Dopo aver vinto la crono di apertura della Tirreno-Adriatico, Ganna ha ringraziato Cioni che lo seguiva sull’ammiraglia. Il percorso di Lido di Camaiore prevedeva due curve e una chicane: che cosa può avergli detto di così decisivo?
Lo abbiamo chiesto al toscano, che stasera lascerà la Tirreno-Adriatico per rientrare in corsa alla Per Sempre Alfredo e poi il Coppi e Bartali.
«Che cosa gli ho detto? Pippo è molto preciso – comincia Cioni – su tutto quello che riguarda le condizioni dell’asfalto. Le buche e i tombini. Quindi, anche se era un percorso facile, di buche ce n’erano e c’erano delle cose da trasmettere. Specialmente adesso che, con le posizioni estremizzate, non guardano più tantissimo avanti. Quindi se li aiuti a impostare la linea giusta, possono stare più tempo in posizione. Sono più aereodinamici. Se non devono guardare troppo avanti, riescono a tenere la posizione migliore. E questo su un percorso così veloce aiuta parecchio».
Questo significa che il sopralluogo sul percorso lo fate insieme o lo fai solo tu e lui si fida di cosa gli dici?
A volte io faccio un pre-sopralluogo. Però poi ne facciamo sempre uno insieme, in cui si confermano le varie note. Ieri si è fatto solo una volta, solo quello insieme. Lui davanti in bici con la radio e io dietro con l’ammiraglia. Lo seguivo e vedevo dove passava e gli chiedevo conferma. Poi se vedevo se c’era qualche buco, qualche tombino importante lo segnavo io. Di solito guido io e accanto ho chi prende nota. Altrimenti faccio guidare qualcun altro e sono io che scrivo. Alla fine del sopralluogo ho in mano una sorta di road book con tutte le problematiche del percorso.
Cosa c’è scritto?
Su un percorso più tecnico, fra le indicazioni si includono anche le curve, che però ieri non c’erano. In tutto gli avrò dato 20-25 indicazioni. Non abbiamo codici particolari, di solito gli scambi sono abbastanza semplici. Non ieri, lo ripeto, però in genere si indicano le posizioni, se stare con le mani sopra o sulle protesi. Se una curva è impegnativa si discute prima se c’è da frenare o non frenare, quindi può essere “full” o “frenare”. Ad esempio su percorsi più impegnativi, ci possono essere alcune curve che hanno la linea lunga, in cui bisogna stare larghi e poi chiudere. Oppure si dà l’indicazione se una curva ha l’uscita veloce o quando sono cieche o se tornano indietro. Però in genere, Pippo ha un’ottima memoria fotografica.
In quali occasioni allora l’indicazione diventa decisiva?
Quando magari sei in una corsa a tappe e non c’è la possibilità di fare una ricognizione, è chiaro che avere comunque una conferma dalla macchina li tranquillizza.
Si entra anche nel merito del quando spingere oppure cambiare rapporto?
Sì, anche se non era ieri il caso. Se si va verso una salita e c’è un punto che è stato identificato come passaggio importante, nelle note viene inserita la cambiata. Poi ci possono essere informazioni su potenze target da ricordare in alcune sezioni. Ma ormai non possiamo più essere in collegamento e vedere i loro dati tramite il Garmin, per cui la gestione dei rapporti e dei wattaggi sta tutta sulle sue spalle. In base alla simulazione che si è fatta prima della gara, puoi dare dei riferimenti di cui tenere conto.
Ieri al giro di boa è stato super cauto.
Sulla bici c’è Pippo. Se vuole fare un passaggio a 50 all’ora, è lui che prende la decisione finale. Ieri a tornare ha fatto in tranquillità anche l’ultima S, senza prendere rischi, perché comunque sapevamo che stava facendo un gran tempo. E soprattutto, cadere non piace a nessuno.
Che tipo di informazioni gli hai dato sui tempi?
Solo l’intermedio al passaggio, quando hanno comunicato i 10 secondi di vantaggio. In genere lui vuole l’informazione, quindi il riferimento con altri corridori, ma quello a volte cambia. Ogni corridore vuole le note a suo modo, Pippo vuole i distacchi.
Sono informazioni che lo condizionano?
Tante volte si dice: «Okay, noi facciamo il nostro e l’obiettivo è eseguire al massimo il piano. Se poi c’è uno più forte, chapeau!». Nel senso che non si varia la tattica se i tempi sono diversi. L’unica cosa che può variare è che in certe condizioni magari prendi un rischio un po’ più calcolato, se sei in vantaggio o se sei in svantaggio. Magari decide di tirare un po’ di più nelle curve.
Ad esempio nel record dell’Ora, Pippo ha sovvertito la tabella. Gli capita anche nelle crono?
Questa era corta. Comunque il discorso di voler seguire un programma al 100 per cento può essere un’arma a doppio taglio, che funziona se è fatta bene. Però in una gara a tappe, in cui magari hai una situazione pregressa di affaticamento, una cosa è quello che hai pianificato, altro come stanno davvero le cose. E se trovi una giornata di grazia, perché limitarsi? Quindi sì, lui di solito ha un piano, che però può cambiare per diversi fattori.
Quali?
Ad esempio il meteo. Se c’è una condizione meteo diversa da quella prevista, questo potrebbe rendere il piano sbagliato. Quindi con tutti provo a far capire cosa devono cambiare, se si accorgono che la condizione meteo è differente. Fra le variabili che a Pippo interessano molto c’è la durata.
La durata della crono?
Ieri è andato più veloce della durata che avevo ipotizzato, che era intorno ai 13 minuti (Ganna ha vinto in 12’28”, ndr). Quindi penso che ieri fosse in una giornata di grazia. Comunque era una crono semplice da gestire, perché l’andata era un po’ più veloce del ritorno, quindi abbiamo seguito una distribuzione super classica con l’obiettivo di arrivare a dare tutto all’arrivo. In altre crono, magari puoi decidere di spendere tutto in un altro posto e quindi si deve essere più attenti.
Pippo ha detto che di aver fatto tre blocchi di lavoro prima di arrivare alla Tirreno: tutto per vincere questa crono?
No, proprio no. Per vincere ieri ha lavorato solo nell’ultimo blocco, che abbiamo fatto in pista. Prima la bici da crono non l’ha neanche presa, perché abbiamo lavorato più in funzione della Roubaix.
Giorni fa, parlando con Luca Oggiano, è venuto fuori che la posizione di Ganna non sia ancora del tutto a posto…
Forse un passaggio in galleria potrebbe essere previsto, ma ad ora non è stato inserito nel calendario. La verità è che le posizioni non sono mai complete e chi si ferma è perduto.