Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte

Campagnolo monocorona 1×13, aspettative alte e soddisfatte

29.11.2025
7 min
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La monocorona ha un futuro anche in ambito strada, ma per essere sfruttata al massimo deve essere ben contestualizzata e personalizzata. Dopo aver provato l’ultima versione Campagnolo Super Record 13, l’obiettivo era testare la medesima trasmissione, ma con corona singola anteriore.

La trasmissione 1X (non si tratta della versione X) a tratti è una sorpresa, mostra un valore tecnico ed è un’opzione. Per certi versi è una conferma (considerando il background di test precedenti e l’ampio utilizzo in ambito gravel race) ed il pacchetto con i 13 pignoni offre delle garanzie di sfruttabilità all-round. Può risultare “dura” ed impegnativa nel corso delle salite pendenti. Entriamo nel cuore del test e dei nostri riscontri.

Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
La corona singola offre un impatto ancor più aggressivo
Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
La corona singola offre un impatto ancor più aggressivo

Una Canyon Aeroad CF SLX

Campagnolo ci ha fornito un missile terra-aria per sviluppare la nostra prova. La base di lavoro consiste nel frame-kit Canyon Aeroad CF SLX (taglia S), cockpit e reggisella Canyon, sella di Selle Italia e ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 60 gommate Continental GP5000s TR (tubeless da 30). Trasmissione 1×13 Super Record, 50 denti per la corona anteriore (con power meter Campagnolo e corona “piena” in alluminio) e cassetta pignoni 11-36. Da sottolineare la presenza del manettino sinistro con la sola leva del freno, senza elettronica e specifico per la configurazione monocorona.

Come è facile immaginare, nessun deragliatore montato sulla bici. Il peso rilevato (senza pedali) della bici appena descritta? 7,23 chilogrammi (con portaborraccia e supporto Garmin al manubrio), significa una bici da 7 chili e mezzo (circa) con i pedali.

Bilanciere posteriore e manettino sinistro

Il cambio posteriore è specifico per i pacchetti monocorona e per la piattaforma all-road con la doppia davanti. E’ dotato di stabilizzatore Nano-Clutch che mantiene la catena in tensione in diverse situazioni, fondamentale per una monocorona. E’ particolarmente utile per non far saltare la catena anche durante gli sprint più cattivi.

Lo shifter sinistro non porta in dote l’elettronica e l’unica leva presente è quella del freno. Non è presente neppure lo Smart Button superiore e questo a nostro parere può essere un limite. Un bottone in più su questo shifter, sempre considerando una sfruttabilità massimizzata, non avrebbe guastato.

Serve del tempo per abituarsi?

In realtà non molto. Più si usa una trasmissione 1X e più ci si rende conto che per sfruttarla un po’ ovunque, al massimo delle sue potenzialità e in un’uscita di 100 chilometri, con oltre 1.000 metri di dislivello positivo, la chiave di volta è mantenere un’agilità (rpm) elevata.

La parola d’ordine è non imballare le gambe, fattore che andrebbe sempre considerato (anche con la doppia corona anteriore), che diventa ancora più importante con la monocorona, perché i margini di risposo e di recupero (durante l’attività) si accorciano notevolmente.

Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
Il limite è la salita dura, non i tratti dove si riesce a fare velocità
Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
Il limite è la salita dura, non i tratti dove si riesce a fare velocità

Quando si affronta la salita

Partiamo dal presupposto che, a nostro parere, la combinazione 50/11-36 stradale è un punto di riferimento (per ciclisti non professionisti). Durante le salite lunghe ed arcigne mette alla prova, ma si può gestire e nei tratti veloci mostra sviluppi metrici abbastanza equilibrati.

I 13 rapporti posteriori hanno “tre blocchi” ben distinti tra loro. Quello basso, 11-12-13 adatto per fare velocità ed eventualmente spingere di forza. Il blocco mediano con i pignoni dal 14 al 20 (senza il 17 e il 19), una scala adatta a mulinare le gambe oltre le 90 rpm e fare velocità anche sui tratti vallonati, con una buona gradualità. Il terzo blocco è composto dal 23-26-29-32-36, da considerare quando la strada sale.

Mancano (a nostro parere) un 21 ed un 27, pensando allo stradista che passa dal doppio plateau ad una monocorona: pignoni che diventano una sorta di bypass. E’ pur vero che i pignoni sono 13 e non si può inserire tutto. Il salto dal 23 al 26 è importante, così come dal 26 al 29. Sono cambi di ritmo non secondari e quando la strada sale è un aspetto da tenere ben presente.

Numeri ed accostamenti

Vogliamo partire da un esempio, perché il limite della monocorona diventa la salita dura. Una combinazione 50×32, corrisponde indicativamente (considerando lo sviluppo metrico, al netto delle frizioni difficili da quantificare) ad un 44×28 circa: è tanta roba da spingere). Il 50×36 corrisponde indicativamente ad un 37×28, poco più poco meno: gestibile, ma a tratti impegnativo. Al di là dei watt disponibili nelle gambe e dalle pedalate medie sostenibili dal ciclista, la monocorona diventa impegnativa nel lungo periodo e su pendenze che si protraggono oltre il 10% per minuti.

Il peso della bici

Il peso della bici assume un valore chiave. Nell’economia di una performance nel medio/lungo periodo, infatti, iniziare a risparmiare 4-6-7 watt per chilogrammo di peso (considerando il binomio bici/ciclista) non ha prezzo. Non ha prezzo in termini di forza espressa, di battiti cardiaci e di kilojoule. In pianura, in discesa e nei tratti di lieve pendenza, dove si riesce a fare/mantenere velocità, la monocorona non ha nulla da invidiare alla doppia corona, ma con salite oltre l’8% di pendenza media le difficoltà emergono.

Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
E’ pur vero che non è obbligatorio andare a tutta ad ogni uscita
Campagnolo monocorona 1x13, aspettative alte e soddisfatte
E’ pur vero che non è obbligatorio andare a tutta ad ogni uscita

In conclusione

Una trasmissione monocorona piazzata su una bici da strada è una valida opzione. A nostro parere non è una scelta definitiva capace di accontentare tutti. In base alla configurazione dei rapporti, permette di fare molto, ma non tutto, a patto che non si sconfini sulle trasmissioni ibride gravel (altro argomento). Nell’ottica di un ragionamento ad ampio spettro, il limite di una trasmissione 1X possono essere la salita lunga con pendenze elevate ed i percorsi dove la catena è costantemente in tiro. Crediamo che, sia altrettanto giusto considerare che la categoria della monocorona in ambito road debba essere ancora ufficialmente sdoganata, digerita ed assimilata da tutte le categorie di utilizzatori, proprio come è accaduto per le bici con i freni a disco.

Usare una corona singola anteriore (su strada) è qualcosa di intrigante. Ripercorrere le medesime strade e mettersi alla prova negli stessi contesti dove si è sempre pedalato con una bici standard (al limite con una gravel), permette anche di capire quanto sia importante l’allestimento della bici. E quanta differenza può fare e quanto il pacchetto bici nella sua completezza ci permette di stare o oltrepassare la zona comfort.

Campagnolo

Whistle Vaero seconda generazione, prezzo e qualità super top

Whistle Vaero, seconda generazione: prezzo e qualità super top

07.11.2025
7 min
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Si chiama Vaero2 di Whistle. E’ la bici road top di gamma che si pone anche come un vero gamechanger in termini di rapporto tra qualità, prezzo e performance. In realtà le bici sono due, perché al modulo di carbonio “standard” (o modulo civile come lo abbiamo ribattezzato noi), si aggiunge la versione 2R (ribattezzata modulo militare, più leggera e tirata).

Rispetto alla Whistle Vaero di prima generazione cambiano le forme, rese maggiormente accattivanti, funzionali ed aero oriented. Non subisce variazioni il concetto Whistle, che vuole una bici ricercata nella qualità del carbonio, nei diversi allestimenti e che si propone a prezzi di listino davvero interessanti. Entriamo nel dettaglio di questa anteprima anche grazie al contributo di Massimo Panzeri, amministratore delegato di Atala.

Whistle Vaero seconda generazione, prezzo e qualità super top
Massimo Panzeri è l’amministratore delegato di Atala, proprietaria del marchio Whistle
Whistle Vaero seconda generazione, prezzo e qualità super top
Massimo Panzeri è l’amministratore delegato di Atala, proprietaria del marchio Whistle

Bici di qualità e prezzi ragionevoli

«Il progetto Whistle Vaero nasce nel 2023 – racconta Panzeri – quasi come una scommessa. Eravamo giunti a un punto in cui ci siamo chiesti se intraprendere nuovamente la via delle bici da strada di qualità, oppure restare su altre categorie. Avevamo una grande conoscenza del carbonio, un know-how derivante da tutto quello fatto in precedenza sulle e-bike e sulle mtb, oltre alle tante connessioni con i vari fornitori. La prima produzione delle road Vaero contava 300 biciclette, bruciate dal mercato in meno di due mesi. Da quel momento in avanti abbiamo deciso di aumentare la produzione e di pensare allo sviluppo di una generazione successiva, senza mai perdere di vista il bilanciamento perfetto tra prezzo di listino e qualità complessiva.

«I prezzi che proponiamo – conclude Panzeri – prendono forza grazie a diversi fattori. Non abbiamo un team WorldTour da sponsorizzare e di conseguenza adattiamo la strategia marketing, i costi si riducono di molto a favore di un listino vantaggioso. Abbiamo la fortuna di poter sfruttare conoscenze e tecnologie di livello molto alto, create per tante categorie di bici e che possiamo adattare in base ad esigenze differenti».

Il carbonio di Vaero2 e 2R

Partiamo dal presupposto che le due versioni adottano le medesime forme e geometrie. Le differenze principali sono legate alla fibra di carbonio e a tutto quello che concerne gli allestimenti. Vaero2 è costruita con una fibra di carbonio a modulo T800, mentre per Vaero2R è usato un blend di tessuti compositi, T800 e T1000. Quest’ultimo è posizionato nei punti strategici, con orientamenti dedicati. Vaero2R vuole essere più leggera e corsaiola, comunque non estrema nelle risposte, anche nell’ottica di mantenere quel “feeling un po’ adatto a diverse tipologie di utenza”, pur entrando in un segmento di biciclette ricercate e dedicate all’agonismo.

I numeri della 2R raccontano una rigidità superiore (rispetto alla Vaero2) del 33% nella sezione dello sterzo, del 3% e 10%, rispettivamente per movimento centrale e carro posteriore. Si tratta di telai costruiti con la tecnologia monoscocca di ultima generazione. All’interno dello stampo (all’interno dei tubi) sono posizionati dei mandrini in PP e non più in lattice come in passato. Ne guadagnano la qualità e la riduzione dei pesi. Il contrafforte in PP blocca le pelli di carbonio durante la cottura, in modo che queste non cambino orientamento. E’ utilizzata una quantità inferiore di resina e c’è la possibilità di ottimizzare gli spessori dei profilati, senza interferire sulla resa tecnica.

