Taglia 51. Trasmissione Sram Red AXS 48-35 e 10-33 con power meter Quarq incluso. Ruote DT Swiss ARC 38 1100 Dicut con tubeless Pirelli Race TLR da 28. Manubrio full carbon integrato BMC e sella Fizik. Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 6,65 chilogrammi
L’abbiamo provata e ancora una volta BMC ha fatto centro. Una volta messa su strada emergono tutte le diversità (tante davvero) rispetto alla versione più anziana e la nuova è superiore in tutto. Viene da pensare che la versione in test della nuova Teammachine SLR01, con allestimento One, dalla precedente eredita solo il nome e l’acronimo che identifica il montaggio.
Se in salita ci si attende una bici al top, comunque molto più reattiva a parità di allestimento, in discesa è un proiettile, una bici tanto briosa quanto chirurgica per stabilità e gratificazione anche nella guida veloce. E poi è agile, agilità che è frutto di una geometria non completamente stravolta, ma capace di aumentare la qualità della performance.
Una Teammachine SLR01 tanto reattiva e super efficienteUna Teammachine SLR01 tanto reattiva e super efficiente
BMC Teammachine SLR01 One
Una taglia 51. Trasmissione Sram Red AXS 48/35 e 10/33 con power meter Quarq incluso. Ruote DT Swiss ARC 38 1100 Dicut con tubeless Pirelli Race TLR da 28. Manubrio full carbon integrato BMC e sella Fizik. Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 6,65 chilogrammi (senza pedali).
Il prezzo di listino della bici descritta è di 12.999 euro, non per tutti, ma in linea con il segmento e la fascia di mercato nella quale è inserita.
A tratti minimale e quasi essenzialeSram Red AXS e power meter Quarq per la bici testAllestimento One, DT Swiss da 38 e tubeless Pirelli RS da 28La bici sembra nascondersi dietro lo sterzoManubrio integrato e full carbon senza svasature importantiPorta borraccia integrati ed in carbonioZona tanto differente rispetto al passato ed accostabile al modello RTerminali della forcella con una leggera asimmetriaA tratti minimale e quasi essenzialeSram Red AXS e power meter Quarq per la bici testAllestimento One, DT Swiss da 38 e tubeless Pirelli RS da 28La bici sembra nascondersi dietro lo sterzoManubrio integrato e full carbon senza svasature importantiPorta borraccia integrati ed in carbonioZona tanto differente rispetto al passato ed accostabile al modello RTerminali della forcella con una leggera asimmetria
Provata con ruote da 38 e da 55
Non ci accontentiamo di un singolo setting. Il nostro obiettivo costante è quello di immedesimarci nell’utente finale che può utilizzare differenti tipologie di ruote, di pneumatici e di conseguenza avere risposte tecniche differenti. Abbiamo usato la nostra BMC con le “sue” DT Swiss 38 e tubeless da 28, con l’ultima versione delle ARC 55 e tubeless dalle sezioni differenziate. Continental Aero111 Swiss Side da 29 per l’avantreno, GP5000TR da 30 per il retrotreno.
La bici ci ha decisamente impressionato per la semplicità di adattamento e per come facilita l’adattamento stesso dell’utilizzatore. Non perde il DNA ed il core principale, ovvero quello di bici leggera, agile e super guidabile, parecchio sprintosa quando gli si chiede un cambio di ritmo perentorio. Con le 55 è facile immaginare una flessione dell’andatura in salita, poca roba. Se l’ambizione è di avere una bici pulita ed a tratti minimale nell’impatto estitico, leggermente più comoda e 200 grammi circa più leggera, con le ruote da 38 la Teammachine SLR01 è perfetta. Se l’obiettivo è avere in dotazione una macchina da guerra per fare le gare, tanto veloci, quanto ricche di dislivello positivo, con le ruote alte paga l’occhio ed è un aereo. A nostro parere il fattore di valutazione diventa soggettivo e va ben oltre la prestazione messa su strada.
Provata anche con le nuove ARC 55Grafiche fuori dagli schemi tradizionali BMCProvata anche con le nuove ARC 55Grafiche fuori dagli schemi tradizionali BMC
Con il naso all’insù
Una di quelle bici che invita ad uscire di sella, a spingere come un forsennato, o semplicemente stare in piedi sui pedali sfruttando un telaio ed una forcella che non subiscono l’azione scomposta del corpo. La bici non alleggerisce ne davanti ne dietro e nella sezione centrale è super sostenuta. E’ reattiva, a prescindere dal setting delle ruote, una delle bici più reattive (considerando l’ultima generazione di prodotti) provate ad oggi.
Ottimale a nostro parere, in ottica salita e discesa il giusto binomio tra la forcella con rake da 48 e l’angolo dello sterzo a 71,5°, con una lunghezza di quest’ultimo di 133 millimetri. E poi il passo contenuto a 98,6 centimetri, corto, non estremo. Traducendo, agilità e stabilità da sfruttare a pieno.
In discesa è chirurgicaSorprende per stabilità e semplificazione della guidaIn discesa è chirurgicaSorprende per stabilità e semplificazione della guida
In discesa e alle andature briose
Non è veloce come può esserlo una BMC Teammachine R (anche se non abbiamo mai avuto l’occasione di metterla veramente alla frusta), ma per essere una superleggera la SLR01 è un bel missile. Andando oltre i dati, le analisi dei numeri da protocollo, il vantaggio per un utilizzatore agonista (se pur normale, non professionista) arriva da una geometria che mette perfettamente al centro della bici il corpo del corridore.
Angolo del piantone a 74° e sterzo aperto in avanti, significa avere la possibilità di spingere di gamba e con i glutei, avere il viso sul mozzo davanti e le spalle che non vanno oltre la verticale dello sterzo. Si può tirare con forza anche con le braccia e con tutto il corpo ed in pianura a volte può fare una grande differenza, così come nei tratti vallonati quando si cambia ritmo in parecchie situazioni.
Una resa tecnica che va ben oltre la salitaUna resa tecnica che va ben oltre la salita
In conclusione
Rispetto alla versione più anziana la nuova Teammachine SLR01 sembra essere stata sviluppata da un’altra mano, con un concetto diverso che ha saputo non snaturare il progetto BMC di maggiore successo. Sì i materiali, sì l’evoluzione della posa del carbonio e le diverse tecnologie produttive, ma i numerosi dettagli (differenti) di una geometria maggiormente funzionale si percepiscono alla grande. E’ più agonista della precedente, ma non è più cattiva, perché è maggiormente completa e facile da sfruttare in tutte le sue sfaccettature.
