Fizik Vento Stabilita Carbon

Da Fi’zi:k il supporto per una pedalata più efficace

10.12.2020
4 min
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Fi’zi:k è un marchio italiano che pone molta attenzione sulle novità che arrivano dal mondo del professionismo, della biomeccanica e della ricerca dei materiali in generale, come dimostrano le selle Adaptive di cui abbiamo già parlato. Una delle ultime tendenze in fatto di scarpe è quella di avere le suole personalizzate per sostenere l’arco plantare, ma spesso non basta. Ecco la proposta di Fi’zi:k: le Vento Stabilita Carbon.

La suola da sola non basta

La ricerca dei famosi marginal gains ha portato l’attenzione anche sulla fase di spinta e quindi sulle scarpe. Come ci ha detto Alex Locatelli Product Manager di Fi’zi:k: «I corridori professionisti usano le suole customizzate per spingere meglio e avere dei guadagni in termini di prestazioni. Però molti di loro si lamentavano che non trovavano un adeguato supporto della scarpa nella fase di spinta. A quel punto in Fi’zi:k ci siamo chiesti cosa potevamo fare per soddisfare queste richieste».

Le Vento Stabilita Carbon con il Boa superiore che regola il Dynamic Arch Support 2.0
Le Fi’zi:k Vento Stabilita Carbon con il Boa superiore che regola il Dynamic Arch Support 2.0

Le Vento Stabilita Carbon sono le scarpe che vanno a intervenire proprio nel sostegno dell’arco plantare. Ma come funzionano?
«Abbiamo rimosso una parte della suola per integrare il sistema Dynamic Arch Support 2.0, in modo che questo avvolga l’intero arco plantare partendo dalla base del piede – continua Alex Locatelli – per fare questo abbiamo realizzato una tomaia flessibile, che si può regolare grazie al Boa Li2 superiore».

Con questo sistema si può regolare al meglio anche la pressione sul piede. Inoltre, Fi’zi:k attraverso il concetto del Volume Control permette di regolare la pressione della parte alta tramite il Boa alto, e la parte anteriore del piede tramite il Boa posto più in basso.

Ben visibile in giallo il sistema del Dynamic Arch Support 2.0
Ben visibile in giallo il sistema del Dynamic Arch Support 2.0

Per tutti i tipi di piede

Oltre al Dynamic Arch Support 2.0 le Vento Stabilita Carbon vantano un sotto piede di montaggio frastagliato in modo che sia flessibile e vada a lavorare in simbiosi con la suola.
«I feedback che abbiamo avuto sono tutti positivi – afferma Locatelli – il sistema funziona con qualsiasi tipologia di piede. Il risultato è che aumentano le performance e al tempo stesso si prevengono gli infortuni, perché pedalare meglio vuol dire spingere meglio e quindi preservare le articolazioni. Per chi fa tanti chilometri è un aspetto importante».

All’interno della scarpa c’è il sotto piede frastagliato
All’interno della scarpa si vede il sotto piede frastagliato. A sinistra la soletta

Spinta più arretrata

La suola in carbonio è stata rivista, come dicevamo all’inizio una parte è stata rimossa, però i tecnici Fi’zi:k sono riusciti a mantenere un indice di rigidità di 10, che nella scala dell’azienda veneta è il massimo. Inoltre, è stato creato un canale d’aria che garantisce il controllo della temperatura interna della scarpa.

Sempre nella suola Fi’zi:k ha arretrato i fori su cui innestare le tacchette: «Anche questa scelta è figlia di studi di biomeccanica e delle richieste dei corridori. La ragione sta nelle geometrie moderne delle biciclette che hanno cambiato il modo di spingere, in pratica sono cambiati gli angoli di spinta. Dai nostri test le tacchette più arretrate permettono un’efficienza di pedalata migliore e portano anche un beneficio aerodinamico». Per chi vuole tenere le tacchette in posizione tradizionale Fi’zi:k ha dato la possibilità di un’ampia regolazione grazie all’inserimento di alcune asole, che permettono di avanzare il punto di fissaggio.

La suola in carbonio è stata ridotta e i punti di fissaggio tacchette arretrati
La suola in carbonio è stata ridotta e i punti di fissaggio delle tacchette sono stati arretrati

Un occhio all’ambiente

Per finire segnaliamo l’utilizzo dei Boa Li2 che hanno delle dimensioni leggermente ridotte, sono un po’ più sottili, il che migliora il profilo aerodinamico ed inoltre sono prodotti con materiale riciclato.

fizik.com

Ruote Spinergy 2020-21

Le mitiche Spinergy tornano sul mercato italiano

24.11.2020
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Ve le ricordate le mitiche ruote a quattro razze americane Spinergy (il modello si chiamava Rev X) che nei primi anni ’90 spadroneggiavano nel gruppo dei pro? E ve la ricordate la Cannondale rossa in alluminio della Saeco di Mario Cipollini equipaggiata con queste iconiche ruote in fibra di carbonio?