Semplicità e massima compatibilità

La forcella è completamente in carbonio. La seconda generazione di Vaero porta in dote nuove sedi per i perni passanti (anche per il retrotreno). Lo sterzo è stato completamente ridisegnato, ora maggiormente aero concept ed aggressivo, sempre con sviluppo ACR di FSA (a favore di un’ampia compatibilità). La scatola del movimento centrale adotta sedi press-fit con diametro da 42 millimetri ed i punti di appoggio del movimento centrale hanno superfici aumentate. Completamente ridisegnati i punti di unione dei foderi bassi e obliqui del carro posteriore. Questi ultimi sono stati rinforzati e sono pronti per le trasmissioni che verranno.

E’ stato aggiunto il forcellino UDH per il bilanciere, mentre il supporto del deragliatore può essere rimosso (in ottica monocorona) e senza problemi arriva a supportare corone fino a 54/55 denti. Il reggisella è sempre full carbon ed è specifico per la Vaero, con il profilo posteriore piatto che bene collima con il design del piantone. E’ disponibile con due arretramenti, zero off-set oppure a 12 millimetri. Vaero2 e Vaero2R sono prodotte in Cina su specifiche Whistle. Per ogni lotto viene selezionato un numero specifico di telai, utilizzati per i test di qualità e sicurezza. A questi si aggiungono le prove TUV, eseguite in Germania ed in Italia.

Taglie, allestimenti e prezzi

Per entrambe le versioni (2 e 2R) le taglie disponibili sono cinque: 48 e 52, 54, 56 e 58. Entrando nel dettaglio delle quote geometriche si notano alcuni valori in comune, come ad esempio l’angolo del piantone e dello sterzo, rispettivamente 75° e 71°. Il primo ha un angolo importante bello dritto, mentre l’avantreno piuttosto aperto in avanti. Traducendo, il corpo centrato sulla bici e non scaricato vero il retro, mentre l’anteriore è più facile e comodo. Anche per quanto concerne il reach e lo stack, taglia per taglia, si nota la propensione corsaiola della bici, che resta comunque ben equilibrata. Rientra in questo equilibrio geometrico la lunghezza di ogni sterzo, mai troppo compressa.

Whistle Vaero2R è disponibile con trasmissione Campagnolo Super Record 13 a 7.999 euro. Con due montaggi Shimano Dura Ace, con power meter e senza (quest’ultima ha il suffisso Lite), 6.999 e 5.849 euro, mentre il pacchetto Shimano Ultegra ha un listino di 4.599 euro. Ognuno di questi montaggi è abbondantemente al di sotto della media della categoria. Tutte le Vaero2R montano il cockpit integrato Vision Metron 5D Evo e le ruote Vision SC45 (gommate Continental GP5000s TR da 30). Per gli amanti dei valori alla bilancia, le due top del catalogo si attestano intorno ai 7,4-7,5 chilogrammi nella misura media.

Infine, i tre montaggi previsti per Vaero2. Ultegra Lite, Shimano 105 Di2 e trasmissione 105 a base meccanica (non Di2). Ognuna di queste non prevede il montaggio del manubrio integrato Vision, ma un cockpit (sempre full carbon) integrato Whistle, così come per le ruote Whistle C35 con cerchio in carbonio. I prezzi di listino sono rispettivamente di: 3.499, 2.899 e 2.399 euro.

Whistle

Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X

Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X

29.10.2025
6 min
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Campagnolo Super Record 13, quando è stata lanciata la versione road lo avevamo anticipato, lo stesso sistema aveva tutta l’aria di essere solo un antipasto. Campagnolo non ci smentisce e amplia ulteriormente la piattaforma a 13 rapporti, lancia la versione X che si spinge (in modo specifico) verso il gravel e l’interpretazione all-road.

Super Record 13 X Gravel si aggiunge ai pacchetti road 2×13, 1×13 road ed al Super Record TT 1×13, quest’ultimo specifico per le bici da crono. Ma non finisce qui, perché la trasmissione 13 Gravel fa da trampolino di lancio anche per la 2×13 All-Road e alle ruote Campagnolo Bora X. Entriamo nel dettaglio.

Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Super Record 13 X, alta gamma anche per il gravel e tutto wireless
Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Super Record 13 X, alta gamma anche per il gravel e tutto wireless

Campagnolo Super Record 13

Contestualizzato ad oggi non si tratta solo di un cambio, solo di una trasmissione, ma di una piattaforma vera e propria che strizza l’occhio a differenti categorie di bici ed interpretazioni. Di fatto il nuovo sistema Campagnolo Super Record si avvia ad un completamento dell’offerta, sempre con una matrice wireless.

Super Record X identifica la famiglia sviluppata in modo specifico per il gravel e all-road, che mutua alcune soluzioni del 2×13 lanciato a giugno (lo abbiamo provato a fine estate), che porta in dote alcune soluzioni create ad hoc per il gravel.

Le peculiarità del Campagnolo X

Super Record X 1×13 è una trasmissione con la monocorona anteriore ed è il primo gruppo wireless Campagnolo per il gravel. Il bilanciere posteriore è con la gabbia lunga (comunque abbinabile ad una configurazione stradale) e adotta il suffisso Nano Clutch, perfettamente stabilizzato e capace di supportare pignoni fino a 48 denti. E’ specifico per la trasmissione monoring, dove ci sono da sottolineare anche le presenze delle scale pignoni 9-42 e 10-48. Queste nuove cassette adottano in ogni caso il disegno N3W della ruota libera.

