Pirelli e Trek-Segafredo, una partnership da Formula 1!

30.10.2021
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Alla vigilia del Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti, disputato a Austin lo scorso fine settimana, Pirelli e il team Trek-Segafredo hanno annunciato di aver rafforzato la loro partnership per il 2022. A sancire simbolicamente l’accordo hanno chiamato l’ex campione del mondo Mads Pedersen e la campionessa d’Italia Elisa Longo Borghini. Entrambi hanno avuto l’opportunità di effettuare un giro d’onore sul Circuit of The America, lo stesso che ha visto Max Verstappen trionfare su Lewis Hamilton.

Matteo Barbieri Head of Pirelli Cycling & Roger Gierhart Vice-President of Trek Bicycle
Matteo Barbieri Head of Pirelli Cycling & Roger Gierhart Vice-President of Trek Bicycle

La scelta della location non è stata casuale. Trek e Pirelli hanno infatti voluto sottolineare la matrice racing della loro partnership. Al termine del giro effettuato sul circuito di Austin Elisa Longo Borghini ha sottolineato il proprio orgoglio nel poter contare sul supporto di Pirelli.

La campionessa d’Italia ha così dichiarato: «Siamo orgogliosi di correre e di lavorare con i loro tecnici. Grazie all’uso intensivo ed esteso della tecnologia, che l’azienda mette nei suoi pneumatici da ciclismo, il lavoro di sviluppo è continuo e siamo sempre sicuri di poter contare sul materiale più avanzato. In aggiunta, è emozionante pensare che i nostri pneumatici da ciclismo sono progettati, prodotti e testati con la stessa tecnologia messa a disposizione dei piloti di Formula 1!».

Tanti i risultati raggiunti

L’accordo fra Pirelli e Trek-Segafredo ha avuto inizio nel 2020. Da allora sono stati davvero tanti e di prestigio i risultati ottenuti. In sole due stagioni la squadra americana ha riportato diverse vittorie importanti utilizzando i Pirelli P ZERO TM. Tra queste è sicuramente da ricordare la Parigi-Roubaix femminile, al debutto quest’anno e vinta da un’incredibile Lizzie Deignan. Nel successo dell’atleta britannica un ruolo fondamentale l’ha sicuramente avuto la scelta dei pneumatici.

Una sezione dei copertoni P ZERO Race TLR
Una sezione dei copertoni P ZERO Race TLR

Per Pirelli le competizioni rappresentano un vero laboratorio a cielo aperto, dove poter sviluppare i prodotti che saranno poi messi a disposizione dei praticanti. In questo contesto, la partnership con gli atleti del team Trek-Segafredo risulta essere fondamentale, soprattutto per i feedback che ne derivano. Il primo pneumatico tubeless Pirelli per bici da strada, il P ZERO RACE TLR, è infatti il risultato diretto della collaborazione tecnica con la squadra.

Un roseo futuro

Per il 2022 in Pirelli si aspettano nuovi feedback dagli atleti del team Trek-Segafredo. L’obiettivo finale rimane sempre quello di realizzare prodotti in grado di soddisfare al meglio le aspettative dei praticanti.

Matteo Barbieri, responsabile di Pirelli Cycling, ha sottolineato questo aspetto: «La partnership con un’azienda leader come Trek e con gli atleti del team è cruciale per Pirelli. Lavoriamo per alzare ulteriormente il livello tecnologico dei nostri pneumatici cycling, progettati con la qualità e le prestazioni richieste dai professionisti. Con un’occhio di riguardo all’adattabilità e la versatilità necessarie per gli amatori. Ora la collaborazione continua e si amplia, a conferma della reciproca soddisfazione per il percorso fatto assieme finora».

Roger Gierhart, vicepresidente di Trek Bicycle, ha concluso con le seguenti parole: «Pirelli ha una storia pluridecennale nella produzione di pneumatici da competizione, vincenti. Siamo orgogliosi di lavorare con un’azienda che ha giocato un ruolo così importante nella ricca storia del ciclismo. Pirelli è un partner inestimabile per Trek-Segafredo, in particolare per il modo in cui lavora con i nostri corridori e il nostro staff, per realizzare prodotti che eccellono nel World Tour».

