Caldo, freddo, classiche, Giri: il punto sull’integrazione UAE

28.04.2024
7 min
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BILZEN (Belgio) – Incontriamo Gorka Prieto prima che lasci il Belgio per raggiungere il Romandia. Il nutrizionista del UAE Team Emirates si muove con disinvoltura fra lo spagnolo e l’italiano, con le necessarie puntate in inglese. La squadra è un’autentica multinazionale e fra le sue mani passano i piani alimentari di tutti gli atleti, compreso lo sviluppo dei prodotti di integrazione in base alle loro esigenze. Le parole di Pino Toni sulla possibilità per Van der Poel di restare all’attacco per decine di chilometri grazie al giusto quantitativo di carboidrati hanno acceso la curiosità. Dato che anche Pogacar è solito attaccare da lontano (l’imminente Liegi lo dimostrerà), ci è parso interessante fare il punto con chi si occupa della sua nutrizione e di tutto il team.

Ogni corridore al via ha il suo piano alimentare, dettato dal nutrizionista
Ogni corridore al via ha il suo piano alimentare, dettato dal nutrizionista
Quanto è cambiato il modo di mangiare in gara in questi ultimi anni?

Quello che è cambiato è che adesso si mangia di più. E più in generale, è tutto più preciso. La colazione, la gara, il dopo gara. Tutto viene pesato e misurato per non sbagliare in nessuna fase, compreso il recupero. In più, mentre qualche anno fa i prodotti erano quelli sul mercato, oggi si collabora con chi li produce. Noi abbiamo Enervit e i prodotti che usiamo li abbiamo messi a punto insieme. Alla fine dell’anno, parliamo con i corridori, poi prendiamo quello che voglio io come nutrizionista della squadra e si fa un incontro. E con le nostre indicazioni, loro possono produrre quel che ci serve. Alcune cose poi vanno in produzione, altre restano riservate a noi, ma dopo un po’ finiscono comunque sul mercato.

Durante le corse adesso è più la componente liquida o la solida?

Non posso rispondere al 100 per cento perché dipende dalla gara, dal corridore e anche dalla temperatura. Quando è caldo assumono più liquidi, ma in una giornata fredda come la Freccia Vallone, magari prendono una borraccia in tutta la corsa perché dal freddo non riescono a bere. Quello che cambia è la quantità di carboidrati, ma è difficile dire se arrivano più da cibi solidi o liquidi perché ci sono delle variabili da considerare.

Ciascuna borraccia ha un suo senso, che contenga carbpidrati oppure elettroliti
Ciascuna borraccia ha un suo senso, che contenga carbpidrati oppure elettroliti
Quindi la famosa soglia dei 120 grammi di carboidrati la raggiungono ogni volta con diverse composizioni?

Con solidi, liquidi e tutto quello che abbiamo a disposizione. Puoi fare una borraccia con Isocarbo di Enervit, che contiene 60 grammi di “carbo“, più due pezzi – barretta o gel – che ne hanno 30 ciascuno, e sei a 120. 

Ogni corsa ha il suo piano alimentare?

Sì, ogni corridore ha il suo piano in base al tipo di tappa e al ruolo che avrà nella corsa. Gli dico io la quantità che deve mangiare ogni ora. Chi deve lavorare fino a 50 chilometri dall’arrivo mangia di più prima di un altro che sta in gruppo e magari mangerà di più in un secondo momento perché per scattare avrà bisogno di produrre più watt. Ognuno ha il suo ruolo e il suo metabolismo. Più o meno i piani dei corridori nella stessa corsa si assomigliano, cambiano in base al peso. Con la squadra abbiamo registrato tutto. Ad esempio per colazione sappiamo quanto porridge mangia ciascuno, perché nei training camp abbiamo valutato le variazioni di peso e abbiamo stabilito le quantità giuste. Facciamo tutto su un’app, dove ogni corridore ha il suo piano nutrizionale. Si fa un calcolo del metabolismo basale, si stima quello che andranno a spendere nella corsa e si stabilisce il piano.

Sull’attacco manubrio, oltre alle indicazioni delle salite, anche quelle dei punti in cui bere (foto UAE Team Emirates)
Sull’attacco manubrio, oltre alle indicazioni delle salite, anche quelle dei punti in cui bere (foto UAE Team Emirates)
A parità di condizioni meteo, le grandi classiche si somigliano sul piano della nutrizione?

Sì, alla fine quello che cambia, è quanto dura la gara. Ciò che conta è che alla fine riescano a mangiare ogni ora più o meno la stessa quantità. Cambia forse quello che mangiano a colazione o prima di partire, può cambiare il recovery, ma se una corsa dura un’ora e mezza più di un’altra, mangeranno di più in gara.

Una gara come la Liegi viene divisa in settori anche per quanto riguarda la tua gestione?

