Da sempre il marchio Bianchi ha fra i suoi obiettivi la realizzazione di biciclette che siano il mix perfetto di creatività, tecnologia, design e naturalmente stile italiano. Oggi tutto questo viene trasferito nella realizzazione di una linea di capi tecnici da indossare nelle uscite in bici. Per farlo, l’azienda di Treviglio ha deciso di rilanciare Bianchi Milano, un brand di abbigliamento esclusivo, che oggi si presenta al pubblico con un approccio innovativo: massima attenzione al design e all’eccellenza tecnologica dei materiali per celebrare il ciclismo come stile di vita.
Si chiama RC 999 la linea di abbigliamento firmata Bianchi MilanoSi chiama RC 999 la linea di abbigliamento firmata Bianchi Milano
Una nuova capsule collection
Si chiama RC 999 la capsule collection con la quale oggi torna Bianchi Milano. La collezione è già disponibile sul sito bianchimilano.com. Si tratta di una prima capsule collection che anticipa altre novità che interesseranno anche il mondo gravel. Sarà inoltre presto disponibile una linea studiata appositamente per l’universo femminile.
Elemento comune a tutte le linee sarà l’iconica striscia che ha caratterizzato le maglie Bianchi nei decenni passati, un simbolo stilistico altamente identitario di cui il brand vuole riappropriarsi.
I capi Bianchi Milano sono disegnati e progettati in Italia, con l’impiego di tessuti tecnici frutto della ricerca dell’eccellenza che da sempre si lega alla realtà di Bianchi. Una collezione all’insegna dell’alta qualità, con soluzioni funzionali e all’avanguardia per soddisfare anche i ciclisti più esigenti.
I tessuti utilizzati sono altamente tecnici, la qualità è fondamentale per BianchiI tessuti utilizzati sono altamente tecnici, la qualità è fondamentale per Bianchi
Disponibile in due versioni
La gamma RC 999 è oggi disponibile in due versioni colore, entrambe incentrate intorno al tradizionale Celeste Bianchi. La prima è ispirata alla storia e alla tradizione, con il suo design celeste con striscia bianca sul petto, mentre la seconda rappresenta una declinazione più moderna, proposta in grigio con striscia celeste centrale. Due versioni, due diverse interpretazioni, stesso stile italiano. Ogni singolo capo della collezione RC 999 è realizzato con tessuto Rombo Mesh 3D.
La RC 999 è la prima capsule collection, alla quale seguiranno tante novitàLa RC 999 è la prima capsule collection, alla quale seguiranno tante novità
Un nome, una storia
La scelta del nome RC 999 per la collezione che segna il ritorno di Bianchi Milano merita un breve accenno. RC 999 unisce il Dna racing del Reparto Corse Bianchi (RC) con un codice, 999, che dal 1952 in poi fu utilizzato da Bianchi per numerare i telai destinati al mondo delle competizioni: opere uniche, frutto della continua ricerca dell’eccellenza.
Per rimarcare l’esclusività di questa capsule collection, Bianchi ha deciso di produrre solamente 999 completi.
Chiudiamo con il pensiero di Fabrizio Scalzotto, CEO di Bianchi: «Bianchi Milano fa parte della nostra storia. Siamo felici di riproporre sul mercato un brand iconico con un’immagine rinnovata che sarà seguita e curata da un’apposita Business Unit, con l’obiettivo di portare l’identità e la creatività italiana che contraddistingue Bianchi anche nell’abbigliamento».
Il giubbino termico che sia anche impermeabile e aderente fa la differenza nel catalogo. Quello di Biemme si chiama Jampa. Ed è un concentrato di tecnologia
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«Io al Giro d’Italia con una bici italiana: è una grande emozione»:così ha esordito Warren Barguil parlando del suo esordio al Giro d’Italia. Il francese sta preparando, ma forse sarebbe meglio dire stava preparando, con dovizia la corsa rosa. Peccato che, come per Giulio Ciccone, anche per lui si sia messo di mezzo il Covid.
Il corridore della Arkea-Samsic non dovrebbe mettere a rischio la sua presenza, tuttavia qualche intoppo c’è. Se non altro per i suoi progetti nella prima parte della corsa. Pensiamo magari a frazioni come quella di Lago Laceno che potrebbero essere buone per lui. Si tratta di una salita non durissima che non farà grande selezione e sulla quale i big potrebbero controllarsi.
Barguil (classe 1991) è alla sua 11ª stagione da pro’. E’ in scadenza di contrattoBarguil (classe 1991) è alla sua 11ª stagione da pro’. E’ in scadenza di contratto
Esordio rosa
«Sono molto felice di venire al Giro – ci aveva detto prima della Liegi e prima che emergesse la bronchite (poi Covid) – e non vedo l’ora che arrivi domani sera. La Liegi sarà la mia ultima gara prima del Giro. Poi testa alla corsa rosa. Inoltre ci verrò con una bici italiana. E’ qualcosa di molto simbolico».
Barguil stava molto bene a suo dire. La gamba era buona. Aveva fatto una discreta primavera di classiche. Già alla Sanremo aveva ricevuto l’appoggio della squadra. Al via da Abbiategrasso, Mozzato e Verre, suoi compagni, ci avevano detto: «Warren è l’unico di noi che può tenere i migliori sul Poggio».
E poi si era ben comportato soprattutto alla Freccia Vallone con un buon decimo posto. «Io sono molto motivato per questo Giro. Sto per iniziare una corsa con un percorso bellissimo».
Tirreno-Adriatico 2022, a Fermo vince Warren Barguil. Per il francese due tappe al Tour e due alla Vuelta Tirreno-Adriatico 2022, a Fermo vince Warren Barguil. Per il francese due tappe al Tour e due alla Vuelta
Tutto da scoprire
Ma cosa sa Barguil del Giro? «In gruppo – spiega Barguil – i ragazzi che ci hanno partecipato, mi hanno detto tutti che tra i grandi Giri è il più bello. Lo è per l’ambiente, per i paesaggi, perché è una festa e perché è molto più aperto rispetto a un Tour de France o ad una Vuelta. La corsa è più libera.
