Caos crono: vince Guazzini, Longo retrocessa. Chi corre ai Giochi?

20.06.2024
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GROSSETO – Le 17,20. «Sapevano entrambe che chi avesse vinto la crono, avrebbe avuto il posto alle Olimpiadi – dice Velo – ma adesso mi hanno messo in una brutta situazione. Avrò bisogno di un po’ di tempo per riordinare le idee e valutare l’andamento della gara. Ho tempo fino al 5 luglio per decidere fra Guazzini e Longo Borghini…».

Tardo pomeriggio, è successo un bel pasticcio e adesso la storia è tutta da riscrivere. Elisa Longo Borghini non ha vinto il tricolore della crono con 0,950 di vantaggio su Vittoria Guazzini, perché è stata penalizzata. Al terzo posto resta invece Elena Pirrone, soddisfatta. Dice di essere venuta puntando al podio e che contro le prime due non avrebbe potuto fare nulla.

Gaia Masetti è 4ª a 1’05”: è così accaldata che Fabiana Luperini le versa acqua addosso
Gaia Masetti è 4ª a 1’05”: è così accaldata che Fabiana Luperini le versa acqua addosso

Guazzini seconda per 95 centesimi

Le 16,06, facciamo un passo indietro. Guazzini è scocciata, come sarebbe chiunque perdesse un campionato italiano per meno di un secondo. Ha lasciato la zona del podio per andare a prendere il necessario per cambiarsi, anche se quando torna indossa ancora il body delle Fiamme Oro. Se Elisa Longo Borghini non ne fosse uscita, il podio al completo avrebbe i colori granata della Polizia di Stato.

«Sapevo che ci giocavamo la partecipazione alla crono di Parigi – dice Guazzini – però non volevo farmi condizionare troppo. Sapevo che c’era tanto in ballo. Prima di partire mi hanno detto di divertirmi e di farlo per me. Adesso, che sia divertente fare mezz’ora così, a blocco, non è proprio detto. Però mi sono divertita. Ho fatto una bella crono, devo essere contenta di questo. Non voglio neanche pensare a dove ho lasciato il secondo che mi è mancato, perché magari a parti inverse lei potrebbe pensare la stessa cosa. Abbiamo fatto due ottime crono e devo fare i complimenti alla Longo. Ma non è che lo scopriamo oggi, va forte da tutto l’anno, quindi bravissima lei».

Il timore di Mosca

Le 16,15. Il tempo passa, in attesa della premiazione. Si va per le lunghe e il sole picchia così forte che qualcuno inizia a lamentarsi. Di colpo arriva Jacopo Mosca, che era nell’ammiraglia Lidl-Trek con Slongo e dice che la Giuria si è appena riunita. Pare che contestino la distanza fra la macchina ed Elisa durante la crono, teme che possano toglierle la maglia. Ci sarebbero dei video. Si avvicina anche il dottor Daniele e poi arriva Slongo, che si dirige verso la tenda in cui la Giuria sta prendendo la sua decisione.

Mosca ricorda che un giudice ha seguito tutta la crono e ci si chiede perché mai, se avesse ravvisato un’irregolarità, non abbia dato un avvertimento. Nessuno crede che il risultato della strada possa essere messo in discussione, anche se nel clan della campionessa piemontese inizia a serpeggiare qualche dubbio.

Longo Borghini dalla Giuria

Le 16,20. Un tale che fa parte dell’organizzazione si avvicina a Longo Borghini. Le ragazze sono sedute sotto il gazebo, al centro Elisa, ai lati le altre due: come sul podio. Nel frattempo a pochi metri da qui sta partendo la gara degli under 23, in questa giornata contro il tempo che sembra lenta come una messa cantata in latino.

Longo Borghini entra sotto il gazebo verde ai piedi del palco. Resta dentro due minuti, poi esce. Il sorriso con cui ha salutato la vittoria adesso è tirato, le guance arrossate per il sole e forse per la rabbia. Non dice nulla. Si avvicina a Vittoria Guazzini, le mette una mano sulla spalla, dice due parole e poi si abbracciano. Quindi si siede, alza lo sguardo, lo incrocia col nostro e solleva l’indice e il medio: seconda.

Mosca ha lo sguardo livido, preferisce non parlare. La domanda è sempre quella: c’è stato un reclamo oppure la Giuria ha fatto tutto in autonomia? La posta in palio è alta, un posto alle Olimpiadi non te lo giochi tutti i giorni.

