Alessandro Petacchi nuovo product & brand ambassador Ursus

28.05.2022
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Alessandro “Alejet” Petacchi è il nuovo brand & product ambassador di Ursus, la conosciuta realtà tutta italiana produttrice di componenti per il ciclismo alto/altissimo di gamma. E per inaugurare al meglio il proprio ruolo, Petacchi ha recentemente visitato la bellissima sede Ursus di Rosà (Vicenza): il nuovo quartier generale dell’azienda che strizza l’occhio alla razionalità del lavoro ma anche alla sostenibilità ambientale.

Per Alessandro Petacchi una visita in azienda
Per Alessandro Petacchi una visita in azienda

La visita in sede

Uno dei più grandi velocisti degli ultimi decenni entra dunque a far parte della qualificata schiera di ambassador Ursus. Ad accogliere Petacchi in azienda, nel corso di questa prima visita avvenuta in coincidenza con il passaggio del Giro d’Italia dal Veneto (Petacchi è commentatore tecnico Rai), ci ha pensato direttamente Mirko Ferronato che di Ursus è il CEO. Durante questo primo incontro, Petacchi si è dimostrato incuriosito dalle tecnologie utilizzate per progettare e costruire le ruote e i manubri Ursus. Prodotti destinati sia agli agonisti ma anche a chi pedala nel tempo libero. 

«Siamo davvero molto felici e soddisfatti di aver avuto modo di dare il via a questa importante collaborazione con Alessandro Petacchi ha dichiarato Ferronato – un campione che ho sempre ammirato, sia da un punto di vista prettamente sportivo ma anche a livello caratteriale ed umano. Petacchi di velocità e scorrevolezza se ne intende, e non poco… E questa opportunità di collaborazione sarà per noi molto preziosa per far tesoro anche dei suoi consigli tecnici. Fra i nostri ambassador ci sono campioni di più discipline, ma oggi siamo molto fieri di poter inserire tra loro uno degli uomini più veloci che il ciclismo abbia mai avuto: 187 vittorie in carriera, fra cui una Milano-Sanremo, 22 tappe al Giro d’Italia, 6 al Tour de France e 20 alla Vuelta non sono davvero poca cosa».

“Alejet” ha scelto le ruote Miura 47TC e 37TC
“Alejet” ha scelto le ruote Miura 47TC e 37TC

Qualità e sicurezza

E per le proprie uscite in bici, Petacchi ha scelto le ruote in carbonio Miura TC47 Disc e Miura TC37 Disc: aerodinamiche, perfettamente bilanciate e caratterizzate dalla predisposizione di cuscinetti ad alta scorrevolezza. Queste ruote si distinguono per essere adatte su qualsiasi tipologia di percorso. Il profilo medio del cerchio, progettato seguendo l’aerodinamicità del profilo NACA 0027, consente ai ciclisti amanti dei tracciati misti di pedalare sempre al massimo delle prestazioni. La particolare disposizione della fibra di carbonio permette inoltre di controllare la distribuzione del materiale in modo che il cerchio risulti sempre perfettamente bilanciato.

Per quanto riguarda la velocità, le Miura TC47 Disc montano il nuovo modello di mozzi Ursus in alluminio, con cuscinetti a sfere ad elevatissima scorrevolezza, minuziosamente assemblati a mano direttamente in azienda e controllati con degli appositi macchinari a controllo ottico prima di essere montati all’interno delle ruote. 

La bellissima e nuova sede Ursus di Rosà
La bellissima e nuova sede Ursus di Rosà

Inoltre, non da ultimo, Ursus è impegnata a garantire ai propri clienti le migliori soluzioni tecniche incrementando anche la sicurezza in strada. Per questo motivo anche gli adesivi che sono applicati sui cerchi si evolvono in strumento di sicurezza. Ogni etichetta viene stampata su una base riflettente ad alta visibilità per così poter essere sempre riconoscibili sulla strada.