«Ho guardato alcune delle salite più importanti e anche qualche tappa. Ci sono trappole ovunque. Ma c’è una frazione che mi stuzzica parecchio. Quella di Bergamo, perché arriva poco distante dalla sede di Bianchi: per me sarà una frazione importante. Ce ne sono anche altre. Ma non le dico tutte…».
E questo suona un po’ come un guanto di sfida. E Barguil, se c’è da attaccare, non è tipo da tirarsi indietro.
Warren ha vinto la maglia a pois nel 2017. Ha disputato 12 grandi Giri e per tre volte è entrato nella top 10Warren ha vinto la maglia a pois nel 2017. Ha disputato 12 grandi Giri e per tre volte è entrato nella top 10
Chi è Barguil
Ma scopriamolo meglio. Barguil, classe 1991, è un corridore che i francesi per un certo periodo avevano incoronato come colui che avrebbe riportato un grande Giro nella loro Nazione. Warren aveva vinto l’Avenir nel 2012 e aveva ottenuto un ottavo posto nella generale del Tour nel 2014 a soli 23 anni. Poi le cose non sono andate esattamente come le aspettative, ma Barguil resta un corridore di spessore. E allora cosa può fare al Giro?
Lui ha detto che punta a determinate frazioni. Tappe mosse o anche di montagna sono ideali, specie se i favoriti per la generale dovessero guardarsi. Lo specchio preciso di tutto ciò è stata la tappa di Fermo alla Tirreno-Adriatico dello scorso anno. Si è mosso nel momento giusto, i big curavano la generale e Warren ha piazzato la stoccata.
A crono il francese non è un drago, ma se starà bene potrà difendersiA crono il francese non è un drago, ma se starà bene potrà difendersi
Tappe, Gpm, classifica
Ma c’è un altro obiettivo più che concreto per Barguil e si chiama maglia azzurra: quella che indossa il re della montagna.
Il bretone – Barguil è di Hennebont, sulla costa meridionale della penisola francese – ha già vinto questa classifica. Si portò a casa la maglia a pois al Tour del 2017. Con il livello di oggi, per conquistare questa maglia serve un corridore che abbia tenuta nelle tre settimane e chiaramente vada forte in salita: il suo identikit.
Ma Barguil può anche puntare alla generale. Come detto, ha chiuso un Tour in ottava posizione. E’ vero che da quel piazzamento sono passati nove anni, ma se fosse al meglio una top 10 non sarebbe impossibile per lui. Certo però che letta in questo modo, le tante cronometro potrebbero non favorirlo. Intanto speriamo però che possa recuperare bene e che possa battere gli antibiotici e il Covid.
Lo scorso anno vi avevamo raccontato di una bella iniziativa realizzata da Bianchi in occasione del Giro d’Italia 2022 (in apertura Roche alla partenza di Budapest). L’ex professionista e ambassador Bianchi Nicolas Roche aveva pedalato sulle strade del Giro. L’irlandese aveva esplorato la cultura e le bellezze attraversate dalla corsa rosa, partendo dall’Ungheria e arrivando in Italia all’interno dell’Arena di Verona.
Il suo viaggio in bicicletta aveva dato vita a “Giro Reflections”, uno short movie in quattro puntate prodotto e realizzato da Bianchi Media House.
Nicolas Roche con il telaio della Bianchi Specialissima dedicata al Giro d’Italia del 2022 (foto Giro Reflections)Nicolas Roche con il telaio della Bianchi Specialissima dedicata al Giro d’Italia del 2022 (foto Giro Reflections)
Arriva un premio
“Giro Reflections” ha recentemente ricevuto il premio W3 Awards da una giuria internazionale nella categoria General Video-Sports per l’originalità dell’idea e la visione del progetto.
Il W3 Awards è uno dei riconoscimenti assegnati dall’AIVA (Academy of Interactive & Visual Art) a chi si è contraddistinto durante l’anno per campagne di marketing, progettazione di siti web all’avanguardia, video e podcasts. Bianchi, insieme all’agenzia creativa Zampediverse, ha vinto il premio d’oro per Giro “Reflections” nella categoria General Video-Sports.
Orgoglio Bianchi
L’aver ottenuto un premio prestigioso come il W3 Awards è stato accolto con grande gioia, ma soprattutto orgoglio, in casa Bianchi. A testimoniarlo è Claudio Masnata, Marketing and Communication Manager di Bianchi.
«Siamo orgogliosi di questo prestigioso riconoscimento – commenta – che premia un grande team di lavoro ed un’idea innovativa di raccontare il brand, avvicinandolo sempre di più ad un pubblico internazionale e composto non solo da ciclisti, grazie alla creazione della Bianchi Media House. Il nostro marchio va oltre il mondo del ciclismo. Possiede tutte le caratteristiche per affermarsi come un lifestyle brand, motivo di ispirazione e di passione per milioni di persone».
Nicholas Roche, protagonista della serie “Giro Reflections”Nicholas Roche, protagonista della serie “Giro Reflections”
Qualche numero
Per i più curiosi segnaliamo qualche numero fatto registrare da “Giro Reflections”. Le quattro puntate sono state girate in 8K grazie a 3 telecamere RED V-Raptor. Sono state realizzatepiù di 50 ore di girato, con l’utilizzo di un drone, una barca e tre veicoli. Si sono percorsi 2.000 chilometri. Le persone coinvolte sono state complessivamente 17 sul fronte del marketing. Ben 5 le guide turistiche che hanno accompagnato Nicolas Roche nel suo lungo viaggio sulle strade del Giro.
Per chi fosse interessato a vederli per la prima volta o a rivederli, segnaliamo che gli episodi di “Giro Reflections” sono disponibili on-demand sul canale YouTube di Bianchi.