Il ciclista di oggi è più che mai alla ricerca un’esperienza che unisca prestazioni d’eccellenza e un tocco di esclusività. Rispondendo a questa esigenza, BMC ha presentato VAR0, un concetto rivoluzionario che mette il potere della personalizzazione direttamente nelle mani degli appassionati. Non si tratta di una semplice nuova colorazione, ma di una vera e propria tela bianca, l’essenza più pura del carbonio, pronta a diventare un’opera d’arte unica e personale (in apertura foto Paul Klee).
VAR0 è disponibile su tre delle biciclette più iconiche e tecnologicamente avanzate del marchio svizzero: la Fourstroke R 01, la Teammachine R e la Teammachine SLR 01. Queste piattaforme sono già sinonimo di vittoria, velocità e precisione ingegneristica. Con VAR0, il loro potenziale è portato adesso a un livello superiore.
Il concetto VAR0 va oltre la semplice estetica. Il telaio è difatti ridotto all’essenziale, mostrando la trama del carbonio e protetto unicamente da un leggerissimo strato di poliuretano. Questa finitura minimale conferisce un look radicale e raffinato, ma soprattutto garantisce il telaio più leggero possibile. I ciclisti ottengono così un immediato vantaggio prestazionale.
La leggerezza non è l’unico punto di forza. VAR0 è stato concepito specificamente per la personalizzazione. L’intenzione è chiara: fornire una base perfetta per i verniciatori professionisti. I clienti possono acquistare il telaio VAR0 e affidarsi al loro artigiano di fiducia per realizzare qualsiasi visione creativa. Che si desideri una finitura trasparente che esalti la bellezza della fibra o un design audace e multicolore, le possibilità sono infinite.
Il nuovo progetto VAR0 sarà disponibile su tre modelli, tra cui la Teammachine R (foto Paul Klee)Il nuovo progetto VAR0 sarà disponibile su tre modelli, tra cui la Teammachine R (foto Paul Klee)
Un’opportunità per i rivenditori
Per i negozi specializzati, VAR0 rappresenta una straordinaria opportunità. Offrendo ai clienti un telaio “pronto per la personalizzazione”, si può vendere un prodotto di alta gamma e fornire un servizio esclusivo. Questo eleva il rapporto con l’appassionato. Non è solo una bicicletta, ma la libertà di trasformare l’idea di velocità e stile in una realtà tangibile. Si tratta di dare al ciclista un mezzo che rispecchi appieno la sua personalità e il suo spirito.
È fondamentale che i clienti siano consapevoli delle condizioni di garanzia. BMC copre il telaio originale e il suo processo produttivo. Tuttavia, ogni singola verniciatura personalizzata successiva non è coperta dalla garanzia del produttore. È essenziale che la preparazione e l’applicazione della vernice siano eseguite con la massima cura e professionalità per proteggere l’integrità strutturale del telaio.
VAR0 permette di personalizzare al massimo il telaio della propria BMC (foto Paul Klee)VAR0 permette di personalizzare al massimo il telaio della propria BMC (foto Paul Klee)
Una storia di velocità e innovazione
BMC nasce in Svizzera con una missione precisa: dare forma alla velocità. Dalla sua sede nel cuore del paese elvetico, l’azienda ha dedicato decenni a plasmare il futuro del ciclismo. Ha perfezionato ogni singolo dettaglio spingendo costantemente i limiti della tecnologia.
Le biciclette BMC non sono solo mezzi meccanici, ma veri e propri strumenti di performance, nati per vincere. Hanno tagliato per prime i traguardi di ogni tipo di competizione, aperto nuove frontiere nel mondo del ciclismo e costruito, pezzo dopo pezzo, una reputazione di eccellenza ingegneristica e innovazione inarrestabile.
Il segreto di questo successo risiede nell’impegno totale verso la ricerca e lo sviluppo. L’azienda si affida al suo celebre Impec Lab, un centro di ricerca e innovazione dove un team di esperti lavora per trasformare le idee più audaci in realtà concrete. Questo approccio meticoloso si riflette in ogni fibra di carbonio e in ogni singolo componente.
ANDERMATT (Svizzera) – Ecco la nuova BMC Teammachine SLR01, ovvero la quarta generazione della bici che ha dettato i moderni canoni di design. Cosa è cambiato, a parte una riduzione del peso che ha dell’incredibile?
A parità di taglia è stata alleggerita di 220 grammi (16%), pur sfruttando la medesima rigidità della versione precedente ed è più stabile, soprattutto in discesa. Considerando l’impatto visivo nella sua totalità, non così diverso rispetto alla “vecchia”, mostra invece delle importanti diversità nelle forme dei tubi. Volumi e disegni non si riferiscono al solo aspetto estetico, ma hanno una funzione tecnica ben precisa.
Cambiano anche le grafiche, funzionali al risparmio di pesoCambiano anche le grafiche, funzionali al risparmio di peso
Teammachine SLR01, obiettivo leggerezza
La famiglia è quella della Teammachine, un’icona per molti e per la stessa azienda Svizzera che si è resa celebre (anche) grazie a questa piattaforma. La nuova SLR01 però si distacca parecchio della Teammachine R lanciata nel 2023, la bici utilizzata dal Team Tudor nelle ultime due stagioni.
La nuova SLR01 non è una bici aero nel senso stretto del termine, anche se proprio l’aerodinamica non è stata dimenticata. I dati parlano di una vicinanza “quasi” inaspettata, ma una volta su strada è più confortevole e meno aggressiva.
