Selle SMP rinnova: altri due anni assieme ai Reverberi

09.12.2022
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Le settimane che portano alle festività natalizie sono sempre molto frenetiche per i team. I giorni passano veloci tra ritiri da programmare e materiale da consegnare, soprattutto se siamo di fronte all’ingresso di nuovi partner tecnici. Restando in tema, per la Bardiani-CSF Faizanè (che dal primo gennaio cambierà nome in Green Project Bardiani-CSF Faizanè) il 2023 si appresta ad essere un anno davvero importante. Dal prossimo anno la formazione diretta da Bruno e Roberto Reverberi correrà su biciclette De Rosa. Stiamo parlando dei modelli Merak e SK Pininfarina. Se cambia il fornitore tecnico della bicicletta, resta però confermato il partner delle selle, che per il terzo anno saranno Selle SMP.

Nei giorni scorsi l’azienda di Casalserugo, in provincia di Padova, ha rinnovato per altri due anni la collaborazione con la formazione diretta in ammiraglia da Roberto Reverberi.

Maurizio e Franco Schiavon con al centro il padre Martino, fondatore di Selle SMP
Maurizio e Franco Schiavon con al centro il padre Martino, fondatore di Selle SMP

Obiettivi comuni

Alla base di una collaborazione che dura già da tre anni e che è destinata a proseguire almeno fino alla fine del 2024 c’è sicuramente la condivisione di obiettivi che si vogliono raggiungere. A confermarlo sono Maurizio e Franco Schiavon, fratelli e titolari dell’azienda Selle SMP.

«Quando una partnership si fonda sul rispetto reciproco e sulla condivisione dell’obiettivo comune – raccontano – la meta è già raggiunta. Ma per mantenere alti gli obiettivi, bisogna sempre pedalare con convinzione e sguardo rivolto al futuro. Rinnoviamo con fiducia la collaborazione con la Bardiani-CSF Faizanè, perché la nostra azienda ha fatto propri i valori del ciclismo: sacrificio, fatica, dedizione, resilienza, onestà e correttezza. Se manca anche solo uno di questi valori non si vince».

Alle parole dell’azienda fanno seguito quelle del team attraverso il team manager Roberto Reverberi.

«Siamo felici – dice – che Selle SMP prosegua con questa partnership per le stagioni 2023-2024, tutti gli atleti del roster 2022 hanno utilizzato i loro prodotti trovandosi davvero bene. Abbiamo attuato una importante rivoluzione sportiva inserendo 7 nuovi atleti giovani nel nostro team. La rivoluzione c’è stata anche a livello di sponsor tecnici, con l’arrivo di De Rosa. Selle SMP rimane un’ottima costante in questo cambiamento, ci siamo sempre trovati bene. Pensiamo di avere allestito una squadra competitiva, speriamo di raccogliere insieme ai nostri partner delle belle soddisfazioni e di ottenere ottimi risultati. La stagione 2023 per noi sarà fondamentale. Un ringraziamento particolare alla famiglia Schiavon per la costante e proficua collaborazione».

Ampia disponibilità

Così come avvenuto in passato, gli atleti della Green Project Bardiani-CSF Faizanè saranno seguiti per tutta la stagione dallo staff di Selle SMP con il preciso obiettivo di trovare fin da subito la sella ideale. I modelli a disposizione del team saranno i seguenti: Composit, Evolution, F20/F20C, F30C, VT20/VT20C e VT30C.

Alcuni atleti presenti in squadra la scorsa stagione non hanno mancato di esprimere le loro sensazioni sui modelli appena provati. In alcuni casi si tratta di conferme visti gli ottimi riscontri avuti.

Filippo Fiorelli ha scelto il modello VT20C: «Ho voluto provare questa sella – dichiara – perché è più imbottita e comoda, ho sentito diversi benefici in questi giorni, al primo impatto è davvero ottima, ringrazio Selle SMP che mi ha guidato nella scelta».