Per Bianchi il 2023 è davvero un anno speciale. Segna infatti il ritorno dello storico marchio di Treviglio nel WorldTour grazie alla partnership tecnica con il team Arkea-Samsic. Da quest’anno la formazione francese, che ha in Warren Barguil e Nacer Bouhanni le sue due prime punte, gareggia infatti su bici Bianchi ed in particolare sulla nuova Oltre RC.
Il telaio della Specialissima è interamente verniciato a mano in ItaliaIl telaio della Specialissima è interamente verniciato a mano in Italia
Una Specialissima… speciale
Per festeggiare il ritorno nel WorldTour, Bianchi ha deciso di realizzare un’edizione limitata e davvero speciale di un telaio che ha rappresentato un capitolo importante della sua storia recente. Stiamo parlando della Specialissima, che oggi viene presentata in una edizione limitata chiamata “Pro Racing Team”, realizzata dal Reparto Corse Bianchi. Una caratteristica questa che accomuna tutti i prodotti road dell’azienda di Treviglio.
La Specialissima “Pro Racing Team” è stata pensata come un’opera d’arte per appassionati del marchio bergamasco. Non si tratta però di un semplice telaio di collezione. La “Pro Racing Team” è infatti in grado di primeggiare su strada coniugando al meglio ricercatezza estetica, leggerezza e prestazione sportiva.
Il peso è estremamente contenuto: solo 750 grammiIl peso è estremamente contenuto: solo 750 grammi
Qualche dato
Stiamo parlando di un telaio estremamente leggero. Nella taglia 55 l’ago della bilancia fa infatti segnare solamente 750 grammi. Tutto ciò non va a discapito della rigidità, un aspetto questo, insieme alla leggerezza, che sta particolarmente a cuore agli atleti impegnati nel WorldTour. La Specialissima è da sempre una bicicletta che nasce per aggredire al meglio la salita e per affrontare in sicurezza e velocità la discesa, garantendo la massima trasmissione di potenza sull’asfalto e una reattività senza eguali.
Nel packaging è incluso anche il libro di Casa BianchiNel packaging è incluso anche il libro di Casa Bianchi
Grafica affascinante
I designer Bianchi hanno studiato per la Specialissima “Pro Racing Team” un affascinante progetto grafico che esalta le forme e l’anima racing del telaio ultraleggero, esaltandone le qualità prestazionali. Sul telaio, un elegante e tecnologico grigio-antracite, creato appositamente per questo modello, è inframezzato da inserti geometrici nell’iconico Celeste Bianchi. Il telaio, verniciato a mano in Italia dagli esperti artigiani di Bianchi, è impreziosito dalla firma Reparto Corse posizionata sulla forcella e dal logo “Pro Racing Team” che appare sul tubo piantone.
Specialissima “Pro Racing Team” è disponibile in edizione speciale e limitata in esclusiva su bianchi.com al costo di euro 4.499.
L’esclusivo packaging include, oltre al kit telaio e forcella, anche una brochure che racconta attraverso immagini e testi il progetto Specialissima “Pro Racing Team”, ed il nuovissimo libro da collezione “Casa Bianchi”.
Barguil debutterà al Giro. Il Covid potrebbe penalizzare la sua corsa. Ma se sta bene il francese ha tante opzioni sul piatto: classifica, tappe e maglia azzurra
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Da un paio di giorni Luca Mozzato è sull’Etna, cercando di dribblare la perturbazione annunciata sul vulcano e preparando nel frattempo la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, dopo il debutto all’Etoile de Besseges. Il vicentino è approdato alla Arkea-Samsic (che giusto ieri ha annunciato il prolungamento della sponsorizzazione fino al 2025) dopo la chiusura della B&B Hotels ed ha avuto veramente poco tempo per abituarsi alla nuova squadra.
«A livello generale – spiega – non ho trovato grosse differenze. Gli ambienti sono molto simili, il modo di lavorare, la mentalità sono un po’ quelle. Poi ovviamente ci sono delle cose che funzionano meglio, altre che funzionano un po’ peggio, però mi trovo bene. Quello che è successo alla vecchia squadra è stato una bella bastonata. Zero preavviso, era da metà stagione che si parlava di questo gran progetto. Invece da quello che si è capito, erano stati presi degli accordi senza avere niente di scritto. E noi siamo rimasti in mezzo alla strada».
Luca Mozzato ha 24 anni, è alto 1,78 e pesa 67 chili. Dal 2023 è alla Arkea-Samsic. E’ pro’ dal 2020Luca Mozzato ha 24 anni, è alto 1,78 e pesa 67 chili. Dal 2023 è alla Arkea-Samsic. E’ pro’ dal 2020
La curiosità che ci ha spinto a cercare Mozzato riguarda il passaggio dalla KTM Revelator Alto alla nuova Bianchi Oltre, di cui avevamo già parlato con Warren Barguil, ricordando che da junior Mozzato aveva già usato le bici Bianchi alla Contri Autozai.
«Mi aspettavo di prenderla in ritiro – racconta – solo che la mia situazione è stata gestita molto in fretta, quindi a dicembre la bici non era ancora pronta. Mi è arrivata a casa ai primi di gennaio, già montata nella scatola. Ho dovuto solo stringere due viti e poi era pronta da usare».
E’ stato difficile abituarsi?
E’ tanto diversa dalla KTM, però sono uno che non ci mette tanto ad abituarsi ai cambiamenti. Abbiamo fatto piccoli interventi sulla posizione. Avendo lo sterzo tanto più basso, sono riuscito ad abbassarmi parecchio. Già in precedenza avrei voluto essere più aerodinamico, ma non era possibile perché avevo lo sterzo in battuta. Quindi non c’erano spessori da togliere e non riuscivo ad andare più in basso.
Non potevi mettere un attacco con l’angolo negativo?
