Il marchio italiano rh+ propone una linea d’abbigliamento sportiva diversa dalle altre.
All Track è dedicata a chi vuole passare il tempo libero sulla bici senza pensare alla performance. Infatti i capi d’abbigliamento non sono realizzati per essere aderenti e aerodinamici. Lo scopo principale è quello di poter fare escursioni, visitare città e musei d’arte con uno stile sobrio e confortevole.
Uno degli aspetti più interessanti di questa nuova linea dirh+ è quello dei materiali Eco: si utilizzano tessuti realizzati con la plastica riciclata. Un’idea che rispetta l’ambiente e offre la possibilità di indossare ugualmente un capo di alta qualità. Il design leggero è ideato con colori a tinta unica non troppo accesi, che rendono l’utilizzo dei capi adatto ad ogni evenienza.
Nuova maglia Lab Jersey
Parte posteriore della Lab Jersey
La nuova polo E-bike della collezione All Track
La nuova polo E-bike della collezione All Track
Nuova maglia Lab Jersey
Parte posteriore della Lab Jersey
Lab Jersey, comodità top
Una maglia polivalente e tecnica che può essere utilizzata anche fuoristrada. Lab Jersey è confezionata con il tessuto Morphic Aero Tech: leggero, traspirante ed elasticizzato. Due interessanti proprietà di questo capo sono la termoregolazione e l’asciugatura rapida che si ottengono grazie all’alta qualità dei materiali. La maglia è realizzata con chiusura a zip regolabile. La sua tendenza è di rimanere larga al fine di ottenere la massima traspirabilità. Dotata di 3 tasche posteriori comode da utilizzare.
Prodotti Eco, alta qualità
Il tessuto è ricavato dal riciclaggio della plastica. I prodotti realizzati con questo materiale forniscono la giusta freschezza e traspirabilità. Una curiosità particolare si ritrova sui fianchi e le maniche che eliminano il sudore e donano una formidabile termoregolazione grazie alle fibre Adaptive Strecht.
La maglia Off-road dedicata alla gravelLa maglia Off-road dedicata alla gravel
E-Bike, uno stile sobrio
Stile ed eleganza sono le due parole d’ordine degli indumenti All Track dedicati alla E-bike. Dato il vasto utilizzo di queste biciclette, l’azienda italiana ha pensato di realizzare degli indumenti dedicati. La priorità di questi capi è quella di far sentire a proprio agio il ciclista che vorrà fermarsi al ristorante, o semplicemente vorrà visitare una città d’arte in sella alla sua bicicletta. Grazie al tessuto Biomorphic Micro Fresh Adaptive Stretch, si potrà pedalare comodamente senza rinunciare alla freschezza e alla traspirabilità. La maglia è una polo con il colletto alto. I colori sono opachi e non molto accesi per mantenere uno stile elegante.
Off-road, super traspirabilità
rh+, pensa anche a chi preferisce pedalare fuoristrada con capi leggeri e molto traspiranti. Perfetti per l’utilizzo in mountain bike, questi indumenti realizzati con il nuovo tessuto Biomorphic Ultra Strenght Adaptive Stretch, forniscono un’adeguata resistenza e comodità. Le tasche sono laterali e si chiudono con una zip facilmente raggiungibile. I prezzi delle maglie sono: 74,90 euro per la Lab Jersey, 64,90 euro per la E-bike, 89,90 euro per la Off-road.
Wilier Filante Hybrid avvicina il mondo delle e-road a quello delle biciclette standard. Adotta le medesime forme del modello Filante SLR tradizionale e integra la nuova unità di supporto Mahle X20. Vediamola nel dettaglio
Q36.5 è un marchio di abbigliamento dedicato al ciclismo estremamente giovane, nato nel 2013 da un’idea di Luigi Bergamo, oltre vent’anni di esperienza ad alti livelli nel settore, desideroso di dare forma ad una propria visione dell’abbigliamento da ciclismo. Nella mente del suo ideatore Q36.5 non doveva infatti essere un semplice brand, quanto piuttosto un veicolo per una continua sperimentazione ed innovazione finalizzata alla realizzazione di capi da ciclismo di altissima qualità.
L’esperienza di Bennati
Sperimentazione ed innovazione passano anche dalla collaborazione con figure professionali in grado di portare idee nuove. Nasce così l’incontro conDaniele Bennati (foto di apertura Photo Credit @oureaproductions). Daniele Bennati porta in Q36.5 la propria esperienza di ciclista maturata in 17 anni di carriera ad alti livelli che gli ha permesso di essere apprezzato e riconosciuto da tutti per la propria professionalità e serietà. Bennati entra oggi a far parte del Q36.5 Veloce Club, una vera e propria community che unisce fra loro ciclisti di tutto il mondo accumunati dalla stessa voglia di pedalare e raggiungere risultati sia a livello individuale che collettivo, pedalando fisicamente insieme oppure anche sfidandosi virtualmente.