L’unione tra obliquo e centrale eredita dei forti concetti di efficienza aeroLa forma della scatola centraleIl forcellino agevola anche il passaggio (interno) del cavo Di2Non è UDH, ma la compatibilità è piena verso tutte le trasmissioniForcella a steli dritti con due rake diversi in base alle taglieUna leggera asimmetria della forcella emerge anche nella sede della pinzaCome sempre, impatto frontale super ridottoL’innesto dei tubi allo sterzo è sempre particolarmente abbondanteZona del nodo sella e reggisella, tutti diversi rispetto al passatoInteressante la vite che facilita e semplifica l’inclinazione della sellaIl fazzoletto di rinforzo c’è e lascia un ampio passaggio per le gommeInnesto dei foderi obliqui che in parte ricorda la Teammachine RI portaborraccia rientrano nel kit telaioIl manubrio in dotazione è il medesimo che troviamo sulla RoadmachineL’unione tra obliquo e centrale eredita dei forti concetti di efficienza aeroLa forma della scatola centraleIl forcellino agevola anche il passaggio (interno) del cavo Di2Non è UDH, ma la compatibilità è piena verso tutte le trasmissioniCome sempre, impatto frontale super ridottoForcella a steli dritti con due rake diversi in base alle taglieUna leggera asimmetria della forcella emerge anche nella sede della pinzaL’innesto dei tubi allo sterzo è sempre particolarmente abbondanteInteressante la vite che facilita e semplifica l’inclinazione della sellaZona del nodo sella e reggisella, tutti diversi rispetto al passatoIl fazzoletto di rinforzo c’è e lascia un ampio passaggio per le gommeInnesto dei foderi obliqui che in parte ricorda la Teammachine RI portaborraccia rientrano nel kit telaioIl manubrio in dotazione è il medesimo che troviamo sulla Roadmachine
Cosa significa il 16% su una bici?
Dalla sorella Teammachine R mutua le geometrie, le sedi dei cuscinetti della scatola del movimento centrale (si è deciso di mantenere il press-fit) che offre una combinazione ottimale tra rigidità, aerodinamica e sicurezza. Le rinnovate tecnologie di lavorazione del carbonio hanno permesso di migliorare questo comparto. Cosa significa risparmiare il 16% in una bici che era già leggera (considerando che la nuova versione arriva a 700 grammi, telaio nella taglia 54 e con la verniciatura applicata)? E come ci sono riusciti in BMC? Sarebbe come togliere il tubo obliquo, due foderi del retrotreno (uno obliquo e uno orizzontale), ¾ dello stelo della forcella.
E’ stato utilizzato il medesimo carbonio, ma con pose diverse delle pelli. Il grande cambiamento riguarda il modo in cui la fibra viene compattata. Sono stati dismessi i mandrini in lattice e vengono usati quelli in PP. L’interno dei profilati resta più omogeneo, si può limare qualcosa sugli spessori, aumentando al tempo stesso il rapporto rigidità/peso. Nella cura dimagrante al quale la nuova SLR01 è stata sottoposta sono complici anche le nuove grafiche.
Stefan Christ, responsabile di ricerca e sviluppo di BMCIl risparmio di peso della bici attuale? Come togliere dei tubiStefan Christ, responsabile di ricerca e sviluppo di BMCIl risparmio di peso della bici attuale? Come togliere dei tubi
Uno sviluppo lungo tre anni
Stefam Christ, per noi un riferimento e responsabile della ricerca e sviluppo BMC, argomenta. La nuova Teammachine SLR01 vede la luce dopo tre anni di sviluppo, un tempo leggermente più lungo rispetto agli standard attuali.
«Di questi 36 mesi – ci racconta Christ – ben 6 sono stati impiegati per valutare la bontà dei nuovi modelli di software che ci hanno permesso di usare una nuova tecnica di applicazione della fibra composita. Pur non avendo cambiato molto nella scelta delle materie prime, le prestazioni della bici risultano stravolte. La nuova Teammachine è molto più leggera, stabile, veloce e per velocità non mi riferisco esclusivamente all’efficienza aerodinamica, dove la versione R è un riferimento».
L’avantreno è tutto diverso e parte da un tubo sterzo più sfinato, ma capace di dare maggiore stabilità. Non in ultima la rigidità, che è le medesima della R. «Quest’ultima – conclude Christ – è funzionale ad una bici super leggera che mostra valori del comparto frontale del tutto paragonabili ad alcune aero bike che troviamo sul mercato e per noi è un punto chiave, tenendo ben presente che la variabile più grande resta l’atleta ed il suo bike setting. La nuova SLR01, pur non essendo una bici aerodinamica si dimostra particolarmente veloce».
Le prime pedalate di prova in terra svizzeraE anche in una giornata (quasi) invernale salendo al passo FurkaLe prime pedalate di prova in terra svizzeraE anche in una giornata (quasi) invernale salendo al passo Furka
Alcune particolarità della nuova BMC
E’ compatibile con pneumatici fino a 32 millimetri di sezione, misura rilevata e certificata ISO, con il rispetto dei 4 millimetri di spazio per lato.Il trail anteriore è di 63 millimetri ed in base alle taglie sono previsti due rake della forcella: 47 e 51 millimetri. Il manubrio in dotazione è il full carbon integrato, il medesimo previsto per la Roadmachine, ma è possibile montare anche il più stretto che troviamo sulla Teammachine R.
Rispetto al passato è stato ridisegnato completamente il reggisella e tutto il clamp interno per la sua chiusura. E’ simile a quello montato sulla R, ma i due non sono compatibili. Il seat-post è anche il naturale alloggio per la batteria Di2 Shimano. Non è previsto il forcellino posteriore UDH, anche se quello in dotazione supporta a pieno le trasmissioni Sram. Sempre in merito al reggisella, sono disponibili tre arretramenti: 0, 10 e 25 millimetri, con regolazione semplificata dell’inclinazione della sella.
La One con il Red e le ruote DT SwissAllestimento Four con Ultegra e Ruote CD 40 SLParticolare la colorazione purple disponibile come frame-kitLa One con il Red e le ruote DT SwissAllestimento Four con Ultegra e Ruote CD 40 SLParticolare la colorazione purple disponibile come frame-kit
La gamma SLR01
La gamma Teammachine SLR01 si compone di quattro allestimenti – One, Two, Three e Four – oltre alla disponibilità del kit telaio (4.999 euro di listino).
La One (12.999 di listino) si basa sulla trasmissione Sram Red, ruote DT Swiss ARC38 ed il manubrio BMC ICS Carbon Evo (il valore alla bilancia dichiarato nella taglia 54 è di 6,6 chilogrammi).