L’ho sempre avuto così, infatti, almeno finché c’erano cannotti della forcella rotondi, per cui si riuscivano a montare attacchi di tutte le misure e tutti gli angoli. Invece nell’ultimo periodo, ogni marchio sta provando a fare dei pezzi esclusivi, soprattutto attacco manubrio e reggisella. Ormai sono personalizzati per ciascun telaio, quindi non è facile fare certe variazioni.
La nuova Bianchi Oltre ha una geometria vantaggiosa e favorisce la posizione aerodinamica (foto Arkea-Samsic)Il tubo di sterzo non è tondo ed è disegnato per penetrare meglio nell’aria (foto Arkea-Samsic)Il manubrio integrato è molto aerodinamico. La presa non crea fastidio alle mani, neppure in salita (foto Arkea-Samsic)La Bianchi Oltre è montata con lo Shimano Dura Aece e ruote dell’azienda giapponese (foto Arkea-Samsic)La nuova Bianchi Oltre ha una geometria vantaggiosa e favorisce la posizione aerodinamica (foto Arkea-Samsic)Il tubo di sterzo non è tondo ed è disegnato per penetrare meglio nell’aria (foto Arkea-Samsic)Il manubrio integrato è molto aerodinamico. La presa non crea fastidio alle mani, neppure in salita (foto Arkea-Samsic)La Bianchi Oltre è montata con lo Shimano Dura Aece e ruote dell’azienda giapponese (foto Arkea-Samsic)
Come si comporta la nuova bici?
Sono contento. Stando in mezzo al gruppo nelle prime gare, la sensazione è che quando si va veramente forte, quindi sopra i 45-50 orari, la bici sia veramente veloce. Magari non si lancia proprio subito, però una volta che ha raggiunto la velocità di crociera, senti che la tiene bene.
Merito delle ruote o del telaio?
Del pacchetto completo. Sentendo parlare gli altri che lo scorso anno avevano già Shimano, vedo che anche loro globalmente sono contenti. Al momento ho preso un paio di ruote abbastanza standard, le Shimano da 50 millimetri. Non ho ancora fatto tapponi di alta montagna o grandi piattoni, per cui con quelle da 50 si va dovunque. Magari il giorno in cui andremo alla Scheldeprijs, che è un biliardo, allora magari potrò partire con le ruote da 60 o anche più alte. Quando invece ci sarà in ballo una tappa del Giro con 4.000 metri di dislivello, magari passerò alle ruote da 30.
Hai provato a fare qualche volata?
E’ molto reattiva, almeno io ho la sensazione che nel momento in cui sprigioni la forza oppure quando esci di ruota, la bici acceleri velocemente.
I corridori dell’Arkea, qui all’Etoile des Besseges, hanno offerto buoni feedback sulla nuova OltreI corridori dell’Arkea, qui all’Etoile des Besseges, hanno offerto buoni feedback sulla nuova Oltre
E’ tanto diversa dalla Bianchi che avevi da junior?
Sono due concetti diversi. Da junior usavo principalmente la Bianchi Sempre, un modello abbastanza ibrido. Invece per il mondiale a Doha, la squadra, mi aveva fornito una delle prime Oltre XR4 che era appena uscita. Già allora si cominciava a spingere verso la ricerca dell’aerodinamica e quella era una bici veloce, anche se non leggerissima. Se ben ricordo, era più verso gli 8 chili, però in pianura andava forte. Non ho in mano tutti i dati, sono sensazioni personali, però secondo me rispetto ai modelli precedenti, la nuova Oltre è ancor più polivalente. Magari è un po’ meno reattiva sul fatto di alzarsi in piedi in salita, però sui tratti pedalabili, a velocità intorno ai 20-25 e pendenze fra il 4 e il 6 per cento, senti che la bici va.
Secondo te è una bici con cui potresti fare anche le corse del Nord?
E’ una bella domanda, perché soprattutto per la parte anteriore, quindi la forcella e il manubrio integrato, potrebbe essere un problema. Proprio in questi giorni, un gruppo di corridori con dei tecnici Bianchi sono andati a fare dei test sulle strade del Nord. Hanno fatto ricognizioni sul percorso della Gand, di Harelbeke e della Roubaix, per provare due o tre tipologie differenti di telaio, le ruote, le pressioni, forse anche il manubrio. E quindi a seconda di quello che concluderanno, avremo le informazioni per partire il più preparati possibile.
Usi le ruote con tubeless, tubolari o copertoncini?
Ci lasciano liberi. Io negli ultimi tre anni ho usato il tubeless e mi sono sempre trovato bene. In ritiro a gennaio ho provato il tubolare per 2-3 giorni e la sensazione è stata completamente diversa. La prima uscita è stata non dico traumatizzante, però ti rendi conto che a parità di velocità, le sensazioni sono completamente diverse. Il tubolare è molto più diretto, il tubeless, anche a livello di tenuta, ti perdona qualcosa di più. Secondo me è dovuto anche al fatto che il tubeless si può gonfiare meno, quindi quando ci sono piccole sconnessioni dell’asfalto, hai una maggiore tolleranza. Così sono tornato al tubeless.
Nel ritiro di gennaio, Mozzato ha usato ruote con tubolari, ma ha preferito rimanere sulla scelta dei tubelessNel ritiro di gennaio, Mozzato ha usato ruote con tubolari, ma ha preferito rimanere sulla scelta dei tubeless
Quindi si guida anche meglio?
In discesa soprattutto, fra le curve la bici dà grande fiducia. Prima avevo spesso l’impressione di andare molto più forte, nel senso che sentivo di essere spesso vicino al limite di sicurezza. Invece adesso ho l’impressione che la bici ti dia talmente tanta fiducia, che nelle parti guidate e nelle curve veloci ti spinga maggiormente verso il limite e di fatto vai più forte. Il problema è che quando ti molla, magari ti molla forte.
Hai cambiato anche sella e pedali?
Ho cambiato tutto. Per la sella sono su un modello standard di Selle Italia, la SLR classica col buco e al momento mi trovo bene. Per i pedali sono tornato a Shimano dopo tre anni con Look e non ho faticato a riabituarmi.
