Il talento di Chantal Pegolo, a quota quattro fra le juniores

23.06.2024
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Ha già 4 vittorie in carniere e quando sei appena entrata nella dimensione junior non è cosa da poco. Di Chantal Pegolo si sente parlare da tempo, già da allieva era emersa come un talento puro, un diamante grezzo che aveva solo bisogno di essere lavorato e le prime avvisaglie sono davvero più che positive.

Non è solamente questione di risultati. La sensazione che si ha parlandoci è quella di una ragazza che a dispetto della giovanissima età sia già davvero sul pezzo, concentrata su quel che potrà fare e soprattutto conscia delle grandi possibilità in suo possesso, se saprà lavorarci sopra nulla è precluso.

Già da allieva Chantal Pegolo si era messa in chiara evidenza come ciclista fra le più complete
Già da allieva Chantal Pegolo si era messa in chiara evidenza come ciclista fra le più complete

«Non mi aspettavo certamente di iniziare così, già alla prima gara ho chiuso seconda e da lì ho sempre avuto risultati buoni. Quando mi sono avvicinata alla nuova categoria pensavo che dovevo imparare, che avrei dovuto avere pazienza, invece è venuto tutto molto naturale. Mi sono ambientata in fretta, anche, anzi soprattutto dal punto di vista tecnico».

Rispetto alla tua attività da allieva che differenze hai trovato?

I percorsi sono sicuramente più impegnativi, ma soprattutto quello che mi ha impressionato sono le medie, si viaggia costantemente oltre i 40 all’ora quando nella categoria inferiore difficilmente ci si arriva anche in tratti brevi. C’è un cambio abissale, poi devo dire che è molto divertente poter correre con le più grandi, quelle della categoria superiore perché s’impara tanto.

L’ultima sua gara sono stati i tricolori a cronometro, chiusi al 25° posto (foto Frantz Riva)
L’ultima sua gara sono stati i tricolori a cronometro, chiusi al 25° posto (foto Frantz Riva)
Gareggiare con la categoria superiore sarebbe utile secondo te anche per le allieve?

Io penso proprio di sì, magari in pochi selezionati eventi per acquisire esperienza. Lo si vede quando ci confrontiamo con quei Paesi esteri dove una cosa simile viene fatta, hanno un background superiore che certamente aiuta molto. Sii acquisisce un altro modo di correre.

Che tipo di atleta sei, quali sono i percorsi dove ti trovi meglio?

Me la cavo un po’ dappertutto, in pianura come in salita, sono poi abbastanza veloce. Diciamo che mi devo ancora scoprire appieno, ma non dimentico mai che sono appena all’inizio del mio percorso di crescita quindi c’è tutto il tempo per capire quali sono le mie vere caratteristiche.

La volata vincente della friulana a Gossolengo, precedendo la Bulegato
La volata vincente della friulana a Gossolengo, precedendo la Bulegato
Sin da quando eri allieva però, di te si diceva già che sei un elemento molto duttile e soprattutto capace di fare squadra…

Questo mi fa piacere e vedo che si sta ripetendo anche nella mia squadra juniores dell’Uc Conscio Pedale del Sile. Siamo un bel gruppo, ci diamo una mano e abbiamo legato molto anche con lo staff, infatti ogni vittoria singola è una vittoria di tutto il gruppo.

Qual è stata finora la tua più bella gara?

Se devo essere sincera, al primo posto non metto una mia vittoria, ma la partecipazione al Tour du Gevaudan in Francia. Anche se non è andata benissimo o almeno non come io speravo: il primo giorno sono andata obiettivamente male, il secondo mi sono un po’ ripresa centrando la Top 10, ma avevo altre speranze. Tra quelle vinte metto al primo posto le due gare di Gossolengo, il Trofeo Burzoni a cronometro e il GP di Gossolengo dove, su un percorso che era davvero adatto alle mie caratteristiche, sono entrata nella fuga decisiva con una decina di atlete battendo la Bulegato allo sprint.

La friulana ha già fatto parte della nazionale juniores in due prove di Nations Cup
La friulana ha già fatto parte della nazionale juniores in due prove di Nations Cup
Come sei arrivata al ciclismo?

