L’azienda vicentina Repente, specializzata in selle di alto livello, ha appena presentato Nomad 3D, una nuova sella che coniuga i benefici della stampa in 3D con quelli delle imbottiture tradizionali.
Il cuore dell’innovazione è infatti una struttura interna a nido d’ape, rivestita però da una superficie esterna omogenea. Il tutto unito ad uno scafo e a dei binari in carbonio indipendenti e sostituibili.
Nomad 3D è la nuova sella di Repente, con imbottitura alveolare rivestita da una superficie lisciaNomad 3D è la nuova sella di Repente, con imbottitura alveolare rivestita da una superficie liscia
Imbottitura a densità differenziata, ma rivestita
L’imbottitura della Nomad 3D è realizzata in TPU (poliuretano termoplastico), a densità differenziata in base a tre diverse zone anatomiche a cui corrispondono altrettante morfologie della struttura interna in 3D. Sotto le ossa ischiatiche la densità del materiale è massimizzata, per assicurare la stabilità e un supporto strutturale più rigido. Nelle aree dei tessuti molli, invece, è ridotta per incrementare la flessibilità e ottimizzare la distribuzione del carico. Questo permette di prevenire dolori e fastidi, garantendo un comfort ottimale anche dopo ore in sella.
La terza zona è il canale centrale, in cui la forma del reticolo 3D a nido d’ape è stata studiata per minimizzare la compressione in quella porzione delicata del soprassella. Come accennato all’inizio però, a differenza delle selle alveolari di prima generazione, la Nomad 3D è rivestita da una superficie liscia. Questo accorgimento la rende più resistente perché riduce il rischio di danneggiare l’imbottitura con urti accidentali, o anche solo con i normali sfregamenti dati dall’uso quotidiano.
Lo scafo e i binari sono in carbonio, con l’innovativa struttura modulare RLS Lo scafo e i binari sono in carbonio, con l’innovativa struttura modulare RLS
Profilo ergonomico e struttura (in carbonio) sostituibile
Per quanto riguarda il design invece la Nomad 3D riprende la sagomatura della versione normale Nomad, cioè lo shape Close Fit. Questa forma mantiene l’appoggio delle ossa ischiatiche ad una quota leggermente più elevata rispetto alla parte centrale, che in questo modo viene scaricata dalla pressione.
Inoltre, sui lati, si avvale del profilo Ergo Shape, modellato verso il basso per accompagnare il movimento della gamba, riducendo quindi il rischio di sfregamento all’interno coscia.
Un’altra caratteristica che la accomuna al precedente modello è la costruzione della struttura in modo indipendente, una tecnologia chiamata RLS. In pratica lo scafo e il rail (in carbonio UD, cioè unidirezionale) sono come moduli indipendenti, fissati tra loro tramite due viti. Questa costruzione modulare può rivelarsi molto utile nel caso di danneggiamento di una delle due parti, che possono così essere sostituite senza dover sacrificare tutta la sella.
La Nomad 3D è presentata in un elegante bianco perlato che lascia intravedere la struttura in 3D La Nomad 3D è presentata in un elegante bianco perlato che lascia intravedere la struttura in 3D
Dimensioni, peso e prezzo
La nuova sella Nomad 3D è presentata in un’unica taglia di 260 mm di lunghezza e 142 mm di larghezza.
Debutta la Prime 3.0 di Repente, la sella più comoda per atleti che hanno bisogno di un appoggio superiore. Telaio in carbonio. Rivestimento sostituibile
AMP 3D è la sella top di gamma di Cadex. E’ un prodotto hors categorie in senso assoluto, sicuramente per la tecnologia 3D a supporto differenziato che porta in dote, ma anche per tutto quello che concerne la qualità della seduta e del sostegno.
Uno dei grandi vantaggi di questa sella è proprio il sostegno che arriva dallo spoiler posteriore. E’ un punto di appoggio estremamente sfruttabile in diverse situazioni, quando si spinge a testa bassa e quando si è più rilassati: un design che permette di sfruttare a pieno il foro centrale. L’abbiamo provata ed ecco le nostre considerazioni.
Dietro c’è tanto appoggio per i gluteiDietro c’è tanto appoggio per i glutei
La tecnologia 3D secondo Cadex
Il supporto, il sostegno e la compattezza della copertura 3D della sella Cadex AMP si posiziona nel mezzo, tra chi propone selle 3D morbide e quei brand che utilizzano la tecnologia 3D sviluppando coperture piuttosto dure. AMP e la sua cover 3D sono una sorta di compromesso: un risultato che arriva da un blend di fattori. La copertura 3D è un blocco unico, ma le zone offrono un supporto differenziato. La scocca è in carbonio, è rigidissima e non mostra nessuna flessione verso il basso ed ai lati. Anche quest’ultimo aspetto è tutt’altro che banale, assecondato dal carro (in carbonio) che “quasi” avvolge tutta la sezione posteriore e la punta.