Daniele Bennati vanta una notevole esperienza (Photo Credit @oureaproductions)Daniele Bennati vanta una notevole esperienza (Photo Credit @oureaproductions)
Una maglia unica
Per entrare nel Q36.5 Veloce Club è necessario acquistare una membership. L’acquisto dà diritto ad avere una maglia da ciclismo davvero unica. Si tratta infatti di un capo molto leggero, traspirante e altamente performante. Ogni membro del club avrà ricamati sulla maglia il proprio nome unitamente al numero e alla nazionalità. Non va poi trascurato il fatto che la maglia è realizzata con fibre riciclate seguendo uno dei principi cardine dell’azienda: innovazione e sostenibilità devono procedere di pari passo. Per chi decide di entrare nella community del Q36.5 Veloce Club non mancano benefit come la possibilità di acquistare in anteprima nuovi prodotti Q36.5 e partecipare ad eventi in esclusiva. Sono infatti in programma nei prossimi mesi delle pedalate sulle Dolomiti e per l’autunno un evento gravel attorno al lago di Caldaro.
La maglia del Q36.5 Veloce ClubLa maglia del Q36.5 Veloce Club è altamente tecnica e con ricamato il proprio nome
In arrivo anche le scarpe
Daniele Bennati entra quindi a far parte del Q36.5 Veloce Club. Il suo ruolo però non sarà solo quello di semplice ambassador. L’ex professionista toscano metterà infatti la propria esperienza a disposizione dell’azienda fornendo consigli e feedback utili a migliorare ogni nuovo capo. In questi giorni sta provando i primi prototipi della collezione invernale 2021/2022 ma soprattutto sta calzando un nuovo modello di scarpa prodotto da Q36.5 che sarà presentato ufficialmente il prossimo 1 Aprile.
Q come ricerca
Prima di chiudere, concludiamo con una curiosità e spieghiamo per chi non lo sapesse cosa si nasconde dietro la sigla Q36.5. Ebbene, Q deriva dal latino «quaerere» che significa ricerca. Mentre 36.5° indica la temperatura ideale di un corpo sano. In Q36.5 ritengono infatti che sia indispensabile mantenere stabile la temperatura corporea ideale durante un’uscita in bicicletta.
Ricordate il servizio da Montichiari, in cui un’equipe di Pinarello eseguiva le scansioni in 3D per realizzare i manubri degli inseguitori azzurri? Bene, quel lavoro così specifico era stato affidato dall’azienda trevigiana a un pool di tecnici di Hardskin, specializzati in tutto ciò che concerne l’aerodinamica e nella cui base siamo piombati in un giorno di marzo per approfondirne l’attività. La sensazione che ci fosse di più era infatti balenata dopo i primi contatti telefonici con Simone Omarini, ingegnere meccanico, che giorni prima ci aveva spiegato il significato di quel nome così particolare.
«Hardskin – aveva detto – significa “pelle dura” e lo si deve al fatto che ASO H&P, la società di cui è un ramo, è specializzata nella cromatura di aste e tubi. Il concetto di pelle dura associata alla cromatura noi la abbiamo estesa all’abbigliamento più aerodinamico del ciclista».
Da destra, il Ceo Francesco Uberto e Simone Omarini, responsabile del prodottoDa destra, il Ceo Francesco Uberto e Simone Omarini, responsabile del prodotto
Giganti della cromatura
ASO H&P , se non la conosci e nessuno te l’ha mai raccontata, puoi capirla in parte andando sul sito. Sono specializzati nella cromatura delle aste per le macchine di movimento terra, per i movimenti dei parchi divertimento, per le macchine da fitness, per le pompe del calcestruzzo, per i pistoni dei camion ribaltabili, per i perni delle ruote negli impianti di risalita a fune… Ovunque serva che un componente in metallo sia reso più duro e duri di più, la cromatura gli conferisce una pelle più dura. Il corpo di un atleta, in fondo, potrebbe avere la stessa esigenza. Ma capire come e perché si sia arrivati a questo è lo scopo del nostro viaggio
Nel regno di Elia
La sede di Hardskin si trova presso quella della casa madre a Oppeano di Verona, il paese di Elia Viviani. La palazzina degli uffici è di mattoncini, legno e vetri, accanto il capannone industriale ha un aspetto più austero. Ci accolgono Simone, appunto, e Francesco Uberto, Ceo di ASO H&P che a dispetto del ruolo sta andando a cambiarsi per una corsetta prima di pranzo, essendo un triatleta. Si prende il caffè e si parla di sport. Di ciclismo, dato che Simone è stato un corridore. Poi di triathlon e Ironman, con la certezza dello stesso Francesco Uberto che non appena il mondo sarà liberato dal Covid, gli sport outdoor vivranno un ulteriore incremento, così come un certo modo di fare vacanza, per la voglia della gente di star bene e mettersi alla prova.