Ho avuto un esempio e un maestro d’eccezione in un mio vicino di casa, Manlio Moro. Lo vedevo vincere e volevo fare come lui finché a casa non si sono convinti e mi hanno portato a gareggiare, da lì non mi sono più fermata.

Hai seguito le sue gesta anche su pista?

Non proprio spinta da lui. Nel mio team tutte fanno la doppia attività proprio perché ritenuta utile per la strada, così anch’io faccio le gare nei velodromi, preferisco le specialità di endurance, quelle che fanno parte dell’omnium, tra le quali devo dire non ho preferenze particolari. Mi piacciono tutte…

Chantal con la Sanarini, oro agli Eyof 2023 e con l’altra azzurra Rapporti
Chantal con la Sanarini, oro agli Eyof 2023 dove la friulana ha chiuso sesta
Tu lo scorso anno eri con la Sanarini agli Eyof: che esperienza è stata?

Bellissima, davvero entusiasmante. Io sono portata a fare nuove conoscenze, a parlare e soprattutto mi era piaciuto potermi confrontare con le mie coetanee in inglese. E’ stata un’esperienza bellissima, ma a me piace molto poter gareggiare all’estero, infatti sono sempre contenta quando sono convocata in nazionale, poi vestire la maglia azzurra ha sempre un grandissimo valore che va onorato dando il massimo.

Magari potrai conquistarne un’altra nelle prove titolate…

Io lo spero e intanto conto di far molto bene ai campionati italiani di fine mese a Casella. Proprio per potermi guadagnare una maglia azzurra per i mondiali. Non è proprio il percorso ideale per me, troppo duro ma posso mettermi a disposizione delle compagne e lavorare per loro.

Hai una ciclista di riferimento?

Non proprio, il mio riferimento è Moro, non vedo l’ora di seguirlo a Parigi…

Chi sono le nuove juniores? Partiamo da Virginia Iaccarino

10.04.2023
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Prima uscita all’estero per le ragazze junior italiane e subito un risultato importante. Il 4° posto di Virginia Iaccarino firmato qualche giorno fa alla Gand-Wevelgem ha un sapore speciale perché è la testimonianza che, dopo i risultati a sensazione ottenuti fino alla fine del 2022 dalla generazione di Ciabocco, Venturelli, Pellegrini il movimento femminile è vivo e ha già validi ricambi sui quali Sangalli sta lavorando.

Entriamo allora nel mondo di Iaccarino, trevigiana in procinto di compiere 17 anni (lo farà il 25 maggio), approdata quest’anno alla corte di Giovanni Fidanza al Team Isolmant. Fino alla passata stagione era all’Uc Conscio Pedale del Sile e a onor di cronaca va detto che il suo addio non è stato indolore nel team veneto: dai dirigenti della società sono stati dissimulati a fatica i malumori per il suo addio, parlando anche di una mancata compensazione a favore della società (che l’attuale regolamento comunque non prevede).

La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp
La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp

Virginia da parte sua non deve rimproverarsi nulla, le sue parole spiegano con naturalezza e logica la scelta: «Fino allo scorso anno ho militato nel team, nei due anni da allieva il tecnico era Roberto Botter che mi ha seguito come fossi una figlia, con attenzione estrema insegnandomi tantissimo. Io tra l’altro ero arrivata “in corsa”, a metà stagione del primo anno e sono stata benissimo, voglio citare anche Romina Gatto, anche lei fondamentale nel ruolo di tecnica. Il fatto che non mi avrebbero potuto più seguire mi pesava, inoltre è arrivata l’offerta del team lombardo con un prestigio enorme, non potevo dire di no».

La scelta seppur recente ti ha soddisfatto?

Assolutamente sì, è stata quella giusta. Pur essendo al primo anno junior ho la possibilità di allenarmi e di competere con ragazze elite, più grandi ed esperte e questo mi dà la possibilità di crescere. Mi sono molto vicine, sia in allenamento che in gara e mi accorgo che anche grazie a loro sto migliorando, non solo in bici, ma anche come persona.

Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Che cosa ti è rimasto della trasferta di Gand con la nazionale?