Tornando alla posizione, visto che ti sei abbassato, ti sei anche allungato?
In teoria sarebbe così, ma il telaio è un po’ più corto, quindi di conseguenza la distanza fra sella e manubrio rimane molto simile. Poi ovviamente c’è stato qualche aggiustamento sia a livello di arretramento che di altezza di sella, però si parla di millimetri. Due anni fa ho avuto un fastidio al ginocchio, quindi l’idea per quando vado a toccare la posizione è di non stravolgerla mai. Piuttosto meglio cambiare poco a poco.
Mozzato ha provato la nuova Bianchi Oltre a partire da gennaio e poi nel secondo ritiro (foto Arkea-Samsic)Mozzato aveva già corso su Bianchi da junior: quii ai mondiali di Doha con la nuova Oltre XR4Mozzato ha provato la nuova Bianchi Oltre a partire da gennaio e poi nel secondo ritiro (foto Arkea-Samsic)Mozzato aveva già corso su Bianchi da junior: quii ai mondiali di Doha con la nuova Oltre XR4
Quindi contento della nuova bici?
In squadra siamo tutti veramente contenti. L’arrivo di Bianchi è stato proprio una bella notizia. Quando è arrivata l’informazione, abbiamo cominciato a vedere qualche video e abbiamo visto che c’era questo progetto nuovo. Sembra che ci abbiano investito parecchio e che ci siano delle idee innovative che funzionano.
La stagione alle ortiche per colpa di una brutta caduta, ma Nacer Bouhanni ha la voglia e la determinazione di essere protagonista fin dalle prime battute del 2023.
La palestra, la boxe e qualche uscita tranquilla per fare agilità ed assimilare i carichi di lavoro con i pesi. Tra poco più di dieci giorni, in occasione del primo ritiro si inizia a fare sul serio, senza sconti e con la massima determinazione. Un Bouhanni determinato come non mai, che abbiamo incontrato a Treviglio nella sede di Bianchi.
Nacer Bouhanni nella sede Bianchi di TreviglioNacer Bouhanni nella sede Bianchi di Treviglio
Hai già il programma definitivo delle gare?
Un programma di massima lo abbiamo stilato, in base alle preferenze personali e ad alcune esigenze del team, ma quello definitivo lo decideremo al primo ritiro ufficiale, con tutti i corridori e lo staff al completo.
Hai già degli obiettivi sui quali puntare?
Di sicuro dimenticare il 2022 e per farlo nel migliore dei modi vorrei vincere da subito. Lo devo a me stesso e anche alla squadra. Ho preso una bella botta, in un momento in cui mi sentivo bene ed ero motivato.
Però sei tonico, in forma e concentrato. Come ti stai allenando?
Sto facendo boxe, come al solito nel periodo invernale, la mia passione. E poi faccio dei lavori in palestra a casa e neuromuscolari, sempre a casa, senza stress eccessivo e senza esagerazioni. Per me in questa fase è importante mantenere un buon feeling con l’attività fisica, limitando gli sforzi e l’impegno con la testa.
La caduta nella 2ª tappa al Presidential Tour of Turkey of stata provocata da un pedone (foto Instagram)La caduta nella 2ª tappa al Presidential Tour of Turkey of stata provocata da un pedone (foto Instagram)
Dopo l’incidente hai qualche problema fisico?
Stò attento a quello che faccio, ma il fisico ha risposto bene e sono ok. Anche l’aumento progressivo dei carichi non mi crea problemi, la strada è quella giusta. Sulla bicicletta non ho problemi, ma è vero che le uscite sono ancora leggere.
Da dove arriva la passione per la boxe?
Ho praticato la disciplina da bambino e la passione è rimasta. Mi piace, mi fa stare bene e mi aiuta a scaricare le tensioni.
Ti capita di praticarla nel corso della stagione agonistica?
Si, senza esagerare, ma nei momenti di recupero e lontano dalle gare, mi capita di combinare l’allenamento in bici con qualche seduta di boxe. Alcuni movimenti li ritengo propedeutici al ciclismo. Il mio fisico è ben stimolato e reagisce bene.
Nacer Bouhanni nella Clinica Bizet di Parigi in cui è stato operato (foto Instagram)Nacer Bouhanni nella Clinica Bizet di Parigi in cui è stato operato (foto Instagram)
E competere sul ring?
No, mi sono limitato a fare qualche comparsata come sparring, più che altro per divertimento.
Pensando invece alla bici, ti appassiona il mezzo meccanico?
Mi piacciono il design, le forme e l’immagine che offre la bicicletta. Mi piace pensare che una bella bicicletta ti aiuta a performare meglio, ti fa stare bene e ti gratifica. Con una bicicletta brutta e che non è appagante, ho la sensazione di andare piano. Mi piace la bicicletta con le forme decise, che mostra i muscoli, mi piace la bicicletta aerodinamica.
Quanti chilometri fai in una stagione normale?
Sempre intorno ai 28.000, poco più, poco meno.
E quanti giorni via da casa?
Tra i 120 e 150, variabili, in base ai programmi e alla lunghezza dei ritiri con la squadra.
Bouhanni si è fermato più volte di fronte alla bici di Pantani ((Team Arke-Samsic/A.Lipke)Bouhanni si è fermato più volte di fronte alla bici di Pantani ((Team Arke-Samsic/A.Lipke)
Sei un grande velocista, eppure ti sei fermato davanti alla bici di Pantani per diversi minuti. Come mai?
E’ il mio idolo, Marco Pantani è per me uno dei simboli del ciclismo. Essere qui in Bianchi e pedalare con il marchio di biciclette che ha usato Marco è un grande onore.
Quale bicicletta userà Nacer Bouhanni nel 2023?
La nuova Bianchi Oltre. Non ho avuto il modo di provarla, ad oggi e sono molto curioso di farlo. Amo le biciclette rigide e al primo impatto direi che è molto rigida.
