Alaphilippe, un calcio alla crisi e prove sullo sterrato

03.03.2023
4 min
Salva

Le 10,15 del mattino, Alaphilippe era di buon umore. Mentre aspettava di partire per la ricognizione sul percorso della Strade Bianche, il francese continuava a far fischiare le gomme sull’asfalto umido. Il battistrada era ancora nuovo e la tenuta ovviamente precaria. Lui ghignava, con il piede ancora a terra. Pedalava, sgommava e rideva. Pedalava, sgommava e rideva. Bramati lo rassicurava che dopo i primi chilometri sarebbe andato tutto meglio. Julian rideva ancora, poi ha chiamato i compagni a raccolta, dicendo che avrebbe controllato dopo i primi due settori di sterrato.

Alla Faun Ardeche Classic, Alaphilippe ha battuto Gaudu e Skjelmose
Alla Faun Ardeche Classic, Alaphilippe ha battuto Gaudu e Skjelmose

Vittoria scaccia dubbi

La vittoria a Guilerhand Granges nella Faun Ardeche Classic su Gaudu ha allontanato i dubbi accumulati durante l’inverno. L’ultima vittoria risaliva al Tour de Wallonie del 23 luglio, lo stesso giorno in cui Van Aert vinceva la crono di Rocamadour nel Tour da cui Alaphilippe era stato escluso. Il recupero dall’infortunio della Liegi non autorizzava grossi entusiasmi, anche se lui sarebbe partito comunque.

«Non vedevo l’ora di cominciare – dice, mentre fuori è ormai buio pesto – ho lavorato molto in queste ultime settimane per essere in buone condizioni. La vittoria è stata il premio ai tanti sforzi e la conferma che la mia condizione sta migliorando di giorno in giorno. Anche la squadra sta bene. E’ bastato dire ai miei compagni che avevo buone gambe e loro si sono messi a mia disposizione».

Guerra di nervi

La Fattoria Pieve a Salti ha spalancato le porte allo squadrone belga, che di solito alloggiava a Poggibonsi. Ma questo piccolo borgo è da sempre una base di Soudal e così di tanto in tanto vedi i corridori che curiosano in giro e si godono il panorama.

Chissà se le punzecchiature di Lefevere lo motivano o lo lasciano indifferente. In Francia si fa un gran parlare di una conversazione che si sarebbe svolta fra Patrick e il campione. Alaphilippe nega ci sia mai stata. Lefevere dice di sì e per giunta alla presenza della moglie Marion Rousse e del procuratore.

Il succo, per quello che ha raccontato il manager belga, sarebbe stata la sua insoddisfazione per il rendimento di Julian nelle ultime due stagioni. Al netto degli infortuni e dei problemi di salute, la conta delle vittorie non sarebbe all’altezza dell’ingaggio e delle attese del team.

«Ho vinto – ribadisce Julian – ed è un enorme sollievo. Ho fatto molti sacrifici e la ricompensa si raccoglie alla fine. E’ una vittoria che rassicura anche. E’ davvero bello iniziare così. Sabato c’è la Strade Bianche, la mia corsa preferita. Spero di essere al punto giusto».

Inizia la salita di Monte Sante Marie: si va al piccolo trotto e si studia lo sterrato
Inizia la salita di Monte Sante Marie: si va al piccolo trotto e si studia lo sterrato

Un’altra corsa

Per tutta la durata della ricognizione, Julian è rimasto in coda al gruppo, girando le gambe con grande agilità. La pioggia dei giorni scorsi ha compattato gli sterrati, che si presentavano compatti e veloci. Solo dopo il rifornimento, una ruspetta dispettosa stava accumulando ghiaia mista a sabbia, che probabilmente serve per tappare i buchi, ma intanto ha reso il settore meno stabile. «Sabato sarà diverso dalla vittoria in Francia», ha detto Bramati, consapevole che il livello nella Strade Bianche sarà certamente più alto.

«Ma nemmeno là – dice Alaphilippe – sono state rose e fiori. C’era l’ultima salita nel finale e il mio unico desiderio era superarla e puntare tutto sulla volata. Gaudu in salita non lo stacchi se sta bene. Nella salita precedente avevo visto che quando ho accelerato, ha risposto perfettamente. Così ho preferito non insistere perché il traguardo era ancora lontano. David ha capito che il solo modo che avevamo per arrivare al traguardo era collaborare, ma sapeva anche che in volata sarei stato avvantaggiato. Per quello mi faceva paura quell’ultima salita, ma è andata bene. E ancora più bello è stato essere stato incoraggiato come non mai sul ciglio della strada. Mi ha scaldato il cuore».

La Strade Bianche fu terreno di conquista per Alaphilippe nel 2019, mentre l’anno scorso la tremenda folata di vento se lo portò via nella discesa di Lucignano d’Asso, preludio al volo ben più disastroso della Liegi. Sabato Alaphilippe si scontrerà con Van der Poel e magari Pidcock, sempre che dal cilindro non salti fuori, atteso come mai, un bellimbusto italiano capace di riscrivere la storia.

Camilla Alessio: dalla Valtellina alla Germania pronta a ripartire

18.10.2022
6 min
Salva

Il sole esce tardi dalle montagne che circondano il Sentiero Valtellina, ma quando lo fa scalda tutto come se fosse estate. Il 1° Giro Totale organizzato da Ceratizit con il supporto di Kirolife ci porta a Tirano e come rappresentante del team Ceratizit WNT Pro Cycling c’è Camilla Alessio. L’atleta veneta ha chiuso il suo primo anno con la squadra tedesca: non è stato un esordio semplice, ma Camilla non perde il sorriso ed il buon umore. Durante la nostra pedalata ne approfittiamo per parlarci un po’ e lei accetta. Nel ritorno da Aquilone a Tirano, Camilla zigzaga, salta gli ostacoli e sorride. Lo si vede anche attraverso le lenti nere dei suoi occhiali da sole che la passione per la bici è ben radicata in lei.