Il direttore sportivo mette i punti dove ci sono le persone dello staff e a quel punto valuto la temperatura, il percorso e quello che vuole il corridore. Poi organizzo i punti del rifornimento, nel senso che questa persona dà carboidrati, l’altro dà l’acqua, un altro ancora gli elettroliti. Non è a caso che nei vari punti siamo sempre in due, perché se un corridore non riesce a prendere da me, sa che dopo ha un altro con la stessa dotazione. E se il capitano non lo prende e il gregario sì, gli toccherà cederlo. Come quando il capitano buca e il gregario gli dà la ruota e poi aspetta che gliene portino una buona.

UAE Team Emirates alla Liegi: in base al ruolo che i corridori hanno in gara, varia anche la loro alimentazione
In base al ruolo che i corridori hanno in gara, varia anche la loro alimentazione
Una delle scene più frequenti è il corridore che riceve la borraccia con il gel nastrato e ogni volta lo butta: come mai?

Alla fine mettiamo sempre qualcosa di più. Meglio così piuttosto che dare di meno e scoprire che il corridore ha fame. Se poi ne ha già uno in tasca o sente di non averne bisogno, allora lo butta. Alle corse c’è una persona ogni 10-15 chilometri e molto spesso con la borraccia danno un gel. Invece ad esempio l’altro giorno alla Freccia Vallone era difficile aprire il gel e mangiare cibi solidi, per cui abbiamo fatto le borracce con più carboidrati. Almeno se uno prende una borraccia con più “carbo” e riesce a berla, siamo certi che non è completamente vuoto.

In condizioni normali, sanno da soli quando e cosa mangiare?

Si parla un po’ con loro, ma è una cosa che devono capire da soli. Non devo dirgli io quando mangiare, perché io non so come va la gara. Quindi si definisce il target di mangiare ogni ora e sta ai corridori, che sono professionisti, capire quando e dove farlo. Ogni 15 minuti mandano giù qualcosa e se lo devono ricordare, anche se non hanno fame. Se qualcuno lo dimentica, finisce in crisi di fame, ma in questo ciclismo moderno, come lo chiamano, non succede quasi più. Se uno arriva vuoto, vuol dire che non ha mangiato nell’ultima ora

Hai parlato di cibi solidi, sono barrette o anche altro?

Lo chef della squadra prepara la rice cake, oppure parliamo di panino con la marmellata o la nutella. Per il resto, all’80-90 per cento mangiano barrette, gel, una gelatina e anche le caramelle. Abbiamo di tutto. Sono prodotti anche nuovi che abbiamo perché li abbiamo chiesti.

Dopo l’arrivo, si beve subito il recovery Cherry, color ciliegia (foto UAE Team Emirates)
Dopo l’arrivo, si beve subito il recovery Cherry, color ciliegia (foto UAE Team Emirates)
Avete davvero di tutto?

Abbiamo diverse barrette. Una con il sodio: avete visto che quando fa caldo tutti i corridori diventano bianchi di sale? Succede perché perdono sodio, quindi si deve rimetterlo in corpo. Poi tre barrette fatte solo per noi: brownie, no flavor e peanut butter. Abbiamo il gel, anche di sapori diversi. Un gel con sodio, esclusivo per noi, come pure quello con caffeina. Poi abbiamo un integratore di elettroliti, fra cui anche il sodio, sviluppato su nostra richiesta. E altri prodotti come il Cherry, quella bevanda rossa che prendono dopo l’arrivo.

Quindi il sodio non si integra soltanto con le borracce?

Nelle borracce c’è sempre, ma se ne perde tanto. Per questo hanno fatto una barretta che è un po’ salata, quella al peanut butter, il burro di arachidi, che è veramente buona.

Sono cose richieste dai corridori?

No, le ho chieste io, perché vedevo che tanti dopo un po’ avevano i crampi o diventavano bianchi dal tanto sodio che perdevano. E in quel caso anche la performance cala un po’, per cui tutti i prodotti che stiamo sviluppando hanno una notevole base scientifica. Anche il recovery che fanno per noi nasce dalle indicazioni che gli abbiamo dato e contiene carboidrati e proteine.

Sul camion del UAE Team Emirates, scatole di prodotti Enervit sviluppati su richiesta di Gorka
Sul camion del UAE Team Emirates, scatole di prodotti Enervit sviluppati su richiesta di Gorka
Però di solito il recovery dopo corsa non è solo polvere o altro. Insomma, dopo la Freccia Vallone, Formolo mangiava gli gnocchi…

Infatti di solito a quello pensa lo chef. Dieci anni fa mangiavano riso e patate, adesso ognuno ha la vaschetta con qualcosa che incontra il suo gusto, sennò si stufano a mangiare sempre lo stesso.  Di fatto nel ciclismo di oggi si mangia molto: prima, durante e dopo la corsa. Sono tutti magri, ma mangiano la quantità giusta. Forse prima si mangiava meno, non lo so, adesso si mangia perché ne hanno bisogno per sostenere certe prestazioni e mangiano di tutto e nelle giuste quantità. 

Dove tenete tutto questo ben di Dio?

