Oltre 300 ore di sviluppo per il body Bioracer del record

12.10.2022
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Il body indossato da Filippo Ganna per conquistare il record dell’Ora è l’AeroSuit di terza generazione di Bioracer, un abbigliamento specifico per le prove contro il tempo e per la pista, ultima evoluzione del progetto Speedwear Concept.

Bioracer è un riferimento da parecchi anni nell’ambito della ricerca e sviluppo collegate ai capi tecnici. L’azienda belga, il quartier generale ha sede in quella che viene chiamata la BikeValley, nei pressi di Beringen (qui ci sono anche Ridley e Lazer, solo per citare un paio di aziende) è stata una delle prime ad usufruire della galleria del vento per i capi dei corridori.

Una delle prime fasi prototipali del body
Una delle prime fasi prototipali del body

La prima nel World Tour

Da sempre Bioracer ha supportato principalmente i team nazionali. L’affiancamento ad un “club” WorldTour, in questo caso il Team Ineos-Grenadiers è una prima.

«Lo sviluppo del body di terza generazione – ci spiegano dall’azienda – è iniziato quando abbiamo firmato l’accordo con il team britannico, alla fine del 2021, ma il risultato è stato un lavoro di concerto con tutti gli altri partner di Ineos. Il body Bioracer AeroSuit è il risultato di un grande lavoro ed è la configurazione più performante».

Girocollo ribassato e tenuta elastica importante
Girocollo ribassato e tenuta elastica importante

Come è fatto

Il body è fatto su misura, non solo in base alle caratteristiche di Ganna, ma tiene conto della posizione che l’atleta assume una volta in bici. Ovviamente sulla bici utilizzata per il record dell’Ora. E’ stato utilizzato un tessuto elastico in quattro direzioni, soluzione sviluppata per supportare Ganna nel mantenimento della posizione per i 60 minuti. Nulla di scomodo: il comfort e una sorta di impercettibilità una volta indossato sono delle peculiarità del body, per permettere all’atleta di beneficiare di una buona dose di comodità durante lo sforzo estremo.

Il tessuto elastico con le quattro direzioni è costruito con un mix di filati e diverse trame, questo per ottimizzare l’impatto con lo spazio e migliorare l’aerodinamica. I test effettuati con i vari campioni di body hanno fatto emergere delle differenze che arrivavano anche al 70% in termini di efficienza.

Inoltre, sulla parte delle cosce, il Bioracer AeroSuit ha un’azione compressiva. Le cuciture tradizionali sono state sostituite da “cuciture definite a nastro”, per aumentare l’efficienza della penetrazione dello spazio.

Cucito sul corridore e sulla posizione in bici
Cucito sul corridore e sulla posizione in bici

Tre aziende a braccetto

Oltre 300 ore di sviluppo e tre aziende che hanno lavorato a braccetto per produrre un indumento così tecnologico. Il team Ineos-Grenadiers, Bioracer e la norvegese Nablaflow, quest’ultima un’azienda specializzata nelle simulazioni digitali aerodinamiche.

Tre wind tunnel utilizzati per la sovrapposizione dei dati: Trondheim, BikeValley e il Politecnico di Milano.

«La forza di questa triplice collaborazione – afferma Danny Segers, CEO di Bioracer – sta proprio in queste prove combinate. Durante questi test abbiamo portato i suggerimenti e le idee di tutti sia in galleria del vento che in pista. Abbiamo ottenuto dei risultati mai raggiunti fino ad ora. Abbiamo lavorato con dati riproducibili e siamo stati in grado di testare ancora più configurazioni nei centri di ricerca, arrivando a quello che ci piace definire il body aerodinamico definitivo».

Disponibile per tutti

E’ un capo tecnico molto particolare, sviluppato per dare a Ganna un’arma in più, ma è da considerare che questo body è disponibile per tutti. Il risultato è un indumento prestazionale, ma la tecnologia che si cela dietro ad “un capo da bici” è incredibile. Anche per questo, buona parte degli sviluppi che hanno preso forma grazie a questo body, saranno integrati in un generazione successiva di prodotti Bioracer.