I due rail non sono innestati nella scocca, ma utilizzano una sorta di base più ampia che incrementa notevolmente la rigidità e la stabilità della sella. Non ultima, la forma della AMP 3D, con l’abbondante rialzo nella zona posteriore, aiuta tantissimo nelle fasi di appoggio e di ricerca di un punto sul quale fare forza. Ad esempio in salita quando si spinge a tutta da seduti.
Una sella tanto “libera” ai latiDietro più largo e ampio, davanti più strettoLa sagoma del canale centrale cambia in base alle zone di appoggioLa copertura non affondaIl valore alla bilancia rilevatoSMC Carbon, significa zero flessioniLa zona anteriore, i rail sono un blocco unico che avvolge la puntaPunta rigida e senza flessioni verso il bassoAnche i rail posteriori hanno tanta superficie d’appoggioUna sella tanto “libera” ai latiDietro più largo ed ampio, davanti più strettoLa sagoma del canale centrale cambia in base alle zone di appoggioLa copertura non affondaIl valore alla bilancia rilevatoSMC Carbon, significa zero flessioniPunta rigida e senza flessioni verso il bassoLa zona anteriore, i rail sono un blocco unico che avvolge la puntaAnche i rail posteriori hanno tanta superficie d’appoggio
I dettagli da considerare
Cadex AMP 3D è una sella corta con i suoi 245 millimetri di lunghezza ed è larga 145. Come accennato in precedenza, la scocca e i due binari sono completamente in carbonio, mentre la copertura 3D è ottenuta tramite la tecnologia G3D con materiale EPU. E’ un elastomero a base poliuretanica e combinato al lattice, offre enormi vantaggi in fatto di resistenza e distribuzione delle vibrazioni, è parecchio flessibile ed è eco-friendly. Per la sua lavorazione non sono impiegati solventi, ugualmente le sue proprietà tecniche hanno notevole durata nel tempo.
L’utilizzo della tecnologia 3D per la sella Cadex (combinata alla forma della scocca) ha permesso inoltre di sfruttare al massimo il disegno di una sella corta che lascia tanta libertà al gesto della pedalata e non interferisce con la sezione interna della coscia. Questo concetto di design trova ulteriori conferme nella forma della sella stessa, con una sorta di stacco netto tra la sezione posteriore più larga ed accentuata, rispetto alle sezioni mediana e anteriore più stretta. Da sottolineare anche lo stack ridotto (41 millimetri) della sella, sicuramente tra i più bassi della categoria: dettaglio tecnico che porta anche ad un abbassamento (rispetto ad una sella con spessore standard) del reggisella. Il prezzo della Cadex AMP 3D è di quelli importanti, 369,99 euro, comunque in linea con la categoria.
Come d’abitudine, punto anatomico in bolla o scaricato in basso di un paio di gradiCome d’abitudine, punto anatomico in bolla o scaricato in basso di un paio di gradi
Le nostre considerazioni
L’abbiamo provata (anche) sulla nuova Giant TCR SL. A nostro parere la Cadex AMP 3D è una sella che offre dei vantaggi non secondari. E’ un prodotto molto tecnico e si rivolge ad un pubblico agonista attento a far collimare i diversi fattori per una performance di qualità elevata che arriva anche dal massimo sfruttamento dei componenti.
AMP 3D può essere una sella molto comoda e sfruttabile se posizionata nel modo corretto e quando si è capaci di sfruttare il prodotto nella sua totalità, dal fronte verso il retro e viceversa. Non è una sella piatta che non pone limiti a spostamenti continui durante la pedalata, ma predilige una seduta piuttosto composta.
Il canale centrale è ampio, un bel valore aggiuntoTrama molto simile dal fronte al retro, ma supporto differente in base alle zoneIl canale centrale è ampio, un bel valore aggiuntoTrama molto simile dal fronte al retro, ma supporto differente in base alle zone
Dottor Jekyll e mister Hyde
Quando si ricerca la massima aerodinamica e un setting molto ribassato sul manubrio, la sezione mediana sostiene e non ingombra e l’ampio canale di scarico è un vantaggio. I contorni dello stesso canale sono imbottiti il giusto, la copertura 3D supporta a dovere, ma il vantaggio più grande arriva dalla scocca super rigida. Non flette verso il basso, non crea depressioni svantaggiose alla posizione e non fa quell’effetto rebound, talvolta fastidioso e controproducente.
Quando si ricerca un setting più alto, meno compresso verso l’avantreno e si tende a spostare il peso del corpo verso il retro, il disegno a spoiler della sella è un valore aggiunto di grande caratura. Anche in questo caso la rigidità e la compattezza della sella sono un vantaggio. Altro fattore relativo alla tecnica e compostezza della AMP 3D è lo stack, per una sella con un profilo assai ridotto che obbliga ad abbassare il reggisella, rispetto al montaggio/utilizzo di una sella tradizionale, per restare con il medesimo valore tra punto anatomico della sella e movimento centrale. Tendenzialmente siamo intorno ai 5 millimetri. I più sensibili ed attenti potrebbero percepire una maggiore stabilità e una facilità di appoggio di polsi e mani sul manubrio, a parità di valori biomeccanici.
