Tizza apre le porte della Bingoal a Persico e Villa: «Vi divertirete»

21.10.2023
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BIASSONO – Mentre alla Coppa d’Inverno i corridori sfilano sul traguardo, inanellando giri e macinando chilometri, a bordo strada troviamo Marco Tizza. In Brianza il corridore della Bingoal WB è di casa, ci sono tanti amici e il clima è quello tipico di fine stagione. Ci racconta com’è andato questo suo secondo anno nella professional belga, che da tempo ha aperto le porte all’Italia

«Proprio durante le corse di casa – racconta Tizza appoggiato alle transenne del traguardo – ho scoperto di aver preso il citomegalovirus. Alle gare avevo sensazioni brutte, ma gli esami li ho fatti solamente alla fine, a calendario ultimato. Mi sentivo strano, perché un conto è la fatica, staccarsi o altro, un altro è non resistere per più di due ore in gara. Così dopo la Tre Valli Varesine mi sono fermato, sarei dovuto andare in Turchia o alla Parigi-Tours, ma non ero in condizione».

Per Tizza una stagione iniziata bene ma interrotta anticipatamente a causa del citomegalovirus
Per Tizza una stagione iniziata bene ma interrotta anticipatamente a causa del citomegalovirus
Al di là di questo intoppo finale che stagione è stata?

Era partita benissimo, con tanti piazzamenti e molti risultati importanti. Dopo che sono andato in altura a luglio, per preparare la seconda parte del calendario, vedevo che non stavo bene, non raccoglievo il lavoro fatto. Poi sono andato in Norvegia all’Arctic Race of Norway dove faceva freddo, pioveva spesso, probabilmente lì ho preso il colpo finale. Ho sentito anche altri amici in gruppo che dopo la Norvegia si sono ammalati. 

Come li vedi i due nuovi italiani che arrivano in Belgio?

Li vedo bene, il passista (Villa, ndr) si salva un po’ di più. Il velocista (Persico, ndr) dovrà tenere parecchio duro per arrivare allo sprint, mentre Villa avendo fatto tanti risultati in corse importanti tra gli under 23 secondo me sarà un po’ più avvantaggiato. Poi la nostra fortuna è che passiamo dal fare le corse importanti a quelle di secondo piano, il tempo di crescere c’è tutto. 

Il gruppo della Bingoal è molto aperto e unito, è facile familiarizzare
Il gruppo della Bingoal è molto aperto e unito, è facile familiarizzare
Chiuso il tuo secondo anno come vedi la squadra per due giovani come loro?

Si ha tanta libertà e molta fiducia, addirittura ti fanno scegliere le gare che vorresti fare. Non sempre è possibile accontentare tutti, ma c’è molto confronto. Ormai considero questo team una famiglia, sto benissimo e non ho mai avuto problemi. Secondo me si troveranno molto bene. Dovranno imparare la lingua, spero sappiano almeno l’inglese. 

Come gestione dei ritiri e delle trasferte come fate? Si va spesso in Belgio?

Io, per esempio, sto molto in Italia, anche perché non facendo la campagna del Nord non ho motivo di andare in Belgio per un periodo prolungato, al massimo una settimana. Chiaramente chi fa tutto il calendario belga sta là un mese e mezzo abbondante, però non manca mai nulla. 

Allenarsi e correre in una professional belga è tanto diverso?

In Nippo ero in mezzo ai giapponesi, ora sono in mezzo ai belgi, a me non cambia nulla! Poi alla fine i compagni si divertono, mi piace fare gruppo e scherzare con tutti. I belgi hanno un carattere molto aperto e amichevole. 

Allora toccherà a te introdurre Persico e Villa…

Sì, sì! Ci togliamo subito il pensiero e li faremo trovare immediatamente a loro agio. 

Come organizzazione alla Bingoal come ti trovi?

Bene, sapete, magari quando si viene a correre in Italia non c’è il bus ma si usa il camper. Però è normale, visto che la squadra fa tre o quattro attività. Però il parco macchine è grande e gli altri mezzi sono tanti. Dal punto di vista lavorativo sono efficienti, si impegnano al massimo. Si vede che sono appassionati. In Belgio mettono la passione prima del lavoro. 

Con i periodi di preparazione come lavorate?