La guarnitura ha corone aero, con ben otto dentature disponibili, 38 e 40, 42 e 44, 46 e 48, 50 e 52. I denti delle corone hanno un disegno sviluppato ad hoc, anti-caduta e la stessa guarnitura non obbliga l’impiego del dente salva-telaio. Il range di compatibilità del monocorona parte proprio dai 38 denti, per arrivare ai 52. In aggiunta, nell’ottica di un perfetto abbinamento con il sistema monoring, è previsto anche lo shifter senza pulsanti, solo con la leva del freno. Il prezzo di listino di Super Record X 1×13 gravel è di 3.375 euro, ai quali devono essere aggiunti 1.167 euro per l’eventuale power meter.

C’è anche il Super Record 2×13 All Road (4.370 euro di listino, senza power meter), adatto a chi abbina l’utilizzo stradale a quello gravel. Ben sette le combinazioni delle corone e si possono utilizzare le quattro diverse scale pignoni (10-29, 10-33, 11-32 e 11-36) che il nuovo Super Record 13 rende disponibili. Anche in questo caso il bilanciere posteriore è Nano Clutch (una frizione miniaturizzata) che mantiene la stabilità della catena ed evita cadute. Per tecnica, sviluppo e concetto, questo cambio posteriore è perfettamente abbinabile al pacchetto road.

Più di una semplice evoluzione di Ekar

La piattaforma Campagnolo X non ha praticamente nulla in comune con Ekar. Come scritto in precedenza il sistema è completamente wireless, ma anche il disegno delle corone adotta un profilo diverso dei denti, più evoluto e disegnato per offrire un ingaggio ottimale della catena, stabilizzando quest’ultima anche sui terreni più scassati. Inoltre si aggiungono nuove lunghezze alle pedivelle: 165 e 170, 172,5 e 175.

Le guarniture hanno un fattore Q di 152 millimetri ed il perno passante è il tradizionale Ultra-Torque di Campagnolo. Un power meter anche per il gravel e si basa sul sistema HPPM usato in ambito road.

I punti in comune con il Super Record 13 da strada

Anche il bilanciere X con gabbia allungata è caratterizzato dalle pulegge con diametri e dentature differenti. Quella superiore ha 12 denti e lavora in modo eccentrico, quella inferiore ha 16 denti, è disegnata per ottimizzare la tensione della catena e favorire la scorrevolezza.

Il disegno del bilanciere è pensato nell’ottica di adattarsi ai diversi forcellini di supporto, che siano tradizionali, oppure UDH. La batteria è completamente integrata al corpo cambio e può essere rimossa.

Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Design Ergopower in tutto e per tutto
Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Design Ergopower in tutto e per tutto

Comandi sempre Ergopower

Rispetto a quelli del precedente sistema Wireless i comandi sono stati completamente ridisegnati, riprogettati e semplificati. Nella versione X è introdotto anche l’Ergopower sinistro senza elettronica, mentre il destro mutua tutte le soluzioni presenti sulla versione stradale. La app di atterraggio dei dati e gestione della trasmissione è la My Campy di Campagnolo.

Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Canale largo e altezza da 50, sono le Bora X
Campagnolo Super Record 13 cresce ancora, arriva la versione X
Canale largo e altezza da 50, sono le Bora X

Ci sono anche le nuove Bora X

Cerchio full carbon a 50 millimetri di altezza ed un canale con uncino interno (tubeless ready e non hookless) da 27 di larghezza. E’ perfettamente ermetico e schermato come vuole la tradizione Campagnolo, senza nastro tubeless. I raggi sono in acciaio (differenziati e diversi da quelli delle Bora in versione strada) con sistema di raggiatura G3 ed i nipples sono esterni al cerchio.

Il design della nuova Bora X è ottimizzato per far alloggiare coperture dai 35 millimetri in avanti. Il valore dichiarato alla bilancia è di 1.430 grammi. I mozzi adottano i cuscinetti USB Ceramic. Il prezzo di listino delle Bora X è di 2.290 euro.

Campagnolo

ULTRA Super Record

ULTRA, i nuovi componenti per un “super” Super Record 

24.10.2025
4 min
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Il gruppo Super Record è il top di gamma di Campagnolo, cioè il massimo della qualità e della raffinatezza per il ciclismo su strada. Ma la storica azienda vicentina ha voluto fare un ulteriore passo avanti, presentando il pacchetto ULTRA.

Dalla corona in carbonio al pacco pignoni in titanio ricavato dal pieno, fino ai nuovi cuscinetti ceramici: ULTRA è un kit di componenti per chi non vuole compromessi su peso, performance ed estetica (e prezzo).

ULTRA Super Record corona
La corona ULTRA ha la struttura in carbonio, che si sposa perfettamente con la guarnitura Super Record
ULTRA Super Record corona
La corona ULTRA ha la struttura in carbonio, che si sposa perfettamente con la guarnitura Super Record

Corona in carbonio da 50 e 52

ULTRA è di fatto un upgrade del gruppo Super Record 13 presentato a giugno. Una delle novità, e forse quella che più cattura l’occhio, è la corona. E’ realizzata con una struttura in fibra di carbonio abbinata a dentatura in alluminio. Il carbonio in questo caso non è una finitura, ma la struttura portante della corona, che in questo modo raggiunge il massimo della rigidità possibile. Non solo: questa scelta rende la corona ancora più “racing” dal punto di vista estetico e anche più leggera (di quanto lo vedremo tra poco).