L’anno scorso abbiamo parlato di OneTouch, il primo nastro al mondo stampato in 3D. L’esperimento deve aver funzionato, perché Prologo ora ha presentato un nuovo modello con la stessa tecnologia, l’OctoTouch 3D. Il nuovo nastro promette ancora più comfort, grip e assorbimento delle vibrazioni.
OctoToch è il secondo nastro manubrio di Prologo stampato in 3DOctoToch è il secondo nastro manubrio di Prologo stampato in 3D
Nanostrutture in elastometro tridimensionali
L’OctoTouch utilizza la tecnologia ad iniezione che era stata inizialmente brevettata da Prologo per le selle allo scopo di aumentare il grip e l’assorbimento delle vibrazioni. Successivamente è stata introdotta anche nei nastri manubrio, per affrontare con sicurezza e comfort soprattutto i terreni più impegnativi. Come possono essere il pavè della Roubaix o la ghiaia delle strade bianche.
Il cuore dei nastri tridimensionali di Prologo è appunto il suo design costituito da tante nano-strutture coniche in elastomero sulla superficie. In particolare l’OctoTouch 3D è caratterizzato dalla presenza di queste strutture coniche su tutta la superficie.
Il cuore della tecnologia sono i coni in elastometro Il cuore della tecnologia sono i coni in elastometro
Grip, traspirabilità (e micromassaggi)
Questi piccoli coni in elastomero – a differenza di quelli del modello precedente – sono divisi a metà, in modo da offrire allo stesso tempo sia grip che comfort. Secondo gli studi di Prologo questo aumenta anche la traspirabilità e la sensazione di morbidezza sul palmo della mano, permettendo all’umidità di avere una facile via d’uscita.
Ma c’è di più. Questa nuova tecnologia dovrebbe riuscire a trasformare le vibrazioni del terreno in una sorta di micromassaggio che dà sollievo a mani, polsi e braccia dei ciclisti. Questo lo rende sì ottimo per i percorsi stradali impegnativi, ma anche per tutto il mondo gravel, soprattutto per le lunghe distanze.
Il nuovo modello ha le parti stampate in 3D divise in due parti, che assicurano grip, comfort e dei micromassaggi costanti alle maniIl nuovo modello ha le parti stampate in 3D divise in due parti, che assicurano grip, comfort e dei micromassaggi costanti alle mani
Colore e disponibilità
Il nuovo OctoTouch 3D di Prologo è presentato per ora solo in versione classica nera. Ed è talmente nuovo che non è ancora in commercio, ma manca poco. Sarà disponibile online nel sito dell’azienda e nei rivenditori a partire da settembre 2025.
Rappresenta l’apice tecnologico delle selle Prologo. Scratch M5 PAS 3DMSS (acronimo di multi sector system) non è solo una sella con la cover dallo sviluppo tridimensionale, ma un prodotto che è complice della seduta ottimale del ciclista e di un perfetto rendimento biomeccanico.
Non si presenta come una sella morbida, ma è molto comoda ed il comfort arriva principalmente dal sostegno 3D differenziato. L’abbiamo provata ed ora entriamo nel dettaglio del test.
L’ultima generazione della Prologo Scratch M5 PAS è 3DL’ultima generazione della Prologo Scratch M5 PAS è 3D
Cosa rappresenta la sella 3D di Prologo
La famiglia Scratch M5 è una sorta di traguardo, una sella top di gamma in senso assoluto, oltre a completare la stessa famiglia Scratch M5. Lo scafo in carbonio ed i due tubolari Nack sono mutuati dalla versione tradizionale. In particolare lo scafo adotta delle fibre allungate che permettono una buona elasticità ed una sorta di “memoria di forma”, ci piace definirla così, complice nella longevità tecnica della sella (tutte le selle Prologo hanno una durata non trascurabile).
La copertura è caratterizzata dai fori di dimensioni e forme diverse, tra la parte anteriore, mediana e posteriore. Tre sezioni differenti per tre densità altrettanto differenziate e, come è facile immaginare, tre gradi di supporto diversi con delle validità ben precise.
Qui si notano alla perfezione le tre zone della coverLa punta è la zona più “tosta”Al di sotto nel primo strato 3D c’è un ulteriore strato con trama differenteQui si notano alla perfezione le tre zone della coverLa punta è la zona più “tosta”Al di sotto nel primo strato 3D c’è un ulteriore strato con trama differente
Sostegno differenziato? Ha un senso
Dietro ci sono dei fori più piccoli con una trama fitta, per una copertura “più dura”, sostenuta e veloce nella fase di ritorno. Perché? Per dare supporto a tutto il corpo, ad esempio quando si va in presa alta, si tende a spostare il peso del corpo verso il retro e al tempo stesso la cover non deve affondare.
Nel mezzo la copertura ha fori allargati ed è leggermente più morbida, con una fase di ritorno più lenta. In senso generale, sfruttare una seduta mediana significa distribuire su una superficie più ampia il peso del corpo, o comunque appoggiare su quel punto della sella zone diverse del corpo, andando a sfruttare anche il canale PAS. Una sezione leggermente più morbida e meno diretta nella fase di ritorno, è complice nella comodità percepita quando si appoggiano (anche) i tessuti molti.