Il flusso riconosce la sagoma del casco e lo avviluppa, per disperdersi poi a valle
L’impatto con la spalla è uno degli aspetti da curare con la giusta rugosità del tessuto
La turbolenza delle gambe, il flusso si infila e sfugge alle spalle
Ai lati del casco, scorrendo via sulla schiena
Il flusso riconosce la sagoma del casco e lo avviluppa, per disperdersi poi a valle
L’impatto con la spalla è uno degli aspetti da curare con la giusta rugosità del tessuto
La turbolenza delle gambe, il flusso si infila e sfugge alle spalle
Ai lati del casco, scorrendo via sulla schiena
La nascita di Hardskin si deve proprio alla passione di Francesco per lo sport e lo scorso anno nel progetto ha coinvolto Simone Omarini, che da quattro anni lavorava nella galleria del vento del Politecnico di Milano e aveva collaborato con Fsa, la federazione italiana e varie altre aziende del mondo ciclo: quelle che producono biciclette e componenti, come quelle che compongono abbigliamento. E proprio da qui è nata la scintilla, con una particolarità assoluta.
Processo inverso
C’è chi disegna e realizza capi di abbigliamento seguendo un’idea e poi va a verificarli in galleria del vento. E poi ci sono loro, che partono dalla galleria e in base agli esiti delle osservazioni, scelgono il tessuto e il tipo di taglio.
«Il 90 per cento dell’energia del corridore – spiega Omarini – se ne va in resistenza aerodinamica. Si ragiona di preparazione e alimentazione, ma l’aerodinamica è un fronte altrettanto importante su cui si potrebbe lavorare di più».
Il body, da crono, strada e triathlon, è la frontiera dell’aerodinamicaIl body, da crono, strada e triathlon, è la frontiera dell’aerodinamica
Che cosa significa partire dalla galleria?
Il materiale andrebbe prima caratterizzato, poiché il tipo di tessuto influenza la scia a valle del ciclista. Si prende quindi un cilindro, lo si veste di tessuto, e lo si mette nella galleria del vento per indagare a che condizione si verifica il buco del drag, cioè della resistenza aerodinamica, individuando in quale punto il tessuto è più performante in funzione della velocità. Si studiano la rugosità e la porosità del tessuto e a quel punto si può procedere alla produzione del capo che si vuole creare. poiché alcune parti del corpo devono essere rivestite con trame rugose, altre più con parti lisce e setose. Il body è la frontierasu cui stiamo lavorando.
Come mai?
Perché il body è davvero una seconda pelle. Copre il corpo del ciclista, non svolazza, aderisce perfettamente, si dilata in base ai movimenti. E ad esempio in una Milano-Sanremo permetterebbe di risparmiare parecchi watt fino all’inizio delle salite. E’ l’insieme a fare la differenza.
L’insieme?
Se si comincia a guadagnare su posizione, casco e body, si capisce facilmente che i benefici siano notevoli. Oltre al body perciò abbiamo sviluppato una vera e propria linea velocità, per la crono e per il triathlon, dove c’è veramente tanto da fare, se pensate che corrono ancora con capi poco coprenti, ovvero che lasciano esposta molta pelle dell’atleta…
La rugosità della manica, per far scivolare l’aria via dalle spalleLa rugosità della manica fa scivolare l’aria sulle spalle
Che cosa sono quelle righe sulle maniche e sulle calze?
Sono rugosità che ottimizzano i flussi dell’aria, perché il tondo non rende. Lo dice la galleria del vento e non a caso i tubi delle biciclette non sono più tondi e gli stessi manubri sono sempre ad ala. Alcuni le usano con le righe in verticale, a noi la galleria del vento ha detto che per le calze funzionano meglio in verticale. Allo stesso modo vengono concepiti gli occhiali per il ciclismo e il running. Abbiamo fatto dei test e su 210 watt di spesa aerodinamica, il body permette un risparmio del 7 per cento. Con un risparmio del 7 per cento dato dal body, il ciclista risparmierebbe circa 15 watt, solo cambiando il vestito che ha indosso.
Con il body da triathlon si nuota, giusto?
