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Tag: Prologo

Selle corte, l’esperienza del meccanico dei pro’

Alberto Fossati
08.12.2021
5 min
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Se è vero che le selle corte hanno dato nuova linfa alla categoria e ampliato la scelta, tecnicamente è importante tenere presente alcuni fattori in fase di montaggio. Ne abbiamo parlato con Prologo e con Ronny Baron (meccanico del Team Bahrain-Victorious).

Selle corte oppure tradizionali, il giusto setting del mezzo è una delle operazioni più delicate dell’inizio stagione, che coinvolge atleti, biomeccanici e meccanici dei team
Selle corte oppure tradizionali, il giusto setting del mezzo è una delle operazioni più delicate dell’inizio stagione, che coinvolge atleti, biomeccanici e meccanici dei team

Cambia la forma, non la sostanza

Ci sono alcuni fattori da tenere bene a mente, perché l’obiettivo è quello di avere un’efficienza ottimale quando si ricerca la prestazione. Vale per l’amatore ed è un fattore di primaria importanza per il professionista, che sulla bicicletta spende le sue giornate. Le selle corte sono differenti nello shape, ma alcuni concept di biomeccanica le avvicinano alle tradizionali. Cosa fa un meccanico quando monta una sella corta? Tiene conto di tre fattori: altezza, inclinazione e arretramento, valori che riprende smontando la sella “vecchia” e cambia “solo” nel momento in cui riceve delle indicazioni dall’atleta e/o dal biomeccanico del team.

Ronny Baron con una delle Merida da crono in dotazione al team
Ronny Baron con una delle Merida da crono in dotazione al team
Ronny, i pro usano le selle corte?

Le selle corte sono molto utilizzate dai pro’, sono apprezzate non solo per le bici da cronometro, dove comunque si utilizzano dei modelli ancor più specifici, ma anche per le biciclette “normali”. Chi ha iniziato ad utilizzare una sella corta non è più tornato indietro. Poi è sempre giusto considerare le varie forme, larghezze e preferenze di ogni atleta, ma anche i materiali che arrivano dagli sponsor. Per farti un esempio: noi abbiamo Prologo e buona parte degli atleti usa la Scratch M5, qualcuno ha optato per la Dimension.

Valutare l’inclinazione, uno dei passaggi fondamentali e soggettivi (foto Prologo)
Valutare l’inclinazione, uno dei passaggi fondamentali e soggettivi (foto Prologo)
Un corridore passa da una sella tradizionale ad una corta, quali sono i passaggi fondamentali?

Il primo step è il punto anatomico, parallelamente all’altezza. Si ottiene identificando il punto dove la sella è larga 7 centimetri, diciamo tra 7 e 8 centimetri. Questo è un riferimento dal quale partire per la valutazione dell’arretramento e dell’altezza. A prescindere da tutto, noi meccanici abbiamo i riferimenti del corridore e del biomeccanico, che ci passano le schede con le misure richieste».

Riprendiamo anche una precedente pubblicazione che offre degli spunti interessanti in merito all’evoluzione e valutazione dell’altezza di sella.

In questo caso una Prologo Scratch M5 Nack senza CPC, ma con “segno” del punto anatomico a 7 centimetri di larghezza
In questo caso una Prologo Scratch M5 Nack senza CPC, ma con “segno” del punto anatomico a 7 centimetri di larghezza
E poi?

In seconda battuta si valutano l’arretramento corretto e la giusta inclinazione. Il punto anatomico è un riferimento preciso, comune alle selle corte e a quelle tradizionali. Il calcolo dell’arretramento inizia proprio dal punto anatomico. Ti posso dire che non esiste una regola precisa, un solo numero che può andare bene per tutti. La sensibilità del corridore e le valutazioni del biomeccanico giocano un ruolo primario.

Volendo fare un esempio?