Ora faremo un ritiro a Zolder di cinque giorni per conoscerci. Poi faremo due settimane prima di Natale a Calpe e poi a inizio gennaio altre due settimane. Anche perché la stagione inizia a fine gennaio tra chi va in Arabia, Oman, Africa…

Come professional viaggiate davvero molto…

Io ho finito la stagione con 60 giorni di corsa, sarebbero dovuti essere 70. Ma alcuni compagni ne hanno fatti addirittura 90: praticamente hanno corso da tutte le parti. 

Persico e Villa dovranno anche imparare a fare quasi 70 giorni di corsa, al primo anno non sarà semplice…

No, non sarà facile – ride Tizza – a volte correre tanto non fa benissimo, però quando sei giovane serve per fare esperienza. Poi da lì capisci come reagisce il tuo corpo e puoi organizzare i calendari futuri. In squadra abbiamo un totale di sei direttori sportivi ed ognuno di loro prende in carico 5 o 6 corridori i quali si rapportano direttamente con lui. Per il resto c’è una chat di gruppo in cui si scrive e ci si confronta normalmente.

Spezialetti in Bingoal ha trovato la sua dimensione

18.10.2023
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La Tre Valli Varesine ha chiuso la prima stagione in Bingoal WB di Alessandro Spezialetti, il diesse arrivato a stagione in corso nel team belga, dopo l’esperienza con Savio e una carriera radicata in Italia. 

«Mi preparo per le vacanze – racconta da casa Spezialetti – da qualche giorno ho firmato il contratto per la prossima stagione, quindi parto sereno. Avrei dovuto chiudere la stagione con le due gare in Veneto, ma poi la squadra ha deciso di andare in Turchia e al seguito dei corridori sono andati altri due diesse».

Arriva Persico, per Spezialetti un corridore che potrà dire la sua nelle corse veloci (foto NB srl/Jacopo Perani)
Arriva Persico, per Spezialetti un corridore che potrà dire la sua nelle corse veloci (foto NB srl/Jacopo Perani)

La novità 2023

L’anno ancora in corso per Spezialetti ha portato la tanto attesa novità di un’esperienza all’estero. Il Belgio lo ha accolto e lui ha preso le misure con un ciclismo diverso, cosa ha visto in questi suoi mesi valloni?

«Dopo le prime gare ho iniziato a fare conoscenza con lo staff ed i corridori – dice – sono entrato pian piano nei meccanismi del team. Mi sono trovato bene fin da subito, ho perfezionato l’inglese e mi sono ambientato nella maniera giusta. Devi entrare in contatto con la loro cultura e la loro mentalità, che è diversa dalla nostra. Sono molto più tranquilli e schematici di noi, hanno un modo di approcciarsi alla corsa molto differente dal nostro. Nel 90 per cento delle corse piove, questo però non modifica le tattiche in corsa. Altrimenti ogni settimana dovresti avere un piano diverso».

Villa è un corridore interessante, dalle caratteristiche che si avvicinano molto alle corse del Nord (foto Boldan)
Villa è un corridore interessante, dalle caratteristiche che si avvicinano molto alle corse del Nord (foto Boldan)
C’è tanta differenza tra una professional italiana e una belga?

Non così tanta come ci si potrebbe aspettare. Cambia principalmente l’approccio alla gara, loro non hanno l’assillo di andare in fuga per “mostrare la maglia”. Chiaramente essendo una professional, dove non arrivi con i risultati lavori per altri obiettivi, come può essere la fuga. Alla Coppa Agostoni, al Giro dell’Emilia abbiamo fatto così. 

La Bingoal WB è una squadra che però nel frattempo ha accolto tanta Italia…

Vero, anche il calendario si è allargato tanto, io alla fine ho fatto Wallonie e Austria, per il resto ho seguito tutte le corse in Italia. Abbiamo De Rosa come marchio di bici e due corridori italiani (Tizza e Malucelli, ndr). 

L’anno prossimo arriveranno altri due ragazzi: Davide Persico e Giacomo Villa.

Ho consigliato io di portarli da noi, ne abbiamo parlato con la squadra e ho detto la mia sui ragazzi. 

Alla Bingoal i due nuovi giovani troveranno Tizza, che ha chiuso la sua seconda stagione nella professional belga (foto Simone Panzeri)
Alla Bingoal i due nuovi giovani troveranno Tizza, che ha chiuso la sua seconda stagione nella professional belga (foto Simone Panzeri)
Cosa hai visto in loro?