Le premiazioni sono meno altisonanti di quelle degli uomini. Di colpo Pirrone e Longo Borghini si alzano e si dirigono verso l’antidoping.

In attesa delle premiazioni, l’unica cosa che Longo Borghini può fare è rassegnarsi e accettare
In attesa delle premiazioni, l’unica cosa che Longo Borghini può fare è rassegnarsi e accettare

20 secondi di penalità

Le 16,40. Avevamo camminato accanto a lei dopo la vittoria della Liegi, questa volta il quadro psicologico è diverso. In Belgio fu battuta dalla volata di Grace Brown, qui ha fatto la sua crono senza mai distogliere lo sguardo dalla strada, ha vinto e adesso si ritrova seconda.

«Prima ho vinto – dice Longo Borghini – poi mi hanno comunicato che sfortunatamente la macchina è stata troppo vicina a me. Di conseguenza ho ricevuto una penalità di 20 secondi e sono stata retrocessa al secondo posto. Però io personalmente non ci posso fare niente, non lo sapevo. Io la fatica l’ho fatta, ho fatto una buona performance. Cosa devo dire? Ci rifaremo l’anno prossimo, è ovvio però che dispiace. Oggi c’era in palio qualcosa di più grande, però questa non è una scelta che dipende da me. Come non è dipesa da me la vittoria o meno della maglia tricolore. Chiaro che brucia e che dà fastidio, sono cose che nello sport succedono e sono sempre successe. Dispiace che mi sia toccata a me.

«Ho iniziato a capire che c’era qualcosa di strano quando hanno posticipato la premiazione e mi hanno detto che sarebbe arrivata la Giuria a parlarmi. Sono scocciata, chi non lo sarebbe? Avrei voluto conquistare questa maglia tricolore, vediamo se potrò rifarmi sabato su strada. Il percorso non è adatto alle mie caratteristiche, però oggi a numeri ho fatto una buona crono. E la condizione c’è, l’ho fatto anche vedere in Svizzera, quindi vediamo un sabato come andrà…».

Per Vittoria Guazzini, oltre alla maglia tricolore, l’abbraccio di suo padre
Per Vittoria Guazzini, oltre alla maglia tricolore, l’abbraccio di suo padre

Guazzini frastornata

Le 16,48. Torniamo verso il podio e vediamo arrivare Vittoria Guazzini, con la maglia tricolore e una serie di gadget e trofei fra le mani. Suo padre poco fa le ha passato un cellulare, ma lei appare frastornata.

«Che è successo? Sinceramente non lo so. Ovviamente sono contenta di questo tricolore – dice – ma è stato un po’ strano. Ero soddisfatta della mia crono, mi dispiaceva per quei 95 centesimi. Poi è stato un vortice di emozioni, con questa decisione che ci è stata comunicata. Mi dispiace sinceramente per Elisa, tanto quanto sono contenta della maglia che indosso. Non so bene come siano andate le cose. C’è stata una pausa prima delle premiazioni, così ho detto che sarei andata a cambiarmi per non ammalarmi. Poi sono tornata e mi è stata detta questa cosa. Un po’ sono stata presa alla sprovvista, non è come passare l’arrivo e sapere di aver vinto. Però credo ci siano dei regolamenti. Potrebbe significare che andrò io alla crono di Parigi? Potrebbe, non so. Intanto mi godo la maglia, poi vediamo.

«L’estate sta andando abbastanza bene. Ho fatto un ritiro in altura con la Cec (Elena Cecchini, ndr), che mi ha veramente sopportato. Poi ho fatto qualche allenamento in pista, un paio di gare a tappe e ora tornerò in pista con quelle altre… disgraziate del quartetto. Farò il Giro d’Italia. Cerchiamo di fare l’avvicinamento migliore. Magari non sapremo se è effettivamente quello giusto, ma noi crediamo in quello che facciamo. Siamo veramente mentalizzati».

Gara nella gara, Federica Venturelli vince il tricolore U23 nonostante una caduta. Batte Cipressi e Pellegrini. Dominio UAE
Gara nella gara, Federica Venturelli vince il tricolore U23 nonostante una caduta. Batte Cipressi e Pellegrini. Dominio UAE

Il parere di un giudice

Le 17,10 e c’è ancora tutto da scrivere. Però sfidiamo ancora una volta il solleone per andare in partenza a chiedere un’informazione a un giudice. Vediamo Francesca Mannori che verifica le bici degli U23 e ricordiamo il grande quantitativo di multe che sono volate con lei al Giro d’Italia: sicuramente una conduzione severa. Ci avviciniamo a un suo collega. La domanda è semplice: se il giudice che segue l’atleta ravvede un comportamento scorretto, è tenuto ad avvisare l’atleta e la squadra oppure può decidere di passare direttamente alla sanzione?

