Extreme Pro Team, brindisi ai 30 anni di Northwave con Caruso

07.06.2021
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L’italiana Northwave, specializzata nella produzione di calzature tecniche da ciclismo, festeggia il suo trentesimo anniversario con gli scarpini Extreme Pro Team. Utilizzati da alcuni corridori del gruppo, fra cui i campioni dell’Astana e Damiano Caruso anche nell’ultimo Giro d’Italia, nascono appositamente per le competizioni. Tutte le caratteristiche sono portate infatti ai massimi livelli per raggiungere il miglior risultato possibile in termini di prestazione e comfort.

Carbonio e Powershape

Ad attirare subito l’attenzione c’è la suola realizzata interamente in carbonio, abbinata all’esclusivo sistema Powershape sull’arco plantare, che ha come obiettivo la massima efficacia nella trasmissione di potenza. Con un indice di rigidità pari a 15 (la media dei valori sulle calzature in commercio varia da 6 a 10), gli Extreme Pro Team si collocano in una fascia decisamente alta, dimostrando la loro vocazione e l’alta qualità dei materiali con cui sono realizzati.

Molto interessante anche il sistema di chiusura. Se nei modelli precedenti essa avveniva soltanto nella parte frontale, adesso l’attenzione si è spostata anche sulla parte laterale degli scarpini, per ottenere il massimo del sostegno durante la pedalata. I doppi rotori SLW3 permettono infatti di differenziare la pressione fra i punti più importanti del piede, tra la parte superiore del collo e la punta. A trarre beneficio di questa differenza non sarà solo la trasmissione di potenza, bensì anche la comodità, poiché è possibile adattare sempre di più lo scarpino al piede.

Potenza e comfort

Il tallone integrato con materiale interno in fibra direzionale previene la scalzata e aumenta comfort ed efficienza, donando la giusta stabilità alla scarpa, mentre il sottopiede Pro Regular Fit con struttura irrigidita a 2 densità incrementa il trasferimento di potenza sul pedale.

Sulla parte laterale degli scarpini, troviamo dei microfori, pensati per aumentare la traspirabilità e mantenere fresco il piede.

Al Giro d’Italia le ha usate anche Samuele Battistella
Al Giro d’Italia le ha usate anche Samuele Battistella

Parla Caruso

Per approfondire il discorso e avere il riscontro di chi li usa effettivamente in gara, abbiamo sentito direttamente Damiano Caruso, protagonista al Giro d’Italia con un secondo posto nella classifica finale e la splendida vittoria di tappa nella 20ª frazione con arrivo a Valle Spluga-Alpe Motta e appena rientrato in Italia dal Bahrein.

Come è nata la collaborazione con Northwave?

E’ nata grazie a Paolo Longo Borghini, mio ex compagno di squadra ai tempi della Liquigas. E’ stato lui a mettermi in contatto con l’azienda. Gli scarpini per un corridore sono un aspetto veramente importante e soprattutto molto personale, per cui bisogna scegliere bene a chi affidarsi. Io ho scelto Northwave perché è lo scarpino più adatto alle caratteristiche del mio piede. Posso ritenermi molto soddisfatto.

Qual è il pregio degli Extreme Pro Team?

Sono scarpini ottimi, la suola plantare secondo me è il punto forte. Garantisce un’ottima trasmissione di potenza, oltre ad essere veramente comoda. Anche se devo dire che questi scarpini esprimono il meglio nel loro insieme.

Cosa pensi del doppio rotore?

In gara offre la possibilità di cambiare la pressione in base alle proprie esigenze. Inoltre con questo sistema il piede è ben avvolto e questo si percepisce nella spinta.

Come rispondono al caldo e al freddo?

Veramente bene, non danno alcun tipo di problema.