Al Giro Totale organizzato da Ceratizit era presente anche Camilla Alessio, al primo anno nel team Ceratizit WNT Pro Cycling
Al Giro Totale organizzato di Ceratizit c’era anche Camilla Alessio, al 1° anno nella Ceratizit WNT Pro Cycling

L’entusiasmo non manca

La passione per la bici la ventunenne veneta l’ha scoperta da poco e sembra non volerci proprio rinunciare. Così pedalando e facendo scorrere la bici tra le curve e le strettoie del Sentiero Valtellina emergono tanti argomenti interessanti. Si parla anche del “duello” tra istinto e ragione e di come imparare a trovare il giusto equilibrio tra questi due sentimenti.

«In corsa sono molto istintiva – ci racconta Camilla – non mi piace guardare i numeri. Da quando sono qui alla Ceratizit WNT, in gara, sul computerino guardo solamente la mappa del percorso. Giusto per sapere quando mettermi davanti nei punti critici del percorso. Nelle corse del Nord ti capita di gareggiare in strade strettissime ed è meglio sapere quando stare davanti».

Nel tragitto il gruppo ci sfila e così ci ritroviamo in fondo, un po’ distanti dalle guide ma con dietro il sapiente Igor Gonzalez de Galdeano. «Di solito nel guardare le strade non sono bravissima – scherza – se riusciamo a tornare al ristoro senza indicazioni vorrà dire che mi dovrò affidare ancor di più al mio istinto».

Il Tour de Flanders Femmes è stata l’ultima corsa di Camilla, prima del lungo stop
Il Tour de Flanders Femmes è stata l’ultima corsa di Camilla, prima del lungo stop

Lo stop

La prima stagione di Camilla alla Ceratizit WNT Pro Cycling era iniziata bene, poi però, a causa dei soliti dolori si è dovuta interrompere anzitempo. Quando entri nel mondo del ciclismo che conta fermarsi non è semplice e lei ce lo racconta, consapevole che la forza per ripartire c’è.

«E’ un problema (quello del reflusso gastrico, ndr) che mi porto dietro da molti anni – racconta Camilla Alessio – non è facile conviverci. E’ una cosa che mi limita molto nel momento in cui vado a fare attività fisica. Alla Strade Bianche sono rimasta sempre davanti, ma non ho potuto mangiare per tutta la gara. Al Giro delle Fiandre ho sofferto così tanto da mettere quasi in dubbio la mia partecipazione alla gara. Dopo quella giornata da inferno nell’inferno del Nord – scherza Camilla – mi sono fermata per capire bene quale sia il problema».

La fiducia non manca

Quelli che sono trascorsi da aprile ad ottobre non sono stati sicuramente dei mesi facili, ma Camilla non perde il sorriso. Anzi, è proprio questa la cosa che ci sorprende, la sua serenità.

«Voglio capire il mio problema e riuscire a sconfiggerlo – continua – la squadra mi è sempre stata molto vicina e questo aiuta ad affrontare le sfide con la giusta motivazione. Una delle mie grandi passioni è la scrittura, così il team mi ha proposto di provare ad intraprendere questa strada nei prossimi mesi, con la promessa che appena riuscirò ad allenarmi mi faranno tornare in gruppo. Venerdì (14 ottobre, ndr) andrò in Germania, vivrò lì e lavorerò con l’ufficio di comunicazione della squadra. Prenderò parte all’organizzazione ed alla realizzazione di eventi come questi, nell’attesa di tornare in bici al più presto».

Al termine del bel weekend a Tirano all’insegna del ciclismo c’è tempo per una dedica che custodiremo gelosamente
Al termine del bel weekend a Tirano all’insegna del ciclismo c’è tempo per una dedica che custodiremo gelosamente

Le compagne

L’entusiasmo dei giovani è spesso come il motore di una fuoriserie, sale di giri quando si scalda, quando trova strada libera. E così, quando un’atleta giovane trova spazio per esprimersi e parlare tende a raccontarsi pienamente. Allora è giusto, da parte di chi lo ascolta incamerare tutte le informazioni, con la consapevolezza che certe cose è giusto rimangano nell’eco di questa valle.

Una cosa però a Camilla la chiediamo ancora, ovvero quali sono state le sensazioni e le emozioni del suo passare professionista in una squadra così importante.

«La squadra è stata davvero molto contenta della mia prima parte di stagione (ci dice Camilla mentre è seduta su una panchina in legno a godere della temperatura estiva di questo ottobre, ndr). Mi hanno fatto sentire compresa e capita per quanto riguarda il mio disturbo, una cosa che non si vede ma che fa soffrire. Questa prima parte della mia esperienza è stata bellissima, fin da piccola ho sempre desiderato di diventare professionista. Passare dal lato delle “top player” e essere in stanza con campionesse come Katie Archibald è strano. Il primo giorno ero tutta agitata, i primi mesi sono stati come essere al Paese dei Balocchi.

«Stare con ragazze di quel livello, come la Brennauer o la “Confa” (Maria Giulia Confalonieri, ndr) è qualcosa di indescrivibile. E’ bello fare un’esperienza del genere perché conosci tante tradizioni, religioni e culture diverse e questo ti fa crescere. A proposito di ambientamento con Lach Marta ho riscontrato una differenza di cultura, cose ti fanno sorridere ma allo stesso tempo riflettere su quanto sia importante capire chi ti circonda».

