Il condominio in cui vivono insieme Valerio Conti, Davide Formolo e Tadej Pogacar sta in un quartiere di Monaco che si chiama Fontvieille e si allunga verso la Francia. Il romano, che combatte ancora con la lussazione della spalla ma è ugualmente in partenza per il primo ritiro, giura che è stato quasi per caso, ma che su quelle scale si è creata una piccola enclave della Uae Team Emirates che darà certamente i suoi frutti anche in corsa. Nel condominio a rendere il quadro più variopinto, vivono anche Diego Rosa e sua moglie Alessandra.
Il Natale ad esempio l’hanno passato in sei. La famiglia Formolo, con mamma Mirna e la piccola Chloe. E con loro Valerio, la sua compagna Michela e il cane Zoe. Pogacar non c’era, è tornato nel condominio da un paio di giorni e ha trascorso le Feste in Slovenia.
«Sarei rientrato volentieri a Roma – ammette Conti – ma avrei dovuto fare due settimane di quarantena. E a quel punto, tornare per restare chiuso in casa non aveva troppo senso. Nel frattempo ho tolto il tutore e mi sforzo di tenere la spalla vicina al corpo. Da un paio di giorni pedalo sui rulli e fra una settimana vorrei tornare in bici».
Valerio è stato stretto da un’auto contro la scarpata e gli è andata anche bene, perché invece di rompersi la spalla ha avuto la blanda lesione di un legamento, che continuerà a fargli male e a condizionarlo psicologicamente, ma alla lunga andrà perfettamente a posto.
Come va nel condominio?
I primi siamo stati Formolo e io, dato che Michela è amica di Mirna. Poi sono arrivati Tadej e la sua compagna Urska. Stiamo bene. Pur avendo allenatori diversi riusciamo a fare i nostri giri insieme e questo è importante anche per farsela passare meglio. In più spesso usciamo a cena insieme. A Natale e a Capodanno invece siamo stati insieme a Formolo, perché non si poteva uscire. Proprio come in Italia.
Com’è la zona?
Si chiama Fontvieille e sta proprio alla fine del Principato di Monaco. Due pedalate e siamo in Francia. Si esce subito da casa e non c’è traffico. Si fa una galleria che sale quasi a chiocciola e si prende la strada per allenarsi, che corre lungo il mare e porta verso il Col d’Eze verso Nizza, oppure verso l’Italia.
Mai freddo e sempre sole?
Il clima è spettacolare, meglio che a Roma. Da noi d’inverno può fare caldo, ma in certe zone dei Castelli c’è ombra e fa comunque molto freddo. Qua in un’ora di bici hai tutto quello che serve per fare i lavori specifici ed è sempre in pieno sole. Forse c’è poca pianura, ma giusto questo.
Quindi si può uscire di buon’ora non dovendo aspettare che l’aria si scaldi?
A dire il vero, non mi piace partire troppo presto. Diciamo che le 9,30-10 sono un orario congruo.
Di fatto da quelle parti vive mezzo gruppo del WorldTour…
E’ bello per quando ti alleni e per le cose burocratiche. Si mettono insieme tutte le esperienze e questo per la quotidianità fa una grande differenza. Ci sono parecchi compagni di squadra. Trentin sta proprio a Monaco, mentre a Bordighera ci sono Oliviero Troìa e Stake Laengen che però ha la residenza da qualche altra parte, non a Monaco e nemmeno in Norvegia.
Come va la quasi convivenza con Pogacar?
E’ semplicissima e non lo dico perché siamo compagni di squadra. Gli piace divertirsi, non fa vita di clausura. Del resto, ha 22 anni! Gli viene tutto facile. Dire che potesse vincere il Tour era un azzardo, ma visto quante tappe dure aveva vinto nel 2019 alla Vuelta? E al Tour non ha mai perso il filo della corsa e ha vinto praticamente senza squadra.
Sai già quale sarà il tuo programma di gare?
Non è ancora ben definito. Dovrei fare il Giro e Tadej il Tour, mentre saremo insieme ai Paesi Baschi. In realtà non mi dispiacerebbe fare il Tour, ma non entrambi perché sono troppo ravvicinati e a giugno avrei in programma il Giro di Slovenia. Il mio calendario fino al Giro sarà bello pieno.
Dici che in corsa aiuterà questo buon vicinato?
Al 100 per cento. Già ti impegni sempre, ma per un amico ti impegni di più. Lo vedo quando corro con Ulissi. Credo che anche stare a ruota di uno che conosci sia un vantaggio.
Nel condominio c’è anche Formolo.
Altro buon amico, ma con un’altra testa. Davide cambia idea in continuazione su tutto. E anche in corsa, il rendimento va di pari passo con il carattere. Formolo parte sempre a bomba nelle prime tappe e poi cala. Pogacar ha un gran motore, come ce ne sono altri. Ma ha un recupero straordinario, come in giro non ce ne sono. La sua forza è quella, nell’ultima settimana va sempre più forte e sapete anche perché? Perché si stressa talmente poco, che non butta via energie in pensieri e ansie.
Chi ha cucinato a Natale?
Le signore. E devo dire che si sono date da fare. A Capodanno invece hanno un po’ tirato i remi in barca. Abbiamo ordinato un hamburger enorme al ristorante romano che si chiama “Ai tre Scalini” e loro hanno fatto i dolci e le lenticchie.
Il 2021 è ricominciato sui rulli?
Ma non tantissimo. Faccio 40 minuti la mattina e 40 il pomeriggio. Ora posso poggiare la mano sul manubrio, ma sto già facendo le valigie. Vado in ritiro. E tra una settimana voglio tornare su strada.