Esatto e per questo si scelgono materiali diversi. Deve avere massima traspirabiità e deformarsi in lunghezza e larghezza perché i movimenti di un atleta che nuota, pedala e corre sono diversi da quelli del ciclista. Il tessuto contiene per questo un elastomero che con il cloro non si rompe ed è talmente sottile che asciuga appena usciti dall’acqua. E poi il fondello non deve impregnarsi come una spugna, deve essere sottile e asciugare subito. Mentre contrariamente ad altri body, la cerniera è davanti, perché magari può capitare di aprirla durante l’ultima frazione di corsa. Anche questo provato in galleria.
Parli del vento come di una creatura animata.
Sono i miei studi, per i quali ho sacrificato la bicicletta. Se guardate le immagini dei flussi in galleria del vento, è esattamente così. Il flusso arriva addosso al ciclista, avverte la sua forma e si allarga per circondarlo oppure si divide. Lo segue. Poi, quando capisce che il corpo sta per avere una curvatura verso il basso, come ad esempio dopo il casco o a metà della schiena, lo abbandona, creando la turbolenza a valle. La differenza aerodinamica dipende tra la differenza di pressione tra monte e valledel ciclista.
Il logo Hardskin sui prodotti in vendita da dicembreIl logo Hardskin sui prodotti in vendita da dicembre
Per questo il casco ha la coda che si appiattisce sulla schiena?
Esattamente e ci sono studi sulla sua forma. Per lo stesso motivo, se hai qualcuno a ruota che poi non ti batte in volata, quando non tocca a lui tirare, è bene che te lo tieni vicino. Perché la presenza di qualcuno alle spalle porta via la scia a valle e permette a chi pedala davanti di stare meglio nell’aria. Se poi ragioniamo sullo stare in gruppo, abbiamo dati di un corridore che restando a centro gruppo in una Milano-Sanremo di qualche anno fa, arrivò al Turchino praticamente erogando un wattaggio irrisorio rispetto alle potenze medie di un professionista
Tutte le aziende che producono abbigliamento partono come voi dalla galleria del vento?
Non tutte, ma in passato ho collaborato con alcune molto attente all’aerodinamica. Lo studio e l’attenzione del dettaglio è oggi fondamentale. Avete notato che alcuni preferiscono non avere la maglia di leader nell’ultima crono di un grande Giro, per non doverla correre con il body dell’organizzazione?
Ci sono aziende che fanno test in velodromo.
Si può fare, ma quando si fanno dei test bisogna avere un rigido protocollo alle spalle e delle condizioni di misura che rendano le misure affidabili e ripetibili. Ci sono fattori come il peso, l’attrito della catena, il rotolamento delle ruote e varie inerzie che entrano in gioco quando si varia la velocità nel tempo. L’atleta dovrebbe essere solo per evitare i vortici d’aria creati dagli altri e serve uno strumento che misuri la densità e la temperatura dell’aria e la temperatura dell’aria, oltre che la velocità del flusso incidente con il relativo angolo. Non controlli le condizioni, mentre la galleria del vento è un laboratorio in cui hai tutto sotto controllo.
Anche la linea degli occhiali Hardskin nasce in galleria del ventoAnche la linea degli occhiali Hardskin nasce in galleria del vento
I vostri prodotti sono già in vendita?
Abbiamo iniziato nel 2020. Da marzo a settembre abbiamo scelto i tessuti e fatto lo sviluppo in galleria del vento. Poi abbiamo avviato la produzione e lanciato i prodotti a dicembre. E per adesso questa è la nostra attività principale, unita alla produzione di accessori, come zaini e borse, anche se qualche manubrio lo abbiamo già sviluppato. Oltre a Francesco Uberto che è il Ceo e al sottoscritto che è responsabile del prodotto, abbiamo un designer esterno a Milano che si chiama Emanuele Magenta e ci appoggiamo a studi come quello di Johny Mole, che probabilmente conoscete.
Ci sono atleti che usano prodotti Hardskin?
Ce ne sono, ma stiamo anche cercando testimonial di nome, per ora presenziando a tutti gli eventi di triathlon. Prossimo obiettivo sarà realizzare uno spazio espositivo in cui raccontare la nostra storia, mostrando con un sistema di telecamere la misurazione dell’area frontale per stimare il wattaggio. Manca la componente aria, ma la stima che se ne ricava è giusta. Abbiamo cominciato da poco, come voi di bici.PRO. Vogliamo porci obiettivi e andarli a prendere.
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Nelle scorse settimane Mandelli, commerciale con oltre 75 anni di esperienza nel mondo moto e ciclo, ha ufficializzato la commercializzazione per il mercato italiano del brand Agu.
Con la Jumbo – Visma
Gli appassionati di ciclismo conoscono molto bene il marchio Agu come fornitore tecnico del Team Jumbo – Visma, la formazione olandese che ha in Wout Van Aert, nell’immagine di apertura, e Primoz Roglic i propri capitani per le corse di un giorno e per le gare a tappe.