Fattoria Pieve a Salti, gastronomia Km zero e strade bianche

21.04.2022
5 min
Salva

Immerso nelle colline di Montalcino a 25 chilometri da Siena, è presente un piccolo borgo storico, che ospita la Fattoria Pieve a Salti. Uno splendido scenario naturale ricco di storia, d’arte e di tradizioni secolari, questa struttura è in grado di offrire ospitalità in confortevoli camere e tipici appartamenti di varie dimensioni. 

Un Bike Hotel che respira aria di ciclismo tutto l’anno perché situato proprio sui percorsi dell’Eroica e sulle strade bianche dell’omonima corsa per professionisti. Con i suoi servizi e le specialità del territorio, Pieve a Salti è un rifugio tra le colline toscane. A valorizzare il contesto, la Fattoria vanta 700 ettari di azienda agricola a produzione biologica direttamente apprezzabile una volta seduti a tavola. 

Pieve a Salti è partner e sponsor dell’Eroica fornendo i propri prodotti tipici all’interno dei pacchi gara
Pieve a Salti è partner e sponsor dell’Eroica fornendo i propri prodotti tipici all’interno dei pacchi gara

Territorio Eroico

Nel cuore delle dolci colline senesi, il territorio che circonda la Fattoria Pieve a Salti rappresenta il non plus ultra delle vacanze in sella alla propria bici. Un contesto che immerge subito il ciclista nella natura e nei percorsi resi famosi dalle corse su queste colline. 

«Siamo sul percorso lungo – racconta Gian Paolo Sandrinelli, manager di Pieve a Salti – di Eroica e facciamo parte storicamente di uno dei tratti sterrati della Strade Bianche dei professionisti. Siamo sponsor di Eroica, infatti nei pacchi gara di quasi tutte le eroiche d’Italia si possono trovare il farro perlato e le gallette di farro di nostra produzione. 

Un altro aspetto importante è la scoperta del territorio che circonda la struttura, per questo il Bike Hotel mette disposizione tutti gli strumenti per apprezzarlo.

«Le guide turistiche sono presenti ed è un servizio molto apprezzato. Non tutti i ciclisti vogliono scaricare il percorso e seguirlo sul proprio dispositivo. Preferiscono essere accompagnati da persone esperte che conoscono il territorio e sono in grado di fartene innamorare. Abbiamo delle guide esperte, tra cui Daniele Righi ex professionista che viene spesso a trovarci e si presta per accompagnare i ciclisti».

Un rifugio per i pro’

Grazie ai suoi servizi dedicati alla bici e alla sua posizione, Pieve a Salti ospita da anni i professionisti delle squadre che diventano protagonisti nella gara senza tempo

«Per le Strade Bianche – racconta Sandrinelli – vengono Lotto Soudal da 8 anni e il Team SD Works da 4 anni. Ci piace dire che Pieve a Salti abbia già vinto quattro volte strade bianche. Con Anna Van Der Breggen e Chantal Van Den Broek-Blaak della SD Works e quest’anno Lotte Kopecky. E tra gli uomini con Tiesj Benoot della Lotto Soudal. Benoot e Blaak sono venuti ad allenarsi anche da soli senza le squadra. Vengono spesso a fare ritiri in autonomia». 

La struttura è situata sul percorso della gara per i pro’ Strade Bianche
La struttura è situata sul percorso della gara per i pro’ Strade Bianche

I servizi

Presso la struttura sono presenti i servizi che fanno di questo Bike Hotel un riferimento per la zona. E’ infatti presente il noleggio biciclette accessoriate da strada, ibride, elettriche e mountain-bike. Il locale sicuro attrezzato a deposito e piccole riparazioni. E’ disponibile una convenzione con officine e negozi per riparazioni macchine ed acquisti. Infine il servizio lavanderia giornaliero per abbigliamento tecnico.

«Un aspetto importante – spiega Sandrinelli – è la predisposizione per pasti ad hoc in base agli orari. Con la particolarità di far trovare una merenda rafforzata per quando i ciclisti tornano da allenamenti ad orari non canonici per il servizio. Quindi a orari metà pomeriggio, trovano, crostate frutta prosciutto, barrette specifiche. 

«E’ presente inoltre una piscina coperta con idromassaggio, molto apprezzata dai ciclisti per il recupero. Ci sono sale massaggi con del personale specializzato per massaggi sportivi. Abbiamo introdotto anche lo yoga, che sta prendendo sempre più piede, specialmente prima degli allenamenti. E abbiamo la possibilità di seguire le escursioni con il nostro pulmino nove posti che anticipa il gruppo in alcuni punti con pranzo a buffet e rifornimenti spalmati sul percorso».

Il Bike Hotel offre servizi dedicati alle due ruote per un soggiorno cucito sul ciclista
Il Bike Hotel offre servizi dedicati alle due ruote per un soggiorno cucito sul ciclista

Dalla terra alla tavola

La Fattoria Pieve a Salti è anche azienda agricola specializzata nella trasformazione e nella coltivazione dei cereali che circonda gli oltre 700 ettari di proprietà. Un chilometro zero puro e genuino che si può ritrovare ogni giorno sulla tavola durante i pasti offerti dallo Chef. 

«Un esempio sono i professionisti che fanno colazione da noi. I quali attingono direttamente dal buffet che mettiamo a disposizione. Non per forza mangiano quello che viene messo a disposizione dai massaggiatori. Questo perché abbiamo previsto un menù che è stato pensato in maniera importante per i ciclisti. Siamo un’azienda agricola che trasforma i cereali biologici. Alla colazione si trovano i fiocchi d’avena di nostra produzione, così come i cereali a il farro soffiato nostro, le crostate fatte con la farina di farro, molto più digeribile rispetto alla farina di grano tenero».