A conferma del rafforzamento della partnership con il team Trek-Segafredo, nel 2022 il logo Pirelli apparirà in posizione di rilievo sulle divise ufficiali sia della formazione maschile che di quella femminile.

Pirelli

Pirelli arricchisce la gamma con il nuovo P7 Sport

27.06.2021
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Il nuovo P7 Sport ha un obiettivo ben preciso: macinare più chilometri possibili in totale sicurezza, senza correre il rischio di frequenti forature. E’ infatti la resistenza il punto di forza del nuovo copertoncino. Basti pensare che la carcassa ha una struttura solida ed è realizzata in Nylon da 60 TPI (threads-per-inch).

Protezione efficace

Inoltre Pirelli ha pensato di rinforzare il copertone sotto il battistrada con il TechBelt, ovvero uno strato aggiuntivo in tessuto che protegge dai tagli e da altri oggetti contundenti che potrebbero danneggiare definitivamente il prodotto.

Come il P Zero Race

La mescola del pneumatico P7 Sport è la nuova PRO Compound, con una formulazione orientata al chilometraggio ed al grip. E’ assortita per ottimizzare la resistenza del copertone mantenendo intatte le caratteristiche grippanti, anche sull’asfalto bagnato. Infatti proprio l’aderenza è un altro dei cavalli di battaglia del P7 Sport che risulta essere estremamente versatile e adatto per ogni tipo di utilizzo e percorso.

Copertone con mescola PRO Compound
Copertone con mescola PRO Compound

Standard innovativi

Lo si potrebbe definire un vero e proprio all-rounder. Tra le altre caratteristiche tecniche, prendendo in considerazione la misura da 26 millimetri, troviamo un peso di 280 grammi. Ricordiamo che il P7 Sport, come tutte le altre gomme da strada Pirelli di ultima generazione, è stato progettato rispettando standard innovativi. Le misure in cui è proposto sono le seguenti: 24, 26, 28 e 32 per i cerchi più larghi e per offrire il maggior comfort possibile. Il prezzo del copertoncino consigliato al pubblico è di 24 euro.

pirelli.com

Le misteriose ruote di Yates sembrano Vision inedite

28.05.2021
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Fra le curiosità tecniche del Giro d’Italia, dopo aver… pizzicato le nuove scarpe Dmt utilizzate da Elia Viviani, da qualche giorno ci siamo accorti che Simon Yates sta utilizzando in salita delle ruote misteriose e prive di scritte, montate con gomme tubeless, che alla squadra australiana sono fornite da Pirelli. Le avevamo adocchiate sullo Zoncolan, ma sono tornate nella tappa di Cortina e poi in quella di Sega di Ala e anche ieri, come si vede bene anche nella foto di apertura. Di cosa si tratta, visto che la squadra, come già scritto su bici.PRO, utilizza ruote Shimano per le prove in linea e Vision per le crono?

Vision, forse…

A prima vista, si potrebbe trattare di un modello di ruote in carbonio a medio profilo per disco che, se non fosse stato per il Covid, Vision avrebbe già lanciato sul mercato. Ruote da 45, con 21 raggi davanti e 24 dietro, che saranno svelate prossimamente e sono state progettate per utilizzare anche pneumatici tubeless. Resta da capire se l’utilizzo delle ruote misteriose resterà limitato al Giro o il team stia valutando nuovi materiali per il futuro.

