Bioracer: il primo anno con Ineos è stato un successo

07.11.2022
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La stagione appena conclusa è stata la prima per il nuovo binomio BioracerIneos Grenadiers. Non è mai facile inserirsi in corsa, ma il marchio belga, uno dei più affermati nel campo dell’abbigliamento di alto livello, ha lavorato molto. Offrendo a Ganna e compagni una gamma di prodotti all’avanguardia e di ottima fattura. Ma com’è andato questo primo anno accanto al colosso britannico?

La collaborazione con la Ineos ha aperto a Bioracer anche il mercato sud-europeo
La collaborazione con la Ineos ha aperto a Bioracer anche il mercato sud-europeo

Nuovi orizzonti

Nel nostro incontro con Bioracer abbiamo parlato con Marco Pancari, Operation Manager Bioracer Italia. Il salto principale per l’azienda è stato soprattutto commerciale, come ci spiega anche lui.

«Questa collaborazione – spiega – ha permesso a Bioracer di entrare nel mercato italiano e nei vari negozi dalla porta principale. La nostra è un’azienda storica, perché sono 30 anni che è presente sul mercato. Siamo sempre stati però focalizzati sul custom team, con un fatturato molto importante, che supera i 40 milioni di euro. Tuttavia, nel mercato sud-europeo e soprattutto in quello italiano, era praticamente sconosciuta dal pubblico amatoriale».

L’operazione Ineos

Da queste prime parole di Marco Pancari emerge chiaramente come la collaborazione con il team britannico sia subito apparsa come una grande opportunità: tecnologica e commerciale.

«Bioracer – continua Pancari – ha aperto il bacino di utenza grazie al marchio Ineos. Parlando specificamente del mercato italiano possiamo tranquillamente dire che la presenza di corridori come Viviani e Ganna ha portato a far sì che il prodotto “replica” diventasse molto forte. Va detto che Ineos è uno dei top team per quanto riguarda anche tutto il contorno, dalle bici Pinarello, ai caschi marchiati Kask. Andare a posizionare Bioracer assieme a questi nomi ha dato decisamente una marcia in più. La presenza di un corridore come Filippo Ganna ci ha dato quella spinta ulteriore per creare nuovi prodotti e nuove tecnologie anche nella linea dei body».

Un marchio affermato

Trent’anni di storia non sono pochi, un lungo periodo che ha permesso a Bioracer di affermarsi già ad alti livelli. I successi ottenuti quest’anno sono molteplici, sia con Ineos, con il culmine massimo nel record dell’Ora di Ganna. Non è da sottovalutare anche il mondiale vinto da Evenepoel a Wollongong, infatti la nazionale belga vestiva capi firmati Bioracer.

«Oltre ad avere un fatturato importante – ci spiega nuovamente Marco Pancari – Bioracer ha cinque sedi produttive di proprietà. Di conseguenza ha sottomano tutta la filiera: aspetto fondamentale per far capire alla gente che alla base c’è una struttura importante. All’interno dell’azienda è presente una galleria del vento, questo particolare ha permesso a Bioracer di diventare uno dei leader del settore speedwear. Il passo fatto insieme ad Ineos ha permesso di sviluppare prodotti sempre più performanti. Un esempio è l’aver aumentato la traspirabilità dei capi visto il colore scuro del team, il lavoro però non finisce qui e stiamo già lavorando al 2023».

Bioracer

Oltre 300 ore di sviluppo per il body Bioracer del record

12.10.2022
4 min
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Il body indossato da Filippo Ganna per conquistare il record dell’Ora è l’AeroSuit di terza generazione di Bioracer, un abbigliamento specifico per le prove contro il tempo e per la pista, ultima evoluzione del progetto Speedwear Concept.

Bioracer è un riferimento da parecchi anni nell’ambito della ricerca e sviluppo collegate ai capi tecnici. L’azienda belga, il quartier generale ha sede in quella che viene chiamata la BikeValley, nei pressi di Beringen (qui ci sono anche Ridley e Lazer, solo per citare un paio di aziende) è stata una delle prime ad usufruire della galleria del vento per i capi dei corridori.

Una delle prime fasi prototipali del body
Una delle prime fasi prototipali del body

La prima nel World Tour

Da sempre Bioracer ha supportato principalmente i team nazionali. L’affiancamento ad un “club” WorldTour, in questo caso il Team Ineos-Grenadiers è una prima.

«Lo sviluppo del body di terza generazione – ci spiegano dall’azienda – è iniziato quando abbiamo firmato l’accordo con il team britannico, alla fine del 2021, ma il risultato è stato un lavoro di concerto con tutti gli altri partner di Ineos. Il body Bioracer AeroSuit è il risultato di un grande lavoro ed è la configurazione più performante».

Girocollo ribassato e tenuta elastica importante
Girocollo ribassato e tenuta elastica importante

Come è fatto

Il body è fatto su misura, non solo in base alle caratteristiche di Ganna, ma tiene conto della posizione che l’atleta assume una volta in bici. Ovviamente sulla bici utilizzata per il record dell’Ora. E’ stato utilizzato un tessuto elastico in quattro direzioni, soluzione sviluppata per supportare Ganna nel mantenimento della posizione per i 60 minuti. Nulla di scomodo: il comfort e una sorta di impercettibilità una volta indossato sono delle peculiarità del body, per permettere all’atleta di beneficiare di una buona dose di comodità durante lo sforzo estremo.

Il tessuto elastico con le quattro direzioni è costruito con un mix di filati e diverse trame, questo per ottimizzare l’impatto con lo spazio e migliorare l’aerodinamica. I test effettuati con i vari campioni di body hanno fatto emergere delle differenze che arrivavano anche al 70% in termini di efficienza.