E’ tutto sul camion. E’ importante avere tutto con noi, perché le condizioni meteo nelle corse possono cambiare rapidamente e bisogna avere tutto quello che serve.

Andriolo realizza la borraccia “su misura”

16.06.2022
4 min
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Andriolo è una realtà attiva dagli anni Cinquanta nel settore della lavorazione delle materie plastiche. A partire dagli anni Novanta si è specializzata nella realizzazione di borracce per uso sportivo e più in generale per il tempo libero.

Per conoscere l’azienda e come lavora, abbiamo deciso di incontrare Anna Andriolo presso la sede dell’azienda di famiglia a Venegono Inferiore in provincia di Varese. Abbiamo scoperto un’azienda moderna, sempre attenta al rinnovamento tecnologico, ma con uno spirito familiare.

Esterno dell’azienda Andriolo a Venegono Inferiore
Esterno dell’azienda Andriolo a Venegono Inferiore
Se dovessimo descrivere Andriolo da dove dovremmo partire?

Sicuramente dal cliente che è al centro di ogni nostro progetto. Lo ascoltiamo attentamente con l’obiettivo di trasformare in disegni e forme ogni sua esigenza. Per poterlo fare abbiamo puntato su tecnologie sempre più innovative. A queste poi si aggiunge la possibilità di contare su un team di professionisti che sa appunto ascoltare il cliente per trovare insieme a lui la soluzione ideale.

Il passo successivo?

Dalla bozza-prototipo alla realizzazione del prodotto finale tutte le fasi sono seguite scrupolosamente da personale altamente specializzato con l’obiettivo di realizzare un prodotto in grado di rispettare tutti gli standard qualitativi richiesti.

Producete in Italia?

La nostra forza consiste anche nel fatto che tutta la produzione è interamente effettuata in Italia. Ogni singola fase, dalla progettazione alla realizzazione del prodotto finale, è gestita direttamente da noi. 

I tecnici Andriolo dispongono di software di disegno e progettazione tridimensionale per creare prodotti sempre più efficienti
Software di disegno e progettazione tridimensionale per creare prodotti sempre più efficienti
Hai parlato di tecnologia sempre più innovative. 

Esatto. Ancora oggi ogni singola borraccia viene progettata e prodotta con la stessa passione di un tempo. A differenza del passato però, oggi i nostri tecnici possono disporre di moderni software di disegno e prototipazione tridimensionale, perfettamente integrati con le macchine a controllo numerico del reparto di officina. Ogni borraccia Andriolo è inoltre personalizzabile grazie al servizio di stampa digitale, anche per ordini di piccola quantità.

Qual è il vostro rapporto con l’ambiente?

Il tema del rispetto e della cura dell’ambiente che ci circonda ha assunto anche per noi un ruolo fondamentale. In Andriolo prestiamo la massima attenzione all’impatto che la nostra produzione industriale può avere sul territorio circostante. Anche per questo ci siamo specializzati nella produzione di bottiglie in Tritan, materiale che le rende infrangibili, lavabili in lavastoviglie e quindi riutilizzabili. Negli ultimi anni siamo diventati fornitori di comuni, scuole, asili, atenei universitari, strutture alberghiere e tante altre realtà che hanno deciso di distribuire borracce o bottiglie ecocompatibili.

Non solo corridori e corse, insomma?

Questo aprirsi al mondo al di fuori del ciclismo è stata una caratteristica che ci ha contraddistinto fin dall’inizio della nostra attività, anche se al mondo della bicicletta siamo sempre molto legati. Oggi collaboriamo con diversi team. Tra questi mi piace citare il team Colpack Ballan. Lo scorso anno ha vinto con Juan Ayuso il Giro d’Italia e con Baroncini il mondiale. E’ stata una bellissima doppia soddisfazione. Con loro collaboriamo da anni. Ogni stagione gli forniamo all’incirca 5.000 borracce.

La borraccia Andriolo realizzata per Findlock (foto Facebook Findlock)
La borraccia Andriolo realizzata per Findlock (foto Facebook Findlock)

Una nuova borraccia

Prima di salutarci Anna Andriolo ci mostra una borraccia particolare realizzata per l’azienda tedesca Findlock, specializzata nelle chiusure magnetiche-meccaniche. Andriolo ha realizzato per loro un modello speciale che può essere sfilato dal tubo obliquo lateralmente grazie alla presenza di un magnete inserito nella stessa borraccia: il tutto senza la presenza del tradizionale portaborraccia.

Anna ci ha mostrato le macchine che realizzano queste innovative borracce, ma soprattutto ci ha fatto capire quanto un prodotto di per sé semplice come una borraccia nasconda anni di studio e di passione per il proprio lavoro.

Andriolo

Borracce Andriolo

Andriolo, la borraccia green e Made in Italy

12.06.2021
3 min
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Continua a far discutere il divieto, seppure di recente attenuato, che impedisce agli atleti di gettare le borracce verso il pubblico durante la corsa, pena sanzioni o l’estromissione dalla stessa gara. Nonostante questo la borraccia rimane uno dei souvenir più apprezzati dagli appassionati di ciclismo di tutte le età.
In Italia esiste un’azienda specializzata nella produzione di borracce sportive e bottiglie per il tempo libero. Si tratta di Andriolo, la cui sede si trova a Venegono Inferiore in provincia di Varese.