Pirelli, la nuova SmarTube è leggera e performante

18.05.2021
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La nuovissima camera d’aria SmarTube, dell’italiana Pirelli, nasce per esaltare le prestazioni della gamma completa: P ZERO, Scorpion (Mtb) e Cinturato. E’ realizzata con il moderno materiale TPU, ovvero un prodotto composto da una parte in gomma e da una parte in poliuretano. La versione custom per tubolare ha richiesto un maggior tempo di elaborazione, proprio per la ricerca ottimale del giusto accoppiamento tra la stessa camera d’aria e la struttura dei P Zero Race. La versione per copertoncino invece è nata grazie ai numerosi feedback dei team WorldTour. Ricordiamo infatti che per la stagione 2021 Pirelli collabora con i team Trek Segafredo, Bike Exchange e AG2R Citroen. L’obiettivo della camera d’aria in questo caso è quello di adattarsi nel migliore dei modi ai copertoncini Pirelli.

La camera d’aria SmarTube Pirelli per copertoncino
La camera d’aria SmarTube Pirelli per copertoncino

Leggera e colorata

Come accennato in precedenza il materiale con cui è realizzata la nuova SmarTube è il poliuretano termoplastico. Grazie a questo materiale è stato possibile ridurre il peso della camera d’aria di circa il 70 per cento rispetto a quelle realizzate in lattice. La riduzione di peso è un aspetto importante per una bici e lo diventa ancor di più se avviene nelle ruote, grazie alle quali si aumenterà la reattività del mezzo. La SmarTube risulta compatta e affidabile e il rischio di foratura è minimo grazie all’altissima qualità del TPU. Un’altra fra le caratteristiche importanti è nel colore. La SmarTube infatti è gialla, altamente visibile in caso di fuoriuscita dal copertoncino, e presenta una valvola Presta da 60 mm colorata di nero, per un’equilibrata pulizia estetica nel caso di uso con cerchi ad alto profilo in carbonio.

Il prezzo al pubblico è di euro 29,90.

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Instagram: @pirelli_cycling

Pirelli, un nuovo tubolare per il Giro d’Italia

04.05.2021
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Pirelli sta facendo le cose in grande. Dopo aver rinnovato la gamma dei copertoncini con i P Zero Race da gara e i P Zero Road da allenamento, ha fornito ai team con i quali collabora per la stagione 2021 (Team Bike Exchange, Trek Segafredo, AG2R Citroen) e che parteciperanno al Giro d’Italia, un tubolare alleggerito del 10%, mantenendo inalterate le caratteristiche di aderenza e resistenza. Stiamo parlando del nuovo P Zero Race Tub SL. E aggiungiamo, prima di entrare nel dettaglio, che alleggerire uno pneumatico del 10%, considerando la funzione che svolge, ovvero quella di garantire aderenza e scorrevolezza non è semplicissimo.

Il tubolare P Zero Race Tube SL completo
Il tubolare P Zero Race Tube SL completo

Tubolare perfezionato

Il tubolare per molti anni ha vissuto come protagonista assoluto nel mondo del ciclismo. Lo si può considerare tuttora il leader nel proprio settore, nonostante i tubeless e i copertoncini abbiano siano stati al centro negli ultimi mesi di notevoli sviluppi.

Pirelli è andata oltre: ha cercato di perfezionare, laddove possibile, anche il tubolare. Come detto in precedenza, il miglioramento è avvenuto grazie a una riduzione di peso, a sua volta dovuta alla scelta di nuovi materiali. Anziché utilizzare il solito lattice all’interno del tubolare, per i P Zero Race Tub SL, Pirelli ha optato per una particolare camera d’aria realizzata con poliuretano termoplastico (TPU): un materiale leggero e impermeabile. Si tratta della prima volta che esso viene utilizzato per realizzare una camera d’aria per tubolare. Il risultato ottenuto, dopo un attento lavoro, è notevole: garantisce le stesse prestazioni di velocità, aderenza, scorrevolezza e soprattutto un’efficace protezione dalle forature. Riesce inoltre ad eliminare, finalmente, la perdita di pressione dei tubolari tradizionali.

