Zana Sazka 2021

Zana, storia di una vittoria vissuta metro per metro

11.08.2021
4 min
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Ultima tappa del Sazka Tour. Siamo in Repubblica Ceka ma la partecipazione è davvero qualificata, molti soprattutto i giovani in gara per effettuare le prove generali dell’imminente Tour de l’Avenir, anche se l’Intermarché Wanty Gobert non fa mistero di voler portare a casa la corsa con due vecchi marpioni come Rein Taaramae (EST) e Jan Hirt (CZE). In classifica però comanda un italiano, Filippo Zana (Bardiani CSF Faizané) che nella frazione precedente aveva fatto il vuoto insieme al norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Dare Development Team). Zana ha un bottino di 22”, in altri momenti potrebbe essere sufficiente, ma alla partenza c’è un’aria strana…

I compagni di squadra di Zana gli sono tutti attorno: che correranno per lui è scontato, che lo proteggeranno altrettanto, ma il messaggio arrivato dall’ammiraglia è chiaro: «Filippo, devi stargli incollato alla sella, non perderlo mai di vista perché non si è rassegnato…».

Zana Bardiani 2021
Filippo Zana scortato dalla sua squadra: al Sazka Tour la formazione di Reverberi ha dato una bella lezione di ciclismo
Zana Bardiani 2021
Filippo Zana scortato dalla sua squadra: al Sazka Tour la formazione di Reverberi ha dato una bella lezione di ciclismo

Taaramae? Non è lui il nemico…

E’ vero che Taaramae ha ancora velleità, in fin dei conti è a 29” e l’estone sa come si corre una gara a tappe, eppure tutti puntano dritto sul norvegese, che all’Avenir dicono voglia sbancare e raccogliere il testimone dall’ultimo vincitore, il connazionale Tobias Foss per poi approdare in una grande squadra. Filippo ha capito fin troppo bene e non se lo farà sfuggire.

La tappa finale è in circuito e al penultimo giro Taaramae ha sparato la sua cartuccia, anche perché i compagni di squadra di Zana hanno fatto buona guardia. L’estone finirà presto le energie tanto da pensare poi solo a difendere l’ultimo gradino del podio. Johannessen però sembra il gatto pronto a tirare fuori gli artigli, tanto è vero che al traguardo volante batte tutti: ecco che un pochino di quel gruzzolo è già evaporato…

Hai voglia a dire che non è certo una gara del World Tour: sei lì, a un passo dalla vittoria, ma “quello” ci pensa eccome. Paura? Sì, perché negarlo? Un po’ c’è, ma è quella paura sana che ti mantiene concentrato, che ti dice che devi stare attento a non sbagliare. Incollato alla sua sella, così hanno detto e così bisogna fare…

Zana Adriatica 2021
Per Zana 4 vittorie nel 2021 e il quinto posto all’Adriatica Ionica Race, fra i “grandi”
Zana Adriatica 2021
Per Zana 4 vittorie nel 2021 e il quinto posto all’Adriatica Ionica Race, fra i “grandi”

La sfida uomo contro uomo

Ultimo giro e Johannessen parte. Una fucilata. Questa volta non ci sono i compagni, bisogna provvedere da soli. Filippo gli resta attaccato, dietro si fa il vuoto. Uno contro l’altro: la storia del ciclismo è piena di questi testa a testa. Quando Bertoglio e Galdos se le diedero di santa ragione nel finale del Giro ’76, oppure Hinault e Zoetemelk alla tappa conclusiva del Tour ’82 Zana non era ancora nato, ma sa bene che questi finali accrescono il pathos di una corsa e affascinano gli spettatori. Nel loro piccolo, i due stanno scrivendo una piccola pagina di storia.

Johannessen sembra un toro imbufalito, i chilometri scorrono sotto le ruote e sa che deve staccarlo. Il circuito presenta un breve strappo, il norvegese spinge come un forsennato sui pedali ma Zana resta lì, con la sua maglia gialla indosso, ribatte colpo su colpo e ogni metro che passa sente le sue energie crescere. Lo affianca, si guardano e quello sguardo dice tutto: tu vincerai la tappa come hai fatto ieri, sei il più veloce, ma io non cedo.

Zana Sazka Tour 2021
Il podio finale del Sazka Tour con Zana fra Taaramae (3°) e Johannessen (2°)
Zana Sazka Tour 2021
Il podio finale del Sazka Tour con Zana fra Taaramae (3°) e Johannessen (2°)

Ma la partita non è finita…

I due arrivano fianco a fianco. Per Zana è il trionfo, miglior viatico per la corsa francese non ci potrebbe essere. La squadra fa festa, dietro Luca Covili e Davide Gabburo hanno fatto buona guardia finendo anche davanti al gruppo. Sul podio, un nuovo sguardo che sa di avvertimento: la sfida non è finita, ci si rivede sulle Alpi.

Filippo è pronto, tornato a casa ha cambiato le valigie, messo da parte la maglia della Bardiani e ripiegato quella della nazionale. Correre in azzurro è un grande onore ed è pronto a gettarsi nella mischia: in Repubblica Ceka ha visto che la condizione è al suo apice, come doveva essere, ora però si sale di qualche gradino perché non ci sarà solo Johannessen: gente come Umba e Ayuso li conosce bene, ma è il norvegese quello che ha il dente avvelenato…