La dentatura è, come detto, in alluminio, ma vista la qualità di ULTRA non si tratta di una lega qualsiasi, ma dell’alluminio 7075 di derivazione aeronautica. Inoltre è stato fatto uno speciale trattamento termico che ne migliora la durata nel corso del tempo. La corona ULTRA è progettata e realizzata nella sede di Campagnolo a Vicenza, per garantire il massimo della qualità nella lavorazione.

Dicevamo del peso. Le versioni sono due, da 50 e 52 denti. La nuova corona da 50 denti pesa 78 grammi, cioè ben 34 in meno rispetto alla “normale” corona Super Record da 50. Quella da 52 denti pesa 102 grammi, con un risparmio di 28 grammi.

ULTRA Super Record pignoni
Il pacco pignoni ULTRA ha i pignoni più grandi in titanio, ricavati da un unico blocco
ULTRA Super Record pignoni
Il pacco pignoni ULTRA ha i pignoni più grandi in titanio, ricavati da un unico blocco

Cassetta in titanio e nuovi cuscinetti 

Un’altra novità riguarda il pacco pignoni. La nuova cassetta ULTRA a 13 velocità ha, anche in questo caso, una caratteristica che unisce estetica e qualità. I pignoni più grandi ( 4 o 5 a seconda delle dentature) sono realizzati dal pieno partendo da un unico blocco in titanio. Per fare un esempio, per arrivare ai 4 pignoni finali della versione 11-33 si parte da un monoblocco da 900 grammi. Per arrivare, alla fine della lavorazione, ad un peso di 84 grammi.

I restanti pignoni sono invece realizzati con degli acciai speciali e finitura Black Chrome, che si abbina molto bene al colore del titanio: un tratto distintivo della linea ULTRA. Le cassette disponibili sono due. La 10-33, per un peso di 215 grammi, cioè 30 in meno rispetto alla stessa versione Super Record. E la 11-36, con un peso di 238 grammi, 44 in meno del Super Record. 

Il kit ULTRA propone, infine, anche dei nuovi cuscinetti che promettono una scorrevolezza ancora migliore. Gli ULTRA Ceramic si basano su sfere in nitruro di silicio che garantiscono una migliore rotondità e un’assenza quasi totale di impurità. Un’ulteriore miglioria riguarda la gabbia interna del cuscinetto, che è stata riprogettata. E’ stata realizzata in resina ad alte prestazioni per limitare al massimo l’attrito tra le sfere. 

ULTRA Super Record cuscinetti
Nuovi anche i cuscinetti, con sfere in silicio e gabbia e in resina al alte prestazioni
ULTRA Super Record cuscinetti
Nuovi anche i cuscinetti, con sfere in silicio e gabbia e in resina al alte prestazioni

Prezzi e disponibilità

I nuovi componenti ULTRA saranno disponibili sia singolarmente che con un “full pack”, impreziosito da un packaging che richiama la finitura estetica del gruppo. Infine i prezzi, in linea con l’altissima qualità dei prodotti.

La corona (da 50 o 52 denti) costa 330 euro. Per il pacco pignoni a 13 velocità (10-33 o 11-36) il prezzo è di 620 euro (contro i 358 euro del Super Record). I Cuscinetti BB ULTRA Ceramic, invece, costano 164 euro. 

Campagnolo

Look Cycle e il Team Cofidis pedaleranno ancora insieme

16.09.2025
4 min
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E’ dal 2023 che il Team Cofidis, una delle squadre simbolo del ciclismo francese, può contare su un partner tecnico di assoluto prestigio come Look Cycle. L’azienda di Nevers in questi anni ha messo a disposizione del team transalpino il meglio della sua produzione, a partire dalla bicicletta ufficiale della squadra, la 795 Blade RS, oltre ai pedali Keo Blade Carbon Ti e al misuratore di potenza Keo Power.

Proprio in questi giorni Look ha ufficializzato l’estensione per ulteriori tre anni della sua partnership tecnica con il Team Cofidis. Il prolungamento interesserà, oltre al team maschile, anche la formazione femminile e quella di paraciclismo.

Da sinistra: il team manager Vasseur, Raphael Jeune, sponsoring manager, Patrick Delcambre e Federico Musi, CEO di Look

Una collaborazione sempre più forte

Punto di forza della rinnovata partnership è sicuramente la costante collaborazione che si è creata in questi tre anni tra gli ingegneri R&D di Look e lo staff tecnico del Team Cofidis. Il risultato è lo sviluppo di prodotti sempre più avanzati in grado di rispondere al meglio in ogni situazione di gara, combinando tecnologia all’avanguardia, precisione industriale e artigianalità francese.

La conferma di quella che è la visione di Look verso il ciclismo la troviamo ben espressa nelle parole di Federico Musi, CEO di Look Cycle.

«Questa rinnovata partnership con il Team Cofidis – ha dichiarato Musi – incarna perfettamente la nostra visione: progettare e produrre in Francia soluzioni tecniche di livello mondiale, al servizio delle prestazioni sia dei professionisti che degli appassionati. E’ motivo di orgoglio per i nostri team supportare una squadra francese ai massimi livelli internazionali con i nostri telai, pedali e tecnologie di misurazione della potenza, ora abbinati a gruppi e ruote Campagnolo per offrire agli atleti Cofidis un equipaggiamento ancora più competitivo. Noi di Look crediamo che l’innovazione debba essere guidata da precisione, passione e collaborazione, e questa partnership estesa ne è un ottimo esempio».