Caruso in questi giorni è a Roma per le visite olimpiche e, come pare, porterà i suoi scarpini Northwave fino a Tokyo. Davvero modo migliore per festeggiare in trent’anni non poteva esserci…

northwave.com

Astana, in arrivo delle Northwave limited edition

07.03.2021
4 min
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Northwawe sceglie il team Astana-Premier Tech. Il famoso marchio italiano, noto per la produzione di scarpe da ciclismo, propone al team kazako (in apertura ecco Matteo Sobrero in fuga al Uae Tour) il modello di scarpini Mistral Plus, che presenta caratteristiche tecniche di alto profilo. Tra queste si segnalano un’ottima  termoregolazione del piede grazie all’utilizzo di un mesh 3D a celle esagonali e una struttura superiore leggera e ventilata, che unisce comfort e resistenza. La suola degli scarpini è forata per garantire il passaggio dell’aria dalla punta al tallone, mentre il sistema di chiusura presenta un doppio rotore SLW3, che permette una regolazione micrometrica a rilascio step-by-step

La chiusura avviene tramite un doppio BOA.
Doppio Boa per chiudere e rete in mesh 3D per la miglior traspirazione

Ai piedi di “Batti”

Per schiarirci le idee abbiamo deciso di ascoltare il parere di Samuele Battistella, corridore lo scorso anno al team NTT e da quest’anno all’Astana, che ha vinto il campionato del mondo nella categoria under 23 ad Harrogate, in Inghilterra. Ricordiamo inoltre che gli scarpini Northwawe sono stati protagonisti di numerose vittorie di prestigio, ad esempio la Milano-Sanremo del 2002 con Mario Cipollini, i campionati del mondo del 2005 con Tom Boonen, il Giro d’Italia  nel 1997 con Ivan Gotti, passando per le classiche vinte da Gilbert e da Cancellara nel 2011.

Samuele quest’anno correrai con gli scarpini Mistral Plus del marchio Northwawe, quali sono le tue sensazioni?

Sono gli scarpini che utilizziamo noi del team Astana. Mi ci trovo molto bene. Non ci avevo mai corso perché io ho sempre utilizzato gli scarpini Sidi, eppure devo dire che sono ottimi.

Ci sono molte differenze tra questi due marchi?

Sono costruite in modo diverso, però io non ne ho risentito molto. Vi dico la verità, non ho provato dolori o quant’altro. La chiusura dei Mistral Plus è stretta e a me va più che bene. Sono scarpini eccellenti.

La tomaia e la rete in mesh 3D a celle esagonali lasciano traspirare molto bene il piede
Uno dei vantaggi che questi scarpini offre è la suola traforata, che cosa ne pensi?

Mi piace questa cosa perché comunque non compromette la rigidità e ti aiuta molto quando devi correre con una temperatura alta. Mi ricordo l’anno scorso alla Strade Bianche faceva molto caldo ed era una di quelle situazioni in cui questa peculiarità avrebbe fatto la differenza.

Utilizzi sempre lo stesso paio di scarpini sia per correre che per allenarti?

Quest’anno ci hanno dato tre paia di scarpini a testa, io cerco di alternarli per quanto possibile. Voglio abituarmi ad utilizzarli per non sentire molta differenza tra un paio e l’altro.

Samuele Battistella da quest’anno corre con l’Astana
Samuele Battistella da quest’anno corre con l’Astana
Effettivamente c’è il rischio di sentire una calzata diversa anche tra scarpini uguali, se uno di essi viene utilizzato sempre e l’altro no…

Certo, per questo io cerco di usarli tutti e tre, perché magari con l’usura una scarpa rischia di ammorbidirsi rispetto a un altra. Ed io per evitarlo, utilizzo questo sistema.

Alcuni corridori sostengono che per fare le volate il piede deve essere completamente bloccato in modo da evitare dispersioni di watt, tu che cosa ne pensi?

Io non sono quel tipo di corridore, se mi ricordo stringo gli scarpini, però diciamo che vado a sensazione. Posso stringerli a metà gara se ne avverto la necessità, ma non sono come Alaphilippe che invece dà molta importanza a questo dettaglio.

C’è un aspetto degli scarpini che pensi sia fondamentale?

Diciamo che il principale è la comodità e se ci penso bene anche la rigidità. In fin dei conti ci pedaliamo per molte ore, quindi questi due aspetti ci devono sostenere. Infine l’aspetto estetico.

La suola in carbonio traforata si sposa bene con le corse al caldo
La suola in carbonio traforata si sposa bene con le corse al caldo
Certo anche l’occhio vuole la sua parte…

Già, ma ovviamente questa è una cosa soggettiva.