Sportful Classic Bibshort, non conosce limiti

08.04.2022
4 min
Salva

La salopette Classic Bibshort di Sportful (azienda che di recente si è affacciata in modo importante anche nel gravel), è da considerarsi il compromesso tra tecnicità e qualità, fitting moderno e quell’approccio race. C’è il taglio moderno e confortevole, oltre al fondello dalle densità differenziate Bodyfit Pro MD che è molto più che un valore aggiunto. Lo abbiamo messo sotto torchio anche alla Strade Bianche.

Sportful Classic Bibshort, abbiamo utilizzato questa salopette alla Strade Bianche
Sportful Classic Bibshort, abbiamo utilizzato questa salopette alla Strade Bianche

Classica solo nel nome

La salopette Classic è al pari di molti top di gamma del mercato e mette insieme diversi fattori, tra i quali anche un buon rapporto tra la qualità ed il prezzo. E’ la diretta evoluzione di uno dei top di gamma Sportful. Ha il taglio vivo nel fondo gamba, con dei piccoli inserti in silicone. Questi hanno l’obiettivo di stabilizzare il pantaloncino e al tempo stesso di non accumulare il sudore.

La Lycra è uniforme su tutta la salopette, senza compressioni esagerate e fastidiose. La pannellatura sull’addome è ribassata, per non accumulare il sudore. E poi ci sono le bretelle forate e incrociate sulla schiena, per ottimizzare le pressioni e stabilizzare ulteriormente il prodotto. Non in ultimo il fondello, del tipo Bodyfit Pro MD dalla densità differenziata.

I nostri feedback

Usare un pantaloncino per la prima volta alla Granfondo Strade Bianche non è una cosa banale. Il percorso è tanto affascinante quanto impegnativo e stare in bici per oltre 4 ore, anche sullo sterrato è un fattore che mette alla prova anche gli indumenti più tecnici.

La qualità del fondello e la sua ergonomia fanno la differenza, ma questo deve essere supportato da un pantaloncino ben aderente e stabile. Le bretelle che tirano nel modo giusto, davanti e dietro, senza mai creare pressioni sulle spalle. E poi il tessuto, morbido il giusto, con cuciture quasi impercettibili e un fondo gamba senza le strisce di silicone che stringono e portano calore.

In conclusione

Lo Sportful Classic Bibshort è un pantaloncino davvero interessante, sotto il profilo tecnico, del comfort e per via di un prezzo di listino di poco al di sotto dei 100 euro. Ha delle caratteristiche comuni ai capi tecnici di alta gamma, ma sfrutta la comodità e una “specie di morbidezza” che sfociano in un elevato comfort, anche in gara.

Si indossano sempre e volentieri, a prescindere dal momento e dal contesto, che sia gara, allenamento e con uno sguardo rivolto ai percorsi più tecnici.

Sportful

Terra Eroica, i percorsi permanenti per il gusto dell’impresa

29.03.2022
4 min
Salva

Condivisione, amicizia e amore per il territorio. E’ da questi valori che prende forma Terra Eroica. Una mappatura permanente che tutela l’ambiente e le strade bianche famose in tutto il mondo. Dalla sua nascita, 25 anni fa, L’Eroica ha sempre fatto della passione per le due ruote il suo mezzo per legare i ciclisti di tutte le nazionalità.

Con questo progetto i percorsi permanenti de L’Eroica e Eroica Montalcino rappresentano il fil rouge tra la storia e la tradizione del ciclismo e il futuro, rimanendo ancorati ad un percorso che non viene contaminato dal passare del tempo.

La rievocazione storica de L’Eroica va in scena su queste strade ogni anno (foto Facebook/Eroica)
La rievocazione storica de L’Eroica va in scena su queste strade ogni anno (foto Facebook/Eroica)

I percorsi permanenti

I percorsi permanenti de L’Eroica e Eroica Montalcino rappresentano la vacanza a pedali ideale per migliaia di appassionati. L’intero percorso si snoda per 288 chilometri con 5.400 metri di dislivello nel cuore delle Terre di Siena attraverso il Chianti, le Crete Senesi e la Val d’Orcia. Un lungo viaggio nel leggendario paesaggio toscano.

Un’immersione in una terra senza tempo tra i sapori e i vini conosciuti in tutto il mondo. L’intento della rete è sviluppare una sinergia al servizio dei cicloturisti per un sistema integrato di opportunità. Le imprese del settore ricettivo, della ristorazione, dei servizi e della produzione di prodotti della filiera agroalimentare sono le protagoniste di Terra Eroica. L’obiettivo è rispettare principi di base quali il rispetto del territorio, l’ospitalità per il turista, la disponibilità a fornire servizi per l’assistenza del ciclista.

Sulle strade sono presenti Bike Point dove è possibile acquistare la mappa e i kit (foto Facebook/Eroica)
Sulle strade sono presenti Bike Point dove è possibile acquistare la mappa e i kit (foto Facebook/Eroica)

I benefici per il turismo

L’impatto economico sul territorio genererà posti di lavoro nel settore ricettivo e nuovi posti nei servizi collegati, come ad esempio le guide cicloturistiche. L’Eroica, da evento italiano, è sempre più un appuntamento diffuso in tutto il mondo, con oltre 10 tappe che coinvolgono più di 20.000 ciclisti all’anno. L’obiettivo è intercettare oltre 30.000 persone.

Terra Eroica è quindi la vacanza a pedali già scelta ogni anno da decine di migliaia di appassionati, costituisce un vero e proprio progetto di cicloturismo nei luoghi in cui è nata. Cioè la Toscana più bella dove strade bianche, paesaggi infiniti, eccellenze, cultura e forti passioni, storia millenaria e ciclismo rappresentano un’esperienza unica da vivere tutto l’anno.