Ursus

Finotti Team F22, telaio da 940 grammi, nata per correre

02.04.2022
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Finotti lancia sul mercato la Team F22 un’altra top di gamma per chi vuole il massimo delle prestazioni in gara e in allenamento. Queste caratteristiche sono contenute in appena 940 grammi di telaio per un concentrato di leggerezza e rigidità che non invidia la concorrenza. Lazienda di Tortona ha infatti progettato questo modello per far collimare caratteristiche che puntano alla performance per la gara senza però rinunciare al comfort per le uscite di tutti i giorni. 

Le linee sono pulite e leggere e ne risaltano le caratteristiche di versatilità di questa F22
Le linee sono pulite e leggere e ne risaltano le caratteristiche di versatilità di questa F22

Leggera e reattiva

La Team F22 è dei tre top di gamma la più leggera e più dedicata all’agonismo. Le sue due caratteristiche predominanti sono reattività e il peso contenuto. Rispetto agli altri modelli di riferimento infatti per questa versione la bici completa vede un alleggerimento di 500/600 grammi a seconda della taglia. Il passaggio ruote non è grande come per le endurance e questo permette un’ulteriore perdita di grammi. 

Le performance sono all’altezza dei pro’ o più semplicemente di chi cerca l’agonismo più puro. La bici è pensata per un utilizzo anche in allenamento. Le sconnessioni del terreno vengono assorbite in maniera uniforme e non bruscamente trasferite al ciclista.  La forcella leggermente a “S” è sì prestazionale, ma comunque confortevole. Il carro è piccolo e riesce a contenere il peso mantenendo una comodità costante. Adatta a salite e per essere lanciata ad alta velocità. 

La trasmissione scelta per questa versione è lo Shimano Ultegra 12 velocità DI2
La trasmissione scelta per questa versione è lo Shimano Ultegra 12 velocità DI2

Maneggevole e versatile

Questa Team F22 è versatile, grazie alla sua maneggevolezza in ogni condizione e stress. Il telaio è monoscocca ad alto modulo con passaggio fili e tubi tutti integrati, anche nel manubrio. Le linee sono pulite e leggere e questo porta a un design filante sotto ogni aspetto. La trasmissione e l’impianto frenante vengono dallo Shimano Ultegra 12 velocità DI2

Le ruote assemblate sono le Ursus in carbonio a profilo differenziato, queste possono essere configurate con un profilo più basso per renderla adatta a percorsi più impegnativi. Le taglie disponibili sono: XS, S, M, L e XL. La colorazione è personalizzabile, con nuovi colori esclusivi. Il costo del kit telaio (manubrio compreso) è di 4200 euro. 

Finotti

Ursus Magnus H.02, la sintesi del manubrio da corridore

29.01.2022
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Magnus H.02 di Ursus è l’ultima evoluzione del manubrio integrato, un componente che ha l’obiettivo di mettere insieme le diverse peculiarità richieste dagli atleti: leggerezza e rigidità, ergonomia e integrazione. Magnus H.02 è completamente in carbonio monoscocca ed è disponibile in quattro larghezze, comprese tra i 380 e 440 millimetri.

Ecco qui l’Ursus Magnus H.02
Ecco qui l’Ursus Magnus H.02

L’efficienza prima di tutto

Il cockpit integrato dell’azienda italiana è stato disegnato per soddisfare le esigenze dei telai moderni, che adottano un concept di integrazione sempre più evoluto. I cavi delle trasmissioni e le guaine dell’impianto frenante scompaiono all’interno dei profilati, ma per essere efficienti e azzerare i rischi di strozzature è necessario avere un manubrio ben fatto e capace di seguire questo fil rouge.

Magnus H.02 è così, perché nella zona di fissaggio degli shifters sono presenti due asole d’ingresso per fili e guaine. Questi scorrono all’interno del manubrio, con profilo aero e si distribuiscono in modo ottimale nello stem, soluzione voluta per non creare frizioni e lasciare liberi i cuscinetti dello sterzo. In base alla tipologia di bici, il tubo idraulico del freno anteriore, può scorrere direttamente nella forcella, oppure grazie ad una seguendo il percorso di altri cavi.