Considerando una sorta di terzo passaggio, ovvero l’inclinazione, è raro vedere dei pro’ che usano la selle perfettamente in bolla e orizzontali. La teoria la vorrebbe così, ma la maggioranza dei corridori utilizza un’inclinazione di 2°. Ci sono da considerare le variabili dell’esterno: il vento, la qualità dell’asfalto, come si pedala in salita e molto altro. Cose che non esistono in sede di valutazione statica. Si tende ad eliminare l’insorgenza di problematiche al soprasella, ma comunque senza esagerare con l’abbassamento. Una sella eccessivamente inclinata, porta allo scivolamento verso l’anteriore e questo è controproducente. Le selle corte non sono esenti da questa valutazione. Un aspetto che voglio sottolineare è la presenza del CPC sulle selle che abbiamo in dotazione e che ha permesso ad alcuni atleti di scaricare ulteriormente la zona della prostata, senza influire in modo negativo sullo scivolamento in avanti.

Dopo la messa a punto della sella, tutte le misure vengono controllate un’ultima volta, così come la bici (foto Prologo)
Dopo la messa a punto della sella, tutte le misure vengono controllate un’ultima volta, così come la bici (foto Prologo)
Vengono eseguite delle regolazioni dopo il primo posizionamento?

Dipende sempre dalla sensibilità dell’atleta. Ti posso dire che la posizione finale, l’ultima da considerare la fa la strada. Di solito gli eventuali aggiustamenti sono minimi, quasi irrisori, a meno che non ci siano delle altre problematiche. L’ultimo test viene fatto sempre su strada.

In conclusione

Il corretto montaggio e posizionamento della sella, con i suoi canoni e soggettività dell’atleta, influiscono sulla postura generale, sulle pressioni che si creano nella zona perineale, sulle articolazioni e naturalmente sull’espressione della performance. Non solo, perché una seduta non ottimale si riflette in maniera negativa manifestando delle tensioni della zona lombare, punto cruciale per le fasi di spinta.

In ultima battuta, Ronny Baron ha aggiunto:«Al di là della posizione iniziale è necessario fare attenzione alla perdita di spessore e di forma della sella, che si può verificare con il passare del tempo. Talvolta può essere questione di un solo millimetro, in altre occasioni la diminuzione abbondante influisce negativamente sulla seduta. Aggiungo che con Prologo siamo davvero fortunati, perché gli equipaggiamenti in dotazione ai corridori sono longevi, un vantaggio per loro e anche per noi meccanici».

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Prologo ed Elisa Balsamo, un saluto color arcobaleno

Stefano Masi
04.11.2021
2 min
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Abbiamo ancora negli occhi la bellissima azione con cui Elisa Balsamo ha conquistato la maglia iridata il 25 settembre scorso a Leuven. L’emozione, le lacrime e la gioia del momento hanno lasciato via via posto ai festeggiamenti. Così Prologo, che fornisce selle e nastri manubrio alla Valcar, squadra della neo-iridata, ha deciso di celebrarla con una sella speciale. Un gesto che sa di ringraziamento per il lavoro svolto assieme, visto che Elisa la prossima stagione cambierà fornitura passando alla Trek-Segafredo.

Prologo ha creato un nastro ad hoc per la Elisa Balsamo da abbinare alla sella Dimension NDR
Prologo ha creato un nastro ad hoc per la Elisa Balsamo da abbinare alla sella Dimension NDR

Una sella speciale

La sella scelta per celebrare la campionessa del mondo è la Dimension NDR in carbonio Nack. E’ l’evoluzione stilistica e tecnica della Dimension 143, la sella più amata dai pro’, uomini e donne. La Dimension NDR è una sella leggermente più imbottita, 3 millimetri in più rispetto al modello precedente. Pensata per chi ama sentire un maggior sostegno ed una migliore ammortizzazione delle sconnessioni dell’asfalto.

Le caratteristiche tecniche

Le sue caratteristiche permettono alla Dimension NDR di essere un prodotto valevole per tutte le situazioni, anche nell’offroad, complice la dimensione ridotta: 245×143 millimetri. Il peso è davvero contenuto, solamente 165 grami. Come ormai ogni componente che viene associato ai pro’, dove il risparmio di peso è fondamentale per primeggiare. Basta chiedere ad Elisa…

La sella Dimension NDR è stata utilizzata da Elisa Balsamo durante la Parigi-Roubaix corsa in maglia iridata
La sella Dimension NDR è stata utilizzata da Elisa Balsamo durante la Parigi-Roubaix corsa in maglia iridata

Per un ottimo rapporto peso-comfort la Dimension NDR è disponibile in altre due versioni: binario in Tirox o in acciaio cromato. Questi due modelli sono anche quelli consigliati per l’offroad essendo le più resistenti agli urti. Il peso aumenta di 20 grammi per il binario in Tirox e di 56 grammi per quello in acciaio.