Il naso della Prologo Scratch M5 3D offre un supporto medio ed è scaricato verso il basso. Sostegno e comfort che collimano tra loro. La lunghezza è di 250 millimetri ed è larga 140. A nostro parere, il concetto 3D espresso dalla Prologo Scratch è anche una sorta di approccio al concetto di customizzazione della seduta e del supporto che si riceve proprio dalla sella.
Leggera, ma non estrema, comunque sostanziosaIl nostro setting prevede un leggero abbassamento della zona anterioreA prescindere dalla versione la Scratch M5 è una garanzia3D versus standard CPC, lo scafo non cambiaLeggera, ma non estrema, comunque sostanziosaIl nostro setting prevede un leggero abbassamento della zona anterioreA prescindere dalla versione la Scratch M5 è una garanzia3D versus standard CPC, lo scafo non cambia
Le nostre sensazioni
A nostro parere è la migliore Prologo di sempre (contestualizzata ad un impiego agonistico/professionale), lo è per due motivi principali. Il primo è relativo alla forma, perché sfruttare il disegno a T della Scratch M5 è un vantaggio, sinonimo di garanzia, versatilità e sfruttabilità d’impiego. Il secondo è legato alla copertura 3D con densità differenti, dove mostra un supporto immediato, semplice da interpretare (anche per chi utilizzata una sella 3D per la prima volta) che si rivela omogeneo e molto equilibrato nelle diverse situazioni. La sella non dà mai la sensazione di affondare e/o di comprimersi eccessivamente, al tempo stesso, in termini di feeling, non è mai eccessivamente dura.
In aggiunta, come nostra abitudine, abbiamo posizionato la Prologo Scratch M5 3D scaricandola di qualche grado verso il basso, con il medesimo arretramento usato con la versione standard CPC. Nel nostro caso e rispetto alla Scratch M5 CPC, con la 3D è stato necessario abbassare il reggisella di 3 millimetri. Non si tratta di semplici sfaccettature.
La 3D offre dei vantaggi non secondari in termini di sostegnoDisegno a T proprio come la sorella nella versione tradizionaleLa 3D offre dei vantaggi non secondari in termini di sostegnoDisegno a T proprio come la sorella nella versione tradizionale
In conclusione
Partendo dal presupposto che la Prologo Scratch M5 3DMSS è un prodotto esclusivo e costoso, raggiunge altissimi livelli di resa tecnica e nonostante questo è una sella facile da interpretare fin dalle prime pedalate. Non bisogna dimenticare che è una sella sviluppata per i professionisti e per un’utenza di agonisti attenti ai dettagli. Per questo motivo è necessario dedicare un periodo ad un’eventuale fase di assestamento. Non è una sella che flette con l’imbottitura che si comprime verso il basso, una sella che offre enormi vantaggi in tutto quello che è il supporto ed il mantenimento della stessa altezza lungo tutta la sua superficie. Il setting e la biomeccanica ne guadagnano.
290 euro di listino sono un prezzo importante, in realtà, considerando questa categoria di componenti super performanti (paragonabili a componenti da F1), non è un’esagerazione.
Prologo, dopo aver presentato poco più di un anno fa la Nago R4 PAS 3DMSS, la sua prima sella ultraleggera stampata interamente in 3D, fa un ulteriore passo in questa direzione. L’azienda italiana, infatti, ha deciso di intraprendere questa strada e realizzare un secondo modello in versione 3D. Si tratta della Scratch M5 PAS, un modello che già rappresenta il top di gamma di casa Prologo e che ora diventa ancora più performante e innovativo. Ecco quindi la Scratch M5 PAS 3DMSS, una sella che si adatta perfettamente alle diverse esigenze di ogni disciplina, ma con uno spirito “racing”. Tutte queste qualità tecniche sono possibili grazie alla forma tondeggiante della Scratch M5 PAS 3DMSS, che le permette di dare al ciclista un miglior supporto lombare.
La Scratch M5 PAS 3DMSS mantiene le stesse dimensioni del modello precedente: 250 mm di lunghezza e 140 mm di larghezzaPrologo Scratch M5 PAS 3DMSS
Studi e analisi
Per riuscire a realizzare una sella ancora più performante e utilizzando la tecnologia 3D Prologo ha lavorato prima sulla raccolta dati, analizzando in maniera scientifica le aree di pressione esercitate sulla sella. Una volta raccolti tutti i dati è stato possibile realizzare questo modello in 3D altamente performante e comodo. La cover sulla quale il ciclista si va ad appoggiare è in grado di adattarsi al meglio alle diverse aree di pressione. In questo modo la prestazione sarà sempre massima in ogni momento della pedalata.
La sella Scratch M5 PAS 3DMSS riprende la forma ergonomica T-shape, comprese le dimensioni compatte tipiche del modello precedente. La Scratch M5 PAS è adoperata già da diversi atleti professionisti come Jonas Vingegaard, Egan Bernal e Magnus Cort.