E’ stata una bellissima esperienza a prescindere dal risultato, ho imparato davvero tanto perché erano condizioni di gara diverse da quelle che ho sempre affrontato. E’ stato fondamentale lavorare con Sangalli nei giorni precedenti. Mi ha spiegato come affrontare il vento dalle diverse direzioni, come comportarmi con i ventagli, si vede che ha una competenza enorme.

Tu che ruolo avevi in squadra?

Non ero la punta, nei propositi dovevo provare a entrare nella fuga iniziale, ma appena ci si provava chiudevano subito. A quel punto avrei dovuto lavorare per la volata di Siri o Piffer che era la punta principale, ma nel finale mi sono accorta di essermela persa di ruota in una curva con il pavé. A quel punto ho pensato a tirare avanti e giocarmi le mie carte per portare comunque a casa qualcosa.

Tu sei una velocista?

Diciamo che mi difendo, ma le volate di gruppo non fanno per me. Sono la classica passista veloce, che in salita fatica tantissimo. Non nascondo che in tante corse per me è dura emergere…

La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
Come ti sei ritrovata in questo mondo?

E’ “colpa” di mio fratello, che correva da ragazzino, era un G6. Io andavo a vederlo con i miei genitori e volli provarci anch’io, allora mi iscrissero a qualche prova promozionale di mtb. Poi sono entrata nella squadra del mio paese, ma dopo un po’ ho detto che volevo provare la bici da strada e da allora, quand’ero esordiente primo anno, non ho più smesso. A differenza di mio fratello…

Hai problemi a conciliare il ciclismo con la scuola?

Eh, non è facile. Soprattutto ora che il team non è più della mia zona ma è in Lombardia, per allenarmi devo fare molte ore in treno e le sfrutto per studiare. Devo dire che a scuola mi aiutano molto, posso usufruire delle agevolazioni studente-atleta, ma è anche vero che ho accumulato molte assenze. Studio all’Istituto Scientifico-Chimico di Agordo (BL), non proprio a due passi.

Parlavi prima di mtb: anche tu sei per la multidisciplina?

No, mi concentro sulla strada. Ho fatto ciclocross una stagione, ma impegnarmi con le trasferte anche d’inverno era troppo pesante per lo studio. Mi piaceva il triathlon, ma richiede troppa preparazione curare tre specialità, il ciclismo basta e avanza.

Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Che cosa hanno detto a casa del tuo risultato di Gand?

Sono stati felicissimi, anche per loro è stato inaspettato. Prima della gara tutti mi incitavano e dicevano di stare calma, di non pormi pressioni e pensare solo a quel che dovevo fare. Fidanza mi spiegava che è proprio quando non ti responsabilizzi troppo, che il risultato arriva ed è stato così.

Che impressione ti hanno fatto le ragazze che sono arrivate davanti?

Le avevo viste anche al Trofeo Binda. Ferguson si vede che ha qualcosa più delle altre, è un talento puro, ma se devo dire, contro tutte le altre ce la giochiamo. Sono forti, ma non sono dei fenomeni…

Conscio Pedale del Sile, società per sole donne

21.07.2022
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Nel panorama junior femminile caratterizzato dalle sfide fra la vicecampionessa europea Ciabocco e la Venturelli, c’è un team in Veneto che sta producendo talenti in serie, l’Uc Conscio Pedale del Sile. Se la De Vallier è quella che con maggior costanza si piazza alle spalle delle due stelle della categoria (senza dimenticare la Pellegrini, altra emergente tanto su strada quanto su pista), Michela De Grandis si sta rivelando come una delle più promettenti, non solo e non tanto per i suoi pur lusinghieri risultati che le hanno schiuso le porte della nazionale, quanto per il suo modo di interpretare le corse in maniera molto matura.

Entrambe vengono da un sodalizio antico eppure nuovo, relativamente parlando delle ragazze. Il Conscio Pedale del Sile è diventato ormai un riferimento nel settore, ma Christian Vettorello che ne è il responsabile ricorda che gli inizi sono tanto lontani quanto diversi.

«La società esiste fin dal 1985 – racconta – era nata per dedicarsi alle categorie più piccole, poi man mano si è allargata fino ad arrivare agli junior. Nove anni fa c’è stato l’allargamento al settore femminile, sempre partendo dalle categorie più piccole e non senza sorpresa siamo arrivati alla chiusura dell’intero comparto maschile per concentrarci sulle ragazze».

