Zanetti, la nuova vita inizia in Catalogna alla Zaaf

24.12.2022
5 min
Salva

Un mese a Begur, a pochi chilometri da Girona, sul mare della Catalogna. Un mese per iniziare ad ambientarsi in quella che sarà la sede della sua nuova squadra. Emanuela Zanetti ha scelto di correre all’estero accettando la proposta della Zaaf Cycling Team, che per il 2023 ha preso la licenza UCI continental.

Le tre stagioni trascorse nella Isolmant-Premac-Vittoria per la ventiduenne velocista di Nuvolento sono stati gli step indispensabili per affacciarsi nel mondo delle grandi. In particolare nell’ultima annata Zanetti ha saputo alzare il proprio livello, acquisendo quella maggiore consapevolezza per poter provare a confrontarsi fuori dall’Italia. Ci siamo fatti raccontare come si sta preparando alla nuova esperienza nella formazione intitolata a Abdel-Kader Zaaf, un corridore franco-algerino che corse il Tour de France 1950, diventandone una leggenda per un curioso episodio mentre era in fuga con un connazionale.

Emanuela come sono stati i tuoi ultimi trenta giorni?

E’ stata la mia prima vera volta lontana da casa per così tanto tempo. Quel mese l’ho sfruttato per allenarmi in compagnia, godere di un buon clima, vedere belle zone e conoscere la mia nuova squadra. Sono stata in uno dei loro alloggi e l’ho condiviso per quasi tutto il periodo con le mie compagne Debora Silvestri e Nikola Noskova. Non ho incontrato particolari difficoltà. Siamo state brave a trovare subito sintonia per fare anche i cosiddetti mestieri per tenere in ordine la casa. Non avevamo l’auto ma c’era sempre una persona dello staff che ci aiutava per fare la spesa o che ci portava dal meccanico o nel nostro magazzino.

Quando è nato il contatto con la Zaaf e perché hai deciso di correre con loro?

A fine agosto ho saputo del loro interessamento e che mi avevano seguito durante tutto il 2022. Quando me lo hanno detto ero chiaramente lusingata. Ho colto l’occasione perché volevo mettermi alla prova al di fuori del calendario italiano. Volevo fare un passo in avanti non solo dal punto di vista agonistico ma anche umano. Sarà un cambio di vita importante, ma mi sento pronta per affrontarlo.

Audrey Cordon Ragot ha vinto 2 titoli francesi in linea e 6 a crono
Audrey Cordon Ragot ha vinto 2 titoli francesi in linea e 6 a crono
Cosa sai della tua nuova squadra?

Il responsabile è Manel Lacambra, che ci farà anche da diesse. Lui è nell’ambiente femminile da tanto tempo (nel 2018 ha guidato Giorgia Bronzini alla Cylance Pro Cycling, ndr) ed è stato anche in Italia con qualche squadra. So che avremo le bici Enve, la stessa azienda che produce le ruote per la Eolo-Kometa mentre l’abbigliamento ce lo farà Alè. Saremo quindici atlete con nomi importanti. Cordon-Ragot è senza dubbio la più importante (venti vittorie in carriera e per 9 anni compagna fidata di Longo Borghini, ndr). Considerando che è un team nuovo e più piccolo rispetto ad altri, potremmo essere come la Isolmant, con la stessa filosofia.

Proprio con la Isolmant hai fatto un buon 2022…

Direi che è stata la mia miglior annata in assoluto. Ho conquistato tre vittorie e tanti altri piazzamenti. Già a marzo ho visto che a marzo arrivavano i primi risultati. Significa che il lavoro invernale aveva dato i suoi frutti. Mi è spiaciuto aver interrotto la stagione a fine agosto per una caduta in allenamento. Mi sono lussata la clavicola e ho dovuto saltare i campionati italiani in pista, dove puntavo a fare buoni piazzamenti visto l’alto livello. Però il momento top della stagione, che vale come un successo, è stato un altro…

Emanuela ha sorriso al Giro Donne. Il nono posto in volata a Reggio Emilia vale come un successo (foto Ossola)
Emanuela ha sorriso al Giro Donne. Il nono posto in volata a Reggio Emilia vale come un successo (foto Ossola)
Quale?

Il nono posto in volata nella tappa di Reggio Emilia al Giro Donne. Se ricordate il finale convulso con una maxi caduta al triangolo rosso, la curva secca a sinistra a 200 metri dal traguardo in leggera salita e l’ordine d’arrivo potete capire la mia soddisfazione. Ricordo che mentre sprintavo a tutta stavo pensando “cosa ci faccio qui in mezzo che fino al 2021 sognavo di lottare per un piazzamento”? Avevo una buona condizione ma non pensavo di fare un risultato simile, per me è stato un punto di partenza.

Cosa ti lasciano gli anni con la Isolmant?

Tanta crescita. Ho imparato dagli errori. E per questo sono grata a Giovanni (Fidanza, il team manager, ndr) per avermi insegnato tanto, direi quasi tutto. Lui prende sempre ragazze promettenti e mattone dopo mattone costruisce le fondamenta delle sue atlete. Queste tre stagioni però mi lasciano anche tanti ricordi con le mie compagne. Quest’anno mi hanno aiutata tanto nelle mie vittorie. Sono stata proprio bene con loro e chiaramente siamo ancora in contatto.

Scapola lussata. Zanetti ha finito in anticipo il 2022 per una caduta in allenamento a fine agosto (foto Ossola)
Scapola lussata. Zanetti ha finito in anticipo il 2022 per una caduta in allenamento a fine agosto (foto Ossola)
E’ uscito una bozza di calendario della Zaaf. Che obiettivi si è prefissata Emanuela Zanetti?

Ancora non abbiamo parlato di quale ruolo avrò ma mi basta correre e accumulare esperienza internazionale. Voglio conoscere meglio me stessa. Magari scopro di essere passista anziché solo velocista. Inizierò il 2023 con le gare in Spagna poi mi piacerebbe correre in Belgio e vedere come sono le gare lassù. Ma la gara dei miei sogni, anche perché l’ha vinta il mio conterraneo e idolo Sonny Colbrelli, è la Parigi-Roubaix. La sento adatta alle mie caratteristiche, spero che ci arrivi l’invito per partecipare.