Jasper Philipsen è considerato da tifosi ed esperti come uno dei più forti, se non il più forte, velocista attualmente in circolazione. Quest’anno è riuscito a portare a termine un’impresa davvero straordinaria: conquistare la tappa di apertura del Tour de France e della Vuelta. Due vittorie che gli hanno garantito, almeno per un giorno, il simbolo del primato in entrambe le corse: la maglia gialla al Tour e la rossa a La Vuelta.
C’è una però una maglia alla quale Philipsen sembra essere particolarmente affezionato. Si tratta della maglia verde che premia il leader della classifica a punti sia della corsa a tappe francese che di quella spagnola. Nel 2023 il campione della Alpecin-Deceunick è riuscito anche a conquistarla portandola fino al traguardo finale di Parigi.
Canyon ha voluto celebrare Philipsen con una Aeroad personalizzata Canyon ha voluto celebrare Philipsen con una Aeroad personalizzata
Una grafica speciale
Per celebrare il legame di Philipsen con il colore verde, Canyon ha di recente ampliato il programma di personalizzazione MyCanyon, che abbiamo avuto modo di conoscere in anteprima in occasione di una nostra recente visita al nuovo store Canyon di Monaco di Baviera.
MyCanyon offre la possibilità di personalizzare in fase di acquisto la propria Aeroad CFR (al momento il solo modello Canyon interessato dal nuovo programma, ndr) nelle seguenti tre aree di scelta: estetica, fitting e funzionalità. La recente espansione del programma MyCanyon ha previsto un aggiornamento per quel che riguarda l’estetica e il fitting.
Canyon ha di recente ampliato il programma di personalizzazione MyCanyon con una nuova colorazione verde, chiamata “Abell”Canyon ha di recente ampliato il programma di personalizzazione MyCanyon con una nuova colorazione verde, chiamata “Abell”
Estetica “verde”
Per celebrare la passione per la maglia verde di Jasper Philipsen, Canyon ha lanciato una nuova colorazione verde, chiamata “Abell”, per la Aeroad CFR. La nuova colorazione prende il nome dall’astronomo George Abell, scopritore dell’omonima nebulosa planetaria. La costellazione Abell emette un fascio di luce verdastra, ed è stato questo a fornire l’ispirazione per il nuovo design MyCanyon, che richiama le maglie verdi del leader della classifica a punti sia al Tour de France che alla Vuelta.
La nuova colorazione Abell proposta da Canyon utilizza un esclusivo processo di spruzzatura e stampaggio a mano per ottenere l’aspetto di strati profondi sul telaio. Il design fa parte della serie Astro, la prima della collezione Mano di Canyon, ed è da oggi disponibile per chiunque lo desideri nel configuratore MyCanyon.
Oltre alle classiche pedivelle da 170, 172,5 e 175 millimetri Canyon fornirà anche quelle da 160, 165 e 167,5 millimetriOltre alle classiche pedivelle da 170, 172,5 e 175 millimetri Canyon fornirà anche quelle da 160, 165 e 167,5 millimetri
Novità per le pedivelle
Oltre alla nuova colorazione, una ulteriore novità riguardale nuove specifiche per la lunghezza delle pedivelle. Una opportunità in termini di componentistica che offre al cliente la possibilità di personalizzare ulteriormente la propria Aeroad CFR al momento dell’acquisto.
Oltre alle pedivelle da 170, 172,5 e 175 mm, Canyon offrirà ora pedivelle da 160 mm Shimano e pedivelle da 160, 165 mm e 167,5 mm Sram. Le pedivelle Shimano da 165 mm e Sram da 162,5 mm saranno disponibili invece entro la fine del mese di novembre.
MISANO ADRIATICO – Valverde non ha mai manifestato particolari tensioni alla vigilia di una gara importante. Eppure con l’avvicinamento del primo mondiale da tecnico spagnolo, il murciano ammette che un po’ di nervosismo sta arrivando. Detto questo, Alejandro non è un tecnico che assilli i corridori, seguendoli passo dopo passo. E’ andato alla Vuelta nel giorno di riposo. Ci tornerà di certo, ma da corridore ancora (quasi) in attività, sa che a questo punto della stagione c’è poco da programmare. Il lavoro s’è fatto all’inizio dell’anno e poi con l’estate: adesso si tratta solo di raccogliere le sensazioni e comporre il puzzle. Le vittorie di Ayuso e Soler alla Vuelta mettono di buon umore il commissario tecnico, invitato all’Italian Bike Festival da Canyon, di cui è testimonial.
«Dimmi una cosa – fa sorridendo – ti sei vaccinato? Io no e non lo farò. I corridori sono liberi di scegliere. Non ho ancora la lista definitiva, ma credo che arriveranno al punto giusto. Quasi tutti quelli che porterò sono in gara alla Vuelta. Ci tornerò, ma ci sono già stato a Pamplona per il giorno di riposo. Ma soprattutto li seguirò in televisione e parlerò con loro al telefono».