De Grandis Monselice 2019
La vittoria della De Grandis al GF Città di Monselice 2019. Già da allieva era evidente il suo talento
De Grandis Monselice 2019
La vittoria della De Grandis al GF Città di Monselice 2019. Già da allieva era evidente il suo talento
Come mai questa scelta controcorrente?

La ragione è semplice: nel territorio ci sono tante società che agiscono nel settore maschile, eravamo solamente una del mucchio. Invece in campo femminile siamo rapidamente diventati un riferimento e inoltre possiamo in questo modo concentrare tutte le nostre risorse per loro.

La gestione della società femminile ha costi alti?

Sì, perché vogliamo dare alle ragazze tutto il meglio in fatto di mezzi, assistenza e quant’altro. Abbiamo addirittura acquistato un pullman per seguire le atlete nelle loro trasferte, completo di tutto: saremo l’unica società ad avere un mezzo simile. D’altronde ora viaggiamo con i furgoni sempre carichi.

Come è vista dagli sponsor questa spinta così forte verso il ciclismo femminile?

Inizialmente erano molto scettici. Siamo in un territorio dominato da calcio e rugby, dove il ciclismo ha una grande tradizione legata però agli uomini. Quando lanciammo la nostra idea trovammo grande diffidenza, lo sponsor però ci regalò due bici e da lì abbiamo iniziato il nostro cammino, partendo dalle esordienti. I risultati sono arrivati quasi subito e con essi l’entusiasmo è cresciuto ampliando anche gli investimenti. Chi lavora con noi è sempre più coinvolto e desideroso di migliorare.

Sile Genna 2022
La rappresentativa veneta ai Tricolori Allieve con la Genna in maglia tricolore (foto Fabiano Ghilardi)
Sile Genna 2022
La rappresentativa veneta ai Tricolori Allieve con la Genna in maglia tricolore (foto Fabiano Ghilardi)
Quante ragazze avete nel gruppo?

Siamo arrivati a 13 fra esordienti e allieve e a 11 junior. I risultati arrivano in serie: a Boario Terme (BS) abbiamo vinto il titolo italiano allieve 2° anno con Francesca Genna prendendo anche il terzo posto con Chantal Pegolo. Il futuro è assicurato.

In questo contesto che valore hanno le prove di De Vallier e De Grandis?

Sono le guide del gruppo, il riferimento assoluto. Si impegnano tantissimo, vogliono fare sempre di più e trascinano le altre. Nei loro confronti sono molto ottimista, penso che potranno davvero andare lontano se continueranno con la stessa costanza e concentrazione.

Parliamo di Michela De Grandis: qual è la sua grande forza?

Ha un carattere straordinario, una determinazione e una grinta che mi fanno dire che può avere un grande futuro nel ciclismo che conta. Da questo punto di vista è davvero eccezionale e questa voglia di emergere non passa inosservata.

Sile De Grandis 2022
La giovane Michela De Grandis con la sua costanza è un punto fermo anche della nazionale
Sile De Grandis 2022
La giovane Michela De Grandis con la sua costanza è un punto fermo anche della nazionale
Quali sono le differenze principali fra le due?

De Vallier è molto veloce e in volata può sempre dire la sua, va discretamente in salita ma è soprattutto sui percorsi misti e vallonati che emerge. De Grandis è un’atleta ibrida nel senso che va forte dappertutto, anche se predilige le salite corte che le fanno da trampolino di lancio. Fisicamente si equivalgono, sono entrambe esili, attentissime all’alimentazione e a tutto quel che riguarda la preparazione. Non solo in bici, ma anche come esercizi in palestra e di stretching. Poi hanno un modo di affrontare le gare che mi piace molto: non si danno mai per vinte e finita una gara già pensano alla successiva, non si disperano mai per una giornata storta.

Secondo te perché ottengono più piazzamenti che vittorie?