«Non è che per ogni corridore devi metterti a dare gli avvertimenti – spiega – se il giudice ravvede l’infrazione, applica il regolamento. Non c’è bisogno necessariamente che qualcuno faccia ricorso. In questo caso sono stati 20 secondi di penalità. Non c’è l’obbligo di avvertimento».

E così prima di metterci scrivere torniamo alle parole di Velo che hanno chiuso questa gara delle donne elite. Elisa Longo Borghini ha vinto il campionato italiano su strada, Vittoria Guazzini è la nuova maglia tricolore. Starà a Velo adesso venire fuori dalla situazione in cui l’hanno cacciato.

Olivo davanti a un bivio: nel 2024 si gioca parecchio

14.02.2024
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Le parole di Bryan Olivo tradiscono tutta la sua determinazione: questo è un anno importante, forse decisivo nella carriera del friulano (nella foto di apertura Lucia & Stefano Photo) Una carriera quasi turbinosa, iniziata come grande prospetto nel ciclocross, poi approdata alla strada, ma con occhi privilegiati sulla pista dove ha collezionato trofei e nella cronometro dov’è campione italiano in carica under 23. Ora però Olivo vuole di più soprattutto nelle corse in linea.

Le prospettive per la nuova stagione acquisiscono nuovi colori partendo dall’anno appena trascorso. Anno che, seppur fortunato per la conquista della maglia tricolore, non è ricordato da Olivo con così grande rimpianto.

«Anzi – dice – per me non è stato un anno propriamente positivo. Troppi problemi fisici. Prima quelli intestinali con il dimagrimento di 3 chili in primavera, poi quelli alla gamba sinistra ai mondiali, infine l’infiammazione al miocardio che mi ha pregiudicato il finale di stagione, anche se per fortuna non sono comparse aritmie. Una stagione troppo turbolenta, ma io non ho perso il mio ottimismo e riparto anzi con ancora più carica».

Olivo, nato il 4 gennaio 2003, con la nuova divisa del Cycling Team Friuli
Olivo, nato il 4 gennaio 2003, con la nuova divisa del Cycling Team Friuli
Hai cambiato qualcosa proprio in considerazione di questi problemi fisici?

No, anche perché alla resa dei conti erano tutti disgiunti l’uno dall’altro. Cose che possono capitare, solo che a me sono capitate in rapida sequenza. La preparazione comunque non ne ha risentito e questo è importante.

Nel tuo calendario hai invece intenzione di rivedere qualcosa?

Rispetto allo scorso anno farò meno pista, questo è sicuro. Non l’abbandonerò, anche perché sono sempre convinto che sia utilissima per migliorare alcuni aspetti della strada, ma mi concentrerò maggiormente su quest’ultima. Oltretutto il calendario abbina alcuni appuntamenti importanti su pista a gare su strada che quest’anno non posso perdere.

Il friulano quest’anno punta fortemente alle gare in linea, per arrivare al professionismo
Il friulano quest’anno punta fortemente alle gare in linea, per arrivare al professionismo
Si nota una concentrazione particolare sulla strada, come mai?

Questo è un anno fondamentale. Una sorta di giro di boa. Devo ottenere più risultati possibili, anche in virtù di quanto accaduto nel 2023. Mi gioco tutto, perché voglio che a fine stagione ci sia ad aspettarmi un contratto da professionista. Il fatto di far parte del devo team di una squadra prestigiosa come la Bahrain Victorious è sì un vantaggio, ma nessuno regala niente nel ciclismo di oggi. Il contratto bisogna guadagnarselo e solo i risultati sono il valore utile per ottenerlo.

Il fatto di essere comunque in una squadra satellite ti mette più tranquillo per la ricerca del contratto?

Di tranquillo in questo ambiente non c’è nulla… Certo è importante, ma il mondo va veloce e convincere i dirigenti a darmi una chance non è semplice. Io posso fare una sola cosa, cercare di ottenere il meglio.

A Glasgow problemi alla gamba sinistra hanno pregiudicato la sua prestazione nella crono
A Glasgow problemi alla gamba sinistra hanno pregiudicato la sua prestazione nella crono
Quando comincia la tua stagione e che cosa prevede nella prima parte?