Valverde è stato invitato a Italian Bike Festival da Canyon, di cui è testimonialValverde è stato invitato a Italian Bike Festival da Canyon, di cui è testimonial
Da noi si parla della difficoltà di fare squadre diverse per mondiale ed europeo. La Spagna porterà gli stessi uomini?
Alcuni vogliono farli entrambi, perché gli impegni sono compatibili. Forse la crono è un po’ troppo ravvicinata alla strada, ma quelli sono due percorsi diversi.La crono del mondiale è molto dura, 40 chilometri veramente impegnativi. La crono degli europei invece è veloce e più corta: sono 24 chilometri.
Che cosa ti sembra del percorso dei mondiali su strada?
E’ pazzesco, molto duro, molto esigente. Lo è per il percorso, per l’altitudine e per il dislivello. Si passa tante volte sul traguardo, penso che ci saranno pochissimi corridori all’arrivo, ma chi finisce sarà il migliore. E’ un mondiale dove si dovrà arrivare con tanta voglia di correre.
Sarà la Spagna di Ayuso o ci sono anche altri?
Penso che la squadra sia abbastanza completa, ma in finale l’uomo più forte è certamente Ayuso. Andiamo con parecchi sogni e tanta voglia.
Sabato alla Farrapona la vittoria di Soler ha rallegrato (non poco) ValverdeSabato alla Farrapona la vittoria di Soler ha rallegrato (non poco) Valverde
Che cosa pensi della scelta di Ayuso di lasciare la UAE?
E’ una decisione sua, io non ci posso entrare. Non è buono che la notizia sia venuta fuori durante la Vuelta, perché ha coinvolto tutti. Non solo Juan, anche la UAE e Almeida, anche se non si nota dai risultati, perché continuano a vincere. Però è chiaro che in qualche modo ha inciso.
Sarebbe stato un percorso adatto a un corridore come Valverde?
Credo che lo sarebbe ancora (ride, ndr). Potrebbe essere adatto a me perché non ci sono salite molto lunghe e il finale è su uno strappo, con il pavé a due chilometri dall’arrivo.
Come si batte Pogacar?
Arrivando prima di lui (ride ancora, ndr). Bisogna sperare che abbia un giorno negativo, perché può succedere che abbia una giornata storta. Alla fine anche lui è umano, ma non possiamo certo impostare la nostra corsa su questo. Dobbiamo avere una strategia di squadra. Cercare di farlo lavorare al massimo, cose che vedremo durante la corsa.
La popolarità di Valverde non ha confini: al pari di Nibali, le richieste di foto e autografi è stata massicciaLa popolarità di Valverde non ha confini: al pari di Nibali, le richieste di foto e autografi è stata massiccia
Come è stata questa prima stagione come tecnico della nazionale?
All’inizio è stato tranquillo. Tutti lavorano con la loro squadra, hanno un calendario molto ricco, quindi non si possono disturbare. Ora è tutto più ravvicinato, molto più complicato. Non posso dire di essere emozionato, ma certo un po’ nervoso. Quando sei corridore, sei pure nervoso, ma ora è diverso. Ho sufficiente supporto, ma può anche capitare che delle cose sfuggano. In fondo il fatto che sia il primo mondiale significa anche che qualcosa devo ancora imparare…
Canyon ha deciso di alzare l’asticella per quanto riguarda le e-bike ad alte prestazioni: arriva la nuova Endurance:ONfly. Una bicicletta a pedalata assistita con un peso inferiore ai 10 chilogrammi e con un design unico, elegante ed estremamente naturale. Un passo avanti deciso e concreto da parte di Canyon che porta a un livello successivo le e-bike da strada completando la gamma dei modelli ONfly, infatti erano già stati presentati due e-mtb: Spectral e Neuron.
La nuova Canyon Endurance:ONfly ha un peso estremamente contenuto: 9,86 chilogrammiIl telaio è realizzato in carbonio utilizzando le migliori tecniche disponibiliLa nuova Canyon Endurance:ONfly ha un peso estremamente contenuto: 9,86 chilogrammiIl telaio è realizzato in carbonio utilizzando le migliori tecniche disponibili
Una rivoluzione
Quella di Canyon con la Endurance:ONfly potremmo definirla una “rivoluzione naturale” perché l’obiettivo del marchio tedesco era quello di realizzare una e-bike che potesse regalare un feeling uguale a quello di una bicicletta muscolare. Una grande parte di questo progetto passa anche dalla scelta del motore: il HPR40 di TQ con una potenza di 200 watt pronta a dare supporto ai ciclisti e cicloturisti. Anche l’erogazione della potenza da parte del motore e della batteria risulta naturale e graduale. Infatti, superati i 25 chilometri orari, il sistema TQ smette di fornire supporto in maniera graduale, in questo modo l’utente riesce a mantenere il ritmo della pedalata senza quella sensazione di “arresto” tipica delle vecchie e-bike.
L’efficienza è portata al massimo grazie alla batteria da 290 Watt per ora completamente integrata. C’è anche la possibilità di estendere l’autonomia con un extender da 160 Watt per ora. L’autonomia della Endurance:ONfly supera in questo modo anche i percorsi più lunghi e impegnativi.