Il nuovo tubolare P Zero Race Tube SL
Il nuovo tubolare P Zero Race Tube SL

Materiali innovativi

La carcassa del P Zero Race Tub SL è realizzata in Corespun 320 TPI: una mescola innovativa SmartEVO Compound, che Pirelli ha studiato per i nuovi P Zero Race. Dai test effettuati su strada è stato riscontrato un miglioramento di guidabilità del mezzo e soprattutto un’aumentata velocità ascensionale, la cosiddetta VAM.

Lo pneumatico P Zero Race Tube SL, ultraleggero
Lo pneumatico P Zero Race Tube SL, ultraleggero

Apprezzamenti di Chaves

Non sono mancati di certo gli apprezzamenti. Esteban Chaves corridore del team Bike Exchange ha commentato così l’utilizzo del nuovo tubolare P Zero Race Tub SL: «Ero entusiasta quando ho visto il grande calo di peso promesso dai nuovi tubolari. Le gomme sono veloci e maneggevoli come sempre, ma ora sono più leggere. Lo si sente soprattutto nelle salite».

Il prezzo consigliato al pubblico è di 119,90 euro.

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Pirelli serie P Zero: ecco i Road da allenamento

10.04.2021
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Pirelli arricchisce la sua gamma con il nuovo P ZERO Road. Un pneumatico completo e versatile per andare incontro ai corridori che in allenamento cercano il giusto equilibrio tra scorrevolezza e affidabilità. Vi avevamo presentato il P ZERO Race, la versione per correre. Oggi ci concentriamo sul lavoro a casa.

Punti in comune

Come per il modello Race, il prodotto Road è progettato con mescola EVO Compound e carcassa TechBelt. Questo mix di elementi garantisce un’elevata protezione alla foratura e al tempo stesso permette la giusta scorrevolezza che il corridore esige nella sua attività. L’azienda italiana nella stagione 2021 vanta la collaborazione con alcune squadre di maggiore rilievo nella categoria WorldTour, ovvero: Team Bike Exchange, Trek Segafredo e AG2R Citroen.

Ruote da allenamento, con tutti i criteri di quelle da gara
Ruote da allenamento, con tutti i criteri di quelle da gara

Tecnologia avanzata

Quali sono le particolarità della mescola EVO Compound? Questa speciale formulazione garantisce un eccellente grip e una bassa resistenza al rotolamento. Grazie al suo alto contenuto tecnologico il pneumatico P ZERO Road offre l’equilibrio ideale tra chilometraggio e prestazioni:è veloce e dura a lungo! La carcassa TechBelt vanta la presenza di uno strato aggiuntivo di tessuto sottostante alla mescola che a sua volta offre la protezione essenziale alla foratura.

L’intaglio a fulmine rende il battistrada molto versatile in ogni condizione
L’intaglio a fulmine rende il battistrada molto versatile in ogni condizione

Utilizzo e caratteristiche

P ZERO Road è adatto ad ogni periodo dell’anno, grazie al battistrada con intaglio a fulmine che permette un impiego versatile. Per utilizzarlo nelle giornate bagnate basterà diminuire leggermente di 0.3 bar la pressione su entrambe le ruote. Le sezioni disponibili sono da 24-26-28 millimetri, con un peso che oscilla da i 215 ai 255 grammi.

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Pirelli P Zero Race: nuova era della velocità

15.03.2021
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Embargo fino al 15 marzo (oggi) alle 14,30: gli amici di Pirelli sono stati chiari. Poco male, pensiamo, c’è più tempo per capire come sono fatti i nuovi P Zero Race. Ci hanno chiesto di sceglierne un tipo e francamente non è stato facile, fra un modello da gara e uno da allenamento. Alla fine però ha prevalso l’anima corsaiola ed ecco qui questi nuovi copertoncini con sezione da 26, disponibili tuttavia anche da 28 e 30. Abbiamo scelto di montarli e scoprirli presso un’officina Pirelli, Cicli Antonelli di Villanova, per avere il riscontro di chi maneggia questi prodotti già da un po’.