Inizierò con la San Geo, poi andrò avanti fino al 21 aprile con la Gand-Wevelgem U23, a quel punto tireremo una linea e si vedrà come andare avanti. In questa prima parte di stagione ci saranno anche occasioni per corse a tappe, che sono una palestra importantissima, guardata sempre con grande attenzione non solo dal punto di vista dell’ordine d’arrivo, ma anche come prestazione complessiva.

Nell’ottica di cui parlavi, quella di un contratto da professionista, quanto sarebbero importanti occasioni di confronto proprio con i pro’?

Moltissimo, spero di averne e spero anche di raccogliere risultati in quelle occasioni. Rispetto alle gare di categoria, si vede che si viaggia a un ritmo diverso. Ma soprattutto sono gare che danno più visibilità. Per me sarebbero molto importanti.

Lo scorso anno Olivo ha conquistato il titolo tricolore a cronometro, che vuole riconfermare
Lo scorso anno Olivo ha conquistato il titolo tricolore a cronometro, che vuole riconfermare
A parte quello di fine stagione, sapendo che poi i contatti iniziano prima, hai un obiettivo in particolare per questo 2024?

Vorrei avere una costanza di rendimento per tutto l’anno, proprio pensando a quel che è successo nella passata stagione. Poi vorrei confermare il titolo tricolore a cronometro. Io sono convinto che tutto il resto verrà di conseguenza, intanto mi concentro su questo.

Venturelli e Cattani, i nuovi padroni della crono juniores

23.06.2022
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Com’è l’appuntamento perfetto con il tricolore? Forse nessuno lo sa, ma in qualunque modo avvenga è sempre un piccolo grande sogno che si realizza. E’ stato così anche per Alessandro Cattani (Bustese Olonia A.S.D.) che ha vissuto il suo sogno italiano in 20’59”28 a una media di 45,740 orari. Questo è il tempo che il nuovo campione italiano a cronometro juniores ha impiegato martedì per correre e vincere sui 16 chilometri a San Giovanni al Natisone. All’arrivo è sorridente, sul podio ancora incredulo. Alessandro è visibilmente emozionato e quando lo fermiamo per scambiare due parole, quasi non sa che dire.

Sul podio degli uomini, Alessandro Cattani ha preceduto Donati e Milesi, entrambi della Trevigliese
Sul podio degli uomini, Alessandro Cattani ha preceduto Donati e Milesi, entrambi della Trevigliese
Alessandro, complimenti! Il tricolore è sempre una grande soddisfazione…

Sì. Era da un po’ che con la squadra stavo preparando questa corsa, ci abbiamo sempre creduto e la vittoria è arrivata.

Raccontaci un po’ com’è andata.

E’ andata bene. Il punto più difficile è stato lo scollinamento all’Abbazia di Rosazzo. La nostra tattica era di arrivare in cima con quanto più vantaggio possibile e poi cercare di mantenerlo nella seconda parte, fino all’arrivo. Il mio allenatore, sin dai primi metri, mi ha sempre incitato aiutandomi a credere sempre più in questa maglia.

Come hai gestito la pioggia?

Ho avuto una pioggia abbastanza forte solo negli ultimi 5 chilometri, prima una pioggerellina tutto sommato sopportabile.

Cattani ha lavorato sodo sulla crono: sperava di vincere (foto Instagram)
Cattani ha lavorato sodo sulla crono: sperava di vincere (foto Instagram)
Oggi vesti la maglia di campione nazionale, ma come sei arrivato al ciclismo?

Un po’ per caso, come spesso succede. Facevo le classiche garette con mio papà e mi piaceva. Poi sono arrivato al Pedale Saronnese, continuando però a sfidare gli amici.

Cosa ti aspetti da questa maglia adesso?

Il massimo sarebbe una convocazione in nazionale, sarebbe fantastico. Per il momento però guardo all’immediato futuro, cioè alla corsa a tappe che correrò questa settimana in Toscana.

Alessandro sale sul podio scortato da Davide Donati e Nicolas Milesi, i due atleti della Ciclistica Trevigliese che si avvicinano al miglior tempo per appena 5”30 e 7”61.

