Tour de Pologne: tutti a caccia del trono di Remco

08.08.2021
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Parte domani il Tour de Pologne, corsa di sette giorni per 1.140,5 chilometri, che nel 2020 fu la prima gara a tappe dopo il blocco Covid e la ripartenza di agosto in Italia. Del 2020 ricordiamo la vittoria di Evenepoel e quella di tappa di Ballerini, mentre è difficile dimenticare la brutta caduta innescata da Groenewegen, che stava per costare cara a Jakobsen.

Campioni e tappe

Dei preparativi vi abbiamo raccontato nei giorni del Tour de France, parlandone con Agata Lang, figura centrale dell’organizzazione del Pologne. Ma adesso che il nostro Simone Carpanini è già sul posto, è venuto il momento di presentare le tappe e gli attori protagonisti attraverso le parole dei direttori sportivi che guideranno le squadre in gara

Prima tappa, Lublin-Chelm: 216,4 chilometri, 1.522 metri di dislivello
Prima tappa, Lublin-Chelm: 216,4 chilometri, 1.522 metri di dislivello

Uae per Ulissi

«Sarà una corsa bella e varia – dice Fabio Baldato (UAE-Team Emirates) – più aperta ai passisti-scalatori e ai corridori da Ardenne, con un buon spunto veloce. Di sicuro bisognerà difendersi nella cronometro che è uno di punti cruciali della corsa, dove probabilmente si deciderà la classifica finale. La squadra potrà contare su specialisti come Mikkel Bjerg per le cronometro e Fernando Gaviria per gli arrivi in volata, mentre sarà Diego Ulissi a cercare di centrare le tappe con i traguardi da finisseur e a tentare la scalata alla maglia di leader. Le tappe fondamentali che faranno la selezione per la scalata alla generale sono sicuramente la seconda con l’arrivo sullo strappo e la classica frazione di con traguardo a Bukovina. Mentre la crono segnerà i distacchi definitivi per la classifica.  Si prospetta come una bella sfida all’ultimo secondo, incerto fino alla fine».

Seconda tappa, Zamosc-Przemysl. 200,8 chilometri, 1.591 metri di dislivello
Seconda tappa, Zamosc-Przemysl. 200,8 chilometri, 1.591 metri di dislivello

Deceuninck a più punte

Non ci sarà Remco Evenepoel, vincitore con prepotenza lo scorso anno. «Penso che abbiamo una squadra molto buona per affrontare questo Tour de Pologne al meglio – commenta Geert Van Bondt (Deceuninck -Quick-Step) – con Alvaro Hodeg che ha mostrato la sua buona condizione nelle ultime settimane. Vedo buone opportunità per lui nella terza e nella settima tappa, che sicuramente saranno frazioni che favoriranno gli sprinter. Anche João Almeida e Rémi Cavagna sono in forma e molto motivati per la gara. Possiamo inoltre contare su Mikkel Honoré, che ci ha regalato una grande prestazione una settimana fa a San Sebastian, mentre Tim Declercq, Ian Garrison e Stijn Steels correranno in appoggio. La particolarità di questa edizione del Giro di Polonia è che ci sono sette tappe molto diverse tra loro e dà la possibilità ad ogni tipo di corridore di vincerne una».

Terza tappa, Sanok-Rzeszow: 226,4 chilometri, 2.625 metri di dislivello
Terza tappa, Sanok-Rzeszow: 226,4 chilometri, 2.625 metri di dislivello

Tre tappe chiave

«I punti cruciali dell’edizione 2021 del Tour de Pologne, fondamentali per conquistare la vittoria finale – dice Frans Maassen (Jumbo-Visma) – sono la seconda, la quarta e la quinta tappa, oltre alla cronometro individuale che è molto importante, ovviamente. Il segreto del successo quindi è sopravvivere a tutte le salite ed essere molto forti nella crono».