Saper ascoltare il cliente

Sempre attenta al rinnovamento tecnologico delle fasi produttive, Andriolo ha messo al centro di ogni suo progetto il cliente, ascoltandolo attentamente e trasformando in disegni e forme le sue esigenze. Per poterlo fare ha deciso di puntare su tecnologie all’avanguardia supportate dalla presenza di un team di professionisti in grado di rispondere al meglio a ogni tipo di richiesta.

Le borracce Andriolo sono personalizzabili
Le borracce Andriolo sono personalizzabili
Le borracce Andriolo sono personalizzabili
Le borracce Andriolo sono personalizzabili secondo i gusti e l’esigenze dei clienti

Un prodotto tecnologico

La forza di Andriolo risiede soprattutto nel fatto che ogni fase della produzione è interamente effettuata in Italia rispettando standard qualitativi elevati. Ancora oggi ogni singola borraccia viene progettata e prodotta con la stessa passione di un tempo. A differenza del passato però i tecnici di Andriolo oggi possono disporre di moderni software di disegno e prototipazione tridimensionale che si vanno perfettamente ad integrare con le macchine a controllo numerico del reparto di officina.

Dall’idea al prodotto finale

Questo sistema operativo permette di offrire alla clientela la possibilità di vedere trasformate le proprie idee in prodotti finiti in tempi estremamente brevi. Dalla bozza-prototipo alla realizzazione del prodotto finale tutte le fasi sono seguite scrupolosamente da personale altamente specializzato con l’obiettivo di realizzare un prodotto in grado di rispettare tutti gli standard qualitativi richiesti.
Ogni borraccia Andriolo è inoltre personalizzabile grazie al servizio di stampa digitale, anche per ordini di piccola quantità.

Andriolo pone grande attenzione all'ambiente usando materiali eco sostenibili
Andriolo pone grande attenzione all’ambiente usando materiali eco sostenibili
Andriolo pone grande attenzione all'ambiente usando materiali eco sostenibili
Andriolo pone grande attenzione all’ambiente usando materiali eco sostenibili

L’ambiente al centro di tutto

Non manca naturalmente l’attenzione verso l’ambiente, un tema sempre più importante nella società in cui viviamo. In Andriolo si presta la massima attenzione all’impatto che la propria produzione industriale può avere sul territorio circostante. Anche per questo l’azienda si è specializzata nella produzione di bottiglie in Tritan, materiale che le rende infrangibili, lavabili in lavastoviglie e quindi riutilizzabili.
Negli ultimi anni Andriolo è diventata fornitrice di comuni, scuole, asili, atenei universitari e tante altre realtà che hanno deciso di distribuire borracce o bottiglie ecocompatibili.

andriolo.it

Elite borraccia FLY Giro d'Italia

Elite e Giro d’Italia, storia di un amore infinito

05.05.2021
3 min
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Mancano pochi giorni all’edizione numero 104 del Giro d’Italia e come da tradizione si rinnova il rapporto di collaborazione fra la corsa rosa ed Elite. Anche quest’anno l’azienda di Fontaniva in provincia di Padova sarà licenziataria ufficiale del Giro d’Italia 2021 con un set di borracce FLY, in edizione limitata, tutte ispirate alle grafiche ufficiali della gara organizzata da Rcs Sport.

Due modelli ispirati al Giro

La nuova linea di borracce FLY Giro si compone di due modelli entrambi da 550 ml. La prima borraccia non poteva che richiamare il colore della maglia simbolo del leader della corsa, un colore rosa acceso griffato dal logo del Trofeo Senza Fine. La seconda borraccia è invece di color nero e riporta la mappa del Giro d’Italia 2021. Entrambe hanno ben in evidenza il logo ufficiale della corsa rosa.

Elite borracce FLY Giro Nera
La borraccia FLY nera con la mappa del Giro d’Italia 2021
Elite borracce FLY Giro Nera
La borraccia FLY nel colore nero con la mappa del Giro d’Italia 2021

La più leggera al mondo

La gamma Elite FLY è riconosciuta in tutto il mondo come la linea di borracce più leggere al mondo grazie alla loro incomparabile leggerezza pari ad un 30% in meno rispetto alle borracce tradizionali disponibili in commercio. Questo primato è reso possibile dalla struttura a spessori variabili con cui sono realizzate, più sottile sul corpo centrale e più spessa sulla parte superiore e sul fondo della borraccia. Questa particolare struttura permette di ridurre la quantità di materiale utilizzato senza intaccare la resistenza del prodotto e le sue qualità funzionali.