Per una maggiore sicurezza e capacità di frenata ogni modello è dotato di rotori dei freni a disco da 180 mm sia anteriore che al posteriorePer una maggiore sicurezza e capacità di frenata ogni modello è dotato di rotori dei freni a disco da 180 mm sia anteriore che al posteriore
Dettagli tecnici
Per avere un peso che sia al di sotto dei 10 chilogrammi Canyon ha utilizzato, nel realizzare il telaio dei modelli Endurance:ONfly, le migliori tecnologie a disposizione. Tra queste c’è la NeoBeam, la quale consente di ridurre lo spessore dei tubi del telaio senza compromettere la resistenza. In questo modo è stato possibile abbassare il peso di oltre 300 grammi.
Sui modelli Endurance ON:fly c’è spazio per montare copertoni fino a una larghezza massima di 35 millimetri. Ogni bicicletta è dotata di un faro frontale LightSKIN U1 Ultra e di Canyon X Lupine SightStays, che assicurano di vedere e di essere visti quando si pedala in tutte le condizioni.
I modelli Endurace:ONfly sono quattro e il loro prezzo varia da 4.499 a 9.999 euro. Ognuno è disponibile in 7 taglie che vanno dalla XXS alla XXL.
Il ciclismo è una famiglia. I professionisti ne sono gli ambasciatori. E' il mondo .PRO dal quale siamo nati e di cui bici.PRO è a sua volta la bandiera
Nei giorni in cui il Giro d’Italia si apprestava a entrare nella sua terza e ultima settimana, Canyon ufficializzava l’arrivo anche nel nostro Paese di un servizio pensato per quanti desiderano vivere un’esperienza d’acquisto online semplice e iniziare a pedalare subito dopo il ritiro della propria bicicletta. Il nuovo servizio si chiama Collect & Ride e vuole in qualche modo far svanire ogni possibile timore di fronte ad un acquisto online.
Più vicini al cliente
In un certo senso il servizio Collect & Ride vuole colmare la “distanza” che esiste tra l’acquisto online e i punti vendita fisici, offrendo un montaggio professionale e la comodità del ritiro presso negozi e officine partner delmarchio. Da diversi anni infatti Canyon collabora con una rete di officine e negozi di biciclette indipendenti per offrire ai propri clienti servizi di manutenzione e riparazione di alta qualità. Ora l’offerta si amplia: i clienti possono scegliere il proprio negozio preferito per il montaggio e la consegna della loro nuova bici Canyon.
Il servizio Collect & Ride di Canyon ora è disponibile anche in ItaliaIl servizio Collect & Ride di Canyon ora è disponibile anche in Italia
Come funziona?
I clienti che in fase di acquisto selezionano l’opzione di consegna Collect & Ride sul sito ufficiale www.canyon.com, oppure tramite l’App Canyon, saranno assegnati a un punto di servizio presente nella loro zona. L’azienda tedesca definisce questi centri come Authorized Service Partners (ASP) e Canyon Experience Partners (EXP). Questi si occupano di disimballare, montare e regolare la bicicletta spedite da Canyon, in modo da poter essere subito pronte all’utilizzo.
Le biciclette vengono spedite in robuste scatole, realizzate su misura per ogni modello, per garantirne la massima protezione. All’interno di queste scatole, chiamate bike guard, sono inclusi anche tutti gli strumenti e le istruzioni necessari per il montaggio.
Sebbene l’assemblaggio sia semplice (la bici arriva già montata al 90%), per alcuni clienti meno esperti o anche per ciclisti esperti ma a corto di tempo o spazio, il montaggio può risultare complicato. Proprio per loro è pensato il servizio Collect & Ride che offre la possibilità di avere una bicicletta “pronta all’uso”.
Il nuovo servizio permette inoltre ai clienti di creare un legame personale sia con Canyon che con il negozio locale per future manutenzioni.
il servizio Collect & Ride offre la possibilità di avere una bicicletta pronta per l’uso senza preoccuparsi del montaggioil servizio Collect & Ride offre la possibilità di avere una bicicletta pronta per l’uso senza preoccuparsi del montaggio
Parola a Canyon
Marcus Graeser, Direttore dei Servizi Terzi per Canyon, ha voluto spiegare con queste parole l’importanza del nuovo servizio Collect & Ride, da oggi attivo anche nel nostro Paese.
«Anche se molti dei nostri clienti apprezzano il nostro metodo di consegna semplice, efficiente ed economico, comprendiamo che non sia l’ideale per tutti. Per questo lanciamo questo nuovo servizio: Collect & Ride, già compatibile con oltre il 90% dei negozi di biciclette con cui collaboriamo. Abbiamo riscontrato che rappresenta un enorme vantaggio per i clienti che altrimenti non avrebbero scelto una bici Canyon. Questo servizio è un ulteriore passo avanti nel nostro impegno a supportare sia nuovi che attuali clienti, con il potenziale di rivoluzionare il modo in cui viene percepito l’acquisto online di biciclette. Tutto ruota attorno a semplificare l’esperienza digitale e aumentare la soddisfazione del cliente».