Warren Barguil è entusiasta della nuova Oltre RC di Bianchi, per lui un punto riferimento in fatto di rigidità, design e velocità. Lo abbiamo incontrato nella sede Bianchi di Treviglio e da lui ci siamo fatti raccontare le prime impressioni.
Il corridore francese ci ha sorpreso positivamente per la sua preparazione tecnica e la capacità di argomentare nel dettaglio le performances della bicicletta. Inoltre traspare la voglia di utilizzare un mezzo tanto moderno, quanto legato ad un marchio che fa parte della storia della bicicletta.
La descrizione di Barguil, analitica e ricca di dettagliLa descrizione di Barguil, analitica e ricca di dettagli
Quale è stata la prima impressione che hai avuto salendo sulla nuova Oltre?
La prima cosa che si percepisce è la rigidità complessiva, espressa in modo differente dalle sezioni della bicicletta. Ad esempio l’avantreno è molto rigido e comunque dotato di una precisione elevata, fattore che diventa fondamentale per i corridori e che può fare la differenza nelle fasi di gara più concitate. E poi la fluidità, combinata a quella capacità del mezzo meccanico di essere sempre veloce.
Il piantone con il logo del teamIl piantone con il logo del team
Stesso allestimento usato in precedenza e framekit diverso, puoi fare un confronto vero e proprio?
Si è vero, sono il primo atleta ad aver utilizzato il nuovo materiale fornito da Bianchi e l’allestimento sarà il medesimo che abbiamo utilizzato sulle Canyon. Ho usato l’Aeroad, davvero una buona bicicletta, molto versatile pur essendo una aero-bike. La sua versatilità è stata dimostrata più volte anche nel corso delle tappe di montagna con tanto dislivello positivo. Posso dire che la Oltre, si parla comunque dei primi feedback e non di un utilizzo a lungo termine, è davvero molto, molto veloce.
Il cockpit ufficiale con il supporto per il device, la configurazione approvata UCIQuella usata dai corridori non avrà i deflettoriIl cockpit ufficiale con il supporto per il device, la configurazione approvata UCIQuella usata dai corridori non avrà i deflettori
Da dove può arrivare tutta questa velocità?
Da una combinazione perfetta di diversi aspetti, dove spicca una geometria vantaggiosa e in grado di fornire un aiuto concreto nella posizione aerodinamica del corridore. Personalmente ho mantenuto la stessa posizione in sella che avevo in precedenza, ma nel caso della Bianchi abbiamo un tubo orizzontale più lungo e un manubrio che aiuta a sfruttare bene l’equazione tra la fase di spinta e una posizione comoda in sella.
Barguil vincitore di tappa alla Tirreno-Adriatico dello scorso annoBarguil vincitore di tappa alla Tirreno-Adriatico dello scorso anno
Quindi un manubrio che fa la differenza?
Assolutamente è così, perché il suo design è particolare e si traduce in massima efficienza. E’ rigido e capace di offrire un ampio appoggio nella parte superiore. La sua aerodinamica è evidente e nonostante questo non crea fastidio alle mani, non obbliga a variazioni della presa alta, ad esempio in salita. Quando si fa velocità e si tira impugnando i manettini, il polso ha tanto spazio per appoggiarsi e distribuire bene il peso. Questo manubrio mi ha impressionato. Sarei curioso di usarla anche con i deflettori, ma per noi l’UCI non ha dato il via libera e la userò senza.
Questa è la livrea che sarà usata dai corridori Arkea-SamsicQuesta è la livrea che sarà usata dai corridori Arkea-Samsic
La rigidità è un fattore che apprezzi?
Mi piace sentire la bicicletta e la strada che corre sotto le ruote. Ritengo la rigidità e un buon bilanciamento del mezzo due fattori che portano dei vantaggi di primo piano.
Se appassionato di tecnica della bici?
E’ un aspetto che fa parte del mio lavoro, approfondire e capire cosa sto utilizzando. Non penso che il mestiere del ciclista sia finalizzato al solo pedalare e all’utilizzo del mezzo meccanico. Poi nei momenti clou della stagione è fondamentale concentrarsi su cosa può offrire dei vantaggi reali, ma è molto interessante sapere quanta tecnologia e ricerca si nasconde oggi dietro una bicicletta.
La nuova Oltre è una bici aero concept senza mezzi terminiDotazione Shimano completa, qui il nuovo power meterLa nuova Oltre è una bici aero concept senza mezzi terminiDotazione Shimano completa, qui il nuovo power meter
Come sarà configurata la tua Bianchi Oltre?
Un telaio taglia M, Shimano Dura Ace a 12 velocità, selle Italia SLR Boost e lo ruote Dura Ace da 50 o 60 millimetri, dipende dai percorsi. Ho imparato ad apprezzare e sfruttare i tubeless, ma qualche volta utilizzerò ancora i tubolari, magari per le corse più dure nelle quali userò anche la Specialissima.
Traspare una certa emozione quando spieghi la bici…
A me la bicicletta piace. E’ qualcosa che porto con me e va oltre l’aspetto legato al professionismo. E’ innegabile che essere appassionato di bicicletta e salire su una Bianchi, è come un pilota di F1 che guida una Ferrari. E’ molto importante e arricchisce la carriera di atleta.
Selle Italia sponsor del team, SLR Boost la sella di BarguilSelle Italia sponsor del team, SLR Boost la sella di Barguil
Anche la Specialissima?
Sì, in dotazione avrò entrambe le biciclette, ma credo utilizzerò la Specialissima per le tappe più impegnative e alcune frazioni dei grandi Giri. Sempre con le ruote da 50.
Questioni di comfort o di valore alla bilancia?