Test WorldTour

Quando sviluppi un prodotto da gara, devi per forza sapere che cosa ne pensino i corridori. Così i test sulla nuova gamma sono iniziati da tre anni a questa parte. Ricordate il mondiale di Harrogate, con il sole al sabato e il diluvio la domenica? Anche lì i corridori della Trek-Segafredo, della attuale Team Bike Exchange e della AG2R furono pregati con preghiera di riservatezza di dire che cosa ne pensassero.

La versione che abbiamo ricevuto è quella con sezione da 26 e peso di 205 grammi
La versione che abbiamo ricevuto è quella con sezione da 26 e peso di 205 grammi

Tubolari addio?

Come annunciato anche da altri marchi concorrenti nei primi giorni di gare in Belgio, Pirelli punta a rendere più affidabile e performante il pneumatico con camera d’aria, cercando di voltare la pagina sui tubolari. Non è stato semplice però, i test come detto sono andati avanti per tre anni e la ricerca ha portato all’impiego della nuova mescola SmartEVO e alla concezione della struttura TechBELT.

La struttura Tech Belt, con uno strato al di sotto della mescola, riduce il rischio foratura
La struttura Tech Belt, con uno strato al di sotto della mescola, riduce il rischio foratura

Gomme da gara

Una volta montati su cerchi con il canale largo, la sensazione è quella di una consistenza da gomma da corsa per auto. E il perché è presto detto. Il nuovo compound SmartEVO utilizza una mescola di 3 diversi polimeri, ognuno dei quali fornisce prestazioni specifiche e garantisce un perfetto equilibrio di caratteristiche, come grip e scorrevolezza. Per ottenere la composizione voluta, Pirelli ha sfruttato la sua eccezionale esperienza sviluppata in oltre 100 anni di corse nel modo dei motori e ha individuato una miscela di polimeri con caratteristiche di comportamento “intelligenti”. Ottenendo una superiore aderenza su asciutto e bagnato e riduzione della resistenza al rotolamento

Ecco la tabella pressioni in base al peso
Ecco la tabella pressioni in base al peso

Anti foratura

La struttura Tech Belt è ciò che rende il P Zero Race anche più resistente alle forature. Trattandosi di una gomma da gara, va da sé che il ritardo causato dal dover cambiare la ruota costituisca un imprevisto da esorcizzare.

La carcassa da 120 tpi è stata resa pertanto più resistente grazie a uno strato aggiuntivo di tessuto sottostante la mescola, appositamente studiato per aumentare la protezione alla foratura in diverse condizioni di utilizzo. Nonostante questo, il peso della gomma è di 205 grammi, che sale a 245 con sezione da 30.

Al Team Bike Exchange si preparano le ruote della crono, con copertoncini Pirelli
Al Team Bike Exchange si preparano le ruote della crono, con copertoncini Pirelli

Pressioni inferiori

La sezione maggiore del copertoncino permette pressioni inferiori, come nell’orientamento di questa fase utilizzando cerchi dal canale largo. Scordatevi i gonfiaggi a 9 atmosfere e fidatevi della tabella fornita da Pirelli, con pressioni fino a 8 bar per atleti di 85 chili, ma inferiore ai 7 per corridori sotto i 70 chili e sotto agli 8 per quelli fino agli 85.

Ruote montate con i nuovi P Zero Race, si può partire per il test
Ruote montate, si può partire per il test

Casi estremi

Ovviamente poi la casistica è ampia. La stessa Pirelli suggerisce di diminuire di 0,3 bar all’anteriore se si va in cerca di comfort, mentre per la guida aggressiva sarà meglio non avere differenze fra le due ruote. Altra variabile da considerare invece è la pioggia o il freddo sotto i 7 gradi, nel qual caso può essere utile ridurre la pressione di 0,3 bar in entrambe le ruote.

La guida conferma le sensazioni del primo sguardo, con un appoggio clamoroso nelle curve veloci e la grande scorrevolezza. Ma il parere che davvero conta è quello dei corridori. E non c’è nessuno nelle squadre che li usano ad aver storto il naso.