Come saranno i vostri scarpini esteticamente?

Noi utilizzeremo la limited edition per il trentesimo anniversario del marchio Northwawe, che sono di colore bianco e marrone chiaro con rifiniture dorate. Questa edizione però cominceremo ad utilizzarla circa a maggio. 

Insomma non vi manca proprio niente…

No, sono scarpe veramente belle. Se ci aggiungete anche che sono comode e molto performanti, direi che ci possiamo ritenere soddisfatti.

Jakob Dorigoni Campione Italiano

Le Northwave del campione italiano di ciclocross

05.01.2021
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Il ciclocross come abbiamo detto più volte, è una disciplina che ha dei punti di contatto sia con la strada sia con la mountain bike. Una componente che è fondamentale in tutte le discipline ciclistiche è certamente la scarpa. Per capirne qualcosa in più abbiamo contattato sia Niccolò Matos, Art Direction e Communication Manager di Northwave, sia Jakob Dorigoni, il campione italiano di ciclocross (in apertura a San Fior, nella foto di Alessandro Billiani).

Scarpe da mountain bike

Come abbiamo detto in precedenza, la scarpa è uno dei componenti più importanti nel ciclismo, in quanto è tramite questa che passa la forza che viene trasmessa ai pedali. Inoltre, deve avere tutta una serie di qualità, come la traspirabilità, la leggerezza, la comodità e una certa rigidità.
«Per quanto riguarda le scarpe di Dorigoni – inizia Niccolò Matos – usa le Ghost Pro da mountain bike, che è la nostra top di gamma per quanto riguarda l’offroad».

Northwave Ghost Pro
La Ghost Pro in cui sono ben visibili i bumper in TPU
Northwave Ghost Pro
La Ghost Pro in cui sono ben visibili i bumper in TPU in punta, sul tacco e lateralmente

Northwave con Michelin

Northwave ha sviluppato questa scarpa in maniera tale da avere tutta una serie di caratteristiche che la rendono adatta sia per chi pratica il cross country o le marathon con la mountain bike che per i ciclocrossisti: «Abbiamo sviluppato una scarpa con una suola in carbonio leggera e rigida. A differenza delle scarpe da strada, ovviamente c’è uno sviluppo della suola pensato per le necessità del fuori strada. Abbiamo collaborato con Michelin andando ad inserire degli inserti in gomma minimali solo nelle zone di contatto con il terreno. Questo sempre per favorire il fattore leggerezza».

Fattore resistenza

Una scarpa pensata per un utilizzo sui sentieri o nel fango deve avere qualche accortezza in termini di resistenza.
«Rispetto alle scarpe da strada – continua Niccolò Matos – sulla tomaia sono stati aggiunti dei bumper in TPU nella zona del puntale, del tacco e sui fianchi per proteggerle dalle abrasioni e dai tagli che nell’off road possono avvenire più facilmente. Per il resto la costruzione della tomaia è la stessa della versione strada, con lo stesso sistema di chiusura con il doppio rotore SLW3»

Suola Ghost Pro
La suola in carbonio con gli inserti in gomma di Michelin
Suola Ghost Pro
La suola in carbonio con gli inserti in gomma di Michelin

Northwave standard

Abbiamo chiesto a Niccolò Matos se le scarpe di Jakob Dorigoni fossero in qualche modo su misura.
«Dorigoni si trova molto bene con le nostre scarpe e utilizza le stesse identiche che ogni amatore può trovare in commercio. Come dicevo qualche tempo fa, applichiamo qualche piccola modifica solo alle scarpe che usa Filippo Ganna, ma perché nel suo caso i watt sprigionati sono veramente tanti, altrimenti i nostri atleti usano le scarpe standard».

Solette personalizzate

C’è una parte della scarpa che il corridore può personalizzare ed è la soletta interna.

«Io ho il piede piatto – ci spiega Jakob Dorigoni – e quindi mi sono fatto fare una soletta con uno spessore maggiore».