E’ una cosa su cui riflettevo e una risposta dipende dalla provenienza geografica. La Ciabocco viene dalle Marche, appena scende di casa ha davanti percorsi vallonati e salite dove allenarsi. Qui noi abbiamo almeno 30 chilometri da fare se vogliamo trovare anche un minimo accenno di salita e questo pesa. Un aiuto da parte nostra viene dalla pista, che le ragazze abbinano regolarmente all’attività su strada.

De Vallier salita 2022
Elisa De Vallier continua a emergere, soprattutto in salita sognando una chiamata mondiale
De Vallier salita 2022
Elisa De Vallier continua a emergere, soprattutto in salita sognando una chiamata mondiale
Quindi la vostra società è favorevole alla multidisciplina?

Ci mancherebbe! La pista affina la guida, l’occhio in corsa, è fondamentale che la loro crescita passi per il maggior numero di esperienze possibile. Su questo è d’accordo anche il nostro preparatore Fabio Baronti che infatti tiene conto di entrambe le discipline.

Che cosa diresti se squillasse il telefono e dall’altra parte ci fosse un team di primo piano per prendere le tue ragazze?

Sarebbe un premio per loro che fanno davvero vita da corridore e per me che ci metto l’anima per sostenerle. Qualche sirena c’è, lo ammetto e non solo per loro due. Noi vogliamo che il prossimo anno restino, perché hanno la maturità e la scuola viene sempre prima di tutto. Su questo non si transige…

De Vallier, tanti piazzamenti sognando di passare pro’

26.06.2022
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La stagione delle junior ha sicuramente due prime attrici come Federica Venturelli e Eleonora Ciabocco, ma alle loro spalle si sta distinguendo una ragazzina veneta che ha nella costanza di risultati la sua forza. Gli ordini di arrivo non mentono: Elisa De Vallier è pressoché sempre lì, appena dietro le due grandi rivali e la cosa non è sfuggita agli addetti ai lavori, perché tali risultati significano applicazione e rendimento garantito.

La ragazza della Conscio Pedale del Sile ha dalla sua una gran voglia di emergere, pur sapendo di avere ancora molto da apprendere e di avere ancora un divario dalle prime due, guardate più con ammirazione che con invidia.

«Vederle davanti non è una sorpresa – dice – avveniva così anche da esordiente e allieva, erano le prime assolute e continua ad essere così. Sanno dove possono arrivare e sono concentrate per questo, è questo il lato di loro che apprezzo di più».

De Vallier compagne
Nella Conscio Pedale del Sile Elisa ha trovato un ambiente ideale e anche uno stimolo nell’altro talento Michela De Grandis
De Vallier compagne
Nella Conscio Pedale del Sile Elisa ha trovato un ambiente ideale e anche uno stimolo nell’altro talento Michela De Grandis
C’è qualcosa di diverso rispetto a te?

Forse quella consapevolezza di se stesse che le porta ad avere sempre maggiore fiducia e convinzione e ad allenarsi meglio. Vedo con quale cura sono seguite, ma anche quanto impegno ci mettono, ma da questo punto di vista certamente non sono da meno, anche io prendo questa attività molto seriamente…

Quando hai iniziato?

Praticamente subito, perché i miei genitori sono appassionati di ciclismo. Mio padre gareggiava, come mio fratello e mia sorella maggiore. Andavamo a guardare le loro gare ma io mi annoiavo, mi piaceva di più pedalare. Così a 7 anni ho iniziato a fare anch’io le mie prime gare con la Sanfiorese, poi ho corso con le giovanili della Fassa Bortolo prima di passare al team attuale dove mi trovo molto bene.

E guardare le gare di ciclismo ti annoia ancora?

No, mi piace, cerco sempre di seguire le gare e di carpire qualche segreto ai migliori. Ma non nascondo che pedalare mi piace di più…

De Vallier Fassa
Elisa De Vallier con la divisa della Fassa Bortolo, con la quale ha corso nelle categorie giovanili
De Vallier Fassa
Elisa De Vallier con la divisa della Fassa Bortolo, con la quale ha corso nelle categorie giovanili
Dove ti trovi meglio in quanto a percorsi?

Preferisco quelli mossi, dove c’è salita, dove c’è possibilità di “agitare le acque”. Sono abbastanza veloce, ma non amo certamente gli sprint affollati, preferisco arrivi ristretti dove meglio riesco a sfruttare le mie doti che sto affinando con la pista.