Collect & Ride diventa oggi la terza modalità di consegna offerta da Canyon, accanto alla spedizione diretta al cliente e alla New Bike Day Experience, disponibile solo presso i Canyon Factory Service (CFS).
Come detto ora Collect & Ride è già disponibile in Italia. Per conoscere i punti di servizio autorizzati Canyon basta collegarsi alla pagina dedicata presente sul sito dell’azienda tedesca.
MORBEGNO – Il lavorìo dei meccanici attorno alle bici della Movistar ha richiamato l’attenzione di una troupe che sta girando immagini sulla vita quotidiana delle squadre al Giro d’Italia. Manca solo il controllo delle pressioni e poi le Canyon blu saranno pronte per la tappa.
Formolo scende dal pullman a rilento, con il passo di chi ne ha già viste tante ed è pronto e quasi rassegnato per vederne altre. Il Giro della squadra spagnola vive attorno alla classifica generale di Einer Rubio, che ha difeso con i denti il suo piazzamento nei primi dieci.
«Le prime due settimane sono volate – dice Formolo – ogni giorno c’è stato qualcosa di interessante da vedere. A casa deve essere piaciuto parecchio, perciò anche noi in gruppo ci siamo divertiti. Insomma – sorride – relativamente divertiti. Diciamo che non ci siamo mai annoiati. Io poi ho vissuto anche alcuni momenti emozionanti. Uno su tutti: la tappa di Brentonico. In quei posti ho i primi i primi ricordi di mio nonno. Andavamo sempre lassù a giocare e mi portava sempre al parco giochi a prendere un po’ un po’ di fresco. Un posto veramente speciale per me…».
La troupe al lavoro sulle bici del Movistar Team al via da MorbegnoLa troupe al lavoro sulle bici del Movistar Team al via da Morbegno
Un Giro sempre a tutta
Il Giro senza un dominatore come Pogacar, che lo scorso anno all’inizio della terza settimana aveva già più di 6 minuti sul secondo, ha reso tutto meno ordinato. Ogni giorno una battaglia per conquistare le posizioni e le medie inesorabilmente sono cresciute di conseguenza.
«I numeri si sono visti già la prima settimana – annota seguendo il filo del discorso – quando eravamo in Albania. La salita del terzo giorno era lunga mezz’ora e l’abbiamo fatta praticamente 5,8-6 watt per chilo. Se non sbaglio siamo arrivati in 80 corridori, ma solo qualche anno fa con quei numeri si vinceva il Giro. E questo ha fatto capire già da allora quanto sia stato alto ogni santo giorno il livello in questo Giro d’Italia. Differenze minime che sono diventate enormi. Abbiamo visto un Van Aert molto sofferente in alcune tappe e poi vincere una delle frazioni più dure sulle strade bianche. Questo fa capire quanto siano tutti vicini e quanto sia sottile la differenza fra vincere e staccarsi dal gruppo dei migliori».
La Canyon di Davide Formolo, quella col numero 125. Davide ha chiuso il Giro in 45ª posizione, lavorando per RubioLe bici non sono più su misura, ma in questo caso si ha la regolazione indipendente dell’arretramento e dell’inclinazioneI test in galleria del vento dicono che la Aeroad CFR è una delle bici più veloci del gruppo e viene usata anche in montagnaAnche all’anteriore, il sistema di regolazione consente 20 mm in altezza e 50 mm in larghezzaSul comfort non si lesina: la sella è uni dei componentie che i corridori possono scegliere nella gamma FizikLe ruote scelte dal Movistar Team sono le Zipp 454 NSWUna bici aero si riconosce anche dai dettagli. Il passaggio ruota al piantone è davvero minimoL’avvento dei freni a disco ha fatto salire i pesi: le differenze ci sono ancora, ma sono compensate dall’efficienzaLa Canyon di Davide Formolo, quella col numero 125. Davide ha chiuso il Giro in 45ª posizione, lavorando per RubioLe bici non sono più su misura, ma in questo caso si ha la regolazione indipendente dell’arretramento e dell’inclinazioneI test in galleria del vento dicono che la Aeroad CFR è una delle bici più veloci del gruppo e viene usata anche in montagnaAnche all’anteriore, il sistema di regolazione consente 20 mm in altezza e 50 mm in larghezzaSul comfort non si lesina: la sella è uni dei componentie che i corridori possono scegliere nella gamma FizikLe ruote scelte dal Movistar Team sono le Zipp 454 NSWUna bici aero si riconosce anche dai dettagli. Il passaggio ruota al piantone è davvero minimoL’avvento dei freni a disco ha fatto salire i pesi: le differenze ci sono ancora, ma sono compensate dall’efficienza
Movistar, pronti a partire
E’ un continuo limare, fatto di attenzioni a tutto. Non puoi mollare nulla, al punto che persino le interviste nel giorno di riposo vengono centellinate. La vita del corridore del Giro è monastica e chiusa. Nella bolla i tempi sono scanditi da tutto ciò che serve per ottenere il meglio da sé: rituali quasi ossessivi cui il ciclismo si è consegnato e ai quali difficilmente potrà sottrarsi. Intanto i meccanici della Movistar hanno finito di lavorare e le bici sono pronte.
