Tre tenori, non sempre intonati…

10.04.2021
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In attesa che inizi la seconda parte della Campagna del Nord con l’Amstel Gold Race facciamo un po’ il punto su quanto è successo relativamente ai “tre tenori”. Stiamo parlando di quei tre corridori (Alaphilippe, Van Aert e Van Der Poel in rigoroso ordine alfabetico, in apertura sul Poggio all’ultima Sanremo) che alla vigilia di ogni gara vengono indicati come i grandi favoriti.

E’ particolare il fatto che alla resa dei conti, spesso questo ruolo venga disatteso, anche negli appuntamenti principali. E’ indubbio che siano loro quelli che danno più spettacolo, ma è anche vero che nel ciclismo odierno c’è un livellamento dei valori che spesso premia altri corridori. Come lo Stuyven della Sanremo o l’Asgreen del Fiandre, capaci di sfruttare strategie di squadra vincenti. E forse la risposta è proprio qui, nel maggiore peso che il lavoro “a tavolino” o l’invenzione estemporanea hanno assunto.

Alaphilippe così e così

Partiamo dal campione del mondo francese. Nonostante le attese, non si può negare che l’inizio di stagione di Alaphilippe non sia stato all’altezza del suo blasone. Fra i tre tenori, il corridore della Deceuninck-Quick Step è quello che ha corso di più, 16 giorni. Ha ottenuto però una sola vittoria, nella 2ª tappa della Tirreno-Adriatico, insieme a 3 podi fra cui il secondo posto alla Strade Bianche. Eppure, già in quell’occasione, nella sua stizza per la sconfitta di fronte a Mathieu Van Der Poel, c’erano i prodromi di come sarebbe andata nelle settimane successive.

Tirreno-Adriatico: vittoria per Alaphilippe a Chiusdino proprio davanti a VDP e Van Aert
Tirreno: Alaphilippe vince a Chiusdino su VDP e Van Aert

C’è tempo per rimettere a posto le cose, a partire da Freccia e Liegi e poi fino alla gara olimpica, considerando il percorso di Tokyo. Ma è chiaro che qualche segnale deve arrivare, anche per sfatare la vecchia diceria della sfortuna legata alla maglia iridata…

VdP, ora la Mtb…

Molti indicano in Mathieu Van Der Poel il protagonista assoluto della stagione. Sicuramente il secondo dei tre tenori ha colpito tutti per il modo garibaldino di correre, che in 15 giornate di gara gli ha portato 4 vittorie. Una tappa all’Uae Tour abbandonato per due casi Covid nel suo team. La Strade Bianche. Due tappe alla Tirreno-Adriatico. Si aggiungono altri 3 podi tra cui la seconda piazza al Fiandre e la terza ad Harelbeke.

Nel ranking Uci ha raccolto 801 punti, secondo bottino dell’anno e questo non fa che acuire il rammarico per la sua scelta di lasciare la strada per iniziare la preparazione per le Olimpiadi di Mtb. Lo rivedremo al Giro di Svizzera e poi al Tour, ma sempre pensando al fuoristrada.

Van Der Poel al Fiandre, una grande gara a cui è mancata solo la vittoria finale
Van Der Poel al Fiandre: è mancata solo la vittoria finale

Van Aert colleziona punti

E’ curioso il fatto che pur correndo meno (12 giorni), fra i tre tenori Van Aert sia quello che ha raccolto più punti, segno di una grande costanza di rendimento. Per lui due vittorie, una alla Tirreno-Adriatico (dove è stato secondo in classifica) e poi la Gand-Wevelgem, più 4 podi tra cui il terzo posto a Sanremo.

Van Aert, un grande inizio stagione, anche come leader per le gare a tappe
Van Aert, grande inizio stagione, anche nelle gare a tappe

Si può quasi dire che il Fiandre chiuso al 6° posto sia stato il momento più basso d’inizio stagione. Eppure Wout aveva iniziato con tanti dubbi e con la delusione iridata del ciclocross da smaltire. Per lui Amstel e poi rotta verso il Tour e la seconda parte di stagione. Lo attendono il doppio obiettivo olimpico fra gara in linea e crono, poi il mondiale di casa, dove vuole cancellare lo smacco ancora troppo recente di Ostenda, anche se su una bici diversa…