L’allestimento Two ha il medesimo prezzo di listino della One e la stessa componentistica (uguale anche il peso dichiarato), ad eccezione della trasmissione che è Shimano Dura-Ace. Tra le due cambiano le combinazioni cromatiche.
SLR01 Three e Four si basano rispettivamente sul nuovo Sram Force e su Ultegra, portando in dote le ruote BMC CR 40 SL. Nella taglia 54 l’ago della bilancia si ferma a 7,1 chilogrammi ed il prezzo di listino (per entrambe) è di 8.499 euro. Le taglie disponibili sono sei: 47 e 51, 54 e 56, 58 e 61.
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BMC Var0 è il nuovo progetto di personalizzazione lanciato dal marchio svizzero. E’ disponibile per i livelli di frame-kit 01 (per ora Teammachine R), ovvero quelli all’apice del listino per prestazioni e tecnica costruttiva.
BMC punta sulla creatività dell’acquirente. Il procedimento di customizzazione Var0 è un passo importante per il marchio svizzero che apre la propria gamma verso la creatività, senza snaturare quel concetto di pulizia estetica che da sempre fa parte delle sue biciclette.
Ogni bicicletta sarà unica nel suo genereOgni bicicletta sarà unica nel suo genere
BMC Var0, come la tela di un pittore
Varo è stato concepito proprio come se fosse la tela di un artista, di fatto la base di lavoro dove il pittore getta le basi della sua opera. E’ un passo importante per BMC, che grazie a questa piattaforma entra ufficialmente nella categoria della personalizzazione.
Var0 è disponibile per la versione top di gamma Teammachine R 01. BMC Var0 è un’opportunità, quella di portare gli appassionati a personalizzare il proprio mezzo grazie ad una finitura neutra e minimale che funge da tela bianca, pronta per accogliere la verniciatura custom. Il telaio e la forcella della Teammachine R Var0 mantengono i profili aerodinamici, la rigidità e il peso (non verniciato) medesimi dei modelli standard. Varo è disponibile fin da subito in tutte le taglie, dalla 47 alla 61, e presto sarà disponibile anche su altri modelli della gamma BMC.
Tutto parte da una tela, come quella di un artistaVerniciature curate nel dettaglio e rifinite per durare nel tempoUna cura maniacaleLa base è il kit telaio Teamachine R 01Tutto parte da una tela, come quella di un artistaVerniciature curate nel dettaglio e rifinite per durare nel tempoUna cura maniacaleLa base è il kit telaio Teamachine R 01
BMC livello 01
01 è una sorta di acronimo e di segno distintivo. Il numero 0 indica l’assenza di colorazione, il punto di partenza perfetto per un progetto di personalizzazione. La superficie lascia visibile la texture e le sfumature naturali del carbonio, offrendo un’estetica autentica e tecnica. Si tratta della finitura più leggera mai proposta da BMC. Protegge il telaio e al tempo stesso è pronta per ricevere una verniciatura personalizzata, senza necessità di interventi complessi per la preparazione. La personalizzazione BMC Var0 è applicata alle versioni standard della Teammachine 01, non al modello Mpc.
MASSA MARITTIMA – Perché un’azienda come BMC propone un progetto, una bici di qualità e fattura artigianale? Oltre alle considerazioni di Stefan Christ, espresse durante la presentazione ufficiale della BMC Teammachine R Mpc, abbiamo chiesto altre informazioni a David Heine.
Heine è il responsabile marketing del marchio svizzero e ci offre una visione ad ampio spettro, anche commerciale e ci spiega perché questa bici è stata fornita a soli 3 corridori del Team Tudor.
Masterpiece (Mpc), non una bici da museoElegante, aggressiva, raffinataMasterpiece (Mpc), non una bici da museoElegante, aggressiva, raffinata
Cosa significa Mpc per un’azienda come BMC?
Mpc è l’apice della tecnologia che può essere raggiunto in ambito ciclistico. Per BMC in particolare rappresenta il momento in cui la parte ingegneristica e di sviluppo mette in campo ogni risorsa possibile e dove gli eventuali limiti commerciali passano in secondo piano.
Limiti commerciali, cosa significa?
Significa che, commercialmente parlando, un prodotto dalle caratteristiche come quelle che si presentano con Mpc, ha poco senso. E’ costoso per noi e per il consumatore finale, si possono produrre pochi pezzi. E’ una sorta di azzardo.
David Heine è il responsabile marketing di BMCDavid Heine è il responsabile marketing di BMC
Allora perché lo fate?
Perché BMC può permettersi di farlo e non è presunzione. E’ uno stimolo, è una fase delle nostre ricerche. E’ un biglietto da visita e un punto di arrivo. Una BMC Mpc è un vanto e non è una bici da museo, ma un qualcosa sopra le righe perfettamente utilizzabile e ultra performante.
Quanti pezzi si possono produrre?
Per un kit telaio Mpc ci vogliono all’incirca 10/12 ore. Realisticamente 4 pezzi a settimana, molto pochi se consideriamo i canoni attuali di una grande azienda.
Dove è prodotta una BMC Mpc?
Solo in Germania da artigiani selezionati che non possono veicolare nulla all’esterno di tutto quello che è un progetto Mpc.
Nessuna verniciatura, solo le scritte ed i loghi specchiatiIl posizionamento delle pelli di carbonio non passa inosservatoA BCA è stata presentata con le nuove Pirelli RS total blackNessuna verniciatura, solo le scritte ed i loghi specchiatiIl posizionamento delle pelli di carbonio non passa inosservatoA BCA è stata presentata con le nuove Pirelli RS total black
Quanto vi costa fare un telaio Mpc?
Più del doppio rispetto alla versione standard, anche se è difficile quantificare in modo preciso. A parità di versione e taglia, tra una standard e una Mpc ci sono 130 grammi di differenza in termini di peso. La Mpc pesa meno ed è più rigida.
La prima Mpc è stata una Roadmachine, la endurance. Come mai siete partiti da un segmento del genere?
Per una semplice prova legata ad una questione temporale. In quel periodo era previsto il lancio della Roadmachine e abbiamo utilizzato quella piattaforma per provare una Mpc. Poi c’è stata la SLR e ora la Teammachine R.