Agu produce borse, abbigliamento e accessori per i viaggi in biciAgu produce borse, abbigliamento e accessori per i viaggi in bicicletta
Una lunga storia di successi
Molti però non sanno che Agu ha alle sue spalle una lunga storia iniziata nel 1966 in Olanda, esattamente ad Alkmar, dove ancora oggi ha la sua sede. Fin dagli inizi l’azienda si è specializzata nella produzione di abbigliamento e accessori dedicati a chi utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. In un paese come l’Olanda, con condizioni meteo spesso difficili, Agu ha puntato fin da subito alla realizzazione di prodotti altamente resistenti e in grado di proteggere il ciclista dal vento e dalla pioggia. Stiamo parlando di prodotti che hanno permesso all’azienda di ottenere nel corso degli anni numerosi premi e i riconoscimenti. Nel lontano 1976 Agu ha vinto un concorso istituito dal governo olandese per premiare la migliore tuta antipioggia. Il successo ottenuto ha aperto all’azienda il mercato europeo. In poco tempo ne furono infatti vendute in tutta Europa oltre un milione a marchio Agu. Non va infine dimenticato che nel 2012 l’innovativa giacca Agu Masaki è stata premiata con un Eurobike Award, uno dei massimi premi internazionali nel mondo del ciclismo.
Le borse della linea VentureLe borse della linea Venture di Agu
50 anni di esperienza
La scelta di portare Agu in Italia è ben riassunta nelle parole di Matteo Palazzo, Marketing Manager Mandelli.
«Cercavamo un partner che potesse offrire a tutti i nostri clienti – dice – una gamma completa di borse e accessori per coloro che, come noi, sognano un mondo dove la bicicletta possa essere il principale mezzo di trasporto. Per questo motivo, ci siamo affidati al marchio Agu, che da più di 50 anni produce accessori di qualità e dal design sempre innovativo. E sposiamo appieno la loro idea di trasporto sostenibile che trova perfetta sintesi nella costruzione 100% in materiale riciclato con cui Agu produce tutti i suoi prodotti».
Due gamme in distribuzione
Due sono le linee di borse sulle quali si focalizzerà la vendita da parte di Mandelli. La prima è la gamma Venture, pensata per coloro che vogliono scoprire luoghi nuovi avventurandosi su strade sconosciute usufruendo di borse leggere ed estremamente pratiche. La seconda e la gamma Shelter pensata per chi vede nella bicicletta il proprio principale mezzo di trasporto. Si tratta di una nuova linea di borse 100% waterproof e idrorepellenti, che possono essere utilizzate con ogni condizione meteo, anche di tempo pessimo. Si tratta inoltre di una gamma di borse completa e combinabile per caricare al massimo ma sempre in sicurezza la propria bicicletta.
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Siamo nel pieno della stagione invernale e molti stanno utilizzando le biciclette gravel per ovviare alle giornate fredde e uggiose. Santini ha presentato questa estate una linea specifica e di recente l’ha completata con i capi invernali: una calzamaglia, una maglia a maniche lunghe, una giacca antivento, uno smanicato, uno scaldacollo e una camicia in misto lana da usare anche nel tempo libero.
Tante tasche
Iniziamo dalla calzamaglia Gravel realizzata con la termofelpa Blizzard e il trattamento water-resistant Acquazero. Le bretelle sono senza cuciture per non creare nessun fastidio durante la pedalata. La parte della schiena è composta da un doppio strato di tessuto. Sempre nella parte posteriore ci sono due tasche a cui si aggiungono altre due tasche in mesh ai lati della coscia per portare facilmente barrette, gel e vari accessori. Il fondello è il C3 con superficie ergonomica 3D a densità differenziata per un grande comfort in sella.
La comoda tasca laterale della calzamaglia GravelLa comoda tasca laterale della calzamaglia Gravel
Sempre in posizione
Passando alla parte alta del corpo troviamo la maglia a maniche lunghe Gravel realizzata in termofelpa. Questo capo è dotato della vestibilità slim con una doppia banda siliconica a fondo maglia che la tiene sempre in posizione. Nella parte posteriore c’è una tripla tasca. Disponibile in tre colori: salvia, grigio e arancio.
La maglia a maniche lunghe Santini GravelLa maglia a manica lunga Santini Gravel
Al riparo dal vento
Santini propone anche una giacca e uno smanicato antivento. Entrambi sono realizzati con un design camouflage che si abbina agli altri capi della linea Gravel, ed inoltre, sono stati prodotti con una membrana leggerissima che protegge dal vento e allo stesso tempo è altamente traspirante. Una bella qualità di questo materiale è che i capi si possono richiudere nella loro stessa tasca e quindi sono facilmente trasportabili. Lo smanicato e la giacca antivento sono disponibili nei colori: verde militare e grigio.