Persico è un bel velocista, che ha già fatto lo stage con noi in questa stagione ed è andato bene. Può crescere ancora molto e darci tante soddisfazioni, in gare come il Giro di Turchia o il Saudi Tour avrà le giuste chance. Deve migliorare sul fondo, come tutti i ragazzi che passano professionisti, le gare in Belgio potranno aiutarlo molto a crescere e mettere fatica nelle gambe. 

Per Villa, invece?

Per le caratteristiche della Bingoal e per come siamo strutturati può trovare la sua dimensione nelle gare in Belgio, Francia e Italia. Lo vedo come un corridore adatto a gare simili alla Freccia Vallone, alla Liegi o all’Amstel. Non gli si chiederanno subito i risultati, ma con il tempo imparerà e crescerà. E’ un bel corridore, l’ho visto in azione e appena ho potuto sono andato da Milesi con il mio capo per fargli una proposta

Persico lo avete visto in azione nello stage, quando vi siete convinti di prendere Villa?

Tra Poggiana e Capodarco. Io ho fatto anche il Giro Next Gen con la nostra Devo e l’ho visto in azione anche in quel caso (in apertura alla presentazione della corsa rosa under 23, foto LaPresse). E’ emerso tanto nella seconda parte di stagione, con una bella prova pure al Tour de l’Avenir. 

Per il team belga non solo corridori e diesse italiani, ma anche le bici, fornite da De Rosa (foto Instagram)
Per il team belga non solo corridori e diesse italiani, ma anche le bici, fornite da De Rosa (foto Instagram)
Come ti sei trovato a lavorare con i giovani?

Mi è piaciuto molto: seguirli, vederli crescere e soprattutto insegnarli la fatica. Con Michiel Lambrecht proprio a Capodarco, abbiamo fatto una bellissima prestazione. E’ facile vincere con i campioni, a me piace prendere i giovani, formarli e vedere arrivare i risultati pian piano. 

Quindi sarai il mentore dei due nuovi italiani in “Erasmus”?

Assolutamente, non vedo l’ora di lavorarci insieme. Non manca poi molto: a novembre faremo un mini ritiro e poi da dicembre si ripartirà ufficialmente.

Bici e valigia pronta per Malucelli, il ciclista giramondo

01.10.2023
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Mentre domenica si correva l’europeo, Matteo Malucelli stava affrontando la Paris-Chauny, classica del calendario francese adatta alle ruote veloci e nell’occasione ha chiuso al 9° posto. Potrà sembrare poco a uno sguardo superficiale, ma non è così. Per il ventinovenne forlivese è la continuazione di una stagione, la sua prima nella Bingoal dove ha colto ben 13 Top 10 e per una squadra come quella belga, affamata di punti Uci, è un bel bottino.

Quella fiamminga è solo l’ultima squadra nella carriera di Malucelli, diventato suo malgrado una sorta di giramondo. Basti pensare che dal 2020 ha girato ben 5 team e ognuno gli ha dato qualcosa, lo ha fatto crescere non solo come ciclista ma anche dal punto di vista umano. Tutto serve per la sua maturazione, anche gare come quella di domenica scorsa.

Jasper Philipsen vincitore in volata sui francesi Tesson e Penhoet, con Malucelli nono (Photo News)
Jasper Philipsen vincitore in volata sui francesi Tesson e Penhoet, con Malucelli nono (Photo News)

«Non era una gara qualunque, se si considera che a vincere è stato Jasper Philipsen e che sono arrivato a pochi centimetri da gente come Coquard e Girmay. Era la prima volta che la facevo: quand’ero all’Androni frequentavamo la porzione primaverile delle classiche franco-belghe, queste no e per me è stata una scoperta».

Che gara era?

Dicono che sia una corsa per velocisti e infatti si è conclusa con una volata di gruppo, ma lo sprint te lo devi guadagnare perché ci sono 2.300 metri di dislivello e infatti qualche pezzo grosso è rimasto indietro, come Groenewegen. A me quelle strade piacciono, più di quelle belghe perché ci sono meno spartitraffico e rotonde, il tracciato è più filante pur avendo le caratteristiche tipiche di quelle prove. Per me essere arrivato nei primi 10 vuol dire tanto, conferma che sto attraversando un buon momento.