Questa la Look 795 Blade RS utilizzata dal Team Cofidis
Questa la Look 795 Blade RS utilizzata dal Team Cofidis

Qualche numero

Da quando Look Cycle nel 2023 è tornato ad essere partner tecnico della squadra, il Team Cofidis ha ottenuto diversi risultati di assoluto prestigio. Tra questi meritano una citazione i seguenti:

  • Vittoria di tappa al Giro d’Italia, con Benjamin Thomas.
  • Due vittorie di tappa al Tour de France 2023, con Victor Lafay e Ion Izagirre.
  • Una vittoria di tappa alla Vuelta a España, con Jesús Herrada.
  • Titolo di Campione Nazionale Francese su Strada, vinto da Victoire Berteau.
  • Numerosi titoli nazionali di paraciclismo, tra cui quelli con Mathieu Bosredon e Katell Alençon.

Benjamin Thomas, campione olimpico e corridore del Team Cofidis, ha accolto con entusiasmo la notizia del prolungamento della partnership fra la sua squadra e Look. Ecco le sue prime parole:

«E’ una grande notizia continuare a collaborare con Look – ha affermato Thomas – sappiamo di poter contare su un equipaggiamento preciso e affidabile, progettato da tecnici che ci ascoltano davvero. Che si tratti di sprint, tappe di montagna o cronometro, i loro telai e pedali soddisfano tutte le nostre aspettative. Da campione olimpico, so quanto sia importante ogni piccolo dettaglio. Avere al nostro fianco un marchio francese impegnato è una vera risorsa per la squadra».

Look fornisce le bici anche al team professional femminile
Look fornisce le bici anche al team professional femminile

Parla Vasseur

Chiudiamo con il pensiero Cédric Vasseur, General Manager Team Cofidis, punto di riferimento della formazione francese.

«Siamo molto orgogliosi di proseguire la nostra partnership con Look Cycle. Mettere a disposizione dei nostri ciclisti tutta la competenza e la tecnologia di questo iconico marchio francese era una priorità assoluta. Dal 2023, la nostra collaborazione con Look ci ha permesso di sviluppare attrezzature sempre più innovative e performanti. Condividiamo valori comuni e la stessa visione del ciclismo. Siamo certi di offrire ai nostri team attrezzature di livello mondiale in continua evoluzione. Look e Campagnolo ci hanno inoltre reso la prima squadra nel gruppo professionistico a utilizzare un gruppo a 13 velocità: un salto tecnologico che si è rivelato un vero successo. Sono convinto che insieme continueremo a scrivere nuovi capitoli nella storia del ciclismo. Questa partnership è anche un’avventura umana, guidata dalla passione e dall’amore per la performance».

Look

Il test completo del nuovo Campagnolo Super Record 13

05.09.2025
6 min
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Il DNA del design è quello di sempre, ma tutto il resto è rivoluzionato. Il nuovo Super Record 13 porta precisione, efficienza e sostanza a un livello completamente nuovo: un gruppo totalmente wireless che cambia completamente l’esperienza di guida rispetto al passato.

Come va e cosa c’è da sapere sul nuovo Campagnolo Super Record 13? La prima cosa che ci ha colpito durante la nostra prova e che vogliamo trasmettere è l’elevata efficienza, precisione e sostanza di un gruppo completamente wireless che assomiglia poco o nulla alla precedente versione, soprattutto per quanto concerne l’impiego.

Il nuovo Super Record, come vuole la tradizione Campagnolo, è un simbolo di ingegneria e ricerca dei materiali, di microcomponenti, ma anche di funzionalità da usare, sfruttare, godere e mettere alla prova.

Il ritorno della levetta/pulsante

E’ uno dei primi componenti che attira l’attenzione. Una sorta di ritorno al passato? Forse, ma quello che interessa a noi è l’efficienza che collima in modo eccellente con l’ergonomia e perché no, anche alla sicurezza. Il palmo della mano si distende quasi completamente sulla base superiore del manettino. C’è tanto spazio e le forme non sono panciute ed ingombrati, inoltre c’è un’angolazione ottimale che si integra al meglio con la curva manubrio (e la svasatura) del manubrio integrato. Significa trovare immediatamente la giusta altezza del manettino, facendo in seconda battuta le regolazioni di fino dell’apertura della leva del freno.

La forma della sezione superiore del manettino aiuta a scaricare buona parte delle pressioni che inevitabilmente si generano nella zona del polso (non è poca cosa). Il pollice agisce sui pulsanti interni allo shifter, l’indice o il medio sulla levette posizionata dietro la leva del freno. E’ azzerato il pericolo di schiacciare due pulsanti contemporaneamente, oppure creare delle interferenze quando si è sotto pressione agonistica, oppure con i guanti pesanti che fanno perdere sensibilità. Ben inteso che è possibile customizzare grazie alla nuova app MyCampy.

Alleggerire la pedalata? Non esiste

Il cuore del nuovo Campagnolo Super Record 13 sono il deragliatore ed il bilanciere posteriore. Il primo è una sorta di impianto di risalita e discesa della catena (merito ovviamente anche delle corone e della catena stessa) che anche nella fasi di maggiore stress non necessita di un alleggerimento della pedalata per cambiare nel modo migliore. Funziona bene, è preciso e non si pianta, forse potrebbe migliorare la velocità in fase di deragliata. Piccolezze. Mostra un’autonomia della batteria degna di nota e non è un semplice dettaglio, sottolineando il fatto che le batterie ricaricabili dei due componenti sono ben integrate, ma sono specifiche per cambio posteriore e deragliatore, non sono intercambiabili l’una con l’altra.