Luca Covili, ha optato per il modello Composit: «Il 2023 – conferma – sarà il terzo anno consecutivo con questa sella. L’ho scelta fin da subito perché l’avevo già usata da under 23 quando correvo alla Palazzago e mi trovai bene fin da subito. Quando mi hanno chiesto quale volessi utilizzare, non ho avuto dubbi».

Samuele Zoccarato, campione italiano gravel, ha scelto invece il modello VT30C: «Una sella corta che aiuta a distendersi sulla bici e non ha punti scomodi sulla parte anteriore, quando si va in presa bassa. Per la mia conformazione fisica è l’ideale».

Selle SMP

Le Selle SMP della Bardiani? Gli appunti di Tonelli

17.02.2022
6 min
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Primi giorni di corsa. Tour of Antalya, a sud della Turchia. Durante l’intervista ad Alessio Martinelli pubblicata la settimana scorsa, l’occhio è andato alla sella della sua Dolomia. L’inconfondibile sagoma della Selle SMP, con la punta vistosamente verso il basso. La risposta del valtellinese, che avevamo seguito anche nella fase di messa in sella da un biomeccanico bergamasco, aveva chiarito che per il tipo di conformazione della sella e del suo bacino e per il modo che ha di pedalare, quella fosse l’inclinazione migliore.

Tour of Antalya, 2ª tappa, Alessio Martinelli spiega l’inclinazione della sua sella
Tour of Antalya, 2ª tappa, Alessio Martinelli spiega l’inclinazione della sua sella

Le scelte diverse

A quel punto, incuriositi, ci siamo messi a studiare le bici dei compagni e ci siamo resi conto che non tutti avessero lo stesso modello e da questo è nato l’approfondimento. Nostra guida d’eccezione è Alessandro Tonelli, bresciano di 29 anni che corre alla Bardiani-CSF-Faizanè dal 2015 ed è stato inserito nella spedizione turca per aggiungere un po’ di esperienza all’allegra… banda degli under 23.

«Avevamo già usato queste selle per due anni nel 2017 e 2018 – dice – poi nel 2019 e 2020 abbiamo avuto Selle Italia e dallo scorso anno siamo tornati con Selle SMP. Sono selle particolari. Diciamo che all’inizio ho dovuto abituarmi. Però adesso che ho trovato quella più adatta, con la larghezza perfetta per le mie ossa ischiatiche, sto bene».

La Bardiani al Tour of Antalya, ciascuno con la sua sella: una scelta soggettiva
La Bardiani al Tour of Antalya, ciascuno con la sua sella: una scelta soggettiva

Fra storia e scienza

Un po’ di storia, per arricchire il quadro. Come recita il sito dell’azienda, Selle SMP è un’azienda familiare italiana, fondata a Padova nel 1947 da Martino Schiavon, che ha puntato forte su qualità, ergonomia e innovazione. Il voler sottolineare il concetto di ergonomia si deve al fatto che Selle SMP ha introdotto sul mercato selle dal pronunciato canale centrale di scarico e con il becco curvo, in stile… Concorde, portando avanti una serie di concetti che hanno aperto la strada per i brand successivi.

Il canale centrale elimina la compressione nella zona perineale e prostatica, toglie di mezzo indolenzimento e formicolii genitali, protegge le strutture nervose e vascolari, mantiene il pieno flusso sanguigno, consente fluidità nel gesto e una migliore aerazione.

La F20C di Tonelli ha un disegno più “piatto” e tradizionale rispetto alla Evolution
La F20C di Tonelli ha un disegno più “piatto” e tradizionale rispetto alla Evolution

La punta a becco d’aquila consente maggior comfort quando si pedala in presa bassa, libertà di avanzamento in punta e riduce la compressione sugli organi genitali. In parallelo l’area di appoggio è ampia e offre supporto e stabilizzazione del bacino, riduce gli scompensi articolari e, agevolando la spinta, riduce il dispendio energetico. 

L’avvallamento posteriore infine riduce le compressioni a carico del coccige. Unito a tutto ciò, il telaio ha un disegno che permette il massimo range di regolazione, offre stabilità laterale e assorbimento delle vibrazioni.