Elite al Giro d’Italia equipaggia 11 squadre fra cui la Ineos-Grenadiers
Elite al Giro d’Italia equipaggia ben 11 squadre fra cui la Ineos-Grenadiers

Materiale innovativo

La gamma FLY è realizzata in un esclusivo materiale plastico inodore, morbido e resistente. Questo è il risultato di un progetto di ricerca sperimentale di 3 anni realizzato da Elite in collaborazione con Centri di Ricerca Universitari. Tutto ciò ha permesso all’azienda padovana di realizzare una borraccia contraddistinta da un innovativo materiale plastico studiato per mantenere inalterato il sapore del liquido contenuto al suo interno.

Stabile e facile alla presa

Le borracce FLY vantano un design inconfondibile e spiccatamente racing, studiato per garantire una maggiore stabilità nel portaborraccia. La superficie del corpo borraccia è inoltre dotata di un particolare grip che rende più sicura e agevole la presa in ogni fase della corsa.

elite-it.com

Riviste le regole UCI: cosa convince e cosa no…

19.04.2021
5 min
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Con le prime classiche delle Ardenne non solo si sono visti (e rivisti) i duelli tra i campioni, ma sono anche entrate in vigore le nuove regole Uci. O meglio, la revisione di queste regole. Ne avevamo parlato anche con Matteo Trentin, referente del CPA per i corridori. E lui stesso ci disse delle grandi perplessità su alcuni punti e della presa di posizione quasi unilaterale dell’Uci.

Le green zone, furono introdotte già nel 2014
Le green zone, furono introdotte già nel 2014

Rivoluzione Uci

Come è noto lo scorso 1° aprile sono entrate in vigore le nuove normative: è stata bandita la “tuck position” (quella a “uovo” in discesa), è stata bandita anche quella “tipo crono” con le mani che non toccano il manubrio ed è stata sancita la regola della borraccia: squalifica per chi viene sorpreso a lanciare a terra la borraccia al di fuori di una green zone, vale a dire quelle “aree rifiuti” che si trovano di tanto in tanto nella corsa. Si tratta di spazi nei quali il corridore può liberarsi di borracce appunto, ma anche di cartacce, involucri e sacchetti per il rifornimento. Aree che chi ha preso parte alle granfondo ha già visto.

La grande protesta ha riguardato soprattutto il dopo-Fiandre, quando lo svizzero Michael Schar si era liberato di una borraccia gettandola in direzione di alcuni tifosi a bordo strada. Il fatto avvenne in diretta tv e sui social ci fu un vero sollevamento globale a sostegno del corridore della Ag2r-Citroen. Perché se ci sono le regole Uci, è anche vero che ci sono le regole della tradizione, quelle non scritte. Tra l’altro un gesto bellissimo. Schar non solo fu squalificato, ma prese anche una multa e perse dei punti Uci.

I corridori, e forse anche i tifosi, con la loro pressione all’Uci sono riusciti a far modificare la regola del “rosso diretto”. Adesso, la prima volta che il corridore viene pizzicato riceve una multa in franchi svizzeri, la seconda viene squalificato. Questo in una corsa di un giorno. Se invece il fatto avviene in una corsa a tappe: alla prima viene multato, alla seconda incappa in un minuto di penalità, alla terza viene squalificato.

L’entità di multa e penalizzazione dei punti variano rispettivamente da 100 a 500 franchi svizzeri e da 5 a 25 punti a seconda della classe della competizione.

Chissà se con le nuove norme rivedremo gilet portaborracce tipo utilizzati qualche anno fa
Chissà se con le nuove norme rivedremo gilet portaborracce tipo utilizzati qualche anno fa

Borraccia in mano

Certamente è un passo in avanti, ma le distanze tra corridori e Uci sono ancora marcate. Ovviamente non per il fatto di gettare o meno le borracce (sul tema dell’inquinamento sono tutti d’accordo), ma sul fatto che le borracce non possano essere lanciate ai tifosi. La regola dice che semmai il corridore la deve passare in mano al tifoso. Lanciare la borraccia infatti potrebbe indurre il fan a bordo strada, specie se bambino, a spostarsi al centro della carreggiata per riprenderla (riferendosi al fatto che spesso la borraccia sbatte sul ciglio del marciapiede e rimbalza verso il centro strada). Un caso verosimile, ma mai verificatosi, almeno a nostra memoria.

Pertanto il corridore si può liberare delle borracce nelle green zone, passarle in mano al tifoso, darle ai veicoli che seguono la corsa o alla propria ammiraglia. Solo così non viene sanzionato.

Richardson beccato. I mignoli non garantiscono una presa sicura (da Twitter)
Richardson beccato. I mignoli non garantiscono una presa sicura (da Twitter)

Mignolino galeotto

Ma a tenere banco non c’è solo il “BottleGate”, scimmiottando i grandi processi statunitensi. Si discute, anche se in maniera meno forte, sulle posizioni adottate in corsa.

Contrariamente a quanto si potesse pensare, i corridori che hanno dovuto accettare queste norme, sono stati più infastiditi dal dover dire addio alla posizione aerodinamica in discesa che non a quella delle braccia appoggiate sul manubrio “tipo crono” con i gomiti sulla piega e le mani libere “a picco” sulla ruota anteriore.