Dopo il podio juniores uomini, con Cattani anche il diesse Marco Della Vedova e Gabriele Bessega, nei primi 10
Dopo il podio, con Cattaniu anche il diesse Marco Della Vedova e Gabriele Bessega, nei primi 10

Venturelli e il meteo

Una due giorni tricolore all’insegna dell’incognita meteo, che anche con gli juniores ha giocato un po’. Prima della partenza gli atleti, pronti dopo il controllo dei rapporti, guardavano i nuvoloni neri avvicinarsi e speravano di riuscire a concludere la prova prima che arrivasse l’acqua. Non avevano del tutto torto: il vento che ha accompagnato la pioggia ha costretto il rinvio della partenza delle ragazze di quasi un’ora. A fine corsa sapremo poi che la vera differenza non l’ha fatta tanto la pioggia, quanto (indovinate un po’!) il vento.

Chi non ha avuto problemi davanti a vento e pioggia, abituata a condizioni peggiori nel ciclocross, è Federica Venturelli (Team Gauss Fiorin), neo laureata campionessa italiana a cronometro. Federica è, in una parola, multidisciplinare: impegnata su strada e nel ciclocross, si toglie qualche soddisfazione anche su pista e nelle prove a cronometro.

Venturelli ha vinto dopo ottime prestazioni ai tricolori juniores su pista a Noto (foto Instagram)
Venturelli ha vinto dopo ottime prestazioni ai tricolori juniores su pista a Noto (foto Instagram)
Federica, tu competi in tanti campi diversi, come ti definiresti ciclisticamente parlando?

Su strada credo di essere una buona passista, mi trovo molto a mio agio nelle crono, nelle prove contro il tempo, che sono anzitutto prove contro me stessa. Anche la salita non mi dispiace, credo di sapermi gestire tutto sommato bene.

Qui com’è andata? Quali erano le sensazioni?

Non nascondo che sono arrivata abbastanza stanca: la scorsa settimana ho corso i campionati italiani su pista a Noto, in Sicilia, però ho sfruttato anche quel lavoro e credo di essere arrivata qui in forma per questa maglia. Sono riuscita a dare il meglio di me stessa in un percorso così particolare, nonostante la salita a metà prova avrebbe potuto essere il punto di forza di altre atlete. Sicuramente ho sfruttato il falsopiano per guadagnare qualcosina.

Federica Venturelli brilla su strada, ma anche in pista e nel ciclocross, in cui è uno dei fari azzurri
Federica Venturelli brilla su strada, ma anche in pista e nel ciclocross, in cui è uno dei fari azzurri
C’è stato un punto critico sul percorso che ti ha messa alla prova? 

A dire il vero nel tratto prima della salita ho sofferto un po’, ma ho pensato che alla fine eravamo tutte nella stessa condizione. Stavamo soffrendo tutte. Eravamo a metà prova e mancava ancora la salita. Il ciclocross mi ha aiutato tantissimo per quanto riguarda la guida della bici: nella discesa bagnata penso che l’aver saputo gestire bene la bici abbia fatto la differenza rispetto alle altre.

A concludere il podio Valentina Zanzi (Vo2 Team Pink), a 23” di ritardo, ed Eleonora Ciabocco (Ciclismo Insieme – Team di Federico) a 47” dalla cremasca.

Longo imbattibile, prosegue a tutto gas la marcia sul Giro

22.06.2022
4 min
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Questa mattina, a qualche ora dalla partenza, abbiamo voluto essere un po’ scontati e siamo andati da Elisa Longo Borghini. Nel cuore del Friuli Venezia Giulia, in un caldo umido e afoso peggiorato da qualche ora di pioggia, Elisa si apprestava a correre per la maglia tricolore da campionessa nazionale a cronometro. Inutile dire che seppur scontato, forse, non secondo quanto dice lei, il pronostico si è rivelato corretto.

Un’incredibile Elisa infatti, nel pomeriggio, qualche ora dopo la nostra chiacchierata, è salita sul podio di San Giovanni al Natisone, all’interno del velodromo, per vestire la maglia tricolore

Elisa, ieri ti abbiamo vista provare il percorso. Come ti è sembrato?

Secondo me è un percorso veloce, dove bisogna spingere tanto. Tendenzialmente la prima parte sale un pochino, mentre la salita finale sarà molto dura perché arriveremo con le gambe stanche. Avrei preferito un percorso più tecnico e un po’ più difficile, ma darò comunque il meglio di me stessa.

Elisa Longo Borghini conferma il titolo italiano della crono
Elisa Longo Borghini conferma il titolo italiano della crono
Un percorso senza alcun tipo di difficoltà quindi?

In una crono c’è sempre un momento di difficoltà e spesso ti coglie quando meno te l’aspetti, bisogna sempre essere molto lucide.

Se dovessi correre con la pioggia?

