Milesi, black out sull’incidente e tanta voglia di ripartire

10.04.2022
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Dell’incidente Lorenzo Milesi non ricorda nulla. Ammette solo, ridendo a fatica, che si è ritrovato con la mandibola e alcuni denti rotti. Te ne accorgi da come parla che non deve essere semplice, soprattutto adesso che le cose si erano allineate nel modo giusto. Due tappe vinte a Le Triptyque des Monts et Chateaux. La prima, battendo Fredheim nella volata a due su un percorso vallonato. La seconda, nell’ultima tappa a cronometro, lasciandosi dietro Segaert e Hagenes, non proprio due corridori qualunque.

Ritorno a casa

Lo troviamo all’aeroporto mentre sta per tornare a casa. Non ha l’atteggiamento dell’atleta ferito, fosse per lui sarebbe già in gruppo. Vincere aiuta a vincere, fermarsi così non aiuta a… niente.

«Mi aspettavo di andare forte – dice – ho visto che in allenamento andavo bene. Ovvio, vincere è sempre un’altra cosa, però se fai vedere che vai forte e sei a un buon livello, può capitare. Quest’anno ho cambiato completamente approccio e lavoro. Anche l’anno scorso alla Beltrami non andavo piano, magari non così forte, ma facevo anche meno lavoro. E comunque si nota la differenza di non essere più un primo anno. Ora torno a casa e penso che domani (oggi, ndr) ricomincerò ad allenarmi. Spero di fare la Liegi la settimana prossima. Il problema vero sarà mangiare. Adesso non so. Manca una settimana esatta, spero di farcela».

In fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo. Milesi è nato nel 2002
In fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo. Milesi è nato nel 2002

Nessuna solitudine

Casa è San Pellegrino Terme, il paese di Gotti, dove gli inverni sono rigidi e le salite non fanno sconti. L’ha lasciato per il Team DSM e l’Olanda, uno dei tre italiani ad aver fatto questa scelta, un anno dopo Gianmarco Garofoli. Come lui Ursella, nel Development Team e Francesca Barale nel team femminile.

«Qui a Sittard va tutto bene – dice – in teoria sarei dovuto stare per un mese fino all’8-9 maggio, però alla fine è come vivere a casa. Hai tutto. Ti fai la tua spesa, hai tutto lì. La palestra c’è, c’è quello che serve. Usciamo in bici tutti assieme. Ognuno ha il proprio appartamento e per me è come essere a San Pellegrino, perché i miei arrivano sempre la sera. Non soffro di solitudine, insomma. E anche il meteo non è così male. Ho fatto marzo qua e c’è sempre stato bel tempo. Poi ho corso un po’ di gare in giro, quindi sarò stato in Olanda per tre giorni e non so come sia stato il tempo».

Quest’anno Milesi ha partecipato alla Milano-Torino, chiudendo al 69° posto
Quest’anno Milesi ha partecipato alla Milano-Torino, chiudendo al 69° posto

Voglia di ripartire

Il programma è da riscrivere, ma se questa è la sua grinta e i medici danno via libera, c’è da scommettere che la prossima settimana lo vedremo davvero alla Liegi degli U23.

«La Liegi – ammette – e la settimana dopo il Tour Bretagne Cycliste che si corre dal 25 aprile al primo maggio. Poi l’8 maggio ci sarebbe La Fleche Ardennaise e a seguire un po’ di stacco. Anche se, con la scusa che ho fatto 4-5 giorni di stacco, non so bene. E’ un periodo di convalescenza, ma sempre stacco è. E poi si lavorerà pensando al Giro d’Italia. Devo solo capire se riuscirò ad alimentarmi in corsa. Se ce la faccio, io punto alla Liegi e poi vediamo come andrà».