«Le squadre studiano molto anche il mezzo meccanico – prosegue Formolo intercettando il nostro sguardo – anche tre soli corridori in fuga fanno 47 di media, se per sbaglio vanno in fuga in otto le medie sono veramente impressionanti e le bici fanno sicuramente una buona parte. Da quando sono arrivati i freni a disco e si è iniziato a lavorare sulla leggerezza, cercando di raggiungere ugualmente i 6,8 chili, si è livellato tutto verso l’alto. Anche una bici standard con i dischi pensa sui 7 chili. Forse una volta erano più leggere, ma a livello di prestazioni globali, adesso sono delle vere macchine da corsa».
Quanta bellezza in questa foto! Con Formolo, la moglie Mirna e i figli Chloe e TheoQuanta bellezza in questa foto! Con Formolo, la moglie Mirna e i figli Chloe e Theo
Aero anche in salita
La tappa che li attende è veloce, diciamo, comprensibile che la Movistar abbia scelto di puntare su una Aeroad: aerodinamica e rigida. Ma l’orientamento delle squadre va ormai in una direzione ben precisa: l’efficienza prima di tutto. Anche in salita, dove le velocità sono ormai tali da giustificare l’uso di bici aerodinamiche.
«Anche se ad esempio Canyon offre la scelta fra Ultimate e Aeroad – dice – noi della Movistar usiamo soltanto la versione aerodinamica. Pesa leggermente di più, intorno ai 7,2 chili, però la resa anche in salita è migliore. Si sente la differenza anche in una salita al 7-8 per cento, che ormai scaliamo a 30 all’ora. Per questo nello scegliere la bici e le ruote, ma anche l’abbigliamento e la forma del casco, ci si concentra sull’aerodinamica. Una volta tutto questo non sarebbe stato possibile, oggi ci sono i dati a dire che è la scelta migliore».
Una discesa bella e veloce. Caduta di colpo. Valverde vola di sotto. Riparte, ma ha paura e dolore. La Vuelta si chiude qui. Il guerriero va via in lacrime
Canyon introduce nei modelli Endurance e Ultimate un nuovo sistema modulare del manubrio e dell’attacco manubrio presente fino ad oggi nel modello Aeroad. Inserire una maggior serie di estensioni e di accessori sarà ora un gioco da ragazzi per tutti i ciclisti. Infatti grazie a questa nuova tecnologia è possibile agganciare estensioni aerodinamiche e supporti per il telefono o il ciclocomputer. Chi ama andare in bici e passare tante ore in sella potrà sicuramente trarre un grande vantaggio da questa novità di Canyon.
Il Cockpit PACE Bar permette ai ciclisti di poter agganciare le protesi aerodinamiche e altri oggettiIl Cockpit PACE Bar permette ai ciclisti di poter agganciare le protesi aerodinamiche e altri oggetti
Sistema adattivo
La barra prende il nome di PACE, acronimo che sta per: Performance Adaptive Cockpit Ecosystem. Come detto, inizialmente questa nuova tecnologia era stata implementata sul modello Aeroad 2024, il pluripremiato di casa Canyon. Le possibilità di trovare il giusto set up sono praticamente infinite, nessun ostacolo potrà mettersi tra voi e la massima ricerca di comfort e prestazione. Il sistema Cockpit PACE Bar è infatti ora disponibile anche sui modelli Ultimate, ovvero la bici adatta alle salite, ed Endurance.
Grazie a questa innovazione tecnica la scelta per i ciclisti diventa estremamente personalizzabile e ognuno potrà quindi trovare la sua posizione preferita in sella.
I modelli Endurance compatibili con il Cockpit PACE Bar sono: Endurance CF SLX Disc e Endurance CFRI modelli Endurance compatibili con il Cockpit PACE Bar sono: CF SLX Disc e CFR
Endurance
Al fine di avere il miglior vantaggio in termini di prestazione e comfort il nuovo Cockpit PACE Bar si apre ad una serie diversa di utilizzi.
Partendo dai ciclisti endurance i vantaggi della gamma di opzioni offerte sono così ampie da poter cambiare in maniera evidente e profonda. Gli aero drop hanno una variabilità fino a 19 gradi a livello ergonomico. Questo vuol dire riuscire ad avere la posizione perfetta in bici. La regolare della larghezza varia fino a 50 millimetri, il ciclista ha anche una variabilità di 5 millimetri in altezza.
Inoltre possono montare comodamente le barre di prolunga sulla Gear Groove per un ulteriore comfort sulla distanza.