Sui muri delle Fiandre, Malucelli si sta trovando a meraviglia e vuole emergere nel 2024
Sui muri delle Fiandre, Malucelli si sta trovando a meraviglia e vuole emergere nel 2024
Anche nelle prove immediatamente precedenti eri andato bene…

Sì, dal mio rientro in gara a metà settembre ho “bucato” solo la prima corsa, il Campionato delle Fiandre perché sono caduto a 200 metri dal traguardo sennò sarei sempre stato intorno alla decima-quindicesima piazza. La mia è stata una stagione abbastanza strana, con tante corse nella prima parte e poi una lunga pausa in estate perché non c’erano impegni nel mio calendario e che ho usato per allenarmi a casa, poi ho ripreso con il Renewi Tour che era poco adatto a me. Io sono uno che cresce di condizione correndo, per questo sono fiducioso per le prossime gare.

Come ti trovi nel team belga?

Non è facile, bisogna adattarsi a un sistema diverso dal nostro, per fortuna qui tra Spezialetti fra i diesse e Tizza nel team, c’è anche un po’ d’Italia che addolcisce il tutto. I risultati sono frutto anche del mio capire pian piano come stanno le cose. In primavera ho preso belle mazzate in gara, perché proprio non mi ci ritrovavo.

Con Tizza che per Matteo è stato fondamentale nell’ambientamento in Belgio
Con Tizza che per Matteo è stato fondamentale nell’ambientamento in Belgio
Tu sei quasi tuo malgrado un ciclista globalizzato: 5 diversi team in 5 diverse parti del mondo dal 2020 in poi. Proviamo a identificare ogni capitolo attraverso un particolare iniziando dalla Caja Rural

Ci sono rimasto due anni, ma praticamente il secondo, dove dovevo mettere a frutto quello che avevo imparato, non ho potuto correre per il Covid che aveva fermato tutto. Una cosa che mi è rimasta impressa? La cena alle 21,30, io sono abituato a mangiare alle 19,30, loro a quell’ora facevano merenda. Dicevo loro: «Ma non vi pesa andare a letto con la pancia piena?». Oltretutto alzandosi poi presto la mattina. Non riuscivo proprio ad abituarmi…

Nel 2021 sei tornato così all’Androni…

Se si parla di Androni si parla di lui: Gianni Savio. Gli devo tantissimo e proprio avendo girato il mondo ho capito a posteriori quanto valga, il suo modo di vedere il ciclismo, anche il suo carattere per certi versi particolare ma necessario per farsi rispettare in questo mondo.

Poi sei approdato alla Gazprom…

E dico la verità, mi ci sarei fermato a lungo perché era la squadra ideale per me, con una buona parte italiana, ma con una metodica russa, fatta di regole chiare, di programmazione, l’ideale per la mia mentalità da ingegnere, dove non si trascurava nulla. Tutti sanno com’è andata a finire e mi è dispiaciuto tantissimo.

Ad agosto dello scorso anno hai trovato posto al China Glory Continental Team

Non era certo facile, un team così lontano dalla nostra cultura, ma ho apprezzato quell’esperienza. Anche in questo caso, parlando di che cosa mi è rimasto impresso, mi viene in mente qualcosa legato all’alimentazione. Avevo corso spesso in Cina ma non mi ero mai fidato della cucina locale, avevamo sempre i nostri cuochi e nostri cibi. Mi sono dovuto adattare e ho scoperto una cucina tipica molto buona, oltretutto più salutare di quanto si possa pensare.

La volata finale del Saudi Tour con il forlivese beffato da Consonni
La volata finale del Saudi Tour con il forlivese beffato da Consonni
Infine l’approdo alla Bingoal…

Devo dire grazie a Tizza che mi ha dato una mano sia ad entrare che ad ambientarmi. Trovare una cosa bella? Devo dire il calendario che fanno, tutte gare franco-belghe con i classici muri e il pavé, qualcosa che avevo visto solo in televisione e dove mi sono trovato bene. Questa poi è davvero la patria del ciclismo: fai una gara neanche troppo conosciuta al martedì? Al mattino è pieno di gente alla partenza, c’è un clima unico, sono appassionati veri.

A proposito di viaggi, ti aspetta il Giro di Turchia.

