GALLERY/Israel al lavoro in attesa di Froome e del Giro

25.01.2021
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Cozzi è rientrato ieri dal ritiro della Israel Start-Up Nation a Girona, il resto del gruppo partirà oggi. Nella voce del tecnico milanese si capisce che le cose sono andate davvero bene, in attesa che Froome torni in Europa. Devono ancora stabilire se Chris rientrerà su Milano e di lì si imbarcherà con il resto della squadre per lo Uae Tour o se volerà direttamente dalla California ad Abu Dhabi.

In attesa di conoscere il percorso del Giro d’Italia, il kenyano sta lavorando molto sodo nel centro di High-Performance Red Bull, consapevole di dover recuperare massa e tono muscolare. Il suo percorso viene monitorato costantemente dallo staff dei preparatori del team. Nel frattempo a Girona si è lavorato e si è lavorato bene.

Il britannico ha svolto un enorme lavoro di recupero muscolare
Il britannico ha svolto un enorme lavoro di recupero muscolare

«Mi è piaciuto – dice Cozzi – sono contento del lavoro che abbiamo fatto e il livello della squadra è cresciuto davvero di tanto. Ho visto i ragazzi già in forma e soprattutto motivati. De Marchi e Woods sono due grandi professionisti, Vanmarcke è incredibile. Questi sono uomini che trascinano il gruppo solo con lo sguardo».

Quanto è attendibile la possibilità che Froome partecipi al Giro?

Dipenderà tutto dal livello che Chris avrà nelle prime corse e poi, ovviamente anche dal percorso, di cui però qualcosa si è già capito. Diciamo che potrebbe servirgli correrlo. Ci saranno tappe impegnative, con 6-7 arrivi i salita di cui Sestola sarà il meno impegnativo. Avremo un Nord molto duro, ma a me piace che ci sia il Sud. In Puglia becchi il vento ed è come una tappa di salita. Se vai in Calabria puoi fare tappe con 4.000 metri di dislivello. Se ricordate bene, in Abruzzo, sir Wiggins che doveva papparsi il Giro, ci lasciò le penne. Nelle Marche ci sono quei muri. I velocisti possono contare su un’area pianeggiante di 400 chilometri nella Pianura Padana, per il resto sono condannati alle salite.

Si percepisce la presenza di Froome, anche se è così lontano?

Si capisce dalla voglia che tutti hanno di migliorare. Lo vedo su me stesso, lo vedo nel personale che cura i dettagli come non aveva mai fatto prima. Abbiamo avuto i capi in ritiro quasi per tutto il tempo, Sylvan Adams è stato fino a ieri. Quando è così la voglia di fare bene diventa contagiosa.

A proposito di velocisti, come sta Greipel?

Ho lavorato tanto con il suo gruppo, in cui ci sono anche Dowsett e Cimolai, perché verrà al Giro. Sono rimasto impressionato dalla sua potenza e da come la bici lo assecondi. Quando parte per lo sprint, la Factor non flette neanche un po’. Hanno trovato il giusto compromesso fra rigidità e aerodinamica. E poi avete visto quanto è cattiva? La scritta è prismatica e cambia colore. E poi avremo un solo modello, per fortuna…

Meno scocciature per i meccanici?

Esatto, c’è sempre nell’anno il momento in cui i corridori si mettono a fare storie. Invece questa abbiamo e su questa lavoriamo, facendo le dovute sistemazioni, guardando il millimetro. Mentre a marzo arriverà la nuova da crono.

Diversa dalla precedente?

La stanno sviluppando con Froome e Dowsett, che venendo dalla scuola britannica e avendo la testa su record dell’Ora, sta attento davvero ai minimi dettagli. Pensate che si è fatto realizzare un body per correre su strada con cui guadagna un bel mucchietto di watt. Costa 1.200 euro, ma è davvero performante.

Al Giro dunque ci saranno anche Dowsett e Cimolai?

Che però in quei giorni attende la nascita della bimba. Lui è stato super onesto e disponibile. Nei giorni della nascita, la corsa dovrebbe essere in Friuli. Ha detto: partiamo, poi si vedrà.

Chris Froome è rimasto ad allenarsi in California presso il centro high-Performance di Red Bull
Froome è rimasto ad allenarsi in California
E De Marchi?

Sono entrambi friulani, ma Cimo è sponda veneta ed è malleabile. Mentre Dema è sponda delle montagne ed è una bella testa dura. Lui dovrebbe fare il Giro e poi, in base alle Olimpiadi, forse anche il Tour. Però un passo alla volta. Intanto pensiamo allo Uae Tour e all’Etoile de Besseges. Poi la Tirreno, dove verremo con Woods e Martin. Dal Laigueglia stiamo aspettando una risposta, perché ci sono 29 squadre. E’ incredibile quanta voglia ci sia di correre. Per me si potrebbe partire in 6 per squadra, ma gli organizzatori non possono pretendere che portiamo Froome a tutte le corse. Lui ha il suo programma, sarebbe un errore stravolgerlo.