Fra ergonomia e aerodinamica

Il manubrio adotta tre profili differenti delle tubazioni, soluzione che offre dei vantaggi anche in termini di ergonomia e comfort dell’atleta. Non viene sacrificato l’impatto frontale, grazie ai profili ridotti che penetrano nello spazio. La sezione centrale, piatta, offre comunque un comfort di alto livello. La piega ha delle zone di appoggio modellate in più punti, facilitando la presa delle mani. E poi c’è questa proporzione della costruzione del monoblocco in base alle geometrie e alle taglie, uno sviluppo tecnico che permette a Magnus H.02 di avere uguale rigidità e resistenza, taglia per taglia.

La larghezza non è tutto

Le misure di Ursus Magnus H.02 non si basano esclusivamente sulla larghezza, ci sono alcuni fattori da considerare. Le taglie sono 8 in totale ( S, SB, M e MB, L e LB, XL XLB) e variano anche in base alla lunghezza dello stem, compresa tra gli 85 e i 125 millimetri. Tutti i Magnus hanno in comune l’angolazione negativa dello stem, di 6°, il reach ed il drop, rispettivamente di 75 e 130 millimetri.

Tre differenti tipologia di design e di conseguenza tre diversi volumi delle tubazioni (grafico Ursus)
Tre differenti tipologia di design e di conseguenza tre diversi volumi delle tubazioni (grafico Ursus)

Il serraggio è integrato

Il punto di innesto alla forcella è integrato e segue le linee del manubrio. Qui c’é una placca in alluminio che può essere sostituita all’occorrenza e che segue un design concept di Ursus. Le viti di chiusura agiscono sul materiale metallico e non sulla fibra composita ( e non è un semplice dettaglio). La zona frontale sotto lo stem, ha delle asole per il supporto del device.

Ursus

Automazione e sostenibilità: Ursus c’è!

14.12.2021
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L’impegno che Ursus ha preso nei confronti della propria, costante modernizzazione, quanto della generale sostenibilità è davvero concreto. Nello specifico, per la stessa realtà veneta la riduzione al minimo delle emissioni di CO2 e l’automazione del processo produttivo, rappresentano due tra gli obiettivi principali da centrare nel prossimo futuro. E nonostante la generalizzata difficoltà nel reperire le materie prime adatte a produrre i propri componenti, quest’anno Ursus incrementerà il proprio fatturato: passando da 21 a oltre 30 milioni di euro. 

Sergio e Mirko Ferronato, titolari di Ursus Spa
Sergio e Mirko Ferronato, titolari di Ursus Spa

Per le due e le quattro ruote

Ursus Spa si è sempre definita “un’azienda metalmeccanica che viaggia su due e su quattro ruote”. Il simbolo di questa realtà produttiva, operativa a Rosà (Vicenza), è il toro scalpitante. Un’immagine particolarmente familiare agli appassionati di ciclismo considerando che all’interno degli stabilimenti Ursus vengono create le ruote superleggere in fibra di carbonio che oramai da diverse stagioni percorrono le strade più celebri del ciclismo mondiale: dal Tour de France alla Parigi Roubaix, dal Giro d’Italia alla Milano-Sanremo. 

Ma bicicletta per Ursus non significa solo ed esclusivamente agonismo. Il brand sforna ogni anno milioni di componenti “urban”. In prevalenza mozzi, cavalletti e bloccaggi, inserendosi di diritto nel ristretto “pool” dei principali produttori al mondo. Ursus significa anche automotive, considerando le importanti commesse di componenti meccanici in alluminio e in acciaio destinate a clienti finali dai nomi altisonanti come Bmw, Daimler (Mercedes), Porsche, Peugeot e Citroen. 

Negli stabilimenti vengono prodotti anche molti accessori legati al settore urban, come mozzi, cavalletti e bloccaggi
Ursus produca anche molti accessori legati al settore urban

L’innovazione è nel Dna aziendale

«I nostri clienti – ha ammesso Mirko Ferronato, che di Ursus è il Ceo – sanno che affidandosi a noi trovano la preziosa certificazione IATF, un protocollo molto rigoroso, dettato dall’industria automotive, che si traduce in una garanzia assoluta di qualità, rappresentando al tempo stesso una forte credenziale per l’azienda».