La bellezza del territorio è a misura delle due ruote e per ogni utilizzatore (foto Facebook/Eroica)
La bellezza del territorio è a misura delle due ruote e per ogni utilizzatore (foto Facebook/Eroica)

Una vacanza su misura 

Prossimamente il sito internet di Terra Eroica consentirà di organizzare la propria vacanza a pedali, da uno a sette giorni. Dipende dalla preparazione fisica e soprattutto dal tempo che si vuole dedicare anche alle cartoline ed ai paesaggi che scorrono di fianco o che si scorgono all’orizzonte.

I percorsi permanenti si possono iniziare da qualsiasi comune attraversato. L’itinerario può essere completato durante tutto l’anno e con qualsiasi tipo di bici.

Presso i Bike Point Terra Eroica si possono acquistare la mappa e il kit per effettuare i percorsi permanenti al costo di 10 euro. In tutti i punti designati si potrà effettuare il timbro sulla tua mappa in modo da certificare l’impresa eroica.

I percorsi permanenti sono un valore aggiunto per la promozione del territorio toscano (foto Facebook/Eroica)
I percorsi permanenti sono un valore aggiunto per la promozione del territorio toscano (foto Facebook/Eroica)

Il Club per farne sempre parte

Ciclo Club Eroica nasce per aggregare e dar voce a una grande comunità di appassionati di ciclismo di tutto il mondo, non solo agli appassionati di bici storiche, ma anche a quelli che vivono la bicicletta da corsa con passione in ogni sua forma e stile. Il CCE rappresenta un modo di essere, una filosofia di vivere la bicicletta e condividere le proprie esperienze, le proprie conoscenze.

L’obiettivo del Club è crescere e dare l’opportunità a tutti i membri di fare esperienze eroiche. I soci hanno una vera società sportiva per partecipare attivamente tutto l’anno ad eventi ciclistici agonistici e ciclo turistici. Un Team composto da personale specializzato sarà disponibile per organizzare e fare assistenza negli eventi Eroica e eventi in collaborazione di Eroica.

Eroica

Petilli 2022

Pozzovivo, in Petilli hai trovato la spalla giusta…

10.03.2022
4 min
Salva

Tanta attenzione non se l’aspettava, non ne ha mai avuta intorno. Simone Petilli, dopo il nono posto (primo degli italiani) alla Strade Bianche è tornato nella sua Colico per ricaricare le batterie, ma in questi giorni il telefono ha continuato a squillare. D’altronde la classica toscana sullo sterrato non è mai stata prodiga di soddisfazioni per i colori italiani e anche un’entrata nella Top 10 ha un valore, considerando anche i campioni che ogni anno la compongono.

Questo piazzamento non è stato però un caso e questo Simone ci tiene a sottolinearlo: «Certamente non me l’aspettavo, ma intanto abbiamo interpretato la gara tutti noi della Intermarché Wanty Gobert nella maniera che ci è più congeniale, attaccando sempre. Poi sono stato anche fortunato, ad esempio evitando la grande caduta, ma è grazie alle mie gambe che mi sono ritrovato davanti, questo è sicuro»

Petilli Strade Bianche 2022
Simone Petilli è professionista dal 2014. Alla Strade Bianche era stato 44° nel 2019 e 91° lo scorso anno
Petilli Strade Bianche 2022
Simone Petilli è professionista dal 2014. Alla Strade Bianche era stato 44° nel 2019 e 91° lo scorso anno
Quante volte avevi già corso la Strade Bianche?

Questa era la terza, ma devo dire che mi ci sono sempre trovato bene. Lo scorso anno sono anche andato in fuga. E’ una corsa diversa da tutte le altre, una delle più difficili ma anche delle più intense, nella quale tutto deve girare dritto per ottenere il risultato.

C’è un segreto per riuscire a centrare l’obiettivo?

Non devi mai mollare, perché è tutta un inseguimento, è come se fosse una gara a eliminazione. Bisogna sempre essere vigili e controllare come si evolve la corsa, per questo qui un piazzamento è così importante.

Parlando di una gara con un percorso così particolare, verrebbe da pensare che ci siano i prodromi per far bene anche alla Parigi-Roubaix…

Io non l’ho mai fatta, ma da quel che so ci sono molte differenze. Alla Strade Bianche ci sono comunque 3.500 metri di dislivello, emerge chi è molto leggero e ha un buon passo da scalatore. Alla Roubaix si pedala in pianura ma su terreno sconnesso come il pavé, per questo emergono sempre corridori di potenza. Per me la gara toscana è più vicina a quelle delle Ardenne o al Lombardia.

Petilli Vuelta 2021
Il corridore di Bellano (LC) era stato protagonista alla Vuelta 2021, con tutta la sua squadra
Petilli Vuelta 2021
Il corridore di Bellano (LC) era stato protagonista alla Vuelta 2021, con tutta la sua squadra
Non è un caso quindi se Pogacar sia emerso in queste classiche…

Non è scontato che possa far bene anche sulle pietre. Un giorno correrà anche quella e magari ci stupirà tutti, ma da osservatore posso dire che mi incuriosisce molto la sua presenza al Fiandre, quella è una gara più vicina come caratteristiche alla Strade Bianche.

Veniamo a te: che cosa farai ora?

Volta a Catalunya e Giro di Sicilia sono nei miei programmi, poi preparerò il Giro d’Italia dove tutta la squadra conta di far bene, soprattutto ora che è arrivato Pozzovivo.

Parliamo proprio di Domenico: vi conoscevate?

Avevamo parlato qualche volta, ma quando ho saputo che aveva firmato sono stato contentissimo e l’ho subito contattato tramite social. Era entusiasta, e io con lui. Abbiamo già corso insieme al Laigueglia e alla Strade Bianche e ci siamo subito trovati in sintonia.