«Non si sono mai verificati incidenti con la posizione tuck», hanno detto più o meno in coro gli atleti. Mentre sono stati più propensi ad accettare lo stop sulla presa del manubrio. «A volte ha causato delle cadute», questa la loro sintesi. Ma anche in questo caso, se si va a vedere, è stata una negligenza di pochi che si sono messi con i soli gomiti sulla piega anche in gruppo. In questo modo, in effetti, non si ha la possibilità di frenare in caso di necessità improvvisa, né di poter scartare un eventuale ostacolo. Cosa ben diversa invece se si è in fuga da soli o in testa al plotone. Comunque sia adesso non si può più fare.

Ma come si dice, “fatta la grazia gabbato lo santo”. O almeno così pensava Alexander Richardson. Giocando come un abile avvocato tra le parole della norma stessa, la quale dice che il manubrio non può essere libero da una presa delle dita, senza specificare quante, il corridore della Alpecin Fenix ha messo i gomiti sulla piega e con i mignoli è andato a cercare la leva. La giuria però non si è fatta sorprendere e qualche ora dopo l’arrivo lo ha squalificato.

Nella 4ª tappa del Turchia maxi caduta e corridori sotto alle transenne vecchio stile
Nella 4ª tappa del Turchia maxi caduta e corridori sotto alle transenne vecchio stile

Coerenza e buonsenso

Chissà se anche in tal senso a breve ci sarà un’altra revisione dell’Uci. Di base, quando si parla di sicurezza si può anche essere d’accordo, per esempio va bene la figura la figura dell’Event Safety Manager, ma sulle regole della tradizione, come la borraccia al pubblico, serve del buonsenso. Asgreen nel finale del Fiandre ha gettato la sua borraccia, ma per fortuna sua (o forse perché aveva studiato le regole) era all’interno dei tre chilometri dall’arrivo che sono ritenuti green zone e se l’è cavata.

Anche perché poi non si comprende tanta rigidità su questo aspetto e si consente ad altre gare, si veda il Tour of Turkey, di utilizzare ancora certe transenne negli arrivi. Che sia un fatto di soldi che le gare versano all’Unione Internazionale? Come dire: a pensar male si sbaglia ma…

Portaborracce Elite su Merida Bahrain Arashiro

Portaborracce, Giro e cadute: risentiamo Elite

26.01.2021
4 min
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Sono elementi presenti in tutte le biciclette e sono molto ricercati da ogni ciclista soprattutto nelle giornate più calde. Stiamo parlando dei portaborracce e delle borracce. Per fare un punto sulle dotazioni ai team per la nuova stagione abbiamo parlato con Marco Cavallin, Sponsorship and Product Innovation Manager di Elite.

Tanta scelta

Il marchio italiano è fra i leader di mercato per quanto riguarda borracce, portaborracce, rulli e altri accessori. Giusto per dare un’idea Elite è sponsor tecnico di oltre metà delle squadre professionistiche.
«Ogni team ha in dotazione una lista di portaborracce – inizia a spiegarci Marco Cavallin – si va da quello ultra leggero fino ai modelli più resistenti, che sono più adatti per le gare con terreni sconnessi tipo il pavé». Quindi, contrariamente a quanto molti pensano, le squadre hanno diversi tipi di portaborraccia da montare: «Sta a ogni team scegliere il modello più idoneo alla gara che si deve correre».

Elite Borracce Fly Bahrain
Le borracce Fly in dotazione alla Bahrain Victorious
Elite Borracce Fly Bahrain
Le borracce Fly in dotazione alla Bahrain Victorious

Continui miglioramenti

A questo punto ci è sorta naturale la domanda sui fatti accaduti all’ultimo Giro d’Italia, dove a causa di una borraccia persa da un corridore del gruppo, Geraint Thomas è caduto dovendosi poi ritirare. Dopo quell’episodio si è pensato a modificare qualcosa?
«I prodotti che si vedono oggi sono diversi da quelli di due anni fa – ci dice Cavallin – e ovviamente come tutti i prodotti tecnici si fanno degli sviluppi continui. La capacità di trattenimento dei portaborracce è stata migliorata».

In effetti se riguardiamo bene la storia del ciclismo, non mancano gli episodi legati alla caduta di una borraccia. Chi corre sa bene che spesso in gruppo ci si trova a doverle schivare all’ultimo secondo.
Marco Cavallin ci tiene a però a precisare un aspetto: «Dire che la borraccia è un elemento rigido è un errore. La nostra borraccia Fly ha uno spessore di mezzo millimetro ed è fatta con un materiale che la rende molto morbida. Se si va a riguardare la caduta di Thomas si vede che la borraccia si schiaccia e spruzza fuori il liquido, a dimostrazione che non è rigida».

