadra o come uomo di appoggio, conosco quindi la pressione che comporta a qualsiasi livello. Lo stress è una brutta bestia e a questo tipo di stress VDP non è abituato, ma ci sarò io.

Come ti sei preparato per il Tour?

Sapevo sin dall’inizio della stagione che sarei stato chiamato in causa per questo evento e la preparazione è stata tutta mirata. Dopo la Campagna delle Ardenne ho recuperato, ho fatto due settimane in altura e poi ho disputato il Giro del Belgio. Non ho corso tantissimo, ma questo mi consente di arrivare all’appuntamento clou ancora fresco

Kristian Sbaragli, Tirreno-Adriatico 2020
Kristian Sbaragli, 31enne di Empoli, è al secondo anno all’Alpecin Fenix. al suo attivo 2 vittorie da pro
Kristian Sbaragli, Tirreno-Adriatico 2020
Kristian Sbaragli, 31enne di Empoli, è al secondo anno all’Alpecin Fenix. al suo attivo 2 vittorie da pro
Che Tour ti aspetti?

La prima settimana sarà una battaglia continua: non essendoci un cronoprologo introduttivo, ogni frazione può essere quella giusta per conquistare la maglia gialla e ad aspirare ad essa sono in tanti, in attesa che escano fuori i grossi calibri.

Sapete già quando VDP mollerà?

Non è stato stabilito in partenza, dipende da come si evolverà la gara, lui sa che servirà essere a Tokyo in anticipo, anche per espletare i giorni necessari di quarantena, ma la sua intenzione è di rimanere in gara il più possibile

Sbaragli sarà al Tour solo come gregario? In fin dei conti un’esperienza vittoriosa alla Vuelta già ce l’hai…

La ricordo bene, quella giornata a Castellon de la Plana nel 2015, eravamo un gruppo di una quarantina di unità, era il giorno prima del riposo e allo sprint battei un nume come Degenkolb: me la godei per un giorno intero… Diciamo che nella seconda parte del Tour potrebbe nascere qualche fuga buona, se capiterà l’occasione non mi tirerò certo indietro.

Sbaragli Vuelta 2015
Sul podio a Castello de la Plana: una vittoria alla Vuelta 2015 che resta la perla della carriera di Sbaragli
Sbaragli Vuelta 2015
Sul podio a Castello de la Plana: una vittoria alla Vuelta 2015 che resta la perla della carriera di Sbaragli
Hai visto l’ultimo Giro d’Italia? Praticamente ogni giorno nasceva una fuga che andava fino al traguardo…

Sì, è stata un’edizione strana, ma non credo che al Tour succederà la stessa cosa. Tanti vogliono vincere le tappe e molte squadre terranno la situazione sotto controllo. Nelle tappe miste la volata non sarà scontata, in quelle di montagna potrà anche nascere qualche fuga giusta se i capitani in lotta per la classifica lasceranno fare, ma ci saranno meno occasioni che al Giro, anche perché in Italia corridori da classiche ce n’erano pochi.

Se l’Alpecin Fenix corre senza velleità di classifica, puoi anche avventurarti in un pronostico da esterno…

Onestamente Roglic e Pogacar sono superiori, noi abbiamo fatto una ricognizione sulle due tappe alpine più dure e sono convinto che lì emergeranno i valori individuali al di là della potenza delle varie squadre. Io dico che quest’anno Roglic non ripeterà gli stessi errori, per me è il favorito.