Considerate le vostre caratteristiche, tu avrai molto da fare la suo fianco al Giro.

Sì e non vedo l’ora. All’ultima Vuelta ho visto che posso davvero fare bene in appoggio al capitano di turno nelle tappe di salita e con Domenico sarà un piacere fargli da spalla. Io credo che anche tecnicamente possiamo lavorare bene insieme.

Il suo arrivo secondo te quanto influisce sulle caratteristiche del team?

Non più di tanto. La filosofia di base resta, è quella che Valerio Piva ha introdotto lo scorso anno, noi non abbiamo il grande campione che deve vincere la classifica o la classica, dobbiamo correre alla garibaldina e inventarci sempre qualcosa per sovvertire i pronostici. Guardate ad esempio quel che è successo all’ultimo Trofeo Laigueglia: la fuga da lontano che ha deciso la corsa l’abbiamo lanciata noi…

Pozzovivo Tirreno 2022
Pozzovivo alla Tirreno-Adriatico, tappa per preparare un grande Giro d’Italia
Pozzovivo Tirreno 2022
Pozzovivo alla Tirreno-Adriatico, tappa per preparare un grande Giro d’Italia
Con Pozzovivo la Intermarché diventa sempre più italiana…

E questo mi fa molto piacere, non perché mi trovi male con gli altri, anzi, ma con Rota, Pasqualon, ora Domenico c’è un bel gruppo, c’è feeling, poi Piva ha impostato la squadra con una struttura molto tradizionale e i risultati si vedono. Certamente ora con Pozzovivo guarderemo alla classifica, ma senza farci assillare.

Tu per tuo conto che cosa ti aspetti?

Non ho traguardi particolari ai quali ambisco, anche se nel profondo del cuore un successo di tappa al Giro d’Italia dopo una fuga sarebbe il compimento di un’intera carriera. Quel che voglio comunque è semplicemente continuare a emergere, a fare bene come nello scorso anno e in questo avvio di stagione, essere utile alla squadra sapendo che ogni volta può essere la mia giornata. E’ questo il bello della Intermarché: tutti hanno spazio, l’occasione può capitare per ognuno e dobbiamo essere pronti e bravi a coglierla.

Dì la verità: come stavi domenica dopo la gara?

Sfinito… Ma è proprio questo il bello della Strade Bianche, infatti avevo già voglia di rifarla. Ci vediamo nel 2023…

Bertizzolo: al UAE Team Adq il ciclismo finalmente è donna

09.03.2022
4 min
Salva

Sofia Bertizzolo è tornata alla vittoria. Lo ha fatto a Montignoso, ma il traguardo non conta. Ciò che fa la differenza è la sensazione di aver vinto, che cambia la fiducia e la percezione. Da quest’anno la vicentina indossa la maglia del UAE Team Adq e la cosa le va particolarmente a genio.

«Questa nuova prospettiva – spiega – mi esalta. E’ bello che la squadra sia passata dalle mani di una donna, Alessia Piccolo, a un’altra donna, Melissa Moncada. Non so quanto tutto questo sia dipeso da Pogacar, che però in tempi non sospetti disse che gli sarebbe piaciuto ci fosse anche un team femminile. In ogni caso è bello che Colnago sia stato acquisito da una società che ha la stessa Melissa al comando. La punta della piramide al femminile. Sotto ci siamo noi atlete. E in mezzo uno staff di uomini. Una bella collaborazione, una bella commistione».

A Montignoso, all’indomani della Strade Bianche, la prima vittoria di stagione (foto Bastengason)
A Montignoso, all’indomani della Strade Bianche, la prima vittoria di stagione (foto Bastengason)

Pochi fronzoli

Sofia Bertizzolo sta sempre sul concreto. E quando le chiedi di commentare l’inizio di stagione, la sua sintesi è chiarissima.

«La squadra ha iniziato sulla retta via – dice – con le tre vittorie di Marta Bastianelli. Purtroppo siamo state un po’ sotto tono alla Strade Bianche, la prima corsa WorldTour, e non so se le aspettative fossero alte nella squadra o in noi atlete. Il fatto di aver vinto il giorno dopo è stato importante. Il feeling della vittoria aiuta a vincere. E comunque siamo ancora a marzo e ho già fatto 11 corse. Tante altre ne verranno. Domani vado in Olanda per correre sabato, ma devo dire che è… nocivo stare a casa fra una corsa e l’altra. Cerchi di fare tutto e sei sempre di corsa».

Si capisce che dietro c’è la UAE Emirates degli uomini?

Diciamo che siamo ancora la Alé che insegue la UAE. Il cambio c’è stato tardi, quindi dobbiamo ancora metterci a posto per gestione e materiali. Però stanno facendo bene. C’è il nutrizionista e spero che arrivi il secondo direttore sportivo per le corse del Nord, con l’ammiraglia davanti e VeloViewer, perché fa davvero la differenza. Però sono contenta che si siano buttati. E dato che dall’anno prossimo stare o non stare nel WorldTour dipenderà dal ranking, è bene rodarsi subito e prendere le misure.

Al via della Strade Bianche, dove il risultato è stato inferiore alle attese
Al via della Strade Bianche, dove il risultato è stato inferiore alle attese
E’ bello farne parte?

E’ molto bello. Si capisce che dietro c’è qualcosa di grande che ci offre un ottimo appoggio.

Cosa prevede il tuo programma?

Le classiche tranne la Roubaix e il Giro del Lussemburgo a chiusura della primavera. A maggio si recupera, poi l’estate andrà maneggiata con attenzione. Ci sono tante corse a tappe e va visto come gestirle, visto che il tempo fra una e l’altra è spesso poco.