Bmc Van Avermaet Pirelli

Pirelli, test a Roubaix: lo sviluppo non si ferma

12.02.2021
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Sono il punto di contatto della bicicletta con l’asfalto e sono quelli che ci tengono in piedi sulla bicicletta anche in condizioni difficili. Stiamo parlando dei pneumatici. Negli ultimi anni questo componente ha visto grandi cambiamenti, sia in termini di materiali che di misure. Per capire come nascano, come vengono sviluppati e quali tendenze si stiano affermando fra i professionisti, abbiamo parlato con Filippo Galli, Responsabile della Ricerca e Sviluppo dei prodotti ciclismo di Pirelli.

Anche i Cinturato

Il marchio italiano quest’anno fornirà ben tre squadre World Tour: la Trek-Segafredo, il Team BikeExchange e di recente si è aggiunta l’AG2R Citroën Team.
Una cosa che ci ha incuriosito molto è che ai corridori verranno forniti oltre ai nuovi PZero in versione TLR (tubeless-ready) e in versione tubolare, anche i Cinturato.
«Potremmo dividere i corridori in due famiglie – esordisce così Filippo Galli – ci sono quelli che, durante l’allenamento, preferiscono avere delle gomme come i Cinturato, che sono TLR e danno una grande affidabilità in quanto molto resistenti alle forature. Poi ci sono quei corridori che, anche se in sessione di training, vogliono avere le gomme il più simile possibile a quelle che usano in gara».

Filippo Galli con Greg Van Avermaet per test Pirelli
Filippo Galli a colloquio con Greg Van Avermaet (Credits ACT_KBLB)
Filippo Galli con Greg Van Avermaet per test Pirelli
A sinistra, Filippo Galli con Greg Van Avermaet durante un test (Credits ACT_KBLB)

Tubeless o tubolari?

E proprio andando verso l’argomento competizioni abbiamo chiesto come si stanno orientando le scelte dei professionisti.
«Sostanzialmente c’è chi usa il tubeless e chi preferisce i tubolari – ci dice Galli – anche se l’idea è quella di orientarsi sempre di più verso il primo tipo di copertura. Quest’anno sicuramente vedremo un numero maggiore di corridori con i tubeless».

Ma quali sono i vantaggi di questo tipo di copertura?

Ci sono dei vantaggi in termini di minore resistenza al rotolamento, un maggiore comfort e una protezione alle forature migliore, per via della presenza del liquido antiforatura all’interno.

Mentre per il tubolare quali sono i punti di forza?

Certamente è più leggero rispetto al tubeless. Poi, c’è quello che noi chiamiamo “Tubular Feeling”, che sostanzialmente è dovuto a due fattori: si usano pressioni maggiori e la struttura, leggermente diversa rispetto al tubeless, dona al corridore una sensazione di maggiore rigidezza.

Pirelli PZero Trek Segafredo
Il Pirelli PZero su una bici della Trek Segafredo (Credits Oliver Greena)
Pirelli PZero Trek Segafredo
Il Pirelli PZero su una bici della Trek Segafredo (Credits Oliver Greena)

Scalatori vs passisti

Le caratteristiche diverse dei tubeless e dei tubolari fanno sì che ci siano delle tipologie di atleti che preferiscono più l’uno rispetto all’altro.
«Solitamente il tubolare viene preferito dagli scalatori, in quanto esalta alcune caratteristiche come la leggerezza e la reattività, mentre gli uomini da classiche sono più orientati al tubeless – ci spiega Galli – in effetti in condizioni di fondo stradale difficile, come si può trovare alle Strade Bianche o alla Parigi-Roubaix, il tubeless da dei vantaggi effettivi».


Un punto chiave sulle perplessità di alcuni corridori per quanto riguarda il tubeless sta nel fattore peso, ma secondo Filippo Galli: «Ci sono notevoli margini di miglioramento in questo senso; bisogna pensare che il tubeless è una tecnologia nuova e stiamo studiando proprio per migliorarla».