La giacca antivento nel colore camouflage verde militareLa giacca antivento nel colore camouflage verde militare
Per più utilizzi
Lo scaldacollo è uno degli accessori più ricercati dai ciclisti durante l’inverno: si può tenere intorno al collo, appunto, oppure lo si può indossare come sotto casco. Lo scaldacollo Santini Gravel è realizzato con un mix di lana merino e poliestere, risultando caldo ed elastico al tempo stesso. Dal design camouflage e in due varianti colori: verde militare e grigio.
Lo scaldacollo che può essere usato anche come sotto cascoLo scaldacollo che può essere usato anche come sotto casco
Non solo in bici
Versatile e ideale sia in bici, sia in città: la camicia Gravel di Santini è confezionata in un tessuto misto lana e poliamide che unisce le proprietà termo-regolatrici e anti-batteriche della lana all’elasticità della fibra sintetica. Realizzata con una taschina nascosta sul retro e bottoni sul fronte, per un look sportivo e casual.
La camicia Gravel in tessuto misto lana e poliamideLa camicia Gravel in tessuto misto lana e poliamide
Prezzi
Infine, il capitolo prezzi. La calzamaglia Gravel ha un prezzo di 159 euro, la maglia a maniche lunghe si attesta a 99 euro, mentre la giacca ha un prezzo di 109 euro e lo smanicato di 85 euro. Lo scaldacollo Gravel si può avere per 29 euro e la camicia per 129 euro.
La corrente stagione 2021 segna l’esordio di Assos in qualità di top sponsor di una delle più competitive squadre WorldTour in circolazione: il Team Qhubeka Assos, precedentemente NTT Pro Cycling.
Per una buona causa
Questa partnership non solo ha assicurato il futuro sportivo della prima squadra africana presente nella Serie A del ciclismo mondiale e guidata da una causa sociale, ma ha permesso a entrambi i partner di proseguire nella loro ambiziosa missione condivisa di portare sempre più persone in bicicletta.
Giacomo Nizzolo con gli occhiali SkharabGiacomo Nizzolo con gli occhiali Skharab
Non solo abbigliamento
Questa collaborazione così unica contribuirà a supportare lo sport professionistico in un momento particolarmente critico. Inoltre, permetterà alla sezione R&D delmarchioelveticodi innovare e spingersi oltre i limiti dello sviluppo del prodotto. Questo grazie ai feedback dei professionisti e all’applicazione delle tecnologie più avanzate. Ma la partnership forte di Assos con la squadra non si limita a fornire ai corridori esclusivamente l’abbigliamento tecnicamente più evoluto mai prodotto dallo stesso brand svizzero. Oltre a questo ci sono gli occhiali – nello specifico i modelli top di gamma Skharab e Zegho – già in dotazione a Fabio Aru, Domenico Pozzovivo,Giacomo Nizzoloe compagni.
La Passione, brand di abbigliamento esclusivamente digitale che si rivolge direttamente al consumatore finale, ha scelto Tom Boonencome proprio Global Ambassador. Giuliano Ragazzi e Yurika Marchetti, fondatori de La Passione, hanno rivisto in Boonen i valori che legano il loro brand al ciclismo: motivazione, tenacia ed eleganza. Sono gli stessi valori che hanno sempre accompagnato il fuoriclasse belga e che ne hanno fatto un campione dissacrante, bello, irriverente, ironico e soprattutto affamato di vittorie.
Una profonda affinità
La Passione si è in breve tempo affermata come un brand dal design elegante e pulito capace di innovare il mondo dell’abbigliamento da ciclismo. Proprio questo suo essere innovativo ha fatto sì che si potesse creare fin da subito unaperfetta affinità con Tom Boonen. Il belga è un’autentica icona di stile, capace di dettare tendenze o di crearne di nuove. Boonen può a ben diritto essere considerato uno dei primi simboli del ciclismo moderno. Con il suo modo di interpretare le gare ha saputo unire gli aspetti tradizionali a quelli moderni di questo sport. Grazie alla sua visione rispettosa delle radici del ciclismo, interpretata in modo fresco e contemporaneo, il campione belga è riuscito a legare il suo nome ad alcune delle gare più importanti del calendario internazionale. Fra queste ci sono: il campionato del mondo, la Parigi-Roubaix, conquistata quattro volte, e il Giro delle Fiandre, la sua gara di casa, vinta per tre volte.