Elisa Balsamo ha lasciato la Polizia, puntando sul professionismo. Tu ci hai mai pensato?

Non ho parlato con Elisa, non conosco il perché della sua scelta. Quello che posso dire è che il ciclismo femminile si sta sviluppando tantissimo. Sono qui dal 2016 e ricordo che i primi tempi ci cambiavamo in mezzo alla strada senza avere neppure un camper. Però non siamo ancora arrivate alla certezza nel futuro. Il discorso non è quanto guadagno finché corro, ma il dopo.

Essere nelle Fiamme Oro è una tranquillità…

Io non ho una laurea, il futuro è incerto. E’ stato fondamentale essere in Polizia per non dover andare a lavorare la sera al bar per avere i soldi per comprare le proteine. Andiamo avanti con contratti di uno-due anni. E poi c’è il discorso della maternità…

Primo assaggio di Nord a Le Samyn, corsa conclusa in 87ª posizione
Primo assaggio di Nord a Le Samyn, corsa conclusa in 87ª posizione
Che non è prevista?

Sono contenta che Lizzie Deignan abbia condiviso il fatto di essere in attesa di un altro figlio e la volontà di tornare dopo, ma non tutte possono permettersi di farlo. Non so quante squadre ti riprenderebbero dopo. Per questo dico che oggi la Polizia è fondamentale.

Giro o Tour?

Giro e Tour, entrambi. Poi vedremo con quali obiettivi. A norma il mio programma li prevede entrambi.

Eroica, l’evento senza tempo in continua evoluzione

08.03.2022
4 min
Salva

“La bellezza della fatica e il gusto dell’impresa. Lo spirito di Eroica è tutto nel fascino di quella che non è una semplice impresa sportiva, ma un vero e proprio stile di vita.” Con questa citazione viene descritto l’evento forse più caratteristico del panorama nazionale e internazionale. La rievocazione nasce dalla volontà di appassionati che dall’anno della sua creazione nel 1997, vede prima centinaia e poi migliaia di ciclisti percorrere le strade bianche delle colline toscane.

Un evento che negli anni si è allargato e paradossalmente innovato, rimanendo ancorato alle rigide regole di rievocazione storica. Dopo due anni difficili dovuti alla pandemia l’evento Eroica ha inoltre saputo rialzarsi e trarre benefici anche da questo periodo complicato. 

Come se per un giorno, il datario tornasse indietro di 60 anni (foto Facebook/Eroica)
Come se per un giorno, il datario tornasse indietro di 60 anni (foto Facebook/Eroica)

Che cos’è l’Eroica?

L’Eroica è una manifestazione cicloturistica d’epoca su strade bianche, nata nel 1997 in Toscana, a Gaiole in Chianti, dall’idea del fondatore Giancarlo Brocci. La partecipazione è riservata a bici d’epoca ed atleti con abbigliamento ispirato al ciclismo del passato. L’evento madre, L’Eroica, si svolge a Gaiole in Chianti ad ottobre e comprende cinque percorsi di diversa lunghezza e difficoltà (209 km, 135 km, 106 km, 81 km e 46 km).

Esistono anche altre manifestazioni, le due principali sono Eroica Montalcino e Nova Eroica Buonconvento. Quella di Montalcino è la ciclo-storica che si svolge nella zona a sud di Siena tra la Val d’Arbia, le Crete Senesi e la Val D’Orcia. Nova Eroica Buonconvento è invece un evento specificamente dedicato alle biciclette gravel, ciclocross e moderne da strada, si svolge nelle Crete senesi e si spinge fino al Chianti. 

Si pedala nelle zone più belle e iconiche del Chianti (foto Facebook/Eroica)
Si pedala nelle zone più belle e iconiche del Chianti (foto Facebook/Eroica)

I percorsi permanenti

L’evento Eroica si occupa anche di cicloturismo ed esistono infatti due percorsi permanenti, percorribili durante tutto l’anno e con qualsiasi tipo di bici: L’Eroica, percorso permanente di 209 km e Eroica Montalcino, percorso permanente di 153 km. Questi fanno parte della cosiddetta Terra Eroica, un progetto volto a conservare le strade e l’integrità della rievocazione aprendo le porte anche durante l’anno. Inoltre presso i Bike Point Terra Eroica si possono acquistare la mappa e il kit per effettuare i percorsi permanenti al costo di €10.

Un’evoluzione continua che ha saputo anche rinnovarsi esportando il marchio Eroica oltre i confini nazionali. Infatti sono molti gli eventi dislocati in tutte le parti del mondo e con anche il primo spazio permanente dedicato. Un caffè situato a Barcellona che indossa i valori e onora il popolo che partecipa all’evento, in una grande città. 

Attorno a Eroica e grazie ad essa è fiorito il mercato delle bici vintage e dei ricambi (foto Facebook/Eroica)
Attorno a Eroica e grazie ad essa è fiorito il mercato delle bici vintage e dei ricambi (foto Facebook/Eroica)

La ripartenza

Dopo due anni che vedono forse la luce definitiva nell’indomani prossimo, un’uscita da un periodo pandemico decisamente ostico per eventi di questo tipo. Eroica è stato un esempio di come il virus abbia sì limitato lo svolgersi dell’evento ma ne ha comunque rafforzato l’ideologia. Per questo importante aspetto andremo a citare in questi due paragrafi la tesi di Laurea di Elettra Spagnoli conseguita nella facoltà della Sapienza di Roma,  per il Corso di laurea in Turismo e gestione delle risorse ambientali. “L’impatto del Covid-19 sul turismo e sugli eventi: il caso Eroica”.