Per me non sarebbe un problema, sicuramente bisognerebbe porre una maggiore attenzione, ma sono certa che vinceremmo noi sulla pioggia.

Tu come stai?

In tanti mi danno per favorita, ma credo che ci siano delle ragazze che potrebbero vincere la corsa. Penso a Marta Cavalli (che ha concluso terza, ndr), a Vittoria Bussi e a Vittoria Guazzini (seconda sull’arrivo, ndr). Io sto abbastanza bene, ma sarà la strada a decidere.

Il terzo posto di Marta Cavalli è un grande segnale in vista del Giro: sarà un bel duello con la Longo
Il terzo posto di Marta Cavalli è un grande segnale in vista del Giro: sarà un bel duello con la Longo

Pronostico azzeccato

Elisa conosce le sue avversarie e le avversarie sanno che stanno per correre con una campionessa del suo calibro. Nel velodromo gremito di persone pronte ad applaudire le giovani campionesse, a fine giornata saliranno sul podio proprio le tre favorite: terzo posto per Marta Cavalli (FDJ Futuroscope Nouvelle Aquitaine), con un ritardo di 1’02” sulla vincitrice. A seguire conclude seconda Vittoria Guazzini della stessa squadra a 32” dalla riconfermata campionessa nazionale: la nostra Longo Borghini ha corso per 46’31” ad una media di 45,800 all’ora. 

Dopo la corsa Elisa è visibilmente più rilassata: «Sono contenta di come sia andata – dice – credo di aver fatto una buona prova. Adesso mi concentro sul Giro e poi sul Tour (parteciperà anche alla prova nazionale in linea, al servizio della squadra, ndr). Arrivare con questa maglia tricolore è una bella soddisfazione, ma anche una grande responsabilità. Vogliamo fare bene e l’obiettivo sono le tappe».

Per Vittoria Guazzini, seconda al traguardo, anche la maglia tricolore delle under 23
Per Vittoria Guazzini, seconda al traguardo, anche la maglia tricolore delle under 23

Guazzini e il ginocchio

A fine corsa abbiamo avvicinato anche Vittoria Guazzini, che ha comunque ricevuto la maglia tricolore perché migliore tra le donne under 23.

Com’è andata?

Ieri ho provato il percorso due volte e questa mattina una terza in tranquillità. Non presentava grandi difficoltà tecniche…si trattava solo di spingere. Sapevo che in salita, purtroppo, avrei sofferto ma sapevo che in discesa avrei potuto recuperare qualcosa. Ho cercato di gestirmi bene senza fare fuori giri e rischiare di compromettere l’intera crono.

Vittoria, tu sei campionessa europea under 23 a cronometro… quando supererai la Longo Borghini?

Elisa è molto forte (ride, ndr), ha tanta esperienza, è sempre molto difficile batterla. Un po’ di rammarico c’è, ma sono comunque soddisfatta. Vengo da qualche settimana con un problema al ginocchio. Non mi aspettavo molto, tant’è che sono partita abbastanza tranquilla, cosa che succede abbastanza raramente. Ho solo pensato che alla fine c’era da soffrire un po’ per tutte.

Come vedi il tuo futuro?

Nei prossimi anni spero di togliermi altre soddisfazioni. Sicuramente la cronometro è una disciplina che mi piace molto e alla quale dedico molto… Magari nei prossimi anni la batterò, chi lo sa!

Avversarie in gara, tutte e tre compagne di maglia nelle Fiamme Oro, ma felici e sorridenti, sebbene stanche, dopo. A fine corsa non mancano i sorrisi sullo sfondo tricolore che accompagnerà Elisa per tutto il resto della stagione.

Top Ganna ora veste (anche) la maglia di campione italiano

22.06.2022
4 min
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Fa caldo, caldissimo. Sul collo i corridori cercano sollievo in un sacchetto di ghiaccio e intanto continuano a entrare nel velodromo di San Giovanni al Natisone. Gli spalti si uniscono in un grande applauso e cronometraggi che diventano sempre più bassi. Ogni corridore a superare lo striscione d’arrivo fa segnare un nuovo miglior tempo. I pronostici non erano lunghi, erano pochi i nomi favoriti. Il migliore è, neanche a dirlo, un immenso Filippo Ganna che entra trionfante nel velodromo con una maglia, anzi la maglia mondiale.