Annuncio Ruote Spinergy 2020-21
Cominciò tutto dalla Cannondale della Saeco
Annuncio Ruote Spinergy 2020-21
La leggenda Spinergy cominciò da qui, dalla Cannondale della Saeco e quelle ruote a lama…

Brevetto Spinergy

Bene, oggi dopo qualche anno di assenza la gamma prodotto Spinergy torna sulle… strade del mercato italiano, grazie al Gruppo Crirod che ne cura in esclusiva la diffusione commerciale e l’assistenza tecnica post vendita.
La casa madre Spinergy ha sede in California da dove ha sempre continuato in tutti questi anni a sviluppare ruote ad alte prestazioni per biciclette, sia corsa quanto Gravel e Mtb. La tecnologia esclusiva e brevettata dei raggi Pbo rappresenta la chiave per cui le stesse ruote sono incredibilmente al tempo stesso sia resistenti che ultraleggere. 

Ruote Spinergy 2020-21
Spinergy, cerchi in carbonio e raggi Pbo: leggerezza e resistenza
Ruote Spinergy 2020-21
Cerchi in carbonio e raggi Pbo

Resistenza super

Ogni singolo raggio Pbo (personalizzabile nel colore per magari dare alle ruote un look coordinato con l’intera bicicletta…) contiene difatti oltre 30.000 fili di fibra di polifenilene bensobisoxazolo. In questo modo la resistenza è tre volte superiore all’acciaio inossidabile, ma in metà peso!

Un avviso di servizio importante: il Gruppo Crirod è alla ricerca di agenti per le zone libere. Per maggiori informazioni: tel. 0549/873356, info@spinergy-italia.it

www.spinergy-italia.it

cover Eevye 2020

Eevye, le cover stilose dei campioni

23.11.2020
2 min
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Chi frequenta il mondo delle corse non può non conoscere Ivano Pezzotta e di conseguenza le splendide cover Eevye… dove Eevye vuol dire proprio Ivano. Che non è semplicemente il titolare del brand, ma bensì il potente motore creativo e realizzativo di questa linea di cover personalizzabili per smartphone. Una collezione che impressiona per qualità, originalità e per la scelta dei materiali utilizzati.

Sono difatti moltissimi i corridori che hanno la cover personalizzata Eevye. Senza dimenticare che quest’anno lo stesso brand bergamasco ha realizzato anche diversi prodotti ufficiali per il Giro d’Italia. Oltre alle conosciute cover, anche cinture e portafogli in pelle incisa al laser….bellissime!

Ivano Pezzotta, nasce tutto così
Ivano Pezzotta, cover Eevye 2020
Ivano Pezzotta, titolare e creatore delle cover

Il Natale è in arrivo, e un consiglio ci permettiamo allora di darlo anche noi: perché non pensare al dono di una cover personalizza? Pezzotta è in grado di soddisfare le richieste più diverse, attraverso un lavoro di personalizzazione che renderà ciascun singolo articolo un pezzo davvero unico con grafiche elaborate attraverso la massima precisione.

Eevye è sinonimo di morbida pelle, lavorata artigianalmente con un accurato design tutto italiano. E poi è anche… spedizione gratuita! Sì, nessun costo aggiuntivo per consegne su tutto il territorio nazionale se si acquista direttamente dallo shop online!

www.eevye.it

Jakob Dorigoni, Toi Toi Cross

Dorigoni, buona la prima. E adesso a Tabor…

23.11.2020
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Antipasto di Coppa del mondo per Jakob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite), la trasferta in Repubblica Ceka è servita non solo per cominciare ad annusare l’atmosfera che si vivrà nel prossimo weekend a Tabor. Ma anche per proseguire in quel cammino di ricerca della miglior condizione fisica e tecnica intrapreso a inizio stagione. La gara della Toi Toi Cup (il principale circuito boemo) a Jicin gli ha dato le risposte che cercava, al di là della prima posizione assoluta.

E’ lo stesso campione altoatesino a raccontare l’evoluzione di una gara decisamente altalenante nelle sue emozioni.