Alaphilippe l’ha usata alla Sanremo 2025Mark Hirschi alla Milano-Torino e anche alla TirrenoAlaphilippe l’ha usata alla Sanremo 2025Mark Hirschi alla Milano-Torino e anche alla Tirreno
Quante Mpc al Team Tudor?
Solo tre bici per tre corridori, una a testa e solo la versione Teammachine R. Hirschi il primo ad usarla,Alaphilippe che l’ha utilizzata alla Sanremo, Storer che non l’ha ancora utilizzata anche se alla Parigi-Nizza ha vinto sulla versione standard.
Avete previsto altre Mpc al team?
Per ora no, ovviamente valuteremo.
I corridori la chiedono?
Tutti. BMC ha fatto una scelta e non è solo una questione di costi. Mpc è un prodotto talmente esclusivo che deve rimanere tale per qualsiasi tipologia di utilizzatore.
BMC ha ripreso il progetto della sua bicicletta da strada più iconica: la Teammachine SLR. Il marchio svizzero alza il livello e lo standard per quanto riguarda il mondo delle prestazioni, ridisegnando il modello che da oltre 20 anni rappresenta un riferimento per i palcoscenici internazionali. Un modello, quello della Teammachine SLR, in grado di unire diverse esigenze e pronto a stupire chi il ciclismo lo vive con passione e dedizione.
Il design ridefinito (che pur non si discosta in modo eccessivo dal DNA Teammachine) da parte dei tecnici e degli ingegneri BMC permette di avere una bicicletta di un livello superiore e pronta per ogni situazione.
La BMC Teammachine SLR ha delle geometrie sviluppate per rispondere in maniera reattiva alle sollecitazioni del ciclistaLa BMC Teammachine SLR ha delle geometrie sviluppate per rispondere in maniera reattiva alle sollecitazioni del ciclista
Cavi fantasma
Una delle grandi novità della Teammachine SLR è legata al miglioramento dell’integrazione di cavi e guaine. Non è un dettaglio di secondo piano, in quanto la nuova SLR (non SLR 01) non rappresenta il top del listino. E’ un’accortezza che permette di avere grandi miglioramenti tecnici e di prestazione, infatti diventa il modello più veloce della gamma. Grazie alla tecnologia ACE+, di proprietà del marchio svizzero, che ottimizza peso, rigidità, comfort e aerodinamica, la Teammachine SLR integra ora i cavi con il sistema Integrated Cockpit System. Un dettaglio che migliora le prestazioni e regala un’estetica pulita.
Il campo d’azione principale della Teammachine SLR rimane sempre la salita, ma il ventaglio di possibilità in mano ai ciclisti aumenta notevolmente. L’aerodinamica è fondamentale, anche quando si affrontano grandi dislivelli o passi di montagna.
Una delle novità è il passaggio dei cavi totalmente integratoUna delle novità è il passaggio dei cavi totalmente integrato
Regolazione millimetrica
Il sistema ICS garantisce una serie di regolazioni semplici per quanto riguarda stack e reach, senza estremizzazione, in grado di offrire un ampio ventaglio di set up, senza mai sacrificare la ciclistica complessiva del mezzo. Inoltre, la compatibilità con tutti i cockpit e gli attacchi manubrio della serie ICS consente di scegliere tra opzioni diverse: ICS Carbon Aero, ICS Carbon e il nuovo ICS Carbon EVO.
L’utente sarà in grado di trovare facilmente la migliore soluzione che si adatta alle proprie caratteristiche anche grazie alle sei misure del telaio. La Teammachine SLR offre una guida fluida e leggera, infondendo sicurezza e precisione in ogni curva.
La parte del tubo sella è progettata per attutire e assorbire i colpiLa parte del tubo sella è progettata per attutire e assorbire i colpi
Stabilità
Questa è la parola chiave che racchiude le caratteristiche della Teammachine SLR. Una caratteristica offerta dal sistema Tuned Compliance Concept (TCC) che è integrato nel design del telaio e nel layup del carbonio. Il TCC è progettato per ottimizzare il trasferimento di potenza e la resistenza al rotolamento su ogni superficie stradale. Ogni singolo watt sprigionato dalle vostre gambe verrà trasferito a terra.
La struttura del telaio in carbonio della Teammachine SLR è in grado di filtrare le vibrazioni della strada, questo grazie al design della forcella e dei foderi ribassati. Nel punto di unione con il piantone, il volume di questi ultimi è stato rivisto e ricorda (solo in fatto di volumi, in quanto sulla Teammachine non è presente la curva che tende verso il suolo) la soluzione adottata per il Roadmachine. Il TCC è una soluzione costruita da BMC per ridurre al minimo l’affaticamento e aiutare i ciclisti a produrre una potenza costante durante gli sforzi prolungati. Cosa che risulta fondamentale quando ci si trova in gara o durante allenamenti lunghi e intensi.
Un grande aiuto nella gestione della fatica lo gioca anche il reggisella D-Shape, il quale grazie alla sua forma offre una maggiore rigidità verticale e garantisce un maggiore controllo delle vibrazioni.
La Teammachine ha una compatibilità ottimizzata per copertoni con misure comprese tra i 26 e i 28 millimetri La Teammachine ha una compatibilità ottimizzata per copertoni con misure comprese tra i 26 e i 28 millimetri
La bilancia
BMC per la gamma Teammachine offre tre differenti soluzioni di telaio: Teammachine SLR Mpc, Timemachine SLR 01 e Teammachine SLR. Il peso, a seconda della scelta dell’utente varia dai 1.179 grammi della Mpc ai 1.350 grammi della SLR 01 fino ai 1.585 grammi della SLR. I valori alla bilancia dichiarati si riferiscono ai diversi kit telaio, includendo forcella e reggisella. Il solo frame della nuova SLR ha un peso dichiarato di 997 grammi, molto buono in considerazione della categoria alla quale appartiene.
La qualità del telaio permette di mantenere la struttura completa dei diversi modelli al di sotto degli 8 chilogrammi.
I prezzi di listino per i 3 allestimenti proposti: Teammachine SLR Two 4.999 euro (si basa sulla trasmissione Ultegra Di2), Teammachine SLR Three 3.999 euro (con il pacchetto 105 Di2) e Teammachine SLR Four 2.999 euro (con la trasmissione Shimano 105 Meccanica).