Questa mattina Matteo Sobrero (che conclude quarto a 56”35) ce lo aveva detto: battere Filippo sarebbe stato difficile. In palio per TopGanna non c’era solo la maglia tricolore, l’ennesima incredibile vittoria nel palmares e l’europeo in vista. Ad attenderlo c’è ora la partenza del Tour de France come miglior italiano. Il 4° posto dello scorso anno a Faenza è ora solo un ricordo. 

Com’è andata oggi Filippo?

Direi che è andata bene. Ho sofferto un po’ il caldo e l’umido considerando che sono appena rientrato da un periodo in altura. Le sensazioni sono in crescita e questa maglia è comunque una conferma importante.

Parlaci un po’ della crono di oggi…

E’ stata una bella crono, impegnativa, ma senza troppi tratti tecnici. Molto bello l’arrivo in velodromo, ma prima bisognava comunque spingere molto.

Come sta andando l’avvicinamento al Tour? Ormai manca pochissimo…

Nell’ultima settimana bisognerà lavorare molto, ma mi prenderò anche qualche giorno da dedicare alla famiglia… Dobbiamo festeggiare il compleanno di mamma. In vista del Tour sarà importante fare molta attenzione al caldo, dosare bene le energie.

Sobrero aveva capito subito che il percorso fosse troppo veloce per lui: è 4° a 56″
Sobrero aveva capito subito che il percorso fosse troppo veloce per lui: è 4° a 56″

Il Covid c’è ancora

Ganna arriva alla partenza munito di mascherina, si igienizza spesso le mani e anche al momento del podio non abbassa la guardia: la posta in gioco è alta e Filippo vuole essere prudente. 

«I contagi ci sono ancora – dice – il Covid non è scomparso. Dobbiamo stare attenti. Anche durante le corse i tifosi dovrebbero avere un occhio di riguardo per noi atleti, avere più rispetto».

La scalata di Cattaneo

Il verbanese ha preceduto Mattia Cattaneo (Quick Step-Alpha Vinyl Team) di 37”. 

«Oggi è andata bene – commenta proprio Mattiafare secondo dietro Ganna è comunque un ottimo risultato. Siamo fortunati ad avere Filippo in Italia, per me forse un po’ meno perché è difficile superarlo. A una settimana dal Tour de France direi che era quasi impossibile batterlo».

Cattaneo, 3° nel 2021 dietro Affini, scala una posizione ed è secondo a 37″ da Ganna
Cattaneo, 3° nel 2021 dietro Affini, scala una posizione ed è secondo a 37″ da Ganna

E sul percorso di oggi: «Non era molto tecnico – dice – anche la salita incideva poco. Era un bello strappo, non troppo adatto alle mie caratteristiche, ma due minuti su 35 chilometri contano poco o nulla. Inoltre le condizioni meteo erano praticamente le stesse per tutti: siamo partiti nell’arco di 10 minuti, non è come ai grandi Giri dove tra il primo e l’ultimo passano anche un paio d’ore».

Lo scorso anno Cattaneo aveva concluso la cronometro in terza posizione, quest’anno in seconda: «Chissà, speriamo per il prossimo anno», commenta sorridendo.

Affini di bronzo

Il tanto atteso Edoardo Affini (Jumbo-Visma) termina la sua prova con 50” di ritardo, mentre sono 56” quelli di Matteo Sobrero (Team BikeExchange-Jayco), che, dopo essersi «divertito un anno in maglia tricolore» (così ci ha detto prima della partenza), cede il primato a Pippo Ganna. Decisamente positiva anche la prestazione di Baroncini (Trek-Segafredo), che chiude la Top 5. 

Una giornata comunque importante per Filippo che conferma l’ottima condizione, anche in vista della Grande Boucle. Una maglia tricolore che forse vedremo poco, coperta dall’arcobaleno di quella da campione del mondo, ma l’orgoglio di sapere Ganna in tricolore rimane una grande soddisfazione.

Giro under archiviato. Milesi a tutta verso la crono tricolore

22.06.2022
4 min
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E’ già spianato verso la cronometro tricolore Lorenzo Milesi. Il ragazzo del Team Dsm punta forte sulla prova contro il tempo di oggi riservata alla sua categoria, quella degli under 23.

Il lombardo è reduce da un ottimo Giro d’Italia U23. Non ha vinto, ma è sempre stato nel vivo della corsa. Spesso è andato in fuga. E anche in salita è sempre stato davanti, almeno sulle scalate non troppo dure.

