C’è un filo sottile che lega Francesco Moser e Filippo Ganna. Non è la provenienza geografica (l’uno trentino, l’altro piemontese), né l’epoca ciclistica, ma è legato più allo snodarsi della propria carriera, fortemente legata alle grandi doti di passista di entrambi e da come siano riusciti ad entrare nel cuore della gente. Si sente, quando ne parla, che Francesco ha per Ganna una leggera predilezione, come se fosse lo specchio attuale delle sue imprese.
Non nascondiamocelo: a tanti il trattamento che la Ineos Grenadiers riserva a Ganna non piace a tutti e Moser è tra questi: «Quel che ho visto a inizio Giro mi ha indispettito: ma quando mai una maglia rosa si mette a tirare come un forsennato per i compagni? Fossimo stati ora, con un capitano meglio attrezzato per la classifica finale, potrei anche capirlo, ma all’inizio proprio no…».


Molti dicono che Ganna potrebbe un domani puntare a fare classifica…
Certo, ma su un percorso molto diverso, disegnato per un passista e se Ganna riuscirà a migliorare nelle grandi salite. Inoltre bisognerebbe eliminare un’autentica stortura esistente nei grandi Giri, ossia la mancanza di abbuoni per le cronometro. E’ qualcosa che non ho mai capito, perché si premiano gli scalatori nelle grandi montagne alpine e non i passisti nelle cronometro? Non è una faticaccia anche quella? E’ qualcosa che è completamente illogico…
Anche di Moser dicevano che non avrebbe mai vinto una grande corsa a tappe, ma alla fine il Giro arrivò…
Fu un’edizione particolare, il percorso mi si confaceva di più e soprattutto andai a caccia di abbuoni in molte tappe. La volata che feci il terzultimo giorno mi regalò 10” che furono molto importanti, anche a livello morale, per la sfida finale a Fignon.


Torniamo a Ganna: un altro paragone che viene spesso fatto è fra lui e Cancellara…
E’ un paragone che tecnicamente ci sta e spero che Ganna vinca tanto quanto lo svizzero. Il fisico è molto simile e parliamo di un campione, nel caso di Cancellara, che ha vinto tanto a cronometro, ma anche nelle classiche. Ganna è giovane e deve sicuramente migliorare, però la sua strada potrebbe essere quella.
A differenza però di Cancellara e più simile alla carriera di Moser, Ganna ha un grande passato/presente su pista…
Io non venivo dalla pista, mi ci dedicai per qualche anno finendo tre volte sul podio mondiale dell’inseguimento e vincendo a Ostuni nel ’76. Ganna fa bene a pensare all’Olimpiade, è un percorso intrapreso tanto tempo fa e che non ha ancora un capitolo finale, poi si vedrà.


Tu però nelle classiche avevi già ottenuto molto nei primi anni di carriera…
Tempi diversi ed evoluzioni diverse. Anche Ganna ha già dimostrato nelle classiche di poter far bene: non vinci una Roubaix da junior se non sei portato per quei percorsi e l’ultima Sanremo poi… Lo fecero tirare all’impazzata sul Poggio non si sa per chi, per finire oltre il 50° posto con il “capitano”… No, è sicuramente gestito male, di questo sono convinto.
Sei fiducioso sul suo futuro?
Moltissimo, mi piacerebbe vederlo già in autunno fare la Roubaix, potrebbe anche avere fortuna. Il tempo è dalla sua parte, state tranquilli…