«Nella prima parte di gara ero davanti – ha detto a bici.PRO – ma non sentivo ancora la brillantezza che vorrei. Dopo metà gara ho forato all’anteriore e ho perso una quarantina di secondi dalla testa, ma fatalità ha voluto che al giro successivo il campione ceko, Michael Boros, forasse nello stesso punto. Ci siamo così ritrovati insieme a giocarci la vittoria. Avrei potuto staccarlo in salita. Vedevo che ne avevo di più, ma ho proferito attendere la volata. Siamo usciti insieme all’ultima curva, ma nei 150 metri finali in leggera salita sono riuscito a guadagnare centimetro su centimetro fino alla vittoria».

Jakob Dorigoni, Campionati europei 2020
Agli europei un’iniezione di fiducia
Jakob Dorigoni, Campionati europei 2020
Agli europei per il giovane Dorigoni una grande iniezione di fiducia
Era la prima gara dopo gli Europei: rispetto a S’Hertogenbosch hai visto passi in avanti?

Sì, questo successo mi rinfranca anche perché è stata la prima uscita internazionale, Europei a parte. E soprattutto la prima gara di livello in condizioni davvero difficili, su un percorso completamente fangoso. Le gambe alla lunga hanno risposto bene. Da questa trasferta cercavo fiducia, volevo vedere a che punto ero e posso ritenermi soddisfatto.

Coppa a parte, farai altre gare all’estero?

In questa situazione è difficile dirlo, bisogna andare avanti giorno per giorno. In Repubblica Ceka ad esempio c’è un lockdown totale, si è gareggiato senza pubblico, con obbligo di mascherina prima e dopo la gara e sarà così anche domenica a Tabor, con la tivù che però riprende tutto. Poi bisognerà vedere quante e quali trasferte si potranno fare in base alle restrizioni nei vari Paesi e anche da noi.

Dove ti piacerebbe gareggiare in base alle tue caratteristiche tecniche?

Il percorso che mi piace di più è quello di Namur in Belgio, che il 20 dicembre ospiterà la seconda di Coppa, oltretutto è bello anche paesaggisticamente. Ma anche Tabor non mi dispiace per nulla…

Industry BRN

Ecco il catalogo Brn: il 2021 è già qui..

23.11.2020
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E’ disponibile online, puntualissimo come ogni anno, il “voluminoso” catalogo BRN 2021

La prima cosa che balza all’occhio è la copertina. Un meraviglioso e lucente tricolore, creato per trasmettere orgoglio, spirito di appartenenza, forza e tenacia verso una piena ripresa delle attività, che proprio nel 2021 tutti ci auspichiamo…

Industry BRN
Scarpe Kr01 nel voluminoso catalogo Brn
Industry BRN
Scarpe Kr01 nel voluminoso catalogo Brn

Due new entry

Sfogliando sul web la stessa pubblicazione (1.128 pagine!) abbiamo notato l’inserimento, tra i tanti, di due importanti prodotti, che come rapporto qualità/prezzo potranno fare la fortuna di molti stradisti. Parliamo delle scarpe KR01 e degli occhiali RX Wide.

La romagnola Bernardi, giunta alla terza generazione, continua a rappresentare nel settore del ciclo un sinonimo di eccellenza, qualità e ricerca. Oggi Marco e Gianluca Bernardi, nipoti del fondatore, guidano una realtà dinamica ed esperta, solida ed organizzata, che nel corso degli anni è stata in grado di creare un network internazionale di partnership, in continua espansione, con alcuni dei più importanti brand presenti sul mercato mondiale.

Industry BRN
E questi sono gli occhiali Rx Wide
Industry BRN
E questi sono gli occhiali Rx Wide

Una super rete

Un’azienda dunque sempre alla ricerca di novità, di prodotti dal design e dalle caratteristiche originali ed uniche, innovative e di tendenza. Prodotti poi diffusi attraverso una super capillare rete vendita composta da ben 15 agenti in grado di soddisfare le esigenze degli oltre 2.500 negozi in Italia e in Europa.

www.brn.it

Giacomo Nizzolo, Tour Down Under 2020

Assos sempre più forte nel mondo dei pro’

22.11.2020
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Il top brand d’abbigliamento Assos nel 2021 sarà lo sponsor principale del team WorldTour sudafricano Qhubeka Assos. La squadra – quest’anno denominata NTT Pro Cycling – che ha portato al successo Giacomo Nizzolo, in questo “compresso” 2020, sia ai tricolori di Cittadella quanto al campionato europeo.