Nell’ultima tappa verso Pinerolo, grande azione di forza da parte di Milesi (in testa) e Miholjevic
Nell’ultima tappa verso Pinerolo, grande azione di forza da parte di Milesi (in testa) e Miholjevic

Sempre nel vivo

Per esempio era davanti nel giorno di Peveragno, quando la Groupama-Fdj ha provato a far saltare il banco. Quel giorno però aveva ricevuto l’ordine di non tirare e chissà se con un motore in più come il suo le cose sarebbero andate diversamente ai fini della generale.

Anche nella frazione finale Milesi ha spinto forte. Lorenzo Germani e company hanno dovuto faticare un bel po’ per chiudere su lui e Miholjevic.

«Ci ho provato in diverse tappe – conferma Milesi – solo che la fuga non è mai arrivata. I miei compagni sono andati bene. Torniamo a casa con un sesto e un nono posto. Per me quindi è stato un Giro positivo».

Anche il cittì Amadori lo ha seguito da vicino ed ha esaltato le sue prestazioni e quelle di Germani, tra i più attivi degli italiani sul passo.

Milesi (classe 2002) in fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo (corsa in azzurro)
Milesi (classe 2002) in fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo (corsa in azzurro)

Incidente alle spalle

Lorenzo aveva avuto un bruttissimo incidente in primavera. Lo avevamo visto super competitivo alla Per sempre Alfredo dove addirittura aveva combattuto con gente del calibro di Marc Hirschi e poi questa caduta in allenamento una manciata di giorni dopo. Uno stop che ha complicato le cose, ma non ha arrestato sogni ed obiettivi.

«Ormai dall’incidente sono passati due mesi e mi sono ripreso – Milesi non ammette scuse mostrando ancora una volta il suo carattere battagliero – speravo solo di fare qualcosa meglio come risultato in questo Giro e in questo lasso di tempo.

«Esco dal Giro meglio di come ci sono arrivato o almeno uguale. Comunque mi ero preparato bene. Quel che mi interessa adesso sono gli italiani. Soprattutto quello a cronometro, che è un obiettivo. Ma anche l’europeo direi.

«Questo volume di lavoro fatto al Giro sicuramente mi sarà utile per l’italiano. Forse è un po’ troppo ravvicinato. Bisognerà essere bravi a recuperare bene lo sforzo. Vediamo… ».

Sostanzialmente dopo il Giro Milesi ha pensato solo a scaricare. «E a fare un po’ di attivazione il giorno prima della crono (cioè oggi, ndr)».

Il giorno dopo la corsa rosa, Lorenzo è uscito con la bici da strada per defaticare un po’, per scaricare le tossine accumulate anche nella tappa finale. Poi ha inforcato la bici da crono.

Lorenzo Milesi in azione al Triptyque des Monts et Chateaux dove ha vinto la prima tappa e la frazione a crono
Lorenzo Milesi in azione al Triptyque des Monts et Chateaux dove ha vinto la prima tappa e la frazione a crono

Passistoni (e Piganzoli)

Il tracciato friulano si annuncia molto veloce e filante. Lo avevamo analizzato anche con Marco Velo, il cittì della crono. E’ un percorso per passisti potenti e la potenza per Milesi non è un problema.

Semmai potrebbe esserlo la distanza, 35 chilometri come per gli elite uomini e donne, ma quella è la stessa per tutti e dovrebbe spaventare meno lui che i suoi avversari.

«Il percorso non l’ho provato. Con la scusa di spostarmi sempre tra Olanda e Italia – dice Milesi nonostante abbia colto una vittoria proprio contro il tempo – quest’anno mi sono allenato poco con la bici da crono. Non sempre ho avuto la possibilità di portarla con me. Però ci abbiamo lavorato d’inverno. La squadra mi ha messo in posizione e poi gli allenamenti sono diversi. E di sicuro mi alleno più dell’anno scorso… Perché mi sono reso conto che facevo davvero poco!».

Infine uno sguardo sui rivali più pericolosi. Gli U23 al via saranno poco meno di trenta, un numero relativamente incoraggiante se si guarda al passato.

«Beh – dice Milesi – i rivali più accreditati sono Frigo, che però non so se sarà al via, visto che si era fatto male, e Germani (anche se Germani non dovrebbe esserci, ndr). Lorenzo è andato molto forte in questo in Giro. Ma anche Piganzoli».

Quando emerge il nome del corridore della Eolo-Kometa U23 gli chiediamo se non sia un po’ “leggerino” per quel tipo di percorso. Allora Milesi ribatte: «Piga leggerino? Anche lo scorso anno ha fatto terzo e poi ci siamo sempre allenati assieme e so quanto va forte».