Nella tesi sono stati trattati nello specifico gli aspetti che hanno portato l’Eroica a consolidarsi anziché indebolirsi durante gli ultimi due anni. Uno su tutti, l’edizione “fantasma” andata in scena a ottobre 2020. Nonostante l’annullamento dell’evento, delle 8000 persone iscritte se ne presentarono comunque circa 1000. Fu quindi una pedalata non ufficiale ma che incarnò a pieno i valori dell’evento rafforzando quello che è lo spirito dei ciclisti appassionati che la praticano.

L’ideatore è Giancarlo Brocci, medico, sognatore e amante del vero ciclismo (foto Facebook/Eroica)
L’ideatore è Giancarlo Brocci, medico, sognatore e amante del vero ciclismo (foto Facebook/Eroica)

Il futuro

Nel 2021 l’Eroica si è disputata e tra i ciclisti è ricomparso l’entusiasmo genuino che la pedalata tra le colline toscane vuole onorare. Per il futuro l’obbiettivo, attraverso il progetto Terra Eroica, è quello di rendere più semplice ed immediato il rapporto con il cicloturista anche attraverso la tecnologia.

Nello specifico, oltre alle informazioni sul sito internet, si prevede la creazione di una pagina dedicata sulla piattaforma Komoot. Saranno visibili percorsi permanenti, ma anche ai singoli operatori attraverso la geolocalizzazione nella mappa con highlights e foto. L’impatto economico sul territorio genererà posti di lavoro nel settore ricettivo e nuovi posti nei servizi collegati, come ad esempio le guide cicloturistiche.

Strade Bianche, ripassiamo con Zana la strategia alimentare

07.03.2022
4 min
Salva

La Strade Bianche è una gara che include delle variabili non comuni alle competizioni che si svolgono nel Sud dell’Europa. Il percorso non concede un attimo di respiro, con lo sterrato e la polvere, ma anche il clima e il forte vento. Abbiamo chiesto a Filippo Zana della Bardiani-CSF come abbia approcciato la manifestazione toscana in fatto di strategia alimentare: prima, durante e post gara. Nella foto di apertura è evidente come il corridore veneto si fosse appuntato sul manubrio i vari passaggi anche in relazione all’alimentazione.

Filippo Zana poco prima della partenza
Filippo Zana poco prima della partenza
Dal punto di vista alimentare una gara come la Strade Bianche va preparata in modo particolare?

Di sicuro è una gara diversa, molto più simile ad una del Nord e come tale va gestita. Molto dipende da cosa si è fatto e come si è corso nelle giornate precedenti. Io ad esempio ho fatto la corsa a tappe Gran Camino e il Trofeo Laigueglia subito dopo. Dopo quest’ultima ho cercato di recuperare e fare scorta di glicogeno dando la precedenza ai carboidrati. Questo anche la sera precedente la Strade Bianche, dove si è mangiato soprattutto pasta e patate. Un po’ di pollo, ma in quantità ridotta.

Ci sono delle variabili che prendete in considerazione in base alle previsioni meteo?

Quando si prevede una giornata fredda si cerca di mangiare qualcosa in più, ma senza esagerare, prima e durante la competizione. Il corpo consuma di più e questo consumo aggiuntivo, quando sei sempre a testa bassa si fa sentire. La Strade Bianche di quest’anno è stata fredda e ventosa e l’obiettivo è stato quello di non rimanere mai vuoti. Inoltre si cerca di stare coperti, soprattutto all’inizio, cercando di risparmiare qualcosa.

Il vento gelido di questa edizione 2022, uno dei protagonisti di giornata (foto Sara Carena)
Il vento gelido di questa edizione 2022, uno dei protagonisti di giornata (foto Sara Carena)
E invece la colazione del sabato?

Abbiamo fatto colazione alle 8,30. Mi sono alimentato con del porridge e un’omelette fatta con 4 albumi d’uovo e un solo tuorlo, ma con un po’ di prosciutto. E poi un po’ di caffé.

Cosa hai mangiato durante la corsa?

La Strade Bianche è molto complicata, davvero difficile da gestire per quanto concerne i rifornimenti e poi sei sempre a tutta. E’ dura anche avvicinarsi alle ammiraglie. Avevamo studiato di integrare 100 grammi all’ora, tra zuccheri e carboidrati in genere. Principalmente gel e maltodestrine nelle borracce, sono partito con le tasche piene di gel. Io ad esempio non ho mangiato alimenti solidi, ma ho continuato a bere e ad assumere 1 gel o 2 ogni ora. Ogni borraccia aveva al suo interno circa 80 grammi di carboidrati. Non ho bevuto bevande gasate, cosa che di solito faccio, quando c’è il rifornimento principale.

La tavola della Bardiani nella colazione prima della Strade Bianche
La tavola della Bardiani nella colazione prima della Strade Bianche
Come ti sei alimentato dopo la gara e nelle ore successive?

Appena sceso di sella ho preso uno shaker di recupero, glutammina e proteine, il tutto preparato dai massaggiatori. Poi man mano abbiamo iniziato a mangiare dell’insalata di riso con del tonno. Alla sera mi sono concesso una bella fiorentina.

Quanto tempo ci mette il tuo corpo a recuperare una Strade Bianche come l’ultima?

Una Strade Bianche il giorno dopo si fa sentire, perché ti rimane nelle gambe e sei stanco. Infatti la domenica, mi sono preso una giornata di riposo. Secondo me ci vogliono 48 ore, anche se a distanza di una giornata il fisico inizia a metabolizzare e stare meglio. Oggi ad esempio ho fatto un’uscita tranquilla di un paio d’ore e mezzo e da domani inizio di nuovo ad allenarmi. Un po’ di palestra per non perdere forza e un’uscita in bicicletta.