Inoltre, sulla parte delle cosce, il Bioracer AeroSuit ha un’azione compressiva. Le cuciture tradizionali sono state sostituite da “cuciture definite a nastro”, per aumentare l’efficienza della penetrazione dello spazio.

Cucito sul corridore e sulla posizione in bici
Cucito sul corridore e sulla posizione in bici

Tre aziende a braccetto

Oltre 300 ore di sviluppo e tre aziende che hanno lavorato a braccetto per produrre un indumento così tecnologico. Il team Ineos-Grenadiers, Bioracer e la norvegese Nablaflow, quest’ultima un’azienda specializzata nelle simulazioni digitali aerodinamiche.

Tre wind tunnel utilizzati per la sovrapposizione dei dati: Trondheim, BikeValley e il Politecnico di Milano.

«La forza di questa triplice collaborazione – afferma Danny Segers, CEO di Bioracer – sta proprio in queste prove combinate. Durante questi test abbiamo portato i suggerimenti e le idee di tutti sia in galleria del vento che in pista. Abbiamo ottenuto dei risultati mai raggiunti fino ad ora. Abbiamo lavorato con dati riproducibili e siamo stati in grado di testare ancora più configurazioni nei centri di ricerca, arrivando a quello che ci piace definire il body aerodinamico definitivo».

Disponibile per tutti

E’ un capo tecnico molto particolare, sviluppato per dare a Ganna un’arma in più, ma è da considerare che questo body è disponibile per tutti. Il risultato è un indumento prestazionale, ma la tecnologia che si cela dietro ad “un capo da bici” è incredibile. Anche per questo, buona parte degli sviluppi che hanno preso forma grazie a questo body, saranno integrati in un generazione successiva di prodotti Bioracer.

Ineos cambia pelle: per Ganna e compagni c’è Bioracer

03.12.2021
5 min
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Era maggio quando si sparse la voce che il team INEOS Grenadiers non avrebbe più collaborato con Castelli per la realizzazione dei completi da gara. Gli attriti erano diventati probabilmente troppi e le due aziende hanno deciso di separare le loro strade. E mentre il brand italiano è passato alla Deceuninck-Quick Step, lo squadrone britannico è passato al marchio Bioracer, fortissima realtà belga.

Nuova tenuta e bici d’oro per Richard Carapaz (foto Team Ineos)
Nuova tenuta e bici d’oro per Richard Carapaz (foto Team Ineos)

Coerenza stilistica

Per lo squadrone britannico la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sono stati dunque forieri di novità in abbondanza. Prima il cambio di sistema frenante, con l’arrivo finalmente delle Dogma F con freni a disco. E ora il kit dell’abbigliamento.

Il nuovo design potrebbe dare la sensazione di non discostarsi troppo dal precedente. I tratti fondamentali sono l’effetto testurizzato sulla linea rossa caratteristica della parte posteriore della maglia, delle nuove strisce di Flag blu e Brigade red sulle spalle e la lavorazione in 3D delle maniche a tutto vantaggio dell’aerodinamica.

Produzione interna

Per il lancio sono stati scelti Filippo Ganna, Tom Pidcock e Richard Carapaz, protagonisti di uno shooting fotografico che fa della ricerca della velocità il suo filo conduttore. Il nuovo kit è stato prodotto internamente, dato che Bioracer, azienda che opera nel settore da 30 anni e dispone di diversi siti produttivi di proprietà in tutto il mondo, dispone di tutta la filiera, che parte dalla selezione e la progettazione dei tessuti e arriva alla galleria del vento.

Ricerca di velocità

Sir Dave Brailsford, direttore generale di INEOS Grenadiers, ha usato parole molto lusinghiere: «Conosco Bioracer da molto tempo e ho sempre ammirato quello che fanno e il modo in cui lo fanno. Ho sempre sperato e creduto che un giorno avremmo lavorato insieme, quindi sono davvero felice che quel giorno sia arrivato. La filosofia alla base del loro lavoro ruota intorno alla velocità  pura e semplice, con gli atleti al centro. Condividiamo un comune senso di avventura, la voglia di innovare e fare le cose in modo diverso, ma soprattutto la passione per la corsa e per le corse. Non vediamo l’ora di scrivere un nuovo capitolo di successo insieme e portare su strada il fantastico kit nel 2022 con il nostro spirito Grenadier».

Squadra laboratorio

Al commento di Brailsford si è unito quello di Danny Segers, CEO di Bioracer. «La nostra crescente ambizione – ha detto – richiede un ruolo più attivo sotto i riflettori. Insieme alla migliore squadra da grandi Giri dell’ultimo decennio continueremo a spingere i confini delle prestazioni ciclistiche sempre più avanti. I corridori INEOS Grenadiers si distinguono nel gruppo internazionale per tutto l’anno, quindi vedremo sicuramente il logo Bioracer sul palco molte volte. Dato che svolgiamo un ruolo di primo piano nella rivoluzione dell’abbigliamento sportivo, tradurremo gli sviluppi ispirati da questa nella produzione dell’abbigliamento da ciclismo per milioni di ciclisti Bioracer in tutto il mondo».

La nuova avventura inizierà ovviamente dal primo gennaio. Per coloro che amano vestire con i colori delle squadre, il nuovo kit è già disponibile all’ordine sul sito della squadra e sul Bioracer Shop. In Italia invece il distributore ufficiale di Bioracer, compresa quindi la collezione Ineos, sarà Aslan Tech (italian@bioracer.com).