La vera mission

Il team manager Douglas Ryder non ha mai nascosto la prima “mission” del team, ovvero di utilizzare la visibilità e i successi dei propri corridori per promuovere l’iniziativa di Qhubeka Charity. Si tratta infatti di raccogliere fondi per acquistare biciclette in Sud Africa per chi non se lo può proprio permettere- E così, dopo una prima fase piuttosto complessa, Ryder è riuscito nell’intento di organizzare e rilanciare l’attività della squadra grazie ad uno dei marchi leader al mondo nel settore dell’abbigliamento cycling.

Domenico Pozzovivo, Piancavallo, Giro d'Italia 2020
Pozzovivo, all’arrivo di Piancavallo
Domenico Pozzovivo, Piancavallo, Giro d'Italia 2020
Domenico Pozzovivo all’arrivo di Piancavallo,

«Sono davvero felice – ha dichiarato Ryder – di aver ottenuto il sostegno di alcuni partner incredibili, in primis Assos. Finalmente sono nelle condizioni di creare il Team Qhubeka-Assos e dare speranza e opportunità attraverso il nostro team e la  Qhubeka Charity. Non vedo l’ora di accogliere nuovi partner in squadra, ma voglio anche rendere un tributo speciale a tutto il nostro staff: professionale come non mai. Siamo una vera famiglia».

Le bici e la vita

«Siamo davvero entusiasti di far parte di questo team – ha aggiunto Derek Bouchard-Hall, il Ceo di Assos – una squadra che ha fatto proprio lo slogan di Qhubeka secondo cui le biciclette cambiano la vita. E questo non potrebbe ispirarci di più! Assos è sempre stata, e continua ad essere… oggi ancora di più, profondamente intrecciata al movimento del ciclismo professionistico».

Logo Team Qhubeka Assos
Il logo che accompagnerà il nuovo team
Logo Team Qhubeka Assos
Il logo del nuovo Team Qhubeka Assos

In Italia tutti i prodotti della linea cycling di Assos sono distribuiti in esclusiva dalla commerciale Extreme Racing di Mauro Grespan.

www.extremeracing.it

Suzuki ammiraglia mondiali Uci Imola 2020

Suzuki… ancora in sella tra Fci e mondiale

22.11.2020
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Si chiude una stagione importante per la visibilità del marchio automobilistico Suzuki sulle strade delle maggiori competizioni del ciclismo professionistico, ma non solo.

Prima le medaglie conquistate nelle rassegne mondiali ed europee e sono state davvero molte. Basti pensare agli ori di Ganna e a quelli più recenti colti dalle ragazze della pista. Oltre a ciò, il brand nipponico – main partner della Federazione Ciclistica Italiana per il biennio 2020/2021 – ha potuto molto ben rappresentarsi ai Campionati del mondo disputati a Imola a fine settembre.

Suzuki sponsor Fci, maglia azzurra
Sponsor Fci, in vista sulla maglia azzurra
Suzuki sponsor Fci, maglia azzurra
Il marchio giapponese è sponsor Fci, in risalto sulla maglia azzurra

In questo prestigioso contesto, Suzuki è addirittura stata l’auto ufficiale della rassegna iridata. Ha infatti fornito agli organizzatori della manifestazione una grossa flotta personalizzata con l’iride e composta da circa dieci moto (il modello V-Strom 1050XT) e ben cinquanta auto, tutte impiegate con grande visibilità lungo i percorsi di gara. 

Suzuki è partner della Federazione Ciclistica dal 2016, ma quest’anno (e sarà così anche nel 2021) per la prima volta “firma” col proprio logo la maglia azzurra, sia sul petto quanto sul dorso di tutte le divise da gara.

www.suzuki.it

Verducci carbonio

Le Verducci in carbonio degli azzurri

21.11.2020
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Poco prima dei Campionati Europei su pista di Plovdiv siamo stati al velodromo di Montichiari a seguire gli ultimi allenamenti degli azzurri. In quella occasione avevamo notato le scarpe in carbonio realizzate da Luigino Verducci ed utilizzate da Francesco Lamon e Michele Scartezzini.

Per sapere come vengono costruite abbiamo sentito lo stesso Luigino Verducci.
«Per realizzare quelle scarpe si parte dal calco del piede, perché devono essere rigorosamente su misura – continua Verducci – e oltre a Lamon e Scartezzini le usano molti altri atleti della pista di tutte le nazionalità».

Ma attenzione le scarpe non sono uguali per tutte le specialità.

«Quelli che fanno le discipline più esplosive, tipo il chilometro da fermo vogliono la scarpa proprio giusta, in pratica il piede quasi tocca in punta, inoltre loro guardano anche il millesimo e per avere una maggiore aerodinamicità non vogliono nemmeno il velcro nella parte superiore per chiuderle, ma applichiamo un rotore sotto la suola così la parte superiore è totalmente liscia».

