Tutte le strade che portano all’Ora: Cioni apre la porta

20.09.2022
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Cioni si aggira discreto come sempre nell’area box del mondiale, con gli occhi che scannerizzano il mondo e il sorriso educato. Ne approfittiamo e gli chiediamo di fare due chiacchiere sul record dell’Ora di Ganna, di cui è allenatore dai primi passi nel team Ineos Grenadiers. Pertanto, approfittando di un tavolo al sole che mitiga le raffiche di vento australiano, proviamo a collegare i puntini del discorso.

Cioni si intrattiene con Baffi e Cornacchione, massaggiatore e meccanico Ineos ora in azzurro
Cioni si intrattiene con Baffi , massaggiatore Ineos ora in azzurro
Facciamo un passo indietro, quando nasce il progetto Ora legato a Pippo?

E’ stato la conseguenza del fatto che da pistard si è trasformato in un cronoman. Per cui abbiamo pensato che l’Ora fosse una sorta di Olimpo in cui potrebbe trovare posto.

Non doveva provarlo dopo un grande Giro?

L’idea era di attaccarlo dopo il Tour. Però va preparato in un certo modo anche a livello tecnico e non avevamo il tempo di fare tutto. Se vuoi curare tutto per bene, lo devi comunque studiare e a fine luglio abbiamo capito che non ci sarebbe stato lo spazio per i test necessari.

Il record di Bigham è stato funzionale al tentativo di Ganna?

Bigham ha fatto un lavoro di test. Fa parte del team del record di Filippo, però è solo un componente, come ce ne sono molti altri. Lui si è occupato del materiale della bici. Il fatto che poi abbia provato e centrato il record è stata una cosa sua. Lo avrebbe fatto indipendentemente da Filippo, tant’è vero che mentre noi pensavamo a una data, lui è rimasto nella sua. Alla fine lui aveva solo questo, mentre con Ganna si sta provando a incastrare il record dell’Ora fra la stagione estiva e quella della pista.

Gli studi di Bigham saranno utili a Ganna, ma il suo record è stato fatto in autonomia (foto Ineos Grenadiers)
Gli studi di Bigham saranno utili a Ganna, ma il suo record è stato fatto in autonomia (foto Ineos Grenadiers)
Che cosa serve?

Tempo per fare tutti i test sul materiale, che possono essere le ruote, la bici, alcuni componenti. Però sono test oggettivi, che quindi in parte possono essere fatti da qualcun altro.

Perché l’8 ottobre?

Per avere il tempo di fare i test e salvare i mondiali su pista. Una parte di prove le abbiamo già fatte dopo il Tour a Montichiari, una parte la faremo dopo. Alcuni materiali li avevamo già provati a maggio in galleria. La bici non era pronta, perciò ci abbiamo lavorato nell’ultimo mese. E c’è una parte invece dedicata ad alcune prove e alcune definizioni tecniche che verranno fatte nell’arco dei 10 giorni precedenti

Sembra tutto molto compresso…

Se il mondiale non fosse stato fuori dall’Europa, potevamo anche andare su una data diversa. A dire la verità, avevamo anche valutato di farlo in Australia. Avevamo trovato una pista, ma le condizioni meteo del periodo non sarebbero state ideali. Poi abbiamo pensato anche a Tokyo, però il discorso è rientrato perché sarebbe stato difficile fare test pre-evento, se non nell’immediato. Ci abbiamo pensato molto a Tokyo, però alla fine abbiamo dovuto mollare la presa. Quindi l’unica opzione rimasta era tornare in Europa.

Secondo Cioni, il passo falso nella crono è dovuto a un giorno storto. La riprova domani nel Team Relay
Secondo Cioni, il passo falso nella crono è dovuto a un giorno storto. La riprova domani nel Team Relay
Perché Grenchen?

E’ la pista più veloce che abbiamo in Europa. Il problema è che non si può fare durante la settimana, perché c’è il mondiale in vista e in quella pista si allena la nazionale svizzera. Ecco perché siamo arrivati al sabato. La domenica sarebbe troppo avanti, perché con la qualificazione del quartetto il mercoledì successivo, non ci sarebbe abbastanza recupero. Dispiace che sia stata vista in modo negativo e non potenzialmente come un grande evento anche per l’Italia. Comunque si correrà a un orario diverso (si parla di prima serata, ndr) e Filippo in ogni caso non avrebbe fatto il Lombardia. 