Il canale centrale PAS, un canale di scarico della pressione aperto è pensato per migliorare il comfort durante la pedalata. PAS sta per: (Perineal – Area – System) ed elimina i punti di pressione sui tessuti molli aumentando il flusso sanguigno.

Prologo

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Sette anni insieme: Astana laboratorio di Prologo

Enzo Vicennati
08.10.2021
5 min
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Non dite a Jakob Fuglsang che grazie alla sua corporatura è un osservato speciale nella produzione di selle per amatori, ma è proprio così. Oppure forse lo sa già? Alla vigilia del Giro di Lombardia di cui il danese è vincitore uscente e cui non prenderà parte per la frattura della clavicola al Benelux Tour, incontrando Alberto Mizzon di Prologo e ragionando sul rapporto fra l’azienda e l’Astana, è venuto fuori proprio questo.

«Essendo un ragazzo abbastanza alto – spiega – con una fisicità importante per un ciclista, diciamo che va più di altri a ricalcare i canoni dell’amatore o comunque del non professionista. Per noi dunque è molto interessante avere i suoi feedback, perché un ciclista alto 1,60 che pesa 58 chili è poco rappresentativo».

Fuglsang ha vinto il Lombardia 2020 ed è stato uno dei principali tester di Prologo
Fuglsang ha vinto il Lombardia 2020 ed è stato uno dei principali tester di Prologo

Doppio feedback

Fuglsang lascerà l’Astana e dovrebbe approdare al Team Bike Exchange, ma non sarà questo a far desistere gli uomini di Prologo.

«La squadra è un banco di prova – sottolinea Mizzon – una specie di reparto ricerca e sviluppo distaccato. Un professionista ha delle performance, dei numeri e comunque una sensibilità alla bicicletta e ai suoi componenti, che gli permette di darci feedback che difficilmente si hanno in fase di produzione. Da Astana possono arrivare due tipi di riscontri. Qualitativi, innanzitutto per le informazioni anticipate legate alle forme delle bici, i cui settaggi cambiano nel tempo e sono sempre più leggere e performanti.

«Inoltre, dato che passano la vita sulla sella, sanno dirti cosa migliorare, implementare o addirittura togliere. Il bello, essendoci tipi di corridore diversissimi con feedback altrettanto differenti, il nostro catalogo è uno dei più corposi del mercato, ma ci permette di soddisfare un po’ tutti, in primis i corridori. Sulla qualità dei feedback, giungono sempre filtrati da Ivan Velasco, il responsabile dei materiali. Ma ce ne sono di veramente interessanti».

Le bici dell’Astana in partenza per il Gran Piemonte: queste sono quella di Aranburu e Felline
Le bici dell’Astana in partenza per il Gran Piemonte: queste sono quella di Aranburu e Felline

Astana, cinque modelli

Se questi sono i ragionamenti dell’azienda, diventa altrettanto interessante ascoltare la versione del team, per bocca di Gabriele Tosello, che dell’Astana è uno dei meccanici più esperti.

«Confermo che il catalogo è davvero ricco – sorride – al punto che per evitare di disperdere l’attenzione, alla fine abbiamo ristretto la scelta dei corridori fra un numero limitato di modelli. Ci siamo fermati a cinque, ma di base usano quasi tutti la M5 Pas e la M5. Altri hanno la Dimension e altri ancora la Scratch e la Scrtach 2. E poi c’è Aranburu, che usa una sella con il telaio in acciaio, perché punta al comfort pur in cambio di qualche grammo in più rispetto al carbonio. Fuglsang invece ha sempre usato la M5».

Scelta ampia anche sul fronte delle crono, dove si usa di base la Tigale, anche se alcuni preferiscono mantenere la stessa sella che usano su strada.