L’ho già affrontato tre volte ed è una gara che mi piace molto, ci sono 4-5 occasioni per sprint di gruppo, in alcune tappe forse è scontato, in altre bisognerà guadagnarselo. Io vorrei sfruttare la buona condizione che ho anche per migliorare i miei risultati e per capire che cosa mi aspetta il prossimo anno.

Tizza, il perfetto Cicerone per gli italiani della Bingoal

12.02.2023
5 min
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C’è un angolo di Belgio che man mano si sta colorando di verde, bianco e rosso. Si tratta della Bingoal WB, la professional vallone che da un paio d’anni sta accogliendo corridori italiani. Il primo a “mettere piede” in Belgio è stato Marco Tizza, e uno dopo l’altro ne sono arrivati degli altri. Da Attilio Viviani, per metà stagione 2022, a Malucelli. Una bella novità è rappresentata anche dall’approdo di Spezialetti, uno dei primi diesse non belgi del team. 

Tizza Liegi 2022
Tizza è approdato nel 2022 alla Bingoal ed è stato il primo italiano nella professional belga
Tizza Liegi 2022
Tizza è approdato nel 2022 alla Bingoal ed è stato il primo italiano nella professional belga

Porte aperte

Il tour della Bingoal WB lo facciamo quindi con il corridore brianzolo, arrivato nel team lo scorso anno, dopo i contatti avvenuti nell’autunno della stagione precedente. 

«Sinceramente – attacca Tizza mentre si prepara per uscire ad allenarsi – preferisco il Belgio rispetto all’Italia. Se guardo a quella che è stata la mia esperienza, posso dire che si riesce a fare più gruppo ed i diesse sono più coinvolti. Da noi sono tutti un po’ più individualisti. In squadra c’è un gran bel rapporto, arrivavo da sconosciuto, ma mi sono fatto subito apprezzare. Un’altra cosa bella è che non partono con pregiudizi, o comunque fanno presto a cambiare idea. Non sono stato tantissimo in Belgio, anche perché, viste le mie caratteristiche fisiche (Tizza pesa 60 chili ed è alto poco più di un metro e 70, ndr), non sono un corridore da pavé. Sono sempre rimasto non più di una settimana, prima per preparare Liegi e Freccia e poi per il Giro del Belgio. E’ un Paese che mi piace molto, dedicato al ciclismo e molto accogliente, anche se a me piacciono le salite e lì non ce ne sono molte (ride, ndr)».

Malucelli ha esordito bene con la nuova maglia secondo nell’ultima frazione del Saudi Tour dietro Consonni
Malucelli ha esordito bene con la nuova maglia secondo nell’ultima frazione del Saudi Tour dietro Consonni

Si parla francese

Dopo un anno intero con la maglia della professional belga Tizza è pronto per accogliere Malucelli e il diesse Spezialetti. 

«La Bingoal – continua – è una professional ottimamente organizzata. C’è un altro modo di allenarsi e di lavorare ma non è difficile adattarsi. Sono contento che sia arrivato Malucelli, è bello trovare qualcuno che conosci già e per di più italiano. Io e lui abbiamo corso insieme nel 2015 al Team Idea 2010, nel corso del tempo non ci siamo mai persi di vista. Appena ho saputo che era uno dei candidati per venire da noi sono stato contento. L’anno scorso non mi sono sentito escluso, anzi, ma ogni tanto mi sarebbe piaciuto avere qualcuno con il quale parlare italiano.

«Alla Bingoal si parla in francese, essendo valloni, ma i diesse in radio traducono in inglese. Dopo un anno posso dire che il francese lo capisco, ma non lo parlo. Motivo per il quale ogni tanto mi sono sentito un po’ distante. Quando è arrivato Attilio (Viviani, ndr) sono stato felice, non lo conoscevo ma abbiamo legato subito. Tant’è che ancora oggi ci sentiamo spesso».

Alessandro Spezialetti (a destra) dopo una vita in Italia ha deciso di intraprendere questa nuova sfida alla Bingoal
Alessandro Spezialetti (a destra) dopo una vita in Italia ha deciso di intraprendere questa nuova sfida alla Bingoal

Allenamenti differenti

Una nuova squadra vuol dire, spesso, nuovo metodo di lavoro, soprattutto se questa è straniera. Come si allenano i belgi della Bingoal?