Ursus è una realtà imprenditoriale con oltre cinquant’anni di storia, un’azienda che dà impiego quotidianamente a 65 addetti. Le sedi produttive sono tre, tutte a Rosà, per complessivi 12 mila metri quadrati di superficie coperta. L’80% della produzione è destinata al mercato estero. L’azienda, oggi guidata da Mirko Ferronato, fu fondata nel 1967 da suo papà Sergio assieme al fratello Domenico. E fu proprio Sergio, nel lontano 1966, a gettare il seme dell’innovazione, che tuttora oggi ispira l’operatività sul mercato di Ursus.

La sua invenzione ha rivoluzionato il sistema di fissaggio di manubri, cannotti reggisella e non solo: una leva a chiusura su un perno eccentrico, facilmente azionabile a mano, al posto del tradizionale bullone. Da allora Ursus non ha mai smesso di innovare, e ne rappresentano un esempio le ruote in carbonio superleggere TS47 Disc, l’avveniristico manubrio da corsa Magnus H.02, a totale integrazione dei cavi di comando, e il “supermozzo” HD50 con le tolleranze ridotte al micron per una scorrevolezza e silenziosità un tempo impensabili. 

Ursus è offre componenti ed accessori di ottimo livello, un esempio sono le ruote Miura TC47
Ursus produce componenti di alto livello per i team World Tour, come le ruote Miura TC47

Tutto made in… Veneto

L’intero ciclo produttivo in Ursus avviene sotto un unico tetto. «Abbiamo fatto dell’internalizzazione un nostro punto di forza – ammette Mirko Ferronato – che si tratti di particolari di una sospensione per auto oppure di una ruota in carbonio, il prodotto nasce e viene ultimato nei nostri stabilimenti. In questo modo, l’intero processo produttivo è sempre sotto il nostro totale controllo. Noi crediamo moltissimo nell’innovazione e nella tecnologia, e la nostra prossima frontiera si chiama automatizzazione. Abbiamo difatti introdotto da poco tempo una nuova linea completamente automatizzata e vogliamo continuare ad investire in questa direzione». 

L’approvvigionamento delle materie prime è oramai divenuto un problema estremamente generalizzato. Così come lo è il reperimento del personale. Ursus è alla costante ricerca di addetti per completare la pianta organica. Di figure tecniche, ma non solo. Inoltre, per venire incontro alle esigenze del personale femminile impiegato in produzione, l’azienda ha introdotto l’orario: 7-11,30 / 12-15,30. Un’iniziativa che è stata molto apprezzata, perché tiene conto delle esigenze delle famiglie e consente alle stesse dipendenti di stare più tempo con i figli.

Sostenibilità e trasparenza 

La sostenibilità, un tema fondamentale sul quale tutti, ciascuno nel proprio ambito, ha la concreta possibilità d’impegnarsi. L’accorciamento della filiera e la sua riorganizzazione secondo i criteri Industry 4.0 sono espressione del fattivo impegno dell’azienda verso la riduzione delle emissioni di Co2. Ursus è difatti dotata di un massivo impianto fotovoltaico che produce 550 KWh di elettricità pulita. Come ha ribadito anche Ferronato: «Per noi le energie rinnovabili sono molto più di uno slogan. Personalmente ritengo che il consumo di Co2 per realizzare qualsiasi prodotto debba essere una delle informazioni messe a disposizione del consumatore. Ma prima servono gli strumenti per misurare le emissioni. Noi lo stiamo cercando, e spero che presto arriveremo a dare questo servizio ai nostri clienti… e all’ambiente. E soprattutto mi auguro che non saremo gli unici a farlo».