I modelli Ultimate compatibili con il nuovo sistema Canyon sono: Ultimate CF SLX, Ultimate CFR Disc R101-01, Ultimate CFR Disc R102-01 e Ultimate CFRCanyon Ultimate
Ultimate
Per i ciclisti che scelgono di utilizzare questa tecnologia sul modello Ultimate le cose cambiano anche a livello di watt. Il Cockpit PACE Bar permette di risparmiare energia rispetto al modello precedente, il CP0018, dato che riduce la superficie frontale del ciclista. La posizione aerodinamica è avvantaggiata anche dal fatto che gli Aero Drops hanno un raggio più lungo di 10 millimetri. Il drop da 105 millimetri consente al ciclista di rimanere in posizione più a lungo senza problemi muscolari o di postura.
Canyon ridisegna il modello Grail con un'edizione limitata in 100 esemplari. Modello nato per le corse in gravel. Componenti leggeri e zero regolazioni
Negli scorsi giorni Canyon ha comunicato con giustificato orgoglio la firma di un accordo di collaborazione di lunga durata con l’ex professionista Alejandro Valverde. Possiamo sicuramente considerare questo accordo come la naturale evoluzione di una collaborazione, quella tra il brand tedesco e il fuoriclasse spagnolo, che dura da ben 11 anni. Era infatti il 2014 quando il team Movistar, di cui Valverde era la stella indiscussa, iniziava la propria partnership tecnica con Canyon.
Valverde dal 2025 guida la nazionale spagnola di ciclismoValverde dal 2025 guida la nazionale spagnola di ciclismo
Il meglio con Canyon
In oltre vent’anni di professionismo Valverde ha saputo conquistare un campionato del mondo, una Vuelta a Espana, 5 Freccia Vallone e 4 Liegi-Bastogne-Liegi. Nella seconda parte della sua carriera, quella con i suoi successi più prestigiosi, il murciano ha gareggiato su biciclette Canyon, in particolare i modelli Aeroad e Ultimate. In sella a una Canyon sono arrivate 62 delle sue 133 vittorie.
Terminata la carriera come ciclista professionista, Valverde non ha messo da parte il suo spirito da agonista passando al gravel, ottenendo anche qui risultati davvero prestigiosi. Negli ultimi tre anni sono arrivate quattro vittorie in gare dell’UCI Gravel World Series. Nel frattempo è arrivato anche l’incarico come commissario tecnico della nazionale spagnola di ciclismo su strada, a conferma del fatto che ci troviamo di fronte a un campione che non ama stare fermo.
Il murciano non ha mai lasciato del tutto la bicicletta e dal 2022 corre nel gravel, sempre con Canyon al suo fiancoIl murciano non ha mai lasciato del tutto la bicicletta e dal 2022 corre nel gravel, sempre con Canyon al suo fianco
Super tester
Durante la sua straordinaria carriera, Valverde è stato regolarmente in contatto con i team di ricerca e sviluppo di Canyon fornendo loro feedback importanti per lo sviluppo di nuovi modelli. Questa collaborazione è continuata anche in questi ultimi tre anni andando a coinvolgere il mondo gravel.
Nicolas de Ros Wallace, CEO di Canyon, ha così commentato l’accordo raggiunto con il campione spagnolo: «Valverde non è solo uno dei ciclisti più stimolanti della sua generazione, ma la sua continua ricerca della vittoria rispecchia la mentalità orientata alla performance che abbiamo in Canyon».
Ecco invece le prime dichiarazioni dello stesso Valverde: «Dopo oltre un decennio di collaborazione con Canyon, ho visto in prima persona come si impegnano al massimo per sviluppare bici in grado di vincere gare ai massimi livelli. Canyon è pienamente in linea con il mio modo di intendere questo sport, sia come atleta che ora nel mio nuovo ruolo di allenatore. Sono convinto che possiamo continuare a costruire la nostra tradizione insieme».
Nei prossimi giorni Valverde sarà impegnato alla gara gravel The Traka a Girona, in Spagna. Gli appassionati italiani avranno presto l’occasione di poterlo ammirare dal vivo alla Nove Colli in programma il prossimo 18 maggio, segno che il richiamo della strada è sempre forte.
All'indomani della vittoria di Lopez alla Vuelta, con Unzue entriamo nelle dinamiche della Movistar. I tre leader. I giovani. Gli italiani. Che aria tira?
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MyCanyonè molto più che una app e un nuovo sistema di personalizzazione dedicato alla bicicletta. MyCanyon è il modo di vedere la bicicletta come un oggetto unico, una passione e un segno di distinzione.
Il marchio tedesco ha dato forma al progetto di custom made che parte dal suo modello road più attuale e performante, ovvero l’Aeroad in versione CFR. Tre i livelli di grafica tra i quali spicca la collezione Opus, creata grazie alla collaborazione con artisti contemporanei: Elena Salmistraro e Felipe Pantone. L’accesso alla personalizzazione della bici è disponibile negli USA, verrà attivato in Asia (zona Oceano Pacifico) ad Aprile, disponibile a metà/fine estate per l’Europa. Entriamo nel dettaglio.
