Scartezzini sta a casa, ma ha un record nel taschino

10.07.2021
4 min
Salva

Si può essere esclusi perché si va troppo forte? Probabilmente no. Ma se in ogni caso non si viene selezionati per andare alle Olimpiadi e si è appena dimostrato di avere nelle gambe un tempo migliore di quello che (in allenamento) hanno saputo fare i migliori… allora il sapore è meno amaro. Un tempo da record. E’ quello che è successo a Michele Scartezzini (nella foto Cantalupi in apertura), una vita per la pista, che non andrà a Tokyo e ugualmente in questi giorni è in altura con Ganna per fare compagnia e stare vicino all’amico. Perché se fai parte di un gruppo, non è la mancata convocazione a tirartene fuori.

Scartezzini in testa nel quartetto che nel 2019 prese l’argento europeo ad Apeldoorn
Scartezzini in testa nel quartetto che nel 2019 prese l’argento europeo ad Apeldoorn
Però non è facile…

Neanche un po’, ma se non altro non ho rimorsi. Sono riserva in patria. In più si comincia a sentire che non avrei corso e che, visto l’inasprimento delle misure anti Covid, non sarei potuto neanche andare al Villaggio e stare coi ragazzi… A questo punto sto a casa. Faccio il Sardegna, mi riposo un po’ e poi riparto per europei e mondiali.

Racconti di questa prova fenomenale?

Abbiamo composto un quartetto con Lamon, Ganna, Bertazzo e il sottoscritto. E alla fine, abbiamo fatto un tempo ben migliore del 3’46”513 che viene considerato il punto di partenza azzurro per queste Olimpiadi, fatto l’anno scorso ai mondiali di Berlino da Lamon, Consonni, Milan e Ganna. Un record? Un bel tempo. E questo ha messo in crisi Villa, evidentemente.

Con Fabio Masotti, una partenza durante la Sei Giorni delle Rose (foto Cantalupi)
Con Fabio Masotti, una partenza durante la Sei Giorni delle Rose (foto Cantalupi)
Che tempo avete fatto?

Non lo abbiamo detto a nessuno, me lo tengo nel taschino. Ve lo dico dopo le Olimpiadi.

Il quartetto di Berlino ha provato?

Sì, certo, ma con un dente in meno di cui ci siamo accorti tutti. L’abbiamo fatto con il 61×14 e sentivamo di andare troppo agili. Abbiamo fatto 3’52” con un quartetto e 3’53” con l’altro. Non è stata una prova attendibile. Il test vero, quello del tempone, lo abbiamo fatto con il 62×14 e forse ci stava anche il 63×14, perché in certi momenti eravamo ancora agili. Per fare bene serve di certo il 62, sempre che le condizioni di umidità di Tokyo non influiscano sulle prestazioni.

Dopo il diverso avvicinamento alla scadenza olimpica, ora Scartezzini e Ganna sono insieme in altura
Dopo il diverso avvicinamento alla scadenza olimpica, ora Scartezzini e Ganna sono insieme in altura
Cosa fai in questi giorni in altura con Ganna?

Ci alleniamo e ci prendiamo in giro. Siamo sopra Macugnaga, a 2.900 metri, in un rifugio che servono due funivie per andarci. A quella quota, anche 7 giorni danno un bel vantaggio. Pippo mi aveva chiesto di andare già prima, poi con la mancata convocazione era saltato un po’ tutto. Invece dopo qualche giorno da solo, sia pure con Cioni e Baffi per i massaggi, mi ha chiesto di raggiungerlo. Ci si allena in basso e farlo da solo con la macchina dietro, è pesante.

Sui social abbiamo letto qualche sfottò…

Ieri abbiamo preso due ore d’acqua e dicevo a Pippo che se fossi stato a casa me le sarei risparmiate. Però mi ha fatto piacere che mi abbia chiesto di raggiungerlo.

Michele Scartezzini, Montichiari 2020
In tutta la stagione si è sempre fatto trovare pronto alla chiamata di Villa
Michele Scartezzini, Montichiari 2020
In tutta la stagione si è sempre fatto trovare pronto alla chiamata di Villa
I tuoi capi delle Fiamme Azzurre come hanno preso l’esclusione?

Sono rimasti male anche loro. Ma meglio essere fuori con prestazioni ottime, che essermi staccato in prova. Io ho fatto la mia parte e non sono da meno degli altri. Questo fa una bella differenza.

Abbiamo letto le tue parole su Facebook e il rammarico di Villa.

Non ha potuto che riconoscere il fatto che io sia andato forte dall’inizio dell’anno. Ci eravamo detti che per andare, sarebbe servito farsi trovare pronto nei momenti di verifica e io l’ho fatto. Ho dato il massimo, sono tranquillo. E poi Parigi 2024 è più vicina di quanto si pensi…