Aranburu preferisce usare una sella con il telaio in acciaio
Aranburu preferisce usare una sella con il telaio in acciaio

400 selle all’anno

Ciò che è interessante parlando di una squadra WorldTour è leggere i numeri, che sono sempre… spaventosi. Tosello se la ride e li snocciola.

«Premesso che Prologo ci fornisce anche i nastri manubrio – dice – ogni anno maneggiamo circa 400 selle, sono tante, ma alla fine non avanza poi molto. Abbiamo 150-160 biciclette da strada, i corridori hanno 2-3 biciclette da crono, fra quella che tengono a casa, quella da gara e la scorta e alla fine teniamo per scorta 25 selle sui due camion e qualcosa in magazzino».

Questa invece è la Scratch M5 di davide Martinelli
Questa invece è la Scratch M5 di davide Martinelli

Manutenzione zero

La sella non richiede tanta manutenzione, ma dall’avvento del carbonio, in caso di caduta è una delle parti che capita di dover sostituire, assieme alle leve della trasmissione e al cambio.

«La manutenzione – dice Tosello – si limita alla pulizia, salvo sostituirla ogni 2-3 mesi prima che inizia ad arcuarsi un po’, in modo da non incidere sulla posizione in sella degli atleti. Uno come Sanchez si accorge davvero del millimetro ed è l’unico cui i cambiamenti conviene dirli, prima che se ne accorga da solo. Fuglsang al confronto è più tranquillo, non si è mai lamentato. Lavoriamo con Prologo ormai da sette anni, per cui un corridore come Lopez, tornando il prossimo anno, avrà la sua sella già pronta che lo aspetta».

Tosello
Gabriele Tosello è uno dei meccanici più esperti nel circuito del WorldTour
Tosello
Gabriele Tosello è uno dei meccanici più esperti nel circuito del WorldTour

Aranburu e l’acciaio

La chiusura è ancora di Mizzon, che torna sul discorso Aranburu e la sua sella con il telaio in acciaio.

«Probabilmente lo fa – dice – perché l’acciaio assorbe di più le vibrazioni e magari per il suo stile di guida. Preferisce sacrificare un po’ di rigidità e di trasmissioni della potenza sui pedali per rimanere un po’ più comodo e più flessibile. Riesce a sentire che la sella segue i suoi movimenti e tutto sommato non c’è tutta questa differenza di peso. Per cui deve aver pensato che a lungo andare colma la differenza di grammi con il comfort. E anche queste sono indicazioni, pensando poi ad amatori che comprano la sella e la tengono per una vita e altri che la vogliono nuova ogni anno. I pro’ sono davvero il nostro reparto di ricerca e sviluppo…».

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Prologo Scratch M5, una linea al top per Pogacar e non solo

Filippo Lorenzon
21.09.2021
3 min
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Dici Prologo e dici cura dei particolari. Nel ciclismo attuale, in cui nulla è lasciato al caso, l’azienda lombarda non è da meno. E la linea Scratch M5 (otto modelli più un’edizione speciale) è l’esempio della cura massima di ogni aspetto della sella. Una sella pensata per ogni tipologia di corridore. Da Pogacar, che ci ha vinto il Tour, al ciclista della domenica.

La gamma di Prologo è davvero ampia. Alberto Mizzon, del marketing di Prologo, ci mostra la serie M5, come accennato. E’ la sella che Tadej Pogacar non vuole mai cambiare (che costituisce l’edizione speciale) e che in Prologo custodivano gelosamente in una teca sul banco del loro stand all’Italian Bike Festival.

  • Scafo in carbonio per sei versioni della Scratch M5
  • La tecnologia Cpc e i “tassellini” che fanno grip
  • Scafo in carbonio per sei versioni della Scratch M5
  • La tecnologia Cpc e i “tassellini” che fanno grip

Dalla M5 di Pogacar…

Partiamo dalla sella del re degli ultimi due Tour, la Scratch M5. Questa è alla base della linea. Ed è la più performante con il suo scafo in carbonio Nack. Il peso è di 155 grammi e si avvale della tecnologia Active Base System che unisce i benefici del canale di scarico con la superficie più ampia di una sella chiusa. Questa ha colori della bandiera slovena e la firma di Tadej. C’è anche la versione un po’ più economica con scafo in acciaio Tirox, che pesa 201 grammi (56 grammi in più).