«Direi – racconta Tizza – che è stato uno dei passi più difficili che ho fatto. Loro qui si allenano in un’altra maniera, vanno a tutta dall’inizio alla fine. Io che peso dieci chili in meno l’ho sofferto un po’ all’inizio – dice ridendo – “Malu” penso si sia adattato meglio. Ora andrà in ritiro con la squadra perché non ci sono corse e gli toccherà pedalare forte. Infatti, scherzando, mi dice che preferisce correre così si stanca meno, io gli ho detto che deve essere contento di andare in Spagna, almeno sta un po’ al caldo, a casa sua nevica!

«Però è vero che i belgi “menano” sempre, in particolare quando durante un allenamento incontrano altre squadre. Lì partono delle bagarre incredibili, secondo me a Malucelli faranno bene questi ritmi, lui è un velocista e deve abituarsi a tenere duro. Anche in ritiro eravamo spesso a tutta, ma poi alla prima gara in Arabia per un pelo non vincevamo (i due sono insieme alla partenza della prima tappa del Saudi Tour nella foto di apertura, ndr). Siamo partiti troppo indietro con il treno, ho provato a portarlo fuori ai 600 metri ma era troppo tardi. Però iniziare così dà fiducia».

Correre nelle stradine del Belgio è estremamente difficile, ci vuole un periodo di adattamento (foto Instagram/Marco Tizza)
Correre nelle stradine del Belgio è estremamente difficile, ci vuole un periodo di adattamento (foto Instagram/Marco Tizza)

Nuovi orizzonti

Ce lo aveva raccontato anche Spezialetti, la Bingoal vuole espandere il proprio raggio d’azione. L’arrivo dei due italiani fa intendere proprio questo e anche Tizza conferma.

«La squadra – conclude – vuole crescere ed ampliare il proprio calendario. Facciamo tutte le corse WorldTour in Belgio e Francia, ora vogliamo correre anche in Italia. Ai miei compagni il nostro Paese piace moltissimo, c’è sempre una gran battaglia per entrare nella selezione. Amano il cibo e il clima. A loro invece invidio i tifosi e la cultura del ciclismo, ad ogni corsa c’è sempre tantissima gente sulle strade ed al pullman. Anche se non siamo un team WorldTour i tifosi vogliono foto ed autografi. Poi sulle strade quando ci alleniamo è un continuo salutare, una festa infinita.

«Una cosa alla quale Malucelli dovrà abituarsi sono le corse, questi sono matti (ride, ndr) Sono tutti mezzi crossisti e non esiste erba o terra che non calpestino con le ruote, anche in corsa, si “lima” dall’inizio alla fine. Correre su queste strade è molto stressante a livello psicologico, dovrò fare da tutore al povero Malu! Non sa quello che lo aspetta (ride di nuovo, ndr)».

Tizza 2018

Squilla il telefono e Tizza parte per il Belgio…

02.12.2021
4 min
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Per Marco Tizza, Babbo Natale si è presentato in anticipo alla sua porta e gli ha portato un regalo importante, di quelli che cambiano la vita, almeno per un po’. Un regalo che ha la forma di un nuovo contratto con la Bingoal WB, squadra professional belga che punta ora a farsi vedere sempre di più su strada, imitando la “sorella” del ciclocross. La notizia dell’ingaggio del corridore lombardo è decisamente fresca, è stato uno degli ultimi arrivi nella formazione belga e ha scongiurato un suo prematuro addio.

Parlando con Marco, la sensazione è quella di un ragazzo un po’ disilluso dopo aver iniziato la sua avventura nel professionismo nel 2015 passando sempre fra formazioni continental e dopo anni di buoni risultati ma, senza che quel maledetto telefono squillasse, la speranza stava cedendo spazio alla rassegnazione: «Sono sincero, se non fosse arrivata la chiamata dal Belgio, avrei smesso. Avevo avuto contatti con squadre professional italiane ma erano solo parole, altre formazioni continental mi avevano cercato ma sinceramente non me la sarei più sentita di continuare a quel livello».

Tizza Bernocchi 2021
Marco Tizza all’ultima Coppa Bernocchi. Nel finale di stagione si è fatto vedere, chiudendo 15° il Giro del Veneto
Tizza Bernocchi 2021
Marco Tizza all’ultima Coppa Bernocchi. Nel finale di stagione si è fatto vedere, chiudendo 15° il Giro del Veneto
Perché?