Lo sviluppo Pirelli

E qui si apre il grande punto che riguarda la Ricerca e Sviluppo.
«Per quanto riguarda Pirelli, noi della Ricerca e Sviluppo attingiamo dai vari dipartimenti, fra i quali c’è anche quello delle mescole. Il nostro punto di forza – continua Galli – è che il dipartimento delle mescole è lo stesso che lavora per la Formula 1 o per il settore auto e moto. Questo vuol dire che i materiali che usiamo nelle gomme da ciclismo sono gli stessi usati dagli altri settori ad alte performance».
Ma la mescola dei tubolari è la stessa dei tubeless? «Le mescole sono le stesse, l’unica differenza è che vanno adattate alla carcassa, che invece è diversa fra tubolare e tubeless. Questo va fatto per avere la stessa impronta a terra con entrambi i tipi di coperture».

Test Pirelli Parigi Roubaix
Test Pirelli sul percorso della Parigi-Roubaix (Credits ACT_KBLB)
Test Pirelli Parigi Roubaix
Test Pirelli sul percorso della Parigi-Roubaix (Credits ACT_KBLB)

I pro’ come tester

Lo sviluppo di Pirelli non si ferma qui, infatti la collaborazione con i professionisti viene sfruttata per migliorare costantemente i prodotti.
«Dai professionisti riceviamo degli input che traduciamo in nuovi prototipi – ci spiega Filippo Galli – questi prodotti vengono prima testati internamente, sia indoor a Milano e sia outdoor, nel nostro centro in Sicilia, dove eseguiamo tutta una serie di test. Il secondo step è quello di darli ai professionisti, che li provano soprattutto nei camp di inizio stagione. Per quanto possibile, cerchiamo di far fare agli atleti dei test “blind”. Questo significa che forniamo loro, insieme alle gomme, solo minimi set di informazioni: l’obiettivo è quello di avere dei ritorni di feeling il più possibile non condizionati, veritieri e reali. Ovviamente i corridori li portano anche in gara e ci danno feedback continui, che noi recepiamo e traduciamo in nuovi prototipi e così via. Quando il prodotto è validato lo mettiamo subito in produzione, in modo che possa essere disponibile per tutti i ciclisti, non solo i pro‘».

PZero Race TLR SL
Il PZero Race TLR SL (Credits @greenedgecycling @teambikeexchange)
PZero Race TLR SL
Il PZero Race TLR SL è usato per le crono (Credits @greenedgecycling @teambikeexchange)

Futuro? Sempre più larghi

Infine, abbiamo chiesto quali siano i possibili trend futuri.
«Attualmente stiamo lavorando per migliorare i tubeless, anche se lo sviluppo dei tubolari continua. Va precisato che le nostre coperture vengono sviluppate per massimizzare le performance con i cerchi moderni, vale a dire con canali interni larghi, da 19 o 21 millimetri. A conferma di questo, abbiamo appena avuto degli ottimi feedback dall’ex campione del mondo Mads Pedersen, che all’Etoile de Bessèges ha utilizzato i PZero tubeless da 28 millimetri in tutte le tappe, anche quelle per velocisti, finendo terzo in una tappa con arrivo in volata»

Emonda Nibali

Vincenzo Nibali-Trek Emonda: è vero amore

15.09.2020
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Dopo aver sentito il meccanico del Team Trek-Segafredo, Mauro Adobati e lo storico meccanico di Vincenzo Nibali, Andrea Nieri, abbiamo chiesto al diretto interessato come si trovi con le numerose novità tecniche che utilizza sulla sua nuova Trek Emonda.

Prima novità: il manubrio

Una tendenza consolidata è quella dei manubri integrati e con il passaggio cavi interno, in questo modo si ha un migliore impatto aerodinamico. Abbiamo chiesto a Vincenzo Nibali come si trova con il suo manubrio Bontrager.