Ursus

Lo snowboarder Alberto Maffei nuovo #Gladiatore Ursus

30.11.2021
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Dopo il pilota MotoGP Enea Bastianini, un’altro sportivo azzurro di livello entra a far parte del team di testimonial Ursus. Lo snowboarder professionista trentino, Alberto Maffei, olimpionico di Pyeongchang, è difatti un nuovo #Gladiatore Ursus (foto di apertura). Sulla tavola come in sella alla propria bicicletta Maffei sa bene come sfidare il limite…

Allenamento e passione

Ventisei anni compiuti, originario di Madonna di Campiglio, Alberto Maffei è letteralmente nato per gareggiare. Ma cosa spinge un giovane snowboarder a familiarizzare con una specialissima? Secondo quanto dichiarato dallo stesso Maffei, si è trattato di un processo di avvicinamento del tutto naturale. Da mezzo di allenamento integrativo, la bicicletta è così diventata qualcosa di più: una vera e propria passione travolgente. E anche quando Maffei non ha la tavola sotto i piedi, di separarsi dalle sue montagne proprio non ne vuole sapere. Ed ecco allora che entra in scena la bicicletta che per lui diventa un’opportunità per rimanere connesso al proprio ambiente e di ritrovare sensazioni familiari.

Le Miura TS47 Disc, le più apprezzate dai professionisti e anche dallo snowboarder trentino
Lo snowboarder trentino usa le Miura TS47 Disc

E sulla sua bicicletta Alberto Maffei ha scelto di montare componenti Ursus di altissima fascia, come le ruote Miura TS47 per freno a disco, realizzate in monoscocca di carbonio per ottenere leggerezza, stabilità e scorrevolezza senza tralasciare l’affidabilità in frenata. Anche il controllo, per un pro snowboarder Freestyle come Maffei, rappresenta una autentica priorità… Ed ecco allora per lui il cockpit rigido, ma al tempo stesso filante, Ursus Magnus H.01…

Miura TS47 e Magnus H.01

Alberto inizia a fare sul serio sulla neve nel 2010. All’epoca delle prime gare ha appena quindici anni e ottiene i primi successi a livello nazionale, ma è nel 2015 che fa il suo esordio in Coppa del mondo di snowboard freestyle. Si piazza 53° nella classica generale di Big Air e settantesimo in quella dedicata agli specialisti dello Slopestyle. Un anno dopo ottiene i primi punti, arrivando ventottesimo a Milano, ed in seguito arriva il gettone ai mondiali in Nevada ad attestare una crescita che non accenna a fermarsi.

La stagione Big Air 2017/18 è di quelle da ricordare, grazie alla doppia top ten ottenuta in Coppa del mondo (Milano e Moenchenglabach) ma soprattutto alla qualicazione per i Giochi Olimpici in Corea del Sud. A Pyeongchang Alberto Maffei (unico azzurro in gara nello snowboard freestyle) termina dodicesimo nella sua batteria e ventiquattresimo nella generale.

Alberto è tornato alle gare nella stagione 2020/21 dopo essersi lasciato alle spalle un brutto infortunio al ginocchio. Nel frattempo, per lui tanta palestra… tanto allenamento e tanta bicicletta, entrata – anche grazie a Ursus – tra le passioni preferite del forte atleta trentino!

ursus.it

Baroncini da Ursus per celebrare un’annata straordinaria

04.11.2021
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E’ stata una giornata da ricordare quella recentemente vissuta dal campione del mondo under 23 Filippo Baroncini e da tutto lo staff di Ursus. L’azienda di Rosà ha infatti fornito all’iridato del Team Colpack-Ballan le ruote montate sulle Cinelli del team, per cui il romagnolo ha mantenuto una promessa e ha fatto visita agli stabilimenti che sorgono nella provincia di Vicenza.