Questi i concetti, poi però tocca ai corridori scegliere e passarci sopra delle ore.

La sella giusta

«Dal mio punto di vista – racconta Tonelli – qualunque sia la marca di sella che usi, devi trovare la tua, quella più adatta alle tue caratteristiche anatomiche. In Selle SMP hanno sviluppato vari modelli proprio per consentire a tutti di trovare la più giusta. Diciamo che una sella che per sua vocazione previene prostatite e problematiche del genere, è una sella molto adatta per gli amatori. E’ adatta per farci tanti chilometri da seduto e mi rendo conto, guardando in giro, che ha preso parecchio piede».

Il telaio della F20C è in carbonio: la sella così fatta pesa 210 grammi
Il telaio della F20C è in carbonio: la sella così fatta pesa 210 grammi

F20C, la più corta

Se il modello Evolution, quello usato da Martinelli, è lo stesso scelto che Tonelli aveva utilizzato nel 2018, per il 2022 il bresciano ha iniziato a usare la F20C, che nasce per atleti dal bacino stretto (9-11,5 centimetri). Il modello ha il telaio in carbonio unidirezionale, larghezza di 134 millimetri, lunghezza da 250 per un peso di 210 grammi.

«La C significa corta – conferma – perché altrimenti la F20 sarebbe più lunga di oltre 2 centimetri (277 contro 250, per l’esattezza, ndr). E’ una sella più piatta rispetto ai modelli precedenti, come appunto le Evolution. Per me che sono sempre stato abituato a stare seduto, quindi non ho problemi, è perfetta. Uno come Martinelli invece, che è più leggero e sta sempre in piedi, trova la F20C un po’ troppo rigida e rischia di farsi male “sotto”. Per questo usa la Evolution».

La sella Evolution ha pure il telaio in carbonio, pesa 205 grammi
La Evolution ha pure il telaio in carbonio, pesa 205 grammi

Evolution, un must

E qui si parla proprio della sella che costituisce la bandiera di Selle SMP, il marchio di fabbrica. Anche in questo caso il telaio è in carbonio, ma rispetto alla F20C cambiano le misure (129 millimetri di larghezza per 266 di lunghezza) e l’adattabilità a ossa ischiatiche da 9 a 11 centimetri.

«Ho utilizzato – conferma Tonelli – la Evolution nel 2017-2018, ma ora le stesse forme accomunano tre modelli. Evolution, appunto, con un’imbottitura media. La Stratos, con imbottitura più sottile. Infine la Composit senza imbottitura (ha lo scafo in Nylon 12 caricato carbonio, su cui è applicato il rivestimento in vera pelle, ndr)».

La Stratos ha imbottitura in elastomero espanso, pesa 225 grammi e misura 131×266 millimetri
La Stratos ha imbottitura in elastomero espanso, pesa 225 grammi e misura 131×266 millimetri

«Alla fine la forma della sella è uguale – prosegue – cambia solo l’imbottitura. Mentre la F20C che uso io la sviluppano con la stessa che ha l’Evolution. Anche questa è una sella con cui devi trovare il giusto feeling e poi vai alla grande. Il fatto di tenerla inclinata come Martinelli è anche questione di abitudine del corridore. Anch’io la tenevo così, ad esempio: avevo una differenza tra la parte davanti e la parte dietro di più di un centimetro. E’ la forma che ti porta a cercare l’inclinazione, mentre su quella che ho adesso non c’è così tanta differenza».

La stagione è appena iniziata e abbiamo sentito anche ieri Trentin e Pernsteiner insistere sulla necessità di una sella che sia il più possibile adatta alle proprie caratteristiche. Tonelli lo ha appena confermato. Ed è lampante che, allo stesso modo in cui entrando in un negozio o su un e-commerce si resta stupiti dalla varietà dei modelli, anche i corridori hanno la stessa necessità di scegliere la sella più adatta. E per loro si tratta di una necessità davvero impellente.