Le scarpe che abbiamo visto ai piedi dei due azzurri invece sono meno estreme.

«Si, quelle che usano Lamon e Scartezzini hanno il velcro e in punta hanno un pochino di spazio, diciamo che sono più simili a quelle che si usano normalmente su strada».

Si nota il taglio lungo nella parte forntale
Le scarpe di Lamon dove si nota il lungo taglio frontale per facilitare l’inserimento del piede

Carbonio e kevlar

Entrando più specificamente nella costruzione, Luigino Verducci ci ha spiegato che «prima prendo il calco del piede e faccio una scarpetta in vetroresina, così le provano per qualche chilometro e mi dicono se vanno bene oppure ci sono punti da modificare».

A questo punto parte la realizzazione vera e propria.

«Se mi ci dedico a tempo pieno – spiega – per fare un paio di scarpe ci metto un giorno e mezzo o al massimo due. Ci sono varie fasi da seguire. Intorno al calco inizio a stendere i vari fogli di carbonio da 200 grammi e poi utilizzo il kevlar per dargli un po’ di elasticità».

Le scarpe di Francesco Lamon, si nota la forma a vaschetta
Il profilo delle scarpe di Francesco Lamon, si nota la forma a vaschetta

Ma gli strati di carbonio non sono omogenei su tutta la scarpa.

«La parte dove si inserisce la tacchetta – spiega – è più spessa, loro la vogliono più sottile possibile per sentire meglio la spinta, ma ci vogliono almeno 4 millimetri di spessore altrimenti le viti non si riescono nemmeno ad avvitare».

Se guardate bene, le scarpe di Lamon e Scartezzini hanno un taglio lungo tutta la parte frontale superiore: «Loro – spiega – non hanno voluto il kevlar e quindi per fargliele infilare l’unica soluzione era creargli quel taglio, così possono aprirle».

Completamente in carbonio per massimizzare il trasferimento della forza
Completamente in carbonio, così si massimizza il trasferimento della forza ai pedali

Dal pattinaggio

Infine, Luigino Verducci ci ha confidato che sono in pochi al mondo a fare delle scarpe del genere e si conoscono tutti. Una curiosità è che quasi tutti vengono dal mondo del pattinaggio.

«La scarpa a con la forma a vaschetta deriva dal pattinaggio sul ghiaccio, anche io provengo da quel mondo come Bont e Simmons, quello che ha fatto le scarpe anche per Wiggins».

Sidi Shot 2

Sidi Shot 2 all’insegna delle prestazioni

19.11.2020
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La gamma di scarpe Sidi è fra le più ampie del mercato e da oggi si aggiunge un nuovo modello dedicato al mondo strada: Shot 2.

Per conoscere queste nuove scarpe partiamo dalla suola C-Boost SRS realizzata con un carbonio di ultimissima generazione. I tecnici Sidi hanno disegnato una zona metatarsale con una conformazione tale da favorire la trasmissione della potenza sui pedali. Un aspetto molto importante è che grazie ai nuovi fori ovali si hanno 5 millimetri in più di margine di regolazione delle tacchette per un posizionamento più preciso.

Un punto su cui Sidi è sempre stata all’avanguardia è la ventilazione interna alla scarpa per mantenere i piedi sempre ad una temperatura ideale. La suola C-Boost SRS ha integrata una presa d’aria. Per favorire la durabilità della suola, le parti più delicate che si deteriorano prima sono state protette da inserti sostituibili.

Un altro punto che è stato rinnovato è il nuovo rotore Doppio Tecno-3 Push Flex. Questa nuova versione è stata ridotta di dimensioni rispetto alla precedente ed è dotata di un sistema di flessione centrale che si adatta facilmente alla conformazione dei piedi. In questo modo si evitano zone di pressione. Inoltre, permette una regolazione micrometrica ed è sostituibile in maniera semplice.

Le nuove Sidi Shot 2 nel colore nero
Le nuove Sidi Shot 2 nel colore nero

Nella parte posteriore troviamo il tallone integrato con un desing nuovo, più leggero e rinforzato per evitare eventuali deformazioni che avvengono durante gli sforzi prolungati. La struttura anatomicamente modellata sostiene e stabilizza il piede. Sidi ha aggiunto anche degli inserti reflex per una maggiore visibilità sulla strada. Sempre nella parte posteriore il Reflex Adjustable Heel Retention Device permette di chiudere la scarpa regolando ogni lato in modo indipendente e sicuro.

Prezzo di euro 389,00

sidi.com