Custom Race Plus portaborraccia
Il portaborraccia Custom Race Plus con il gommino aggiustabile nella parte superiore
Custom Race Plus portaborraccia
Il portaborraccia Custom Race Plus con il gommino aggiustabile nella parte superiore

Borraccia leggera

Proprio Cavallin ci ha fornito l’elenco dei prodotti che verranno forniti alle squadre per il 2021. Tutti useranno la borraccia Fly, ultraleggera (54 grammi) realizzata con una plastica innovativa molto morbida con uno spessore di appena 0,6 millimetri.

Diversi portaborraccia

Per quanto riguarda i portaborraccia, come ci diceva Cavallin, molte squadre ne avranno in dotazione due o addirittura tre modelli diversi. Si va dal Leggero Carbon (nella foto di apertura sulla bici Merida di Arashiro) con un design minimale e un peso di soli 17 grammi fino al Custom Race Plus più resistente in materiale fibrorinforzato (FRP) e con un peso di 40 grammi. Questo modello ha un’alta capacità di trattenimento grazie alla sua struttura frontale che avvolge la borraccia anche nella parte superiore. Inoltre, ha un gommino aggiustabile in elastomero che permette di adattarsi alla perfezione a qualunque misura di borraccia ed evita fastidiose vibrazioni.

Portaborraccia Elite Prism
Il portaborraccia Elite Prism ha un design che permette l’inserimento laterale della borraccia
Portaborraccia Elite Prism
Il portaborraccia Elite Prism ha un design che permette l’inserimento laterale della borraccia

Dalla Mtb

Fra i vari modelli in dotazione dalle squadre ci ha incuriosito il portaborraccia Prism, che è fra quelli scelti da: Alpecin-Fenix, Bahrain-Victorious e Intermarché Wanty Gobert. Il Prism è disponibile sia in materiale fibrorinforzato e sia in carbonio. Ha una forma che permette l’inserimento laterale della borraccia. Una caratteristica che viene dalla mountain bike e che è utile per biciclette dotate di telai con tubi inclinati oppure di dimensioni molto piccole.

Come abbiamo potuto constatare lo sviluppo dei materiali e di nuovi design mette a disposizione dei corridori molte opzioni anche in termini di portaborraccia, che possono aiutare ad evitare che si ripetano incidenti come quelli di Thomas.

Elite Team Israel 2021

Elite e Israel Start-Up Nation insieme anche nel 2021

09.01.2021
2 min
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Elite è stata accanto al Team Israel Start-Up Nation sin dalla sua nascita e continuerà a farlo anche il prossimo anno. Marco Cavallin, Responsabile delle sponsorizzazioni Elite ha voluto sottolineare con le seguenti parole il rinnovo dell’accordo: «Siamo orgogliosi di sostenere anche per il 2021 l’Israel Start-Up Nation. Il nostro obiettivo è fornire al team i migliori prodotti da utilizzare nelle fasi di allenamento, ma soprattutto in gara».

I cavalletti per una fornitura ora completa

La scorsa stagione l’azienda veneta ha sostenuto l’Israel Start-Up Nation fornendo borracce, portaborracce e creme per i massaggi, oltre ai tradizionali rulli che hanno reso l’azienda padovana un riferimento a livello mondiale. Nel 2021 la fornitura al team sarà arricchita dai cavalletti per la cura e la manutenzione delle biciclette.
I meccanici del team hanno già avuto modo di provarli e ne sono rimasti entusiasti. I cavalletti Elite consentono infatti di tenere perfettamente stabile la bici mentre il meccanico è intento a lavarla oppure a effettuare la manutenzione quotidiana pre e dopo una gara.

Elite e Israel 2021
Elite è orgogliosa di continuare questa collaborazione
Elite e Israel 2021
Elite è orgogliosa di continuare la collaborazione con la Israel Start-Up Nation

Il parere degli atleti

Il velocista del team Rudy Barbier ritiene che Elite sia uno dei partner più importanti di Israel Start-Up Nation tanto da arrivare a dichiarare: «Le borracce e i portaborracce Elite sono davvero perfetti. Il rullo Suito mi ha inoltre aiutato a superare il primo blocco causato dal Covid-19. Mi sono trovato così bene che ora che siamo in fase di preparazione per la nuova stagione ho deciso di utilizzarlo con cadenza settimanale».
Barbier ha voluto parlare anche delle creme massaggio del marchio italiano: «Nelle fasi di recupero dopo una gara i nostri massaggiatori usano sempre le creme Elite. È naturale che chi ci segua sia un professionista in grado di fare massaggi perfetti, ma sono sicuro che i prodotti Elite mettono i massaggiatori nelle condizioni di lavorare al meglio e i benefici si sentono subito».