Entrambi, tenendo sempre presente che io mi trovo a mio agio con le ruote da 50, anche nelle tappe di alta montagna. In questo ragionamento una dose di comfort aggiuntiva non guasta, diciamo all’interno di un Grand Tour, ma è pur vero che a parità di configurazione la Specialissima mi permette di togliere qualche grammo. Comunque vedremo il da farsi, anche dopo aver immagazzinato i giusti chilometri con la nuova Oltre, ad aver preso il 100 per cento della confidenza.
Il 2022 di Bianchi si sta chiudendo con una serie di annunci davvero importanti, che fanno presagire per l’azienda di Treviglio un 2023 davvero entusiasmante, sia da un punto di vista sportivo che aziendale.
A inizio mese e nel giro di pochissimi giorni sono state annunciate due importanti novità. La prima e sicuramente la più mediatica ha riguardato il ritorno del “celeste Bianchi” nel ciclismo che conta. A partire dal prossimo anno l’Arkea-Samsic, fresca di approdo nel WorldTour, gareggerà infatti su bici Bianchi. Il team francese potrà contare sulla tecnologia e sulla rinnovata collezione di modelli Reparto Corse, guidata dalla nuova Oltre RC presentata a metà ottobre. La partnership coinvolgerà anche la formazione Pro Continental femminile e il team di sviluppo.
L’Arkea Samsic, appena approdata nel WorldTour correrà sulle bici del marchio di TreviglioL’Arkea Samsic, appena approdata nel WorldTour correrà sulle bici del marchio di Treviglio
Fari puntati sul Nord America
L’altra importante novità che ha interessato nei giorni scorsi Bianchi riguarda il mercato statunitense. L’azienda di Treviglio sta infatti proseguendo nel processo di sviluppo internazionale rinnovando la filiale Bianchi USA, rafforzando in particolare la propria presenza diretta nel Nord America. Dan Delehanty sarà il nuovo Country Manager, e farà riferimento diretto a Fabrizio Scalzotto, Chief Executive Officer e Director of Bianchi USA.
L’intervento di rinnovamento di Bianchi USA include anche una nuova sede a Monterey in California, operativa a partire dal prossimo primo dicembre.
«Nell’ambito della totale ristrutturazione di F.I.V. E. in Italia sia in termini di produzione che di distribuzione – afferma Fabrizio Scalzotto, CEO Bianchi – abbiamo deciso di riorganizzare strategicamente la distribuzione negli Stati Uniti. Il nostro desiderio è quello di essere il più vicino possibile ai nostri rivenditori e consumatori: questa è la spinta per il cambiamento».
Dan Delehanty sarà il nuovo Country ManagerDan Delehanty sarà il nuovo Country Manager
Una grande esperienza
Dan Delehanty porta con sé in dote una grande esperienza maturata nell’industria cycling. Sarà chiamato a dare impulso all’azione di Bianchi nel mercato americano, con l’obiettivo di consolidare il posizionamento del brand nella fascia di alta gamma, in particolare road racing e gravel. Avrà anche il compito sfruttare le opportunità nel mercato dell’e-bike con il progetto Bianchi Lif-E.
«Il nostro marchio può vantare una grande storia – prosegue – ma siamo focalizzati sul futuro e su una visione chiara (spiega Dan Delehanty, ndr). Siamo presenti nel segmento delle bici ad alte prestazioni e nel mondo racing con i telai Reparto Corse. Possiamo contare su una linea completa di e-bike innovative con il marchio Bianchi Lif-E, e una gamma gravel sempre più ricca. Siamo felici ed emozionati della prossima rilocalizzazione a Monterey: la casa della Sea Otter Classic e di grandi eventi su strada, mountain bike e gravel».
Con l’obiettivo di rafforzare allineamento e localizzazione delle strategie di marketing, Bianchi ha inoltre inserito nella nuova struttura americana Gavin Murray con il ruolo di Marketing Supervisor.
Una visione che guarda oltre quella che tutti conosciamo. Bianchi stupisce e presenta la prima Hyperbike. Una bici che riscrive il concetto di top di gamma e la proietta al di là della visione aero. Si chiama Oltre RC e dispone di un perfetto sistema integrato atleta-bicicletta che garantisce performance e velocità estreme. Alla base di tutto ciò c’è la tecnologia Air Deflector e un innovativo cockpit aero. Un progetto ambizioso che sfida ogni standard costruttivo che il mercato moderno conosce e lo ridisegna attraverso la prima piattaforma all-in telaio/componenti interamente progettata da Bianchi.
I flussi d’aria vengono riordinati dalla geometria e ridistribuiti I flussi d’aria vengono riordinati dalla geometria e ridistribuiti
Aerovolution
Bianchi riscrive il concetto di bicicletta aerodinamica ad alte prestazioni con il lancio della piattaforma Oltre, guidata dalla Hyperbike Oltre RC e completata dai modelli Oltre Pro e Oltre. Una rivoluzione in termini di design e progettazione nata dalla ricerca e sviluppo del Reparto Corse Bianchi. L’idea è quella di dominare e sfruttare i flussi d’aria in maniera attiva attraverso l’ingegnerizzazione di un perfetto sistema integrato bici-atleta e telaio-componenti. Un approccio di design thinking rivoluzionario.
«Bianchi Oltre RC definisce un nuovo standard tecnologico nel mondo del ciclismo – afferma il CEO di Bianchi, Fabrizio Scalzotto – con Oltre siamo partiti da zero, creando una bici aero senza precedenti. Un progetto sviluppato dal nostro Reparto Corse che identifica un punto di svolta per il brand. La nuova famiglia Oltre rappresenta la prima piattaforma completa telaio/componenti interamente disegnata e prodotta da Bianchi: dal telaio al sistema manubrio, passando per ruote, mozzi e selle».