Lo scarico centrale PAS permette di avere una minor pressione sui tessuti molliLo scarico centrale PAS permette di avere una minor pressione sui tessuti molli
Ancora più performante
Il progetto con il quale è stata realizzata la Scratch M5 PAS 3DMSS nasce con l’obiettivo di dare forma a una sella in grado di esaltare le caratteristiche tecniche di un modello già amato e vincente. L’obiettivo ultimo è stato raggiunto grazie alla stampa tridimensionale di ultima generazione, la quale riesce a fornire il giusto supporto al ciclista anche quando vuole esprimere tutta la sua potenza sui pedali.
Un punto di forza di questo modello rimane la tecnologia PAS (Perineal Area System) un canale centrale aperto che permette di eliminare i picchi di pressione sui tessuti molli. Questo garantisce l’eliminazione di intorpidimenti e agevola il flusso sanguigno nelle aree più delicate.
Il rail, ovvero la struttura su cui si basa la sella, è disponibile in due versioni: Nack e Tirox. La prima è realizzata con un composto in fibra di carbonio, kevlar e filamenti in alluminio, una soluzione che dona maggiore rigidità e leggerezza. La seconda versione, la Tirox, è costruita in acciaio a lega leggera, ha una minore rigidità ma permette un maggiore assorbimento delle vibrazioni.
Il rail è disponibile in due versioni: Nack e TiroxIl rail è disponibile in due versioni: Nack e Tirox
Il vantaggio del 3D
La scelta di Prologo di adottare la tecnologia 3DMSS per questo modello deriva dal fatto di voler dare un ulteriore miglioramento tecnico alla gamma di selle a disposizione dei ciclisti. Stampare in 3D, unitamente alla scelta di un materiale resistente ed elastico, permette di avere caratteristiche uniche da adoperare su diverse funzioni.
Nella sezione posteriore le forme geometriche scelte per la realizzazione del supporto permettono di avere un’alta densità e un ottimo coefficiente elastico. Questo offre stabilità alle ossa ischiatiche e agevola la pedalata.
Salendo verso la parte centrale le geometrie si fanno più ampie, in questo modo il coefficiente elastico diminuisce, rimanendo comunque importante e in grado di offrire il massimo comfort. Infine, nella zona anteriore la densità rimane media e l’indice di elasticità basso. Una scelta che permette al ciclista di pedalare in punta di sella producendo comunque uno sforzo elevato.
Peso rail in Nack: 176 grammi
Peso rail in Tirox: 209 grammi
Prezzo al pubblico: 390 euro con rail in Nack, 290 euro con rail in Tirox.
Un’altra bella realtà italiana, le sede di Rule è a Frabosa Sottana in Provincia di Cuneo, che punta e spinge forte con prodotti di nuova concezione. Rule components è un marchio legato a filo diretto conRegolabikes.
Rule si concentra maggiormente sulla componentistica, cavalcando la filosofia dell’innovazione che è entrata a fare parte del DNA della bicicletta. Due i prodotti principali (ad oggi) della gamma Rule, la sella 3D ed il nastro manubrio, anche se è da sottolineare che il marchio ha un catalogo completo di componentistica.
Si notano le diverse trame della cover 3DCarbonio in un blocco unico con finitura 1KLati e zona mediana della cover 3D con finitura differente rispetto alla superficieLo scarico è lungo tutta la lunghezza della sellaSi notano le diverse trame della cover 3DLo scarico è lungo tutta la lunghezza della sellaLati e zona mediana della cover 3D con finitura differente rispetto alla superficieCarbonio in un blocco unico con finitura 1K
Rule 3D Carbon
Si tratta di una sella corta di alta gamma, con la scocca ed i due tubolari in carbonio, con una cover 3D in un blocco unico (tre zone differenziate di supporto). In termini di numeri è lunga 246 millimetri e larga 145, mentre il valore dichiarato alla bilancia è di 156 grammi. Leggera, ma non estrema, indice di una robustezza della sella che si spinge verso un utilizzo piuttosto trasversale, tra road, triathlon e anche per le bici da cronometro. Si potrebbe inoltre azzardare un impiego gravel race, o comunque dove il fatto peso gioca un ruolo importante.
La copertura 3D è il cuore della sella. Oltre alla lavorazione del polimero, entrano in gioco anche i disegni e le asole aperte di quest’ultimo, fattori che nell’insieme permettono di adeguare la densità ed il supporto. Sulla punta ed al centro si ha una trama fitta, mentre ai lati e dietro gli intrecci di materiali lasciano zone di respiro più ampie. A questo si aggiunge l’ampio canale centrale di scarico. Il prezzo è molto competitivo, 299 euro di listino.
Il nastro nella sua completezza, grip molto elevatoIl tappino con la chiusura a brugolaIl nastro nella sua completezza, grip molto elevatoIl tappino con la chiusura a brugola
Nastro Rule Pro arricchito con EVA
Il nastro manubrio si ottiene con una combinazione tra poliuretano (PU) ed EVA, è molto resistente, facile da pulire ed una sorta di waterproof, dotato di un grip elevato. Il suo spessore di 3 millimetri lo fa rientrare in quella categoria di nastri manubrio dedicati a chi non vuole perdere il feeling con il manubrio, ma al tempo stesso richiede un minimo di comfort.