Rudy Barbier
Rudy Barbier il velocista dell’Israel Start-Up Nation
Rudy Barbier
Rudy Barbier il velocista dell’Israel Start-Up Nation

I prodotti Elite utilizzati dalla Israel Start-Up Nation nel 2021 saranno i seguenti: rullo Suito per le sessioni di allenamento e riscaldamento, lo sterzo elettronico Sterzo Smart, la borraccia Fly Team e tutta la gamma di portaborraccia, compreso l’innovativo Rocko Carbon.

elite-it.com

Borracce Race One, Ale BTC Ljubljana

Raceone accanto al team Alé BTC Ljubljana

19.11.2020
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Raceone, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di portaborracce, borrace e accessori per biciclette, ha deciso di affiancare per il 2021 il team Alé BTC Ljubljana Cipollini. L’unica formazione italiana (maschile e femminile) presente nel WorldTour.

Trent’anni di esperienza manifatturiera artigianale italiana, uniti alla grande passione per il ciclismo, rappresentano il DNA di Raceone. Il brand è distribuito e riconosciuto a livello mondiale, per l’esclusivo design, l’alta qualità dei materiali e la cura dei dettagli. Il tutto rigorosamente Made in Italy

Made in Italy

Lo sviluppo e lo studio di ogni prodotto avviene infatti nella sede di Cervarese Santa Croce in provincia di Padova, in stretta sinergia con i maggiori team di ciclismo professionisti europei che fanno affidamento sulla qualità dei prodotti Raceone. L’accordo di sponsorizzazione con il team Alé BTC Ljubljana Cipollini rappresenta così un ulteriore step nella crescita dell’azienda. 

Logo Race One
L’azienda ha sede in provincia di Padova. Produce borracce e portaborracce
Logo Race One
L’azienda ha sede alle porte di Padova

Orgoglio tricolore

Germano Mozzato, titolare di Raceone commenta: «Per noi è un orgoglio da azienda italiana poter collaborare con una delle più importanti realtà del ciclismo femminile. Non può che farci piacere e creare un grande senso di appartenenza. Sarà per noi importante anche per ricevere feedback da parte delle atlete i cui riscontri sono fondamentali soprattutto per lanciare e migliorare prodotti nuovi della nostra azienda». 

Il team manager di Alé BTC Ljubljana Cipollini Fortunato Lacquaniti ha detto: «Siamo felici di avere con noi come nuovo partner Raceone, un’azienda simbolo dell’artigianato italiano, simbolo del Made in Italy che vogliamo valorizzare anche con i nostri risultati e insieme a cui puntiamo a traguardi ambiziosi». 

www.raceone-it.com

Portaborraccia BMC

Perché cadono così tante borracce?

09.10.2020
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Durante il Giro d’Italia è emerso con forza il problema delle borracce che vengono perse dai corridori e rotolano fra le ruote del gruppo. L’episodio che ha accesso i riflettori su questo problema è la brutta caduta che ha costretto Geraint Thomas al ritiro. Noi di bici.PRO abbiamo sentito in merito Nazzareno Berto, attuale meccanico del Team Bardiani CSF Faizané ed ex professionista dei primi anni 80.

Cambio di materiali

Il punto che ci interessa approfondire con Berto è capire se è cambiato qualcosa nella forma o nei materiali utilizzati.
«Una volta i portaborraccia erano in alluminio e si potevano stringere e allargare in base alle necessità, ora con i materiali nuovi questo non si può più fare. Quelli in plastica quando sono nuovi sono molto duri, quasi si fatica ad infilare la borraccia, però dopo un po’ si smollano». Il primo punto che emerge anche dall’esperienza di Berto è che i materiali sono cambiati. Ma non sono solo i materiali ad essere cambiati «In più c’è da dire – aggiunge Berto – che la forma dei nuovi portaborraccia è sicuramente molto bella esteticamente, ma forse quelli vecchi erano più funzionali. Quelli di oggi danno meno copertura alla borraccia rispetto a quelli di una volta».

Giro d'Italia 2020, borracce, team CCC
Portaborracce e borracce, tema dibattuto al Giro
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Attenzione ai dossi

Nazareno Berto fa una riflessione molto interessante anche sulle strade. «Quando correvo io e fino a pochi anni fa, sulle strade non c’erano tanti dossi. Adesso i corridori per superarli spesso saltano con la bicicletta e al momento della ricaduta capita che la borraccia voli via».

Un altro fattore che influenza la tenuta delle borracce è proprio la natura della sede stradale. Infatti come sottolineato da Berto, i dossi sempre più numerosi possono costituire una variabile importante. Proprio in tema di imperfezioni del terreno, il meccanico della Bardiani ci ha svelato un accorgimento che apportava durante la campagna del nord, dove il pavé è la regola.
«Quando dovevamo fare le gare sul pavé, prendevamo della carta vetrata e con del biadesivo l’attaccavamo al portaborraccia. In questo modo cercavamo di evitare di perdere le borracce nei tratti di pavé. Solo che anche questa soluzione con i materiali e le forme moderni non si può più fare».

Chi si ricorda i portaborraccia in alluminio o i primi realizzati in plastica, saprà che spesso c’erano delle piccole parti in gomma. Proprio su queste veniva posto il biadesivo. Oggi la gomma non è più fra i materiali presenti sui portaborraccia.
Chissà se qualche azienda non stia già pensando a un ritorno alle vecchie soluzioni.