«Bontrager ci mette a disposizione numerose soluzioni – dice il siciliano a bici.PRO – e io utilizzo quello integrato, in quanto è molto comodo e mi sono trovato subito bene con le misure,  l’angolazione e l’appoggio. Mi piace perché non è rigidissimo e quindi le sollecitazioni della strada arrivano di meno sulle braccia».

Poi lo Squalo dello Stretto pone l’accento su un aspetto interessante: «Questo manubrio – dice – mi permette di scendere con il peso della bici, perché inevitabilmente con i dischi qualcosina in termini di leggerezza si paga».

Una frenata diversa

Un punto sul quale si dibatte molto sono i freni a disco, che il campione siciliano sta usando con continuità da inizio stagione.

«I freni a disco mi permettono di frenare molto più forte – ha spiegato Nibali a bici.PRO – però se si frena continuamente l’olio si scalda e la guaina, che è sintetica, si dilata facendo diventare la leva del freno spugnosa».

Come si può evitare questo effetto fastidioso? «Bisogna dosare i freni fra anteriore e posteriore – dice – per non scaldare nessuno dei due, inoltre è molto importante saper guidare la bicicletta e spostare bene i pesi in sella».

Per concludere con il tema dei dischi Nibali conclude: «Il plus maggiore dei dischi è certamente sul bagnato, in quel caso si frena subito con la massima efficienza».

Nibali Emonda
Nibali e la sua nuova Trek Emonda con i freni a disco
Nibali Emonda
Nibali pronto a partire con la sua nuova Trek Emonda equipaggiata con i freni a disco Sram

Quali rapporti sta usando Nibali?

Altro elemento parzialmente nuovo per Nibali è il gruppo a trasmissione wireless di Sram, infatti ci ha tenuto ha precisare che «per me il cambio elettronico non è una novità perché l’anno scorso usavo lo Shimano Di2. Con Sram mi trovo molto bene e siamo in continua evoluzione».

Molto interessante è la scelta dei rapporti che sta provando da inizio anno.

«A inizio stagione montavo un 41-54 – dice – con una cassetta 10-33 o 10-28 al posteriore. Con il 41 per me è meglio avere il 33 in modo che riesco ad essere più agile. Alla Parigi-Nizza ho usato il 37-50 con una cassetta 10-28 e devo dire che mi sono trovato molto bene e non ho sofferto i vari ventagli che ci sono stati, ovviamente alcuni miei compagni più potenti di me preferiscono usare il 54».

La scelta del 50/37 è stata fatta anche al Giro di Lombardia.

«Quel giorno – spiega il siciliano a bici.PRO – ho usato il 37-50 che per quel tipo di percorso va molto bene, ci sono delle salite che richiedono un certo tipo di rapporti molto agili».

Tubeless, l’ultima frontiera?

L’ultimo aspetto affrontato è stato quello delle coperture e noi di bici.PRO gli abbiamo chiesto se ha provato i tubeless.

«Si li ho provati – ha risposto – ma non li ho ancora usati in gara. Devo abituarmi a una sensazione diversa data dalla pressione più bassa di gonfiaggio, perché con la pressione inferiore si sentono di meno le asperità della strada e si ha la sensazione di avere una bici più morbida».

E qui entra in gioco la grande sensibilità di Nibali nel guidare la bici.

«A me – spiega – piace capire quale tipo di asfalto ho sotto le ruote, perché mi permette di capire fino a che punto posso spingere. E’ una questione di sensibilità diversa e di abitudine, poi i fattori in gioco sono tanti, a cominciare anche dal tipo di cerchio che si usa».

Nibali Emonda in discesa
Nibali per ora preferisce usare i tubolari Pirelli
Nibali Emonda in discesa
Nibali è dotato di una grande sensibilità di guida e per ora preferisce usare i tubolari Pirelli

E’ ovvio che ogni novità tecnica vada provata e portata al massimo dello sviluppo prima di essere usata in gara. Nel caso di Nibali siamo di fronte ad un campione che ha una capacità e sensibilità di guida molto al di sopra della media, che richiede una fase di test e di affinamento molto elevati.