In proporzione, il cambio posteriore consuma una maggiore quantità di energia, ma è altrettanto vero che la sua velocità di azione, la precisione e la stabilità, sono davvero tanta roba. Circa 4 secondi (pochissimo) dal primo al tredicesimo pignone e viceversa, con la catena sul 52 ed una scala posteriore 11/32 (ben congegnata ed adatta a tutte le esigenze, senza buchi in fatto di sviluppo metrico). La stabilità è qualcosa che non ha prezzo, perché il cambio “non perde mai la catena” quando si sprinta e si maltratta il sistema, quando si affrontano tratti strada con asfalto al limite della percorribilità. Il cambio posteriore del nuovo Campagnolo 13 è corpulento, è muscoloso, a tratti sembra ingombrante (meno se paragonato alla versione Wireless), anche se in realtà adotta i medesimi ingombri dei competitor della stessa categoria di prodotto. Osservato nel dettaglio è un’opera d’arte.

Super Record 13, una F1 per il quotidiano

Il nuovo Campagnolo Super Record 13, oltre ad essere il primo sistema specifico per le bici da strada con i 13 rapporti posteriori, è da considerare un pacchetto che andrà ad equipaggiare biciclette top di gamma in senso assoluto. Fin qui non argomentiamo nulla di strano, quello che invece ci piace sottolineare è la bontà del sistema e quella sostanza, quella concretezza e facilità di approccio che ha mostrato nel nostro percorso di test. Ecco perché ci è piaciuto categorizzarlo come un componente da F1 della bici, ma da usare tutti i giorni. Certamente gratifica al solo sguardo, ma il valore aggiunto è l’utilizzo e la semplicità di approccio che mostra fin dalle prime cambiate.

Campagnolo

Le ruote Pista di Campagnolo, pronte per gareggiare

29.07.2025
3 min
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Campagnolo ha da poco presentato Pista, la nuova versione delle sue ruote per l’attività in velodromo. Ma non si tratta di un semplice rinnovamento. Fino ad oggi infatti il modello Pista era pensato solo per l’allenamento. Da ora invece si tratta di un vero e proprio modello da competizione, con prestazioni di altissima gamma grazie al profilo da 65 mm in carbonio unidirezionale, raggi lamellari e cuscinetti ceramici. In più sono disponibili sia per tubolari che per tubeless, per la massima versatilità.

Il modello Pista fa il grande salto, da prodotto di seconda scelta ad uno pensato per le competizioni più importanti
Il modello Pista fa il grande salto, da prodotto di seconda scelta ad uno pensato per le competizioni più importanti

Un tutt’uno di rigidità

Come appena accennato, la nuova Pista ha fatto il salto di qualità passando da un modello training ad uno capace di affrontare gare di alto livello. Una delle sue particolarità è che è molto maneggevole e versatile. Quindi, fanno sapere dall’azienda, è particolarmente indicata per discipline tattiche come per esempio il keirin.  

Questo perché Pista è stata progettata per fare in modo che una volta lanciata i diversi componenti come mozzo, raggi e cerchio diventino un tutt’uno, offrendo la massima rigidità possibile. Anche il materiale utilizzato per il cerchio da 65 mm punta dritto in questa direzione. Questo grazie all’utilizzo della fibra di carbonio unidirezionale, la più rigida e performante.

Le Pista sono pensate per essere più economiche e versatili delle Ghibli, che invece puntano sulla massima aerodinamica
Le Pista sono pensate per essere più economiche e versatili delle Ghibli, che invece puntano sulla massima aerodinamica

Raggi lamellari e cuscinetti ceramici

Una ruota da pista – soprattutto se si chiama Pista – deve avere anche un’ottima aerodinamicità. Per questo i raggi sono lamellari da 2 mm di sezione (20 nella ruota anteriore e 24 nella posteriore), e con i nippli nascosti all’interno del cerchio, per limitare al massimo le turbolenze. Anche la scorrevolezza è stata curata nei dettagli, con l’introduzione dei cuscinetti ceramici Cult (Ceramic Ultimate Level Technology).

Più nel dettaglio sono realizzati in nitruro di silicio, un materiale che assicura il minimo attrito possibile tra quelli disponibili sul mercato. Da Campagnolo fanno sapere che nei test di laboratorio questi cuscinetti hanno il 40% in meno di coefficiente di attrito rispetto ai cuscinetti standard (al punto da riuscire a ruotare cinque volte e mezzo più a lungo). 

Le nuove ruote Pista hanno un profilo da 65 mm e sono disponibili sia per tubolari che tubeless
Le nuove ruote Pista hanno un profilo da 65 mm e sono disponibili sia per tubolari che tubeless

Una ruota, molte versioni

Abbiamo detto all’inizio della versatilità delle Pista. Sono state progettate in 4 diverse versioni per adattarsi alle diverse specialità del mondo indoor. Sono infatti proposte sia nella classica versione per tubolare che in quella chiamata 2-Way per tubeless.

Inoltre entrambe queste due versioni  adottano due diverse configurazioni di mozzi. Con mozzo anteriore da 100 mm di larghezza e posteriore da 120, oppure il moderno standard con un mozzo anteriore di 65mm e da 100mm. La versione per tubolare pesa 1692 grammi la coppia ed è proposta al prezzo di 2510 euro, mentre quella 2-Way Fit ferma la bilancia a 1763 grammi la coppia al prezzo di 2710 euro.

Campagnolo

Una Look che celebra la storia e il Tour de France

22.07.2025
3 min
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Per Look la tradizione e la storia hanno un valore, vanno rispettate e celebrate. Come ogni anno Look vuole celebrare la sua storia e la partecipazione al Tour de France con la riproposizione degli abbinamenti cromatici che hanno reso famosa l’azienda francese.