Oltre alla soletta è possibile montare dei tacchetti nella punta della scarpa: «Si usano quando ci sono dei terreni ghiacciati per avere più grip. Quest’anno non li ho ancora utilizzati, mentre l’anno scorso li ho montati in qualche occasione – e poi aggiunge Dorigoni – c’era una gara con un tratto in contro pendenza e in quel caso li ho messi».

Jakob Dorigoni in azione con la maglia della nazionale italiana
Jakob Dorigoni in azione con la maglia della nazionale italiana

Il mercato offre vari tipi di tacchetti per il ciclocross.

«Ci sono diverse tipologie, più stretti o più lunghi, però io mi trovo bene con quelli Northwave che sono un pò più grossi – precisa Dorigoni – non li utilizzo molte volte perché bisogna abituarsi ad usarli, c’è il rischio che se non stai attento ti finiscono dentro i pedali quando vai a riagganciare le scarpe».

Facilità di regolazione

Infine abbiamo chiesto a Dorigoni come si trova ad usare delle scarpe native da mountain bike nel ciclocross.

«Utilizzo le Northwave da tanti anni e mi sono sempre trovato bene. Negli ultimi anni hanno apportato delle ottime migliorie tecniche. Con i due rotori riesco a stringere le scarpe in maniera precisa e con una pressione uniforme su tutto il piede. Anche se nel ciclocross capita poco, perché le gare sono brevi, i due rotori mi permettono anche in gara di stringere o allargare la chiusura molto facilmente e velocemente»

Filippo Ganna con le Northwave

Le Northwave speciali di Filippo Ganna

06.12.2020
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Il campione piemontese ha corso una stagione incredibile, centrando una serie di vittorie molto prestigiose. Per trasferire tutta la potenza che possiede, Northwave ha dovuto apportare qualche modifica alle sue Extreme Pro. Ci siamo fatti raccontare da Niccolò Mattos Art Director and Communication Manager dell’azienda italiana, quali sono queste modifiche.

Tomaia rinforzata

Le Northwave Extreme Pro sono scarpe usate da numerosi professionisti tra cui Jakob Fuglsang, per le doti di leggerezza e rigidità della suola che trasmette al meglio la potenza ai pedali. Nel caso di Filippo Ganna siamo di fronte ad un atleta con un fisico possente.

«Lavoriamo con i nostri tecnici per soddisfare le sue esigenze – inizia così Niccolò Mattos – lui ha un 47 di piede. Stiamo parlando di una conformazione tale che richiede aggiustamenti ad hoc». Mattos ci tiene a sottolineare: «Gli altri professionisti usano le Extreme Pro che puoi trovare in commercio, solo Ganna ha bisogno di qualche accorgimento». Come mai Ganna ha bisogno di modifiche? «La suola è la stessa delle altre Extreme Pro, Filippo si trova benissimo con la nostra suola. Dobbiamo apportare qualche rinforzo alla tomaia, perché in fase di trazione ha necessità che il piede sia bloccato. Soprattutto nelle cronometro vuole avere le scarpe ben chiuse».

Filippo Ganna in azione al Giro d’Italia con le Extreme Pro
Filippo Ganna in azione all’ultimo Giro d’Italia con le sue Extreme Pro

Non si perde nemmeno un Watt

A cronometro ogni secondo è importante e gli atleti cercano di limare su qualsiasi dettaglio. Avere una trasmissione ottimale della forza è uno dei punti più importanti.
«I rinforzi sulla tomaia – continua Mattos – li mettiamo per avere una deformazione pari a zero in fase di trazione, in questo modo la grande forza di Ganna non va dispersa in nessuna fase della pedalata».
Inoltre, le Extreme Pro hanno il sistema di chiusura con il doppio rotore SLW3 che permette di regolare al meglio la chiusura in modo differente fra la parte superiore del collo del piede e la punta. In questo modo è possibile aumentare il comfort a seconda delle esigenze del corridore.


La versione celebrativa della vittoria mondiale a cronometro
La versione celebrativa della vittoria mondiale a cronometro di Filippo Ganna

Prestazioni eccezionali

Niccolò Mattos chiude sottolineando che: «Prestazioni eccezionali richiedono scarpe eccezionali, anche se la base di partenza rimane comunque la Extreme Pro che è in collezione»