Quarta tappa, Tarnow-Bukovina Resort: 159,9 chilometri, 2.567 metri di dislivello
Quarta tappa, Tarnow-Bukovina Resort: 159,9 chilometri, 2.567 metri di dislivello

Occhio agli abbuoni

«Il Giro di Polonia è una corsa prestigiosa grazie alla sua lunga storia – dice Rolf Aldag (Team Bahrain Victorious) – e al fatto che la famiglia Lang usa la propria esperienza per costruire una gara emozionante. Rispetto al passato, il percorso ha meno tappe di pura salita, il che potrebbe renderla una gara di secondi, non di minuti, per la classifica generale. Già nel finale della seconda tappa, possono essere persi alcuni secondi importanti. La cronometro individuale di 19 chilometri non creerà grandi distacchi, ma sarà decisiva per la generale. La quarta tappa ha due salite più lunghe nel finale, questo significa che gli scalatori tradizionali che puntano alla maglia di leader dovranno  cercare di distanziare gli scattisti. Quindi le tappe due, quattro e sei saranno fondamentali per vincere il Giro di Polonia, mentre le tappe uno, tre e cinque possono essere una prova di forza per i velocisti. E anche gli abbuoni alla fine potrebbero fare la differenza».

Quinta tappa, Chokolow-Bielsko Biala: 172,8 chilometri, 2.530 metri di dislivello
Quinta tappa, Chokolow-Bielsko Biala: 172,8 chilometri, 2.530 metri di dislivello

Sobrero, prove da leader

«Il Tour de Pologne di quest’anno – dice Stefano Zanini (Astana – Premier Tech) – ha un bel percorso, con ottime opportunità per tutti i tipi di corridori, un vantaggio per lo spettacolo. Le due tappe per scalatori saranno fondamentali per la classifica e anche la crono, tecnica e lunga, potrebbe fare la differenza e mettere dei secondi tra gli uomini di classifica. Noi schiereremo una squadra che può fare bene. Sobrero sarà il nostro uomo per la cronometro, ma sia lui che Pronskiy proveranno a posizionarsi nella generale, senza stress. Gli altri aiuteranno i capitani ma saranno anche liberi di andare in fuga e conquistare una tappa».

Sesta tappa, cronometro Katowice-Katowice: 19,1 chilometri, 126 metri di dislivello
Sesta tappa, cronometro Katowice-Katowice: 19,1 chilometri, 126 metri di dislivello

Bukovina e la crono

«Ho vinto un Tour de Pologne da tecnico con Dylan Teuns – dice Maximilian Sciandri (Movistar Team) – ed è una corsa sempre abbastanza impegnativa come tracciato. Ha un buon inserimento nel calendario, un ottimo percorso e una buona organizzazione, e questo aiuta sempre. Noi abbiamo portato una squadra intorno a Ivan Cortina per gli arrivi veloci con gruppo ristretto e Matteo Jorgenson per la classifica. Credo che la tappa di Bukovina e la cronometro saranno decisive, specialmente se il tempo non sarà clemente».

Settima tappa, Zabrew-Krakow: 145,1 chilometri, 863 metri di dislivello
Settima tappa, Zabrew-Krakow: 145,1 chilometri, 863 metri di dislivello

Tanti italiani

Domani si parte e il campo partenti è di assoluta qualità. Non mancano gli italiani. Oltre ai già citati, vedremo al via Capecchi, Vendrame, Martinelli e Boaro, oltre ad Alessandro De Marchi, rientrato al Wallonie e poi a San Sebastian. Aleotti e Fabbro, Attilio Viviani e Sabatini. Moscon e Pasqualon con Rota che vorrà rifarsi della beffa di San Sebastian. Cataldo e Villella, Konychev, Conca, Oldani e Tiberi, atteso dalla crono. Sarà una corsa certamente intensa, l’ideale per recuperare dal fuso orario giapponese e riprendere le abitudini europee. A tutti, in bocca al lupo.