Quale sarà il suo programma dopo il Team Relay di domani?

Prima c’è da recuperare dal viaggio, arrivando a casa venerdì. Dovrà riprendere il fuso italiano, quindi i primi giorni saranno più un mini break mentale. Poi da lunedì prossimo iniziamo a lavorare, abbiamo due settimane finalizzate sull’Ora, con alcuni lavori mirati invece al campionato del mondo pista.

Tu sei un uomo Ineos, però sei soprattutto il coach di Pippo e con Villa segui anche il discorso della preparazione per la nazionale: non ti sembra che a livello di grandi appuntamenti, Pippo sia un po’ troppo sollecitato?

Il problema di Pippo è che ha vinto così tanto, che se non vince è già un risultato mediocre e se non fa podio è un disastro, senza andare a vedere che dietro ci possono essere altri motivi. Però questo è Pippo. Gli piace, ci tiene alla maglia della nazionale, è sempre orgoglioso di portarla. Dà sempre il massimo, magari a volte dovrebbe essere un pochino più egoista, ma non sarebbe più lui. Quindi è chiaro che sarebbe facile puntare a un appuntamento solo, ma lo troverebbe limitante. La pista è dove è nato. La pista è comunque funzionale a ciò che deve raggiungere. Magari fra qualche anno si cambierà obiettivi e non sarà più così utile, però al momento la pista è centrale anche a livello di allenamento.

Il Team Relay agli europei di Trento 2021 è stato funzionale ai mondiali di Bruges, poi vinti da Ganna
Il Team Relay agli europei di Trento 2021 è stato funzionale ai mondiali di Bruges, poi vinti da Ganna
Quindi non vedi un eccesso di attività di alto livello?

Prendiamo gli europei dell’anno scorso, che sulla carta si potevano evitare. In realtà sono stati un passo di avvicinamento al mondiale, perché erano una settimana prima. Potevamo fare solo la crono, però alla fine si decise di fare anche il Team Relay perché erano ravvicinati e formavano un bel blocco di lavoro in vista del mondiale della crono.

Bigham ha detto che il suo record, ottenuto con i pochi watt di cui dispone, dimostra che l’aerodinamica è cruciale. Pippo ha il motore, si può immaginare un record sensazionale?

Bisogna vedere che cosa si intende per sensazionale. Se pensano 60 chilometri, allora no. Se parliamo di misure meno esagerate, allora sì. Abbiamo una tabella di cui parleremo poi, ma non proveremmo se non pensassimo di poterlo battere. 

Come ci arriva Pippo, secondo te dal punto di vista della condizione?

La condizione c’è e secondo me la crono di domenica scorsa è stata una giornata storta. Lo capiremo con il Team Relay di domani. E se fosse qualcosa di diverso da una giornata storta, bisognerà capire cosa non ha funzionato. Però personalmente sarebbe una grossa sorpresa.

La bici sarà la stessa di Bigham o sarà già in carbonio?

Sarà ugualmente in alluminio e non so se sarà la base per una in carbonio (la sensazione è che sappia tutto, ma non possa dirlo, ndr). E poi la presenteranno più avanti, meglio non dire cose. Il resto dei materiali è simile, ma non identico. Il body di Pippo sarà diverso, perché in un’ottica di personalizzazione, quello che è andato bene a Bigham non va bene per Ganna. Quello che userà in pista è in linea con quello che già usa su strada. Il casco sarà quello che usa già. Ci saranno i copertoncini, le stesse ruote di Bigham perché erano un progetto unico. Diciamo che Bigham è stato il tester del materiale sviluppato per Filippo. E invece a livello suo, il materiale che userà era stato pensato per il record dell’Ora, ma l’ha usato anche al Tour.

Body e casco utilizzati al Tour erano già frutto della ricerca sull’Ora
Body e casco utilizzati al Tour erano già frutto della ricerca sull’Ora
Il rapporto è stato scelto?

No, abbiamo due possibilità e bisognerà verificare la possibilità di montarlo. Diciamo una con il 14 e una con il 15.

Davanti il 60 o il 63?

Molto di più…

Altro non dice, un po’ perché alcuni dettagli sono da studiare e un po’ per obblighi di riservatezza comprensibili in una squadra così e prima di un evento di questa portata. Ineos sta trattando una partnership con la Rai per la messa in onda. Il castello è enorme e poggia tutto sulle spalle di un solo uomo. Speriamo che ancora una volta siano spalle da gigante.