Ha un peso dichiarato di 29 grammi, è molto morbido ed è facile da montare sulla curva manubrio. E’ perfettamente adattabile alle varie forme. Molto belli i due tappi di chiusura, sono in materiale super resistente e hanno una piccola vite a brugola centrale per la chiusura. Il prezzo di listino è di 40 euro.
Rule supporta alcuni team, anche con compagine femminile (foto Rule)Rule supporta alcuni team, anche con compagine femminile (foto Rule)
Tutto parte dalla passione
«Siamo i primi utilizzatori dei nostri prodotti – Racconta Nicola Percivaldi, socio fondatore di Rule Components-NDR – cercando di considerare le tendenze del mercato e osservando anche i competitors. Soprattutto per quanto concerne la sella, il processo per arrivare alla produzione effettiva è stato lungo, e ha visto una serie di prove a banco e sul campo.
«La 3D Carbon – conclude Percivaldi – ha un indirizzo marcatamente racing, che sotto molti aspetti è parte integrante del DNA di Rule Components. Non in ultimo il concetto che vuole contraddistinguere ogni prodotto di Rule, ovvero alta qualità e tecnologia, prezzi al di sotto della media della categoria».
Come forse molti di voi sapranno “fi’zi:k” è la trascrizione fonetica della parola “fisico”, riferito alla forma o allo stato del corpo umano. Non deve stupire quindi che l’azienda italiana (Fizik, appunto) fin dalla sua fondazione continui a focalizzare i propri sforzi sullo studio della fisiologia e dell’anatomia dei ciclisti, per realizzare prodotti all’avanguardia in termini di comodità, tecnologia e performance.
In quest’ottica è stata creata la collezione di selle stampate in 3D, l’Adaptive, che si è allargata ora con la nascita della nuova Antares Adaptive.
Questa scelta è probabilmente dovuta al fatto che il modello Antares è stato nel tempo tra i più apprezzati ed usati dai professionisti, usato in quasi tutti i Grandi Giri degli ultimi due decenni e tuttora scelto da corridori del Team Visma I Lease a Bike e Movistar Team.
La R1 ha scafo è in nylon rinforzato in carbonio con binari in carbonioLa R1 ha scafo è in nylon rinforzato in carbonio con binari in carbonio
La linea Adaptive
La linea Adaptive – riconoscibile dalla particolarissima costruzione a nido d’ape – ha segnato una rivoluzione nel comfort e nel supporto degli atleti. Si distingue appunto in prima istanza da una cosa: l’imbottitura stampata in 3D. Un’evoluzione che ha permesso a Fizik di sviluppare una nuova sella senza i vincoli o le limitazioni imposte dai metodi di produzione e dai materiali tradizionali.
Quest’imbottitura viene realizzata dagli esperti di Carbon® attraverso un processo noto come “Digital Light Synthesis” o “DLS”. Esso utilizza la proiezione digitale della luce ultravioletta, un’ottica permeabile all’ossigeno e resine liquide programmabili per stampare l’imbottitura della sella. Il risultato è un prodotto più resistente sia all’esposizione ai raggi UV e all’uso prolungato rispetto ad una sella di vecchia concezione.
Inoltre, attraverso questo processo di stampa, gli ingegneri Fizik sono in grado di ottimizzare il supporto della sella, incorporando diverse zone funzionali a seconda della necessità. Più solido dove è richiesta reattività, più morbido dove la riduzione della pressione è la priorità. Tutto questo ha portato ad una riduzione del 60% del picco della pressione attraverso una migliore distribuzione del peso.
Sia la R1 che la R3 (foto di apertura) hanno la copertura a nido d’ape stampata in RDSia la R1 che la R3 (foto di apertura) hanno la copertura a nido d’ape stampata in RD
Nuova tecnologia, stesso stile
Fizik è però famosa anche per lo stile minimal del suo design che l’ha resa anche un punto di riferimento per quanto riguarda lo stile. La nuova Antares Adaptive non fa eccezione, con il profilo “alare” basso progettato per consentire una sensazione di maggiore connessione e il massimo di efficienza nella pedalata e nel trasferimento della potenza.
Nella versione R1 lo scafo è in nylon rinforzato in carbonio con binari in carbonio, mentre nell’R3 i binari sono in Kium.
La R3 ha i binari in Kium e profilo “alare” basso progettato per una sensazione di maggiore connessioneL’imbottitura è più resistente sia all’esposizione ai raggi UV e all’uso prolungatoLa R3 ha i binari in Kium e profilo “alare” basso progettato per una sensazione di maggiore connessioneL’imbottitura è più resistente sia all’esposizione ai raggi UV e all’uso prolungato
Peso e prezzo
Entrambe le versioni sono disponibili in due differenti larghezze, da 140 o da 150 mm, e il loro peso è davvero interessante. Prendendo in considerazione il modello da 140 mm, Antares Adaptive R1 pesa 180 grammi, mentre R2 220 grammi. Il prezzo è in linea con la qualità proposta da Fizik: rispettivamente 299 e 259 euro.