La Cinelli Pressure di Baroncini al mondiale di Leuven montata con le ruote Ursus
La Cinelli Pressure di Baroncini al mondiale di Leuven montata con le ruote Ursus

Tech & produzione made in Italy

Ad accogliere Baroncini ha pensato direttamente il CEO dell’azienda Mirko Ferronato. A lui il campione di Leuven, accompagnato dal team manager Antonio Bevilacqua, ha consegnato una maglia iridata con dedica e autografo in segno di gratitudine. Un omaggio importante, a testimonianza dell’impegno congiunto del team e dell’azienda nel fornire agli atleti materiali di prim’ordine. Guidati sempre da un unico e chiaro obiettivo: ottenere il massimo in termini di prestazioni in occasione delle competizioni affrontate durante la stagione agonistica.

Nel corso della visita in Ursus, il campione del mondo under 23 è stato accompagnato fra i reparti produttivi dell’azienda. Ferronato e i suoi collaboratori hanno così avuto modo di illustrare le tipologie di materiali, le tecnologie e il processo produttivo delle ruote con le quali il giovanissimo atleta di Massa Lombarda è arrivato a vestire la maglia più ambita! Oltre al mondiale, nel 2021 Baroncini ha conquistato il campionato italiano a cronometro, una tappa all’Etoile d’Or e una al Giro d’Italia Under 23. Corsa vinta dal compagno di squadra Ayuso. E’ inoltre vice campione europeo ed italiano in linea e dalla prossima stagione passerà professionista con il team WorldTour Trek-Segafredo.

Soddisfazione del cliente

«Siamo estremamente orgogliosi – ha dichiarato Mirko Ferronato – di aver contributo ai quaranta successi del Team Colpack-Ballan e in particolare a quelli di Baroncini. Filippo è un ragazzo dalle grandissime doti, al quale auguro di proseguire di slancio verso una luminosa carriera nel professionismo».

Ursus è una azienda italiana specializzata da oltre cinquant’anni in lavorazioni meccaniche di precisione. La sua filosofia è caratterizzata dall’apertura all’innovazione e dalla costante ricerca dell’eccellenza. Dal 1967 si pone come obiettivo primario la soddisfazione totale del cliente (la “customer satisfaction” è davvero un elemento imprescindibile dell’attività Ursus…).

Alle porte del 2000 il business dell’azienda si è esteso al mondo delle biciclette, sia corsa che Mtb, grazie alla produzione di componenti di altissima gamma. Una scelta efficace che nell’ultimo decennio ha permesso ad Ursus di addentrarsi nel mondo del professionismo, facendo leva su un prodotto in continua evoluzione e ad una qualità sempre impeccabile.

Ursus

Ursus, tutte le strade portano alle ruote Miura TC 47

12.09.2021
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Ursus presenta le Miura TC 47 Disc ruote rivoluzionate che possono essere utilizzate sia su strada che nel mondo gravel. Sempre fedele al tubeless che ormai è entrato di diritto nel mercato delle coperture per il ciclismo, da strada ed offroad. Le Miura si adattano benissimo a seconda delle situazioni e delle necessità dell’utente, la larghezza del canale da 21 millimetri è studiata per l’utilizzo del tubolare da 28 millimetri.

La Ursus Miura TC47 disc…
La Ursus Miura TC47 disc…

Diverse misure, diversi utilizzi

Il profilo delle Miura è disponibile in tre diverse misure. Il più piccolo è il 37 millimetri che è utilizzabile sia su strada che nel gravel. L’altezza intermedia, quella da 47 millimetri, ha un utilizzo più adatto alla strada grazie ad una rigidità maggiore, ma che non ne fa risentire in guidabilità.

Un salto di ben 20 millimetri, invece, porta all’altezza del profilo più grande proposto da Ursus, vale a dire quello da 67 millimetri. Misura utilizzata anche in cronometro ondulate in cui la ruota lenticolare o la tre razze non riescono a fornire risultati ai massimi livelli.

Da Ursus la massima compatibilità del mozzo, anche per il gravel
Da Ursus la massima compatibilità del mozzo, anche per il gravel

Per tutti i pacchi pignone

Per essere utilizzate in quasi tutti i terreni a disposizione i tecnici Ursus hanno svolto un lavoro meticoloso ed efficace. La compatibilità è totale, le Miura possono montare qualsiasi marchio che l’utente finale decide di utilizzare, dal Campagnolo Ekar fino a tutti i gruppi da strada. Questa implementazione è stata possibile grazie alle corone inserite alla base del mozzo posteriore che non fanno toccare il pacco pignone con i raggi. 