ZURIGO (Svizzera) – Il truck del Tudor Pro Cycling Team è il riparo perfetto dalla pioggia. Siamo qui per la presentazione della nuova BMC Teammachine R Mpc. La sigla identifica la tecnologia Mpc, acronimo di Masterpiece. Sugli sgabelli per presentarla, il padrone di casa Fabian Cancellara, ma anche Stefan Christ, responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo. E’ una sorta di talk, in cui si gira intorno alla bicicletta e alla filosofia che l’ha creata.
Quattro punti chiave
«Penso che in sostanza – dice Stefan – siano quattro le cose che rendono MPC molto speciale. La prima è la precisione del layup e questa è davvero la chiave. Essere precisi al 100 per cento con ogni patch in fibra di carbonio che inserisci. Questo ci consente di dare a ogni porzione di fibra una funzione in modo che possa davvero sopportare il carico. E questo è il motivo principale per cui il telaio può essere effettivamente più leggero.
Stefam Christ è responsabile della ricerca e lo sviluppo di BMCStefam Christ è responsabile della ricerca e lo sviluppo di BMC
«La seconda cosa, che in qualche modo dimentichiamo sempre ma è ancora molto speciale, è che con la tecnologia Mpc abbiamo degli strumenti che ci consentono di produrre l’intero telaio in un unico pezzo. Non ci sono incollaggi, non c’è nessuna congiunzione sul telaio. E questo, ancora una volta, ci consente di risparmiare peso.
«La terza cosa è che possiamo saltare tutti i passaggi di finitura – prosegue Stefan – che si tratti di levigatura o verniciatura. Quello che vedete qui è il prodotto, come esce dallo stampo. Quindi non c’è bisogno di alcun trucco, perché non dobbiamo truccare nulla. E naturalmente, non dover applicare la finitura fa anche risparmiare peso.
«Infine la quarta cosa è che questo telaio viene prodotto in un posto abbastanza vicino alla Svizzera e per questo torniamo al nome Masterpiece. Per realizzare un telaio del genere, servono persone con un know-how e un set di competenze molto specifici, persino la loro manualità. In ogni fase di lavoro ci sforziamo di raggiungere la perfezione e questo non sarebbe possibile in un contesto di produzione di massa. Il telaio è realizzato in un posto dove la mentalità è molto vicina alla nostra. Intendo dire: persone che conoscono la Svizzera e ciò per cui la Svizzera è famosa».
Non ci sono incollaggi o giunzioni: il telaio esce dallo stampo in un solo pezzoIl difficile nella costruzione Masterpiece è la disposizone delle pelli di carbonio nello stampo. Qui il tubo di sterzoLe punte della forcella sono rinforzate per accogliere il filetto del perno passanteIl manubrio è BMC integrato: non si vede un solo cavo esternoNon ci sono incollaggi o giunzioni: il telaio esce dallo stampo in un solo pezzoIl difficile nella costruzione Masterpiece è la disposizone delle pelli di carbonio nello stampo. Qui il tubo di sterzoLe punte della forcella sono rinforzate per accogliere il filetto del perno passanteIl manubrio è BMC integrato: non si vede un solo cavo esterno
Zero vernice
La bici è nera e priva di verniciatura e fa bella mostra di sé. Siamo riusciti a guardarla da vicino e fotografarla in attesa che arrivasse Cancellara, che ha avuto il privilegio di svilupparla con i tecnici di BMC. Solo che poi ha dovuto restituire tutti i campioni e nel dirlo ride disperato. Si capisce che Fabian e la sua squadra siano diventati partner privilegiati dello sviluppo dei nuovi prodotti.
«Viviamo insieme – dice Fabian – collaboriamo e non perdiamo tempo in stupidaggini. Andiamo davvero avanti e osiamo quando siamo in corsa. Penso che sul fronte della performance ci impegniamo e ci sosteniamo a vicenda. Nella famiglia BMC ci sono brave persone, che ci sostengono e che si sfidano a vicenda e poi trovano la strada giusta per permetterci di vincere le gare di ciclismo. BMC è sinonimo di performance e penso che Masterpiece sia il punto in cui prestazioni, ingegneria e produzione si fondono nel migliore dei modi. Utilizzano un metodo di produzione davvero unico, che permette di aumentare le prestazioni a livelli davvero estremi.
Prima della presentazione, Cancellara ha osservato a lungo la biciPrima della presentazione, Cancellara ha osservato a lungo la bici
«Ovviamente quando l’ho provata, ho sentito delle differenze, anche ora che ho un po’ più di chili addosso. Ma credo che alla fine la sensibilità sia ancora lì e credo di averla ancora. Per questo, quando mi chiamano e mi chiedono se avrei voglia di provare una bici, rispondo sempre di sì. Perché mi piace e mi entusiasma. Naturalmente dare dei feedback è una responsabilità».
Quattro giorni di lavoro
Stefan riprende la parola. Le domande si susseguono e questa volta la curiosità di chi conduce l’incontro verte sulle tecniche di produzione che fanno di questa bicicletta, realizzata in collaborazione con Red Bull Advanced Technologies, qualcosa di raro. Sarà prodotta in poche centinaia all’anno, perché ogni cosa che la riguardi richiede tempi più lunghi.
«Nel complesso – dice – abbiamo visto l’opportunità di creare qualcosa di eccezionale. Siamo stati in grado di eliminare i vincoli che si hanno nella normale produzione del carbonio. Il fatto di non guardare alla produzione di massa, ma di concentrarsi sulla perfezione, ha rappresentato un grande passo e un nuovo punto di partenza. Siamo stati in grado di fare cose molto diverse perché sapevamo che non ne avremmo fatte molte, ma ognuna di esse doveva essere perfetta.