Perché quello delle continental è un mondo senza certezze, dove non c’è un vero e proprio calendario. Ti alleni senza una prospettiva certa, senza sapere quali gare farai, così non puoi programmare gli allenamenti nel giusto modo. Non è solo un problema italiano, bisognerebbe ripensare a tutto il sistema per sostenere squadre come quella dov’ero, l’Amore & Vita Prodir.

Come ti sei trovato con loro?

Di loro non posso che dire bene. Arrivai nel 2018 dopo la chiusura della breve esperienza alla Nippo, Ivano Fanini mi volle nel suo gruppo, di fatto dandomi un’altra chance, perché ero molto indeciso sul da farsi. Il primo anno sono arrivati anche buoni risultati, comprese due vittorie in Romania e Portogallo, poi ci si è messo il Covid che per le squadre continental e i loro corridori è stata un’autentica mazzata. Mi avevano anche chiesto di rimanere, ma come detto ero orientato a chiudere, poi il telefono ha squillato…

Come è nato il contatto con i belgi?

Tramite De Rosa, che sapeva che la Bingoal voleva cambiare un po’ il raggio d’azione della sua attività allargandosi ad altre realtà e quindi partecipare anche a gare italiane. Ma serviva almeno un corridore di qui, così ha proposto il mio nome. Il contatto è nato dopo la Coppa Agostoni.

Tizza Amore & VIta 2020
Per il corridore lombardo tre anni all’Amore & Vita, con due vittorie nel 2019
Tizza Amore & VIta 2020
Per il corridore lombardo tre anni all’Amore & Vita, con due vittorie nel 2019
Pensi che il tuo finale di stagione, con buoni piazzamenti al Giro di Sicilia e al Giro del Veneto, abbia contribuito a rendere appetibile il tuo nome?

Credo di sì, io d’altronde nella seconda parte di stagione sono sempre andato piuttosto bene e credo anche che abbia influito il fatto che storicamente me la sono sempre cavata bene nelle gare del Nord, dove c’è da limare tanto. So che nella squadra hanno acquistato molti giovani e mi hanno già detto che dovrò essere un po’ una chioccia per loro, il che non mi dispiace.

Arrivi a un’esperienza estera a quasi trent’anni, significa un grande cambiamento…

Se s’intende il gruppo sì, ma all’estero ho gareggiato tanto. Alla Nippo ad esempio avevamo un calendario che prevedeva molte gare fuori dai nostri confini e la cosa non mi ha mai spaventato, anzi. Alla Bingoal sarò l’unico italiano, è vero, ma intanto il diesse, Christophe Brandt, ha corso alla Saeco e parla un po’ d’italiano. Poi sarà l’occasione per migliorare il mio inglese, insomma problemi veri non ce ne sono, io poi sono uno che fa gruppo con facilità.

Questa scelta ti garantisce un calendario più stabile e quindi poterti preparare con più sicurezze?

Sicuramente, è un sollievo. Io poi amo le gare belghe, nella campagna del Nord ci sono tante corse al di fuori del WorldTour. Nel 2018 fui secondo al Giro del Limburgo (foto di apertura, ndr), su quelle strade mi sono sempre trovato bene. L’importante è avere occasione per correre e prepararsi bene per quello. Dico la verità, quella telefonata mi ha davvero tirato su il morale, mi ha dato una forte carica per affrontare la nuova stagione.

Tizza Tenerife 2021
Una breve vacanza a Tenerife prima di ripartire per la nuova stagione, destinazione ancora Spagna
Tizza Tenerife 2021
Una breve vacanza a Tenerife prima di ripartire per la nuova stagione, destinazione ancora Spagna
Per ora come ti stai preparando?

Faccio uscite di 3-4 ore, ma senza assolutamente forzare, pedalate soft abbinate a un po’ di palestra e a una certa attenzione nell’alimentazione, per arrivare al primo raduno non completamente a secco di chilometri. Ci ritroveremo l’11 in Spagna e lì mi diranno anche che cosa si aspettano da me.

E tu che cosa ti aspetti?

Di rimettermi in carreggiata, poter dire la mia in qualche occasione e dimostrare che a trent’anni non sono da buttar via. Nel ciclismo attuale sarebbe davvero un gran risultato.