«La parte più complicata dello sviluppo è stata appunto rendere adattabile la ruota a tutti i gruppi strada e gravel – ci spiega Enrico Stragliotto, di Ursus – Il pacco pignone Ekar ha tre viti che sono difficili da fissare ed infatti il lavoro è stato fatto sull’aggancio al mozzo».

Canale da 21 millimetri, ideale per una copertura dalle sezioni più larghe
Canale da 21 millimetri, ideale per una copertura dalle sezioni più larghe

Pesi contenuti

Ursus rimane fedele alla sua produzione made in Italy che caratterizza anche la ruota Miura TC con tutti i suoi componenti. Il sistema dei raggi è un incrocio di terza su entrambi i lati sia sulla ruota posteriore che su quella anteriore.

Il peso è contenuto: per quanto riguarda il profilo da 37 millimetri per la ruota anteriore la bilancia si ferma a 720 grammi, mentre la posteriore pesa 850 grammi. Si tratta dell’opzione più leggera proposta da Ursus. Per il profilo intermedio siamo sui 780 grammi all’anteriore e 890 grammi al posteriore. La misura più alta che è quella da 67 millimetri è di conseguenza la più pesante, con 850 grammi davanti e 970 grammi dietro.

Ursus

Il verde Ursus sfreccia su una Ducati MotoGP

24.08.2021
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Il marketing sportivo incomincia a diventare un tema particolarmente serio in Ursus. Dopo le riuscite sponsorizzazioni di team TotalEnergies, Vini Zabù e Caja Rural (senza ovviamente dimenticare la collaborazione con la Colpack-Ballan che ha portato quest’anno alla vittoria Juan Ayuso al Giro U23), l’azienda veneta di Rosà è sbarcata quest’anno nel grande “circus” del Motomondiale e lo ha fatto con Ducati.

Enea Bastianini e la Ducati sono legati ad Ursus per i prossimi due anni
Enea Bastianini e la Ducati sono legati ad Ursus per i prossimi due anni

Passione per le due ruote

In particolare, il riconoscibilissimo e distintivo verde Ursus da inizio stagione caratterizza in modo molto evidente la livrea della Ducati MotoGP dell’Avintia Esponsorama Racing Team, pilotata dal riminese Enea Bastianini (campione del Mondo in Moto2 lo scorso anno). La seconda moto del team è invece affidata a da Luca Marini, il fratello minore di Valentino Rossi. Ma non è finita qui, perché l’operazione di visibilità in questa disciplina ha condotto il logo Ursus anche sulle Moto3 di Tatay e Antonelli e in MotoE sul cupolino dei piloti Pires e Cardelus

L’accordo di sponsorizzazione – biennale – è stato definito direttamente dal Ceo di Ursus, Mirko Ferronato, e da Ruben Xaus, lo Sport Director di Avintia Esponsorama Racing Team. Potendo contare su questa partnership, Ursus ha così la possibilità di rivolgersi ad un’ampia fetta di sportivi potenzialmente interessati a conoscere i propri prodotti.

Enea Bastianini e la Ducati si sono legati ad Ursus per i prossimi due anni

Marketing e prodotto

«La passione per le due ruote ci lega anche al mondo delle moto – ha ammesso Mirko Ferronato – e Ursus da sempre sostiene lo sport, il lavoro di squadra, la velocità e la tecnologia al servizio della performance. Ecco perché siamo orgogliosi di essere entrati da quest’anno a far parte di questo nuovo team. Noi crediamo nel marketing e nella comunicazione, a maggior ragione quando queste attività possono poi contare su prodotti realmente apprezzati dai consumatori ciclisti».