Il reggisella è in sé una piccola opera d’arte: sottile, leggero, aeroLa sella è ovviamente regolabile in avanzamento e arretramentoLa testa del reggisella ospita il filetto per i due bulloncini di serraggioIl nodo di sella, senza finitura come tutto il telaio MpcLa svasatura del tubo obliquo risponde a esigenze aerodinamiche e di rigiditàLa sagomatura del tubo obliqui nella zona preposta al montaggio del portaborracciaLa parte inferiore del tubo di sterzo è svasata per accogliere e dare continuità alla testa della forcellaUno sguardo da vicino alla forcella Halo, innovativa e riconoscibileIl reggisella è in sé una piccola opera d’arte: sottile, leggero, aeroLa sella è ovviamente regolabile in avanzamento e arretramentoLa testa del reggisella ospita il filetto per i due bulloncini di serraggioIl nodo di sella, senza finitura come tutto il telaio MpcLa svasatura del tubo obliquo risponde a esigenze aerodinamiche e di rigiditàLa sagomatura del tubo obliqui nella zona preposta al montaggio del portaborracciaLa parte inferiore del tubo di sterzo è svasata per accogliere e dare continuità alla testa della forcellaUno sguardo da vicino alla forcella Halo, innovativa e riconoscibile
«Per darvi un’idea, produrre un telaio così comporta circa due giorni di lavoro di un solo operaio. In questi due giorni, uno intero viene dedicato solo a mettere le fibre al posto giusto. Nella produzione tradizionale, questo avviene in circa quattro o sei ore e viene fatto da più mani diverse. Quindi il lavoro viene suddiviso tra diversi operatori. Inoltre nella produzione standard, si dedica molto tempo per realizzare la finitura e rendere il telaio un prodotto gradevole. Naturalmente qui è un po’ diverso».
Rigidità, peso, comfort, aerodinamica
E allora Christ va avanti a dire che in BMC dedicano più tempo all’accuratezza e alla precisione della stratificazione del carbonio, risparmiando così molto tempo nella finitura. E poi si passa agli obiettivi di questa realizzazione, che deve conciliare più esigenze in una sola bici.
I forcellini posteriori non hanno lavorazioni particolari: accolgono il perno passante e sono essenzialiIl passaggio ruota posteriore e l’innesto del carro sul piantone, molto bassoNel montaggio visto a Zurigo, la bici ha ruote Swiss Side con mozzi DT SwissCerchi Swiss Side, come si diceva, in una dotazione 100% svizzeraLa bici è montata con il nuovo Sram Red: assieme alla leggerezza del telaio fa scendere il peso di 300 grammiI forcellini posteriori non hanno lavorazioni particolari: accolgono il perno passante e sono essenzialiIl passaggio ruota posteriore e l’innesto del carro sul piantone, molto bassoNel montaggio visto a Zurigo, la bici ha ruote Swiss Side con mozzi DT SwissCerchi Swiss Side, come si diceva, in una dotazione 100% svizzeraLa bici è montata con il nuovo Sram Red: assieme alla leggerezza del telaio fa scendere il peso di 300 grammi
«La sfida – spiega Stefan Christ – è quella di realizzare una bicicletta che abbia un alto punteggio in tutti tipi di prestazione. Intendo rigidità, peso, comfort e aerodinamica. Quattro aspetti che in qualche modo sono in lotta tra loro perché non è facile combinarle. Credo che tutti sappiamo quanto sia facile realizzare una bicicletta superleggera, scendendo a compromessi altrove. Idem se si vuole realizzare una bicicletta molto aerodinamica, ma con un peso di 7,5 chili. Noi abbiamo cercato di ottenere un punteggio altissimo in tutte le prestazioni. Ci sono voluti molti dati di simulazione per combinare leggerezza e aerodinamica. Penso che sia questo il punto in cui abbiamo fatto il più grande passo avanti.
«La rigidità invece è qualcosa che nel ciclismo professionistico tutti vogliono per il trasferimento di potenza e per la precisione di guida. Essa è sempre stata parte integrante della ricetta delle nostre bici da corsa, su questo non scendiamo mai a compromessi. La vera sfida è stata l’ottimizzazione fra leggerezza e aerodinamica, che abbiamo raggiunto grazie a molte simulazioni. Quindi direi che Teammachine R si distingue davvero dalla massa ed è eccellente su ogni terreno».
La presentazione si è svolta sul truck del Tudor Pro Cycling TeamLa presentazione si è svolta sul truck del Tudor Pro Cycling Team
Il limite è nel peso
Cancellara racconta le sue sensazioni sui vari prototipi provati. Dice che non si stupirebbe se i suoi corridori un giorno dovessero chiedergliela e viene da immaginare che per un Alaphilippe o lo stesso Hirschi una bici del genere potrebbe essere lo zuccherino che stimola l’ambizione. La bici arriva facilmente a 6,8 chili e lo svizzero sottolinea che i limiti di peso e la bontà delle bici già in loro possesso fa sì che i corridori debbano solo preoccuparsi di andare forte. L’incontro volge al termine, quella bici è bellissima e ci resta addosso solo la voglia di provarla. E’ disponibile presso i rivenditori proprio da settembre e il prezzo del kit telaio è di 8.999 euro. Fuori continua a piovere. La gara degli juniores nel frattempo è entrata nel vivo.
GIRONA (Spagna) – BMC ufficializza la terza generazione della Roadmachine, ovveroil progetto che ha l’endurance come soggetto principale. La nuova piattaforma diventa ancora più funzionale, versatilee dedicata ad un’interpretazione ad ampio spettro della bici.
La famiglia comprende la versione classica stradale e la X: quest’ultima concepita per affrontare anche lo sterrato/gravel (comunque differente dalla bici gravel race Kaius). A queste si aggiunge AMP, ovvero la bici con assistenza alla pedalata con le unità elettriche TQ. Entriamo nel dettaglio con il contributo del capo ingegnere BMC Stefan Christ.
Stefan Christ, capo ingegnere BMCStefan Christ, capo ingegnere BMC
BMC formula endurance
«Formula endurance è il nostro punto di vista ingegneristico di questa categoria di biciclette – ci racconta Christ – anche se lo sviluppo di questa piattaforma ha origine nel 2013 con il modello Granfondo. Van Avermaet e altri atleti l’hannoutilizzata alla Roubaix. All’epoca il soggetto tecnico principale era il comfort, ma anche la volontà di far lavorare in combinazione il telaio con ogni singolo componente della bicicletta:unconcetto innovativo per il periodo. Molto è cambiato, perché le bici sono diverse, le tecnologie si sono evolute, così come tutto quello che è legato alla componentistica e così le geometrie. La nuova Roadmachine – prosegue Christ – è assolutamente una bici endurance/performance, ovviamente diversa dalla Teammachine R e dalla SLR. Certamente è più comoda, ma anche molto più versatile e facile».
