Le camminate sulle montagne attorno a casa sono sempre il suo modo per staccare la spina e pensare alla stagione successiva. Dalle vette sopra al lago di Lecco Barbara Guarischi vede il 2023 che la attende con i colori della SD Worx. Dopo tre anni lascia la Movistar per accasarsi alla corazzata olandese grazie ad un contratto biennale.
Un’occasione troppo ghiotta, sorta la scorsa primavera, per lasciarsela sfuggire. La SD Worx ha scelto Guarischi per pilotare il treno di Lorena Wiebes, l’altro grande acquisto del team guidato da Anna Van der Breggen e Lars Boom. Un piccolo assaggio del nuovo nucleo in cui si inserirà, Barbara ce lo ha avuto domenica scorsa durante il matrimonio tra Elia Viviani ed Elena Cecchini, sua futura compagna di squadra dopo le esperienze assieme alla Canyon-Sram. Alla cerimonia erano presenti anche Demi Vollering, Lonneke Uneken e Chantal Blaak, oltre ai due diesse.
Dei programmi imminenti e del ruolo che avrà accanto alla campionessa europea ne abbiamo discusso con Guarischi. Iniziando proprio dal giorno di quelle nozze…
Barbara è stata l’occasione per fare due chiacchiere in vista del 2023 con parte della tua nuova squadra?
No, non abbiamo parlato di nulla. Ci siamo divertiti. Abbiamo riso e scherzato. E’ stato giusto così, non era quella la sede per fare certi discorsi. Però giornate del genere sono perfette per conoscersi meglio al di fuori delle gare o dei ritiri. Credo che siano fondamentali per fare gruppo. Naturalmente mi fa piacere ritrovare Elena come compagna, sarà un punto di forza per me.
A proposito di ritiri, sai già qualcosa in merito?
Faremo il primo dal 15 al 25 novembre in California presso la sede di Specialized. Vedremo le bici, lavoreremo sul posizionamento e sulla meccanica. E credo che ci sarà spazio anche per un po’ di turismo. Tutti contesti in cui getteremo le basi per la prossima stagione facendo un bel team building. Poi dovremmo andare in Spagna dall’8 al 16 dicembre, per poi tornarci a gennaio e febbraio prima di iniziare a correre.
Cosa significa per te approdare in un team di questo calibro?
Inizialmente è stato un fulmine a ciel sereno. Ho preso al volo l’opportunità di venire alla SD Worx. Successivamente, col passare dei mesi, ho avuto modo di riflettere e pensare che questa è la ciliegina sulla torta. Sono partita quasi dal nulla o comunque da formazioni piccolissime. Nella mia carriera ho imparato che per ricevere bisogna dare. Forse è anche per questo che penso di essermelo meritato. Sono contenta, direi che mi sento realizzata. Però, attenzione. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza. E continuerò a dare anche qui come ho sempre fatto in passato.
Alla SD Worx mancava la velocista pura ed è arrivata Wiebes. Tu sarai la sua ultima ruota, come sarà il tuo lavoro?
Ci sarà da costruire un treno. Nessuno è abituato a farlo. Sembra facile ma, come si dice, c’è una bella differenza tra il dire e il fare. Sono sicura che ognuno di noi ci metterà qualcosa e dovremo essere brave a metterla al posto giusto. Per creare un buon treno e un buon lead-out ci vuole fiducia. La costruiremo. Il potenziale c’è, va solo trasformato e messo in pratica. Una volta che saremo affiatate sarà bello, perché dovremo saperci adattare e reinventare il treno ad ogni corsa.
Ci sarà tanta concorrenza alle gare. Tutte le squadre con una velocista vi correranno contro…
Lorena è molto forte di suo e senz’altro agevola il nostro lavoro. Però sappiamo che avremo tutti gli occhi puntati addosso e faranno di tutto per batterci. Tuttavia credo che sia anche giusto così, anzi è il bello delle corse. Questo sarà uno stimolo in più per dare il meglio. L’importante è essere sicuri di aver fatto il massimo per vincere poi ci starà anche poter perdere.
Hai già avuto modo di parlare con Lorena?
Non tanto per la verità. Ci siamo viste durante le prove del vestiario. Abbiamo fatto una chiacchierata generica, ma nulla di approfondito sul tema. Sotto quel punto di vista dobbiamo conoscerci meglio però avremo tempo.
Sei stata una sua avversaria in volata. Pensi di andare a rivedertene qualcuna per capire meglio come lanciarla allo sprint?
No, non guarderò nulla. Ogni volata è diversa. Voglio imparare a conoscerla direttamente dal vivo in bici. Cercherò di prendere dei riferimenti perché la volata da fare lo deciderà lei di volta in volta. Il treno dovrà adeguarsi. Solitamente è sempre così.
C’è una corsa in particolare che ti piacerebbe vincere con Wiebes?
Al momento dico nessuna. Anzi, qualsiasi gara sarà importante da sfruttare per vincere qualora ci sarà l’occasione.
Lavorerai solo con lei o potresti essere a disposizione di altre compagne o addirittura ritagliarti un tuo spazio?
Avrò un ruolo molto simile a quello degli ultimi anni. Adesso non sono interessata ad avere miei spazi. Mi metto in secondo piano, ho altri obiettivi e altre priorità. Sì, potrei essere al servizio di Kopecky se avesse bisogno. E se non ci sarà Lorena, lavorerò per Uneken, l’altra nostra velocista pura. E’ giovane e forte, avrò un occhio di riguardo per lei. Mi piacerebbe molto aiutarla a crescere.
Cosa puoi dare a Lorena e cosa ti può dare lei?
Non saprei proprio. Anche se sono più grande di lei, non mi sento arrivata da poter insegnare chissà cosa. So che ogni persona ti porta qualcosa di nuovo. Credo che abbiamo tanto da dare l’una all’altra. Tutto quello che abbiamo imparato dalle nostre esperienze, come i dettagli, ce lo scambieremo per migliorare l’intesa.