Prosegue la ricerca di Selle Italia nell’ambito dei prodotti con cover stampata: ecco la nuovaWatt 3D, la prima sella per il triathlon in 3D. Questo nuovo modello presenta la stessa forma della Watt già in collezione caratterizzate dal design aerodinamico che consente di mantenere una posizione di pedalata precisa ed efficiente anche per i 180 chilometri della frazione ciclistica di un triathlon. Scopriamo le innovazioni e i benefici di questa tecnologia, ormai asso nella manica del brand trevigiano.
La tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perinealeLa tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perineale
Il terzo successo
Dopo i successi di SLR Boost 3D presentata lo scorso anno e il lancio di Novus Boost Evo 3D, la nuova Watt 3D conserva la stessa forma di successo della versione precedente, ma con la copertina in 3D sviluppata con tecnologia Carbon DLS. Questa tecnologia ha permesso la realizzazione di zone di cushioning differenziato, create in base alla zona di contatto delle ossa ischiatiche sulla sella.
Questo perché la posizione che si tiene su una bici da triathlon impone l’utilizzo di un’attrezzatura specifica che consenta da una parte la massima espressione di performance, ma dall’altra anche il miglior comfort, visto che la frazione ciclistica può durare anche molte ore. Il pattern proprietario, quello utilizzato per Watt 3D è diverso da quello utilizzato per SLR Boost 3D e da quello per Novus Boost Evo 3D, perché differente è l’applicazione d’uso.
Superficie ad alto coefficiente anti scivolo che assicura durante la corsa un ottimale livello di aderenza alla sellaPeso ridotto del 15% rispetto ai telai tradizionali Superficie ad alto coefficiente anti scivolo che assicura durante la corsa un ottimale livello di aderenza alla sellaPeso ridotto del 15% rispetto ai telai tradizionali
Due versioni
Prestazioni elevate in sinergia con un design unico declinato in due versioni. Dotata di inserto anti-slittamento per garantire il posizionamento fisso sulla sella, Watt 3D è disponibile con telaio in carbonio per la ricerca della massima performance. Oppure c’è anche con telaio in TI316, di resistenza e durata aumentate fino al 25% e peso ridotto del 15% rispetto ai telai tradizionali, con diametro 7 millimetri.
Entrambe le selle hanno un foro centrale Superflow, che riduce la pressione nella zona perineale. Entrambe sono disponibili in un’unica taglia U3 idmatch. Le misure sono di 255 millimetri in lunghezza e 133 in larghezza. Il peso si attesta in 222 grammi per la versione in carbonio e di 256 grammi per quella in TI316. Il prezzo consigliato al pubblico per la Watt 3D con rail in carbonio è di 399,90 euro mentre per quella con rail in TI316 è di 319,90 euro.
La frontiera delle selle 3D sta avanzando velocemente e Selle Italia non poteva essere da meno. L’azienda veneta giusto qualche settimana fa in quel di Eurobike ci aveva mostrato i suoi gioielli con le caratteristiche 3D, stavolta andiamo più a fondo e lo facciamo con Enrico Andreola, product manager di Selle Italia, e Valerio Conti, il quale utilizzaquesta tipologia di sella.
La SLR Boost 3D Kit Carbon è la sella top di gamma di Selle Italia…La sua struttura è super rigida, grazie a scafo e uso del carbonio, ma con la tecnologia 3D è anche morbida. Il suo peso: 171 grammiCon Novus un doppio layer incrociato: uno più morbido e uno più rigido per distribuire meglio le pressioniLa SLR Boost 3D Kit Carbon è la sella top di gamma di Selle Italia…La sua struttura è super rigida, grazie a scafo e uso del carbonio, ma con la tecnologia 3D è anche morbida. Il suo peso: 171 grammiCon Novus un doppio layer incrociato: uno più morbido e uno più rigido per distribuire meglio le pressioni
Viaggio 3D
Enrico, come nasce dunque una sella Selle Italia 3D? Qual è il suo processo costruttivo?
La parte che richiede più tempo è quella della creazione della seduta, appunto la parte morbida, l’imbottitura. La capacità produttiva è ancora bassa, parliamo di tre imbottiture l’ora. Ma il mercato ci sta premiando e quindi stiamo implementando tale produzione. Poi ci sono altre fasi.
Quali?
Segue una sorta di post-processo dell’imbottitura che mira ad eliminare gli eccessi di resine. Successivamente si va avanti con la cottura in forno per stabilizzarne il materiale. E’ una cottura particolare, ai raggi UV, che fa sì che l’imbottitura diventi come la vediamo, altrimenti resterebbe “pastosa”. Per dare un’idea: se la si toccasse prima della cottura vi resterebbero le impronte digitali.
C’è poi l’assemblaggio…
E qui c’è il grande knowhow di Selle Italia, il nostro vero merito, ciò che ci differenzia per le selle 3D da tutti gli altri brand. Realizzare una sella 3D può essere molto facile se questa ha uno scafo piatto e la sua imbottitura è piatta, ma nel caso della Slr, il nostro cavallo di battaglia, ai lati ci sono parecchie incurvature. Ebbene, seguiamo anche quelle con l’imbottitura 3D. Ma noi, ed era un nostro dogma dettato dal Dna agonistico di Selle Italia, volevamo riprodurre la Slr: la sella da gara per eccellenza. Fatto questo il resto dell’assemblaggio di scafo e carrello è molto più tradizionale, ma sempre rispettando elevati standard di qualità produttiva.