Sue strette sorelle sono le versioni con il foro (Pas), quelle con la tecnologia Cpc e quelle con entrambe. Il Cpc, va ricordato, è uno dei cavalli di battaglia di Prologo. Si tratta di quei micro-coni (polimeri 3D) che massimizzano il grip. Si può quindi spingere forte senza scivolare in avanti. Una tecnologia che ha aiutato molti corridori a risolvere i problemi al soprassella potendo abbassare leggermente la punta della stessa. Diminuiscono le pressioni, pur senza scivolare in avanti (o “cadere” sul movimento centrale).

  • La Prologo Scratch M5 Space…
  • E il suo scafo in Tirox
  • La Prologo Scratch M5 Space…
  • E il suo scafo in Tirox

Alla M5 Scratch Space

Ma una delle selle più apprezzate ed innovative proposte da Prologo è la M5 Space. Si tratta della sella “Wide 47”, vale a dire con larghezza posteriore maggiorata. E’ pensata per i ciclisti che hanno un bacino più largo o anche per le donne.

E quando prima dicevamo della cura del particolare, questa sella ne è una vera sintesi. Presupponendo sia rivolta ad un pubblico più “pesante” e che non ha un Dna esclusivamente racing, non è proposta con il carro in composito, ma in acciaio. Tuttavia guai a pensare ad un prodotto meno performante. E’ una sella con la quale si può gareggiare (pesa 210 grammi). E allora perché non c’è lo scafo in carbonio? Perché il serraggio del carro sul composito è sottoposto a maggiori stress ed è in qualche modo più “delicato” se non viene effettuato in modo perfetto. Basta una buca con il peso del ciclista sopra che potrebbe lesionarsi. Mentre con una forchetta in acciaio questo problema non esiste assolutamente.

Infine, la M5 Scratch Space è dotata della tecnologia Pas (Perineal Area System), vale a dire il foro maggiorato che elimina i picchi di pressione e migliora il flusso sanguigno.

Prologo

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Prologo rafforza la collaborazione con Basso e Contador

Luciano Crestani
26.08.2021
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È davvero forte il legame che lega Prologo a Ivan Basso e Alberto Contador. Nella loro lunga carriera professionistica, ricca di prestigiosi successi, entrambi hanno potuto contare sul supporto delle selle Prologo. Basso e Contador hanno inoltre fornito la loro collaborazione all’evoluzione tecnica di diversi modelli di selle fornendo feedback e suggerimenti importanti.

Aurum Zevra, la specialissima prodotta in serie limitata (solo 21 esemplari)
Aurum Zevra, la specialissima prodotta in serie limitata (solo 21 esemplari)

Prologo e la nuova Aurum Zevra

Una volta scesi di sella e iniziata l’attività di manager che li ha portati alla creazione della Eolo – Kometa, per Basso e Contador è stato naturale rivolgersi a Prologo come partner tecnico delle Aurum in dotazione al loro team.

Nelle scorse settimane è stato presentato un nuovo modello corsa. Si tratta della Zevra, una bici dal design unico e soprattutto dalla disponibilità limitata dal momento che saranno realizzati solo 21 esemplari. Non si tratta di un numero scelto a caso in quanto ha un significato molto importante nel mondo del ciclismo professionistico. Sono infatti 21 le tappe che compongono il Tour de France, il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna. Unendo i palmares di Basso e Contador possiamo vedere che tutte e tre le corse sono state da loro conquistate nell’arco della loro carriera. Contador può addirittura vantarsi di aver ottenuto la “triplice corona”, ossia di aver vinto tutti e tre i Grandi Giri.

Ogni modello è autografato da Basso (da una parte) e Contador (dall’altra)
Ogni modello è autografato da Basso (da una parte) e Contador (dall’altra)

La firma di Contador e Basso

Ogni telaio presenta la firma di Alberto Contador e Ivan Basso su entrambi i lati del tubo orizzontale, nonché un distintivo con il numero dell’edizione (da 01 a 21) scelta dal cliente. Ogni modello sarà assemblato a mano presso lo stabilimento di Pinto, la città natale di Contador.