Così per la Grande Boucle Look ha messo a punto i modelli 795 Blade RS con la base nera e le sovrapposizioni blu, gialle, bianche e rosse, il tutto completato con il nuovo sistema Campagnolo a 13 rapporti (e naturalmente le ruote).

795 Blade RS Team Replica Cofidis Tour de France 2025
795 Blade RS Team Replica Cofidis Tour de France 2025

Look 795 Blade RS

Livrea cromatica a parte (quella messa a punto per il Tour de France prende il nome di Iconic Black Radial), tecnicamente la bicicletta è quella normalmente usata dai corridori del Team Cofidis, ovvero l’ultima versione della top di gamma 795 Blade RS. Leggerezza, efficienza e funzionalità allround, ma anche aerodinamica: questo significa Blade 795 RS. Un monoblocco in carbonio, ottenuto grazie ad un blend di tessuti con orientamenti specifici, così come è specifica l’applicazione delle resine epossidiche. Si parla di un telaio che pesa meno di 900 grammi nella taglia small e che permette di passaggio di pneumatici fino a 32 millimetri di larghezza. Una bici usata in ogni situazione, dalle salite alpine, fino al pavé delle corse del nord, una bicicletta che nella configurazione usata da professionisti è di poco superiore ai 7 chilogrammi.

Al pari di telaio e forcella, c’è anche il manubrio integrato Look Combo Aero. In realtà è una sorta di semi-integrato piega/stem che offre diverse possibilità di aggiustamento ed è stato disegnato insieme alla bicicletta (come il reggisella).

Il valore aggiunto del nuovo Campagnolo

Lo avevamo anticipato poco dopo il termine del Giro d’Italia. Dopo l’esordio ufficiale della trasmissione a 13 rapporti, tutti gli atleti che partecipano al Tour sono dotati del nuovo cambio Super Record Wireless 13s e delle ruote con vari profili. Le ruote sono gommate con i tubeless Vittoria. La sella è Selle Italia.

Look 795 Blade RS Iconic Black Radial (potremmo definirla una vera Team Replica) è disponibile per il pubblico, con le ruote WTO Ultra da 60 millimetri (tubeless da 28), ad un prezzo di listino di 13999 euro.

Look Cycle

Campagnolo: il nuovo piano aziendale è sostenuto da Cherry Bank

26.06.2025
3 min
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Lo scorso 4 giugno Campagnolo ha presentato ufficialmente il nuovo Super Record wireless a 13 velocità. Un progetto tecnico ambizioso, frutto di un altrettanto ambizioso piano industriale che vede l’azienda vicentina rilanciarsi in grande stile per ritrovare il posto che le compete nel mondo della bike economy.

Un piano industriale importante prevede la messa in campo di ingenti risorse economiche. Da qui nasce la collaborazione con Cherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth management, nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali.

Campagnolo recentemente ha presentato il suo nuovo gruppo: il Super Record wireless a 13 velocità
Campagnolo recentemente ha presentato il suo nuovo gruppo: il Super Record wireless a 13 velocità

8,5 milioni di euro

L’operazione a favore di Campagnolo da parte di Cherry Bank prevede un investimento complessivo di circa 8,5 milioni di euro così suddivisi

  • Un mutuo SACE Growth da 5 milioni di euro con una durata di 5 anni.
  • Una linea di credito a supporto del capitale circolante da 3,5 milioni di euro, che si configura come linea di factoring per anticipazione in regime di pro soluto.

L’operazione di finanziamento a favore di Campagnolo sottolinea l’impegno di Cherry Bank nel supportare l’innovazione e la crescita di eccellenze industriali italiane, fornendo strumenti finanziari flessibili e mirati alle specifiche esigenze delle aziende. A confermarlo è Vincenzo Galileo, Head of Corporate Banking di Cherry Bank.

«Il supporto finanziario fornito a Campagnolo S.r.l. – ha dichiarato Vincenzo Galileo – rispecchia pienamente le nostre caratteristiche di ‘Banca full service’. Questa operazione, particolarmente complessa nella sua fattispecie, rappresenta a pieno la flessibilità di Cherry Bank nell’orchestrare diverse funzioni della Banca per offrire ai clienti un servizio completo e su misura. Questo finanziamento è stato possibile grazie all’ausilio delle competenze dell’Ufficio Crediti e delle Business Unit Factoring e Green Evolution Advisory con le quali abbiamo lavorato a stretto contatto per studiare le complessità del dossier, trovare la miglior soluzione e accorciare i tempi di erogazione».

Scopriamo Cherry Bank

Cherry Bank S.p.A. è un polo bancario full-service guidato dal banchiere-imprenditore Giovanni Bossi, CEO e principale azionista della Banca. L’Istituto è organizzato in due principali aree: Relationship Bank e Corporate & Investment Banking. La Relationship Bank opera attraverso una rete territoriale con modelli di servizio personalizzati verso privati, famiglie e imprese ed è composta dalle quattro Business Unit: Corporate Bank, Retail Bank, Wealth Management e Factoring. La Corporate & Investment Banking si focalizza sul supporto alle imprese in tutte le fasi di vita economica. Ne fanno parte le Business Unit: Finanza Strutturata, Special Situations, Green Evolution Advisory, Alternative Investments. In aggiunta e trasversale alle due aree vi è anche l’area NPL sia per gli investimenti che per la gestione. Cherry Bank conta su circa 600 persone, con una presenza in 6 regioni d’Italia, organizzata in filiali e hub territoriali oltre alla sede di Padova.

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