Tom Boonen è il nuovo Global Ambassador per La PassioneTom Boonen è il nuovo Global Ambassador per La Passione
Grandissima emozione
Giuliano Ragazzi, Amministratore Delegato e fondatore de La Passione, ha voluto esprimere la sua soddisfazione con queste parole: «E’ abbastanza noto che il nome dell’azienda che abbiamo fondato si riferisca alla mia innata “passione” per il ciclismo, le gare su strada e soprattutto le Classiche di un giorno. Tom ha sempre rappresentato per me l’essenza di queste gare. Sono decisamente un suo fan e volevo fortemente renderlo parte della nostra avventura professionale. La sua attitudine esplosiva e schietta è perfetta per rappresentare il nostro marchio che, sin dall’inizio, ha voluto avere un rapporto diretto e autentico con i consumatori, proprio come Tom ha con i suoi fan. Anche noi, come Boonen, condividiamo la passione per le sfide e l’inclinazione a correre sempre all’attacco. Il nostro modello di business ci ha permesso di affermarci rapidamente tra i top player del settore, così come Tom è riuscito, in pochi anni, a rivoluzionare il modo di interpretare questo sport, diventando uno dei corridori di riferimento nel panorama ciclistico mondiale. La sua esperienza, la sua innata attenzione ai dettagli e la sua curiosità sono valori che saranno essenziali nello sviluppo delle nostre future collezioni» .
Pronto per la sfida
Tom – oggi uomo d’affari e apprezzato pilota di Supercar – ha mantenuto un forte legame con il suo sport. «Mi piace essere sfidato su terreni sconosciuti, e questa è sicuramente una nuova avventura per me. Sono lieto di iniziare a collaborare con un marchio come La Passione che si avvicina al mercato in modo totalmente innovativo e diretto. L’abbigliamento è per un ciclista una seconda pelle: i capi devono essere tecnici, comodi e avere una certa personalità. Non vedo l’ora di dare il mio contributo al team La Passione. Un’azienda che è sempre impegnata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti performanti ed eccezionali» .
Assos e Whoop, specializzata nella raccolta di dati fisiologici, hanno unito le forze. Ed ecco due pantaloncini... intelligenti. In versione uomo e donna
Fra le novità più rilevanti della nuova stagione, c’è sicuramente il cambio di nome e di sponsor della squadra di Pozzovivo, Nizzolo e del nuovo arrivato Fabio Aru. L’ex NTT Pro Cycling ora si chiama Qhubeka- Assos. Il marchio di abbigliamento svizzero è entrato direttamente come sponsor, sposando la filosofia della fondazione Qhubeka che vuole diffondere l’uso della bicicletta in Africa. Per capire meglio quali materiali saranno forniti ai corridori abbiamo parlato con Mauro Grespan, Titolare di Extreme Racing, distributore di Assos per l’Italia.
Stessi materiali
Il marchio elvetico è conosciuto per la grande qualità dei suoi capi, che lo rende fra i più ambiti fra i ciclisti di tutto il mondo. Ci siamo chiesti come si ponga nei confronti dei corridori professionisti. «La politica di Assos rispetto ai professionisti è che vengono forniti gli stessi capi che sono in collezione – esordisce Mauro Grespan – non si usano materiali particolari, ma sono quelli che ogni amatore può comprare nei negozi. L’unica personalizzazione riguarda le misure per gli atleti di punta o per quelli che hanno delle misure particolari».
Ma con quale grafica si presenteranno i ragazzi della Qhubeka-Assos? «Al momento non ci sono ancora arrivate le grafiche per il 2021, però sappiamo quali capi useranno».
La parte posteriore della maglia Equipe RS AeroLa parte posteriore della maglia Equipe RS Aero
I pro’ come tester
Il marchio svizzero è molto attento a ricerca e sviluppo e in quest’ottica i professionisti svolgono un ruolo fondamentale. «I corridori vengono usati come tester per testare nuovi capi che poi andranno in collezione – ci spiega Mauro Grespan – solitamente si parte dal reparto ricerca e sviluppo che fa provare ai professionisti dei prototipi. E’ anche capitato che da alcune richieste dei ragazzi siano nati dei capi che poi sono stati sviluppati e inseriti in gamma».
Questo procedimento che vede i professionisti al centro dello sviluppo porta ad avere dei capi molto tecnici e di qualità elevata anche per gli amatori.
Body o due pezzi
Entrando più nello specifico su cosa verrà fornito ai corridori della Qhubeka-Assos, Mauro Grespan ci ha spiegato che alcuni corridori come Nizzolo adorano il body, mentre altri come Pozzovivo preferiscono la maglia e il pantaloncino separati. «Alcuni useranno il body che è un fiore all’occhiello di Assos – spiega – perché a differenza degli altri ha una sola zip verticale a tre cursori e non ha la cerniera orizzontale all’altezza della vita. Questo permette al body di rimanere più compatto, più aderente al corpo e anche più stabile».