E sempre restando su questa bici, aggiungiamo una curiosità. Il nome di Zevra con la “V”, ha origine e radici latine poiché è così che la zebra veniva chiamata nella lingua degli antichi romani.

La sella prologo Scratch M5
La sella prologo Scratch M5

Una Prologo speciale

A rendere ancora più speciale ciascun modello è la sella in dotazione alla Zevra. Si tratta del modello Scratch M5 con una fantasia custom che richiama la particolare livrea del telaio. L’anima e il rail in carbonio la rendono leggerissima. Pesa solo 129 grammi senza che questo possa andare a comprometterne il confort.

La Scratch M5 è stata infatti sviluppata insieme al Politecnico di Milano per garantire la massima innovazione tecnologica attraverso il Multi-Sector-System, un sistema di diverse “isole” di schiume fra loro separate, ognuna con la propria densità, per adattarsi ai diversi movimenti del ciclista.

Prologo

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Scratch M5 Space: la sella di Pogacar, ma più comoda…

bici.PRO
10.08.2021
3 min
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Prologo propone la sella Scratch M5 Space. Si tratta di una versione speciale della Scratch M5, la preferita da Tadej Pogacar. Il termine “Space” identifica infatti tutte le selle caratterizzate da una seduta più ampia e da una maggiore imbottitura, il tutto a vantaggio del comfort.
Lo scopo di questa innovazione è agevolare chi ha l’esigenza di pedalare comodamente. La Scratch M5 Space può quindi risultare a buon ragione la scelta ideale per le donne che hanno un bacino più ampio rispetto agli uomini. Oppure semplicemente va bene per chi necessita di una migliore distribuzione del peso. Non a caso è un modello unisex. La sella Scratch M5 Space misura 250 millimetri di lunghezza e 147 di larghezza, con un’imbottitura in schiuma di 5 millimetri superiore rispetto al modello tradizionale.

Lo spazio centrale aperto serve a ridurre la pressione e agevolare la pressione sanguigna
Lo spazio centrale aperto serve a ridurre la pressione e agevolare la pressione sanguigna

Movimento naturale

Uno degli aspetti più rilevanti è il sistema di seduta MSS- Multi Sector System, realizzato con la collaborazione del Politecnico di Milano. Il sistema garantisce un comfort elevato e prestazioni ottimali tramite le schiume attive e separate tra loro. Queste creano cinque zone che lavorano ottimamente e in maniera individuale per favorire il normale movimento di pedalata sia in fase di spinta che di trazione. Se prestiamo attenzione alle forme arrotondate della Scratch M5 Space ci rendiamo conto che esse consentono al bacino una rotazione naturale. Offrono in questo modo una migliore stabilità alle aree lombari e una distribuzione equilibrata delle pressioni su una superficie maggiore.

Il telaio realizzato in acciaio per trovare il giusto compromesso tra peso e resistenza agli urti
Il telaio realizzato in acciaio per trovare il giusto compromesso tra peso e resistenza agli urti

Spazio centrale aperto

La realizzazione della Scratch M5 Space prevede anche il sistema PAS (Perineal Area System) ovvero uno spazio centrale aperto studiato per ridurre i picchi di pressione e migliorare la circolazione sanguigna. La forma ergonomica della sella, che rende meno traumatico il contatto nella zona prostatica. Il canale PAS è quindi la
soluzione perfetta per quanti amano misurarsi su lunghe e medie distanze senza dover rinunciare al comfort.
Il telaio della Scratch M5 Space è realizzato in acciaio Tirox e risulta essere un giusto compromesso tra peso e assorbimento degli urti derivanti dall’asfalto.

Per individuare la misura corretta della sella, Prologo consiglia di rivolgersi a un rivenditore autorizzato. Tramite il sistema fitting Myown egli elaborerà tutte le informazioni necessarie per arrivare ad individuare la sella perfetta.

prologo.it

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Nastri Prologo, scelti dai migliori team del mondo

bici.PRO
21.06.2021
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Prologo aggiunge al suo catalogo i nastri Onetouch, Doubletouch e Plaintouch, tra i preferiti di alcuni team professionistici per la loro altissima qualità.