«Siamo davvero molto soddisfatti – ha confidato Ruben Xaus – di questo accordo siglato ad inizi stagione tra la nostra realtà e la Ursus. Una partnership specifica che riguarda la sponsorizzazione della Ducati di Bastianini in MotoGP, ma anche di altri piloti impegnati in altre categorie. Si tratta di un accordo biennale che abbraccia la nostra struttura nella sua interezza. Siamo ovviamente molto felici dell’ingresso di questo nuovo sponsor che rappresenta il settore ciclistico al livello più alto.

«Ursus rappresenta il top per quanto riguarda la componentistica per biciclette. E senza alcun dubbio gli appassionati di motociclismo sono strettamente legati anche a questo sport. Che un’azienda italiana innovativa come Ursus investa sul motociclismo attraverso il nostro team è sicuramente una scommessa che si rivelerà vincente. Inoltre, quest’anno il 60% dei nostri piloti è di nazionalità italiana e nella categoria MotoGP corriamo con moto Ducati… e con Ursus ci sentiamo ancora più italiani».

Ursus

Ursus fa un passo avanti e presenta il nuovo Magnus H.02

29.07.2021
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La parola “accontentarsi” nel vocabolario Ursus non esiste… E proprio dando seguito a quanto appena affermato, l’azienda veneta di Rosà – produttrice in Italia di componenti di alta qualità per biciclette da corsa e non solo – ha recentemente introdotto un interessantissimo manubrio monoscocca in fibra di carbonio. Parliamo del Magnus H.02.

Innovazione e performance

Si tratta di una piega decisamente innovativa e di concezione moderna, che riesce a far coesistere alcune caratteristiche di primaria importanza quali l’ergonomia, l’aerodinamica e la leggerezza. L’intenso studio degli ingegneri Ursus per quanto attiene la realizzazione di questo manubrio si è fondamentalmente basato su tre differenti profili aerodinamici, la cui unione ha dato vita ad una nuova forma nella quale l’aerodinamica stessa incontra l’ergonomia in un connubio di altissima qualità che volge ovviamente all’ottimizzazione della performance.

Comfort per polsi e gomiti

Le sezioni del Magnus H.02, nei diversi punti di appoggio, sono state progettate in modo differenziato, e questo con l’intento di garantire una posizione dei polsi e dei gomiti più confortevole, offrendo così indubbi benefici anche alla respirazione. Inoltre, vogliamo anche evidenziare il particolare trattamento grip a cui è stato sottoposto il prodotto, pensato e poi realizzato per ottenere il miglior fissaggio delle manopole sul manubrio.

La presa inferiore del manubrio offre la massima comodità…
La presa inferiore del manubrio offre la massima comodità…

I suoi vantaggi…

Ma in cosa si concretizzano i principali vantaggi del Magnus H.02? Sicuramente nella rigidità e nella resistenza: non a caso nella zona di fissaggio della piega al cannotto alla forcella è stata inserita una placca sostituibile in alluminio le cui viti evitano il rischio di danneggiare il carbonio nel caso in cui si verificasse un serraggio troppo forzato. Volgendo l’attenzione all’angolo dell’attacco invece, notiamo che Ursus ha realizzato una curva modulata al cui interno i cavi scorrono protetti fino ad inserirsi nel cuscinetto dello sterzo da 1’’-1/2.

Il manubrio Magnus H.02 offre le migliori prestazioni in termini di comfort, aerodinamica e resistenza
Il manubrio Magnus H.02 offre le migliori prestazioni in termini di comfort, aerodinamica e resistenza

Peso e misure

Ad attirare ulteriormente il nostro interesse ci ha “pensato” anche la guaina del freno anteriore, in grado sia di scorrere nel cannotto della forcella grazie ad un expander speciale oppure di unirsi al percorso degli altri cavi la cui fine è prevista in un apposito alloggiamento collocato nella zona posteriore rispetto al tubo sterzo. Ricordiamo poi che le sezioni geometriche di attacco e manubrio sono relative alle seguenti misure: 38, 40, 42 e 44 millimetri, e presentano il medesimo rapporto previsto dall’UCI 3:1. Il peso del manubrio integrato è di 380 grammi, considerando la misura 40.

ursus.it