La Roadmachine stradale, una bici gratificante, piacevole, comoda e molto versatile (foto Christophe Baer)DNA BMC endurance, inserzione dei foderi e luce integrataElegante, la zona dei perni passati calottata da ambo i latiIl chain catcher integrato e presente su tutti i modelliComune a tutte le versioni, il portaborraccia mobile dell’obliquo che copre il vanoL’importante nervatura che caratterizza l’inserzione dello sterzoLa Roadmachine stradale, una bici gratificante, piacevole, comoda e molto versatile (foto Christophe Baer)DNA BMC endurance, inserzione dei foderi e luce integrataElegante, la zona dei perni passati calottata da ambo i latiIl chain catcher integrato e presente su tutti i modelliComune a tutte le versioni, il portaborraccia mobile dell’obliquo che copre il vanoL’importante nervatura che caratterizza l’inserzione dello sterzo
Aspetto inconfondibile
«Si chiama BMC visual identityed è una sorta di DNA che permette di riconoscere una BMC sempre e comunque – dice Christ – anche quando le scritte sul telaio non si vedono. Impatto estetico a parte, il cuore della nuova Roadmachine è tutto diverso. La laminazione del carbonio è cambiata completamente, così come le geometrie e la possibilità di montare, in modo effettivo e non virtuale, pneumatici fino a 40 millimetri di sezione.
«Il rinnovato processo di laminazione – argomenta Christ – ci ha permesso di creare il vano nella tubazione obliqua e di ottenere al tempo stesso un elevatissimo rapporto tra rigidità e peso, decisamente superiore alla media della categoria endurance. Nella versione 01 e nella taglia 54 l’ago della bilancia si ferma a 7,2 chilogrammi.
«Taglia per taglia abbiamo aumentato lo stack – prosegue – la bici è più alta di un centimetro rispetto alla versione precedente ed è di qualche millimetro più corta grazie ad un reach più contenuto. La scatola del movimento centrale è stata alzata di 3 millimetri, un fattore di estrema importanza nell’ottica di un utilizzo gravel anche impegnativo della versione Roadmachine X».
E’ comoda, ma la performance non è sacrificata (foto Christophe Baer)Da bici stradale a gravel è un attimo ed è sorprendente (foto Christophe Baer)E’ comoda, ma la performance non è sacrificata (foto Christophe Baer)Da bici stradale a gravel è un attimo ed è sorprendente (foto Christophe Baer)
Numeri in comune
«Tutte le taglie – continua Christ – hanno dei valori in comune e funzionali alla prestazione del mezzo meccanico. Il seat-post arriva ad avere una flessione anche di 2 centimetri, per un concetto che noi chiamiamo compliance da sempre e comprende gli obliqui, il piantone e l’orizzontale. Il componente è specifico, mutuato dai modelli Kaius e URS. I foderi bassi del carro posteriore sono lunghi 41,5 millimetri, relativamente corti per la categoria endurance, mentre il trail del triangolo principale è di 63 millimetri.
«Tutto questo – termina Christ – permette di avere una bici con un passo corto, quindi agile e facile da guidare, comunque comoda. La Roadmachine stradale e quella con il suffisso X hanno il medesimo frame-kit (predisposto al supporto dei parafanghi specifici), non cambia nulla se non l’allestimento».
Il nuovo integrato ICS Evo Carbon presente sulle 01Il nuovo integrato ICS Evo Carbon presente sulle 01
Allestimenti e prezzi
Le taglie disponibili sono sei, dalla 47 alla 61. La terza generazione della BMC Roadmachine è prodotta nelle versioni Roadmachine 01 (carbonio con laminazione Premium) e Roadmachine (carbonio laminato in modo standard).
Per la prima gli allestimenti totali sono quattro: One a 13.999 euro, Two a 12.999 euro e si basa sulla trasmissione Shimano Dura Ace. Si passa alla Three e Four, rispettivamento a 8.499 con la trasmissione Sram Force AXS e 7.999 euro con Shimano Ultegra. Mentre la Roadmachine “standard” è disponibile in tre allestimenti, Two (con un listino di 5.499 euro sulla base dell’Ultegra), Four (4.199 euro sulla base dello Shimano 105 Di2) e Five (3.199 euro di listino con il 105 meccanico).
Tutti i modelli 01 Premium Carbon (stradali) sono dotati del nuovo cockpit integrato in carbonio ICS Evo Carbon, mentre le bici con il carbonio standard hanno lo stem e la curva in alluminio (separati tra loro). La luce posteriore è compresa nel pacchetto 01.
La versione AMP 01 con il GRXLa versione X 01 con trasmissione Force La versione AMP 01 con il GRXLa versione X 01 con trasmissione Force
Gli allestimenti della AMP e X
In totale gli allestimenti AMP sono quattro, tre nelle versioni 01 e uno dedicato al segmento 01 X, ma tutti hanno in comune l’utilizzo dell’unità elettrica TQ da 360 Wh. Le AMP con allestimento “stradale” sono la 01 One con un prezzo di listino di 8.999 euro, sulla base della trasmissione Ultegra Di2. La 01 Two a 7.999 euro con la trasmissione Shimano GRX Di2 e la Roadmachine 01 AMP Three, sempre a 7.999 euro, ma con il pacchetto Shimano 105 Di2.
BMC Roadmachine 01 AMP X One è una sorta di endurance-gravel elettrica, proposta ad un listino di 8.999 euro con la configurazione Sram Force XPLR AXS, dedicata a chi ama affrontare anche tratti di sterrato.
Si passa alla Roadmachine X e anche qui le versioni sono due, 01 X e X, tutte con corona singola anteriore e tutte dotate di attacco manubrio ICS MTT, quello ammortizzato. In cima alla lista troviamo la 01X One a 7.999 euro che si basa sulla trasmissione Sram Force AXS XPLR. Gli allestimenti X Two (4.799) e X Three (4.299) si basano rispettivamente sui componenti Sram Rival AXS XPLR e Apex AXS XPLR.
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La nuova piattaforma è perfettamente fruibile anche sui dispositivi mobiliLa nuova piattaforma è perfettamente fruibile anche sui dispositivi mobili
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Questo è la nuova versione del sito di BMCQuesto è la nuova versione del sito di BMC
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