Modello Onetouch

Il nastro Onetouch rappresenta il top di gamma dell’intera collezione Prologo. E’ realizzato in Polygrip , un materiale che garantisce una presa sicura in ogni condizione atmosferica, dalle giornate soleggiate a quelle piovose. Pesa circa 60 grammi, è lungo 200 centimetri ed ha uno spessore di 28 millimetri. Per rendere il nastro ancora più comodo, Prologo ha pensato bene di realizzare anche una versione Gel del Onetouch, che aumenta sensibilmente l’ammortizzazione e la comodità. L’unica differenza di quest’ultimo rispetto all’originale è il peso, che aumenta di circa 20 grammi, per un totale di 80 grammi.

Nastro Prologo nella colorazione del Team Bahrain Victorious
Nastro Prologo nella colorazione del Team Bahrain Victorious

Scelto da 3 team WorldTour

E’ un prodotto apprezzato, tanto è vero che fra le squadre hanno deciso di utilizzarlo nella stagione 2021, ci sono 3 team WorldTour come: Astana-Premier Tech, Bahrain Victorious e Intermarché-Wanty-Gobert. Inoltre è utilizzato da 3 team professional come Total Direct Energie, Novo Nordisk e Gazprom-Rusvelo.

Nastro Prologo Onetouch
Nastro Prologo Onetouch

Plaintouch in sughero

Il Plaintouch è realizzato in sughero, un materiale ruvido al punto giusto, che offre un eccelente grip e un’ottima comodità. Una delle sue caratteristiche migliori è la resistenza, riuscendo a contrastare gli agenti atmosferici e il sudore, che aumentano l’usura del prodotto. Pesa 49 grammi, la sua lungheza è di 200 centimetri, mentre lo spessore è ugualmente di 28 millimetri. E’ utilizzato da importanti team professionistici come Education First-Nippo, Eolo-Kometa, B&B Hotel p/b KTM e Gazprom-Rusvelo.

Nastro Plaintouch Prologo
Nastro Plaintouch Prologo

Modello Doubletouch

Il nastro Doubletouch è un prodotto che presenta varie sezioni, alcune più sottili mentre altre più spesse. Il suo peso è di 55 grammi, è lungo 200 centimetri con uno spessore di 28 millimetri. E’ disponibile in varie colorazioni ed è utilizzato da team come Education First e Astana-Premier Tech.

Nastro Doubletouch Prologo
Nastro Doubletouch Prologo

Per quanto riguarda i prezzi, sono i seguenti: 28,50 euro per il nastro Onetouch, 30,50 per il Onetouch gel, 13,90 per il Plaintouch, 20 euro per il Doubletouch

prologo.it

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Prologo Scratch M5 special edition Pogacar

Da Prologo c’è aria di Tour, con le selle di Pogacar

bici.PRO
15.06.2021
4 min
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Non una, ma ben due selle dedicate all’ultimo vincitore del Tour de France, vale a dire Tadej Pogacar. La corsa a tappe francese si avvicina e per l’occasione Prologo ha creato due selle Scratch M5 specialissime, che celebrano la vittoria del campione sloveno dell’edizione del 2020.

La sella di Tadej

La prima delle due selle è la replica esatta di quella usata da Tadej Pogacar sulla sua bicicletta. Questa versione sarà disponibile in 10 pezzi sull’e-commerce di Prologo e nella confezione ci sarà una cartolina autografata a mano dallo stesso Pogacar. A livello estetico si presenta con una banda gialla posta nella parte posteriore per ricordare la vittoria al Tour de France 2020 con il logo Prologo colorato con i colori della bandiera slovena e il logo personale del campione.

  • La sella Scratch M5 di Pogacar
  • In primo piano il logo personale del campione sloveno
  • La banda gialla per celebrare la vittoria del 2020 al Tour de France
  • La sella Scratch M5 di Tadej Pogacar
  • In primo piano il logo personale del campione sloveno
  • Prologo Scratch M5 Pogacar
    La banda gialla per celebrare la vittoria del 2020 al Tour de France

Edizione celebrativa

La seconda sella è la versione celebrativa che è stata data a tutto l’UAE Team Emirates per il Tour de France in modo da ricordare la vittoria dello scorso anno. Questa sella si presenta con un’ampia zona colorata di giallo con la scritta commemorativa della vittoria del 2020 e il logo di Tadej Pogacar. Anche per la versione celebrativa il logo Prologo è composto dai colori della bandiera slovena. Di questa versione ne saranno disponibili 100 pezzi nei migliori negozi di ciclismo sparsi nel mondo con un packaging speciale.