Il pantaloncino top di gamma di Assos: Equipe RS S9Pantaloncino top di gamma Assos: Equipe RS S9
E per chi invece preferisce maglia e pantaloncino cosa ci sarà? «Certamente come maglia ci sarà la Equipe RS Aero Jersey che è dotata di tessuti altamente traspiranti nella zona frontale. Questi tessuti sono talmente leggeri che la zip viene incollata e non cucita, proprio per evitare che si danneggi. Per la parte della schiena viene usato un mesh con elasticità solo orizzontale e non verticale per impedire alla maglia di allungarsi quando le tasche sono piene».
Nero Assos
Per quanto riguarda il pantaloncino, Grespan ci spiega perché Assos lo faccia sempre e solo nero.
«Per realizzare i nostri pantaloni Equipe RS S9 – dice – usiamo dei materiali che di base hanno solo del polipropilene. Assos non utilizza il poliestere, che permetterebbe di avere più colori, ma dopo molti lavaggi molla. E’ per questo motivo che non viene utilizzato e i pantaloncini sono sempre neri con al massimo una stampa bianca inserita sopra».
Gli accessori
E poi ci sono gli accessori come i calzini, i guanti, i copriscarpe, i manicotti e i gambali che verranno forniti sempre standard con una leggera personalizzazione grafica che richiama il nome della squadra. Questo sempre perché i tessuti utilizzati da Assos non permettono troppe varianti grafiche, come spiegato per i pantaloncini.
Fabio Aru impegnato nel ciclocross con abbigliamento AssosFabio Aru impegnato nel ciclocross con abbigliamento Assos
Assos Xc per Aru
Infine, abbiamo chiesto cosa stia usando Fabio Aru nelle sue uscite di ciclocross. «Fabio – spiega – sta usando dei capi che sono della collezione Xc Cross Country, con la grafica della linea off road. Ovviamente non sarà la grafica della squadra. Anche in questo caso tutti i capi sono identici a quelli che si trovano in negozio».
Dai professionisti agli amatori, da Santini lavorano così. I campioni come modelli, ma gli amatori stanno alzando il livello. E il fatturato si fa con loro
Il brand francese Ekoi, produttore di caschi, occhiali, scarpe, abbigliamento ed accessori per il ciclismo, anche per la prossima stagione non farà mancare il proprio apporto, e di conseguenza la propria importante visibilità, nel gruppo del ciclismo professionistico di primissimo livello.
Anche Viviani e Quintana
I “racing team” Ekoi 2021, come amano chiamarli i responsabili del reparto marketing dell’azienda transalpina, saranno la Lotto-Soudal (con gli occhiali e i caschi), la Cofidis di Elia Viviani (caschi e occhiali), laArkea Samsic di Nairo Quintana (caschi e abbigliamento), l‘Euskaltel Euskadi(caschi), laSt Michel Auber93 (abbigliamento e occhiali) e – grandissima novità – ilTeam Qhubeka Assos di Aru, Pozzovivo e Nizzolo, al quale Ekoi fornirà i caschi.
Il casco Corsa Evo con gli occhiali Premium per il Team CofidisIl Team Cofidis avrà in dotazione il casco Corsa Evo e il casco AR14 con gli occhiali Premium
Dal 2008 solo online
Creata nel 2001, Ekoi è vorticosamente cresciuta sul mercato divenendo velocemente leader in Francia: uno dei territori più importanti per tradizione e fatturato a livello europeo. Dal 2008 l’azienda vende solo ed esclusivamente online – una delle prime a prendere radicalmente questa decisione – dunque senza intermediari commerciali poter offrire al pubblico prodotti con un rapporto qualità/prezzo davvero molto, molto competitivo.
Anche il Team Arkea Samsic correrà nel 2021 con occhiali e caschi EkoiAnche il Team Arkea Samsic correrà nel 2021 con occhiali e caschi Ekoi
R&D interno e feedback dai pro
Tutti i prodotti Ekoi Racing sono sviluppati dal reparto interno di Ricerca & Sviluppo in stretta collaborazione con gli atleti professionisti partner del brand. Questa collaborazione ha l’obiettivo di fornire sempre una collezione affidabile, durevole e soprattutto performante. Molti di questi prodotti possono poi essere personalizzati online, con il design e i colori che si preferiscono, mediante i configuratori presenti sul sito.
Il casco Corsa Evo e gli occhiali Premium 70 in colorazione Lotto SoudalIl casco Corsa Evo e AR14 con gli occhiali Premium 70 in colorazione Lotto Soudal
“Cycling with Style”: è questo lo slogan che caratterizza Ekoi, in quanto illustra perfettamente il desiderio di unire simultaneamente stile, performance e confort… L’obiettivo di tutte le collezioni è difatti quello di stupire e sfidare i trend tradizionali del mondo del ciclismo.