A tal proposito notiamo che siete ormai in tante che dividete la vostra attività fra strada e pista…

I benefici sono evidenti, io avevo iniziato da allieva, poi a causa del lockdown ho dovuto lasciarla perdere. Ho ripreso da poco, praticamente quando ci sono competizioni nazionali ci ritroviamo tutte. Comunque ammetto che continuo a prediligere la strada, mi diverte di più.

Quali sono le specialità su pista che preferisci?

Quelle che più rispecchiano le caratteristiche delle prove su strada, quindi lo scratch oppure la corsa a punti. Le gare individuali non le amo molto, non solleticano la mia fantasia.

De Vallier Noventa 2021
La bellissima vittoria conseguita a Noventa, anche contro le Elite come Silvia Zanardi (foto Soncini)
De Vallier Noventa 2021
La bellissima vittoria conseguita a Noventa, anche contro le Elite come Silvia Zanardi (foto Soncini)
Qual è stata la gara più bella che hai finora disputato, quella che ti è rimasta maggiormente impressa?

Probabilmente quella Open di Noventa Vicentina dello scorso anno, dove ho vinto la volata di gruppo con gente importante alle mie spalle, anche la Zanardi che aveva appena vinto il titolo europeo. Allo stesso livello però metto anche una gara da esordiente vinta in Lombardia a Sabbio Chiese, perché vincere lì per una ragazzina veneta significa tanto, c’è sempre una forte rivalità fra di noi…

I tuoi continui piazzamenti non stanno passando inosservati. Ti accorgi di essere migliorata rispetto allo scorso anno?

Sì, tanto. Quando ho cambiato categoria ho avuto bisogno di tempo per abituarmi e prendere le misure. Ora va molto meglio, ma mi accorgo anche che c’è tanto da migliorare perché se qualcuna arriva sempre davanti significa che ci sono aspetti da mettere a punto e fare altri salti di qualità.

Tanti piazzamenti possono voler significare anche una chiamata in azzurro…

Sarebbe bellissimo. Darei qualsiasi cosa per indossare quella maglia e mi metterei a disposizione delle più forti, sarei pronta a correre solo per aiutare chi ha più possibilità e condividere un buon risultato perché lo sentirei anche mio. Sarebbe davvero una soddisfazione per me.

Il podio Esordienti a Sabbio Chiese 2018, un successo che Elisa ricorda ancora oggi (foto Ghilardi)
De Vallier Sabbio Chiese 2018
Il podio Esordienti a Sabbio Chiese 2018, un successo che Elisa ricorda ancora oggi (foto Ghilardi)
Tu che arrivi quasi sempre tra le prime 5, ai tricolori a cronometro sei arrivata dietro, come mai? Non ti piace quella specialità?

Mi piace ma so anche che va preparata bene e finora non ho potuto ancora farlo. Venivo da giornate impegnative, con molte gare e sin dal mattino mi sono sentita appesantita. E’ stata proprio una giornata no…

Veniamo alla tua quotidianità: come riesci a conciliare scuola e allenamenti?

Non è un problema. Io frequento l’Istituto Tecnico di Economia con indirizzo ragioneria, ho la media del 9 quindi credo di andar bene… D’inverno esco in bici appena finita la scuola con mia sorella e le amiche, d’estate la mattina, di solito fra le 2 e le 3 ore, ma al mercoledì facciamo allenamento di squadra e stiamo fuori anche 4 ore. Per fortuna il caldo non mi pesa e riesco a rendere bene.

C’è un’atleta nella quale ti rispecchi e che guardi come modello?

Elisa Balsamo, la campionessa del mondo, perché ha un po’ le mie caratteristiche, è velocissima ma tiene anche su certe salite. Io vorrei essere così.

Sogni un futuro da pro’?

E chi non lo fa? Spero di trovare una squadra buona per il prossimo anno ma so che non sarà facile, dipende molto dai risultati e anche da un pizzico di fortuna. Io comunque ce la metto tutta, se però non trovassi una via per raggiungere quel livello non mi fascerò la testa e cercherò un’altra strada.