Prologo Pogacar profilo
Ben visibile il logo Prologo con i colori sloveni
Prologo Pogacar profilo
E’ ben visibile il logo Prologo con i colori sloveni

Le tecnologie più moderne

A livello tecnico la Scratch M5 ha una forma ergonomica che è stata sviluppata con le più moderne tecnologie. Proprio grazie al suo design e alla sua forma è una sella unisex, con 250 millimetri di lunghezza e 140 millimetri di larghezza con un peso di soli 144 grammi. Questo risultato è dovuto all’utilizzo di materiali di grande qualità e al carro Nack Carbon.

  • Anche per la versione celebrativa c’è il logo personale di Pogacar
  • Il carro è in carbonio
  • L’ampia area gialla è per celebrare la vittoria al Tour del 2020
  • Anche per la versione celebrativa c’è il logo personale di Pogacar
  • Il carro è in carbonio
  • L’ampia area gialla è per celebrare la vittoria al Tour del 2020

Il Multi Sector System

Tra le varie tecnologie di cui è dotata la Scratch M5 spicca il Multi Sector System MSS, progettato con il supporto del Politecnico di Milano, che prevede diverse zone individuali mappate e separate lungo la sella. Ogni zona è composta da diverse schiume interattive e imbottiture unicellulari. Queste aree funzionano in modo indipendente adattandosi alle varie posizioni assunte dal ciclista durante la pedalata.

tadej_pogacar_Tour2020
Tadej Pogacar in maglia gialla al Tour 2020
Tadej Pogacar
Tadej Pogacar in maglia gialla a Parigi al Tour de France 2020

Stabilità e supporto

La forma rotonda permette di ruotare con naturalezza il bacino donando più stabilità e supporto alle zone lombari con un appoggio su una superficie ampia. Il sistema Active unisce i vantaggi dello scarico della pressione di una sella aperta, con la superficie più ampia di una sella chiusa. Il tutto si concretizza in una base aperta e coperta che scarica il peso del ciclista, favorendo la circolazione sanguigna. Inoltre, un ulteriore vantaggio è che si ha un’area di appoggio grande e fornisce maggiore protezione contro l’acqua e il fango provenienti dall’asfalto.

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Prologo, la Scratch M5 CPC con standard da Formula 1

bici.PRO
11.05.2021
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La Scratch M5 CPC di Prologo vuole offrire lo standard più alto che una sella possa permettersi di garantire in termini di comfort e prestazioni. Per ottenere questo risultato, Prologo ha riportato sui propri prodotti la tecnologia CPC (Connect Power Control), già utilizzata in Formula 1. Si tratta di un sistema che garantisce comfort e performance grazie all’assorbimento delle vibrazioni. Inoltre protegge muscoli, tendini e tessuti molli dalle sollecitazioni della strada, essendo posizionata in punti fisiologicamente strategici. Tra le qualità più interessanti troviamo la nano-struttura, realizzata grazie a uno speciale polimero conico 3D che riesce a ridurre la fatica muscolare e soprattutto diminuisce la temperatura che si genera nella zona di contatto, facilitando il flusso d’aria.

Il profilo molto filante della Prologo Scratch M5 CPC
Il profilo molto filante della Prologo Scratch M5 CPC

Prologo e il Sistema PAS

Osservando attentamente la sella, non può sfuggire lo spazio interno aperto, ovvero il sistema PAS (Perineal Area System). E‘ un canale studiato per migliorare la circolazione sanguigna riducendo i picchi di pressione e i conseguenti intorpidimenti dovuti al contatto prolungato con lo spazio centrale della sella. E’ estremamente performante, permette al ciclista di assumere posizioni aerodinamiche senza il rischio di scivolare, grazie all’efficace grip. Il prezzo consigliato al pubblico è di 167 euro.

prologo.it

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