Cosa vi chiedono i pro’? Voi supportate molte squadre…
Va fatta una premessa. Noi abbiamo presentato queste selle un anno fa ad Eurobike. Ne è seguita una pausa fisiologica prima di entrare in produzione. Nel frattempo alcuni atleti le provavano, specie nei training camp a Livigno. Abbiamo consegnato qualche decina di selle a dicembre, nei ritiri. Ma in quel momento molte “messe in sella” erano già fatte. Per farla breve, avevano queste selle 3D circa due atleti per team. Però i loro feedback sono stati subito positivi. Abbiamo relazioni molto strette con la Cofidis, la Tudor, la Alpecin e anche con la Corratec. Ora la stanno utilizzando Konyshev e Conti. Per il prossimo anno però saremo in grado di dare forniture molto più ampie a tutti i team.
La Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la cronoLa Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la crono
Al Tour, proprio in Cofidis, ci hanno detto che questa sella è particolarmente apprezzata dalle donne: è così?
E’ vero e non è qualcosa che abbiamo fatto appositamente per le ragazze, ma tant’è. In particolare il gruppo delle donne di Cofidis lavora bene, con loro scambiamo dei feedback importanti. Sia con Slr che Novus siamo andati oltre le nostre aspettative per risolvere i tipici fastidi al soprassella, sia per lui che per lei.
Cosa vi chiedono gli atleti? Magari più leggerezza, più rigidità in punta (o meno)…
I loro feedback sono molto importanti per realizzare i tuning di rigidità delle imbottiture: il morbido-rigido dove serve, per capirci… Tendenzialmente loro vogliono selle rigide. Okay il comfort, ma alla fine visti i watt che scaricano e i chilometri che percorrono vogliono una sella che sia stabile e racing. Giusto ieri un corridore della Tudor, che già utilizzava una sella 3D ma di un altro marchio, mi ha detto: «Finalmente un sella 3D con un target da corsa». Spesso infatti queste selle sono morbide. Ma torno al discorso di prima, del riuscire a replicare la Slr. Va detto però che i tuning di rigidità dei pro’ sono un po’ diversi da quelli del mercato. Questi ultimi sono un po’ morbidi.
State anche lanciando la sella da crono…
Sì, la Watt. L’abbiamo presentata ad Eurobike. Sarà in consegna ad ottobre. Per lo sviluppo di questa sella ci siamo rivolti parecchio al grande triatleta Patrick Lange, ma anche ai ragazzi della Corratec, soprattutto da quando siamo subentrati come sponsor. E’ una sella diversa, molto più lavorata e sostenuta in punta, viste le grandi rotazioni del bacino che comportano certe posizioni. Con Novus abbiamo introdotto un nuovo reticolo dell’imbottitura, che ricordo noi disegniamo in casa: questo doppio reticolo morbido-duro ci consente di differenziare parecchio il tuning di rigidità nei vari punti della sella stessa.
La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)
Parola al corridore
E a seguire le parole di Andreola ecco quelle di uno dei corridori che lo stesso Andreola ha citato: Valerio Conti, in forza alla Corratec-Selle Italia, che non ha pensato troppo a montarla sulla sua bici. Ai ragazzi del team italiano hanno proposto queste selle e il laziale dopo averla testata non l’ha più tolta.
«Ho scelto questa sella – spiega Conti – un po’ prima del mio infortunio a maggio. A dire il vero non l’ho ancora utilizzata tantissimo in corsa, perché poi è lì che davvero la si mette sotto torchio, ma le sensazioni sono state subito ottimali.
«Io venivo da una classica Selle Italia Slr con la quale, ci tengo a dire, già mi trovavo bene e quella 3D che sto utilizzando adesso ha praticamente la stessa forma (riprendendo quanto detto da Andreola, ndr). Sostanzialmente è più morbida, si adatta perfettamente alle ossa ischiatiche e questo tende a dipanare la pressione in modo migliore. Non si hanno dei punti in cui preme di più».
Conti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianuraConti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianura
Più stabili
Conti poi insiste molto su un aspetto che non ci aspettavamo, vale a dire sul movimento antero-posteriore.
«Questo “tessuto” superficiale, ammesso si possa chiamare così, fa sì che si sia più stabili sulla sella, che si scivoli di meno. C’è più grip. Si spinge un po’ di più in salita, ma soprattutto in pianura, quando si deve spingere forte, non si finisce in avanti e si mantiene pertanto un assetto più stabile».
Sempre in merito ai feedback, sia uomini che donne, esaltano la comodità e il non affaticamento del soprassella dopo tante ore, anche col caldo estremo di questi giorni. Un aspetto che è emerso anche in casa Selle Italia nella realizzazione della Watt. Se i pro’ infatti ci passano giusto il tempo di una gara contro il cronometro (al netto degli allenamenti), per i triatleti il discorso è ben diverso.
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