Arte, unicità e personalizzazione incontrano la biciArte, unicità e personalizzazione incontrano la bici
La livrea cromatica diventa una cornice
Proprio come un quadro, bellissimo e di valore, ma senza un’adeguata cornice il dipinto sembra vuoto, nudo, manca qualcosa. La bicicletta segue il medesimo concetto. La cornice, ovvero la verniciatura è il vestito che gratifica gli occhi e permette di interpretare anche in modo soggettivo il carattere della bicicletta.
MyCanyon segue questo filone di pensiero grazie alla possibilità di personalizzare la verniciatura che si basa su tre collezioni differenti. Non è la prima volta che Canyon propone delle edizioni particolari delle sue biciclette più rappresentative, ma rispetto al passato qui le differenze da argomentare sono due. La prima si riferisce al nuovo progetto di personalizzazione e non tratta edizioni limitate. La seconda differenza accosta in modo ufficiale la bici all’arte.
La collezione Fabrio si basa su tre livree cromatiche differenti e combina pigmenti speciali, decalcomanie iridescenti che cambiano colore in base alla luce. Rispetto alla colorazione classica, ha un sovrapprezzo di 500 euro.
Le bici Canyon Aeroad CFR con colorazioni Mano (sono quattro) sono tutte dipinte a mano, fattore che comporta delle leggere differenze tra ogni bicicletta. Mano ha un sovrapprezzo di 700 euro.
Ogni bici è verniciata e assemblata al momento dell’ordineOgni bici è verniciata e assemblata al momento dell’ordine
Le colorazioni Opus invece richiedono verniciature molto complesse. Sono ispirate ad uno stile estremamente moderno e quasi interattivo, ma ognuna rispecchia anche lo stile dell’artista, Salmistraro oppure Pantone. Opus Edition ha un sovrapprezzo di 1.500 euro.
Un team dedicato a MyCanyon
Ogni verniciatura ed assemblaggio di ogni singola bicicletta ordinata con la nuova piattaforma custom made di Canyon, viene eseguita singolarmente da un pool di esperti verniciatori e meccanici. Infine, la qualità delle vernici e dei trasparenti utilizzati è di qualità elevatissima, per durare nel tempo e anche per non gravare in modo eccessivo sul peso della bici.
Aeroad CFR Opus Edition creata da Elena SalmistraroOpus Edition Felipe PantoneAeroad CFR Opus Edition creata da Elena SalmistraroOpus Edition Felipe Pantone
Dalla verniciatura al cuore della Canyon
La bicicletta può essere configurata anche nel suo cuore. Non c’è solo la verniciatura, perché un altro grande tassello che si aggiunge alla MyCanyon app è quello di poter scegliere i componenti. Resta il fatto che si tratta di un modello CFR, il medesimo fornito ai professionisti, quindi non è possibile scendere al di sotto di componentistica top di gamma.
Per quanto concerne la trasmissione la scelta è tra Shimano Dura Ace e Sram Red (è possibile scegliere la lunghezza delle pedivelle). Sono state scelte le selle di Selle Italia (SLR Boost) dove spicca anche la full carbon SLR sviluppata insieme a Dallara. Il cockpit è il Pace Bar Canyon ed è possibile scegliere la misura (lunghezza dello stem da meno 10 millimetri, fino a più 20 millimetri rispetto alla misura proposta di default), consultando anche il configuratore di taglie Canyon. E’ personalizzabile anche la scelta delle curve del manubrio, in soluzione classica, oppure con svasatura esterna.
E poi le ruote, con due scelte di valore assoluto, come DT Swis ARC 1100, oppure le Zipp 454 NSW. Le prime sono gommate con i tubeless Continental, binomio GP5000 TR e Aero 111, le seconde con i Pirelli Zero RS da 28 millimetri.
Colorazione Fabrio Scritte dorate e livrea che cambia colore in base alla luceFabrio con le scritte dorateColorazione Fabrio Scritte dorate e livrea che cambia colore in base alla luceFabrio con le scritte dorate
Perché la Aeroad CFR?
La Aeroad CFR rappresenta l’apice della gamma Canyon, una sorta di traguardo in termini di tecnologia, la bici aerodinamica specifica ad aver vinto su qualsiasi terreno. Vedremo nel corso delle prime classiche europee di primavera, le bici di alcuni atleti che sono stati coinvolti nei primi test di personalizzazione delle bici.
Kasia Niewiadoma, Van der Poel e Jasper Philipsen. E’ facile pensare che in futuro il progetto di personalizzazione MyCanyon verrà allargato anche ad altre biciclette top di gamma del listino, magari mtb e gravel.
Colorazione black della linea ManoUna sorta di variante red, sempre Mano CollectionMano purpleUna variante Mano a base biancaColorazione black della linea ManoUna sorta di variante red, sempre Mano CollectionMano purpleUna variante Mano a base bianca
Configuratore Canyon super moderno
Tornando al configuratore ed al processo di “costruzione” della propria Aeroad CFR, nulla è stato lasciato al caso, in fatto di approccio tecnologico, facilitato e divertente al tempo stesso. Ogni scelta/opzione è visualizzabile in modalità 3D da differenti angolazioni, soluzione che permette inoltre di vedere le particolarità della verniciatura. E’ stata utilizzata anche la realtà aumentata, in modo da rendere ancora “più vera” l’esperienza.