Il cockpit integrato e gli Air Deflector sono le punte di diamante di questa HyperbikeNon è un semplice telaio aero in quanto dispone di aerodinamica funzionale Il cockpit integrato e gli Air Deflector sono le punte di diamante di questa HyperbikeNon è un semplice telaio aero in quanto dispone di aerodinamica funzionale
Air Deflector come nel Motorsport
Un concetto preso in prestito dal mondo di moto e macchine da corsa. L’aerodinamica diventa parte integrante del progetto e determinante in maniera attiva sulla rendita del ciclista. Così come ha fatto Lotus nel 1977 introducendo le prime minigonne sulle F1. O più recentemente Ducati nel 2015 introducendo le prime alette sulle MotoGP in grado di creare deportanza e gestione dei flussi. Bianchi ha quindi disegnato e integrato ai lati del tubo sterzo gli Air Deflector, che incanalano il flusso d’aria e creano una zona di bassa pressione in corrispondenza della parte posteriore del tubo stesso. L’azione dei deflettori si integra all’attività svolta dal nuovo aero cockpit che, tramite il foro posto centralmente alla piega, genera vortici d’aria a bassa pressione indirizzati verso le gambe dell’atleta in movimento.
Il risultato è una significativa riduzione della resistenza aerodinamica del sistema atleta-bici in azione. Il tutto è certificato dai test in galleria del vento: maggiore velocità con minore sforzo. Rispetto al precedente modello Oltre XR4, Oltre RC permette di risparmiare 17 watt ad una velocità di 50 Km/h e di guadagnare 45 secondi su una distanza di 40 chilometri con una potenza espressa di 250 watt/h. In condizioni di vento variabile, invece, il vantaggio rispetto alle migliori bici aero sul mercato arriva fino al 30%, garantendo performance estreme anche in caso di improvvisi cambi di direzione del vento.
Il progetto integra l’atleta perfettamente con la linea della OltreOgni dettaglio è stato curato dal Reparto Corse di BianchiLa sella è un’altra componente studiata appositamente da BianchiIl progetto integra l’atleta perfettamente con la linea della OltreOgni dettaglio è stato curato dal Reparto Corse di Bianchi con un’attenzione maggiore per le componentiLa sella è un’altra componente studiata appositamente da Bianchi
Reparto Corse
Con l’obiettivo del massimo rendimento il Reparto Corse di Bianchi ha voluto studiare e cucire su misura ogni dettaglio del sistema telaio/componenti della Oltre RC. Una ricerca ossessiva che ha portato la casa italiana a progettare e produrre componenti esclusivi ingegnerizzati da un team di esperti dedicato.
La coppia di ruote tubeless ready Reparto Corse RC50 ed RC65 sono state elaborate seguendo quattro direttrici: rigidità, scorrevolezza, peso e design. Le nuove ruote, con finitura in carbonio 3K, sono rigide, super-reattive e hanno un peso di 1.540 grammi (la coppia) mentre le performance in termini di scorrevolezza sono garantite dalla tecnologia SPB Tech Supern Precision Bearings. Alle ruote si aggiunge la sella RC139 carbon air, con pad sviluppato tramite tecnologia 3D e peso pari a 168 grammi. Una seduta che consente all’atleta di mantenere una posizione aerodinamica anche sulle lunghe distanze senza rinunciare alla migliore ergonomia.
L’estetica è innovativa e totalmente originale, a partire dal profilo non semplicemente aeroL’estetica è innovativa e totalmente originale, a partire dal profilo non semplicemente aero
Vedere e “toccare” nel Metaverso
Un progetto di questo tipo fa si che l’utente sia proiettato nel futuro dell’innovazione. L’alba di un nuovo concetto è qualcosa che tutti devono quantomeno vedere o venirne a conoscenza. Con questo obiettivo Bianchi ha sviluppato un avanzato spazio di comunicazione digitale 3D che utilizza realtà virtuale e realtà aumentata.
Oltre alla Virtual Experience accessibile su bianchi.com, grazie ad uno speciale filtro disponibile su tutti i canali social Bianchi (Instagram, TikTok e Facebook), ogni appassionato potrà vivere la sensazione di vedere e quasi “toccare” la nuova Oltre RC. Un’esperienza online multicanale estremamente vicina alla realtà.
La famiglia Oltre si suddivide in tre modelli: Oltre RC, Oltre Pro e OltreLa famiglia Oltre si suddivide in tre modelli: Oltre RC, Oltre Pro e Oltre
Famiglia Oltre e prezzi
A comporre la gamma Oltre i modelli in catalogo sono tre: Oltre RC, Oltre Pro e Oltre.
Oltre RC è il nuovo top di gamma della collezione aero racing di Bianchi, pensata per gli atleti più estremi alla ricerca della massima velocità. Questo modello è in grado di dominare i flussi d’aria, riducendo la resistenza aerodinamica ed aumentando la velocità dell’intero sistema bici-atleta. Disponibile in sei taglie e tre differenti colorazioni, tutte con verniciatura ultralight e carbonio a vista: antracite con inserti celesti, antracite con inserti bianchi e antracite con inserti viola iridescente. Prezzo a partire da 13.800 euro.
Oltre Pro condivide gli stessi principi costruttivi e colorazioni del modello top di gamma RC e si caratterizza per l’impiego della tecnologia Air Deflector e per il nuovo manubrio aero. Il telaio integra nella fibra di carbonio il sistema di cancellazione delle vibrazioni Bianchi CV, aumentando il comfort di guida per un ciclista meno estremo. Il prezzo consigliato al pubblico parte da 8.000 euro.
Infine Oltre che rappresenta la porta di ingresso alla neonata collezione aero di Bianchi. Derivato dalle versioni superiori Pro ed RC, il modello Oltre è progettato per una tipologia di ciclisti più ampia ma sempre alla ricerca del brivido della velocità. Il telaio e la forcella full carbon di Oltre garantiscono elevate prestazioni in termini di rigidità e reattività. Disponibile in tre colori celeste, bianco e grigio scuro. Prezzo consigliato al pubblico a partire da 5.400 euro
Le nuove Bianchi Oltre, Oltre Pro e Oltre RC saranno disponibili presso la rete di rivenditori Bianchi a partire da novembre 2022.
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