Gli aggiornamenti sono continui e riguardano anche la disponibilità, i prezzi e le loro variazioni in base alla customizzazione, oltre al permettere all’acquirente di monitorare lo stato dell’ordine effettuato. Le Canyon Aeroad CFR che escono dal processo di personalizzazione vengono consegnate in un periodo compreso tra le 6 e 12 settimane.
WETTER (Germania) – Tecnicamente non si tratta diAbus, ma di un casco Canyon che evidentemente è prodotto da Abus. Il modello è il Gamechanger prima versione e resta il preferito ed usato da Van der Poel.
C’è un fattore tecnico, oppure è una scelta soggettiva del campione olandese? Feeling e convinzioni di Van der Poel che lo portano ad usare il vecchio modello? Abbiamo approfittato di una nostra visita al quartier generale di Abus e lo abbiamo chiesto direttamente a chi ha progettato e sviluppato il casco: il Product Manager Abus Lukas Tamajka (in apertura con i due modelli di Gamechanger).
Van der Poel con il vecchio Gamechanger, Philipsen con il 2.0Van der Poel con il vecchio Gamechanger, Philipsen con il 2.0
Quando è stato sviluppato il Gamechanger 2.0?
Settembre 2021 ed è stato sviluppato con il contributo del Team Movistar, perché Abus è sponsor e partner tecnico, lo è in modo diretto del team spagnolo. Chiedemmo al team e ai corridori cosa volessero, di cosa avessero necessità e quali fossero le aspettative.
Quali richieste sono arrivate?
Prima di tutto l’aerodinamica, poi la ventilazione, il comfort. A questo abbiamo aggiunto noi l’aspetto della sicurezza. Sicurezza che è fondamentale per gli atleti e perché gli stessi prodotti che sono messi a disposizione dei professionisti vanno sul mercato anche per il cliente normale.
Vengono eseguite delle scannerizzazioni 3D per lo sviluppo delle misureFrutto di utilizzo di due modelli CFD differentiLa versione definitiva del 2.0 è stata validata nella galleria del vento della Bike Valley in BelgioVengono eseguite delle scannerizzazioni 3D per lo sviluppo delle misureFrutto di utilizzo di due modelli CFD differentiLa versione definitiva del 2.0 è stata validata nella galleria del vento della Bike Valley in Belgio
Nello sviluppo della nuova versione avete coinvolto anche il team di Van der Poel?
Non direttamente, ribadisco che tecnicamente loro usano un casco Canyon, Abus non è sponsor per quanto concerne i caschi. Però, tutti i test, prove ed analisi, dati e step di sviluppo che abbiamo presentato a loro, sono i medesimi che abbiamo fornito a Movistar. Noi siamo partner di Canyon, siamo sponsor del Team Alpecin-Deceunink solo per quanto concerne la sicurezza.
In termini di performance, al lato dell’utilizzo, meglio la nuova versione o la precedente?
La nuova, che è più efficiente in termini di numeri e ventilazione. Il vantaggio aerodinamico del Gamechanger 2.0 è tra il 2,5 e 4%, dipende dalla posizione della testa e dalle caratteristiche fisiche del corridore. Tradotto in watt, si arriva ad un risparmio massimo di 7 watt. E’ una sorta di casco posizionato tra il nostro casco da crono e il modello Airbreaker più areato.
La bocca anteriore presente sul 2.0 ha un significato particolare?
Per aumentare il potere di ventilazione della parte frontale in primis e di tutta la sezione interna. E’ stata disegnata ed integrata tenendo conto che gli occhiali sono aumentati di dimensioni nelle ultime stagioni. Quindi una superficie coperta maggiore, ha richiesto un ingresso maggiorato per l’aria.
Design simili, ma qualità molto differentiLa sezione frontale interna è completamente rivista, a sinistra il vecchio, a destra il nuovoDesign simili, ma qualità molto differentiLa sezione frontale interna è completamente rivista, a sinistra il vecchio, a destra il nuovo
Allora, perché Van der Poel usa il vecchio casco?
Esclusivamente e semplicemente per una questione di feeling personale. Una scelta soggettiva. Van der Poel è un atleta con un focus molto particolare e fa collimare i dati che vengono forniti, con le sue sensazioni, convinzioni da non tralasciare quando si parla di atleti di quel livello e credo anche immagine.
Una sorta di immagine migliore con la versione più anziana?
Potrebbe essere anche un fattore d’impatto visivo, non è da escludere in alcun modo.
Avete provato a personalizzare il 2.0 in modo specifico per Van der Poel?
Certo, con tre soluzioni differenti pur mantenendo il DNA di Gamechanger 2.0. Lui è rimasto con le sue convinzioni e sulle scelte iniziali. La versione da lui usata resta ad oggi uno dei caschi aero con performance tra le migliori.